ASSISTENZA FARMACEUTICA A.S.S. N.1 TRIESTINA RIESTINA DIRETTORE: DOTT. PIETRO BROUSSARD I FARMACI ORALI NEL DIABETE DI TIPO 2



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A CURA DELLA STRUTTURA ASSISTENZA FARMACEUTICA A.S.S. N.1 TRIESTINA RIESTINA DIRETTORE: DOTT. PIETRO BROUSSARD NUMERO 21 NOVEMBRE 2010 All interno: pag.1 Terapia del dia- bete mellito non insulinodipen- dente (DMT2) pag.2 Ipoglicemizzanti orali-biguanidi Le basi fisiopatologiche del diabete di tipo 2 e le connessioni che rendono ragione del meccanismo di azione dei farmaci ipoglicemizzanti orali sono riportate nella tabella seguente. utilizzazione del glucosio a livello muscolare. Ne deriva che per questa condizione i farmaci di elezione sono quelli che possono antagonizzare questa resistenza e/o aumenta- tologica essenziale nel DMT 2. In questo caso, il farmaco agisce sulla secrezione insulare. Un altro punto di attacco poco utilizzato, forse anche perché po- I FARMACI ORALI NEL DIABETE DI TIPO 2 ACARBOSE Assorbimento intestinale pag.3 Inibitori dell alfa glicosidasi Glitazoni FEGATO gluconeogenesi glicogenolisi IPERGLICEMIA MUSCOLO captazione e utilizzazione del glucosio INSULINO RESISTENZA INSULINO RESISTENZA pag.4 Sulfaniluree pag.5 Meglitinidi METFORMINA (+++) GLITAZONI (+) Sostanzialmente si distinguono due situazioni : 1. l iperglicemia da incremento della gluconeogenesi epatica (insulinoresistenza e- patica) e da ridotta c a p t a z i o n e / RIDOTTA SECREZIONE INSULINICA PANCREAS re l utilizzazione/ captazione periferica del glucosio invece degli acidi grassi. 2. l iperglicemia da ridotta secrezione insulinica (deficit relativo o assoluto), che rappresenta la base fisiopa- SULFANILUREE REPAGLINIDE GLITAZONI (+++) METFORMINA (+) co noto, ma di grande efficacia è la riduzione dell assorbimento intestinale dei carboidrati ad opera dell acarbose, che inibisce l enzima intestinale che digerisce l amido. Gruppo di lavoro per la stesura del Prontuario Terapeutico di Area Vasta Giuliano Isontina Diabete: Chairman-Prof. Luigi Cattin, dr. Anna Arbo, dr. Marco Bertoli, dr. Pietro Broussard, dr. Barbara Brunato, dr. Giampaolo Canciani, dr. Riccardo Candido, dr. Alessandro Cosenzi, dr. Paolo Da Col, dr. Francesco Dapas, dr. Federico Farneti, dr. Adele Maggiore, dr. Stefano Palcic, dr. Rossella Paparazzo, dr. Aba Pettinelli, dr. Paolo Schincariol, dr. Giorgio Tonini, dr. Carla Tortul, dr. Stefano Visintin.

P A G I N A 2 Quando l acarbosio viene prescritto in aggiunta ad un trattamento con preparati a base di insulina, sulfaniluree o metformina è opportuno ridurre adeguatamente il dosaggio di quest ultimi al verificarsi di un eccessiva diminuzione dei valori glicemici. I secretagoghi dell insulina che agiscono sulla beta cellula hanno il pregio di aumentare la secrezione e quindi la disponibilità di insulina, ma il difetto di esercitare questo stimolo in modo prolungato nel tempo, tanto quanto dura l emivita (rischio di ipoglicemia). I farmaci sensibilizzanti l insulina costituiscono la prima scelta terapeutica nel DM2, in quanto agiscono sulla resistenza, che è sempre presente in questo tipo di diabete. Hanno anche il vantaggio di NON provocare ipoglicemia. Gli inibitori dell alfaglucosidasi (acarbosio) consentono di potenziare l effetto ipoglicemizzante post prandiale senza dare ipoglicemia. Questo evento è favorevole nel paziente diabetico grande anziano. (In caso di somministrazione combinata con insulina e/o sulfaniluree aumenta invece il rischio di ipoglicemia; la somministrazione orale del saccarosio è inadeguata come rimedio degli episodi ipoglicemici). SECRETAGOGHI INSULINICI (stimolano il rilancio di insulina dalle cellule ß del pancreas) SULFANILUREE MEGLITINIDI SENSIBILIZZATORI ALL INSULINA (riducono la produzione epatica di glucosio ed aumentano la sensibilità all insulina nel fegato e nei tessuti periferici) BIGUANIDI TIAZOLIDINEDIONI INIBITORI DELL ALFA GLUCOSIDASI (inibiscono l enzima omonimo presente negli enterociti del tenue, che digerisce l amido in unità di alfa-glucosio) ACARBOSE BIGUANIDI La metformina, rappresenta il farmaco di prima scelta nella terapia del DM tipo 2 nei diabetici in sovrappeso ed in normopeso. Azione principale: diminuiscono la produzione epatica di glucosio interferendo con la captazione e l ossidazione di lattato. Azioni secondarie: migliorano la sensibilità insulinica a livello muscolare. Potenziali effetti indesiderati: acidosi lattica, anoressia, nausea, diarrea. Controindicazioni assolute: insufficienza renale (VFG < 30 ml/min), cirrosi epatica. Non causano ipoglicemia (salvo eccezioni) né aumento ponderale. Questi farmaci hanno un effetto maggiore nella fase di digiuno che in quella postprandiale. Iniziare gradualmente (v. tab.succ.). La somministrazione serale contribuisce a controllare l iperglicemia del mattino. Farmaco di 1 scelta per il trattamento dei diabetici tipo 2 in sovrappeso (II A) ed in normopeso (IV B) Metformina Dose media 2 g 7-12 h 2 Costo* (30 gg, 2 gr/die) Euro 4,83 *: Prontuario Aziendale, 2010 La metformina è da considerare irrinunciabile e prioritaria, salvo la comparsa di eventuali effetti collaterali, che possono essere evitati/superati titolando il farmaco. Raggiunta la dose massima, va somministrata due volte al giorno, (NB : NON prima dei pasti!!), al mattino ed alla sera.

NUMERO 21 CONTRONDICAZIONI: L unica vera controindicazione alla metformina è rappresentata dalla insufficienza renale, ovvero quando la clearance creatinina è inferiore a 30 ml/min. In questa evenienza è raccomandabile NON somministrare il farmaco P A G I N A 3 TITOLAZIONE DELLA METFORMINA Inizia con dosi basse (500 mg/die), assunte 1 volta al dì a colazione o a cena Dopo 5-7 gg, se non si sono verificati effetti collaterali gastrointestinali (g.i.), aumenta la dose a 2 cp/die da 850 oppure da 500 mg, in 2 somm. Se compaiono effetti gastrointestinali, ritorna alla dose precedente e riprova ad aumentare la dose più avanti La dose max. efficace è di 2,5 gr al dì, divisa in 2 somministrazioni (colazione, cena). Con dosi > 2,5 gr/die si osserva un modesto aumento dell efficacia; gli effetti collaterali g.i. possono limitare la dose. La metformina è disponibile anche come farmaco generico. Fonte: AMD, 2010 - modifcato Meccanismo di azione: agiscono localmente nell intestino tenue, inibendo l enzima α-glucosidasi rallentano la digestione dei carboidrati e l assorbimento del glucosio. Potenziali effetti indesiderati: meteorismo. In caso di somministrazione combinata con insulina e/o sulfaniluree aumenta il rischio di ipoglicemia. Controindicazioni assolute: malassorbimento, malattie infiammatorie intestinali croniche. Contribuiscono a controllare l iperglicemia postprandiale. Non hanno effetto sulla glicemia a digiuno. Titolare gradualmente (da 25-50 mg). Acarbose INIBITORI DELL ENZIMA α-glucosidasi * Dose 75-300 mg 4 h * ora in classe A inserito in Prontuario Aziendale 2010 3 (con l inizio di ogni pasto) Costo* (30 gg, massimo dosaggio) Euro 48.00 L Acarbose, da alcuni mesi prescrivibile come farmaco di fascia A, rappresenta l altro cardine degli ipoglicemizzanti o- rali. Infatti, può essere associato a qualsiasi altro farmaco antidiabetico orale con l obiettivo specifico di ridurre la glicemia post prandiale, senza indurre effetti collaterali rilevanti (a parte il meteorismo per fermentazione dell amido). Rilevante il fatto che non causa ipoglicemie in monoterapia. Anche in questo caso è consigliabile iniziare con dosi basse (ad es. 1/2 c da 50 mg prima dei pasti principali contenenti carboidrati), salendo poi fino a 50 mg x 3 /die, aumentabili ulteriormente a 100 mg x 3. In genere dosi più alte non migliorano ulteriormente la glicemia post prandiale. Questi nuovi farmaci hanno un punto di attacco fisiopatologico diverso dai precedenti e sfruttano la stimolazione dei PPAR cellulari, che diminuiscono la produzione epatica di glucosio e ne aumentano la captazione muscolare al posto degli acidi grassi. Importante è il loro effetto sull assetto lipidico, in cui si osserva una riduzione della trigliceridemia ed aumento moderato dell HDL colesterolo. Attualmente occupano un ruolo importante nella terapia, anche se non al primo livello. Si raccomanda infatti di utilizzarli nella seconda fase, dopo la metformina, se quest ultima non è riuscita a ridurre la Hb glicata al di sotto di 7-7,5%. Il loro inserimento produce un guadagno di ca. 1-1,5 punti percentuali di riduzione di Hb glicata. L unico problema che controindica il loro impiego è la ritenzione idrico-salina, che può peggiorare lo scompenso cardiaco (NB: non lo causano, ma lo slatentizzano o peggiorano). Dal punto di vista clinico, il parametro, facile da misurare, è il peso corporeo. Attualmente in commercio esiste solamente il pioglitazone, essendo stato ritirato il rosiglitazone, imputato di produrre effetti avversi cardiaci. L associazione metformina + pioglitazone (15 + 850 mg) NON produce ipoglicemia ed è quindi un associazione favorevole.

P A G I N A 4 TIAZOLIDINEDIONI Azione principale: migliorano la sensibilità insulinica a livello muscolare e riducono i livelli insulinemici. Azioni secondarie: diminuiscono la produzione epatica di glucosio e i livelli di trigliceridi ed FFA, lieve aumento del colesterolo HDL. Potenziali effetti indesiderati: ritenzione idrosalina, aumento ponderale, osteoporosi Controindicazioni: scompenso cardiaco. L effetto ipoglicemizzante inizia dopo alcune settimane e raggiunge i massimi livelli dopo alcuni mesi. Non causano ipoglicemia. Dose Costo* (28 gg, massimo dosaggio) Pioglitazone ^^ 15-30 mg 24-30 h 1 Euro 59,20 *: Prontuario Aziendale, 2010 - nota : L AIFA ha imposto il ritiro del rosiglitazone dal commerico in settembre 2010 Le sulfaniluree non rappresentano la prima scelta terapeutica. Questi farmaci, pur essendo molto usati, NON rappresentano MAI la prima scelta terapeutica. Infatti, presentano svariati inconvenienti : 1. producono gravi ipoglicemie, temibili soprattutto nell anziano, in cui purtroppo sono largamente usate (da soli o in associazione) 2. producono incremento ponderale 3. è possibile che la glibenclamide possa determinare effetti avversi cardiaci (aritmie), per l azione depolarizzante sulla fibrocellula cadiaca 4. rappresentano una delle principali cause di fallimento secondario, ovvero di esaurimento della beta cellula, che spremuta nella produzione esaurisce la sua capacità sintetica e va incontro ad apoptosi (morte programmata cellulare). Il gruppo di lavoro ha assegnato preferenza, ove si decida di impiegare questi farmaci, a due principi attivi: la gliclazide, che è disponibile anche nella forma a rilascio prolungato (con conseguente vantaggio di maneggevolezza), e la glimepiride, che ha lunga durata di azione. Per entrambe esistono studi clinici significativi a supporto della scelta. La glibenclamide, pur ancora di largo uso, in realtà è stata posta di terza scelta per il rischio di ipoglicemie gravi. La tabella mostra anche come la loro somministrazione sia mono, al mattino o con il pasto più ricco in carboidrati. SULFONILUREE Azione principale: stimolano la secrezione insulinica bloccando i canali del K + legandosi ad un recettore specifico (SUR) presente sulle beta cellule, ma anche sulla muscolatura liscia delle arterie e del muscolo cardiaco (glibenclamide) Potenziali effetti indesiderati: ipoglicemia, aumento ponderale. Contoindicazioni assolute: diabete di tipo 1, gravidanza. Controindicazioni relative: infezioni, traumi, insufficienza renale ed epatopatie. I vari farmaci di questa classe differiscono in potenza, farmacocinetica e costo. Dose Costo* (30 gg, dosaggio massimo) 3. Glibenclamide 2.5-10 mg fino a 24 h 1-2 pre pasto Euro 5,88 1. Gliclazide RM^^ 30-120 mg fino a 24 h 1 pre pasto Euro 8,12 2. Glimepiride 1-4 mg oltre 24 h 1 pre pasto Euro 4,68 *: Prontuario Aziendale, 2010 non raccomandato - ^^ a rilascio prolungato

NUMERO 21 P A G I N A 5 Sono farmaci di più recente introduzione rispetto alle sulfoniluree. In Italia è in commercio solamente la repaglinide, in vari dosaggi. Pur agendo come le sulfoniluree (secrezione insulinica) appartengono ad un'altra classe farmacologica (sono derivati dell acido benzoico) ed agiscono su recettori specifici della beta cellula, differenti da quelli su cui agiscono le sulfoniluree (SUR). Dal punto di vista clinico, hanno breve emivita e quindi possono trovare indicazione specifica nella correzione dell iperglicemia postprandiale e avendo un metabolismo prevalentemente epatico anche nel paziente con insufficienza renale. Si sottolinea che possono dare gravi IPOGLICEMIE qualora ci si sia squilibrio dose/carboidrati alimentari. Aumentano l emivita plasmatica di altri farmaci, con cui possono essere associati, causando effetti collaterali da sovradosaggio di questi ultimi (l uso concomitante di repaglinide e gemfibrozil è controindicato). MEGLITINIDI Meccanismo di azione: stimolano la secrezione insulinica chiudendo i canali del K + ATP-dipendenti e inducendo un flusso di Ca ++ nella beta cellula. I recettori di membrana per le metiglinidi sono distinti da quelli per le sulfaniluree. Potenziali effetti indesiderati: ipoglicemia, aumento ponderale. NB: effetto potenziato da statine e gemfibrozil (via citocromo P450) Controindicazioni assolute: diabete di tipo 1, gravidanza. Stimolando la secrezione insulinica mediata dal glucosio, questi farmaci hanno un effetto ipoglicemizzante maggiore nella fase postprandiale (attenzione nell'anziano che non mangia: no pasto, no compressa ) che a digiuno. Repaglinide Dose 2-12 g *: Prontuario Aziendale, 2010 3 h 2-4 (15 min prima dei pasti) Costo* (30 gg, massimo dosaggio) Euro 27,46 CONFRONTO TRA SULFANILUREE Rischio SUR Efficacia ipoglicemie AFFINITA Gravidanza Aderenza Costo CUORE In genere conviene iniziare con la dose più bassa (es. 0,5 mg prima del pasto), regolandosi poi sulla glicemia a 2 ore dal pasto, fino a raggiungere la dose di 4 mg x 3 /die (tot./die 12 mg), oltre la quale non si registrano ulteriori significativi benefici. Non va dimenticato che questo frazionamento riduce la compliance, specialmente se coesistente (quasi sempre) politerapia. GLIBENCLA- MIDE GLICLAZIDE GLIMEPIRIDE REPAGLINIDE La tabella riassume le principali caratteristiche dei singoli principi attivi. Si nota come la migliore scelta per questa classe di farmaci è rappresentata dalla gliclazide e glimepiride, tenuto conto dei vari parametri considerati, ed in alternativa della repaglinide in caso di iperglicemia postprandiale.

P A G I N A 6 Al fine di quantificare approssimativamente l efficacia attesa dei vari ipoglicemizzanti orali, nella figura viene riassunto il loro impatto sulla Hb glicata. EFFETTO DEI VARI FARMACI ANTIDIABETICI ORALI SUI LIVELLI DI HbA 1C SULFANILUREE REPAGLINIDE METFORMINA GLITAZONI ACARBOSE 0.0 Riduzione percentuale -0.5-1.0-1.5-2.0 Si nota che il contributo dei farmaci nella sua riduzione varia tra 1 e 2 punti percentuali, il che induce a sottolineare il valore dei provvedimenti dietetici e dello stile di vita, così come quello delle associazioni farmacologiche. Inoltre, va sottolineato che l effetto aggiuntivo delle associazioni può sicuramente raggiungere pieno successo in molti casi, ma che questo non è quasi permanente, ovvero il fallimento secondario deve essere sempre previsto alla fine del percorso della terapia orale. Quindi, nella lunga vita della persona con DM tipo 2, meglio associare farmaci che agiscono sulla resistenza e tenere presente che, ad un certo punto del percorso, l introduzione dell insulina diventa spesso ineluttabile e obbligatoria per compensare la sua ridotta produzione. Forse queste affermazioni potranno cambiare in futuro, quando si saranno acquisite sufficienti e prolungate esperienze con le nuove incretine. Le associazioni precostituite (metformina sulfanilurea) sono sconsigliate in quanto le dosi di metformina sono insufficienti. La terapia di associazione metformina-sulfonilurea, oggi fortunatamente sempre meno prescritta, ha rappresentato per molto tempo la prima scelta terapeutica nel DMT 2. Si è visto come in realtà ciò comporti più svantaggi che vantaggi. Inoltre, modernamente la metformina deve essere usata a dosi più elevate di quelle contenute nelle più comuni associazioni precostituite. Il gruppo pertanto raccomanda di non usarle, ma se del caso somministrare i singoli farmaci separatamente alle dosi più efficaci e ai tempi più adeguati (una volta/die la sulfonilurea, due volte/ die la metformina). Nel paragrafo dedicato ai glitazoni si è ricordata l associazione pioglitazone + metformina, senz altro efficace e da raccomandare in caso di insuccesso con la sola metformina. Rappresenta in ogni caso una scelta di seconda fase, dato anche il costo elevato.

POSSIBILE PROPOSTA DI TERAPIA A GRADINI P A G I N A 7 MET. 2 gr. 50-60% SE IPERGL. POSTPASTO MET. 2 gr. + ACARBOSE 25-100 mg x 3 60-75% SE IPERGL. A DIGIUNO MET. + 60-75%. PIOGLITA- ZONE MET. + ACARBOSE + PIOGLITA- ZONE 75-80% Vantaggi: no rischio ipoglicemia; no autocontrollo (classe 4) MET + ACARB. + PIOGLITAZONE + SECRETAGOGO 80-85% 85% Possibile ipoglicemia Mantenere stili di vita adeguati : alimentazione/dieta, attività fisica, no fumo Lo schema, elaborato all interno del gruppo, tenta di sintetizzare una possibile proposta di terapia a gradini, in base ai risultati terapeutici conseguiti ed al goal terapeutico (Hb glicata 7-7,5%). 1. Si ribadisce con forza che il farmaco di prima scelta è sempre la metformina. 2. In caso di mancato raggiungimento dell obiettivo terapeutico, dopo 3-6 mesi e adozione di stili di vita e alimentazione corretti (controllo del peso! attività fisica regolare!), si può introdurre in associazione l acarbose, oggi usato limitatamente, anche perché fino a poco fa in fascia C. Il gruppo raccomanda che sia sempre tentato questo step, perché lo ripetiamo - privo di effetti avversi significativi ed in particolare di ipoglicemia. 3. Ove fosse richiesta ulteriore potenza ipoglicemizzante, il farmaco orale da utilizzare in associazione è il pioglitazone, anche in presenza di triplice terapia. 4. Infine, e solamente dopo questo percorso, modernamente può essere ragionevole introdurre il secretagogo, limitato alle molecole raccomandate dal gruppo (glimepiride, gliclazide e in alternativa repaglinide). Infine, si deve sempre ricordare che la storia naturale del diabete di tipo 2 prevede il declino graduale della funzione beta cellulare, per cui il destino finale in genere dopo circa 10 anni dall inizio della terapia è la dipendenza dalla terapia insulinica. Questa non va presentata al paziente come una sconfitta, bensì come il prezioso ausilio per il controllo della glicemia, unico rimedio che può assicurare buona qualità di vita e prevenzione delle complicanze o ritardo della loro progressione. In questo caso, il gruppo raccomanda di iniziare con una dose di insulina serale/notturna a lunga durata di azione (c.d. insulina bed time), come illustrato nel numero 20 del Così è se vi pare, dedicato alla terapia insulinica. Le incretine saranno trattate nel numero 22. Si propone l introduzione in PTAV di metformina (prima scelta), acarbose, pioglitazone, glimepiride, gliclazide e repaglinide.

P A G I N A 8 Ipoglicemizanti orali Quadro riassuntivo FARMACO Metformina Acarbose Pioglitazone Glimepiride Gliclazide RM Repaglinide Glibenclamide Associazioni Indicazioni all utilizzo da parte gruppo di lavoro PTAV COSTO PRESCRIZIONI CONVENZIONALI Ipoglicemizzanti I semestre 2010 ASS1 e ASS2 PRINCIPIO ATTIVO DDD N. PEZZI N. ASSISTITI COSTO SSN - Metformina 1.417.687 85.343 11.683 253.557 - Glimepiride 520.710 12.894 2.041 38.085 - Repaglinide 478.238 15.746 2.955 254.761 - Metformina e sulfonamidi 353.862 17.232 2.254 72.889 - Gliclazide 219.827 13.598 2.494 80.416 - Pioglitazone 85.372 3.822 689 181.271 - Glibenclamide 78.290 3.655 486 10.269 - Metformina e pioglitazone 68.432 2.444 530 128.643 - Metformina e rosiglitazone* ritirato 28.672 930 187 41.029 - Rosiglitazone* ritirato 6.868 288 50 12.096 - Glipizide 6.480 432 53 1.798 - Gliquidone 6.280 314 45 1.489 - Sitagliptin 5.516 197 61 13.232 - Acarbosio 2.652 261 82 2.037 - Fenformina e sulfonamidi 2.370 195 20 429 - Metformina e vildagliptin 2.100 70 17 5.609 - Glimepiride e pioglitazone 1.890 98 20 5.141 - Metformina e sitagliptin 1.232 44 14 2.970 - Glimepiride e rosiglitazone 1.204 43 16 1.537 - Vildagliptin 560 20 7 1.380 - Exenatide 65 114 36 15.472 TOTALE 3.288.307 157.740 1.124.110 La metformina è di gran lunga il farmaco più utilizzato, seguita dalla glimepiride. Dal 2004 le DDD sono aumentate del 65% ed i costi raddoppiati. Il presente numero è stato redatto dal gruppo di lavoro per la stesura del Prontuario Terapeutico di area vasta giuliano-isontina (PTAV). Il medico prescrittore dovrebbe tenere in considerazione la presente nota informativa nella gestione dei propri assistiti, ma ad ogni modo il documento non vuole sovrapporsi alla responsabilità del singolo professionista nel prendere le giuste decisioni cliniche alla luce delle condizioni dei diversi pazienti. Referente per il Così è se vi pare : dr. Stefano Palcic S.C. Assistenza Farmaceutica S.S. Servizio Farmaceutico Direzione Sanitaria ASS1 Per segnalazioni, integrazioni, contributi culturali: Strada della Rosandra 24 - Tel. 0403995978 - Email: stefano.palcic@ass1.sanita.fvg.it -Bibliografia disponibile a richiesta-