DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI



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5975 15/06/2010 Identificativo Atto n. 322 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI PROGETTO DI POTENZIAMENTO DI UN IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO SUPERFICIALE DEI METALLI, IN COMUNE DI REMEDELLO (BS), VIA CARAVAGGIO 3. COMMITTENTE: O.M.R. SPA, SEDE LEGALE VIA CARAVAGGIO 3-25010 REMEDELLO (BS). VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 20 DEL D.LGS. 152 DEL 3/4/2006. FASC. N. 8198/09.

IL DIRIGENTE DELLA U.O. PREVENZIONE INQUINAMENTO ATMOSFERICO VISTO il d.lgs. 3 aprile 2006, n 152 (come modificato dal d.lgs. n 4 del 16 gennaio 2008), recante Norme in materia ambientale, con particolare riferimento alla parte II Procedure per la valutazione ambientale strategica (Vas), per la valutazione d'impatto ambientale (Via) e per l'autorizzazione ambientale integrata (Ippc) ); VISTE: - la legge regionale del 3 settembre 1999, n. 20 Norme in materia di impatto ambientale ; - la d.g.r. 2 novembre 1998 n. VI/39305, avente ad oggetto "Approvazione documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985 n. 337/85/CEE"; - la d.g.r. 27 novembre 1998 n. VI/39975, relativa, tra l'altro, alle modalità di attuazione della procedura di verifica di cui al citato atto di indirizzo e coordinamento - la deliberazione della Giunta regionale del 5 febbraio 1999 n. VI/41269, recante modifiche alla citata d.g.r. n. VI/39975, nonché integrazioni alla d.g.r. del 3 dicembre 1998 n. VI/40137 concernente gli atti spettanti alla dirigenza della direzione Generale Urbanistica. CONSIDERATO che, in base a quanto disposto dall art. 35 (Disposizioni transitorie e finali) del d.lgs 152/06, le sopraindicate deliberazioni di Giunta regionale, pur richiamando la normativa in tema di VIA a suo tempo vigente, sono da ritenersi tuttora valide quale riferimento per l espletamento delle procedure di verifica e di valutazione d impatto ambientale. VISTE, inoltre, la d.g.r. 18/5/2005, n. 2 Costituzione delle Direzioni generali, incarichi e altre disposizioni organizzative I Provvedimento organizzativo VIII legislatura, la l.r. 20/08, testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale, nonché i provvedimenti organizzativi dell'viii legislatura; 1

DATO ATTO che: - la Ditta O.M.R. SpA, con nota prot. n. 8198 del 22/04/2009, ha presentato istanza di verifica ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs. 152/06, relativa al progetto di potenziamento di un impianto di trattamento superficiale dei metalli, in Via Caravaggio 3 in Comune di Remedello (BS); - in data 29/04/2009 è avvenuta la pubblicazione, ai sensi dell art. 20, comma 2, del d.lgs. 152/06, dell annuncio del deposito del progetto e dello studio preliminare ambientale sul BURL serie inserzioni e concorsi n.17 e dal 21/04/2009 all albo pretorio del Comune di Remedello (BS); CONSIDERATO che: - la modifica è ricompresa nella tipologia progettuale di cui al punto 3, lettera f), dell allegato IV alla parte II del d.lgs. 3 aprile 2006 n 152, come modificato dal d.lgs. 4/08, concernente: impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un volume superiore a 30 mc ; - il progetto in esame è pertanto soggetto alla procedura di verifica di cui all art. 20 del suddetto decreto legislativo, atteso che lo stesso non ricade all interno di aree naturali protette, come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394; VISTA la documentazione tecnica, con la quale il Committente fornisce i dati in ordine alle dimensioni del progetto, all utilizzazione delle risorse naturali, all inquinamento e ai disturbi ambientali, con riferimento all ambito territoriale in cui insiste l impianto produttivo, e all ubicazione del progetto; PRESO ATTO che il progetto di cui trattasi prevede di aumentare la capacità di alcune vasche utilizzate per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici, senza apportare modifiche al ciclo lavorativo. Il progettato aumento comporterà il superamento del limite di 30 m3 della capacità complessiva delle vasche, e pertanto, si configurano le condizioni previste dalla normativa sulla verifica di assoggettabilità a VIA e sull IPPC - Autorizzazione Integrata Ambientale. 2

RILEVATO, circa l inquadramento territoriale - ambientale del progetto, che: -lo stabilimento è situato nel Comune di Remedello, nell area meridionale della Provincia di Brescia, al confine con quella di Mantova, in una zona classificata dal PRG come D1 produttiva esistente e di nuova formazione; -la sede dell impianto è collocata nell area industriale comunale localizzata a sud dell abitato di Remedello; l area circostante il perimetro aziendale (nel raggio di 500 m), è costituita in larga parte da terreni agricoli, da alcuni edifici industriali/artigianali, da abitazioni rurali isolate e da un gruppo di case poste al di là della strada provinciale 76; nell area in oggetto non vi sono siti d interesse comunitario e non è segnalata la presenza di eventuali piani né di vincoli ambientali specifici. L insediamento è costituito da vari fabbricati per le lavorazioni meccaniche, magazzini, eccetera, ed ha una superficie complessiva di 67.355 m2; -le aree protette più vicine al sito sono parte del Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) Parco del Moro, che si trova ad est a una distanza minima di circa 1,7 km; nel PTCP della Provincia di Brescia, l area in oggetto è situata fra le aree produttive nella Tavola Paesistica, si segnala inoltre nelle vicinanze una zona con vulnerabilità alta o molto alta della falda; -il comune di Remedello è classificato, secondo la suddivisione del territorio regionale per l attuazione delle misure finalizzate al conseguimento degli obiettivi di qualità dell aria (DGR 5290 del 02/08/07), come B di pianura. PRESO ATTO che: 1. L'attività della Ditta OMR consiste nella lavorazione di lamiere metalliche e/o manufatti metallici mediante il taglio con apparecchiature laser, la tranciatura e lo stampaggio con opportune tranciatrici e presse, il loro assemblaggio mediante saldatura, la rifinitura e, per parte di esse, è prevista anche la fase di verniciatura cataforetica e a polvere. Per quanto attiene queste ultime due fasi lavorative, la frazione di produzione destinata a tali lavorazioni deve prima essere sottoposta ad operazioni di pre-trattamento e sgrassaggio, che vengono effettuate all interno del tunnel di pretrattamento costituito da 12 vasche. Il progetto di sostituzione di alcune di tali vasche determina il superamento della soglia di volume di 30m3 ed il conseguente 3

assoggettamento alla verifica di VIA e alla normativa IPPC. Tale ampliamento è stato programmato con l obbiettivo prioritario di consentire una maggiore flessibilità operativa, nel determinare le quote di lamiera da sottoporre alla lavorazione di verniciatura nell ambito aziendale. Attualmente infatti una quota variabile di questa lavorazione viene affidata a ditte esterne e, con l ampliamento delle vasche, la Ditta intende perseguire non tanto l obiettivo di aumentare in termini quantitativi la produzione, ma soprattutto di ridurre il ricorso all apporto di ditte esterne. 2. Il progetto di ampliamento dell impianto di pretrattamento e sgrassaggio si inserisce nell attività dell azienda, che già da tempo effettua questo tipo di lavorazione, in un edificio di recente costruzione interamente riservato all attività di verniciatura, e tale fase viene effettuata all interno del tunnel di pretrattamento, costituito da 12 vasche. Il progetto prevede la sostituzione di tre delle dodici vasche che costituiscono l impianto di pre-trattamento, in particolare le vasche di sgrassaggio, decapaggio e fosfatazione tricationica a immersione, senza apportare modifiche al tipo di ciclo lavorativo già in essere. Nell ambito del progetto, la Ditta prevede inoltre alcune modifiche del layout dei reparti produttivi, con conseguente adeguamento, spostamento o introduzione di alcuni punti emissivi. 3. Il complesso industriale è costituito da vari fabbricati destinati alle lavorazioni meccaniche, ai magazzini ed alle attività amministrative. Si possono identificare nove corpi principali, realizzati in periodi di tempo diversi ed adibiti ad attività produttiva e due strutture indipendenti, destinate rispettivamente ad attività di ufficio e a spogliatoi e servizi. E presente inoltre un deposito esterno di ossigeno liquido e gassoso. Ciascun fabbricato principale è, nella maggior parte dei casi, suddiviso internamente in vari reparti, magazzini e locali a diversa destinazione; alcuni dei corpi principali sono collegati tra loro tramite delle tettoie di copertura. Tutti gli altri lati dei vari edifici sono attestati su spazio a cielo libero costituito dall'area scoperta esterna che si sviluppa su una superficie complessiva di circa 29.875 m2. In particolare, il reparto verniciatura ha una superficie di circa 5.640 m 2 ed è situato in un edificio di recente costruzione interamente riservato all attività di verniciatura che viene eseguita mediante un impianto di cataforesi e verniciatura con polveri epossidiche a ciclo continuo. 4. Il ciclo produttivo dell Azienda, per la cui esecuzione vengono utilizzate presse, tranciatrici, piegatrici, ed apparecchiature laser per la sagomatura ed il taglio delle lamiere metalliche (sono inoltre presenti attrezzature tipiche di officina quali trapani, torni, ecc. per le lavorazioni accessorie) è di seguito sintetizzato. Le fasi lavorative sono: 4

a. prelievo materia prima: la materia prima, costituita da lamiere e nastri di lamiera di acciaio, stoccata nel magazzino lamiere, viene prelevata, al momento dell utilizzo, impiegando i carroponte, ove presenti, e/o i sollevatori a forche, nel quantitativo necessario per le lavorazioni; b. esecuzione lavorazioni meccaniche: le lastre di metallo vengono sottoposte a lavorazioni meccaniche di vario tipo quali, ad esempio: taglio, che può avvenire sia con l ausilio di macchine al taglio laser sia con macchine cesoiatrici meccaniche; stampaggio / tranciatura mediante presse di vario tonnellaggio; piegatura con macchine piegatrici o presse; c. assemblaggio dei pezzi metallici: i pezzi prodotti sono in parte assemblati fra loro per mezzo di puntatrici o saldatrici elettriche a filo continuo in atmosfera inerte. Sia la puntatura che la saldatura possono essere eseguite sia in posizione fissa manuale che in modo automatico mediante postazioni robotizzate; d. operazioni di rifinitura: i particolari saldati vengono sottoposti ad operazioni di sbavatura, tramite burattatura, per rendere uniformi le zone saldate ed i bordi taglienti da cesoiatura. Al termine di tali operazioni la parte di produzione destinata alla fase finale di verniciatura a polvere viene sottoposta alle lavorazioni indicate ai successivi punti e-f-g-h-i-l e quindi viene immagazzinata, mentre la restante parte giunge in Magazzino direttamente al termine delle operazioni di rifinitura e. pre-trattamento di sgrassaggio (attività IPPC): operazione descritta nel seguito; f. trattamento di verniciatura cataforetica: tale operazione viene attuata mediante il passaggio in successione dei pezzi in lavorazione, in 3 vasche ove vengono eseguite le fasi di cataforesi, I lavaggio UF ad immersione, II lavaggio UF ad immersione g. cottura in forno dei pezzi sottoposti al trattamento di cataforesi: dopo aver ultimato il trattamento di cataforesi i pezzi vengono sottoposti all operazione di cottura e passano all interno di un forno a ricircolo di aria calda. h. trattamento di verniciatura a polvere: dopo i trattamenti di cui ai precedenti punti e-f-g i particolari metallici vengono manualmente agganciati ad apposite bilancelle e, tramite una linea automatica di trasferimento, sono sottoposti alle operazioni di verniciatura a polvere nelle cabine automatiche di verniciatura; i. cottura in forno dei pezzi sottoposti al trattamento di verniciatura a polvere: all uscita dalle cabine di verniciatura i pezzi sono automaticamente trasferiti al 5

forno di cottura per la polimerizzazione della vernice; l. raffreddamento naturale dei pezzi e rimozione dalle bilancelle: una volta usciti dal forno di cottura, i pezzi sono lasciati raffreddare naturalmente e successivamente rimossi manualmente dalle bilancelle; m. assemblaggio finale: alcuni materiali, dopo la verniciatura, necessitano di assemblaggio aggiuntivo. I pezzi prodotti, posti in contenitori metallici, vengono trasferiti nel Reparto Assemblaggio per mezzo di carrelli elevatori, ove vengono assemblati tra loro con operazioni manuali e utilizzo di utensili elettrici e/o pneumatici; nell operazione possono essere impiegati anche materiali di acquisto come viti, dadi, rondelle, ribattini, tubi, vetri, etc.; n. immagazzinamento del prodotto finito: tutto il materiale prodotto, verniciato e non, viene trasferito al Reparto Spedizioni per l'invio alla committenza dopo un adeguato imballaggio. 5. Il ciclo produttivo relativo all attività IPPC di pretrattamento e sgrassaggio è caratterizzato dal fatto che le principali operazioni sono automatizzate, in quanto l unico intervento manuale degli operatori consiste nell aggancio/sgancio alla catena di trasporto dei pezzi. Le fasi sono: appensione manuale alle bilancelle dei pezzi da trattare: l'impianto di cataforesi/verniciatura a polveri è dotato di un trasportatore birotaia e bilancelle di aggancio, con portata utile di 400 kg ciascuna, che prevede un avanzamento dell'impianto a scatti (per circa 18 bilancelle/ora) ed una superficie massima verniciabile per ciascuna bilancella di 20 m 2 ; operazioni di sgrassaggio e pulizia all interno del tunnel di pretrattamento (fase e ): per l esecuzione delle predette operazioni viene utilizzato un sistema costituito da 12 vasche per le fasi di pre-trattamento e da 3 vasche per quelle di cataforesi. Tutte le vasche sono rinchiuse in un tunnel di protezione, dotato di un sistema di aspirazione dei vapori caldi al fine di ottenere la loro successiva emissione verso l esterno. Di seguito sono elencate le singole fasi di pre trattamento: presgrassaggio a spruzzo, sgrassaggio a immersione (vasca la cui capacità passerà da 9 a 25 mc), I e II lavaggio ad immersione, decapaggio ad immersione (vasca la cui capacità passerà da 9 a 25 mc), I e II lavaggio ad immersione, attività ad immersione, fosfatazione tricationica ad immersione (vasca la cui capacità passerà da 10 a 28 mc), lavaggio, passivazione e lavaggio. I sistemi di pretrattamento e cataforesi sono concepiti in modo tale da assicurare un riutilizzo dei prodotti impiegati nelle varie fasi operative, ed in particolare consentono un ricambio minimale dell acqua utilizzata nelle vasche. Per quanto attiene al sistema di pre-trattamento, è 6

precisato che esso è integrato da un impianto di demineralizzazione e di rigenerazione, costituito essenzialmente da un impianto di demineralizzazione su resine a scambio ionico a doppia catena, con sistema di recupero degli eluati, e un impianto d ultrarecupero termochimico. In sintesi, tali impianti hanno soprattutto lo scopo di consentire che l acqua contenuta nelle vasche venga reimpiegata con carattere di sostanziale continuità, in quanto parte di essa ritorna agli utilizzi dopo aver subito solo il trattamento di demineralizzazione (che non comporta perdite significative), mentre quella con un carico inquinante maggiore, prima del reimpiego, deve essere invece inviata anche all impianto d ultrarecupero termochimico. Il trattamento d ultrarecupero comporta una riduzione del quantitativo d acqua da riutilizzare, poiché esso prevede tra l altro fasi d evaporazione e condensazione ed inoltre al termine del processo di recupero, oltre all acqua desalinizzata si ha produzione di un residuo contenente un'alta concentrazione di sali neutralizzati (volume delle morchie circa 8-10% dell'acqua trattata). Tale residuo, dopo aver subito un trattamento di disidratazione mediante un filtro a pressa, viene stoccato in un serbatoio e successivamente affidato, quale rifiuto speciale, a ditte specializzate per lo smaltimento. Con periodicità bimestrale i liquidi contenuti nelle varie vasche vengono sottoposti ai suddetti trattamenti in forma più massiva. 6. In merito a infrastrutture/strutture edilizie, l ampliamento non comporterà alcun intervento sulle opere murarie in quanto sarà sufficiente rimuovere le vasche attualmente in uso e quindi installare e collegare quelle nuove. 7. In merito all utilizzo di risorse idriche, il sistema di pretrattamento, come sopra descritto, è concepito in modo tale da ottenere un riutilizzo dei prodotti impiegati ed in particolare consente un ricambio minimale dell acqua utilizzata nelle vasche: tale sistema è infatti integrato da un impianto di demineralizzazione e di rigenerazione costituito essenzialmente da un impianto di demineralizzazione su resine a scambio ionico a doppia catena, con sistema di recupero degli eluati e da un impianto d ultrarecupero termochimico. La Ditta ritiene che l ampliamento delle vasche dovrebbe comportare un incremento dei quantitativi di acqua utilizzati per uso industriale, per un valore stimabile approssimativamente attorno al 15%. Nell ambito aziendale non vi sono scarichi d acqua derivanti da uso industriale, ma solo quelli riferibili alla frazione d acqua utilizzata per usi civili. L intero quantitativo di acqua utilizzato per usi industriali, e quindi anche per le fasi di pre-trattamento, non viene in nessun caso disperso e/o riversato in fognatura/pozzo perdente, in quanto una significativa parte si perde per evaporazione durante l impiego e la restante parte entra nella composizione dei fanghi/materiali vari che residuano dai processi di trattamento e di recupero; tali residui vengono periodicamente prelevati e smaltiti da ditte autorizzate. 7

8. Relativamente alle emissioni in atmosfera, il tunnel di pretrattamento è già asservito ad un impianto d aspirazione dei vapori caldi e corrisponde ad un punto di emissione già autorizzato. In considerazione del progettato ampliamento è stata ravvisata l esigenza di aumentare la portata dell impianto d aspirazione. In dettaglio, la portata aumenterebbe dagli attuali 12.000 a 27.000 Nmc/h; tutte le vasche utilizzano sostanze a base acquosa e pertanto le emissioni sono costituite sostanzialmente da vapore d'acqua con tracce d inquinanti aerodispersi (nebbie basiche, con concentrazioni inferiori a 1 mg/nmc), l'emissione è convogliata direttamente all'esterno tramite un camino di altezza superiore a quella della copertura e non sono stati previsti impianti di filtrazione/abbattimento data l entità delle sostanze inquinanti espulse in questa fase del trattamento. Le altre modifiche relative alla riorganizzazione del layout riguardano la modifica o spostamento di alcune emissioni (dal forno di cottura dopo cataforesi, in precedenza utilizzato per la cottura dopo verniciatura a polvere, da cabine di verniciatura, che verranno ricollocate, da saldatrici e puntatrici, in cui confluiranno, oltre alle 9 postazioni esistenti, 3 nuove postazioni di saldatura e l aspirazione utilizzata sulle puntatrici, verrà invece eliminata l aspirazione del locale carpenteria) e l introduzione di nuovi punti (dal forno di cottura dopo verniciatura a polvere, con portata di 5.000 Nmc/h e inquinante materiale particellare, dal reparto robot saldatura 2, con portata di 60.000 Nmc/h e inquinante materiale particellare, analogo al reparto 1). 9. I rifiuti che derivano dal ciclo lavorativo di pre-trattamento e sgrassaggio sono essenzialmente fanghi da trattamento acque, morchie da concentratore, fanghi di fosfatazione. Tali rifiuti vengono periodicamente ritirati da ditte specializzate per il loro smaltimento. La Ditta valuta che l ampliamento delle vasche dovrebbe comportare un incremento dei quantitativi di rifiuti prodotti, per un valore stimabile approssimativamente attorno al 15%. 10. In merito al rumore, la Ditta ha fornito una valutazione previsionale all impatto acustico. Non è stata ancora effettuata la zonizzazione acustica del territorio comunale, e nella valutazione per l area dell insediamento sono stati considerati i limiti di zona esclusivamente industriale. I campionamenti effettuati risultano entro i limiti di immissione, e viene previsto che le modifiche in progetto non abbiano effetti rilevanti sulla rumorosità prodotta dall Azienda. 11. I principali effetti sull ambiente legati al progetto in esame riguarderanno essenzialmente i consumi energetici, soprattutto energia termica, i quantitativi di acqua utilizzata per uso industriale e i rifiuti, ovvero i quantitativi di fanghi e morchie che residuano dai processi di 8

trattamento di recupero svolto dall impianto di demineralizzazione e di rigenerazione. Il proponente sottolinea che: non sono previsti lavori su strutture e infrastrutture; l acqua utilizzata per usi industriali non viene riversata in fognatura o pozzi perdenti; il tunnel di pretrattamento è già asservito ad un impianto d aspirazione dei vapori caldi e corrisponde ad un punto di emissione già autorizzato, sul quale è richiesto un aumento di portata; non si prevedono effetti significativi sul clima acustico; in merito al traffico indotto, dato che si ridurranno i movimenti per lavorazioni di merci presso terzi, non è previsto aumento e potrebbe anzi verificarsi diminuzione. DATO ATTO che le emissioni, derivanti dall attività dello stabilimento in oggetto, sono soggette alla procedura di autorizzazione integrata ambientale, D.lgs. 18 febbraio 2005, n. 59; DATO ATTO che durante l iter istruttorio relativo alla verifica in questione, non è pervenuta alcuna osservazione ai sensi dell art. 20, comma 3 del d. lgs 152/06; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di poter concludere che: - nel complesso, le informazioni prodotte dal Proponente e la loro esposizione consentono una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con le indicazioni di cui all art. 20 del d.lgs 152/06; - non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di valutazione d impatto ambientale ai sensi del d.lgs 152/06, a condizione che l esecuzione degli interventi previsti e l esercizio dell attività avvengano nel rispetto della specifica normativa di settore e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nello studio preliminare ambientale, nonché nell ottemperanza delle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; 9

DECRETA 1. Di escludere dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi dell'art. 20 del d.lgs. 3 aprile 2006 n.152, il progetto di potenziamento di un impianto di trattamento superficiale dei metalli, in Via Caravaggio 3 in Comune di Remedello (BS), presentato dalla ditta OMR SpA, con le prescrizioni e raccomandazioni di seguito riportate: - la ditta provvederà ad effettuare le necessarie misurazioni fonometriche all entrata in esercizio dei nuovi impianti, e, nel caso ciò causasse superamenti dei limiti normativi, in particolare presso recettori sensibili, a eseguire opportuni interventi di insonorizzazione; - si raccomanda di valutare, nell ambito della procedura di AIA, l adeguatezza dei sistemi di captazione delle emissioni in atmosfera, e l eventuale opportunità di ulteriori sistemi di abbattimento delle emissioni, al fine di garantire il rispetto dei limiti emissivi e minimizzare gli impatti sulla componente atmosfera; - si raccomanda di seguire tutte le procedure e le soluzioni tecniche atte ad evitare, anche in caso di sversamenti accidentali, la dispersione di prodotti chimici nel sottosuolo e nell ambiente idrico, con particolare riferimento agli stoccaggi dei prodotti chimici e ai sistemi di prevenzione e contenimento di sversamenti accidentali dalle vasche di trattamento; - si raccomanda di seguire i piani di ispezione, manutenzione e monitoraggio, come sarà indicato nell ambito del piano di monitoraggio analitico e di manutenzione dell AIA. 2. La Provincia di Brescia, in qualità di Autorità competente al rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale, è tenuta a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, e a segnalare tempestivamente alla Struttura VIA eventuali inadempimenti, ai sensi e per gli effetti dell art. 29 del d.lgs. 152/06; 3. Di dare atto che, per quanto concerne le emissioni derivanti dall attività dell intero impianto, le relative prescrizioni di maggiore dettaglio sono disposte con specifico provvedimento autorizzatorio ex D.lgs. 59/2005; 4. Di provvedere alla trasmissione del presente decreto ai seguenti soggetti: 10

- Ditta OMR SpA; - Comune di Remedello (BS); - Provincia di Brescia; - ARPA dipartimento di Brescia. 5. Di provvedere alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto 6. Di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del presente provvedimento sul sito web www.cartografia.regione.lombardia.it/silvia/. Il Dirigente di U.O. (Dott. Carlo Licotti) Avverso il presente provvedimento potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro 60 giorni dalla data di comunicazione dello stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla richiamata data di comunicazione. 11