SALUS COLLANA DI SCIENZE DELLA SALUTE 7
Direttore Rossana ALLONI Università Campus Bio Medico di Roma Comitato scientifico Paola BINETTI Università Campus Bio Medico di Roma Laura DE GARA Università Campus Bio Medico di Roma Caterina GALLETTI Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma Simonetta FRISO Università degli Studi di Verona Alessandra LA MARCA Università degli Studi di Palermo Paolo PELLEGRINO Università Campus Bio Medico di Roma Daniela TARTAGLINI Università Campus Bio Medico di Roma
SALUS COLLANA DI SCIENZE DELLA SALUTE Questa collana è dedicata a quanti coltivano le Scienze della salute, sia come docenti e studenti dei diversi corsi di laurea sia come operatori nell ambito delle professioni mediche e sanitarie. Caratteristiche comuni a tutti testi della collana sono la semplicità e la concretezza dell esposizione e l aggiornamento dei contenuti secondo le più recenti acquisizioni della ricerca scientifica, insieme ad una particolare attenzione agli aspetti umanistici e sociali. Per la natura stessa di questo ambito scientifico e professionale, coesistono nella collana testi dedicati alla didattica e alle relazioni interpersonali, al management e all approfondimento di aspetti tecnici e tecnologici, in una prospettiva che vuole sottolineare la centralità della persona umana.
Paola Berni, Massimo Olina, Gabriele Olina Il defibrillatore nelle società sportive Aspetti clinici e obblighi di legge
Copyright MMXV Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Quarto Negroni, 15 00040 Ariccia (RM) (06) 93781065 ISBN 978-88-548-7684-2 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: gennaio 2015
Indice 9 Introduzione 11 Capitolo I Definizione 13 Capitolo II Epidemiologia 2.1. Epidemiologia generale, 13 2.2. Epidemiologia in ambito sportivo, 13. 17 Capitolo III Eziologia della SCA 3.1. Cause di SCA in età adulta, 17 3.1.1. Cause cardiache, 17 3.1.2. Cause extra cardiache, 17 3.2. Cause di SCA in età giovanile, 18 3.2.1. Le cause strutturali/funzionali, 18 3.2.2. Le turbe della conduzione elettrica, 19 3.2.3. Altre eziologie, 19 3.3. Cause di SCA in ambito sportivo, 19 3.3.1. Le cause cardiache, 20 3.3.2. Altre cause di morte improvvisa in ambito sportivo, 24. 27 Capitolo IV Clinica della SCA 29 Capitolo V Cause di morte nella SCA 5.1. Aspetti generali, 29 5.2. La fibrillazione ventricolare, 29. 31 Capitolo VI La prevenzione della SCA in ambito sportivo 6.1. La prevenzione farmacologica, 31 6.2. La prevenzione del rischio individuale, 31. 7
8 Indice 35 Capitolo VII La gestione della SCA in ambito sportivo 7.1. Introduzione, 35 7.2. La situazione ambientale, 36 7.2.1. Allerta del sistema di emergenza 118, 36 7.2.2. Valutazione dell area dell evento, 37 7.2.3. Valutazione dello stato di coscienza, 37 7.3. Valutazione dello stato vitale, 38 7.3.1. Airway, 38 7.3.2. Breathing, 38 7.3.3. Circulation, 39. 41 Capitolo VIII La rianimazione cardio polmonare 8.1. Introduzione, 41 8.2. Indicazioni generali, 41 8.3. Procedura di RCP, 42. 47 Capitolo IX La defibrillazione 9.1. Aspetti teorici, 47 9.2. Il defibrillatore, 48 9.2.1. Caratteristiche generali del defibrillatore, 48 9.2.2. Il funzionamento del DAE, 49 9.3. Modalità pratiche di impiego del DAE, 50 9.3.1. Fase I, 50 9.3.2. Fase II, 50 9.3.3. Fase III, 50 9.3.4. Fase IV, 50 9.4. Casi particolari d impiego, 51 9.4.1. Età pediatrica, 51 9.4.2. Ipotermia, 51 9.4.3. Trauma e arresto cardiaco, 51 9.4.4. Paziente in acqua, 51 9.4.5. Donne in gravidanza, 52 9.4.6. Pazienti portatori di pace makers, 52 9.5. Criteri di scelta del defibrillatore, 52 9.5.1. Affidabilità, 52 9.5.2. Certificazione di qualità, 53 9.5.3. Costi d esercizio, 53 9.5.4. Messa in opera, 53 9.5.5. Rete d assistenza, 54 9.5.6. Aggiornamento e verifica tecnica del defibrillatore, 54 9.5.7. Formazione e aggiornamento del personale, 54. 55 Capitolo X Prognosi 57 Capitolo XI La normativa vigente 11.1. Il d.m. 18 marzo 2011, 57 11.1.1. Allegato A, 58 11.2. d.m. del 24 aprile 2013, 59 11.2.1. Allegato E, 61. 63 Conclusioni 65 Bibliografia
Introduzione Recentemente la normativa italiana (d.m. del 24 aprile 2013), forse anche sotto la spinta di gravi fatti di cronaca, ha introdotto indicazioni sull impiego dei defibrillatori in ambito sportivo, finalizzate al trattamento precoce dell arresto cardiaco. Scopo di questo lavoro è la divulgazione e la descrizione delle caratteristiche fondamentali dei defibrillatori e delle loro indicazioni cliniche, nel quadro della gestione dell emergenza urgenza e della rianimazione cardio polmonare. Ovviamente questo testo non si sostituisce alle norme vigenti e alle loro eventuali modificazioni ed integrazioni a cui rimanda (vedi allegati), ma tende a diffondere le conoscenze e le indicazioni relative all emergenza sportiva, semplificandole il più possibile ad uso del personale non sanitario, che viene oggi definito nel suo insieme: laico. In effetti la questione relativa all impiego del defibrillatore, attualmente oggetto di dibattito in molte società sportive, può avere un significato solo se inquadrata in questi ambiti, altrimenti rischia di essere percepita in modo riduttivo o parziale, o peggio, come un mero obbligo di possesso. Pertanto, prima di esporre la tematica relativa al defibrillatore, riteniamo doverosa una visione generale sul tema dell Arresto Cardiaco Improvviso ed in specie quello in età giovanile, periodo in cui viene maggiormente svolta l attività sportiva. L arresto cardiaco improvviso viene internazionalmente definito con l acronimo inglese di SCA (Sudden Cardiac Arrest), terminologia a cui spesso ci atterremo anche in questo testo. Dal punto di vista espositivo seguiremo una suddivisione tripartita: una prima parte (Capp. dall 1 all 8) che tratta della SCA nei suoi aspetti clinici, una seconda (Capp. dal 9 all 11) che espone le linee guida pratiche da seguire in caso di arresto cardiaco, con particolare riguardo all ambito sportivo, e una terza (Cap. 12) che comprende alcuni recenti allegati normativi. 9
Capitolo I Definizione Con il termine Arresto Cardiaco Improvviso o SCA, si intende una condizione clinica caratterizzata dall inefficacia o assenza dell attività cardiaca. (1) Questo concetto di arresto cardiaco improvviso, non è tuttavia sempre sinonimo di morte improvvisa, in quanto, grazie anche alle tecniche di rianimazione cardio polmonare e di defibrillazione, a volte, può essere favorevolmente risolto senza exitus. Il primo caso di cui abbiamo notizia di morte improvvisa, non traumatica, di un atleta, sarebbe quello di Filippide, il messaggero greco deceduto improvvisamente nel 490 a.c. nell agorà di Atene, dove portò, dopo una corsa di km 42,195 la notizia della sconfitta dell armata persiana da parte dell esercito greco a Maratona. (2) L insorgenza dell arresto cardiaco, per definizione, non contempla cause traumatiche dirette (ad eccezione del caso della rara commotio cordis). Essa è improvvisa e senza segni clinici o sintomi premonitori. In casi sporadici, il paziente può manifestare, prima dell insorgenza della SCA, una sintomatologia aspecifica caratterizzata da: palpitazioni, dispnea, dolore toracico. Tuttavia questi sintomi sono atipici e spesso vengono riportati solo a seguito di un accurata anamnesi familiare post mortem. (1) Per favorirne l inquadramento clinico, nel tempo sono state proposte diverse definizioni di SCA da parte di alcune Società scientifiche: l American College of Cardiology la definisce: un evento non traumatico ed inaspettato, spesso evolvente in morte improvvisa, che compare nel periodo massimo di sei ore, in un soggetto in condizioni di normale stato di salute. (3) Secondo l American Academy of Pediatrics la SCA viene definita, più semplicemente, come «un improvvisa ed inaspettata perdita della funzione cardiaca». (4) 11
12 Il defibrillatore nelle società sportive Per quanto riguarda più specificamente l attività sportiva, la definizione di SCA è stata maggiormente precisata come un: arresto cardiaco improvviso di origine non traumatica, insorto durante o entro un ora dal termine di un moderato o intenso esercizio in un atleta agonista. Dove per agonista si intende un soggetto che si prepara a svolgere uno sport competitivo o sta prendendo parte ad una competizione. (5)
Capitolo II Epidemiologia 2.1. Epidemiologia generale L arresto cardiaco improvviso è, in generale, una delle cause principali di morte nel mondo industrializzato. Nel Regno Unito, si registrano tra le 70.000 e le 90.000 morti da arresto cardiaco all anno, con tassi di sopravvivenza non superiori al 2%, qualora non vengano attivate immediatamente le procedure di rianimazione cardio polmonare. (6) Negli USA l arresto cardiaco improvviso, sarebbe causa di morte di circa 350.000 persone all anno. (7) 2.2. Epidemiologia in ambito sportivo Dati relativi alle SCA avvenute durante l attività sportiva nel periodo 1985 1995, riportano 158 arresti cardiaci mortali, di cui il 68% riguardava giocatori di football americano o di basket, anche se altre 18 discipline sportive erano implicate, pur in maniera sporadica. (7) La National Federation of State High School Associations (USA) stima che la SCA, sia causa di morte nei giovani al di sotto dei 30 anni, in un range compreso tra i 10 e i 25 casi per anno. (8) Mentre fino al 1982 il rapporto, come causa di morte improvvisa durante l attività sportiva era di 2 a 1, con predominanza dei traumi, dal 1986, a seguito dell istituzione di efficienti programmi di prevenzione e protezione dei traumi, tale rapporto si è invertito, con un attuale prevalenza di 1 a 2 a favore dell arresto cardiaco improvviso. (9) 13
14 Il defibrillatore nelle società sportive Nel Rhode Island l incidenza di morti improvvise per SCA durante esercizio sportivo non agonistico in soggetti al di sotto dei 30 anni, è stato di 1 decesso ogni 280.000 soggetti all anno. (10) Secondo Maron et al.(2009) negli Stati Uniti, nel periodo 1980 2006, vi sono stati 1866 casi di morte improvvisa in giovani atleti di 38 discipline sportive, di cui 1049 (56%) di origine cardiovascolare. (11) I dati del National Center for Catastrophic Sports Injury Research riportano che, nel periodo 1983 1993, tra gli sportivi di età compresa tra i 12 e i 22 anni, l incidenza di SCA è stata del 7,47 per 1.000.000 per anno nei maschi contro il 1,33 per 1.000.000 nelle femmine. In questa casistica il 78% dei casi era di origine cardiaca, mentre per quanto riguarda gli sport praticati il 65 % riguardava giocatori di basket o di football americano. In particolare, fra gli sportivi di età compresa tra i 20 ei i 24 anni, l incidenza di SCA sarebbe circa doppia di quella che si manifesta tra quelli di età compresa tra i 12 e i 19 anni. (12) Secondo Chang et al. (2007) l 85% dei casi di SCA sarebbero dovuti a patologie cardiache. (13) Dati più recenti riferiscono che in Scandinavia (Danimarca e Norvegia) l incidenza di SCA fra giovani sportivi è compresa tra gli 0,9 e gli 1,21 per 100.000 atleti / anno. (5, 14) Fattore comune in tutte le casistiche è che l arresto cardiaco, in giovani atleti, è un evento raro, ma sempre drammatico, in quanto spesso colpisce sportivi adolescenti (1 3/100.000 per anno) con un rapporto 1 a 9 tra femmine e maschi. (15) Anche se ci sembrano dati sovrastimati, secondo Kung et al., negli USA circa 2000 soggetti al di sotto dei 25 anni di età muoiono ogni anno di SCA (16). I dati sulla mortalità dei bambini e degli adolescenti, sarebbero molto variabili, compresi tra gli 0,8 ei 6.2 ogni 100.000. (17, 18) Sebbene la SCA possa manifestarsi in età giovanile anche a riposo, essa si manifesta più frequentemente durante l attività sportiva. (11,19) Corrado et al. (2003) identificano un rischio relativo di SCA più che raddoppiato nei giovani atleti (1/2.5) rispetto ai non praticanti alcun sport. (20) Un dato epidemiologico interessante è rappresentato dal fatto che il 90% degli atleti fu colpita da SCA al termine di una competizione, o immediatamente dopo la fine di una sessione programmata di allenamento. (21, 22)
II. Epidemiologia 15 L incidenza di arresti cardiaci improvvisi, fra gli atleti risulta, come evidenziato anche dalla letteratura, un dato piuttosto variabile, compreso, negli adolescenti, tra i 1:100.000 e gli 1 su 300.000. (13) Questa variabilità dipende da molti parametri, che vanno dalle fasce di età considerate, al tipo di attività agonistica, al grado di impegno fisico, fino a questioni relative agli sport presi in esame e prevalenti nelle varie popolazioni (Asia: judo, cricket, karate... ) Per molte ragioni quindi, non deve stupire che la variabilità statistica dell incidenza della SCA nei giovani atleti, al di sotto dei 35 anni di età, può essere compresa, secondo le varie casistiche riportate in letteratura, in una fascia che oscilla ampiamente, tra lo 0.3 e il 3.6% ogni 100.000 giovani atleti all anno. (23)