Piano Operativo Provinciale Biennale di Istruzione e Formazione professionale 2011-2012 SGOV.STU Ob 2, Asse 1 Subasse C6 CRO 2013 SP13COM-14102-1100



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Piano Operativo Provinciale Biennale di Istruzione e Formazione professionale 2011-2012 SGOV.STU Ob 2, Asse 1 Subasse C6 CRO 2013 SP13COM-14102-1100

Piano Operativo Provinciale Biennale di Istruzione e Formazione professionale 2011-2012 SGOV.STU Ob 2, Asse 1 Subasse C6 CRO 2013 SP13COM-14102-1100

Il bando della Provincia chiedeva la realizzazione di una ricerca/intervento e successivo piano di fattibilità in un ottica di sviluppo locale nella logica degli obiettivi trasversali del F.S.E. per lo sviluppo dell economia solidale nel territorio della Provincia della Spezia, al fine di dare vita a percorsi formativi/informativi che orientino ad avvicinarsi alla costruzione delle reti di economia e collaborazione solidale. (1) dall AVVISO PUBBLICO - Piano Operativo Provinciale Biennale di Istruzione e Formazione Professionale 2011 2012 (Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 55 del 5 luglio 2011) PRESENTAZIONE PROGETTI FORMATIVI ASSI ADATTABILITA, OCCUPABILITA, INCLUSIONE SOCIALE). 3

L obiettivo del e il suo orizzonte Realizzare una Ricerca intervento Rivolta ad individuare Percorsi la costruzione sviluppo locale formativi/informativi delle reti di che passi che orientino economia e attraverso lo collaborazione sviluppo solidale verso uno dell economia solidale 4

La metodologia della ricerca- intervento come percorso rivolto ad accrescere conoscenza, consapevolezza, capacità di progettazione sociale da parte di e con i soggetti direttamente coinvolti nella rete di economia solidale esistente e altri soggetti che, non ancora inseriti, ne divengano potenziali co-protagonisti. 5

Quale valore aggiunto dalla metodologia della ricerca/intervento (o ricerca/azione)? In che modo è stata interpretata? Un processo di ricerca che porti all emersione di bisogni - in questo caso informativi e formativi non può essere condotto dall alto, in modo deduttivo deve stimolare la massima partecipazione, anche emotiva, sull obiettivo possibile, a partire dalla concreta realtà di vita e dagli interessi dei diversi soggetti. 6

La metodologia della ricerca-intervento, infatti, - va oltre i limiti di uno studio di ciò che è accaduto nel passato o della descrizione/narrazione del presente; - è, per sua definizione, rivolta al futuro ed è portatrice di cambiamento. Il compito della ricerca-intervento non è descrivere il mondo come si presenta, ma riuscire a delineare come potrebbe essere (*) (*) Arcidiacono C. Ricerca-azione partecipata e cooperative inquiry in La ricerca-intervento a cura di Colucci-Colombo Montali, Il Mulino Prismi, 2008. 7

La ricerca si è perciò fatta essa stessa, azione, intervento connettendo: l obiettivo di approfondire un analisi di realtà (recuperando dati e informazioni di contesto) con quello di creare o rafforzare relazioni e legami, anticipazione e condizione al nascere di quelle reti solidali che anche e proprio in un attività economica, soprattutto di piccole aziende (individuali o familiari, microimprese artigiane, associazioni di volontariato ) possono 8

avviare un cambiamento nelle condizioni di vita delle persone contribuire a determinare le premesse di un differente sviluppo locale fondato su reti di economia e collaborazione solidale contribuire perciò a co-progettare uno sviluppo umano che sia al tempo stesso - economicamente, ma anche ambientalmente e socialmente, sostenibile. 9

La metodologia utilizzata ha dunque suggerito di procedere passo dopo passo nella ricerca, coinvolgendo in modo attivo tutti i partecipanti che ne hanno anche condizionato modi e tempi: - Nel momento della rilevazione condotta con strumenti (la scheda originale e testata e il colloquio/intervista) e modalità affidati direttamente ad alcuni produttori o partecipanti alle realtà di rete esistenti. - Nei momenti di restituzione di ciò che andava emergendo. 10

nella consapevolezza che l attivazione di capacità esistenti - con modalità peer to peer -avrebbe meglio potuto condurre i partecipanti a - riconoscere e condividere i risultati come elementi in grado di arricchire la propria consapevolezza di soggetti coinvolti; - considerare le restituzioni dei primi elementi conoscitivi emersi dall attività di ricerca come stimolo a proseguire il processo iniziato. 11

Punti di forza e di debolezza di questa scelta, Il ruolo dei ricercatori nel gruppo della ricerca-intervento 12

Avvio della ricerca-intervento non basato su una mappatura sistematica preesistente (assente) ma sulle relazioni in atto nel campo delle forze locali dell economia solidale; sulla rete di relazioni e al radicamento territoriale dei partner di. - Ci siamo dunque mossi 13

in una logica di cerchi concentrici 14

A partire dalle realtà più vicine alle esperienze del commercio equo e solidale (GAS e mercati del contadino) e da incontri con realtà della rete di economia solidale.. abbiamo ampliato la nostra interlocuzione a realtà e reti di produttori agricoli e allevatori connotate da una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, ad un rapporto nonviolento con il territorio, al recupero di metodi di coltivazione e prodotti tradizionali e antichi. 15

e, passo passo, ad altri mondi : un piccolo numero di imprese artigiane contraddistinte da analoga sensibilità territoriale e sociale; un certo numero di Associazioni di Volontariato e Terzo Settore del Tavolo delle Povertà (tanto che il gruppo di lavoro si è potuto giovare dell apporto della stessa Portavoce del Tavolo). Da ultimo, non certo per rilevanza, il mondo della scuola, con l Istituto Einaudi-Chiodo coinvolto a supporto di alcune attività specifiche del. 16

In sintesi 17

Aziende: (produttori agricoli, allevatori, agriturismi, fattorie didattiche, ) 44 di cui 20 in Val di Magra/Lunigiana 23 in Val di Vara 1 in Riviera 18

Piccoli artigiani: (legno, legatoria, lana e tessuti) 3 di cui 2 a La Spezia 1 in Val di Magra/Lunigiana 19

Associazioni ed enti del volontariato e del Terzo Settore: (componenti del Tavolo delle Povertà) 9 con sedi a La Spezia e in altri Comuni della Provincia 20

1 Istituto scolastico: I.S.I.S.S. Einaudi Chiodo La Spezia 21

La Spezia (11) ( ) Riviera Levanto Val di Vara Beverino (3), Ricco del Golfo (2), Calice al Cornoviglio, Maissana (4), Carro (2), Brugnato, Sesta Godano (2), Rocchetta di Vara (5), Carro, Varese Ligure (2) ( ) Le fra parentesi rappresentano il numero dei soggetti coinvolti in quel comune. 22

Val di Magra-Lunigiana In Provincia della Spezia Castelnuovo Magra (5), S. Stefano Magra, Sarzana (2), Lerici In Provincia di Massa Carrara (*) Fosdinovo (3), Fivizzano (2), Licciana Nardi (2), Giucano, Bagnone, Massa Canevara, Aulla (2) (*) La presenza di questi comuni del territorio della Lunigiana si è resa necessaria dalla presenza di produttori che operano indistintamente sia nel territorio di Massa Carrara sia nel territorio spezzino ( Gas e mercati del contadino) 23

Giunta alla sua fase finale, la ricerca rileva nella Provincia della Spezia l esistenza di una pluralità di reti, diversamente formalizzate, suddivise prevalentemente secondo il territorio di appartenenza, non sempre connesse, che condividono comunque alcune caratteristiche delle reti di economia solidale (a volte in forma embrionale). 24

5 LE RETI Le adesioni (2) I fabbisogni formativi emersi dal 25

5 LE RETI Le collaborazioni (3) I fabbisogni formativi emersi dal 26

Oltre a quelle specifiche, e già citate,dei produttori agricoli altre reti, ancora di non facile rappresentazione, sono emerse nel corso della ricerca. Alcune sono già consistenti, altre ancora abbozzate. 27

- La rete rappresentata dal Tavolo delle Povertà le cui realtà coinvolte nella rilevazione sono solo una parte (anche se con un ruolo rilevante) di quelle (più di 30) promotrici o aderenti. - La rete di collaborazione che, proprio grazie alla ricerca-intervento, si sta iniziando a creare per la lotta allo spreco tra alcuni enti di volontariato (soprattutto Buon Mercato e Missione 2000) con alcuni produttori per il recupero dell invenduto. 28

La piccola rete nascente tra i piccoli artigiani che inizia a prefigurare quasi un legame di filiera tra le diverse professionalità e competenze La rete che, lega produttori e cittadini che fanno scelte di produzione e di consumo critico e responsabile e che è rappresentata, certo, dai Gruppi d acquisto solidale ma che, in modo sempre più ampio, è fatta da chi regolarmente i mercatini dei produttori o che organizza acquisti diretti in azienda. 29

Con tutti questi soggetti abbiamo condotto incontri per una prima restituzione dei risultati. Val di Magra-Lunigiana (Sarzana, 9 gennaio) Val di Vara (Brugnato, 27 gennaio) Rete degli artigiani (La Spezia, 23 gennaio) Gruppi di volontariato e di Terzo Settore (La Spezia, 24 gennaio) Da questi incontri, dall analisi delle schede di rilevazione e degli audio dei colloqui/intervista, verso una prima sintesi dei risultati di un percorso certamente non concluso 30