Bergamo, 30 novembre 2005 - Seminario laureandi Lingue e interlingue dell immigrazione in Italia Ada Valentini



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Bergamo, 30 novembre 2005 - Seminario laureandi Lingue e interlingue dell immigrazione in Italia Ada Valentini A. Caratteristiche sociodemografiche dell immigrazione in Italia (1) a. le presenze straniere regolari ammontano attualmente a 2.730.000 unità; b. i gruppi nazionali più rappresentati provengono nell ordine da Romania, Marocco e Albania, cui seguono Ucraina e Cina; c. la trasformazione da paese di emigrazione a paese di immigrazione si è attuata nell arco di qualche decennio: agli inizi degli anni '70 le presenze straniere regolari erano 144.000; d. l immigrazione come fenomeno strutturale, come indicano il numero ragguardevole di stranieri; l elevata incidenza dei minori; il raggiunto equilibrio tra popolazione maschile e femminile; la crescente tendenza alla stabilità; la distribuzione territoriale panitaliana; l impiego in particolari settori lavorativi, come la collaborazione domestica, l agricoltura e l edilizia, dove la manodopera straniera non è concorrenziale, bensì complementare a quella italiana; e. l immigrazione è caratterizzata da un marcato policentrismo migratorio (nessun paese o quasi manca all appello) e da una diffusa distribuzione territoriale (anticipazioni Dossier Caritas 2005 e Dossier Caritas 2004; il sito all indirizzo http://www.ilpassaporto.kataweb.it/ contiene un ricco elenco organizzato di link utili). B. Studi sul binomio lingua e immigrazione (2) due ambiti principali in cui sfociano le ricerche sul binomio lingua e immigrazione : l uno la linguistica acquisizionale l italiano di stranieri, l altro la sociolinguistica a livello macro le lingue straniere (o immigrate) in Italia, il primo iniziato negli anni '80 e ormai giunto alla maturità, il secondo ai suoi esordi (3) le prime ricerche: nel 1986 un consorzio di università, guidato dall Università di Pavia, dà il via al primo progetto di ricerca sull italiano di immigrati (il Progetto di Pavia ), cofinanziato dal Ministero dell Istruzione e dalle Università di Bergamo, Torino, Tremto e Udine, oltre che di Pavia. L interesse per il fenomeno non è dettato in primis da motivazioni pedagogico-didattiche, ma da puro interesse linguistico e sociolinguistico. Solo più tardi, dalla metà degli anni '90, la domanda di formazione dalla scuola sulla didattica dell italiano si fa più pressante; grazie alla maturità dei tempi e alle personalità fondatrici (E. Banfi, G. Bernini, M. Berretta, D. Calleri, G. Massariello A. Giacalone Ramat) che convogliano le loro diversificate esperienze nel progetto, la ricerca italiana si incanala sin dall inizio in un approccio sensibile ad una prospettiva interlinguistica e al conseguente studio degli universali dell apprendimento. C. La diversità linguistica (o le lingue immigrate) (4) solo tra qualche decennio si potrà stabilire quali lingue saranno passate dalla condizione di lingue di migranti, ossia idiomi che non si radicano nel territorio locale, ma che comunque circolano nel generale spazio sociale a lingue immigrate, ossia di scarsa fluttuazione e di sicuro radicamento sociale, con la conseguente capacità di condizionare l assetto idiomatico locale (Bagna et al. 2003: 203)

(5) al momento manca una mappatura geolinguistica a livello nazionale (siamo in presenza di poche cartine topografiche e in attesa di una carta satellitare ) (6) le cartine topografiche di cui disponiamo le province o città di Torino, Pavia e Verona al Nord e Siena al Centro sono di due tipi: da una parte proiezioni del dato linguistico sulla base delle informazioni relative alla nazionalità, con semplificazioni del plurilinguismo di partenza (Vedovelli / Villarini 2001, Bagna / Barni / Siebetcheu 2004; vd. punto 7) e dall altra ricerche documentate sul campo (Tosi 1995, Chini 2004, Massariello in stampa; vd. punto 8) (7) profilo dell immigrazione nella provincia senese almeno duplice: da una parte un immigrazione alta, che ha stabilito nella campagna senese la residenza elettiva (cittadini svizzeri, tedeschi, francesi, britannici e americani) e dall altra l immigrazione di lavoratori per motivi economici, da Paesi a Forte Pressione Migratoria (Bagna / Barni / Siebetcheu 2004) (8) indagini condotte tramite il metodo del questionario su 400 minori e 170 adulti residenti a Torino o Pavia e provincia (Chini 2004) - linguistic diversity misurata sul territorio: quaranta lingue attestate; - domini non solo intraetnici (per es. famiglia), ma anche interetnici (per es. scuola con interlocutori italofoni, gli insegnanti); - anamnesi, precedente all immigrazione in Italia: plurilinguismo ben diffuso presso gli adulti (la metà di essi) e moderatamente diffuso presso i minori (un sesto del corpus), praticato per una situazione di diglossia nel paese d origine; diagnosi: rilevante soprattutto l alternanza tra lingua materna e italiano nel dominio intraetnico della famiglia (47%; la L1: 30%); segnale di shift incipiente verso l italiano; - fattori che favoriscono il mantenimento o la perdita della lingua d origine: contesto metropolitano vs. rurale; generazione (genitori vs. figli); durata della permanenza in Italia; luogo dell istruzione (Paese d origine vs. Italia); frequenza dei rapporti con il Paese d origine; luogo di nascita (all estero o in Italia); grado di integrazione; gruppo nazionale (Marocchini/Nordafricani > Cinesi/Asiatici > Latino-americani > Europei centro-orientali (Albanesi > Rumeni) (Chini 2004: 320). (9) la situazione di doppia diglossia di comunità immigrate in Italia (comunità ghanese)

A inglese italiano _ A twi B B Ghanaian Pidgin English vernacoli locali (10) sì sì e anche tengo conosimiento de infermeria, tuto ha sido para mí fascile sì e ho anche delle conoscenze di infermeria, per me tutto è stato facile [sott. per lavorare ]; no lo ban a lasciar laßorar non lo lasceranno lavorare (Vietti in stampa) D. L italiano lingua seconda o L2: il Progetto di Pavia (11) il Progetto di Pavia indaga l acquisizione spontanea, l acquisizione di chi non segue corsi di lingua, bensì impara l italiano prevalentemente perché lingua della comunità che lo ospita; (12) Banca dati del Progetto di Pavia costituita da registrazioni trascritte di interviste su temi non specifici (ad es. storia dell immigrazione) di venti apprendenti di italiano L2, seguiti longitudinalmente fino a un massimo di un anno e due mesi; soggetti giovani, con undici diverse L1, appartenenti a cinque famiglie linguistiche: oltre all indoeuropeo, rappresentato da albanese, francese, inglese e tedesco, hanno voce anche il semitico con l arabo marocchino e il tigrino o il sinotibetano con il cinese (la banca dati è a disposizione della comunità scientifica e può essere richiesta al seguente indirizzo: http://dobc.unipv.it/linguistica/ > Risorse > Banca Dati) (13) idea fondamentale è che gli apprendenti sviluppino una varietà di apprendimento o interlingua, ossia un sistema linguistico autonomo, del quale, pur nella marcata variabilità, possono essere rintracciate le regolarità. Le interlingue sviluppano i loro principi costitutivi in base - alle conoscenze linguistiche precedenti (quindi la L1, altre lingue prime o seconde conosciute e quanto già si sa della L2; vd. punto 14); - in base alle proprietà dell input che ricevono (quindi, in base a come è la L2; vd.punto 17) - in base alla capacità linguistica umana (vd. punti 15 e 16) (14) fenomeno dell accordo (le mie simpatiche cugine): lentezza con cui apprendenti che non conoscono tale fenomeno nella L1 lo elaborano nell interlingua: difficoltà di persianofoni, sinofoni e in parte anglofoni e facilità presso ispanofoni e francofoni (15) percentuale di accordi di genere corretti nei vari target in alcuni (gruppi di) apprendenti

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Target persianofoni (5) anglofoni (3) tedescofoni (2) francofoni (1) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Articoli det. 78 75 75 78 (solo sg. 91%) Articoli indet. 71 74 60 92 Agg. attrib. 58 60 45 64 Agg. pred., part.pass. 49 63 36 57 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (Chini 1995: 270; cfr. ora anche Chini / Ferraris 2003: 61) (16) pronome tonico di 3a sg. > articolo determinativo (>) articolo indeterminativo > aggettivo attributivo > aggettivo predicativo (>) participio passato (Chini 1995: 285; cfr. ora anche Chini / Ferraris 2003: 66) (17) attenzione per le proprietà dell input: rinvii a italiano colloquiale/popolare (per es. Bernini 1991), a Lessico di frequenza dell italiano parlato e al Vocabolario di Base di De Mauro (1993) o considerazioni in merito ai segmenti in movimento del verbo nell italiano neostandard (Banfi / Bernini 2003: 80); inquadramento dell italiano in quadro tipologico. (18) duplice attenzione per fasi di acquisizionie e strategie di espressione morfologica o i principi formali: Ess.: principio one-to-one o di unifunzionalità: desinenza in -o dei nomi maschili e in -a dei femminili: bicchiero, meso mese e padro o moglia, madla madre e fasa fase (Chini / Ferraris 2003: 44); forme verbali analogiche prenduto preso, dicio dico o salo salgo, indizi di un apprendimento creativo e autonomo) principio della preferenza del morfema libero: io parla, tu parla, lui parla come alternative più facili di parlo, parli, parla (Berretta 1992 e Banfi / Bernini 2003); mancata fusione di preposizione e articolo: il uomo in la prima figura è mangiare (Peter, 11 reg., 4mm:6gg; Berretta 2002 2 : 75) (19) Le L1 e le L2 nel progetto patrocinato dalla European Science Foundation (cfr. Klein / Perdue 1997) L1 inglese tedesco nederland. francese svedese L2 panjabi italiano turco arabo spagnolo finnico E. Prospettive di ricerca - maggiore integrazione tra i due ambiti di ricerca; - interlingue e lingue immigrate: varietà marginali nell architettura dell italiano contemporaneo? - nella linguistica acquisizionale alcuni livelli di analisi sono ancora inesplorati; le varietà più avanzate sono state poco studiate; poco ancora si sa sulla

fossilizzazione; manca una verifica delle correlazioni delle sequenze di acquisizione. Bibliografia Andorno, Cecilia / Bernini, Giuliano, 2003, Premesse teoriche e metodologiche. In: Giacalone Ramat, Anna (a c. di): 27-36 Bagna, Carla / Barni, Monica / Siebetcheu, Raymond, 2004, Toscane favelle. Lingue immigrate nella provincia di Siena, Perugia, Guerra. Bagna, Carla / Machetti, Sabrina / Vedovelli, Massimo, 2003, Italiano e lingue immigrate: verso un plurilinguismo consapevole o verso una varietà di contatto. In: Valentini / Molinelli / Cuzzolin / Bernini (a c. di): 201-222. Banfi, Emanuele (a c. di), 2003, Italiano/L2 di cinesi. Processi acquisizionali, Atti del Seminario internazionale (Milano Bicocca, 1 dicembre 2000), Milano, Franco Angeli. Bernini, Giuliano, 1988, Questioni di fonologia nell italiano lingua seconda. In: Giacalone Ramat, Anna (a c. di): 77-90. Bernini, Giuliano, 1991, Frasi relative nel parlato colloquiale. In: Lavinio, Cristina / Sobrero, Alberto (a cura di), La lingua degli studenti universitari, La Nuova Italia, Firenze: 165-87. Bernini, Giuliano, 2001, Varietà di apprendimento di italiano L2 e varietà del repertorio dei nativi italofoni. In: Fusco, Fabiana / Marcato, Carla (a c. di) L italiano e le regioni, Atti del Convegno di Studi, Udine (15-16 giugno 2001), Università degli Studi di Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo, numero monografico di Plurilinguismo. Contatti di lingue e culture 8: 53-69. Bernini, Giuliano, 2003, Come si imparano le parole. Osservazioni sull acquisizione del lessico in L2. Itals I/2: 23-47. Berretta, Monica, 1992, Marcatezza in morfologia e apprendimento di lingue seconde. Quaderni del Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate 8: 129-156 (ora in: Dal Negro, Silvia / Mortara Garavelli, Bice (a c. di), 2002, Temi e percorsi della linguistica. Scritti scelti di Monica Berretta, Vercelli, Edizioni Mercurio: 47-79). Berruto, Gaetano, 1998, Situazioni di plurilinguismo, commutazione di codice e mescolanza di sistemi. Babylonia 1: 18-21. Bettoni, Camilla, 1998, The Sociolinguistics of Community Language Teaching, Language Acquisition Research Center. Bettoni, Camilla, 2003, Politiche nazionali e insegnamento delle lingue: il caso dell Australia. In: Valentini / Molinelli / Cuzzolin / Bernini (a c. di): 407-429. Bettoni, Camilla / Rubino, Antonia, 1996, Emigrazione e comportamento linguistico. Un'indagine sul trilinguismo dei siciliani e dei veneti in Australia, Galatina, Congedo Editore. Caritas Italiana / Fondazione Migrantes, 2005, XV Dossier Statistico Immigrazione (per le anticipazioni http://www.caritasroma.it/prima%20pagina/download/anticipazioni%20dossier%202005.p df) Caruso, Marinella, 1990, Italiano L2: prime osservazioni sull interlingua di un soggetto giapponese.quaderni del Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate 6: 189-208. Caruso, Marinella, 2004, Attrition in the verb system of Italian in Australia. Australian Review of Applied Linguistics 18: 9-24. Casti, Emanuela (a c. di), 2004, Atlante dell immigrazione a Bergamo. L Africa di casa nostra, Bergamo, Bergamo University Press. Chini, Marina (a c. di), 2004, Plurilinguismo e immigrazione in Italia. Un indagine sociolinguistica a Pavia e Torino, Milano, Franco Angeli.

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