Le fotostimolazioni neurali sono tutte uguali?



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Le fotostimolazioni neurali sono tutte uguali? FSN integrata versus FSN customizzata Paolo Limoli, Laura D Amato, Filippo Tassi, Roberta Solari, Riccardo Di Corato Low Vision Research Centre, Milano Enzo M. Vingolo La Sapienza University, Roma RIASSUNTO Lo studio mira a confrontare la stabilizzazione della fissazione nell ambito del PRL e il secondario incremento delle performance visive nei pazienti ipovedenti riabilitati con fotostimolazione neurale customizzata rispetto a fotostimolazione neurale integrata. Il campione analizzato è omogeneo e già sottoposto a riabilitazione visiva e a fotostimolazione neurale. A distanza di sei mesi, il campione effettua un ciclo di 5 sedute di fotostimolazione integrata e, a distanza di un anno un ciclo di 5 sedute di fotostimolazione neurale customizzata. Prima di iniziare ogni ciclo di Fotostimolazione neurale, integrata o customizzata, viene analizzato, mediante microperimetria MP1, il PRL più vantaggioso per il paziente, inteso come quello ottenuto dal minor decentramento possibile, e viene fissato attraverso il Biofeedback sonoro il punto di fissazione preferenziale. Viene inoltre analizzato il BCVA, PEV, il visus per vicino residuo in cp, il visus per vicino con eventuale sistema ingrandente, la % di fissazione nei 2 centrali, la % di fissazione nei 4 ottenute con microperimetro MP1 e la velocità di lettura in parole al minuto. PAROLE CHIAVE: fotostimolazione, PRL, ipovisione Le fotostimolazioni neurali sono tutte uguali? FSN integrata versus FSN customizzata Sottoposto alla redazione il 23 Dicembre 2009 Accettato per la pubblicazione il 29 Gennaio 2010 OBIETTIVI La fotostimolazione neurale è una metodica di stimolazione finalizzata al miglioramento della qualità della visione e delle performance riabilitative in pazienti ipovedenti. È in grado di incrementare PEV, visus, velocità di lettura e stabilità di fissazione. Abbiamo ipotizzato che la fotostimolazione abbia come meccanismo principale quello di stabilizzare le fissazioni con modalità a cascata a partenza dalla detezione foveale e tutti gli altri parametri visivi. Non tutte le metodiche di fotostimolazione neurale sono uguali ma ognuna ha caratteristiche differenti associabili per raggiungere un risultato riabilitativo più efficace. Questo studio mira a confrontare la stabilizzazione delle fissazioni all interno del PRL (preferred retinal locus) e il secondario incremento delle performance visive nei pazienti ipovedenti riabilitati con la fotostimolazione customizzata rispetto a quelli trattati con fotostimolazione integrata. PAZIENTI E METODI Abbiamo considerato un campione di 21 pazienti ipovedenti clinicamente stabili già sottoposti in precedenza a riabilitazione visiva e fotostimolazione neurale. La fotostimolazione neurale è una metodica di stimolazione basata sul biofeedback capace di migliorare il risultato riabilitativo e con- 34 EuVision Peer-reviewed Journal of Ophthalmology 1/10

seguentemente la qualità della visione in pazienti ipovedenti. Tali stimolazioni sul sistema neurovisivo del paziente sono ottenibili con diverse apparecchiature e metodiche. 1. L I.B.I.S. (Improved Biofeedback Integrated System) è stato introdotto nel nostro Centro a partire dal 1997. Si tratta di uno strumento che coniuga la stimolazione flicker ad un feedback sonoro che il paziente deve imparare a mantenere stabile ed acuto. La frequenza di lampeggiamento del flicker deve essere superiore (di circa 5 millisecondi) al Periodo Critico di Fusione (PCF) di ciascun paziente, dove per PCF si intende il punto di confine tra la percezione e la non percezione del tremolio del flicker. Il training viene effettuato alternando un occhio all altro per una durata complessiva di circa 10-15 minuti. 2. Il Visual Pathfinder (VP) consiste in un sistema di fotostimolazione neurale volto a potenziare in maniera obiettiva e soggettiva le performances visive di un paziente ipovedente od ambliope; durante il training con questa apparecchiatura il paziente viene invitato a guardare un pattern a scacchiera le cui dimensioni possono variare a seconda del visus di partenza del soggetto e dell occhio considerato. Viene pertanto stimolato un occhio e coperto l occhio controlaterale; al paziente vengono applicati tre elettrodi per la registrazione del potenziale visivo evocato (PEV), in tempo reale, durante la stimolazione stessa. La durata della stimolazione è di dieci minuti per ciascun occhio per un totale complessivo di 20 minuti. 3. Il Biofeedback sonoro (MP1) viene effettuato con lo strumento per microperimetria MP1. Tale apparecchio permette, tramite la visualizzazione diretta del fondo dell occhio del paziente in trattamento, di proiettare nella zona foveale o maculare di maggiore sensibilità (precedentemente identificata tramite esame microcampimetrico) lo stimolo di fissazione che, in questo caso, è generalmente una croce rossa, le cui dimensioni possono essere variate in base al visus del paziente ed alla presenza di eventuali scotomi. Il segnale sonoro rimane continuo solo quando il paziente mantiene la fissazione costante nel punto prescelto. In questo modo si riducono notevolmente i movimenti di ricerca e la fissazione diventa di volta in volta più stabile. Quest ultimo tipo di training è il più impegnativo ed ha una durata massima di 60 secondi per occhio. Ha il vantaggio di poter personalizzare il trattamento fotostimolativo per ogni paziente: l operatore infatti può scegliere il target di fissazione nell area migliore (PRL), quella più sensibile o meno decentrata rispetto a quella fisiologica danneggiata. Il segnale sonoro rimane continuo solo quando il paziente mantiene la fissazione costante nel punto prescelto. Già in passato abbiamo ottenuto delle performance visive migliori integrando le varie metodiche qui presentate. Per realizzare questo studio abbiamo sviluppato una nuova metodica di stimolo denominata fotostimolazione customizzata che integra due tecniche: Visual Pathfinder e Biofeedback sonoro. 1. Il Visual Pathfinder (10 minuti ad occhio). 2. Il Biofeedback sonoro, effettuato con microperimetria MP1 (2,5 minuti ad occhio). La fotostimolazione integrata, associa tre metodiche differenti: 1. Stimolazione al VP (10 minuti a occhio) e contemporanea registrazione dei VEPs. 2. Stimolo con IBIS (5-7 minuti a occhio). 3. Biofeedback sonoro all MP1 (1 minuto ad occhio). Nell ambito del campione considerato sono stati esclusi gli occhi che hanno avuto recidive della malattia oculare causa di ipovisione. I pazienti sono stati trattati con 5 sedute di fotostimolazione integrata e a distanza di 6 mesi con 5 sedute di fotostimolazione customizzata. Nella fotostimolazione customizzata, dopo aver individuato il PRL attraverso il microperimetro MP1 Nidek, si inizia con Biofeedback 1/10 EuVision Peer-reviewed Journal of Ophthalmology 35

sonoro mediante MP1 (2,5 minuti ad occhio) e successivamente con stimolazione mediata da pattern ottici ottenuti con VP (10 minuti a occhio). All inizio e alla fine di ogni ciclo sono stati analizzati fissazione entro i 2 e i 4 centrali, con score di stabilità, BCVA per lontano, visus residuo per vicino, visus per vicino con sistema, PEV, velocità e coefficiente di lettura. A tal fine è stato impiegato un ottotipo per lontano in Snellen, un ottotipo per vicino in corpi di stampa elaborato dal Centro Studi Ipovisione di Milano, un microperimetro MP1 della Nidek, il quale esegue una microperimetria attraverso il programma autotracking ad alta frequenza, e un apparecchio per rilievi elettrofisiologici Visual Pathfinder della Lace. Il campione esaminato è composto da 34 occhi (21 soggetti con età media di 58 anni e un range compreso tra 24 e 81 anni). RISULTATI In tale campione il ciclo di fotostimolazione integrato ha portato il BCVA da 0,31 a 0,48, il visus residuo per vicino da 24,24 a 16,16 cp, il visus per vicino con sistema da 9,27 a 7,31 cp, la sensibilità da 6.53 a 8,19 db, la stabilità delle fissazioni nei 2 centrali dal 48,24 al 58,28%, il decentramento da a 2,16, i PEV da 2,64 a 3,82 microvolts, la velocità di lettura da 80,50 a 95,50 par./min. Il ciclo di fotostimolazione customizzata effettuato sei mesi dopo ha portato il BCVA da 0,40 a 0,53, il visus residuo per vicino da 18,5 a 14,8 cp, il visus per vicino con sistema da 7,5 a 6,8 cp, la sensibilità da 8,4 a 8,1 db, la stabilità delle fissazioni nei 2 centrali da 41,9 a 68,9%, il decentramento da 3,05 a 2,29, i PEV da 1,7 a 3,3 microvolts, la velocità di lettura da da 83,1 a 94,60 par./min. Abbiamo poi confrontato le variazioni ottenute con le due diverse tecniche di fotostimolazione neurale (Tabella 1) (Figura 1). CONCLUSIONI Si conferma che la fotostimolazione, attraverso una maggior collimazione della fissazione entro i 2, determina un aumento della detezione foveale (riduzione del decentramento e stabilizzazione delle fissazioni nel PRL), questo a sua volta favorisce un incremento del visus, PEV e delle performance di lettura (Figure 2,3,4). La tecnica di fotostimolazione customizzata, stimolando direttamente il PRL, sembra ottenere performance visive migliori nel paziente ipovedente e pertanto può essere impiegata con vantaggio durante il processo riabilitativo. FSN integrata FSN customizzata T0 T30 Delta % T180 T210 Delta % % T210/T0 BCVA 0,31 0,48 53,93 0,40 0,53 35,30 72,40 Cp residui 24,24 16,16 33,33 18,5 14,8 20,03 39,02 Cp con ausilio 9,27 7,31 21,16 7,5 6,8 10,04 26,81 Sens. MP1 6,53 8,19 25,36 8,4 8,1-3,77 23,44 Dec 2,16 28,13 3,05 2,29 24,91 23,66 Fix % 2 48,24 58,28 20,81 41,9 68,9 64,39 42,89 Fix % 4 80,85 88,47 9,43 69,2 88,5 27,82 9,40 PEV 2,64 3,82 44,36 1,7 3,3 96,20 25,27 Tabella 1. Par./Min. 80,50 95,50 18,63 83,1 94,6 13,91 17,53 36 EuVision Peer-reviewed Journal of Ophthalmology 1/10

Sopratutto è migliore nell aumentare la percentuale di fissazione nei 2 centrali, nell incrementare i PEV e nel mantenere elevati i valori del visus residuo e con ausili sia per lontano che per vicino. Non ci sono differenze significative nella capacità di miglioramento del grado di visione eccentrica (Figura 5). Poiché le performance visive tendono a regredire nel tempo il trattamento fotostimolativo va ripetuto ciclicamente per ripristinare gli incrementi ottenuti. La FSN customizzata richiede inoltre meno tempo (25 minuti a seduta) rispetto alla FSN integrata (35 minuti) dimostrandosi meno impegnativa per il paziente e per l operatore. Points 30 25 20 15 10 5 BCNearVA CHANGE 24,4 Integrated NPS 9,27 Residual points Aid points 18,5 16,6 14,8 Customized NPS 7,31 7,5 6,8 Words per minute 100 95 90 85 80 75 Words/minutes changes by Integrated FSN before and Customized FSN after 80,50 95,50 83,1 94,6 Figura 1. Figura 2. Micron Volts 4,00 3,50 2,50 2,00 1,50 1,00 VEPs CHANGES Integrated NPS 2,64 3,84 1,7 3,3 Customized NPS Snellen 0,6 0,55 0,5 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,2 BCDistance CHANCEG 0,31 0,48 0,40 0,53 Figura 3. Figura 4. Eccentric Vision 3,20 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 Eccentrical Vision Changes by Integrated FSN before and Customized FSN after FSNi T0 2,16 3,05 2,29 FSNi T30 FSNi T180 FSNi T210 Figura 5. BIBLIOGRAFIA 1) CHEN WR, WILLIAMSON A, SHEPHERD GM, SPENCER DD, KATO K, LEE S. Long-term modifications of synaptic efficacy in the human inferior and middle temporal cortex. Proc Natl Acad Sci USA 1996;93(15):8011-5. 2) MARTINEZ IL JR,DERRICK BE. Long term potentiation and leaming. Ann Rev Psychol 1996;47:173-203 1/10 EuVision Peer-reviewed Journal of Ophthalmology 37

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