Relazioni e funzioni. () Relazioni e funzioni 27 ottobre / 31

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Transcript:

Relazioni e funzioni () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 1 / 31

La Scienza ha come obiettivo la comprensione dei fenomeni del mondo che ci circonda. Per arrivare a capire quali meccanismi regolano i fenomeni naturali bisogna osservare quello che accade intorno a noi. La curiosità e l osservazione attenta sono i passi preliminari nella conoscenza dei fenomeni della realtà circostante. L osservazione ripetuta di un fenomeno fornisce indicazioni sugli aspetti più importanti che riguardano il fenomeno che vogliamo studiare. Una volta che le caratteristiche principali del fenomeno sono state individuate, ci si può chiedere se tra di esse vi siano relazioni. Ad esempio... () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 2 / 31

La Drosophila melanogaster (o moscerino della frutta) (Un importante organismo modello) () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 3 / 31

La Drosophila melanogaster, un insetto del ordine dei Diptera, è uno degli organismi più studiati dal punto di vista genetico Il genoma è stato interamente sequenziato nel 1998 e contiene 132 milioni di basi e circa 13.767 geni. dal punto di vista genetico uomini e Drosophile sono piuttosto simili, in particolare il 60% delle malattie genetiche umane (ad esempio Parkinson e la malattia di Alzheimer) si riconoscono anche nel moscerino e il 50% delle proteine prodotte sono analoghe. Drosophila viene dunque usata come organismo modello per lo studio di molte patologie umane. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 4 / 31

Alcuni degli aspetti preliminari che riguardano l uso di organismi modello sono: la semplicità con cui si possono far evolvere in laboratorio, la loro capacità riproduttiva e la durata del ciclo vitale () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 5 / 31

Negli insetti il ciclo biologico può durare, secondo la specie, da pochi giorni a diversi anni e, spesso, il suo svolgimento è in stretta relazione con fattori ambientali di natura climatica (in particolare la temperatura) e nutrizionali. (Questo implica che gli Insetti possano adattarsi a svariati ambienti, comprese le regioni pii fredde della Terra, ricorrendo ad accorgimenti biologici quali lo svernamento in stato di dormienza e la migrazione stagionale.) In definitiva tra durata D del ciclo vitale e temperatura T si può stabilire l esistenza di una relazione: T D () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 6 / 31

I parametri T e D sono quantificabili, quindi la relazione mette in corrispondenza un valore numerico (quello della temperatura T ) con uno o più valori numerici (quelli della durata di vita D). Se ad un valore numerico ne corrisponde uno solo, la relazione prende il nome di funzione e scriviamo D = D(T ). () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 7 / 31

Ad esempio: (a) l associazione tra il valore 163 cm. di altezza e 50 alunne di una scuola (che contrassegnamo con i numeri N=1,2,3,..., 50) h N NON E una funzione, ma una relazione (esiste certamente più di una alunna che ha la stessa altezza). (b) l associazione tra una cellula C e il suo genoma G C G E una funzione, visto che ogni cellula ha un genoma che non condivide con nessuna altra cellula. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 8 / 31

La durata del ciclo vitale della Drosophila dipende dalla temperatura. Ecco alcuni dati di laboratorio Temperatura(in C o ): 16 o 18 o 22 o 25 o durata (in giorni): 10 30 18 15 Problema: la relazione tra la durata del ciclo vitale e la temperatura è una funzione? () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 9 / 31

Temperatura(in C o ): 16 o 18 o 22 o 25 o durata (in giorni): 10 30 18 15 Ad un valore di temperatura corrisponde un ben preciso valore di durata: la relazione d = d(t ) e una funzione. Possiamo scrivere che se T = 16 d(16) = 10, se T = 18, d(18) = 30, se T = 22, d(22) = 18, se T = 25, d(25) = 15. Rappresentiamo i dati d 30 25 20 15 10 5-25 -20-15 -10-5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 T -5-10 (E difficile riconoscere un andamento organizzato) -15 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 10 / 31

Uova All interno di frutti molto maturi la Drosophila depone le uova (embrioni). Le femmine diventano fertili dopo circa 10 giorni dalla nascita e il numero di uova deposte dipende, dai 10 ai 20 giorni dalla nascita, dall età della madre. Alcuni dati: n. uova: 440 510 578 618 età (in giorni): 10 14 18 20 Questa relazione è una funzione? () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 11 / 31

La relazione e una funzione: N = N(e). Se e = 10 si ha N(10) = 440, se e = 14 si ha N(14) = 510, se e = 18 si ha N(18) = 578 se e = 20 si ha N(20) = 618. Rappresentiamo i dati n/100 20 15 10 5-5 0 5 10 15 20 25 30 e (Sembrano allineati) () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 12 / 31

Una funzione espressa dalla relazione f : x f (x) = mx + c e una funzione lineare. Il grafico e una retta. m=coefficiente di inclinazione della retta c=ordinata del punto di intersezione della retta con l asse y. L intersezione ha coordinate I = (0, c). () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 13 / 31

n. uova: 440 510 578 618 età (in giorni): 10 14 18 20 Se N = n. uova prodotte e e = età in giorni, una relazione lineare ha la forma N = me + q Se e = 10, N(10) = 440 ( 440 = m10 + q), se e = 14, N(14) = 510 (510 = m14 + q) Si ha q = 440 10m sostituendo 510 = 14m + (440 10m) = 440 + 4m quindi 70 = 4m m = 17.5, q = 440 175 = 265 L equazione della retta è N = 17.5e + 265 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 14 / 31

n. uova: 440 510 578 618 età (in giorni): 10 14 18 20 Se N = 17.5e + 265 per e = 18 giorni si dovrebbe avere N = 17.5(18) + 265 = 580. Il dato sperimentale è molto simile (578). Per e = 20 si dovrebbe avere N = 17.5(20) + 265 = 615. Il dato sperimentale è molto simile (618) si conclude che la funzione N = 17.5e + 265 è una buona descrizione del fenomeno. (Quante uova depone, approssimativamente, una femmina di 15 giorni?) () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 15 / 31

Variazione e tasso di variazione () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 16 / 31

IL PIL In economia, uno dei più importanti indici per valutare il benessere di una nazione è il PIL (Prodotto Interno Lordo), introdotto dall economista John Maynard Keynes (1883-1946). Il PIL stima, sinteticamente, la ricchezza prodotta da uno stato, in termini di beni e servizi: se C è il totale dei consumi dello stato, S la spesa dello stato, I gli investimenti, Ex e Imp le esportazioni e le importazioni. PIL = C + S + I + (Ex Imp) Il PIL viene in genere calcolato su base annua, ma sono importanti anche le sue variazioni trimestrali. Si afferma che uno stato è in recessione se il PIL decresce per due trimestri di seguito. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 17 / 31

GPI Un indice alternativo al PIL, che si usa per valutare il benessere complessivo dei cittadini, è il GPI (Genuine Progress Indicator). Questo indicatore stima la qualità della vita dei cittadini, scomponendo la spesa totale dello stato S in spese positive, quelle che aumentano il benessere (come quelle per beni e servizi), e spese negative (i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali ecc.) e attribuendo a quelle positive un valore maggiore. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 18 / 31

Tassi VARIAZIONE Per capire se una nazione si arricchisce o si impoverisce si segue l andamento annuale del PIL, calcolandone la variazione. Ad esempio, in Italia: PIL (2008)= 1 813,138 dollari internazionali PIL (2009)= 1 734,292 dollari internazionali (dollari internazionali=unità di valuta ipotetica che ha lo stesso potere d acquisto che il dollaro USA ha avuto negli Stati Uniti in un certo anno) Quindi: PIL (2009) - PIL (2008)= 1 734,292-1 813,138 = - 78.846 (<0 diminuzione). Per decidere se la diminuzione è grande o piccola si calcola la variazione percentuale del PIL da un anno all altro. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 19 / 31

Tassi Variazione percentuale PIL (2009) = PIL (2008) - x/100 PIL (2008) PIL (2009) - PIL (2008) = -( x/100) PIL (2008) [PIL (2009) - PIL (2008)]/ PIL (2008)= - x/100 -x/100 = - 78.846/ 1 813,138-0.043 (In Italia la variazione percentuale del PIL tra il 2008 e il 2009 è stata del 4% circa) () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 20 / 31

Tassi Demografia Indicatori importanti delle condizioni di vita di una popolazione e della sua evoluzione sono la variazione percentuale di natalità, mortalità, immigrazione, emigrazione. Per esempio nel 2011 gli Italiani erano circa N 1 =60.630 milioni e sono nati circa n=560 000 bambini e quindi, alla fine dell anno gli Italiani erano N 2 = N 1 + n. La variazione della numerosità della popolazione per le nascite è stata cioè circa 9.2 per mille annuo. (N 1 + n) N 1 = n 0.0092 N 1 N 1 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 21 / 31

Tassi Si noti che il tasso di natalità della Turchia è stato del 18 per mille, quello della Francia del 13 per mille, quello della Germania dell 8 per mille. Inoltre la variazione per la mortalità registrata nello stesso anno in Italia è stato del 9.7 per mille (quindi superiore a quella dovuta alla natalità): L ITALIA È UN PAESE CHE INVECCHIA!! () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 22 / 31

La velocità dei cambiamenti QUANTO RAPIDAMENTE INVECCHIA L ITALIA? Per rispondere a questa domanda bisogna confrontare la variazione della numerosità con il tempo in cui si è prodotta: se consideriamo due istanti di tempo t 1 < t 2, e se N(t 1 ) e N(t 2 ) sono le numerosità in questi istanti, il numero N(t 2 ) N(t 1 ) t 2 t 1 si chiama tasso di variazione della popolazione (nel tempo t 2 t 1 ) e descrive quanto velocemente è avvenuto il cambiamento. (Si noti che per calcolare il tasso di variazione non è necessario conoscere la legge con cui varia N(t), basta solo conoscere i due valori N(t 1 ) e N(t 2 )). () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 23 / 31

La velocità dei cambiamenti Un osservazione interessante Alla fine del 700 un grande demografo, Thomas R. Malthus (1766-1834), sosteneva (senza fondamento empirico) che la produzione di risorse alimentari R seguisse un andamento lineare nel tempo: R(t) = R 0 + mt Data questa legge, con quale velocità (tasso) crescono le risorse alimentari? () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 24 / 31

La velocità dei cambiamenti Dobbiamo confrontare la variazione di risorse disponibili con il tempo in cui si è prodotta. Consideriamo due istanti di tempo qualunque t 1 < t 2, si ha R(t 2 ) R(t 1 ) = mt 2 mt 1 = m(t 2 t 1 ) = m t 2 t 1 t 2 t 1 t 2 t 1 abbiamo ottenuto una costante (che non dipende da t 1 e t 2 ) che è proprio il coefficiente angolare della legge lineare R 0 + mt. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 25 / 31

La velocità dei cambiamenti Questo è un fatto generale delle leggi lineari: il coefficiente angolare a della legge f (x) = ax + b esprime la velocità (costante) con cui f varia al variare di x. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 26 / 31

La velocità dei cambiamenti Se la funzione non è lineare, questa affermazione non vale e il tasso di variazione di una funzione f (x) tra i punti x 1 e x 2 è uguale al coefficiente angolare della retta che passa per i (x 1, f (x 1 )) e (x 2, f (x 2 )) (e non è costante se la legge non è lineare). () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 27 / 31

La velocità dei cambiamenti A volte, se non si hanno informazioni sull andamento del fenomeno, si approssima la legge che descrive un fenomeno utilizzando tassi costanti (e dunque utilizzando leggi lineari). Commettiamo un grave errore utilizzando una legge lineare al posto di una che non lo è? Cerchiamo di capire geometricamente cosa significa approssimare linearmente una legge () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 28 / 31

La velocità dei cambiamenti ZOOM 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 0.0 0.5 1.0 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 29 / 31

La velocità dei cambiamenti ZOOM 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 0.0 0.5 1.0 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 29 / 31

La velocità dei cambiamenti ZOOM 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 29 / 31

La velocità dei cambiamenti ZOOM 0.64 0.62 0.60 0.58 0.56 0.30 0.35 0.40 0.45 () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 29 / 31

La velocità dei cambiamenti Se ingrandisco abbastanza intorno a un punto, ogni grafico di funzione appare rettilineo. Questo vuol dire che, per piccole variazioni della variabile indipendente, posso considerare costante il tasso di variazione. () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 30 / 31

La velocità dei cambiamenti Riassumendo Le leggi lineari sono il primo esempio importante di legge che descrive un cambiamento. In particolare, usare una legge lineare corrisponde a considerare costante la velocità del cambiamento e questo costituisce una approssimazione ragionevole (per piccoli cambiamenti) () Relazioni e funzioni 27 ottobre 2016 31 / 31