Area Pianvallico. Linea di Intervento B. Progetto S..C..A..L..A..R..E.. Studi di Fattibilità PIANVALLICO. Data: Giugno 2011



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Transcript:

Progetto S..C..A..L..A..R..E.. Linea di Intervento B Azione B2 Studi di Fattibilità Area Pianvallico Data: Giugno 2011 File rif.:.doc Tecnico: David Giraldi

INDICE PREMESSA... 1 1. GESTIONE DEI RIFIUTI DI AREA... 2 1.1. Stato attuale... 2 1.2. Obiettivi del progetto... 2 1.3. Modalità attuative ed operative... 2 1.4. Benefici attesi... 4 1.4.1. Punteggio APEA... 4 1.4.2. Benefici tecnici ed ambientali... 4 1.4.3. Benefici economici e giuridici... 4 1.5. Costi stimati... 5 1.6. Tempi previsti... 5 1.7. Possibili criticità... 6 1.8. Analisi delle alternative... 6 2. SPORTELLO INFORMATIVO AMBIENTALE... 7 2.1. Stato attuale... 7 2.2. Obiettivi del progetto... 7 2.3. Modalità attuative ed operative... 7 2.4. Benefici attesi... 8 2.4.1. Punteggio APEA... 8 2.4.2. Benefici tecnici ed ambientali... 8 2.4.3. Benefici economici e giuridici... 8 2.5. Costi stimati... 9 2.6. Tempi previsti... 9 2.7. Possibili criticità... 9 2.8. Analisi delle alternative... 9

PREMESSA Il presente documento tecnico riporta le sintesi delle analisi di fattibilità svolte per le principali proposte progettuali individuate nell ambito del Progetto S.C.A.L.A.R.E., volto alla qualifica APEA dell area Pianvallico. In particolare sono stati valutate le seguenti proposte progettuali: 1) Gestione dei rifiuti di area 2) Sportello informativo ambientale 1

1. GESTIONE DEI RIFIUTI DI AREA Il Progetto prevede di attuare una gestione dei rifiuti di area, riferita sia alla gestione dei rifiuti speciali che a quelli assimilabili agli urbani. 1.1. STATO ATTUALE Allo stato attuale le Aziende gestiscono i propri rifiuti (assimilabili e speciali) in maniera individuale, senza essere a conoscenza dei flussi di rifiuti prodotti dalle altre Aziende insediate nell area. Inoltre il controllo dei fornitori di servizi per la gestione dei rifiuti speciali (trasporto e smaltimento) ricade su ogni singola Azienda, che quindi è obbligata a destinare proprie risorse a questa attività. 1.2. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il Progetto prevede di attuare una gestione dei rifiuti di area, al fine di ottenere: economie di scala nell affidamento dei servizi di trasporto e smaltimento rifiuti un controllo più efficiente e sicuro dei fornitori di servizi di trasporto e smaltimento rifiuti una riduzione dei rifiuti attraverso la messa a punto di azioni ed iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei rifiuti (riduzione degli imballaggi, miglioramento della raccolta differenziata) nella singola aziende e nell area tutta, con conseguente riduzione dei costi di trasporto e smaltimento. 1.3. MODALITÀ ATTUATIVE ED OPERATIVE La fase preliminare e propedeutica a tutte le attività, consiste nella raccolta ed organizzazione dei dati relativi al flusso di rifiuti (tipologia e quantità) prodotti dalle Imprese insediate. L attività di raccolta può essere svolta a mezzo di opportune schede informative. La scheda è finalizzata ad acquisire: La tipologia (codice CER) di rifiuti normalmente prodotti dalle singole imprese 2

I quantitativi mensili di rifiuti normalmente prodotti dalle singole imprese L identificazione della destinazione delle varie tipologie di rifiuto (smaltimento/recupero) L attività di analisi identificherà: La produzione di rifiuti mensile di area, per singolo codice CER Le destinazioni di smaltimento/recupero per i vari flussi di rifiuti La possibilità di sinergie per il riutilizzo dei rifiuti all interno della stessa area (sottoprodotti, code di produzione, materie prime seconde, ecc.). Grazie alla fase di raccolta ed analisi dei dati sarà possibile identificare un set di fornitori di servizi (trasportatori/smaltitori/intermediari) per verificare possibili risparmi a fronte di economie di scala nella raccolta rifiuti. Dal confronto commerciale con i vari fornitori, dovrebbe scaturire un set ristretto di fornitori, il cui controllo verrà attuato direttamente dal Soggetto Gestore. Il Soggetto gestore procederà al controllo dei vari fornitori mediante la verifica delle diverse autorizzazioni/certificazioni in loro possesso (autorizzazione al trasporto/autorizzazione allo smaltimento/recupero certificazione EMAS/certificazione ISO 14001) ed eventuali audit di II parte presso i singoli fornitori (a rotazione). Il Soggetto Gestore realizzerà quindi un elenco di fornitori comuni a disposizione di tutte le imprese aderenti all APEA. Inoltre sarà possibile definire alcune procedure di area per migliorare ed uniformare la gestione dei rifiuti di area, anche sulla base delle indicazioni/istruzioni impartite dai fornitori comuni. Le procedure potranno essere distinte in base ai principali codici CER o per macrocategorie di rifiuti. Inoltre le procedure individueranno responsabilità e modalità per garantire un incremento costante della raccolta differenziata. Le procedure saranno dotate di un numero di revisione e la loro diffusione presso le Imprese sarà garantita e controllata dal Soggetto Gestore. 3

1.4. BENEFICI ATTESI 1.4.1. Punteggio APEA La gestione dei rifiuti di area come delineata risponde al criterio minimo gestionale n. 22 Attuare una gestione dei rifiuti di area, indispensabile per il raggiungimento della qualifica APEA. 1.4.2. Benefici tecnici ed ambientali La gestione dei rifiuti di area favorirà una riduzione degli imballaggi ed un miglioramento della raccolta differenziata. Inoltre sarà possibile valutare opportunità di trasformazione di rifiuti in sottoprodotti, con ulteriori risparmi economici. 1.4.3. Benefici economici e giuridici La gestione dei rifiuti di area permetterà economie di scala per i servizi di trasporto e smaltimento rifiuti. La quantificazione delle economie non può essere al momento effettuata con riferimento specifico all area in oggetto, stante la indisponibilità dei dati sui flussi di rifiuti provenienti dalle Imprese insediate. Tuttavia, a seguito di un primo confronto con uno dei principali operatori del settore in Italia, è stato possibile definire due possibilità di sviluppare economie in un APEA per quanto attiene il trasporto e lo smaltimento rifiuti: - La prima possibilità è legata alla ottimizzazione della raccolta, trasformando un servizio di micro raccolta in un servizio di raccolta programmata. - La seconda possibilità risiede nella assegnazione del servizio di raccolta ad un set ristretto di fornitori, consentendo una raggruppamento di clienti per singolo fornitore. In linea generale, trascendendo dalla particolare situazione dell area in oggetto, si può stimare una riduzione dei costi di trasporto e smaltimento di circa il 10% su un numero di imprese consistente. Inoltre la riduzione degli imballaggi ed i miglioramento della raccolta differenziata, fino all individuazione di utilizzo dei rifiuti come sottoprodotti, permetterà ulteriori risparmi alle Aziende. 4

Il controllo unificato ed accentrato per la verifica della validità delle autorizzazioni al trasporto ed allo smaltimento dei fornitori inseriti nell elenco di area, ridurrà il rischio di trasporti e smaltimenti non autorizzati, con conseguente riduzione del rischio di sanzioni (amministrative e/o penali) per le Imprese che hanno prodotto il rifiuto. 1.5. COSTI STIMATI Le attività concernenti: - Analisi dei flussi di rifiuti - Confronto con i fornitori - Qualifica dei fornitori - Conduzione di 3 audit di II parte presso i fornitori - Elaborazione ed implementazione delle procedure di area possono essere svolte indicativamente con un costo complessivo pari a 10.000, fatti salvi possibili adeguamenti in funzione delle specificità dell area. Ai costi sopra stimati si potrebbe aggiungere il costo dell eventuale raccolta assistita dei dati sui flussi di rifiuti nel caso di inerzia da parte delle Aziende (vedi paragrafo dedicato alle criticità). 1.6. TEMPI PREVISTI La raccolta delle informazioni in merito ai flussi dei rifiuti provenienti dalle singole Aziende si prefigura come la fase caratterizzata dai tempi di attuazione più lunghi, stante la possibile inerzia delle aziende nel conferire i dati al Soggetto Gestore (compilazione delle schede informative predisposte). Per questa fase si prevede un tempo di risposta di circa 8 settimane. L elaborazione ed analisi dei dati raccolti può essere sviluppata indicativamente in 2 settimane. Il confronto con i fornitori, la loro qualifica e la predisposizione dell elenco fornitori può essere sviluppata in circa 4 settimane. 5

La definizione di procedure comuni per la gestione dell area può richieder 2 settimane, a cui si devono sommare altre 4 settimane per la corretta implementazione delle stesse. 1.7. POSSIBILI CRITICITÀ E possibile che l inerzia delle Aziende nel conferire i dati sui flussi di rifiuti (compilazione delle schede informative predisposte). Determini un allungamento dei tempi della fase conoscitiva da cui dipendono tutte le altre azioni. E inoltre possibile che non si riesca a ottenere subito una economia di scala soddisfacente legata alla contrattazione con i fornitori, stante la possibile parcellizzazione della raccolta. 1.8. ANALISI DELLE ALTERNATIVE A fronte della possibile inerzia delle Aziende nel conferimento dei dati sui flussi di rifiuti (compilazione delle schede informative predisposte), è possibile ipotizzare una raccolta dati assistita, con un operatore del Soggetto Gestore dedicato a supportare le aziende nella raccolta dei dati richiesti e nella loro organizzazione. In caso l economia di scala per la gestione comune di area non risulti immediatamente soddisfacente, è necessario sensibilizzare maggiormente le Imprese ad adottare criteri di raccolta e tempistiche di smaltimento che permettano ai fornitori di effettuare un servizio di raccolta in maniera programmata ed ottimizzata che risulti più economico anche per le Imprese. 6

2. SPORTELLO INFORMATIVO AMBIENTALE Il Progetto prevede l istituzione di uno Sportello Informativo Ambientale a servizio delle Aziende ricadenti in area APEA. 2.1. STATO ATTUALE Allo stato attuale le Aziende gestiscono i propri aspetti ambientali in forma autonoma, eventualmente ricorrendo a consulenti esterni, e spesso non organizzata, con dubbi di interpretazione sugli obblighi normativi ambientali, specialmente su quelli derivanti dalle disposizioni di legge più recenti. 2.2. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il Progetto prevede l istituzione di uno Sportello Informativo Ambientale a servizio delle Aziende ricadenti nell area APEA, in grado di fornire informazioni sulla corretta gestione degli aspetti ambientali di ciascuna Azienda, offrire interpretazioni sui principali obblighi normativi ambientali ed aggiornare le Aziende delle nuove disposizioni vigenti in materia. Il servizio garantirà quindi a tutta l area APEA una omogeneità di informazione in materia di adempimenti ambientali, favorendo il miglioramento della gestione dei principali aspetti ambientali nell area. Le singole Aziende potranno comunque, a fronte di questo primo servizio informativo, affidare l analisi approfondita dei propri aspetti ambientali alle proprie risorse interne e/o ai propri consulenti di riferimento. 2.3. MODALITÀ ATTUATIVE ED OPERATIVE Il servizio di Sportello Informativo Ambientale sarà organizzato e mantenuto dal Soggetto Gestore, che provvederà a selezionare un servizio di consulenza in grado di fornire on site i servizi richiesti. In particolare il contratto di consulenza dovrà assicurare: - Consigli e suggerimenti per la gestione degli aspetti aziendali nel rispetto dei vincoli normativi e delle migliori pratiche ambientali raggiungibili con costi sostenibili 7

- Interpretazione delle principali normative ambientali con riferimento alle realtà delle singole Aziende - Aggiornamenti sulle principali novità in materia di adempimenti ambientali. Per l espletamento delle attività di consulenza sarà possibile prevedere la presenza dei tecnici consulenti nell area indicativamente una volta/mese. Sarà il Soggetto gestore a fornire la disponibilità di un ufficio per l attività di consulenza mensile. Il Soggetto Gestore sarà inoltre tenuto ad avvisare le Aziende di eventuali novità in materia ambientale che saranno segnalate di volta in volta dal servizio di consulenza. 2.4. BENEFICI ATTESI 2.4.1. Punteggio APEA La creazione di uno Sportello Informativo Ambientale da parte del Soggetto Gestore si configura come una iniziativa fra Soggetto Gestore e soggetti privati finalizzata ad ottenere servizi ambientali e sociali di interesse comune convenienti per i lavoratori e le imprese, e quindi risulta soddisfare il Criterio flessibile Generale n. 2, fornendo all Area un punteggio pari a 5. 2.4.2. Benefici tecnici ed ambientali Lo Sportello Informativo Ambientale consentirà di rendere omogenea e presumibilmente migliorare la gestione dei principali aspetti ambientali delle Aziende localizzate nell area APEA. 2.4.3. Benefici economici e giuridici Lo Sportello Informativo Ambientale contribuirà a ridurre il rischio di incorrere in sanzioni dovute al mancato rispetto delle principali prescrizioni ambientali. Inoltre contribuirà a diminuire il premio di eventuali polizze stipulate dalle Aziende nei confronti di danni ambientali. Infine, la consulenza di base fornita dallo Sportello Informativo Ambientale ridurrà i costi totali di consulenza supportati dalle singole Aziende, che potranno dividersi gli 8

oneri del servizio comune, limitando la consulenza dedicata all eventuale solo approfondimento delle problematiche ambientali. 2.5. COSTI STIMATI Per lo svolgimento delle attività di consulenza on site si prevede l uso gratuito dello spazio ufficio. Il costo per il servizio di consulenza, previsto in 12 giornate/anno, è stimato i circa 6000 /anno. 2.6. TEMPI PREVISTI L acquisizione del servizio di consulenza (richiesta di preventivi, analisi delle offerte, affidamento dell incarico) e l organizzazione logistica non dovrebbero richiedere più di 30 gg. 2.7. POSSIBILI CRITICITÀ Possibili criticità nell attuazione del Progetto potrebbero emergere nella fase di affidamento del servizio di consulenza, per possibili divergenze da parte delle Aziende sul costo del servizio, sulla struttura tecnica di riferimento o sul servizio effettivamente reso. E quindi indispensabile che il Soggetto Gestore definisca in maniera più chiara e dettagliata possibile il contratto di consulenza, in maniera da poter valutare quanto più oggettivamente possibile i diversi preventivi richiesti. Inoltre il Soggetto Gestore dovrà verificare mediante apposite indagini, la qualità del servizio offerto ed il soddisfacimento delle Aziende, come per tutti gli altri servizi erogati. 2.8. ANALISI DELLE ALTERNATIVE Una possibile alternativa all affidamento esterno (studio di consulenza) del servizio di Sportello Informativo Ambientale, è costituita dal reperimento o sviluppo di risorse interne al Soggetto Gestore capaci do fornire analogo servizio. Tuttavia i costi di sviluppo e di mantenimento delle risorse risultano eccessivi rispetto all effettivo utilizzo delle stesse da parte delle imprese. 9