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Dipartimento di Prevenzione Medico Piano integrato di PREVENZIONE E CONTROLLO ANNI 2012-2014 Edizione Febbraio 2012 1

Indice 1. Generalità pag. 03 2. Pianificazione Operativa pag. 06 2.1 Igiene Alimenti e Nutrizione pag. 10 2.2 Igiene Pubblica pag. 21 2.3 Area di Coordinamento della sicurezza pag. 29 e della tutela della salute negli ambienti di lavoro 2.3.1 Prevenzione e Sicurezza ambienti di lavoro pag. 29 2.3.2 Impiantistica e Sicurezza sui luoghi di lavoro pag. 40 3. Finanziamento pag. 41 Dipartimento Prevenzione Medico Piano integrato di Prevenzione e Controllo ANNI 2012-2014 2

1. Generalità Il presente documento descrive le linee di indirizzo dell attività di controllo per il periodo 2012 2014 e la pianificazione operativa dei controlli ufficiali per il 2012, ed è stato predisposto in armonia con quanto previsto da: DGR 6.12.2011 n. IX/2633: Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l esercizio 2012 (parte sanità); Circolare 37249/2011: indicazioni relative alla applicazione della DGR 6.12.2011 n. IX/2633: Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l esercizio 2012 (parte sanità); Circolare 38062/2011: Linee di indirizzo per la stesura dei Piani integrati di prevenzione e controllo 2012 2014 ; Si è tenuto altresì conto di quanto definito con la Delibera 344 del 28.10.2011 in applicazione delle indicazioni regionali (nota prot.2011.0028112) in merito all incremento quali-quantitativo dei controlli. L intento è quello di sviluppare logiche di intervento della Prevenzione ispirate a criteri integrati di controllo-indirizzo-informazione, educazione e comunicazione in un contesto normativo e culturale in forte evoluzione, secondo un approccio di sistema, che travalica i confini di Unità Operativa e va oltre l esclusivo punto di vista del Singoli Servizi; in particolare il modello di intervento adottato è finalizzato a: sviluppare azioni per il mantenimento dei risultati già ottenuti con attenzione alla prevenzione e promozione della salute negli ambienti di vita e di lavoro e alla sicurezza alimentare; favorire un metodologia d intervento basata sull integrazione e trasversalità degli interventi con una visione delle attività orientata a criteri di efficacia e di sostenibilità con particolare riferimento all utilizzo efficiente delle risorse. Obiettivi generali attività per il triennio 2012-2014: 1. garantire per il 2012 il rispetto degli obiettivi di cui all Allegato 4 della DGR 6.12.2011 IX/2633, con particolare riferimento a quanto previsto nella sezione 3: Tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e, per gli anni 2013 e 2014, perseguire gli obiettivi che verranno successivamente declinati dalle prossime circolari regionali delle regole; 2. applicare le Linee guida regionali in materia di vigilanza e controllo per i Dipartimenti di Prevenzione Medici; 3. garantire un modello di rendicontazione tramite il sistema informativo regionale (IMPRES@) e definire strumenti di controllo interno e sistemi di autoregolazione al fine di valutare i risultati intermedi che si conseguono ed attivare eventuali azioni correttive, utilizzando un sistema di indicatori adeguati; 4. applicare un sistema di pesatura delle attività soggette a controllo in funzione del rischio connesso con l attività svolta, che consenta la definizione di priorità di intervento in armonia con le Linee guida prodotte dai gruppi di lavoro attivati dalla Regione Lombardia (Tutela del cittadino, Tutela del consumatore, Tutela del lavoratore); 5. implementare sistemi di elaborazione e reportistica in grado di riorientare le successive attività di controllo nei confronti delle principali criticità incontrate con redazione di un report annuale sull attività di prevenzione e controllo rivolto a cittadini e ad altri stakeholder chiave ed istituzionali con evidenza dei risultati raggiunti anche in termini di guadagno di salute; 3

6. sviluppare l integrazione, il coordinamento e la collaborazione pur nel pieno rispetto delle specificità tecniche e organizzative, tra i Dipartimenti e i Servizi della ASL e con le Istituzioni e Associazioni esterne operando in una logica di rete; in particolare per quanto riguarda l integrazione interna con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario si richiamano: l attivazione, con deliberazione 88/2011, di un gruppo di lavoro congiunto per implementare, secondo un modello comune, i contenuti del documento Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare ; la prosecuzione di un progetto, nell ambito delle RAR, di Integrazione delle attività di prevenzione e controllo tra DPM e DPV ; la progettazione e lo sviluppo per il 2012 di progetti di integrazione su tematiche specifiche con particolare riferimento al settore agricoltura ; progettazione e sviluppo di iniziative nell ambito di EXPO 2015 7. orientare ai principi della semplificazione amministrativa e della scientificità sul piano dei contenuti 8. garantire controlli su SCIA riferite ad attività permanenti in percentuale 20 % delle attività con effettuazione di controlli entro 60 giorni da ricevimento della pratica in tutte le nuove attività classificate a rischio particolarmente elevato (Livello 1); consolidare collaborazione con SUAP per la corretta gestione della pratiche SCIA in armonia con le indicazioni regionali 9. mantenere la Certificazione ISO 9001 per l attività di controllo ufficiale e revisione periodica delle procedure di sistema e delle procedure operative; Le attività di prevenzione sono espletate nell ambito del Dipartimento di Prevenzione Medico che è articolato in Servizi che hanno autonomia tecnica ed operativa, ferma restando la necessaria integrazione praticata attraverso la struttura dipartimentale, e garantiscono la qualità tecnica delle prestazioni erogate. Il Dipartimento di Prevenzione Medico nella ASL della Provincia di Lodi presenta attualmente, nelle more della definizione del nuovo Piano Organizzativa Aziendale, la seguente articolazione: Rif Piano Organizzativo Aziendale Anni 2008-2010 4

Le risorse umane utilizzate nella attività di controllo ufficiale sono sinteticamente richiamate nelle successive tabelle (rif. Rapporto sulle attività mediche di prevenzione in Lombardia anno 2009) 5

2. Pianificazione Operativa Il presente documento descrive l attività di controllo prevista per le seguenti aree: Aree del Controllo Ufficiale Area di Coordinamento della sicurezza e della tutela della salute negli ambienti di lavoro Igiene Alimenti e Nutrizione Igiene e Sanità Pubblica Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di Lavoro Impiantistica e Sicurezza sul lavoro I Processi afferenti all Area del Controllo Ufficiale, per i Servizi SIAN e PSAL, sono certificati secondo la norma UNI EN ISO 9001 (Certificato 10035; prima emissione 26.1.2006; emissione corrente 1.4.2009, scadenza 31.3.2012; Istituto di Certificazione: CERTIQUALITY La pianificazione della attività di controllo è stata condotta sulla base dei seguenti elementi: a) Analisi di contesto della situazione a livello territoriale, da intendersi come espressione del fabbisogno del territorio e come base per la successiva graduazione del rischio; tale analisi contenuta nel Piano di Programmazione aziendale 2012, cui si rimanda, include informazioni in relazione a: indici demografici e dati epidemiologici, dati territoriali, dati ambientali, dati sulla presenza di fattori di rischio specifici e qualsiasi altro dato ritenuto di utilità per la programmazione della attività di controllo (www.asl.lodi.it). Nelle successive sezioni vengono peraltro sinteticamente richiamati, per area di intervento, alcuni elementi di contesto di specifico interesse per la programmazione della attività di controllo (es. attività soggette a controllo, malattie a trasmissione alimentare, sistemi di allerta, ecc.). b) Graduazione del rischio, intesa come strumento gestionale finalizzato ad una corretta attribuzione delle risorse e ad una omogenea attuazione della attività di controllo all interno delle varie categorie. La categorizzazione del rischio è stata sviluppata in fase di programmazione per macrocategorie omogenee tenendo conto degli elementi derivanti dalla analisi di contesto, dalla letteratura scientifica e dalla esperienza del passato (in armonia con quanto previsto dalla Circolare 19/SAN/2008; l effettuazione di una ulteriore categorizzazione del rischio per singola unità soggetta a controllo all interno delle macrocategorie è stata condotta, ove applicabile, in armonia con quanto previsto dalla nota regionale del 5.1.2012 che formalizza, sulla base del lavoro dei gruppi di lavoro regionali, attivati nel 2011, i criteri per la definizione dei livelli di rischio per la tutela del cittadino, del lavoratore e del consumatore Per l attribuzione dei livelli di rischio viene utilizzata di norma una scala di valutazione da 1 (rischio elevato) a 4 (rischio basso). 6

c) Incremento quali quantitativo della attività di controllo: l obiettivo di un miglioramento continuo della attività di controllo, sotto il profilo quali quantitativo, è stato costantemente perseguito negli scorsi anni attraverso l impegno di risorse aggiuntive con risultati riconosciuti dalla Regione Lombardia attraverso l assegnazione e la liquidazione, a fronte del raggiungimento degli obiettivi previsti, di stanziamenti dedicati. Per l anno 2012, in armonia con le indicazioni contenute nella Nota Regione Lombardia prot.n. H1.2011.0028112: Incremento quali quantitativo dei controlli dei Dipartimenti di Prevenzione Medici e Veterinari mediante l utilizzo di proventi derivanti della attività anche sanzionatoria svolta dai medesimi, è stato predisposto uno specifico progetto di incremento quali quantitativo delle attività di controllo (recepito con deliberazione 344/2011 e trasmesso in Regione Lombardia con nota prot. 33148/11 del 31.10.2011). Il progetto prevede in particolare: l effettuazione di controlli aggiuntivi,anche in fasce orarie non ordinarie, declinati nel dettaglio nelle successive sezioni del piano con ripartizione degli impegni economici previsti per Servizio; la realizzazione di attività di promozione della salute in diversi setting con particolare riferimento al settore delle aziende in coerenza con le indicazioni regionali il potenziamento di attività finalizzate alla diffusione e applicazione nelle imprese delle linee di indirizzo e vademecum in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro,, nonché alla ricerca attiva delle malattie professionali; la realizzazione di attività di controllo su tematiche specifiche, e dei necessari supporti amministrativi, a integrazione delle risorse dipartimentali sviluppo di ambiti di collaborazione e scambio con altri Enti coinvolti nella attività di controllo e con stakeholder chiave ed istituzionali del territorio per la progettazione e sviluppo di interventi di promozione della salute Le attività di controllo connesse alla realizzazione del piano in parola saranno rendicontate attraverso il sistema Impres@. Obiettivi specifici anno 2102 ( All. 4 DGR 6.12.2011 n. IX/2633): Si richiamano di seguito i principali obiettivi per l anno 2102 riferiti alla sezione Tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, dell allegato 4 alla DGR IX/2633/2011, di riferimento per l attività di controllo ufficiale. OBIETTIVO INDICATORE SERVIZIO 3.1 Redazione piano triennale dei controlli 2012-2014 Disponibilità Piano triennale e della programmazione annuale entro febbraio 2012 DPM 7

OBIETTIVO INDICATORE SERVIZIO 3.2 Attuazione della attività di controllo negli ambienti di vita e di lavoro in coerenza con la programmazione annuale del piano dei controlli e rendicontazione nel sistema Impres@ 3.3 Attività in materia REACH/CLP 3.4 Promozione della applicazione nelle aziende delle linee di indirizzo e vademecum regionali in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e verifica della loro efficacia e coerenza 3.5 Adozione da parte dei Comitati di Coordinamento provinciali del Piano triennale per la promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro 2011 13 in coerenza con il PRP Sicurezza nei luoghi di lavoro: Garantire la sorveglianza del 5 % delle imprese attive in coerenza con il LEA Mantenere il numero totale dei controlli effettuati nel 2011 Inserire controlli programmati nelle Aziende considerate a rischio di incidente rilevante, quelle soggette ad autorizzazione ambientale, quelle con elevati indici di frequenza e gravità di infortuni e malattie professionali Garantire almeno lo stesso numero di cantieri controllati nel corso del 2011 Sicurezza Alimentare e negli ambienti di vita Controlli non numericamente inferiori a quelli svolti nel 2011 Controlli programmati in base alla graduazione dei rischi effettuata in coerenza con le indicazioni della DGS Controlli coordinati con quelli di altri dipartimenti aziendali Nel campo della sicurezza alimentare i controlli devono essere effettuati in conformità alla procedure definite dal documento Standard di funzionamento dei servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare Realizzazione di almeno un intervento in vigilanza e controllo Organizzazione del percorso per la gestione delle segnalazioni di ricadute sulla salute e di non conformità dei prodotti in coerenza con linee di indirizzo regionali Attività di formazione Applicazione di almeno una linea di indirizzo in accordo con la DGS Declinazione a livello territoriale del Piano triennale per la promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro PSAL SIAN SISP PSAL PSAL PSAL 8

OBIETTIVO INDICATORE SERVIZIO 3.6 Sistema informativo gestionale Person@ 3.7 Sviluppare supporto ai Comuni e Provincie nell ambito del procedimento istruttorio in materia di bonifica siti contaminati 3.8 Sviluppare supporto ai Comuni per l inserimento nei regolamenti comunali edilizi (REC) di norme tecniche per la prevenzione alla esposizione al gas radon negli edifici Utilizzo del sistema secondo le indicazioni della DGS Inserimento nei contratti con le strutture accreditate della UOOML dell impegno di utilizzo di PERSON@ nella attività di indagine per malattie professionali Report con particolare riferimento a partecipazione ASL a conferenze di Servizio Report con evidenza dei Comuni che hanno Adottato /integrato REC con norme tecniche per la prevenzione alla esposizione al gas radon negli edifici, secondo le indicazioni della DGS PSAL SISP/PSAL SISP 3.9 Definizione di un programma coordinato con ARPA per attività di controllo su Aziende che svolgono attività che impattano sulla salute Report PSAL Legenda: SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione); SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica); SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione); 9

2.1 Area Igiene Alimenti e Nutrizione 2.1.1. Generalità a) Sintetica descrizione delle attività del Servizio e delle risorse destinate alla attività di controllo Nell ambito del Dipartimento di Prevenzione Medico il Servizio che opera nel campo della prevenzione e controllo in campo alimentare è il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) istituito a seguito del Decreto Ministeriale 16.10.1998: Linee guida concernenti l organizzazione del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN), nell ambito del Dipartimento di Prevenzione delle ASL. Il SIAN si inquadra, pertanto, nell assetto organizzativo del Dipartimento di Prevenzione, come previsto dalla LR 11.7.1997 n. 31, in applicazione dei DLgs 502/92 e 517/93. Competono di massima al Servizio le seguenti funzioni, in coordinamento con altri Servizi interessati: attività di registrazione previste dal Reg. CE 852/2004 (registrazione e aggiornamento registrazione attività food permanenti e temporanee) controllo ufficiale dei prodotti alimentari e dei requisiti strutturali e funzionali delle imprese di produzione, preparazione, confezionamento, deposito, trasporto, somministrazione e commercio di prodotti alimentari di competenza e di bevande sorveglianza per gli specifici aspetti di competenza sui casi presunti o accertati di infezioni, intossicazioni, tossinfezioni alimentari, con relative indagini, in occasione di focolai epidemici di infezioni, intossicazioni, tossinfezioni alimentari controllo sul deposito, commercio, vendita e impiego di fitofarmaci, additivi e coloranti prevenzione delle intossicazioni da funghi, attività di consulenza informazione di prevenzione nei confronti degli addetti alla produzione, manipolazione, trasporto, somministrazione, deposito e vendita delle sostanze alimentari e delle bevande attività di consulenza e sorveglianza nutrizionale nella collettività con interventi di promozione di corrette abitudini alimentari e predisposizione/validazione di tabelle dietetiche standard e speciali per la ristorazione scolastica. b) Responsabilità e Autorità per la realizzazione del piano di controllo L attività di controllo ufficiale in campo alimentare è affidata alla USS: Sicurezza degli Alimenti e delle Bevande che si avvale del seguente organico Qualifica operatori N operatori Note Medico Resp.le USS 1 Tempo indeterminato 38 ore/settimanali Tecnico Prev. Coordinatore 1 Tempo indeterminato 36 ore/settimanali Tecnici della Prevenzione 4 Tempo indeterminato 36ore/settimanali Amministrativo 1 Tempo indeterminato 36ore/settimanali 10

L attività di consulenza dietetico nutrizionale e di promozione della salute è affidata alla USS: Prevenzione,Controllo e Orientamento al Cliente che si avvale del seguente organico Qualifica operatori N operatori Note Medico Resp.le USS 1 Tempo indeterminato 38 ore/settimanali Dietiste 3 Tempo indeterminato 2 a 36 ore/settimanali, 1 a 18 ore settimanali ASV 1 Tempo indeterminato 25 ore/settimanali 27 ore/settimanali di consulenza Altro figura professionale: biologo specialista in scienza dell alimentazione c) Priorità da perseguire nel periodo di riferimento (triennio) Tra le priorità da perseguire nel triennio di riferimento si richiamano le seguenti: piena adozione del documento: Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare e attuazione di controlli ufficiali in conformità a procedure di sistema codificate nell ambito del documento in parola; implementazione integrazione con Dipartimento di Prevenzione Veterinario e coordinamento intersettoriale attraverso il gruppo di lavoro interdipartimentale attivato in ambito aziendale (Deliberazione n. 88/2011) su tematiche di interesse comune ; autovalutazione periodica del grado di conformità ai requisiti del documento regionale sugli standard attraverso apposita lista di riscontro e tempestiva adozione, in caso di necessità di azioni correttive finalizzate al miglioramento continuo del processo; Miglioramento dell efficacia della comunicazione con OSA e Associazioni di categoria e altri portatori di interesse; monitoraggio periodico della attività svolta secondo un cruscotto di indicatori strutturato in armonia con l appendice C (Rendiconto della qualità) della norma UNI 11097/2003: Indicatori e quadri per la gestione della qualità Linee Guida Generali ; attuazione di iniziative di promozione della salute in armonia con gli obiettivi regionali e con il Piano aziendale su promozione di corretti stili di vita; consolidamento dei rapporti con le Amministrazioni Comunali al fine di determinare un miglioramento continuo del processo di gestione del Servizio di ristorazione scolastica sul territorio con produzione di documenti di indirizzo e linee guida. 2.1.2 Analisi di contesto L analisi di contesto si basa su: Attività soggette a controllo e dati su attività di controllo ufficiale pregressi (vedi sezioni successive); Indicatori di Guadagno di salute manifesti e potenziali, Analisi degli Stakeholder chiave, istituzionali, operativi e marginali del territorio. Altre informazioni di tipo epidemiologico/ambientale sono riportate in altri documenti di programmazione aziendale (es. Piano di Programmazione) a cui si rimanda. N. Indicatori Guadagno di Salute Malattie a trasmissione alimentare N FOCOLAI LOCALI DI TOSSINFEZIONE A PLAUSIBILE ESPOSIZIONE NON DOMESTICA 2006 2007 2008 2009 2010 2011 0 0 2 1 0 1 11

ANNO TOTALE ALLERTE SISTEMA DI ALLERTA SU ALIMENTI NON DI ORIGINE ANIMALE ALLERTE ATTIVATE DIRETTAMENTE ALLERTE ATTIVATE DA ALTRI (Regioni,ASL) ALLERTE SU ALIMENTI PRODOTTI NEL TERRITORIO ASL LODI 2009 39 1 38 0 2010 38 1 37 0 2011 29 0 29 0 b) Analisi degli Stakeholder Nella successiva tabella viene riportata l analisi degli stakeholder di riferimento per l attività di controllo ufficiale selezionati utilizzando le tecnica del Brainstorming e della ricostruzione in maniera simulata dell ambiente di progetto (Rappresentazione). Occorre rilevare che gli stakeholder sono stati classificati per tipologia principale di riferimento, dal momento che, in un processo complesso e articolato come quello del controllo ufficiale, il ruolo dei singoli attori non è rigidamente vincolato, ma può assumere, di volta in volta, connotazioni diverse e sfociare in azioni afferenti alle diverse aree del modello concettuale. STAKEHOLDER MARGINALE (basso interesse/basso potere): sono le figure di contorno del progetto, che vivono indirettamente il progetto senza poterlo influenzare in modo incisivo. STAKEHOLDER ISTITUZIONALE (basso interesse/alto potere): sono tutti i soggetti che partecipano indirettamente al progetto, esercitando però un controllo aziendale e/o una funzione di supporto. STAKEHOLDER OPERATIVO (alto interesse/basso potere): sono le entità coinvolte in maniera significativa, fattiva dal progetto in termini di ricadute organizzative, attività svolte, output rilasciati, che hanno però scarsa influenza sulle decisioni di progetto. STAKEHOLDER CHIAVE (alto interesse/alto potere): sono le figure con un ruolo focale nella vita del progetto, perché interessati in prima persona ai risultati del progetto e con un forte potere di intervento nelle decisioni sul progetto stesso. 12

c) Attività di controllo ufficiale (storico) TIPOLOGIA CONTROLLO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 VIGILANZA PROG. 640 622 619 608 627 688 660 673 682 661 VIGILANZA NON PROG 136 146 74 114 87 58 85 160 138 92 CONTROLLI NON REGOLARI 79 137 124 129 119 135 74 79 84 67 % CONTROLLI NON REGOLARI 10.18 17.8 17.8 17.8 16.6 18.0 9.9 9.4 10.2 8.7 TIPOLOGIA CONTROLLO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 CAMPIONAMENTI 152 154 150 151 151 160 110 109 94 87 CAMPIONAMENTI NON REGOLARI 2 3 2 1 7 0 3 0 d) Gestione DIAP/SCIA ( storico) TIPOLOGIA CONTROLLO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 ALTRO(Controlli legge 3: 2003) Divieto di fumo 0 0 0 0 0 0 250 299 351 322 Attività MICOLOGICA 76 60 66 90 68 48 40 79 53 25 2.1.3. Tecniche di controllo TIPOLOGIA CONTROLLO 2008 2009 2010 2011 AUDIT DCUMENTALE ( Permanenti + temporanee) DIAP/SCIA attività permanenti ISPEZIONI su DIAP/SCIA Permanenti % ISPEZIONI su totale DIAP/SCIA Permanenti (classe 1 e 2) ISPEZIONI NON REGOLARI % ISPEZIONI IRREGOLARI 418 565 389 557 422 256 423 69 55 62 16.3 21.0 14.7 7 7 5 10.1 % 12.7 % 8.0 % 13

L attività di controllo ufficiale viene garantita attraverso le seguenti tre tipologie di controlli: Audit: esame sistematico, indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi; l audit è un controllo ufficiale eseguito con un contraddittorio; tutte le fasi del controllo dovranno essere riscontrabili e documentabili. Ispezione: Esame di un progetto, di un prodotto, servizio, progetto, impianto e determinazione della loro conformità a requisiti specifici o, sulla base di un giudizio professionale, a requisiti di carattere generale Campionamento: Prelievo di un alimento oppure di una qualsiasi altra sostanza necessaria alla loro produzione, trasformazione, distribuzione per verificare, mediante analisi, la conformità alla normativa in materia di alimenti Nello specifico l attività programmata, descritta nelle successive sezioni, viene articolata nel seguente modo: CONTROLLI UFFICIALI PROGRAMMATI ANNO 2012 ISPEZIONI AUDIT CAMPIONAMENTI 656 * 10 70 Vedi pianificazione Su Produttori e Confezionatori N 30 ispezioni in fasce orarie non ordinarie come da piano incremento quali quantitativo attività di controllo N.B. Vengono classificate come AUDIT le attività di controllo ufficiale condotte in armonia con i contenuti della Norma UNI EN ISO 19011:2003; si evidenzia che tutte le ispezioni condotte sulle attività a rischio particolarmente elevato (Livello 1), andando a verificare presenza, applicazione ed efficacia del sistema di autocontrollo aziendale potrebbero, nella accezione del termine audit del Regolamento (CE) n. 882: 2004, essere incluse in questa tipologia di controllo. 2.1.4 Campo di applicazione Categorizzazione del Rischio La categorizzazione del livello di rischio delle attività del settore alimentare, necessaria al fine di programmare l attività ispettiva viene effettuata, sia in fase di macroprogettazione su categorie omogenee di attività, sia su specifica unità produttiva e seguito di controllo ufficiale, e si basa su procedure documentate certificate UNI EN ISO 9001 (IO04/P24 REV3). Per definire il grado di rischio vengono utilizzati i criteri di valutazione definiti dal Manuale delle Autorità Competenti Locali (ai sensi del Regolamento CE 882:2004) e le Linee di indirizzo regionali sulla tematica. 14

Sulla base della valutazione effettuata vengono stabilite le seguenti frequenza ispettive: LIVELLO DI RISCHIO DESCRIZIONE INTENSITA INTERVENTO (Frequenza indicativa) 1 2 3 4 RISCHIO ELEVATO RISCHIO MEDIO ALTO RISCHIO MEDIO BASSO RISCHIO BASSO Sopralluogo entro 12 mesi Sopralluogo entro 24 mesi Sopralluogo entro 36 mesi Sopralluogo su segnalazione o su piano mirato b) Piano dei Controlli controlli ufficiali programmati in fasce orarie ordinarie che garantiscano l effettuazione di almeno un controllo annuale in tutte le strutture a rischio particolarmente elevato (R1 con 62 controlli previsti) e che almeno il 60% dei controlli nel settore della sicurezza alimentare siano effettuati su strutture a rischio elevato (R1 e R2 con una previsione di 445 su 630 controlli pari al 70% del totale) N CONTROLLI TOTALI N CONTROLLI SU ATTIVITA A RISCHIO 1 % SU TOTALE ATTIVITA A RISCHIO 1 N CONTROLLI SU ATTIVITA A RISCHIO 1 e 2 % SUL TOTALE CONTROLLI 666 76 100 % 471 70 % controlli ufficiali programmati in fasce orarie non ordinarie come da piano aziendale Progetto di incremento quali quantitativo attività di controllo anno 2012 (Nota Regione Lombardia prot. H1.2011.0028112) campionamenti su alimenti e bevande (in armonia con piano nazionale alimenti e indicazioni regionali) con circa 70 campionamenti (45 chimici; 20 microbiologici; 5 per OGM) controlli non programmati su segnalazioni, esposti, e attivazione del sistema di allerta su alimenti e mangimi gestiti in conformità alle indicazioni regionali e sulla base, per quanto attiene il Sistema di Allerta, di una procedura documentata condivisa con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria controlli documentali su SCIA (Dichiarazione Certificata di Inizio Attività Produttiva) con gestione della attività di registrazione delle industrie alimentari e dei rapporti con gli Sportelli Unici comunali per le attività produttive e controlli ufficiali sul campo in armonia con quanto previsto dalle vigenti indicazioni regionali (Nota prot. H1.2011.0014206 del 9.5.2011) 15

Tabella: Controlli Ufficiali anno 2012 MACROCA TEGORIA IMPRESA DESCRIZIONE MACROCATEGORIA Rischio N Attività al 31.12.2011 Previsione Controlli anno 2012 0211 STABILIMENTI DI PRODUZIONE SENZA SOMMINISTRAZIONE 0222 PREPARAZIONE PASTI SENZA SOMMINISTRAZIONE (o con somministrazione pasti < 50% dei pasti preparati) 1 32 32 1 11 11 0226 MENSE STRUTTURE SOCIOSANITARIE CON PREPARAZIONE, 1 33 33 0211 LABORATORI DI PRODUZIONE SENZA SOMMINISTRAZIONE 2 222 115 0220 DEPOSITI E LOGISTICHE ALIMENTARI 2 21 10 0221 RISTORANTI E RISTORAZIONE IN AZIENDE AGRICOLE 2 384 160 0221 GELATERIE E PASTICCERIE CON SOMMINISTRAZIONE 2 55 25 0225 MENSE SCOLASTICHE CON PREPARAZIONE 2 99 55 9706 MENSE AZIENDALI CON PREPARAZIONE 3 28 10 0111 PRODUZIONE PRIMARIA: ORTOFRUTTA 3 20 5 0217 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI ALIMENTARI 3 47 10 0227 BAR 3 596 160 0223 0224 9707 REFETTORI (IN MENSE SCOLASTICHE, AZIENDALI, SOCIO SANITARIE) 3 54 10 0219 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PRODOTTI ALIMENTARI IN SEDE FISSA O AMBULANTE SENZA PRODUZIONE 4 571 a campione o su segnalazione Attività Riferimento Obiettivo Controlli ufficiali in fasce orarie non ordinarie Progetto di incremento quali quantitativo attività di controllo anno 2012 (Nota Regione Lombardia prot.n. H1.2011.0028112) n. 30 controlli nel settore della ristorazione pubblica N.B per il miglioramento quali quantitativo della attività di controllo è stimato, per il Servizio SIAN, da Piano Aziendale (Deliberazione n. 344/2011) un impegno economico Euro 31.572 (di cui Euro 11.700 per attività aggiuntiva operatori e euro 19.872 per l attivazione incarichi libero professionali) 16

ALTRE ATTIVITA PROGRAMMATE Previsione Controlli 2012 Campionamenti alimenti e bevande 70 Controlli legge 3/2003 su industrie alimentari 250 Tra le principali attività non programmabili, sulla base dei dati storici, si stimano i seguenti volumi di attività: ATTIVITA' NON PROGRAMMATA Previsione Controlli 2012 SCIA: Attività di controllo documentale 500 certificazioni varie a richiesta 50 controllo funghi raccolti da privati per proprio consumo 50 controlli ufficiali non programmati ( Gestione allerte, reclami,segnalazioni A.G) 100 Le attività previste per l area Nutrizione (afferenti alla USS: Prevenzione, Controllo e Orientamento al Cliente ) sono sinteticamente richiamate nella tabella seguente Attività - Storico Attività 2008 2009 2010 2011 Previsione 2012 consulenza dietetico nutrizionale (Diete standard e Diete speciali) 1241 1298 1236 1252 1250 Controlli nutrizionali in sopralluogo 90 91 90 101 110 Atti di indirizzo 70 52 63 60 60 Altro (sportello informativo e conduzione gruppi) 369 458 397 387 400 Il Servizio svolge inoltre attività di promozione della salute, a valenza aziendale in staff alla Direzione Aziendale e di Dipartimento, in armonia con la programmazione contenuta nel Piano integrato locale di promozione della salute (disponibile sul sito web aziendale www.asl.lodi.it) con azioni in vari setting quali scuola, impresa, sanità, comunità. 17

2.1.5 Sistemi di monitoraggio e misurazione L attività di monitoraggio e misurazione, finalizzata al verifica del rispetto degli obiettivi di piano, viene effettuata attraverso la rilevazione dei seguenti indicatori: TIPOLOGIA DESCRIZIONE FREQUENZA RILEVAZIONE PREVISIONE (standard) EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N controlli effettuati in vigilanza programmata/n totale controlli previsti in vigilanza programmata x 100 RIF: PIANO INTEGRATO DI VIGILANZA E CONTROLLO Trimestrale 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N controlli effettuati in fasce orarie non ordinarie/n controlli previsti in fasce orarie non ordinarie x 100 RIF: PIANO INCREMENTO QUALI QUANTITATIVO ATT. VIGILANZA Deliberazione n. 344/2011- Circolare Reg. H1.2811272011 Trimestrale 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N attività ad elevato grado di rischio (1) ispezionate nell area della sicurezza alimentare / N totale attività ad elevato grado di rischio classificate nell area della sicurezza alimentare RIF:ALL. 5 DGR n. VIII/10804/2009 e ALL.4 DGR 350/2011 Trimestrale 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N attività a grado di rischio 1 e 2 ispezionate nell area della sicurezza alimentare / N totale controlli nell area della sicurezza alimentare RIF:ALL. 5 DGR n. VIII/10804/2009 ALL.4 DGR 350/2011 Trimestrale 60 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO Utilizzo del sistema informativo I.M.Pre.S@ e rendicontazione tramite quest ultimo di tutti i dati sulle attività di controllo effettuate RIF: ALL.4 DGR 350/2011 In continuo 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO Programmazione degli interventi in base ad un processo di graduazione dei rischi effettuato in coerenza con le indicazioni della DGS RIF: ALL.4 DGR 350/2011 In continuo Rispetto indicatore EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO Effettuazione controlli ufficiali in conformità a procedure di sistema codificate in armonia con documento: Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare In continuo Rispetto indicatore Riunioni gruppo di lavoro QUALITATIVO EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO Formazione del personale di vigilanza sulle tematiche del controllo ufficiale in armonia con gli Standard operativi del Manuale della Regione Lombardia Annuale 10 riunioni gruppo di miglioramento QUALITATIVO 18

2.1.6 Procedure Amministrative Le responsabilità e le autorità relative alla attività prescrittiva conseguente alla attività di controllo ufficiale, in relazione ai requisiti fissati dal Decreto Legislativo 193:2003, vengono sinteticamente richiamate nella successiva tabella: Le eventuali fasi successive al provvedimento amministrativo sono gestite in armonia con i regolamenti aziendali e d intesa con l ufficio legale ASL. Si riportano di seguito i dati relativi ai provvedimenti amministrativi adottati nel 2011 PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI ANNO 2011 N SANZIONI N PRESCRIZIONI N PRESCRIZIONI OTTEMPERATE N SOSPENSIONI ATTIVITA ALTRO 32 91 90 5 10 19

2.1.7 integrazione Interna ed esterna collaborazione con Servizio PSAL su tematiche di comune interesse (es. controllo commercio e uso fitofarmaci) coordinamento con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario su attività di controllo ufficiale relativa ad attività di comune interesse (ristorazione pubblica e ristorazione collettiva) con controlli in capo al Servizio SIAN e con periodiche riunioni del Gruppo di lavoro permanente interdipartimentale su implementazione Standard operativi ACL ai sensi del DLgs 82: 2004 Interventi congiunti/coordinati con Servizio SISP su segnalazioni relative a problematiche di comune interesse collaborazione con Servizio MPC per gestione episodi di sospetta tossinfezione alimentare interventi congiunti/coordinati con NAS e altre Forze dell Ordine 2.1.8 Comunicazione esterna ed interna La Comunicazione relativa al piano dei Controlli viene garantita attraverso le seguenti modalità DESCRIZIONE NOTE COM INTERNA COM ESTERNA Report su attività di prevenzione annuale x Report su monitoraggio piano dei controlli Documento di ingresso al Riesame della Direzione Sportello informativo Sito WEB Gruppi di lavoro trimestrale annuale In continuo con media annuale di 1100 accessi Sezione dedicata, modulistica e documenti di indirizzo Gruppo di lavoro Reg. CE 882:2004 Con Servizi DPV Gruppi di miglioramento su attività di controllo ufficiale x x x x x x 20

2.2 Area Igiene e Sanità Pubblica 2.2.1. Generalità a) Sintetica descrizione delle attività del Servizio e delle risorse destinate alla attività di controllo All'interno del Dipartimento di Prevenzione Medico si colloca il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP), così come previsto dalla LR.11 luglio 1997, n. 31, in applicazione dei Decreti Legislativi 502/92 e 517/93, al quale competono di massima le seguenti funzioni, in coordinamento con altri Servizi e Dipartimenti interessati: rilascio di pareri e/o autorizzazioni su progetti edilizi; vigilanza in materia di igiene abitato, impianti termici e prevenzione delle intossicazioni da CO vigilanza sulle attività sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali vigilanza sulle attività di servizi alla persona, scuole, strutture collettive vigilanza in materia di acque destinate al consumo umano e balneazione vigilanza in materia di cosmetici interventi di derattizzazione e disinfestazione attività di promozione della salute in materia di incidentalità domestica e stradale Partecipazione, in un quadro dipartimentale, ai processi di pianificazione urbanisticaterritoriale, fornendo agli organi decisori, relativamente agli aspetti di specifica competenza, elementi conoscitivi ed indicazioni di carattere igienico-sanitario, utili ad intraprendere scelte attente agli obiettivi di salute pubblica, volte a tutelare e promuovere la salute della popolazione, la protezione dell ambiente di vita dai fattori di inquinamento ed il miglioramento della qualità della vita Attività di supporto per gli aspetti sanitari su tematiche di igiene ambientale in raccordo con gli Enti deputati alla protezione ambientale b) Responsabilità e Autorità per la realizzazione del piano di controllo Nell'ambito dell'organizzazione delle attività del Servizio si possono individuare le seguenti macro aree : igiene edilizia;igiene e sicurezza strutture collettive (strutture sanitarie, socio sanitarie e assistenziali, scuole, carcere); ambienti di vita; controllo acque potabili L attività di controllo è pianificata unitamente al responsabile di Servizio e viene coordinata e monitorata dai medici referenti. Qualifica operatori N operatori Note Medico Resp.le USC 1 Tempo indeterminato 38 ore/settimanali Medico Resp.le USS 1 Tempo indeterminato 38 ore/settimanali Medico 1 Tempo indeterminato 38 ore/settimanali Operatore tecnico 2 Tempo indeterminato 36 ore/settimanali Tecnici della Prevenzione 10 8 Tempo indeterminato 36 ore/settimanali 2 a part-time Amministrativo 3 1 part- time 25 ore/settimanali 1 tempo ind. con riduzione oraria 26 ore/settimanali 1 tempo indeterminato 36 ore/settimanali 21

c) Priorità da perseguire nel periodo di riferimento (triennio) Tra le priorità da perseguire nel triennio di riferimento si richiamano le seguenti: Mantenimento dei livelli dei controlli sulle attività a tutela del cittadino Revisione del piano dei controlli delle acque potabili della rete pubblica Implementazione della comunicazione con Ordini, Amministrazioni locali ed Associazioni di categoria e sistematica informazione su aggiornamenti normativi; integrazione interna con altri Servizi del DPM e non, e con il Dipartimento ASSI al fine di garantire modalità uniformi di programmazione, esecuzione, documentazione e rendicontazione della attività di controllo; revisione delle procedure in essere sull attività di controllo in tema di acque destinate al consumo umano con miglioramento qualitativo del processo e razionalizzazione delle risorse per assicurare interventi efficaci e rispondenti a criteri di efficienza in linea con le indicazioni regionali e la normativa vigente; Sviluppo del supporto ai Comuni per l inserimento nei regolamenti comunali edilizi (REC) di norme tecniche per la prevenzione alla esposizione al gas radon negli edifici Sviluppo della collaborazione multidisciplinare per la valutazione delle ricadute sulla salute dei progetti VIA e degli strumenti di governo del territorio. 2.2.2 Analisi di contesto L analisi di contesto si basa su: Attività soggette a controllo e dati su attività di controllo pregresse; Indicatori di Guadagno di Salute, manifesti e potenziali. Altre informazioni di tipo epidemiologico/ambientale sono riportate in altri documenti di programmazione aziendale (es. Piano di Programmazione) a cui si rimanda. a) Indicatori Guadagno di Salute Acque destinate al consumo umano Anno Batteriologico Non Conformità Chimico Non Conformità 2008 677 131 341 5 2009 639 86 320 6 2010 556 90 258 4 22

INTOSSICAZIONI DA CO anno n. eventi intossicati Morti 1995/1996 6 9 0 1996/1997 14 23 0 1997/1998 14 39 1 1998/1999 18 36 3 1999/2000 19 26 0 2000/2001 10 36 2 2001/2002 16 35 1 2002/2003 9 21 1 2003/2004 19 22 0 2004/2005 15 27 0 2005/2006 5 8 0 2006/2007 6 13 0 2007/2008 5 17 0 2008/2009 13 24 0 2009/2010 3 3 0 2010/2011 4 4 0 2.2.3. Tecniche di controllo L attività di vigilanza viene garantita attraverso le seguenti tre tipologie di controlli: Verifica documentale: esame sistematico di tutta la documentazione relativa ad una attività: progetti,certificazioni degli impianti, elenco delle apparecchiature utilizzate e relative certificazioni di conformità, procedure, manuali ed istruzioni operative. Ispezione: : Esame di un progetto, di un prodotto, servizio, progetto, impianto e determinazione della loro conformità a requisiti specifici o, sulla base di un giudizio professionale, a requisiti di carattere generale Campionamento: prelievo di confezioni di cosmetici o di acqua, per verificare, mediante analisi, la presenza di microrganismi o di prodotti indesiderati e/o pericolosi. Nei controlli nelle attività di produzione e confezionamento cosmetici, o a seguito di segnalazioni in merito alla presenza di Legionella in strutture collettive, sanitarie o socio-sanitarie si procede con l'effettuazione di campioni ufficiali 23

Nello specifico l attività programmata, descritta nelle successive sezioni, viene articolata nel seguente modo: CONTROLLI PROGRAMMATI ANNO 2012 ISPEZIONI CAMPIONAMENTI Vedi pianificazione attività di controllo ufficiale descritta nelle successive sezioni Vedi pianificazione campionamenti descritta nelle successive sezioni 2.2.4 Campo di applicazione a) Categorizzazione del Rischio Per l attribuzione del livello di rischio delle singole attività, considerata l ampia eterogeneità delle stesse all interno delle macrocategorie, vengono considerati numerosi criteri, tra cui: dati ed elementi di letteratura; dati di contesto (popolazione potenzialmente esposta, vulnerabilità della stessa, numero di attività presenti sul territorio, eventuali segnalazioni, esiti di verifiche precedenti, tipologia delle prestazioni, complessità organizzativa); tipi di rischi associati. Tali criteri vengono adottati in fase di programmazione dell attività ispettiva al fine di determinare le priorità nell ambito dei controlli. Sulla base della valutazione effettuata vengono stabilite le seguenti frequenza ispettive: LIVELLO DI RISCHIO DESCRIZIONE INTENSITA INTERVENTO (Frequenza indicativa) 1 2 3 4 b) Piano dei Controlli RISCHIO ELEVATO RISCHIO MEDIO ALTO RISCHIO MEDIO BASSO RISCHIO BASSO Sopralluogo entro 12 mesi Sopralluogo entro 24 mesi Sopralluogo entro 36 mesi Sopralluogo su segnalazione o su piano mirato controlli ufficiali programmati in fasce orarie ordinarie (vedi tabella controlli) controlli programmati in fasce orarie non ordinarie come da piano aziendale su Progetto di incremento quali quantitativo attività di controllo anno 2012 (Nota Regione Lombardia prot. H1.2011.0028112): campionamenti ufficiali su cosmetici: 10 campionamenti ( 8 batteriologici, 2 chimici ) campionamenti su acque potabili, di piscina e di balneazione 24

controlli non programmati su segnalazioni, esposti, e attivazione del sistema di allerta gestione pratiche SCIA, e controlli sul campo in armonia con quanto previsto dalle vigenti indicazioni regionali (Nota Regionale prot. H1.2011.0014206 del 9.5.2011) Tabella: Controlli anno SISP 2012 Descrizione struttura/attività economica oggetto di controllo Numero strutture/attività economiche presenti sul territorio Numero controlli Livello Rischio IGIENE E SICUREZZA STRUTTURE COLLETTIVE: AMBIENTI DI VITA alberghi e strutture ricettive 40 8 4 scuole 200 50 3 strutture carcerarie 1 2 1 erboristerie 34 5 4 piscine (escluse condominiali) 27 27 1 parrucchieri 15 4 250 trattamenti estetici 25 2 attività di tatuaggio e piercing 7 7 1 centri per il benessere fisico 11 11 1 150 IGIENE E SICUREZZA STRUTTURE COLLETTIVE: STRUTTURE SANITARIE E SOCIO SANITARIE Numero strutture/attività Numero controlli Livello Rischio studi medici (medicina generale, specialisti, odontoiatri) 403 20 4 Ambulanze/autovetture 27 47* 2 sedi attività trasporto sanitario 7 7* 2 centri medicina estetica 1 1 1 poliambulatori 27 16 2 laboratori di analisi cliniche 3 1 2 strutture sanitarie ospedaliere 5 10 1 strutture socio-sanitarie 56 56 1 strutture socio-assistenziali 84 20 3 ALTRO attività produzione cosmetici 23 23 1 aziende disinfezione e disinfestazione 7 3 2 * frequenza controlli derivante da norme cogenti 204 CONTROLLI SU ATTIVITA A RISCHIO ELEVATO (Livello classificazione 1 e 2) 210 su 354 60% 25

Attività Riferimento Obiettivo Controlli ufficiali in fasce orarie non ordinarie Progetto di incremento quali quantitativo attività di controllo anno 2012 (Nota Regione Lombardia prot.n. H1.2011.0028112) n. 25 controlli (11 su trattamenti estetici, 7 in strutture sanitarie/sociosanitarie, 7 in igiene dell abitato) N.B per il miglioramento quali quantitativo della attività di controllo è stimato, per il Servizio SISP, da Piano Aziendale (Deliberazione n. 344/2011) un impegno economico Euro 38.400 (di cui Euro 14.400 per attività aggiuntiva operatori e euro 24.000 per incarico interinale di collaboratore tecnico per lo sviluppo di istruttorie integrate in materia ambientale, da svilupparsi anche attraverso integrazione con ARPA Provinciale, ecc.) ACQUE AD USO UMANO Obiettivo al 31.12 Vigilanza su impianti acquedotto e analisi dei documenti di autocontrollo Enti Gestori delle acque 20 per consumo umano Campionamenti acque potabili 625 ACQUE PISCINA E BALNEAZIONE Campionamenti acque di piscina 250 Campionamenti acque di balneazione 54 ALTRO Campionamenti cosmetici 10 Vigilanza strutture per Legionellosi 20 Tra le principali attività non programmabili attivamente, sulla base dei dati storici, si stimano i seguenti volumi di attività: ATTIVITA' NON PROGRAMMATA Previsione Controlli 2012 Atti derivanti da emergenze (RAPEX) 5 Urbanistica (Partecipazione e valutazione di atti di programmazione territoriale e procedimenti valutazione impatto ambientale) 73 Interventi effettuati su segnalazione/richiesta da privati 450 Edilizia privata 100 Valutazioni in materia edilizia (agibilità, usabilità) 20 Vigilanza impianti termici 100 Trattamenti di Derattizzazione 400 26

Tipologia N attività N controlli farmacie 83 Su segnalazione lavanderie 50 Su segnalazione posti telefonici pubblici ed internet point 14 Su segnalazione strutture cimiteriali 71 Su segnalazione impianti sportivi e palestre 141 Su segnalazione 2.2.5 Sistemi di monitoraggio e misurazione L attività di monitoraggio e misurazione, finalizzata alla verifica del rispetto degli obiettivi di piano, viene effettuata attraverso la rilevazione dei seguenti indicatori: TIPOLOGIA DESCRIZIONE FREQUENZA RILEVAZIONE PREVISIONE (standard) EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N controlli effettuati in vigilanza programmata/n totale controlli previsti in vigilanza programmata x 100 RIF: PIANO INTEGRATO DI VIGILANZA E CONTROLLO Trimestrale 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO N controlli effettuati in fasce orarie non ordinarie/n controlli previsti in fasce orarie non ordinarie x 100 RIF: PIANO INCREMENTO QUALI QUANTITATIVO ATT. VIGILANZA Deliberazione n. 344/2011- Circolare Reg. H1.2811272011 Trimestrale 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO Utilizzo del sistema informativo I.M.Pre.S@ e rendicontazione tramite quest ultimo di tutti i dati sulle attività di controllo effettuate RIF:ALL.. 4 DGR 350/2011 In continuo 100 % EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO QUALITATIVO Programmazione degli interventi in base ad un processo di graduazione dei rischi effettuato in coerenza con le indicazioni della DGS RIF: ALL.4 DGR 350/2011 In continuo Rispetto indicatore EFFICICIENZA EFFICACIA QUANTITATIVO Formazione del personale di vigilanza sulle tematiche del controllo Annuale 12 riunioni gruppo di miglioramento QUALITATIVO 27

2.2.6 Procedure Amministrative L'attività sanzionatoria, nell'ambito dei controlli viene effettuata da personale tecnico e medico del Servizio; il verbale di accertamento di violazione amministrativa ed i successivi e conseguenti provvedimenti vengono assunti in sede, previo confronto con il Responsabile di Servizio. 2.2.7 integrazione Interna ed esterna Partecipazione alle attività di vigilanza del Dipartimento ASSI sulle strutture socio sanitarie e socio assistenziali ed alle riunioni della Commissione stessa per condividere criteri della programmazione, pianificazione dell attività; partecipazione alle attività della USC Accreditamento relativamente agli aspetti autorizzativi previsti per le strutture sanitarie; interventi congiunti/coordinati con SIAN e PSAL su segnalazioni relative a problematiche di comune interesse; partecipazione all attività di radioprotezione sviluppata in ambito dipartimentale interventi congiunti/coordinati con il NAS e altre Forze dell Ordine; 2.2.8 Comunicazione esterna ed interna La Comunicazione relativa al piano dei Controlli viene garantita attraverso le seguenti modalità DESCRIZIONE NOTE COM INTERNA COM ESTERNA Report su attività di prevenzione annuale x Report su monitoraggio piano dei controlli trimestrale x Sportello informativo In continuo con media annuale di 2000 accessi x Gruppi di lavoro Gruppi di miglioramento su attività di controllo ufficiale x 28

2.3 Area di Coordinamento della sicurezza e della tutela della salute negli ambienti di lavoro 2.3.1 Prevenzione e Sicurezza ambienti di lavoro Il Piano Regionale, controfirmato dalle parti sociali nel mese di Maggio 2011, ha come riferimento base il Piano Regionale della Prevenzione 2011-2012 (PRP) del 29 dicembre 2010. Punta a mantenere il trend di riduzione degli infortuni mortali e gravi osservato nel triennio 2008-2010, e a contenere i tumori e le patologie professionali, e continua a garantire il controllo nel 5% delle imprese lombarde, obiettivo proposto nel Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro sottoscritto dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 1 agosto 2007. Per il triennio 2011 2013, la Lombardia si propone di mantenere il trend di riduzione degli infortuni mortali e con esiti invalidanti, nell ottica della riduzione del 25% del numero assoluto degli infortuni nel periodo 2007-2012, previsto a livello europeo (base dati: INAIL 2009). Si propone, altresì, di contenere le malattie professionali, seppure il risultato passi attraverso l adozione di iniziative favorenti l emersione delle stesse, mantenendo il trend d incremento registrato nel 2009 rispetto al 2007, pari a circa il 6%. E quindi propedeutico a qualsiasi intervento attivare strategie per la loro emersione. Le linee d azione esplicitate nel piano, e riprese nel Piano Attuativo Locale, si riassumono in: Superare la visione formalistica e burocratica della sicurezza; Programmare l attività in base a criteri di priorità di rischio, individuati a livello locale e coordinati tra i diversi organi di vigilanza. L attività ispettiva deve essere orientata alla rilevazione delle violazioni sostanziali più gravi; Sperimentare, perfezionare e consolidare l integrazione operativa delle attività di controllo svolte dagli Organi istituzionali attraverso la condivisione dei rispettivi patrimoni informativi; Promuovere la concreta applicazione nelle aziende delle buone pratiche, linee guida, vademecum approvati a livello regionale; promuovere l adozione di Sistemi per la Gestione della Sicurezza Integrare la cultura della sicurezza e salute sul lavoro nei curricula scolastici delle scuole di ogni ordine e grado; Attuare interventi di promozione della salute. a. Il contesto locale il Contesto Produttivo nel Lodigiano La tabella è ricavata dal report infortuni nel Lodigiano 2010, su fonti INAIL. I dati relativi alle aziende agricole sono di fonte INPS. 2009 PAT Addetti 1 Industria 1.755 19.583 2 Artigianato 7.500 13.178 3 Terziario 4.926 16.207 Altre attività 280 12.021 TOTALE 14.461 60.990 Az. agricole n n addetti senza dipendenti 1075 2070 con dipendenti 475 1600 Totale 1550 3670 fonte: INPS, 2009 La Regione Lombardia, utilizzando con apposito algoritmo la fonte camerale, con documento del 19.8.2011 ha fornito, suddivisi per comparti, i denominatori ufficiali cui applicare i LEA. Il dato complessivo per l ASL di Lodi è di 9878, cui si aggiungono circa 1500 aziende agricole. 29