La Rete Ecologica del Veneto



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Transcript:

La Rete Ecologica del Veneto Convegno Le reti ecologiche nella pianificazione territoriale: il contributo del progetto Life+TEN c/o aula grande - Fondazione Bruno Kessler (FBK) via S. Croce, 77 Trento Giovedì 23 maggio 2013 ASSESSORATO ALL AGRICOLTURA SEGRETERIA REGIONALE AL BILANCIO UNITA DI PROGETTO FORESTE E PARCHI Dott. Beniamino FAGANELLO Dirigente Servizio Parchi ed Aree Naturali Protette Dott. Mauro Giovanni Viti Dirigente U. P. Foreste e Parchi 1

Carta di Venezia: rete ecologica di area vasta Adria Po Valley 15 febbraio 2007 PTRC Tavola della Biodiversità D.G.R. 372 del 17 febbraio 2009 www.ptrc.it 2

Rete Ecologica del Veneto La Rete Ecologica Regionale La Rete Ecologica Regionale è costituita nell area vasta dai seguenti elementi: Aree nucleo: aree che presentano i maggiori valori di biodiversità regionale - esse sono costituite dai siti della Rete Natura 2000 individuati ai sensi delle Direttive 2009/147/Ce e 92/43/Cee e dalle Aree Naturali Protette ai sensi della Legge 394/91 Corridoi ecologici: ambiti di sufficiente estensione e naturalità, aventi struttura lineare continua, anche diffusa, o discontinua, essenziali per la migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie vegetali ed animali, con funzione di protezione ecologica attuata filtrando gli effetti dell antropizzazione Cavità naturali: cavità naturali meritevoli di tutela e di particolare valenza ecologica in quanto connotate dalla presenza di endemismi o fragilità degli equilibri, da scarsa o nulla accessibilità o da isolamento. 3

Impossibile visualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verificare che il collegamento rimandi al file e al percorso corretti. 23/05/2013 La Rete Ecologica Regionale Agli elementi appena descritti, i piani provinciali e comunali affiancano ulteriori elementi rientranti nella rete ecologica: Corridoi ecologici di livello provinciale o comunale: aree in grado di costituire ulteriore elemento di connettività tra i vari gangli della rete Componenti integrative locali dei corridoi ecologici: ambiti di estremo valore naturalistico, accresciuto dal loro carattere di residualità che, per le specie più tolleranti al disturbo antropico e meno sensibili al processo di frammentazione, possono fungere da aree di appoggio e rifugio Barriere infrastrutturali: elementi puntuali di discontinuità della rete determinati per lo più dalla interferenza con infrastrutture di tipo lineare; Barriere naturali: elementi puntuali di discontinuità della rete determinato per lo più dalla interferenza con corsi d acqua; Varchi: ambiti ancora aperti del tessuto insediativo la cui chiusura, a causa dell espansione dell urbanizzazione o dell infrastrutturazione, comprometterebbe in modo significativo la funzionalità della rete ecologica I Parchi Naturali, le aree protette e le aree tutelate della Regione del Veneto Queste sono le aree dove è concentrato il miracolo della natura veneta. Un parco nazionale, 5 parchi regionali, 6 riserve naturali regionali, 13 riserve naturali nazionali e 26 parchi ad interesse locale rappresentano una ricchezza ineguagliabile, capace di spaziare dai cieli dolomitici e le più verdi foreste di abetaie e conifere a zone dove acqua e terra non sono quasi distinguibili. Scenari divini dove anche l'uomo ha giocato un ruolo importante. 4

La pianificazione a tutela della biodiversità PERCORSO PER LA DEFINIZIONE DI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 1. BANCA DATI e SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE: realizzazione e gestione 2. METODOLOGIA MONITORAGGIO: selezione di indicatori, indici e strategie di gestione 3. CARTOGRAFIA DEGLI HABITAT: riconoscimento, individuazione e cartografia di habitat e habitat di specie 4. MISURE DI CONSERVAZIONE: definizione delle misure considerando l intera rete ecologica 5. PIANI DI GESTIONE: redazione dei piani di gestione qualora fossero necessari 5

DATABASE SIT Sistema informativo territoriale QUADRO CONOSCITIVO ANALISI DEI DATI CONSULTAZIONE PIANIFICAZIONE DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA Misure di conservazione D.G.R. n. 2371 del 27 luglio 2006 L.R. n. 1 del 5 gennaio 2007 6

Misure di conservazione Gestione delle Reti Ecologiche: MCG_003 Predisposizione del piano di monitoraggio. (MR) Individuazione e georeferenziazione delle aree idonee alla rinaturalizzazione ai fini della riqualificazione ed eventuale realizzazione di habitat con funzioni di connessione ecologica. (MR) Servizio Pianificazione ambientale Gianluca Salogni Piani di Gestione per i siti della rete Natura 2000 D.G.R. n. 4572 del 28 dicembre 2007 D.G.R. n. 4241 del 30 dicembre 2008 Servizio Pianificazione ambientale Gianluca Salogni 7

I Piani di Gestione Previsti dalle misure di conservazione (DGR 2371/06) per 35 Zone di Protezione Speciale Affidati complessivamente 27 piani di gestione (alcuni piani interessano più siti) Individuati e affidati gli incarichi di redazione ai soggetti competenti: Province, Comunità Montane, Enti gestori di aree naturali protette (DGR 4572/07) I rapporti tra la Regione, l Ente incaricato e le Province interessate territorialmente dal sito o dai siti in oggetto sono regolati da specifiche convenzioni Emanate le indicazioni operative per la redazione e approvazione del piano (DGR 4241/08) OBIETTIVI DEL PIANO Il piano di gestione è un Piano Settoriale che ha come obiettivo fondamentale la salvaguardia della struttura e della funzione degli habitat e la conservazione a lungo termine delle specie, tenendo al contempo in adeguata considerazione i fattori socio-economici che insistono in ambito locale. 8

Consultazioni La fase di preparazione del Piano di Gestione è stata fondamentale perché sono stati consultate e coinvolte le popolazioni locali (i gruppi che esercitano attività sul territorio, le associazioni), le organizzazioni ambientaliste, i soggetti pubblici che a vario titolo hanno competenze nell area interessata, in modo da concertare con loro il contenuto tecnico del piano e renderli partecipi alla definizione degli eventuali vincoli. La consultazione di soggetti terzi garantisce il rispetto del diritto all'informazione e alla partecipazione alle decisioni nelle finalità della Convenzione di Aarhus. In particolare, si garantisce il diritto: all'informazione completa e accessibile; a esprimere pareri e osservazioni; a conoscere le motivazioni e le modalità con le quali tali osservazioni sono o non sono state integrate nel Piano. Risultati attesi In questa fase stiamo analizzando i Piani di gestione per verificarne la congruità con quanto previsto dalla DGR 4241/08 Successivamente verificato quanto previsto dalla DGR 4241/08 passeremo alle DGR di adozione dei singoli Piano di gestione Al di la degli aspetti prettamente burocratici questa fase è importantissima perché attraverso i Piani di Gestione si potrà porre rimedio ad eventuali situazioni che non corrispondono tra quanto cartografato nella Rete Ecologica Regionale e quanto rilevato nelle fasi di stesura dei Piani stessi. 9

G r a z i e p e r l a t t e n z i o n e! UNITA DI PROGETTO FORESTE E PARCHI Dott. Mauro Giovanni Viti Dirigente U.P. Foreste e Parchi Tel. 041/2795660 e.mail maurogiovanni.viti@regione.veneto.it 10