CORSO DI BIOETICA QUANDO DIRE NO. SAVIGLIANO 22/11/2013. Inf. Maura Bosio S.C. NEFROLOGIA E DIALISI



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CORSO DI BIOETICA QUANDO DIRE NO. SAVIGLIANO 22/11/2013 Inf. Maura Bosio S.C. NEFROLOGIA E DIALISI

Esperienza di un infermiera di emodialisi: Nel 1999, quando iniziai questo lavoro, non si discuteva la possibilità di non erogare il trattamento. Accadeva che si insistesse a lungo con i pazienti che rifiutavano di essere sottoposti al trattamento senza ascoltarne le ragioni Alcune volte abbiamo addirittura chiesto aiuto alle Forze dell Ordine che andassero prendere il paziente a domicilio 2011, avvio presso il nostro centro dei trattamenti dialitici per acuti. Primi conflitti etico/morali tra personale medico e infermieristico. Cura o accanimento? 2011,inizio dialisi peritoneale anche nell ottica palliativa Le nostre coscienze non erano tranquille ieri come ora!

Qualcosa sta cambiando.. E iniziato un percorso che mira a valorizzare l autonomia del malato e a rispettare la sua volontà ma per questo dobbiamo essere preparati culturalmente emotivamente e professionalmente. Perché quando non si eroga una cura che abbiamo giudicato sproporzionata, non «beneficiale», dobbiamo comunque agire per il meglio del paziente.

Caso 1 ( UN PAZIENTE INASCOLTATO) Sig. T.G., 21/10/1931 Diagnosi : Ipertensione Maligna con IR rapidamente progressiva 11/06/2011 ricovero in UTIC 10/06/2011 posizionamento CVC giugulare dx 13/06/2011 primo trattamento di dialisi in urgenza Superata la fase acuta diventa un paziente cronico di dialisi -? Ad ogni seduta dialitica comunicata non accettazione della dialisi da parte del paziente. Scarsa collaborazione e difficoltà di comprendere la situazione da parte dei familiari Sedute dialitiche con gravi crisi ipertensive

Ripetuti ricoveri in medicina per episodi di vasculopatia cerebrale. Peggioramento delle condizioni cliniche con sedute dialitiche sintomatiche 09/11/2011 il medico, considerate le richieste espresse in precedenza dal paziente e l evidente condizione di sofferenza dello stesso, complicata da compromissione acuta dello stato di coscienza, interrompe la seduta in corso, e decide di non proseguire con ulteriori trattamenti. 11/11/2011 il paziente è deceduto

CASO 2 ( AUTODETERMINAZIONE ) Sig. A.G 18/01/1959 1992 Diagnosi Gammopatia monoclonale con successivo sviluppo della Malattia delle Catene Leggere (LCDD), glomerulonefrite e coinvolgimento multiorganico. Pneumopatia interstiziale, epatopatia, neuropatia periferica. Calo della funzione renale e terapia conservativa. Follow up in pre - dialisi 11/03/2006 avvio all emodialisi(3 sedute settimanali) 2007 posizionato P.M per blocco A-V avanzato Inizialmente buona accettazione della terapia dialitica, buon rapporto col personale e il resto degli utenti.

Grandi aspettative dal trapianto renale che ben presto si rivelò non possibile perché nel contesto disautonomico si formavano focalità croniche settiche. Il complesso sintomatologico si aggravava nel tempo: Ricorrenti infezioni urinarie, diarree gravi, deperimento, dolori neuropatici insostenibili, atrofia dei muscoli degli arti. Depressione con violenti episodi autolesionistici Oggettivo peggioramento della tolleranza dialitica (ipotensione/ dolore non controllato) Il Malato chiede di sospendere la dialisi. Si rispetta la volontà del paziente che è compresa e condivisa dai famigliari. 25/04/2011 : ultima seduta di emodialisi. Il paziente rifiuta di sottoporsi ad ulteriori trattamenti e si ricovera presso l Hospice di Busca per attivazione delle cure palliative di fine vita Il malato cessa di vivere una settimana dopo.

Il limite tra terapia e accanimento è molto sottile, sicuramente non è facile decidere se intervenire o quando è GIUSTO fermarsi. Nell IRA non siamo quasi mai certi della prognosi. Come possiamo essere sicuri che in un dato paziente, molto compromesso, il nostro intervento non sia o sia beneficiale? Obbligatori tentativi Art. 2-3-32 costituzione italiana Il diritto alla salute (riconosciuto come fondamentale diritto di ciascun individuo. Art. 32 Ogni persona, se pienamente capace d intendere e di volere,può rifiutare qualsiasi trattamento terapeutico anche se necessario alla sua sopravvivenza (diritto dell autodeterminazione) CODICE DEONTOLOGICO : ART.8 - L infermiere nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche s impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza facendosi garante delle prestazioni necessarie per l incolumità e la vita dell assistito.

SE RIFLETTIAMO Non si muore necessariamente di tumore, incidenti, malattie Ma anche di vecchiaia Quindi possiamo dire che comunque la CAUSA PRINCIPALE DI MORTE E LA NASCITA

Così come la nascita,la morte fa parte della vita Per chi muore e per chi resta ignorarla non è una soluzione. Dobbiamo imparare a riflettere su questo punto non vederlo solo come un gioco di parole o peggio come la sconfitta della medicina!

ALLORA COSA DOBBIAMO FARE? Possiamo dire che? Siamo già erogatori di medicina del fare Lavoriamo per diventare anche erogatori di medicina dell essere dove l obiettivo non è più sconfiggere o lottare contro il nulla, ma,se richiesto, accompagnare con tutte le risorse a disposizione, la vita fino alla morte.

G L R A A T Z T I E E N Z P I E O R N E S O R R E G G E R S I A V I C E N D A