COMUNE DI VILLACIDRO. Provincia del Medio Campidano



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COMUNE DI VILLACIDRO Provincia del Medio Campidano 1

ARTICOLO 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Le disposizioni che seguono costituiscono la parte normativa della zona A Centro Storico, oggetto del Piano Particolareggiato in zona A di Villacidro. In assenza di specifiche previsioni si applicheranno quelle contenute in altre disposizioni. ARTICOLO 2 DELIMITAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO VALIDITA DEL REGOLAMENTO L area interessata dal Piano Particolareggiato è parte di quella individuata nel Piano Urbanistico Comunale come zona A ed individuata nelle tavole progettuali con una delimitazione a puntini neri, all interno della quale, per gli interventi su aree o immobili valgono, oltre alle prescrizioni della presente normativa, le indicazioni cartografiche delle tavole grafiche. ARTICOLO 3 DESTINAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE ATTREZZATURE Le destinazioni d uso ammesse negli edifici e nelle attrezzature comprese nel Piano Particolareggiato, ad eccezione di quelle ad uso pubblico, sono le seguenti: - Residenza e servizi connessi (garages, cantine ecc.); - Studi professionali, uffici privati; - Esercizi di vicinato così come normati dal P.U.C.; - Medie strutture di vendita così come normati dal P.U.C.; - Ristoranti, tavole calde, pizzerie, bar e simili; - Circoli per lo svolgimento di attività sociali, culturali, sportive; - Laboratori artigianali, laboratori tecnico scientifici compatibili con la residenza, cioè che la loro natura e destinazione non comporti effetti di inquinamento acustico, atmosferico, delle acque e del suolo o movimentazione mezzi pesanti o inquinanti. 2

Per quanto riguarda le strutture commerciali, si farà riferimento a quanto riportato dal P.U.C. che recepisce la normativa del Decreto Assessorato Turismo Artigianato e Commercio del 29.12.2000 n. 1920/comm. ARTICOLO 4 DESTINAZIONE DELLE AREE Il Piano Particolareggiato comprende: - Aree per la viabilità, per le quali valgono le prescrizioni del P.U.C.; - Aree per Servizi, per le quali valgono le prescrizioni del P.U.C.; - Aree per la residenza e servizi connessi, per le quali valgono le prescrizioni della presente normativa. ARTICOLO 5 INTERVENTI EDILIZI Gli interventi edilizi ed urbanistici consentiti nell ambito del Piano Particolareggiato, sono i seguenti: I1 Manutenzione ordinaria : sono gli interventi (sempre ammessi) che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. I2 Manutenzione straordinaria : sono le opere e le modifiche (sempre ammesse) necessarie a rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici, sempre che esse non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d uso. I3 Restauro e risanamento conservativo : sono gli interventi (sempre ammessi) rivolti a conservare l organismo edilizio ed ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell organismo stesso, ne consentano destinazioni d uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi accessori e degli 3

impianti richiesti dalle esigenze d uso, l eliminazione degli elementi estranei all organismo edilizio. I4 Ristrutturazione edilizia : sono gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino e la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell edificio, l eliminazione, la modifica e l inserimento dei nuovi elementi ed impianti. I5 Ricostruzione edilizia : sono gli interventi che comportano la demolizione e la successiva ricostruzione di fabbricati esistenti, o parte di essi, aventi come fine la realizzazione e l integrazione del tessuto urbano. I6 Ampliamento : sono gli interventi che comportano un incremento dell estensione della superficie del fabbricato in vari piani; essi dovranno avvenire nel rispetto delle previsioni delle schede allegate. I7 Sopraelevazione : sono gli interventi che comportano l estensione in senso verticale del tessuto urbano; essi dovranno avvenire nel rispetto delle previsioni delle schede allegate. I8 : Demolizione totale o parziale : sono gli interventi che tendono ad eliminare o ridurre i volumi di un edificio esistente senza successiva sostituzione dei medesimi. Gli interventi I1, I2, I3, sono sempre ammessi. Per gli interventi rimanenti valgono le prescrizioni dei seguenti articoli, nonché quelle riportate per ogni singolo edificio negli elaborati grafici e nelle schede allegate alla presente normativa. 4

ARTICOLO 6 INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE EDILIZIA Sono ammessi interventi di ricostruzione edilizia che non comportino variazioni di volume rispetto a quello edificato preesistente se previsti nelle schede progettuali di cui all articolo 10. In alcuni casi, anche se non previsto nelle schede progettuali, l intervento di ricostruzione edilizia (intervento I5) potrà essere autorizzato dall Ufficio Tecnico nel caso sussistano gravi carenze igieniche o statiche e strutturali per l eliminazione delle quali non sia possibile o conveniente altro intervento (manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia). Il progetto di ricostruzione edilizia dovrà essere opportunamente e dettagliatamente giustificato con un ampio repertorio fotografico e una o più relazioni sulle carenze igieniche e strutturali a firma di tecnico abilitato. La ricostruzione edilizia non potrà mai essere autorizzata su edifici da salvaguardare indicati con la lettera S negli elaborati del presente piano. La nuova costruzione dovrà inserirsi armonicamente nel tessuto urbano consolidato, occupare il sedime dell edificio demolito e seguire l allineamento degli edifici adiacenti. La tipologia sarà quella predominante degli edifici facenti parte del comparto. ARTICOLO 7 INTERVENTI DI SOPRAELEVAZIONE Gli interventi di sopraelevazione (intervento I7) sono ammessi qualora previsti nelle schede relative alle singole unità edilizie di cui all articolo 10 e nella relativa tavola grafica. L intervento di sopraelevazione riguarda il corpo fabbrica principale, mentre è sempre concesso l allineamento sul filo di gronda dei corpi di fabbrica secondari con il principale, sempre che vi sia una volumetria ancora disponibile. Se già previsto un incremento volumetrico (interventi I6 ampliamento e intervento I7 sopraelevazione), l altezza massima realizzabile sarà quella riportata nei profili regolatori, non superiore e intesa sempre come linea di gronda. Se risulta possibile un incremento volumetrico contrariamente a quanto riportato nel piano, qualora un proprietario dimostri di avere una superficie fondiaria tale da consentirgli 5

un incremento volumetrico non previsto nelle schede progettuali, a seguito del possesso o dell acquisizione di superfici fondiarie contigue al proprio lotto, sarà possibile sopraelevare l edificio per l allineamento della linea di gronda agli edifici adiacenti qualora più alti, il tutto a giudizio e discrezione dell Ufficio Tecnico comunale che potrà richiedere il parere della Commissione Edilizia. Non sarà possibile sopraelevare un edificio già allineato alla linea di gronda con gli edifici adiacenti o addirittura più alto, semprechè per gli edifici adiacenti non sia prevista una sopraelevazione. ARTICOLO 8 INTERVENTI DI DEMOLIZIONE TOTALE O PARZIALE Sono ammessi gli interventi di demolizione totale o parziale, solo nel caso si dimostrino necessari per l eliminazione di manufatti pericolanti, di superfetazioni atipiche o di fabbricati (tettoie, magazzini o simili) che occupino aree originariamente destinate a cortili e che non ne sia stata variata la destinazione. Le eventuali demolizioni non devono comunque mutare l assetto delle vie e degli altri spazi pubblici. ARTICOLO 9 MODALITA DI INTERVENTO Gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria dovranno avvenire nel rispetto del disegno, della qualità dei materiali, nonché della configurazione architettonica dei manufatti esistenti. Qualora non sia possibile reperire materiali equivalenti a quelli originari, sarà consentito l uso di materiali analoghi. E consentito l uso di materiali diversi da quelli originari per gli interventi da eseguire su parti strutturali non in vista. Gli interventi di restauro conservativo e ristrutturazione edilizia dovranno avvenire nel rispetto delle caratteristiche tipologiche, formali e strutturali dell edificio e della caratterizzazione distributiva dell edificio medesimo. 6

Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e sopraelevazione dovranno avvenire nel rispetto delle caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici preesistenti. I nuovi volumi non dovranno contrastare con i volumi esistenti. Nella tavola grafica Planimetria Generale Stato di Conservazione, sono indicati con la lettera S gli edifici da salvaguardare per i quali sono consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e restauro conservativo; non sono in nessun caso consentiti incrementi volumetrici. Potrà altresì essere consentita una demolizione parziale con successiva ricostruzione per gravi motivi statici o igienici, asseverati da tecnico abilitato o l eliminazione di parti aggiunte in epoca recente in contrasto con la tipologia dell immobile (tettoie, garages, locali di sgombero ecc.). L intervento dovrà essere autorizzato dall Ufficio Tecnico Comunale sentita la Commissione Edilizia. I volumi ricostruiti dovranno essere uguali sia per tipologia che per materiali a quelli demoliti e potranno riguardare solo parti marginali di fabbricato, sempre mantenendo inalterate le caratteristiche tipologiche, formali e strutturali dell edificio. ARTICOLO 10 PRESCRIZIONI GENERALI RELATIVE AI SINGOLI EDIFICI I tipi di intervento ammessi, le volumetrie e le modalità di intervento di ogni singolo edificio ricadente nell area interessata dal Piano Particolareggiato, sono indicati nelle schede allegate alla presente normativa della quale costituiscono parte integrante. Nelle schede sono indicati gli elementi e i particolari architettonici da conservare o ripristinare, da eliminare o sostituire e da completare, con un numero che fa riferimento all elenco allegato (tabella A schede). Le unità edilizie sono contraddistinte da un numero progressivo per comparto e isolato riportato nella tavola grafica Planimetria Generale numerazione edifici. Qualora più unità abitative siano associate è possibile realizzare gli interventi ammessi purchè siano rispettate per ogni singola parte le prescrizioni previste. Per ragioni igienico - sanitarie ovvero per permettere l aerazione diretta ai servizi igienici o per adeguare la superficie finestrata alla normativa vigente, è possibile creare 7

nuove aperture nella misura strettamente necessaria o minima prevista per legge, mantenendo una simmetria con le aperture esistenti; è possibile altresì incrementare la dimensione delle aperture esistenti semprechè esse non creino asimmetria nel prospetto e siano necessarie per le ragioni suddette. I nuovi infissi dovranno essere esclusivamente in legno con scurini o persiane anch essi in legno; la variazione del numero, ordine e dimensione delle aperture comporterà la modifica di tutte le aperture esistenti qualora esse non dovessero essere conformi alle direttive del presente piano; è sempre richiesta l armonizzazione della facciata adeguando gli infissi esistenti al nuovo o modificato. Per contro i nuovi infissi dovranno essere identici agli esistenti se già conformi alle prescrizioni del piano. Nella realizzazione dei nuovi infissi o nell ampliamento delle aperture, dovranno essere mantenuti o ripristinati gli elementi architettonici tipici quali architravi e cornici in pietra, decorazioni, davanzali ecc. Ogni intervento di modifica del numero, ordine e dimensione delle aperture dovrà essere autorizzato dall Ufficio Tecnico comunale previa presentazione di un elaborato grafico in scala minima 1:100 con la rappresentazione della facciata da variare prima e dopo l intervento accompagnata da una relazione tecnica e giustificativa dell intervento richiesto e da una documentazione fotografica dello stato di fatto ed eventualmente della situazione in epoca passata. L Ufficio Tecnico comunale, qualora lo ritenesse necessario per la particolarità o complessità dell intervento richiesto, potrà richiedere il parere della Commissione Edilizia. E sempre ammessa la modifica delle aperture di garages, locali deposito e vetrine di attività commerciali o altro, riducendone la dimensione a semplice infisso o portoncino. Le nuove aperture create dovranno essere simmetriche alle aperture esistenti mentre, per quanto riguarda la forma, dimensione e posizione nonché la modalità di presentazione della domanda di autorizzazione, vale quanto riportato nel precedente capoverso. In tutti gli edifici del centro storico è sempre ammessa la realizzazione di interventi atti a creare o ripristinare gli elementi caratteristici delle tipiche case villacidresi. La ricostituzione degli elementi tipici delle case villacidresi comprende anche la realizzazione di nuove coperture a falde inclinate semplici con tegole sarde nel rispetto delle pendenze di legge, nella realizzazione di travi e cornici di infissi in pietra, nella realizzazione di fasce 8

marcapiano, cornici e cornicioni in pietra o malta, nella realizzazione di balconi con ringhiere in ferro lavorato. Contestualmente alla realizzazione di tali interventi dovranno essere eliminati e/o sostituiti tutti gli elementi in contrasto con la tipologia tipica della casa villacidrese ovvero infissi non in legno, avvolgibili di qualsiasi tipo e materiale, serrande metalliche, impianti a vista, coperture in materiale improprio ecc. Gli interventi di ricostituzione della tipologia tipica dovranno essere autorizzati dall Ufficio Tecnico Comunale a seguito della presentazione di elaborati grafici, in scala minima 1:100, comprendenti la rappresentazione dei prospetti nello stato di fatto e di progetto con eventuali particolari costruttivi; agli elaborati grafici si dovrà accompagnare una relazione tecnica descrittiva dell intervento con la puntuale descrizione dei materiali da utilizzare e delle tecniche costruttive e una documentazione fotografica dello stato di fatto e, possibilmente, della situazione esistente in epoca passata con particolare riferimento agli elementi architettonici che si vogliono ricostituire. A discrezione, a seconda della complessità dell intervento richiesto, l Ufficio Tecnico Comunale potrà richiedere il parere della Commissione Edilizia. E fatto divieto la messa in opera sulle facciate principali e su quelle visibili dalla pubblica via, di qualunque tipo di serbatoi, parabole, antenne, unità esterne di condizionamento ecc. La loro posa in opera è consentita sulle facciate prospettanti cortili interni e non a vista sulla pubblica via. Ove non fosse possibile tale soluzione, detti elementi dovranno essere opportunamente mascherati alla vista dalla pubblica via; in tal caso dovrà essere presentato un progetto all Ufficio Tecnico Comunale comprendente elaborati grafici, in scala minima 1:100, con la rappresentazione dei prospetti nello stato di fatto e di progetto con particolari costruttivi delle mascherature suddette; agli elaborati grafici si dovrà accompagnare una relazione tecnica descrittiva dell intervento con la puntuale descrizione dei materiali da utilizzare e delle tecniche costruttive e la documentazione fotografica dello stato di fatto. L Ufficio Tecnico Comunale potrà, in ogni caso, richiedere il parere della Commissione Edilizia. Nelle unità immobiliari con più proprietari o occupanti, si dovrà privilegiare la realizzazione di impianti comuni quali antenne centralizzate, serbatoi comuni possibilmente interrati ecc. Qualora non fosse possibile trovare un accordo tra i diversi 9

proprietari o occupanti, gli interventi da realizzarsi anche da un solo occupante, dovranno essere previsti in modo da non pregiudicare eventuali interventi futuri da parte degli altri proprietari o occupanti. ARTICOLO 11 INDICI E PARAMETRI Gli interventi dovranno avvenire nel rispetto della volumetria assegnata ad ogni singolo edificio nelle schede di cui all articolo 10 e nel rispetto delle vigenti norme. Gli incrementi volumetrici per ogni singola unità abitativa così come riportati nella tavola grafica Planimetria Generale numerazione edifici, potranno variare in più o in meno in base alla superficie fondiaria effettivamente posseduta, fermarestando invariata la volumetria complessiva dell isolato e del comparto. Gli edifici da salvaguardare indicati con la lettera S nella tavola grafica Planimetria Generale Stato di Conservazione e così classificati nelle schede progettuali di cui all articolo 10, non potranno mai essere soggetti a incrementi volumetrici. Non si potrà in ogni caso superare l indice di fabbricabilità fondiario medio di zona, pari a 4.20 m³/m² nella sottozone A2, 4.47 m³/m² nelle sottozone A3 e 3.56 m³/m² nel comparto di S.Antonio, così come riportato nella relazione tecnica del piano. L indice di fabbricabilità dovrà essere verificato sulla proprietà effettiva prima di ogni intervento edilizio per tutte le parti di territorio facenti parte della zona A. Detto indice dovrà essere rispettato anche per l edificazione su lotti liberi. ARTICOLO 12 DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLE DOMANDE CONCESSORIE Alle domande di autorizzazione, D.I.A. o permesso di costruire, devono essere allegati, oltre i documenti e le cartografie previste nel P.U.C. e dalla normativa vigente, i seguenti documenti: 10

- documentazione fotografica relativa allo stato dell immobile o degli immobili oggetto dell intervento sia al momento della presentazione del progetto e, se disponibile, anche in epoca passata; - dettagliata relazione nella quale devono essere espressamente indicati i materiali che dovranno essere usati e la metodologia di intervento per il recupero degli elementi da salvaguardare; - i disegni in scala adeguata degli elementi di particolare pregio artistico ed architettonico interessati dall intervento. ARTICOLO 13 DECORO Si fa obbligo ai proprietari, nell esecuzione delle normali e necessarie operazioni di manutenzione delle facciate esistenti, di mantenere il necessario decoro civico delle costruzioni; in caso di inadempienza dei privati, il Sindaco potrà ordinare, previo parere dell Ufficio Tecnico Comunale, l esecuzione delle opere di manutenzione e restauro, addebitando l importo delle spese ai proprietari. Tale facoltà potrà essere applicata anche per il completamento degli edifici nelle parti strutturali o di finitura. Non potranno essere rinnovate o concesse ex-novo autorizzazioni, D.I.A. o permessi di costruire se non si sarà prima provveduto a completare e rifinire l edificio nelle parti visibili dalla pubblica via mediante intonacatura, tinteggiatura, completamento infissi, completamento recinzioni ecc. ARTICOLO 14 INSEGNE E richiesto il progetto dettagliato di insegne, scritte e cartelloni pubblicitari ecc., prospettanti su spazi pubblici e sulle pubbliche vie. Eventuali sporgenze dal fabbricato dovranno essere contenute entro la sagoma d ingombro del marciapiede se esistente, sporgenti massimo cm 60 sulle pubbliche vie senza marciapiede. L altezza da terra non può essere inferiore a m 2.50. 11

ARTICOLO 15 IMPIANTI L inserimento di nuovi impianti quali servizi igienico sanitari e/o impianti tecnologici, dovrà essere realizzato avendo cura di provvedere modalità di inserimento compatibili con i caratteri strutturali e formali dell edificio; non è consentita l installazione di impianti o parti di impianti sui prospetti principali degli edifici visibili sulla pubblica via. La loro installazione sui prospetti secondari dovrà essere studiata in modo da non interferire con l organizzazione della facciata; in modo da non essere visibili dalla pubblica via e in modo da raggruppare in un unico intervento più impianti anche a servizio di più unità immobiliari sullo stesso stabile (vedi serbatoi idrici interrati). ARTICOLO 16 APERTURE L organizzazione dei moduli di facciata dovrà sempre essere rispettato negli interventi di recupero. Le aperture delle finestre e delle portefinestre dovranno tenere conto degli allineamenti ai diversi livelli. Le eventuali modifiche della dimensione delle aperture dovranno essere giustificate da motivi igienici; le aperture da modificare dovranno essere uniformate a quelle già esistenti ed a norma. Non è consentita la modifica di una parte delle aperture senza una rimodulazione organica della dimensione di tutte le aperture della facciata, ovvero in caso di intervento è richiesto che tutte le aperture siano simmetriche ed a norma di legge. Le aperture modificate dovranno uniformarsi alla dimensione, forma, caratteri e materiali delle aperture tradizionali. Andranno conservati e recuperati i rapporti geometrico-dimensionali altezza/larghezza, caratteristici delle aperture tradizionali, che generalmente fanno superare la forma del doppio quadrato nel caso di portefinestre e comunque configuranti geometrie rettangolari verticali. Negli interventi di restauro e recupero gli infissi dovranno essere conservati per quanto possibile. Essi potranno essere sostituiti solo nel caso di uno stato di degrado tale da rendere impossibile il recupero; i nuovi infissi dovranno essere esclusivamente in legno e come 12

forma uguali agli infissi rimossi ed in ogni caso caratteristici della tradizione locale. La colorazione dovrà essere quella dei legni naturali o laccati nella gamma delle tinte neutre. E da privilegiarsi la chiusura con scurini in legno ad apertura interna, rispetto agli scurini con apertura esterna o alle persiane; non è consentita la messa in opera di avvolgibili di qualunque tipo e materiale. Le nuove aperture autorizzate o esistenti negli immobili a destinazione commerciale, artigianale o di servizio da recuperare o ristrutturare, dovranno avere telaio in legno con vetro antisfondamento a vetrata unica. E da evitare l inserimento di serrande metalliche o avvolgibili in genere nonché portelloni esterni. Le serrande metalliche esistente dovranno essere elettrocolorate color legno. ARTICOLO 17 ELEMENTI DI PROSPETTO Elementi decorativi Cornici di porte e finestre, cornici marcapiano, zoccolature, fregi, lesene, mensole di balconi e cornicioni, realizzati in pietra, stucco, laterizio ecc., dovranno essere recuperate o ricostruite secondo i modelli originali. E fatto assoluto divieto l inserimento di elementi decorativi avulsi dal contesto tradizionale, quali paramenti in pietra a faccia vista, ceramica, laterizio o altro, ringhiere di balconi in forme e materiali incoerenti ovvero che non siano in ferro battuto nei disegni tipici della tradizione. Balconi e ringhiere Per il recupero dei balconi si prescrive: a) la ridotta sporgenza dell aggetto; b) i risvolti laterali ridotti al minimo con rapporto diretto della lunghezza del balcone con la dimensione della finestra; c) piano di calpestio costituito da una lastra in pietra naturale incastrata sotto le spalle della portafinestra, con profilo sui tre lati sagomato in modo da accentuarne la 13

snellezza. Gli eventuali sostegni aggiuntivi dovranno essere esclusivamente in ferro lavorato; d) ringhiera esclusivamente in ferro battuto di colore nero, grigio antracite o grigio ametista, realizzata con disegni elementari ed eventualmente arricchita da giochi formali, garantendo sempre il massimo effetto trasparenza; Intonaci Gli intonaci originari dovranno essere recuperati; qualora non fosse possibile, per tutta la superficie o in parte, il nuovo intonaco dovrà essere realizzato con gli stessi materiali (calce o terra e calce). La posa in opera dovrà rifarsi alle tecniche tradizionali in modo da conseguire un inserimento finale in modo ambientalmente compatibile con il resto dell edificio. Tinteggiature Le tinteggiature dovranno avvenire con scialbature e velature alla calce e pigmenti naturali, ossidi e terre, con colorazione tenue e monocromatica. Le colorazioni dei paramenti dovranno rifarsi alle colorazioni tradizionali dei luoghi ed inserirsi armonicamente nell ambiente circostante. E da prediligersi la colorazione della facciata monocromatica. Coperture Le coperture dovranno essere restaurate e ripristinate con tecniche compatibili con le caratteristiche costruttive ed estetiche tradizionali ed estese anche agli elementi accessori della copertura, se esistenti, quali comignoli, gronde e pluviali, doccioni. I manti di copertura dovranno essere esclusivamente con tegole curve tipo coppo sardo. Nel caso di tetti a falda già provvisti di tegole sarde, esse dovranno essere recuperate e rimesse in opera dopo il loro restauro con pulizia e scrostamento; le tegole irrecuperabili, rotte o mancanti, potranno essere sostituite con altre nuove similari nella dimensione, forma e colore, da mettersi in opera esclusivamente per la formazione dei calmi. I cornicioni modanati andranno conservati, adeguatamente consolidati e ricostruiti nelle parti mancanti con gli stessi materiali e metodi di realizzazione; è sempre ammesso il 14

ripristino dei cornicioni in pietra, stucco o malta precedentemente demoliti o deteriorati a fedele riproduzione dello stato originario. Il canale di gronda potrà essere ricavato all interno dello spessore dell aggetto del coronamento non a vista lungo i prospetti; in alternativa potrà essere realizzato con canali di coppi fatti sporgere alternativamente secondo le regole dell architettura tradizionale. E ammesso infine l utilizzo di canali di gronda in rame a sezione semicircolare o quadrata. I pluviali potranno essere realizzati con tubazione sottotraccia fermorestando il ripristino a regola d arte della muratura o, in alternativa, con la messa in opera di pluviali in rame a sezione circolare o semicircolare. I pluviali andranno collegati, tramite pozzetto interrato, alla rete pubblica di smaltimento acque meteoriche; qualora ciò non fosse possibile per la notevole distanza della condotta pubblica o per la sua assenza, è permesso lo scarico direttamente sulla strada o marciapiede. Sottotetti Per l illuminazione dei locali sottotetto, siano essi abitabili o non, è concesso l inserimento di ridotte bucature sulla copertura. E preferibile la realizzazione di terrazze a tasca e l inserimento di abbaini con infissi esclusivamente in legno. Murature Eventuali modifiche dei corpi murari esistenti anche ai fini del consolidamento statico, non devono alterarne le caratteristiche fisiche e devono tendere a restituire paramenti murari, (corpo murario più finiture ad intonaco e tinteggiatura sulla due facce o murature in pietrame a faccia vista) con caratteristiche di continuità tecnico costruttiva anche nella inevitabile differenziazione storica della loro formazione. Per gli interventi di integrazione o sostituzione parziale dell ossatura muraria, andranno utilizzati materiali tradizionali, indirizzando gli interventi di recupero verso la ricostituzione delle originarie muratura in pietra locale o in mattoni di terra cruda, le cui caratteristiche di portanza, coibenza e durevolezza risultano ampiamente accertate. Stesso criterio andrà adottato per le malte, prevedendo l esclusione di leganti cementiti a favore di malte ottenute con calci idrate o debolmente idrauliche, opportunamente addittivate con consolidanti e stabilizzanti compatibili. 15

Nell esecuzione delle murature in pietra a faccia vista, dovrà essere utilizzata la tecnica tradizionale e la pietra tipica dell architettura del luogo. Si vietano le stilature in rilievo. Recinzioni, cancelli e portali Lo studio delle tipologie esistenti ha portato all individuazione di due tipologie di recinzione: la prima a barriera visiva totale con muratura in pietrame o mattoni di terra cruda che impedisce la visibilità totale all interno dei lotti e della corte con un altezza variabile; la seconda a barriera visiva parziale che permette una parziale visibilità all interno del lotto o della corte (basamento in pietra o mattoni e ringhiera in ferro lavorato) con un altezza media intorno ai m 1.40. Le recinzioni dovranno sottostare alle stesse regole e condizioni sopraesposte per le murature e per le ringhiere dei balconi. I caratteristici portali in legno andranno recuperati. L intervento di recupero potrà avvenire in laboratori artigiani; è consentita la rimozione temporanea, il trasporto del portale in laboratorio, la sostituzione di cardini, serrature, maniglie ecc. con elementi uguali o quantomeno simili agli originali e tipici della tradizione locale. Dovranno essere eliminate le colorazioni di epoca recente e la colorazione finale dovrà essere quella originaria, se conosciuta, o tipica della tradizione locale. Andranno recuperati eventuali stemmi, rilievi o fregi in legno o metallo e preservati gli archi in pietra, malta o altro d ingresso alle corti. I nuovi portali dovranno essere posizionati su un piano molto vicino al filo esterno della facciata, dovranno avere ante mobili che possano essere completamente accostate ai muri laterali dell androne (apertura minima a 90 verso l interno), ripristinando la continuità funzionale e visiva tra la strada e lo spazio interno del lotto o della corte. E sempre vietata l apertura verso l esterno. La messa in opera dei citofoni dovrà avvenire in posizione ritirata, nello spessore dello stipite del voltone o comunque nello spazio compreso tra il filo esterno dell edificio ed il portale. Gli edifici dotati di stipiti in pietra e/o paracarri, questi dovranno essere conservati e recuperati. 16

I portoni esistenti in edifici da salvaguardare, andranno recuperati adeguandoli eventualmente agli usi attuali (blindatura interna o non a vista, sostituzione serrature, cardini ecc.). Nei casi in cui il portone originale è andato perduto o il suo recupero è impossibile, dovrà essere messo in opera un nuovo portone in legno con disegno a fedele riproduzione dell originale. E consentita eventualmente una maggiore dimensione. ARTICOLO 18 FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE, RISPARMIO ENERGETICO Adeguamento energetico degli edifici In caso di adeguamento energetico degli edifici in base al D.L. 192/2005, per gli edifici che vorranno dotarsi di certificazione energetica o che vorranno adeguare le proprie caratteristiche energetiche ad un livello più elevato di comfort igro-termico-acustico, si dovranno seguire le seguenti prescrizioni: a) chiusure verticali: nel caso di paramento in pietra naturale e in tutti quei casi in sono presenti decorazioni di facciata che per ragioni di identità storica non possono essere rimosse o mascherate, si dovranno porre gli accorgimenti necessari per l adeguamento energetico all interno degli ambienti, mediante la messa in opera di rivestimenti coibenti e di isolamento acustico di adeguato spessore e da intonacare e tinteggiare, previa l interposizione di pannelli di legno o di fibre naturali; in tutti gli altri casi, ovvero quando l elemento di chiusura verticale non possiede le caratteristiche di rilievo e gli intonaci non hanno importanza storica, l intervento di miglioramento energetico potrà effettuarsi dall esterno dell edificio, mediante la realizzazione di un rivestimento cosiddetto a cappotto, medianti l utilizzo di materiali opportuni quali sughero o fibra di legno che andranno poi intonacati con miscele di calce di uso locale. b) chiusure orizzontali o coperture a falde: nel caso in cui si debba intervenire per risolvere problemi di degrado che comportino la sostituzione del manto di copertura, di potrà inserire l elemento coibente all interno del nuovo pacchetto di chiusura. Potranno essere utilizzati materiali di origine naturale quali la lana di pecora, legno, 17

sughero, fibre vegetali di altra origine, opportunamente trattati se a contatto con l esterno. In questi casi è consigliato l utilizzo di soluzioni per l aerazione del sottomanto per un efficace riduzione della temperatura sottotegola nel periodo estivo. Se l intervento prevede la sostituzione dell elemento di copertura, si dovrà intervenire all interno del vano sottotetto. c) infissi: nel caso in cui si possano recuperare gli infissi, necessariamente in legno, dovranno essere inseriti dei vetri camera di adeguato spessore e si dovrà cercare la perfetta registrazione dell infisso e, se possibile e non a vista, sarà consentito l inserimento di guarnizioni isolanti, il tutto senza modificare gli elementi di pregio artistico e di decoro. Utilizzo di fonti di energia rinnovabile Le energie rinnovabili quali sole, acqua e vento, necessitano per svolgere il loro compito, di elementi tecnologici di forte impatto ambientale e paesaggistico, un problema molto sentito soprattutto nei centri storici dove l attenzione dovrà essere posta allo studio dell integrazione architettonica con gli elementi costruttivi locali. a) energia fotovoltaica: gli elementi per la trasformazione dell energia solare in energia elettrica possono essere di diverso tipo; il più diffuso è il pannello fotovoltaico. La sua installazione è però di difficile integrazione architettonica e se ne consiglia e prescrive la messa in opera solo nei casi in cui possa essere completamente celato alla vista dalla pubblica via. Più idonee allo scopo sono sicuramente le tegole fotovoltaiche che si inseriscono bene nel contesto architettonico del manto di copertura, a condizione di progettare in maniera congiunta la scelta dell impianto fotovoltaico con l elemento coppo o tegole da utilizzare nella restante parte della copertura. Va precisato che l elemento fotovoltaico in pannelli film flessibili o in tegola, risente dell inclinazione verticale e orizzontale. Sono da preferirsi le esposizioni a sud, sono tollerate inclinazioni sull orizzontale fino a +/- 45 e verticali vicine a 30. 18

b) energia solare termica: sono gli elementi per la conversione dell energia solare in calore per la distribuzione e utilizzo di acqua sanitaria. I pannelli utilizzati sono rigidi e di dimensioni standard e quindi meno indicati di quelli per il fotovoltaico; la loro installazione è quindi consentita solo nei casi in cui l impatto visivo sia fortemente attenuato se non annullato da elementi architettonici che possano schermarli. L installazione ideale per tali elementi è di 45 sulla verticale ma l installazione su coperture a falde inclinate dovrà avvenire necessariamente con l inclinazione della copertura stessa per limitare al massimo l impatto visivo. Raccolta e utilizzo delle acque meteoriche Ove possibile, soprattutto negli edifici con cortile, è possibile realizzare delle cisterne interrate per la raccolta delle acque meteoriche. Esse, opportunamente filtrate ed eliminate le acque di prima pioggia, potranno essere utilizzate per gli usi secondari dell edificio, quali l uso di elettrodomestici (lavatrici e lavastoviglie), per gli scarichi, per l irrigazione di giardini, orti ecc. In questi casi l edificio dovrà dotarsi di una linea idrica aggiuntiva, scollegabile, che collegherà, all occorrenza, la cisterna con gli apparecchi di utilizzazione. Il camino : da focolare domestico a centrale termica I caminetti domestici presenti in quasi tutte le abitazioni del centro storico di Villacidro, possono essere sfruttati anche per il fabbisogno termico dei locali. E sufficiente predisporre una batteria di scambio termico all interno del camino che possa produrre acqua calda sanitaria per il fabbisogno termico invernale con il sistema dei termosifoni tradizionali, ventilconvettori, piastre radianti, riscaldamento a parete o a pavimento. L acqua calda verrà irradiata agli apparecchi mediante tubazioni sottotraccia in rame opportunamente coibentate. 19

ARTICOLO 19 TABELLA A ELEMENTI E PARTICOLARI ARCHITETTONICI 1) Dimensione, ordine e numero delle aperture al piano terra; 2) Dimensione, ordine e numero aperture ai piani superiori; 3) Aperture ad arco; 4) Aperture di forme e dimensioni improprie; 5) Cornicioni in pietra lavorata o altro materiale; 6) Fasce marcapiano; 7) Bassorilievi, fregi, modanature, lesene in pietra o stucco e decorazioni in genere; 8) Cornici, architravi, imbotti e davanzali di finestra in pietra, stucco o altro materiale; 9) Rivestimenti di facciate in materiale lapideo; 10) Soglie in pietra naturale o altro materiale - gradini di accesso in pietra naturale o altro materiale; 11) Basamenti in pietra o altro materiale di rivestimento - basamenti in cemento spruzzato; 12) Murature in pietra a faccia vista, ladiri o altro materiale; 13) Portale in pietra o laterizio; 14) Tinteggiatura delle facciate di edifici e/o dei muri di recinzione; 15) Tinteggiatura delle facciate fatiscenti o deteriorati in colori terre naturali; 16) Colorazione, decorazioni o rivestimenti in contrasto con l insieme della facciata; 17) Intonacatura su murature mancante o fatiscente; 18) Balconi o sporgenze in genere, aggetti con mensole in pietra o altro materiale; 19) Parapetti in pietra, laterizi, blocchetti, rete metallica o altro materiale; 20) Parapetti in ferro lavorato; 21) Superfetazioni atipiche; 20

22) Portone, portale o portoncino d ingresso in legno; 23) Infissi o persiane in alluminio anodizzato, P.V.C., ferro o altro materiale metallico; 24) Infissi in legno; 25) Portone o portoncino d ingresso in alluminio anodizzato, ferro o altro materiale metallico; 26) Porta garage metallica o serranda metallica; 27) Persiane in legno; 28) Avvolgibili metallici, in plastica, legno o altro materiale da sostituirsi con persiane in legno o scurini in legno; 29) Sopraluce di porta con infisso in legno o metallo lavorato; 30) Inferriate di recinzione o ringhiere di balcone e terrazzo in ferro lavorato; 31) Manto di copertura in tegole sarde; 32) Manto di copertura o coperture in tettoie di lamiera, eternit, plastica o altro materiale improprio; 33) Canalizzazioni, cavi, pluviali e impianti a vista; 34) Serbatoi su balconi, terrazze o comunque a vista; 35) Recinzioni in ferro o altro materiale improprio; 36) Recinzioni in muratura di blocchetti, conglomerato cementizio, laterizi o altro; 37) Recinzioni in pietrame a secco o con malta, mattoni di fango o altro; 38) Cancello o cancelletto esterno in ferro lavorato o altro materiale; 39) Gronde e pluviali. 21

Indice Art. 1 - Oggetto del Regolamento pag. 2 Art. 2 - Delimitazione del Piano Particolareggiato e validità del Regolamento pag. 2 Art. 3 - Destinazione degli edifici e delle attrezzature pag. 2 Art. 4 - Destinazione delle aree pag. 3 Art. 5 - Interventi edilizi pag. 3 Art. 6 - Interventi di ricostruzione edilizia pag. 5 Art. 7 - Interventi di sopraelevazione pag. 5 Art. 8 - Interventi di demolizione totale o parziale pag. 6 Art. 9 - Modalità di intervento pag. 6 Art.10 - Prescrizioni generali relative ai singoli edifici pag. 7 Art.11 - Indici e parametri pag. 10 Art.12 - Documenti da allegare alle domande concessorie pag. 10 Art.13 - Decoro pag. 11 Art.14 - Insegne pag. 11 Art.15 - Impianti pag. 12 Art.16 - Aperture pag. 12 Art.17 - Elementi di prospetto pag. 13 Art.18 - Fonti di energia rinnovabile e risparmio energetico pag. 17 Art.19 - Tabella A elementi e particolari architettonici pag. 20 22