Venaria Reale Percorsi tematici: giardini e laboratorio di restauro cura e valorizzazione Attività didattica a cura di: Luca Varbaro Co-Responsabile giornalino scolastico 2015/16 IL MAPPAMONDO L 8 Aprile, gli alunni delle classi seconde, della scuola media Piumati-Craveri-Dalla Chiesa di Bra (CN), hanno effettuato una visita alla Venaria Reale. Accompagnati dagli insegnati, Prof.sse Irene Pensierini e Claudia Gandino per la 2^E, Prof.sse Paola Chegai e Maddalena Ruggeri per la 2^D e Prof.ssa Raissamaria Ridolfi e Prof. Pierandrea Poma per la 2^G, in bus, si sono recati a Torino diretti verso la magnifica residenza sabauda. Progettata dall architetto Amedeo di Castellamonte, a commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo. Il complesso è imponente: accedendo dall'entrata principale si viene accolti nella corte d'onore, nel centro della quale sorgeva una fontana detta del cervo.
Ecco i ragazzi insieme ai docenti in posa per una foto di rito, prima di immergersi nella bellezza dei giardini che il complesso custodisce. I giardini della reggia sono completamente spariti da quando i francesi di Napoleone li trasformarono in piazza d'armi: un'opera estremamente significativa del complesso si perse per sempre. Rimasero i disegni d'epoca, che mostravano lo splendido giardino all'italiana diviso in tre terrazze collegate con scenografiche scalinate e architetture. Solo di recente Venaria Reale vede rinascere la sua ambientazione naturale, grazie ai lavori che hanno interessato la struttura.
Attualmente sono stati resi fruibili al pubblico i settori già ultimati. Nel Parco Basso sono visibili alcune opere di Giuseppe Penone, in netto contrasto con la struttura barocca del complesso: tra esse, il tronco di un cedro, alto dodici metri, dal quale escono i fumi degli impianti delle centrali termiche della palazzina. Sviluppato su un terreno che si estende per tre ettari, il giardino presenta alberi in bronzo, fontane e boschetti ed è strutturato sulla base del Giardino delle Fontane che Amedeo di Castellamonte aveva ideato per il parco della Reggia. Si compone di quattordici opere, realizzate tra il 2003 e il 2007, ed è pensato come un luogo sensoriale dove i vari materiali utilizzati (alberi, marmo, acqua, bronzo, pietra e granito) scandiscono il passaggio da una scultura all altra, in un continuo stato di fluidità tra gli elementi, al fine di scoprire le analogie che legano i mondi minerale, vegetale e umano. I ragazzi hanno apprezzato molto le sculture dell'artista, per loro l oggetto non si pone inerme sotto i loro occhi ma si arricchisce con i loro sguardi del soffio vitale che lo ha percorso, del fuoco che lo ha modellato, della mano che lo ha tracciato.
La visita prosegue negli ambienti interni della reggia. Era bello vedere gli occhi curiosi dei ragazzi rivolti verso quei soffitti alti, finemente decorati. Erano sorpresi e coinvolti in quell'atmosfera particolare che solo l'arte sa creare e ricreare. Negli spazi delle ex scuderie e maneggio settecenteschi progettati da Benedetto Alfieri, in un felice connubio tra architettura storica e inserimenti contemporanei trova sede la Fondazione CCR: Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale. L Istituto nasce nel 2005, i Soci fondatori sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, il Comune di Venaria, l Università di Torino, il Politecnico di Torino, la Fondazione 1563 per l Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Il Centro si fonda su una metodologia che integra le competenze dei restauratori, degli storici dell arte e delle professionalità scientifiche. Le linee strategiche di ricerca e di sperimentazione interessano in particolare i settori delle arti decorative e dell arte contemporanea e design.
Gli studenti hanno avuto modo di poter accedere ai laboratori del centro di conservazione e restauro offrendo loro la possibilità di confrontarsi con professionisti, oltre che osservare gli importanti interventi dei restauratori durante le operazioni di analisi e di studio delle opere, facendo comprendere loro come l approccio interdisciplinare che caratterizza questa attività, coinvolga figure con competenze diverse: dal restauratore, allo storico dell arte al ricercatore scientifico. A partire dall osservazione ravvicinata di un opera d arte, la guida ripercorre le fasi esecutive della sua realizzazione, descrivendo i materiali utilizzati dall artista. Gli alunni sono coinvolti nel confronto delle diverse tecniche esecutive osservate e nella loro riproduzione. Ai ragazzi viene spiegato inoltre che lo scopo dei laboratori non è solo quello di condurre degli interventi di restauro vero e proprio, ma anche quello di prevenire, monitorare e mantenere il bene. Il tempo scorre veloce e la visita è ormai giunta a conclusione, si lascia questo meraviglioso luogo, direzione casa, non prima di una breve quanto opportuna sosta in un bar per rifocillarsi e rinfrescarsi dopo il lungo quanto interessante percorso didattico.