PROBLEMI DI PELLE Dott. Fausto Aufiero



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Transcript:

PROBLEMI DI PELLE Dott. Fausto Aufiero A differenza della medicina occidentale che aveva sempre considerato l apparato tegumentario privo di grande interesse nelle valutazioni fisio-patologiche generali del corpo umano, la medicina orientale ha fatto di questo tessuto il principale caposaldo della metodica terapeutica agopunturistica, e uno degli elementi importanti nella valutazione diagnostica dell'equilibrio energetico. In agopuntura infatti la terapia incomincia dalla pelle laddove si inseriscono gli aghi, che poi esplicheranno la loro azione su tutto il corpo. E sulla pelle che si trovano i meridiani, cioè quelle linee invisibili in cui circola l energia e che corrispondono ad organi o a funzioni. E relativamente da poco tempo che l agopuntura e stata introdotta da noi in modo quasi ufficiale ed è da ancora minor tempo che essa ha trovato un suo spazio all interno delle Università e degli ospedali, ma se pure in queste sedi se ne e assimilata la tecnica operativa, si è indubbiamente molto lontani dalla comprensione della filosofia che 1 informa di sé tale metodica. Nell'ambito della scienza occidentale, infatti, si sta cercando di quantizzare, definire, spiegare scientificamente, su basi neurofisiologiche, tutte le modificazioni che si realizzano con questa tecnica, cercando di dare così un supporto di credibilità ad una pratica terapeutica che, innegabilmente, in oriente, per centinaia di anni ha curato e guarito. Il campo dermatologico è un settore della patologia umana che costituisce spesso l'estrema periferia delle manifestazioni conseguenti a squilibri energetici e i risultati che a volte riusciamo a conseguire sono sempre il frutto di trattamenti che non perdono di vista l'intero individuo nella sua complessità. A parte gli ottimi e riconosciuti effetti terapeutici nelle lesioni cutanee da Herpes Zoster, e il caso

di eruzioni cutanee presentato più avanti, voglio presentare una modesta esperienza acquisita negli anni nei pochi casi di ulcere trofiche alle gambe che capitano alla nostra osservazione di agopunturisti. Fino ad ora tutte queste lesioni trofiche, se non potevano essere trattate chirurgicamente, richiedevano lunghi tempi di terapia medica. Oltre alla stasi cronica infatti, in questo tipo di patologia così frequente oggigiorno, sono da tenere presenti tutti gli altri fattori locali, come ad esempio l edema linfatico, la presenza di fistole arterovenose, la facilità alle infezioni, tutte concause di un decorso della malattia lungo e con esiti non sempre soddisfacenti. Senza ignorare il buon senso, si è tentata la tecnica agopunturistica, tenendo presenti alcuni suoi effetti ormai riconosciuti, come ad esempio l azione antifiogistica e quella biostimolante. I punti fondamentali usati sono stati quelli del meridiano Milza- Pancreas quando la lesione interessava la faccia mediale della gamba e quelli del meridiano dello Stomaco per una localizzazione laterale, inoltre si sono utilizzati punti locali, usando molti aghi da 6 cm con diametro 0,35 infissi tutt intorno alla zona ulcerata e, dove possibile, anche sotto la zona stessa, creando un "criblage", sul tipo di quello delle lesioni cutanee nello zoster. Solo che in questo caso si è visto che risultati significativi si ottengono solo con tempi di stimolazione lunghissimi, in media due ore, alternando 15-20 minuti di azione biostimolante (frequenza 10-15 Herz), con 5 minuti di azione antalgica (frequenza 500 Herz), anche per mitigare l'aumento del dolore causato dal primo tipo di stimolazione. In tutti i pazienti si è applicata intorno alla zona ulcerata Plantago T.M. per la sua azione cicatrizzante, evitando di far cadere la soluzione alcoolica all'interno dell'ulcera. In più si è sempre creata una circolazione energetica a partire dal meridiano territorialmente più implicato dalla manifestazione ulce- 2

rosa. Per esempio un'ulcera tipica della zona antero-esterna della gamba (101-Yang Ming-Stomaco), è stata "drenata" con punti a valle sul meridiano dello Stomaco e con un "rientro" verso lo Yin sul meridiano accoppiato 001 Tae Yin- Milza e sul meridiano "contrario" 010 Shao Yin-Rene. Uno degli inconvenienti che limita la frequenza di questi trattamenti è la necessità di applicazioni giornaliere, anche se nei sette casi trattati con questi criteri e documentati, i risultati sono stati molto interessanti: infatti rispetto alla terapia tradizionale il tempo di formazione del tessuto di granulazione è stato dimezzato, l infiammazione periulcerosa, l edema e il dolore scompaiono dopo le prime sedute, mentre la completa atossicità del trattamento costituiscono elementi tali da giustificare ampiamente la scelta di questa tecnica. Un problema di pelle "mentale" Ma la cute, che per definizione è il tramite di passaggio tra l interno e l esterno, viene spesso utilizzata come barriera, difesa, "corazza" da interporre tra se e gli altri, quando gli altri vengono vissuti come entità ostili. Il soggetto tende cioè ad aumentare le distanze "fisicamente", determinando un aumento effettivo dello spessore della cute, oppure "disegnando" sulla cute macchie, eritemi, ecc. che hanno diverso significato a seconda dei vissuti individuali. E in questo senso che abbiamo trattato una paziente che giungeva alla nostra osservazione dopo aver consultato un dermatologo, un angiologo, un internista, aver fatto tutta una serie di controlli ematochimici ed aver assunto le piu diverse specialità farmacologiche. La paziente riferiva la comparsa di pomfi (dei rigonfiamenti infiammatori della pelle) che si localizzavano prevalentemente al viso e che in alcuni casi scomparivano velocemente, in altri persistevano per piu tempo, residuando tra l altro una sensazione di prurito che cessava con il sonno. Interrogata in maniera piu mirata, si veniva a conoscenza che questa alterazione occasionale cutanea si manifestava in effetti quando la paziente entrava in rapporto con persone che appartenevano al suo ambiente di lavoro. Questa signorina, dall aspetto curato di quarantacinque anni, dall'atteggiamento volutamente vivace e cordiale, aveva occupato, fino a poco tempo prima, una posizione piuttosto importante nell ambito della azienda in cui tra l altro, era entrata giovanissima, ottenendo via via riconoscimenti notevoli per le sue capacità. Ultimamente per un rinnovo dei quadri dirigenziali, le- 3

gato ad un cambio di gestione aziendale, si era sentita estromessa, relegata ad un ruolo quasi marginale che la irritava profondamente, e di cui riteneva un po tutti responsabili. D altronde non desiderava neppure perdere il suo aspetto "composto", quella sorta di "maschera" che le esigenze professionali l avevano portata ad assumere, tanto che spesso criticava con decisione le persone che si lasciavano andare... che si accaloravano nelle discussioni..., ecc. Quando casualmente, o per motivi di lavoro, entrava in rapporto con suoi ex colleghi e con persone che lei presumeva fossero a conoscenza della sua situazione, immediatamente comparivano i pomfi. La manifestazione cutanea era intensa quanto più il disagio era imponente, con il risultato di farle sentire il bisogno di tornare a casa e di dormire per assistere alla scomparsa delle manifestazioni, annullando con il sonno anche il ricordo del disagio e immettendosi in tal modo in una situazione regressivoprotettiva, simbolica del tentativo di ritornare in un ambiente protetto, caldo, quale quello che incontriamo nel periodo intrauterino. Trattandosi di una situazione energetica complessa, multifunzionale e con implicazione di un livello "psichico", nel senso di un disadattamento ambientale espresso da una incongruenza fra ciò che la paziente era diventata e ciò che voleva continuare ad essere, il trattamento non poteva essere "costruito" a livello "meridiano" o "gruppo funzionale", ma doveva implicare i programmi-segnale, vale a dire i meridiani curiosi: a partire dalla periferia verso il centro, vale a dire dalle manifestazioni cutanee che aggiungevano disagio a disagio e finivano per essere per la paziente una "maschera" che evidenziava ancora di più il suo disagio. Perciò si è partiti dal "livello" pelle, vale a dire Tae Yin, ma come equilibraggio energetico dal corrispondente meridiano curioso Yin Oè. I "bersagli" sono il Vaso Concezione e il Tchong Mo, tenendo anche presente l'età della paziente, in fase tipicamente pre-menopausale e la localizzazione elettiva dei pomfi nella parte alta del corpo con notevole prurito e calore. Se si guarda ai punti e ai meridiani, si può vedere come il Tae Yin è interessato nella parte bassa e alta 4

( 4 MP - 7 P ), con una uscita sul 9 VG, mentre il 6 MC, insieme al 17 VC - TR superiore assicura un effetto sedativo e tranquillizzante. Nella seconda seduta si è lavorato sulla legge dei cinque movimenti, andando a regolarizzare la bilancia neuro-vegetativa all'est e al Sud, continuando a mobilizzare l'energia del Tae Yin-Terra, il vero bersaglio di tutta l'alterazione energetica, come esprimevano i segni di chiusura della vita di relazione del soggetto. Dopo la terza settimana, il quadro era radicalmente cambiato: non si avevano più manifestazioni cutanee, ma si erano manifestate delle reazioni comportamentali che allarmavano non poco la paziente. In pratica erano accaduti degli scontri verbali con i colleghi di lavoro e la signorina aveva reagito con veemenza e con attacchi di collera: il che era in netto contrasto con la maschera composta e "signorile" che era stata "indossata" per tanti anni. Rassicurata sul fatto che si trattava di una evoluzione necessaria e assolutamente positiva del suo quadro (stava finalmente realizzando delle "uscite" verso lo Yang, nella fattispecie il gruppo 100 - Shao Yang), la terza seduta è stata ancora una volta programmata a partire dai meridiani curiosi, ma questa volta tentando di favorire ancora di più il movimento che l'organismo stava già esprimendo. Si è fatto un movimento Yang Oè - Yang Keo, vale a dire dallo Shao Yang verso il Tae Yang. Se si riflette bene si noterà come in questo caso è stato possibile con una certa facilità invertire il movimento perverso della patologia: la paziente faceva già un'uscita, ma sul Tae Yin, la "pelle" dello Yin, ed era l'unico equilibrio accettabile che riusciva a realizzare. Il trattamento ha rispettato la direzione dell'organismo, ma verso un'uscita molto più accettabile, il Tae Yang, contrario del Tae Yin. 5