INTESA SANPAOLO PRESENTA IL SESTO RAPPORTO ANNUALE SULL ECONOMIA E FINANZA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI 2013 CON 50.000 AZIENDE ANALIZZATE



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Transcript:

COMUNICATO STAMPA INTESA SANPAOLO PRESENTA IL SESTO RAPPORTO ANNUALE SULL ECONOMIA E FINANZA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI 2013 CON 50.000 AZIENDE ANALIZZATE Migliore andamento delle imprese dei distretti rispetto alle aree non distrettuali: tra il 2008 e il 2013, 4,2 punti percentuali di crescita del fatturato in più per le imprese dei distretti Maggiore vocazione all export, più investimenti esteri, brevetti e marchi sosterranno i distretti anche nel biennio 2014-15: previsto aumento del fatturato del 6,9% Le imprese più piccole presentano criticità da risolvere, incluso il rischio di una disarticolazione delle filiere produttive. Il 75% delle imprese committenti pensa però di non ridurre nei prossimi anni il ricorso alla subfornitura locale Milano, 26 febbraio 2014 - Il Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, il Chief Economist Gregorio De Felice e il Responsabile della Ricerca Industry & Banking Fabrizio Guelpa hanno presentato oggi la sesta edizione del Rapporto annuale che il Servizio Studi e Ricerche della Banca dedica all evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali. Il Rapporto analizza i bilanci aziendali degli ultimi cinque anni (2008-12) di quasi 13.000 imprese appartenenti a 144 distretti industriali e di oltre 37.000 imprese non-distrettuali attive negli stessi settori di specializzazione. Il Rapporto presenta le stime sui risultati di bilancio delle imprese nel 2013 e le previsioni per il biennio 2014-15. L analisi si sofferma, infine, sui fattori che potrebbero consentire un recupero di redditività per le imprese dei distretti e sulle maggiori criticità da superare in questa difficile fase congiunturale. Risultati 2012-2013 IMPRESE DISTRETTUALI PIU DINAMICHE DELLE IMPRESE NON DISTRETTUALI

Nel 2012, per il terzo anno consecutivo, la crescita del fatturato e la dinamica dei profitti delle imprese dei distretti sono state migliori rispetto a quelle delle imprese non distrettuali, smentendo la tesi della crisi strutturale del modello distrettuale. Le stime per il 2013, pur in un quadro decisamente negativo, vedono i distretti ottenere ancora una volta risultati migliori. Lo scorso anno dovrebbe essersi chiuso con una contrazione del fatturato dell 1,3%; nelle aree non distrettuali la riduzione dovrebbe essere stata più intensa (-2,3%). Complessivamente, tra il 2008 e il 2013, si sono registrati 4,2 punti percentuali di crescita del fatturato in più per le imprese dei distretti. Alcune realtà distrettuali hanno raggiunto risultati particolarmente buoni nel periodo analizzato. Ordinando le aree per performance di crescita e reddituale, è possibile ricavare una classifica degli 11 distretti migliori. Sei di questi sono specializzati nella filiera alimentare, meno penalizzata dalla congiuntura negativa: i vini del veronese, il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, i dolci di Alba e Cuneo, il caffè e pasta napoletana, i vini del Chianti e i salumi di Parma. Oltre ai distretti alimentari ci sono poi tre aree specializzate nel sistema moda e, in particolare, nella filiera della pelle: le calzature di San Mauro Pascoli, la pelletteria e le calzature di Arezzo e le calzature napoletane. Tra i primi undici distretti ve ne è poi uno appartenente al sistema casa (il marmo di Carrara) e uno della meccanica (le macchine per l imballaggio di Bologna). Previsioni per il biennio 2014-2015 2014-15 CON RITORNO A TASSI DI CRESCITA MEDI ANNUI PROSSIMI AL 3,5% Dopo un difficile 2013, nel biennio 2014-15 i distretti dovrebbero tornare alla crescita e confermare il divario positivo rispetto alle aree non distrettuali. Stimiamo una crescita del fatturato pari al 2,2% nel 2014, con un accelerazione al 4,7% nel 2015. Alla fine del prossimo anno i distretti non saranno ancora ritornati sui livelli di fatturato del 2008, rimanendo ancora da recuperare l 1,4% del fatturato. Il gap da colmare per il manifatturiero italiano è tuttavia molto più ampio e prossimo al 9%. Un ritrovato profilo moderatamente espansivo per entrambe le componenti di domanda, interna ed estera, favorirà tutte le filiere a specializzazione distrettuale e, in particolare, l aggregato distrettuale della meccanica e dei prodotti in metallo. I punti di forza MAGGIORE PROPENSIONE ALL EXPORT PIU ELEVATI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI 2

MAGGIORE CAPACITA INNOVATIVA PIU ALTO NUMERO DI MARCHI REGISTRATI A LIVELLO INTERNAZIONALE Il Rapporto si sofferma sui fattori che potrebbero contribuire al mantenimento strutturale di migliori risultati nei distretti rispetto alle imprese non distrettuali. Alla base della migliore performance rispetto alle aree non distrettuali vi è la maggiore capacità dei distretti di esportare (il 45% delle imprese sono esportatrici, contro il 34% delle aree non-distrettuali), effettuare investimenti diretti esteri (il 9,3% delle imprese ha investimenti diretti esteri contro il 7%), registrare brevetti (55 brevetti ogni 100 imprese contro 40) e marchi (42 marchi ogni 100 imprese contro 22). La massa critica raggiunta in termini di brevetti, marchi e internazionalizzazione, dal complesso delle imprese distrettuali, permette oggi di ottenere risultati tangibili e di meglio sfruttare le sinergie tra le diverse strategie: i distretti si confermano pertanto come un luogo privilegiato per la diffusione e l adozione di comportamenti complessi e catalizzatori di innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato. L analisi ha mostrato inoltre come mediamente gli investimenti esteri non vadano a scapito delle esportazioni e, quindi, di attività basate sul territorio italiano. Più investimenti diretti all estero sono associati a maggiori esportazioni: nei distretti ciò avviene con una intensità maggiore rispetto alle aree non distrettuali. Le criticità LA FILIERA DI SUBFORNITURA E A RISCHIO PER VIA DELLA DEBOLEZZA FINANZIARIA DI MOLTE PMI LE IMPRESE COMMITTENTI RICONOSCONO TUTTAVIA IL VALORE DELLA SUBFORNITURA LOCALE LE MINACCE NON VENGONO DALL ESTERO MA DALL INTERNO: LE COMPETENZE SI STANNO PERDENDO Rimangono, tuttavia, molte criticità: la prolungata crisi della domanda interna e le crescenti pressioni competitive internazionali hanno portato ad una significativa erosione della redditività, scesa su livelli solo di poco superiori a quelli della grande crisi del 2009 (margini operativi netti al 3,9%). In questo contesto preoccupa l elevata e crescente fragilità che emerge per molte imprese, in particolare per quelle di minori dimensioni, che faticano a mantenere in equilibrio la gestione finanziaria: un quarto delle imprese non è in grado di onorare i propri debiti di breve termine attraverso l utilizzo delle attività correnti. Persino nella filiera agro-alimentare e nei poli tecnologici, che evidenziano anche nel 2012 risultati migliori rispetto al totale dei distretti, le imprese più piccole sono maggiormente in difficoltà. Il rischio principale rimane pertanto la disarticolazione della filiera: le PMI subfornitrici continuano a essere minacciate dalle intenzioni di internazionalizzazione delle imprese 3

capofila anche se, dalle analisi presentate in questo Rapporto, sono a rischio soprattutto le produzioni a più basso valore aggiunto. Il 62% delle imprese pensa di non ridurre nei prossimi anni il ricorso alla subfornitura locale, per evitare di incorrere in problemi di qualità, affidabilità e time-to-market. A questa percentuale si aggiunge il 13% di soggetti che ritiene di riportare in Italia parte della produzione precedentemente delocalizzata perché ha avuto problemi di qualità e affidabilità. Solo l 8% delle imprese capofila intende, invece, spostare all estero la rete di subfornitura anche per le produzioni a più alto valore aggiunto. Più preoccupanti sembrano essere i problemi finanziari delle imprese più piccole che potrebbero compromettere la loro capacità di realizzare gli investimenti necessari per seguire le strategie innovative dei committenti. Inoltre, le stesse imprese capofila segnalano (nel 60% dei casi) l emergere di forti problemi di ricambio generazionale, sia imprenditoriale sia delle maestranze. I distretti migliori per performance di crescita e redditività (min=0; max=100) Macchine per l'imballaggio di Bologna Salumi di Parma Vini del Chianti Calzature napoletane Pelletteria e calzature di Arezzo Marmo di Carrara Caffè e pasta napoletana Dolci di Alba e Cuneo Vino prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Calzature di San Mauro Pascoli Vini del veronese 50 52 54 56 56 58 58 60 61 68 75 100 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) I 4 punti di forza dei distretti industriali: export, partecipate estere, brevetti e marchi 60 54,8 45 34,1 45,2 35,3 39,8 42,1 30 23,9 22,1 15 0 Quota % di imprese che esportano Numero di partecipate estere ogni 100 imprese Numero di brevetti ogni 100 imprese Numero di marchi ogni 100 imprese Aree non distrettuali Distretti Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 4

Nei prossimi anni pensa di ridurre il suo ricorso alla subfornitura locale? (in % delle imprese capofila) Sì anche per le produzioni a più alto valore aggiunto 7,5 Sì, ma solo per le produzioni a più basso valore aggiunto 12,7 Sì, ma solo per le produzioni realizzate negli impianti produttivi esteri 4,6 No, perché ci sarebbero problemi di qualità, affidabilità, time to market 62,4 No, verrà riportata in Italia parte della produzione esternalizzata che ha avuto problemi di qualità e affidabilità 12,7 Fonte: Indagine Intesa Sanpaolo presso 173 imprese capofila di 18 distretti industriali specializzati nel calzaturiero-pelletteria, sistema casa e meccanica Quota % delle imprese capofila che ritiene esistano problemi di nascita di nuove imprese nel distretto Quota % delle imprese capofila che ritiene esistano problemi gravi di rinnovo delle competenze professionali nel distretto Meccanica 48,3 Meccanica 41,4 Totale 63,8 Totale 61,4 Sistema casa 68,2 Sistema casa 65,9 Sistema moda 68,5 Sistema moda 68,5 Fonte: Indagine Intesa Sanpaolo presso 173 imprese capofila di 18 distretti industriali specializzati nel calzaturieropelletteria, sistema casa e meccanica Fonte: Indagine Intesa Sanpaolo presso 173 imprese capofila di 18 distretti industriali specializzati nel calzaturieropelletteria, sistema casa e meccanica Per informazioni: Intesa Sanpaolo Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali +39 06 67125297 stampa@intesasanpaolo.com 5