EFFICACIA DELLE SEDUTE ATTIVE SULLA PERFORMANCE DEL SIT-TO-STAND NEI SOGGETTI ANZIANI



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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA IN FISIOTERAPIA Presidente Prof. Giancarlo Tassinari SEDE DI VERONA TESI DI LAUREA EFFICACIA DELLE SEDUTE ATTIVE SULLA PERFORMANCE DEL SIT-TO-STAND NEI SOGGETTI ANZIANI Relatore: Dott. Ft Cinzia Cinel Correlatore: Dott. Ft Piergiorgio Benaglia Laureanda Sonia Martinotta Anno Accademico 2010/2011

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ABSTRACT INTRODUZIONE: Pur presentando un buon livello funzionale nella deambulazione, il paziente anziano manifesta difficoltà nell alzarsi da una sedia, richiedendo spesso l aiuto di persone esterne o utilizzando strategie compensatorie, che aumentano il rischio di caduta. In letteratura le cause principali della ridotta performance del sit-to-stand (STS) nell anziano sono l ipostenia degli arti inferiori, il deficit di dorsi-flessione dell articolazione tibio-tarsica e la difficoltà a spostare in avanti il baricentro del corpo attraverso la flessione del tronco. Scopo della tesi è quello di valutare l efficacia sul livello di autonomia, sul tempo di esecuzione, sulla percezione della facilità (tramite scala VAS) e sulla percezione dello sforzo (tramite scala Borg CR10) nell esecuzione del gesto del STS utilizzando due tipi di sedie attive: una sedia con base oscillante (RC) e una sedia con seduta oscillante (TC) - rispetto ad una sedia convenzionale (CC). MATERIALE E METODI: studio sperimentale con un campione di 26 soggetti anziani (età media 81anni), residenti in un centro servizi assistenziale, con un buon grado di comprensione (MMSE >26), in grado di alzarsi da una sedia convenzionale autonomamente o con parziale aiuto di un altra persona e in grado di rimanere in piedi autonomamente o mediante l uso di un ausilio. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un periodo di familiarizzazione delle 2 sedute attive (RC e TC), eseguendo il timed STS five test (5 ripetizioni) per ciascuna delle 3 tipologie di seduta ad un giorno di distanza l uno dall altro (sequenzialmente CC, TC, RC). Al termine di ogni prova sono stati valutati il livello di autonomia, la percezione di affaticamento mediante scala Borg (CR10) e la percezione di facilità mediante scala VAS nell esecuzione del gesto. Al termine del test si è richiesto al paziente di selezionare la seduta considerata migliore dal punto di vista funzionale. RISULTATI: dei 26 pazienti inclusi nello studio, con la seduta CC 18 hanno eseguito il STS in modo indipendente, 4 con minimo aiuto esterno e 4 con un ausilio (deambulatore/bastone). Con le sedute RC e TC tutti i soggetti hanno eseguito autonomamente il STS. Per l outcome tempo di esecuzione si è evidenziato che i soggetti hanno impiegato minor tempo con la RC vs CC (38.6 % + 5.4, p<.05) e con la TC vs CC (12.5 % + 0.9, p<.05). Per l outcome facilità di esecuzione (VAS) i punteggi sono stati superiori con la RC (62.4 + 6.8 p<.05) che con la TC (39.7 + 5.5 p<.05) rispetto alla CC. Per l outcome percezione sforzo (Borg CR10) i punteggi sono stati inferiori sia con la RC (45.6 % + 4.2, p<.05) che con la TC (18.4% + 5.6, p<.05) rispetto alla CC. Dal gradimento della tipologia di seduta considerata migliore dal punto di vista funzionale 20 soggetti hanno preferito la RC e 6 la TC DISCUSSIONE: Considerando il tempo totale di esecuzione del STS five test, si è visto che la media del tempo impiegato a concludere la performance è risultata essere inferiore mediante le sedie RC e TC rispetto al tempo totale di esecuzione con la CC. Valutando i risultati della VAS si è osservato che, grazie all aiuto delle sedie attive, la performance del STS risulta essere percepita in modo più facilitato attraverso l utilizzo della RC e della TC rispetto alla CC. L analisi dei dati della scala Borg CR10 evidenzia che gli anziani riferiscono una minor percezione di fatica con la sedia RC, con la sedia TC, rispetto alla seduta CC. CONCLUSIONI: la RC è risultata utile nei pazienti anziani per migliorare l autonomia del STS, permettendo di svolgere il compito funzionale senza aiuto, con minor sforzo e in un tempo inferiore. Il raggiungimento della stazione eretta viene ottenuto non passivamente ma attraverso la normale attivazione muscolare consentendo di mantenere un buon livello stenico evitando inoltre i rischi del non uso appreso. Le sedute attive forniscono un efficace supporto allo spostamento in avanti del baricentro, considerato in letteratura una delle tre cause del deficit di autonomia del STS. 3

INDICE INTRODUZIONE... 1 CINESIOLOGIA NORMALE DEL STS... 1 Le fasi del STS.... 1 L INFLUENZA DI ALCUNI DETERMINANTI SULL ESECUZIONE DEL STS... 2 Fattore età e considerazioni cliniche.... 2 Altezza delle sedute... 4 Influenza dei braccioli... 4 Forza degli arti inferiori.... 4 MATERIALE E METODI... 7 1.1 TIPO DI STUDIO... 7 1.2 CRITERI DI SELEZIONE... 7 1.3 MATERIALE... 7 Scale di valutazione... 7 Caratteristiche delle sedute... 7 1.4 METODI... 8 Iter di somministrazione del STS five test... 8 Protocollo del STS five test... 8 1.5 PROCEDURE... 8 RISULTATI 8 DISCUSSIONE... 13 CONCLUSIONI... 15 BIBLIOGRAFIA... 17 ALLEGATO 1... 19 ALLEGATO 2... 20 1

INTRODUZIONE Il Sit To Stand (STS) è un movimento largamente studiato fin dagli anni ottanta (1) perché considerato un gesto ad alta frequenza e rilevanza funzionale e definito, quindi, come un indice predittivo per la perdita di funzioni e di autonomia specialmente in età avanzata. Il STS è un passaggio posturale fondamentale in quanto necessario per il raggiungimento della stazione eretta e il conseguente svolgimento di numerose attività della vita quotidiana, tra le quali in primis la deambulazione. (28,29) La comprensione della cinesiologia e patocinesiosologia del STS è alla base di alcune importanti conseguenze di interesse riabilitativo, in particolar modo dell indice predittivo del rischio di caduta nel soggetto anziano (2,3,26,27) e come elemento di valutazione della funzionalità degli arti inferiori e di qualità di vita tramite diverse scale standardizzate (4,5). Scopo della tesi è quello di valutare l efficacia sul livello di autonomia, sul tempo di esecuzione, sulla percezione della facilità (tramite scala VAS) e sulla percezione dello sforzo (tramite scala Borg CR10) nell esecuzione del gesto del STS utilizzando due tipi di sedie attive - una sedia con base oscillante (RC) e una sedia con seduta oscillante (TC) - rispetto ad una sedia convenzionale senza braccioli (CC). Cinesiologia normale del STS Il STS è quel movimento che prevede il passaggio dalla stazione seduta alla stazione eretta, con trasferimento del baricentro da una base d appoggio più ampia ad una più ristretta, il tutto senza la perdita di equilibrio (6,7). Le fasi del STS. Il lavoro di vari autori consente di riassumere la cinesiologia normale del STS in tre fasi: la fase del momento flessorio (fase 1), la fase del trasferimento del momento di inerzia (fase 2) e la fase di estensione (fase 3). In base ai lavori presenti in letteratura, la durata totale del movimento si aggira attorno al valore medio di 1,8-2 secondi. 1

fase 1: il soggetto è seduto e il movimento inizia con la flessione del tronco e l antiversione del bacino. Il centro di massa (CoM) subisce un primo spostamento in avanti sul piano sagittale ad opera del tronco. Se gli arti inferiori sono liberi di muoversi, i piedi indietreggiano in modo da avvicinare la nuova base d appoggio a quella di partenza. Questa fase dura fino al distacco delle natiche dal piano d appoggio (seat-off), circa il 27-28% del tempo totale di esecuzione del movimento. fase 2: dalla posizione seat-off il soggetto raggiunge la massima flessione di tronco e di anca. Il CoM viene trasferito in direzione avanti-alto sul piano sagittale, anche grazie al passaggio del momento di inerzia del tronco su tutto il corpo. Questa fase termina non appena si raggiunge la massima flessione dorsale della tibio-tarsica, mentre il tronco passa dalla flessione all estensione, circa il 36% del tempo totale di esecuzione del movimento. fase 3: inizia con la massima flessione dorsale della tibio-tarsica e termina con il raggiungimento della stazione eretta, ossia con l estensione completa di ginocchia anche e tronco, con la proiezione del CoM sopra la nuova base d appoggio. La durata va dal 37% al 100% del tempo totale di esecuzione del movimento. L influenza di alcuni determinanti sull esecuzione del STS Fattore età e considerazioni cliniche. Nell era moderna l aumento dell età media della popolazione ha causato l incremento di soggetti con problemi di tipo motorio e funzionale: alcuni studi (9,10,11) riportano che il 50% circa degli anziani esaminati ha difficoltà nell alzarsi in piedi e che le facilitazioni fornite da una sedia rispetto ad un altra sono il criterio principe per la scelta della stessa. Venticinque anni fa negli USA si stimava che fossero già più di 2 milioni gli anziani non istituzionalizzati con difficoltà nel STS. (12) La performance di base del STS dell anziano sano si discosta di poco rispetto a quella del giovane adulto sano (15), pur con alcune differenze statisticamente significative rilevate in studi diversi. 2

Comparando giovani adulti e anziani sani si evidenzia che, sulla durata totale del tempo del STS, gli anziani impiegano proporzionalmente più tempo per arrivare fino alla massima escursione orizzontale del capo (appena dopo il seat-off) (16) (15, 17) differenza è maggiore se non si utilizzano i braccioli. In particolare alcuni autori sostengono che la fase più prolungata nell anziano è la fase 3 a discapito della fase 2 (che si accorcia). La differenza sul totale è più marcata se si richiede un STS veloce. (18,17) Gli anziani hanno difficoltà in aspetti diversi del STS e possiamo dividerli sostanzialmente in due gruppi. Del primo gruppo fanno parte coloro che hanno maggiori deficit nella flessione di anca e tronco: data la debolezza muscolare essi impiegano più tempo a condurre a termine la fase 1; tale prolungamento si accompagna alla diminuzione della velocità orizzontale e all aumento della flessione d anca e tronco, fattori che permettono un miglior controllo della stabilità, una minor fatica nella decelerazione a partire dal momento flessorio, una migliore sistemazione del baricentro vicino alla futura base d appoggio. Del secondo gruppo fanno parte coloro che hanno maggiori deficit nell estensione degli arti inferiori, e che compensano con un aumento della velocità, alla fine della fase 1 Nei pazienti anziani la capacità di alzarsi da una sedia è spesso deficitaria pur in presenza di un buon livello funzionale del cammino costringendo all aiuto esterno o a strategie di compenso che aumentano però il rischio di caduta. Le cause principali della ridotta performance del STS negli anziani sono quindi la difficoltà a spostare in avanti il baricentro del corpo attraverso la flessione del tronco e la dorsi-flessione delle caviglie e l ipostenia degli arti inferiori. Le sedute attive in esame si ipotizza possano essere efficaci nel facilitare lo spostamento in avanti del baricentro, spesso ridotto anche da limitazioni articolari della colonna o difficoltà neuromotorie, permettendo quindi di svolgere il compito funzionale senza aiuto e/o con minor sforzo. Il raggiungimento della stazione eretta con queste sedute attive infatti, rispetto alle sedute con raggiungimento della stazione eretta passivo (19), viene ottenuto non passivamente ma attraverso la normale attivazione muscolare consentendo di mantenere un buon livello stenico evitando inoltre i rischi del non uso appreso. tale 3

Altezza delle sedute L altezza della sedia, per l esecuzione del STS, viene considerata standard a 43 (7), 44 (8) o 45cm (20), anche se si è accertato che l altezza media delle sedie comunemente in commercio è di circa 40,5cm (11). Per stabilire come questo determinante influisca sul STS sono stati utilizzati diversi strumenti, tra questi una scala analogica visiva (VAS) di autovalutazione dello sforzo: è emerso come lo sforzo percepito sia minore con l aumentare dell altezza della sedia (11,21). Coerentemente con questo dato soggettivo, la percentuale di successi nelle prove del STS nell anziano passa dal 44% al 91% con l aumentare dell altezza della sedia da 43 cm a 54 cm ed il punteggio VAS scende da 7 a 3 indicando una minor fatica del gesto (21). Influenza dei braccioli L eventuale utilizzo dei braccioli per aiutarsi nel STS influisce sul tempo di esecuzione del gesto, che aumenta, e sulla forza sviluppata dagli arti inferiori. L uso della forza delle braccia diventa un parametro importante con l utilizzo dei braccioli. In uno studio si è visto che il valore di tale forza, per giovani adulti e anziani, è in relazione al peso corporeo e che aumenta significativamente negli anziani. (16) Normalmente durante il STS il disco intervertebrale L3-L4 subisce un raddoppio di pressione: l uso dei braccioli ne riduce il sovraccarico. (22) Forza degli arti inferiori. Un deficit di forza degli arti inferiori può divenire un fattore limitante per l esecuzione ottimale del STS. (23) L influenza del livello di forza dei vari gruppi muscolari si evidenzia nel cambiamento di alcuni parametri della cinesiologia del gesto: tale situazione la si può riscontrare sia nella popolazione anziana sana, sia nei soggetti giovani o anziani con diversi tipi di patologie a carico degli arti inferiori. 4

La diminuzione di forza dei flessori d anca fa variare leggermente la posizione del CoM durante il movimento, così che la sua proiezione cada più vicina alla caviglia. (23) In seguito alla diminuzione di forza degli estensori d anca la flessione di tronco al momento del seat-off aumenta, così come il tempo totale di esecuzione del gesto. La riduzione della forza degli estensori di ginocchio può condizionare, anche se in modo più marginale, l esecuzione del STS, infatti aumenta l altezza minima della sedia da cui un anziano con deficit funzionali può compiere il trasferimento con successo. (24,25). Altri autori successivamente hanno dimostrato che tale forza è significativamente correlata con la percentuale di successi nella performance del STS, ma solamente se in rapporto al peso corporeo e non come valore assoluto. Sembra che esista una corrispondenza più sfumata tra forza del quadricipite e aumento del tempo totale del STS a partire da sedie di altezza progressivamente inferiore: per alcuni autori la forza muscolare non sembra essere un buon indicatore per la previsione della durata del gesto (11), mentre altri sostengono il contrario. (25) Inoltre nei soggetti con il quadricipite più debole esiste una correlazione tra l aumento dello sforzo percepito durante il STS e l aumento della percentuale di forza impiegata rispetto al massimale; questo avviene in particolare nel STS a partire da sedia o sgabello di altezze progressivamente più basse. (11) La concomitante ipostenia degli estensori d anca e di ginocchio induce i soggetti a posizionare il CoM più vicino al centro di pressione al momento del sit-off. (23) Da sottolineare infine che la forza media del quadricipite non varia significativamente al variare della strategia utilizzata, a seconda che sia quella basata sulla flessione di tronco o sul trasferimento del momento o altre strategie singolarmente adottate dai soggetti studiati. (25) 5

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MATERIALE E METODI 1.1 Tipo di studio Studio sperimentale con un campione di 26 soggetti anziani (età media 81) 1.2 Criteri di selezione Criteri di inclusione Soggetti con età superiore ai 65 anni, residenti in una struttura residenziale. Criteri di esclusione Sono stati esclusi pazienti dipendenti (indice di Barthel <16) o non collaboranti (MMSE <26) e soggetti con diagnosi di afasia, demenza, non in grado di mantenere la stazione eretta autonomamente per almeno 5 secondi anche con l utilizzo di un ausilio o con l aiuto di una persona. 1.3 Materiale Scale di valutazione Scala VAS tipo Likert (allegato 1) Scala Borg CR10 (allegato 2) Caratteristiche delle sedute Rocking Chair (RC): base oscillante (pattino); altezza 46 cm (Imm. 1) Tilting Chair (TC): seduta oscillante; altezza 45 cm (Imm. 2) Conventional Chair (CC): seduta standard senza braccioli; altezza 45 cm (Imm. 3) Immagine 1 Immagine 2 Immagine 3 7

1.4 Metodi Iter di somministrazione del STS five test Giorno 1: allenamento all uso delle sedie attive e simulazione di utilizzo delle scale di valutazione. Giorno 2: STS convenzionale e somministrazione dei test di valutazione Giorno 3: STS tilting e somministrazione dei test di valutazione Giorno 4: STS rocking e somministrazione dei test di valutazione. Giorno 5: scelta da parte dei soggetti della sedia migliore, dal punto di vista funzionale (sedia dalla quale si sono alzati con meno fatica o più facilmente/agevolmente). Protocollo del STS five test Il test prevede il passaggio dalla stazione seduta alla stazione eretta, e ritorno alla posizione di partenza, ripetuto per cinque volte. Ad ogni ciclo il soggetto deve sia sedersi completamente e riposizionarsi a tronco verticale nella posizione seduta, sia raggiungere la stazione eretta a ginocchia ed anche estese. La posizione di partenza è a soggetto seduto con tutta la pianta dei piedi in appoggio al suolo. Per la posizione degli arti superiori si è lasciato a discrezione dei partecipanti la possibilità di utilizzare o meno un ausilio (deambulatore, bastone), senza tuttavia concedere gesti come il tirarsi, aggrapparsi o torsione del tronco. Il test è stato somministrato da un fisioterapista cronometrando il tempo di esecuzione dal VIA fino al completamento del test, al termine del quale sono state somministrate: VAS tipo Likert per valutare la percezione della facilità nell esecuzione del gesto, rispondendo al quesito: Quanto è stato facile alzarsi dalla sedia? (in allegato 1). scala Borg CR10 per valutare la percezione della fatica nell esecuzione del gesto (in allegato 2). 1.5 Procedure I dati raccolti sono stati analizzati con l utilizzo di un programma di foglio di calcolo (Microsoft Excel 2003) calcolandone percentuali, medie aritmetiche (M), deviazione standard (SD) 8

RISULTATI Dei 26 soggetti inclusi nello studio si è rilevato che, con la seduta convenzionale (CC) 18 hanno eseguito il STS in modo indipendente, 4 con minimo aiuto esterno e 4 con utilizzo di un ausilio (grafico. 1c). Con le sedute RC (grafico 1a) 1e TC (graf. 1b) tutti i soggetti hanno eseguito il STS in modo indipendente. Per quanto riguarda il tempo di esecuzione del timed STS five test (grafico 4), si è evidenziato che i soggetti hanno impiegato minor tempo nell esecuzione del movimento con la RC vs CC (38.6 % + 5.4, p<.05) e con la TC vs CC (12.5 % + 0.9, p<.05). In riferimento alla percezione dello sforzo (Borg CR10) i punteggi sono stati inferiori sia con la RC (45.6 % + 4.2, p<.05) che con la TC (18.4% + 5.6, p<.05) rispetto alla CC (grafico 3). Considerando la facilità di esecuzione (VAS) i punteggi sono stati superiori sia con la RC (62.4 + 6.8 p<.05) che con la TC (39.7 + 5.5 p<.05) rispetto alla CC (grafico 2). Per quanto concerne la scelta da parte dei soggetti della sedia considerata migliore, dal punto di vista funzionale, 20 soggetti hanno scelto la RC e 6 la TC 9

Graf.1a - Distribuzione del livello di autonomia con RC 1; 4% 0; 0% 25; 96% Sedia RC in autonomia Sedia RC con aiuto Sedia RC con ausilio Graf.1b - Distribuzione del livello di autonomia con TC 1; 4% 0; 0% 25; 96% Sedia TC in autonomia Sedia TC con aiuto Sedia TC con ausilio Graf.1c - Distribuzione del livello di autonomia con CC 4; 15% 4; 15% 18; 70% Sedia CC in autonomia Sedia CC con aiuto Sedia CC con ausilio 10

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TAB. 1 foglio di calcolo (Microsoft Excel 2003) t RC t TC t CC VAS RC VAS TC VAS CC BORG RC BORG TC BORG CC A.E. 14 18 21 8 8 6 0,5 1 2 M.M. 24 26 31 9 8 4 0 1 4 Z.I. 15 17 19 10 8 5 0 0 2 S.L. 30 31 36 7 7 5 3 3 5 S.A. 15 16 20 10 9 7 0 0,5 1 F.E. 26 22 26 5 5 4 2 2,5 3 S.G. 13 14 16 8 9 7 0 0 0,7 B.M. 18 18 21 7 8 5 1 0,5 3 T.M. 20 23 33^ 10 7 0^ 0 2 5^ P.M. 14 14 17 10 9 7 0 0 2,5 C.R. 15 15 16 7 8 5 1 1 2 C.P. 17 14 16 7 9 5 2 1 4 B.R. 12 12 12 10 10 8 0 0 1 F.A. 17 17 18 7 8 6 2 2 2,5 P.M. 22 25 30^ 8* 7* 1^ 1 1,5 5^ P.L. 13 13 14 9 9 5 1 1 3 R.G. 18 19 22 10 8 6 0 1,5 3 S.M. 24 25 32 8 8 6 2 2 4 B.M. 26 28 33 9 8 6 2 2,5 3,5 M.S. 23 25 31 8 7 5 2 2,5 4 Z.G. 27 28 35 7 7 3 1,5 2 4 M.T. 19 22 27 9 8 5 0,5 1,5 3 P.A. 13 16 18 10 10 7 0 0 2 B.G 21 23 28 7 8 6 1 1 2 M.R. 26 27 33 7 7 5 2 2,5 4 C.C 15 16 16 8 7 5 0,5 1 2 media 19,12 20,15 23,89 8,27 7,96 5,15 0,96 1,29 2,97 DS 5,26 5,50 7,53 1,37 1,08 1,76 0,92 0,92 1,23 : con aiuto di ausilio : con aiuto di un operatore ^: con aiuto AA.SS. dopo il secondo STS 12

DISCUSSIONE Outcome: tempo di esecuzione totale del STS five test In un soggetto sano di età adulta, un STS viene eseguito mediamente in 1,8 secondi. In letteratura nell anziano sano questo tempo totale di esecuzione si discosta mediamente di pochi millesimi ed è pari quindi a circa 2 sec. Poiché in questo studio la performance del STS è stata valutata su 5 ripetizioni, si è fissato arbitrariamente come cut-off point il tempo di 15 secondi totali (3 sec a STS, per 5 ripetizioni) considerando questo parametro di tempo come un buon livello di performance. Analizzando i risultati ottenuti, si è riscontrato che ha eseguito la prova in un tempo pari o inferiore al cut-off point il 38% dei soggetti (10) con la seduta RC; il 23% dei soggetti (6) con la seduta TC ; nessuno con la sedia CC. Considerando il tempo totale di esecuzione del timed STS five test, si è visto che la media del tempo impiegato a concludere la performance è risultata essere inferiore mediante la sedia RC (M 19,12+SD 5,26) e TC (M 20,15+SD 5,50) rispetto al tempo totale di esecuzione con la CC (M 23,89+SD 7,53) Outcome: percezione della facilità nell esecuzione del gesto Valutando i risultati della VAS si è osservato che, grazie all aiuto delle sedie attive, la performance del STS risulta essere percepita in modo più facilitato attraverso l utilizzo della sedia RC (M. 8,27+SD 1,37), rispetto alla seduta TC (M. 7,96+SD 1,08), rispetto alla CC (M. 5,15+SD 1,76). Il 27% dei soggetti (7) riporta che è facilissimo (punteggio 10) alzarsi dalla RC e la percentuale sale al 96% dei soggetti (25) se si considerano gli intervalli della VAS compresi tra 7 a 10. L 8% dei soggetti (3) riporta che è facilissimo alzarsi dalla sedia TC e la percentuale sale sino al 96% se si considerano gli intervalli della VAS compresi tra 7 a 10. Nessuno dei soggetti ha considerato come facilissimo alzarsi dalla seduta CC e la percentuale è del 15% dei soggetti (4) se si considerano gli intervalli della VAS compresi tra 7 a 10. 13

Outcome: percezione dello sforzo nell esecuzione del gesto L analisi dei dati della scala Borg CR10 evidenzia che gli anziani riferiscono una minor percezione di sforzo con la sedia RC (M 0,96+SD 0,92), con la sedia TC (M 1,29+SD 0,92) rispetto alla seduta CC (M 2,97+SD 1,23). Il 35% degli anziani (9) riferisce di non aver percepito nessuno sforzo alzandosi dalla RC. Il 19% (5) riferisce di non aver percepito nessuno sforzo alzandosi dalla TC. Nessuno dei soggetti ha indicato il valore 0 (assenza di sforzo) con la seduta CC. Con valori compresi negli intervalli tra 3 (forte) e 5 (intenso) si rileva che la percezione dello sforzo è pari al 4% con la seduta RC e TC, mentre la percentuale sale al 54% con la seduta CC. 14

CONCLUSIONI La RC è risultata utile nei soggetti anziani durante il STS per migliorare l autonomia del movimento, permettendo di svolgere il compito funzionale senza aiuto, con minor sforzo e con minor tempo di esecuzione. Il raggiungimento della stazione eretta infatti viene ottenuto non passivamente ma attraverso la normale attivazione muscolare consentendo di mantenere un buon livello stenico, evitando inoltre i rischi del non uso appreso. Dai dati ottenuti dallo studio, per la tipologia di pazienti inclusi nella ricerca, si può confermare l iniziale ipotesi che l utilizzo delle sedie attive fornisce un efficace supporto allo spostamento in avanti del baricentro, considerato una delle tre principali cause del deficit di autonomia del STS. Occorre precisare che questa efficacia è stata qui dimostrata per specifici outcome valutati con specifiche scale di valutazione; sono consigliati quindi, maggiori studi nell ambito della ricerca che utilizzino differenti outcome e scale di valutazione. Poiché 16 anziani su 26 non hanno eseguito il timed STS five test rimanendo entro il cut-off point di 15 sec totali, si evidenzia l importanza dell utilizzo del STS come esercizio specifico, in quanto allenante (negli anziani l ipostenia degli arti inferiori è un fattore fortemente limitante l esecuzione del STS), al fine di garantire un miglioramento nella performance, con un risvolto importante sulla qualità di vita futura del soggetto soprattutto in merito al rischio caduta. Criticità dello studio Criticità di somministrazione test: per motivi organizzativi interni alla struttura, la somministrazione del timed STS five test è stata effettuata per ciascun soggetto in tre differenti giornate, anziché in unica giornata. Criticità del campione: per mancanza di un campione numeroso, non si è potuto suddividere i partecipanti in gruppo di controllo e gruppo di studio relativo alle tre diverse sedute in esame. Si è pertanto supposto di far eseguire a ogni singolo soggetto il STS per tutte e tre sedute. 15

Criticità somministratore/rilevatore : in questo studio non è stato garantito nessun cieco in quanto il somministratore (fisioterapista) conosceva le sedute in studio, ha somministrato il test e le scale di valutazione, e ha rilevato i dati. Criticità nella quantificazione del livello di aiuto fornito dalla persona esterna: sia in fase di inclusione sia in fase di studio, non c è stata un analisi sulla quantità di supporto fornita dagli operatori che hanno aiutato i soggetti nell esecuzione della performance. Criticità del cut off point: il cut off point è stato fissato in modo arbitrario a 15 secondi, considerando la ripetizione di 5 movimenti consecutivi e la tipologia di pazienti inclusi nello studio (anziani residenti in struttura) con l unico scopo di poter fare ipotesi riabilitative in merito all utilizzo del STS come esercizio specifico per migliorare la performance. 16

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