GUADAGNARE SALUTE ASL 4 DI TERNI

Documenti analoghi
L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale

Consumo di alcol. Gli indicatori Passi

Sistema di sorveglianza Passi

Alcol e giovani I rischi e le tendenze

Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013

L USO E L ABUSO DI ALCOL IN ITALIA

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana

Un sistema per guadagnare salute

Sicurezza stradale SICUREZZA

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

L uso e l abuso di alcol in Italia

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli

Sistema di Sorveglianza PASSI

L uso e l abuso di alcol in Italia

Il consumo di alcol nell Azienda Ulss 19

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

L uso e l abuso di alcol in Italia

Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA

I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia. (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs)

I dati PASSI 2013 per il Piano Regionale della Prevenzione

GENITORI, FIGLI E ALCOOL

Report Che Piazza! Campione. Consumo Alcolici

È possibile usare i dati PASSI per monitorare la sicurezza dei bambini in automobile?

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari

Il consiglio dell operatore sanitario

Il Radar dei distretti Il profilo socio-demografico

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

I fattori di rischio degli incidenti stradali nei giovani toscani in base ai dati EDIT 2015

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA

Lʼuso del computer in Italia da parte delle persone che hanno anni

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO

Indagine sull uso di alcol e di tabacco tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia

CAPITOLO IV.6. IL CONSUMO DI ALCOL NEI GIOVANI E NEGLI ADULTI

La guida in stato di ebbrezza in Italia: verso la tolleranza zero

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE TRA I GIOVANI DAGLI 11 AI 15 ANNI

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI

Wine, a culture of moderation. Il vino, si apprezza solo con moderazione

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

I risultati del PASSI d Argento per la prevenzione Benedetta Contoli

6. I consumi eccedentari 22

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL

Dipartimento di Prevenzione ASL ROMA D

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS

PASSI: i tentativi di smettere di fumare ed il rispetto della legge

Passi per Guadagnare Salute

REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI

Salute e stili di vita in Toscana nel 2008

Allegato 3 QUESTIONARIO POST PER I PEER

Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

STUDIO MULTICENTRICO PCS Raimondo Maria Pavarin ASL Bologna Dipartimento Salute mentale Osservatorio Epidemiologico dipendenze

I consumi di bevande alcoliche FABIO VOLLER

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna

Uso di droga nella popolazione

Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi

ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti

PASSI I dati sul tabagismo in Valle d Aosta. Elisa Francesca ECHARLOD DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

La popolazione svizzera si considera in buona salute

Mammografia nella ASL 8 di Cagliari

I processi decisionali all interno delle coppie

SALUTE E SICUREZZA nell autotrasporto: le condizioni psicofisiche

Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Arezzo Classe V sezione A anno scolastico 2009/10 e 2010/11 Dora Casuccio (Professoressa)

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL. - Monitoraggio epidemiologico

Ministero della Salute

Monitoraggio locale sull uso dei dispositivi di sicurezza in auto

Regione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni uomini e 27 ogni donne.

Consumer trend: atteggiamenti e giudizi sul credito al consumo

GENITORI ATTENTI: BAMBINE E BAMBINI SICURI CAMPAGNA PER LA SICUREZZA IN AUTO

Altri interventi preventivi in età pediatrica, Emilia-Romagna

Comportamenti e rischi per la salute. Aldo De Togni

Da OKkio alla SALUTE risultati dell indagine 2010 ASL 9

Alcuni risultati del sistema di monitoraggio PASSI

Campobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Sistema di sorveglianza PASSI

LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE IN EMILIA ROMAGNA

Indagine e proposta progettuale

4 I LAUREATI E IL LAVORO

CERTE NOTTI Indagine sugli automobilisti fermati dalla Polizia Stradale per uso di alcol e sostanze stupefacenti nella provincia di Rimini

Caratteristiche dell indagine

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli ( )

Progetto BABY ALCOOL

Incidenti stradali nella Regione Lazio e nella ASL Roma C

LA SICUREZZA STRADALE SULLE 2 RUOTE UN ANALISI STATISTICA PER AZIONI CONCRETE ABSTRACT ANIA. Fondazione per la Sicurezza Stradale

Per un bicchiere di troppo Le pratiche rischiose di giovani e adulti

Stili di vita e stato di salute dei giovani liguri Rapporto Statistico Liguria Roberto Carloni

La mobilità autonoma dei bambini: una ricerca - azione

R e g i o n e L a z i

Sicurezza nel lavoro nella ASL 8 di Cagliari

Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

Transcript:

GUADAGNARE SALUTE ASL 4 DI TERNI I DATI EPIDEMIOLOGICI Sez. III Consumo di Alcol e Sicurezza Stradale

2

Consumo di Alcol L alcol insieme a fumo, attività fisica e alimentazione ha assunto nell ambito della promozione degli stili di vita sani un importanza sempre maggiore per le conseguenze che il suo uso eccessivo può avere soprattutto per i giovani. L abuso di alcol porta più frequentemente a comportamenti a rischio per se stessi e per gli altri (quali guida pericolosa di autoveicoli, comportamenti sessuali a rischio, infortuni e lavoro in condizioni psico-fisiche inadeguate, violenza). L alcol è inoltre considerato, assieme al fumo, una porta d ingresso verso il consumo di sostanze d abuso. Il danno causato dall'alcol, oltre che al bevitore, si estende alle famiglie e alla collettività, gravando sull'intera società: si stima infatti che i problemi di salute indotti dal consumo/abuso di prodotti alcolici siano responsabili del 9% della spesa sanitaria. Secondo le Linee guida per una sana alimentazione dell Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN),in accordo con le raccomandazioni dell Organizzazione mondiale della sanità (OMS) un consumo moderato può essere indicato entro il limite di 2-3 unità alcoliche al giorno per l uomo, di 1-2 unità per la donna e di 1 sola unità alcolica per gli anziani, da consumarsi durante i pasti. Per gli adolescenti fino a 15 anni l OMS raccomanda l astensione totale dal consumo di alcol. I consumi che eccedono tali soglie possono considerarsi potenzialmente a rischio. I dati raccolti attraverso l indagine Multiscopo dall ISTAT Aspetti della vita quotidiana, effettuata nel marzo del 2009, evidenziano come la diffusione del consumo di alcol in Italia negli ultimi 10 anni è sostanzialmente stabile, ma il modello di consumo sta progressivamente cambiando. Si stanno consolidando, soprattutto nei giovani e negli adulti fino a 44 anni, modelli di consumo di alcol tipici dei Paesi del Nord Europa. Il consumo di alcol fuori pasto cresce maggiormente per le ragazze e le giovani donne (incremento del 23,6% ), ma rimane più diffuso tra i maschi. Il modello di consumo dei giovani di 18-24 anni vede un elevato peso del binge drinking (21,6% dei maschi e 7,9% delle femmine) Inoltre è elevata la quota di ragazzi di 11-15 anni che dichiara di aver consumato una o più bevande alcoliche almeno una volta l anno (il 18,5% tra i maschi ed il 15,5% tra le femmine), questi sono esposti ad un rischio maggiore, in quanto spesso non sono ancora in grado di metabolizzare adeguatamente l alcol. L abitudine al consumo non moderato di bevande alcoliche da parte dei genitori, inoltre, sembra influenzare il comportamento dei figli. Infatti, è potenzialmente a rischio il 23% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio, si scende al 14,7% tra i giovani che vivono con genitori astemi o che comunque assumono bevande alcoliche in quantità moderata. Nella fascia di 65 anni o più il consumo risulta essere di tipo essenzialmente tradizionale, si beve vino durante i pasti, per questo motivo, in questa fascia di popolazione il tipo prevalente di comportamento a rischio è quello coincidente con un consumo giornaliero non moderato (più di un unità di bevanda alcolica al giorno) Consumo di alcolici fuori pasto, episodi di ubriacatura concentrati in singole occasioni (binge drinking), e consumo di alcol in età precoce rappresentano comportamenti a rischio per la salute. I medici e gli altri operatori possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione, un passo iniziale è quello di intraprendere un dialogo con i propri pazienti riguardo al consumo di alcol. 3

Quante persone consumano alcol? Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di persone che hanno bevuto almeno 1 unità di alcolica nell ultimo mese è del 59%; è presente un evidente gradiente territoriale. Nelle ASL della regione Umbria non emergono differenze statisticamente significative per il consumo di almeno una unità di bevanda alcolica nell ultimo mese Persone che hanno bevuto almeno un'unità alcolica nell'ultimo mese Pool PASSI 2008 Nella ASL 4 di Terni la percentuale di persone intervistate che, nell ultimo mese, riferisce di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica (pari ad una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) è risultata del 62,5%. Si sono osservate percentuali più alte nella fascia di età 18 34 anni. La percentuale di consumatori di alcol è significativamente maggiore dal punto di vista statistico negli uomini. Il 70,6%% consuma alcol durante tutta la settimana mentre il 29,4% prevalentemente durante il fine settimana. 4

Quanti sono bevitori a rischio? Secondo l OMS le persone a rischio particolare di conseguenze sfavorevoli per l alcol sono quelle che bevono fuori pasto, i forti consumatori (più di 3 unità alcoliche -lattine di birra, bicchieri di vino o bicchierini di liquore- al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e quelle che indulgono in grandi bevute o binge drinking (consumo di almeno una volta al mese di 6 o più unità di bevanda alcolica in un unica occasione). Complessivamente l 11,8% degli intervistati può essere ritenuto un consumatore a rischio (fuori pasto e/o forte bevitore e/o binge ). Bevitori a rischio Bevitori a rischio* per categorie ASL 4 Terni - PASSI 2007 2008 11,8 14,6 Il 6,3% della popolazione riferisce di aver bevuto nell ultimo mese prevalentemente o solo fuori pasto. "Binge" Fuori pasto Forte bevitore 4,3 4,7 6,3 6,6 3,5 3,3 Il 4,3% è un bevitore binge (ha bevuto cioè nell ultimo mese almeno una volta 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione). 0 10 20 2007% 2008 *I bevitori a rischio possono essere presenti in più di una delle tre categorie di rischio (fuoripasto/binge/forte bevitore) Il 3,5% può essere considerato un forte bevitore (più di 3 unità/giorno per gli uomini e più di 2 unità/giorno per le donne). Nelle AUSL regionali non sono emerse differenze statisticamente significative per le modalità di assunzione dell alcol ritenute a rischio anche per la limitata numerosità (range dal 10% dell AUSL3 18% dell AUSL1) Utilizzando la nuova definizione dell INRAN per il forte bevitore, pur aumentando la percentuale di soggetti che compongono questa categoria, non si osservano differenze significative tra le aziende regionali, confermando le medesime proporzioni osservate nella precedente definizione. Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di bevitori a rischio secondo la nuova definizione è risultata del 20% (10% consumo forte, 6% consumo binge, 8% consumo fuori pasto) con un evidente gradiente territoriale. 5

Quali sono le caratteristiche dei bevitori binge? Il consumatore binge è colui che ha bevuto nell ultimo mese almeno una volta 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione. Questo modo di consumo di alcol, ritenuto pericoloso, riguarda il 4,3% degli intervistati e risulta significativamente più diffuso, dal punto di vista statistico, tra i giovani e negli uomini, mentre non risultano differenze significative riguardo il livello di istruzione Bevitori "binge" Pool PASSI 2008 Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di bevitori binge è risultata del 6%. La percentuale di bevitori binge nelle ASL della regione Umbria non mostra differenze statisticamente significative A quante persone sono state fatte domande in merito al loro consumo di alcol da parte di un operatore sanitario? Nella ASL 4 di Terni solo il 14,5% degli intervistati nel 2008 riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol. % bevitori che hanno ricevuto il consiglio di bere meno da un operatore sanitario (al netto di chi non è stato dal medico negli ultimi 12 mesi) ASL 4 di Terni - PASSI 2007 2008 Tra coloro che negli ultimi 12 mesi sono stati dal medico, solo il 2% ha ricevuto il consiglio di bere meno. In Umbria solo il 14% degli intervistati ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol. Tra le ASL della Regione, non si evidenziano differenze significative per le percentuale di persone cui il medico ha chiesto informazioni sul consumo di alcol * I bevitori a rischio possono essere presenti in più di una delle tre categorie di rischio (fuoripasto/binge/forte bevitore) 6

Persone a cui un operatore sanitario ha chiesto informazioni sul consumo di alcol Pool PASSI 2008 Nelle ASL partecipanti al sistema a livello nazionale, il 16% del campione ha riferito che un operatore sanitario si è informato sul consumo dell alcol; il 6% dei consumatori a rischio ha riferito di aver ricevuto il consiglio di ridurre il consumo da parte di un operatore sanitario. Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL 4 di Terni si stima che circa due terzi della popolazione tra 18 e 69 anni consumi bevande alcoliche e circa un decimo abbia abitudini di consumo considerabili a rischio, si tratta di livelli di consumo che sono inferiori a quelli nazionali ricavabili dalla letteratura e dall intero pool PASSI 2005. I risultati dell indagine evidenziano la scarsa attenzione degli operatori sanitari, che solo raramente si informano sulle abitudini dei loro pazienti in relazione al consumo di alcol e raramente consigliano di moderarne l uso. I rischi associati all alcol sembrano venire sottostimati probabilmente per il carattere diffuso dell abitudine e per la sovrastima dei benefici che possono derivare dal suo consumo in quantità molto modeste. Occorre pertanto diffondere maggiormente la percezione del rischio collegato al consumo dell alcol sia nella popolazione generale sia negli operatori sanitari. Il consiglio degli operatori sanitari si è rivelato efficace nel ridurre alcuni fattori di rischio comportamentale relativi agli stili di vita. Le strategie d intervento, come per il fumo, devono mirare a realizzare azioni coordinate nel tempo nell ambito delle attività di informazione ed educazione, in particolare coinvolgendo famiglia, scuola e società, col supporto importante dei mass-media. Le azioni devono essere finalizzate da un lato a promuovere comportamenti rispettosi della legalità (es. limite dei 0,5 gr/litro di tasso alcolico nel sangue per la guida), della sicurezza per sé e per gli altri e, dall altro, all offerta di aiuto per chi desidera uscire dalla dipendenza alcolica. 7

Consumo di alcol negli ultra 64enni Il consumo di alcol può avere conseguenze sfavorevoli per la salute in tutte le età. Nell indagine PASSI d Argento è stato valutato il numero di persone che bevono almeno una unità alcolica corrispondente a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore al giorno; inoltre è stato valutato il numero di persone che hanno ricevuto da parte di un operatore sanitario, il consiglio di ridurre il consumo di alcol. Quanti ultra 64enni consumano almeno una unità alcolica al giorno nelle 4 ASL umbre? C è una differenza significativa nel consumo di alcool per la ASL 1, questo conferma anche i dati di PASSI e il cluster più alto regionale di incidenza e mortalità per tumori dello stomaco. 20 Nella nostra ASL solo il 2% degli intervistati 10 riferisce di bere fuori pasto. 0 80 70 60 50 40 30 % AUSL1 AUSL2 AUSL3 AUSL4 Umbria 8

Alcol e sicurezza stradale Dal rapporto Eurosafe 2009, Ogni anno in Europa muoiono circa 52 mila giovani sotto i 20 anni e, di questi, circa 10 mila (20%) perdono la vita a causa degli incidenti. In Italia, gli incidenti stradali continuano a essere la prima causa di morte, in particolare tra i 15 e i 19 anni e, soprattutto, tra i maschi Secondo il rapporto di Aci e Istat, in Italia, nel 2008, quasi 5 mila persone hanno perso la vita in incidenti stradali e oltre 310 mila sono rimaste infortunate.le strade più pericolose sono quelle urbane (76,8% degli incidenti mortali) e le giornate più a rischio quelle del fine settimana (in cui si concentra circa un quarto degli incidenti). Dai nuovi dati del sistema di sorveglianza Passi, presentati all Iss in occasione dell edizione 2010 dell Alcohol Prevention Day, emerge che più di un italiano su dieci (11% dei non astemi) si mette alla guida dopo aver bevuto almeno due bicchieri di vino o due lattine di birra: quantità sufficienti per influire negativamente sulle prestazioni psicomotorie e sulla capacità di giudizio. Si tratta di un comportamento più frequente tra gli uomini (15% degli intervistati) che tra le donne (3%), con forti differenze sul territorio: si va infatti dal 5% del Molise al 15% di Valle d Aosta e Calabria. Numerosi studi hanno evidenziato che il rischio di incidenti stradali alcol correlati aumenta proporzionalmente alla concentrazione di alcol nel sangue (BAC) del conducente, è quindi possibile ottenere una forte riduzione degli incidenti stradali (anche mortali) abbassando i livelli di alcolemia consentiti. L efficacia della legislazione sui livelli di alcolemia dipende in larga parte dall attività di controllo ed, in particolare, dai controlli randomizzati delle Forze dell ordine che, sono abbastanza frequenti sulle strade, anche se l etilotest risulta essere uno strumento ancora troppo poco utilizzato. A livello preventivo, oltre agli interventi a livello ambientale-strutturale, sono azioni di provata efficacia il controllo della guida in stato di ebbrezza e l utilizzo dei dispositivi di sicurezza (casco, cinture e seggiolini). Passi fornisce informazioni continue su guida in stato di ebbrezza, misure di protezione e controlli delle Forze dell ordine. Quante persone guidano sotto l effetto dell alcol? Guida sotto l'effetto dell'alcol Pool PASSI 2008 Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di persone che hanno dichiarato di aver guidato sotto l effetto dell alcol è stata del 12% con un evidente gradiente territoriale. 9

Tra le AUSL regionali, non sono emerse differenze statisticamente significative riguardo alla percentuale di persone che riferiscono di aver guidato sotto l effetto dell alcol (range dall 8% dell AUSL4 al 13% dell AUSL1). Guida sotto l'effetto dell'alcol Umbria - PASSI 2008 Sul totale della popolazione intervistata, che include sia chi guida sia chi non guida, il 5% dichiara che nell ultimo mese ha guidato dopo aver bevuto almeno due unità alcoliche nell ora precedente. Tra le persone che nell ultimo mese hanno bevuto e guidato la percentuale degli intervistati che dichiarano di aver guidato sotto l effetto dell alcol è dell 8,1%; questa abitudine sembra essere più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne e tra le persone con minori difficoltà economiche. Il 5,1% riferisce di essere stato trasportato da chi guidava sotto l effetto dell alcol. L uso dei dispositivi di sicurezza Tra coloro che dichiarano di andare in auto, la percentuale di persone intervistate che riferisce di usare sempre la cintura anteriore di sicurezza è pari all 77% nel 2008 Vs l 82,4% nel 2007, l uso della cintura è ancora poco diffuso tra chi viaggia sul sedile posteriore (14%) Nella ASL di Terni tra le persone che vanno in moto o in motorino il 97% nel 2008 Vs. il 91,1% nel 2007, riferiscono di usare sempre il casco. Uso dei dispositivi di sicurezza ASL 4 di Terni - PASSI 2007-2008 Cintura anteriore sempre Cintura posteriore sempre Casco sempre 14 16 77 82 97 91 0 20 40 % 60 80 100 2008 2007 10

Persone che usano il casco sempre Umbria - PASSI 2008 L utilizzo del casco non mostra differenze tra le aziende della regione (range dall 88% dell AUSL1 al 97% dell AUSL4) Persone che usano il casco sempre Pool PASSI 2008 Il dato è in linea con quello del pool nazionale 11

L utilizzo delle cinture di sicurezza invece ha mostrato alcune differenze sia a livello aziendale con rispetto alla media del pool nazionale: Persone che usano la cintura anteriore sempre Pool PASSI 2008 Il dato medio regionale è inoltre significativamente inferiore rispetto al pool delle aziende partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale (83,7). Persone che usano la cintura posteriore sempre Umbria - PASSI 2008 Anche per l uso della cintura posteriore l AUSL1 mostra percentuali significativamente inferiori rispetto al resto della regione (range dal 6% dell AUSL1 al 18% dell AUSL2) Persone che usano la cintura posteriore sempre Pool PASSI 2008 Complessivamente il dato medio regionale risulta significativamente inferiore a quello del pool delle ASL partecipanti alla sorveglianza a livello nazionale (19,3%). L utilizzo delle cinture di sicurezza invece ha mostrato alcune differenze sia a livello aziendale con rispetto alla media del pool nazionale: Nell utilizzo di tutti i tipi di dispositivi di sicurezza è presente un evidente gradiente territoriale. 12

Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL 4 di Terni si registra un livello dell uso dei dispositivi di sicurezza non ancora sufficiente, in particolare per l utilizzo della cintura di sicurezza sui sedili posteriori. Quello della guida sotto l effetto dell alcol costituisce ancora un problema piuttosto diffuso. Dalla letteratura scientifica si evince che di migliore efficacia sono gli interventi di promozione della salute nei luoghi di aggregazione giovanile (pub, discoteche) in associazione con l attività sanzionatoria da parte delle forze dell ordine, facendo particolare attenzione al controllo dell uso della cintura posteriore e dell alcolemia. 13