Dipartimento di Prevenzione Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro



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Dipartimento di Prevenzione Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro SPISAL - 2013 rapporto annuale Direttore: Dott.ssa Rosana Bizzotto

2 Rapporto annuale 2013

Introduzione Il Rapporto Annuale del Servizio SPISAL 2013 offre un quadro di sintesi sulle attività e sui progetti del servizio ed effettua il bilancio dell anno, evidenziando i risultati più significativi e fornendo elementi di valutazione sull attuazione dei programmi. Il rapporto annuale rappresenta un importante strumento di comunicazione fornendo una informazione sulle attività svolte e testimoniando il lavoro di tutto il personale, amministrativi, medici, tecnici della prevenzione e assistenti sanitari L impegno di redigere un rapporto annuale è stato assunto a partire dal 1998, quindici anni di attività documentate per rendere pubbliche le politiche del servizio, le modalità di lettura e analisi del tessuto produttivo, i problemi di salute dei lavoratori e le strategie di intervento adottate per la loro riduzione. Il documento si articola in diversi capitoli. Un capitolo è dedicato alla descrizione delle dinamiche produttive del territorio e, in relazione a queste, all andamento degli infortuni sul lavoro, utilizzando indicatori sintetici di danno che tengano conto di parametri quali la frequenza e la gravità degli eventi accaduti. Il capitolo relativo alle attività è articolato in tre parti: nella prima e nella seconda vengono riportati i principali risultati ottenuti in termini di prestazioni e nell ambito di specifiche progettualità nel corso del 2013; nella terza parte i progetti il cui avvio è previsto nel 2014. Alle attività di informazione, formazione, comunicazione è dedicata la parte finale della relazione. Camposampiero, 10 marzo 2014 Il Direttore Rosana Bizzotto 3 Rapporto annuale 2013

4 Rapporto annuale 2013

Anno 2013 indice per argomenti Capitolo 1 Il servizio Spisal pag 7 Il personale pag 12 Organigramma pag 13 Funzionigramma pag 14 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Il campo di intervento pag 18 Mappa del territorio pag 19 La popolazione pag 20 Contesto economico-sociale pag 24 Gli infortuni sul lavoro pag 28 Infortuni mortali 1997-2013 pag 32 Le attività principali del 2013 pag 35 Linee di intervento pag 36 Rischi psico-sociali pag 39 I progetti 2013 pag 47 Progetto trasporti pag 48 Stress lavoro-correlato negli istituti di credito pag 51 Campagna "Salva la vita dall'alto" pag 55 Contrasto del rischio di infortuni mortali pag 59 Promozione della salute nei lavoratori autonomi pag 62 Progetto autofficine pag 64 Rischio cancerogeno nel comparto legno pag 66 I nuovi progetti 2014 pag 69 Informazione, Formazione, Comunicazione pag 70 5 Rapporto annuale 2013

6 Rapporto annuale 2013

CAPITOLO 1 Il servizio Spisal 1.1 Premessa Profondi cambiamenti tecnologici, organizzativi, contrattuali, professionali ed economici stanno investendo il mondo del lavoro da circa un ventennio. Anche in Italia la natura del lavoro sta cambiando in misura sensibile, soprattutto per effetto dei mutamenti nell organizzazione del lavoro legati all innovazione tecnologica, alla globalizzazione dei mercati, alla terziarizzazione dell economia, al nuovo modello di impresa in rete, che comporta intensi scambi di prodotti, tecnologie, capitali, informazioni e servizi. Il risultato è quello di una organizzazione del lavoro che tende a discostarsi sempre più dal modello tayloristico dal punto di vista dei contenuti, delle relazioni contrattuali e gerarchiche. Anche la natura dei rischi per la salute e la sicurezza sta cambiando: l intensificazione dei ritmi lavorativi, la precarietà del lavoro con la conseguente necessità di dimostrare determinati standard, aumenta l ansia e lo stress. Alcune tecnopatie prodotte da microtraumi, posture, fatica fisica sono in crescita. La sempre più frequente presenza di varie imprese nella realizzazione del prodotto o servizio, tende a potenziare i rischi di natura infortunistica legati ad una interferenza nelle lavorazioni. L aumento della età pensionabile e quindi l aumento crescente di lavoratori anziani, la presenza sempre più estesa di manodopera straniera, le differenze di genere richiedono una sempre maggior attenzione alla componente umana del lavoro. Con il Dlgs 626/94, confermato dal Dlgs 81/2008, l approccio legislativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro è cambiato. Uno dei momenti più significativi della legge è rappresentato proprio dal passaggio da una concezione della sicurezza basata sulla sola prevenzione tecnologica, ad un sistema di prevenzione che mette l uomo e non la macchina al centro della nuova organizzazione della salute e sicurezza sul lavoro. Questa nuova visione strategica della prevenzione non è stata ancora colta pienamente dalle aziende, specialmente da quelle di piccole dimensioni (che peraltro rappresentano la parte preponderante del tessuto produttivo del territorio), nelle quali prevale ancora, rispetto alle ormai non più recenti novità legislative, un approccio di tipo burocratico, con la conseguenza che sono state prodotte molti documenti, senza che il comportamento delle persone e l organizzazione siano diventati necessariamente più sicuri. L approccio prevalente alla prevenzione è ancora quindi di tipo tecnico. Fare prevenzione significa acquistare macchine sempre più sicure, mentre vi è difficoltà a comprendere le implicazioni organizzative della sicurezza, e capire che la sicurezza va in primo luogo gestita al pari della qualità e della produzione. In questo contesto di forti mutamenti, i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro possono esercitare un ruolo strategico, possono agire 7 Rapporto annuale 2013

cioè come volani di un cambiamento culturale che è il solo a poter stimolare un approccio moderno alla prevenzione. Questa spinta propulsiva potrà funzionare nella misura in cui i Servizi pubblici deputati alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, forti del loro mandato istituzionale, faranno lo sforzo di ridisegnare un nuovo modo di fare prevenzione e di vigilanza, condividendo non solo l approccio teorico ma anche strumenti e modalità di intervento, in un confronto proficuo interno al sistema degli Spisal, ma aperto alle istanze del territorio regionale. Quanto esposto rappresenta quel presupposto teorico che unitamente al mandato istituzionale, così come enunciato dalla Legge 833/78 e la Legge regionale 54/82, rende ragione della mission e della vision del Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza dell Azienda ULSS 15 Alta Padovana. 1.2 Missione Promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro attraverso la prevenzione delle malattie, degli infortuni e delle disabilità, il miglioramento del benessere organizzativo, la crescita della cultura della prevenzione. 1.3 Visione Programmare e gestire l attività mettendo in primo piano i bisogni di salute dei lavoratori e delle aziende Promuovere azioni volte a ridurre le disuguaglianze in termini di salute tra i lavoratori Favorire l inserimento lavorativo dei portatori di handicap Promuovere interventi di contrasto ad ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro Promuovere la cultura della sicurezza, della partecipazione, dell auto-tutela Favorire lo studio e il ricorso a modelli di intervento appropriati e di dimostrata efficacia Responsabilizzare gli operatori verso modelli gestionali che consentano una ottimizzazione delle risorse e dei risultati Coinvolgere nelle scelte programmatiche e nella realizzazione degli interventi tutti i soggetti pubblici e privati il cui operato può avere ricadute sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Assicurare al personale una formazione continua in linea con gli obiettivi del Servizio Assicurare ai cittadini pari accessibilità al Servizio Promuovere il confronto tra pari su modelli e strategie di intervento 8 Rapporto annuale 2013

1.4 Elementi storici e riferimenti legislativi L'attuale organizzazione dei Servizi per la Tutela della salute nei Luoghi di Lavoro risale alla Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del servizio sanitario nazionale" (SSN). Questa legge pone l'educazione sanitaria" e la "prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro" tra gli obiettivi principali del SSN, obiettivi che sono gli stessi della medicina del lavoro come disciplina, di cui l'oms già nel 1950 ne aveva indicato gli scopi: "promuovere e mantenere il più alto livello possibile di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori di tutte le professioni; prevenire ogni danno alla salute causato dalle condizioni di lavoro; proteggerli contro i rischi risultanti dalla presenza di agenti pregiudizievoli per la loro salute". Con il D.lgs. 502 del 1992, il DLgs 517 del 1993, il D.lgs. 229 del 1999 e con la Legge costituzionale n. 3/2001, avviene l'aziendalizzazione del sistema sanitario con il passaggio alle regioni di alcune funzioni. Le Regioni si dotano di propria normativa in materia di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, ad integrazione di quella nazionale. La struttura dei Servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro varia da regione a regione in funzione della programmazione regionale e del grado di industrializzazione del territorio di competenza e possono essere rappresentati da servizi autonomi, sia pure con denominazioni diverse tra loro (SPSAL, SPreSAL, Spesal, SPISAL, Spisll, UOPSAL, UOML, PISLL, ecc.) o possono essere accorpati con altri servizi di prevenzione della USL. La Legge regionale 30 novembre 1982, n. 54 istituisce gli SPISAL nella Regione Veneto. Il D.Lgs 626 del 19 settembre 1994, modifica lo scenario normativo che era alla base di tutta l'attività di prevenzione negli ambienti di lavoro. La Legge 833 affidava alle USL molti degli aspetti rilevanti dell'attività preventiva. Ad esempio, fermo restando le responsabilità dei datori di lavoro, le USL dovevano svolgere in prima persona: la valutazione dei rischi lavorativi, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione e di protezione; l'informazione e la formazione dei lavoratori, la sorveglianza sanitaria, l'attività di vigilanza. Con il Decreto Legislativo 626 si assiste ad un trasferimento di autonomia, fiducia e responsabilità ai datori di lavoro. La filosofia della prevenzione cambia e spetta al datore di lavoro la responsabilità di individuare e valutare i rischi per la salute e la sicurezza, ma soprattutto di programmare e di gestire le misure di prevenzione, di coinvolgere i lavoratori nel processo valutativo, di informarli e formarli, di assicurare una adeguata sorveglianza sanitaria dove è necessario. 9 Rapporto annuale 2013

All'ente pubblico spetta di assistere le aziende, fornire ove possibile la consulenza necessaria, controllare l'attuazione di quanto è previsto dalla legge, facendosi promotore e garante dei processi di prevenzione interni. Il D.Lgs 9 aprile 2008, n.81, altrimenti denominato Testo Unico, si prefigge di compendiare e coordinare tutte le diverse norme emanate in tema di sicurezza sul lavoro, in un unico testo organico. Tra le novità di carattere generale ricordiamo: la definizione, mutuata dall OMS, del concetto di salute intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o infermità (art. 2); l istituzione del Sistema Informativo Nazionale Prevenzione (SINP), per orientare la programmazione delle attività di prevenzione (art. 8). La materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro può essere disciplinata anche da leggi regionali, nel rispetto dei principi fondamentali dettati dalla normativa statale, sempre in senso migliorativo per la tutela dei lavoratori. Il T.U. demanda alla contrattazione collettiva la definizione di taluni ambiti, in particolare quelli relativi alla partecipazione dei lavoratori alla gestione della sicurezza. Sulla scia di quanto previsto dal D.lgs. n. 626/1994, il Testo Unico eleva l organizzazione della sicurezza a livello di sistema, disciplinando una molteplicità di figure, da un lato quelle che costituiscono l organigramma dell impresa (datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori) e, dall altro, figure dotate di formazione specifica e competenza tecnica (il Responsabile e gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione, gli addetti all emergenza antincendio e al primo soccorso, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e il Medico competente, qualora sia previsto l obbligo di sorveglianza sanitaria). Nell ambito di dette figure, un ruolo fondamentale è rivestito dai lavoratori, non considerati più come meri creditori di sicurezza, ma effettivi protagonisti del sistema, tanto da essere chiamati a contribuire, attraverso la consultazione dei loro rappresentanti (RLS), alla valutazione dei rischi. (fonte INAIL) 10 Rapporto annuale 2013

1.5 La Sede La sede del Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) è situata al secondo piano del Centro Servizi Socio Sanitari Guido De Rossignoli in via Cao del Mondo a Camposampiero (PD). La segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Nel sito web aziendale si possono trovare informazioni sulle singole prestazioni svolte dallo SPISAL e altri riferimenti utili. 11 Rapporto annuale 2013

1.6 Il Personale Nel 2013 il numero del personale è aumentato di una unità. L'organico della segreteria è stato integrato con l'arrivo di un nuovo assistente amministrativo: Sig.ra Cristina Zampieri. Totale: 20 Bizzotto Rosana Direttore 049.9822121 rosana.bizzotto@ulss15.pd.it Rami Fabiola Assistente amministrativo 049.9822145 fabiola.rami@ulss15.pd.it Scapolo Silvana Collaboratore amministrativo 049.9822045 silvana.scapolo@ulss15.pd.it Zampieri Cristina Assistente amministrativo 049.9822123 cristina.zampieri@ ulss15.pd.it Eder Margit Medico del lavoro 049.9822136 margit.eder@ulss15.pd.it Marcolongo Mariano Medico del lavoro 049.9822135 mariano.marcolongo@ulss15.pd.it Olivieri Armando Medico del lavoro 049.9822137 dir.epid@ulss15.pd.it Bottacin Gianni Assistente sanitario 049.9822123 gianni.bottacin@ulss15.pd.it Ferraro Antonella Assistente sanitario 049.9822122 aferraro@ulss15.pd.it Rebellato Fiorella Assistente sanitario 049.9822120 fiorella.rebellato@ulss15.pd.it Baggio Luca Tecnico della prevenzione 049.9822139 luca.baggio@ulss15.pd.it Barizza Manuela Tecnico della prevenzione 049.9822132 manuela.barizzal@ulss15.pd.it Berti Giorgio Tecnico della prevenzione 049.9822125 giorgioangelo.berti@ulss15.pd.it Caccin Giuliano Tecnico della prevenzione 049.9822125 giuliano.caccin@ulss15.pd.it Guerra Valerio Tecnico della prevenzione 049.9822157 valerio.guerra@ulss15.pd.it Mini Gioele Tecnico della prevenzione 049.9822131 gioele.mini@ulss15.pd.it Pattaro Massimo Tecnico della prevenzione 049.9822149 massimo.pattaro@ulss15.pd.it Salvalaggio Patrizia Tecnico della prevenzione 049.9822133 patrizia.salvalaggiol@ulss15.pd.it Squarcina Vittorino Tecnico della prevenzione 049.9822127 vittorino.squarcina@ulss15.pd.it Zecchin Francesco Tecnico della prevenzione 049.9822130 francesco.zecchin@ulss15.pd.it 12 Rapporto annuale 2013

1.7 Organigramma Direttore Rosana Bizzotto Segreteria Silvana Scapolo Fabiola Rami Cristina Zampieri Medici del lavoro Mariano Marcolongo Margit Eder Unità 1 Medicina del Lavoro Armando Olivieri Assistenti Sanitari Antonella Ferraro Fiorella Rebellato Gianni Bottacin Unità 2-3 Igiene del Lavoro Sicurezza ed Impiantistica Tecnici della Prevenzione Caccin Giuliano Berti Giorgio Guerra Valerio Baggio Luca Barizza Manuela Mini Gioele Squarcina Vittorino Pattaro Massimo Salvalaggio Patrizia Zecchin Francesco 13 Rapporto annuale 2013

1.8 Funzionigramma Operatore Profilo Funzioni Rosana Bizzotto Dirigente Medico Direttore del Servizio Referente Accreditamento e Qualità Direttore del Centro di riferimento regionale per l erogazione dei corsi di formazione professionale per addetti alla bonifica da amianto Armando Olivieri Dirigente medico Responsabile Unità di Medicina del Lavoro Responsabile Unità di Epidemiologia-Sistema Informativo Amministratore del sistema informatico regionale Prev-net Eder Margit Dirigente medico Referente della Linea Ex esposti ad amianto Componente Commissione Inserimento Lavorativo Disabili Mariano Medico Specialista Referente della Linea Rischi di natura ergonomica Marcolongo Ambulatoriale Componente Commissione Inserimento Lavorativo Disabili Antonella Ferraro Assistente Sanitaria Collabora alla realizzazione e diffusione di materiale informativo, alla progettazione e realizzazione di interventi di promozione della salute, alla organizzazione di incontri, seminari e convegni Verifica i protocolli di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto nelle attività di bonifica Responsabile dell aggiornamento delle pagine web del Servizio Collabora alla stesura del Rapporto Annuale di Servizio Docente nei corsi per addetti alla bonifica di amianto Componente del gruppo di lavoro dipartimentale "Guadagnare salute" Fiorella Rebellato Assistente Sanitaria Collabora negli interventi di promozione e prevenzione della salute nei luoghi di lavoro e nelle attività di informazione e formazione Verifica i protocolli di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi specifici Intervistatore Progetto PASSI Docente nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Componente del gruppo di lavoro dipartimentale "Guadagnare salute" 14 Rapporto annuale 2013

Gianni Bottacin Assistente Sanitario Coordinatore delle attività di Miglioramento della qualità professionale e della integrazione dei processi di lavoro del personale infermieristico e assistenti sanitari del Dipartimento di Prevenzione Verifica i protocolli di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi specifici Intervistatore Progetto PASSI Collabora nelle inchieste di malattia professionale Referente del gruppo di lavoro progetto relativo al progetto CCM3 Definizione ed implementazione di un sistema di monitoraggio del rispetto della normativa del fumo in Italia Tutor organizzativo nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Gioele Mini Tecnico della Prevenzione Gestione attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento all industria manifatturiera e al comparto agricolo Tutor didattico nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Giorgio Berti Tecnico della Prevenzione Gestione attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento ai cantieri edili e alle aziende agricole Luca Baggio Tecnico della Prevenzione Valutazione dei progetti di Nuovi Insediamenti Produttivi e Inizio attività Gestione delle attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento ai cantieri edili Gestione delle attività didattiche e formative degli studenti del corso di laurea in Tecnico della Prevenzione, in collaborazione con l Università di Padova Collabora alle attività di informazione e formazione rivolte alle aziende e alle scuole Referente del Servizio di pronta disponibilità Manuela Barizza Tecnico della Prevenzione Gestione delle attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento alle aziende a rischio chimico e alle aziende a rischio di incidente rilevante Valutazione piani di bonifica dell amianto Collabora alle attività di informazione e formazione rivolte alle aziende e alle scuole Referente regolamento Reach Giuliano Caccin Tecnico della Prevenzione Coordinatore delle attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento alle aziende insalubri Valutazione progetti Nuovi Insediamenti Produttivi e 15 Rapporto annuale 2013

Inizio Attività Collabora alla predisposizione dei Piani di lavoro settimanali del Servizio Collabora alla realizzazione della campagna informativa regionale sulle misure preventive e protettive da predisporre negli edifici per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza Componente del Gruppo di Lavoro regionale sull agricoltura Docente nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Patrizia Salvalaggio Tecnico della Prevenzione Gestione attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento ai comparti a rischio Valutazione dei certificati di infortunio sul lavoro e selezione dei casi da sottoporre a verifica Tutor didattico nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Vittorino Squarcina Tecnico della Prevenzione Gestione attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento ai comparti a rischio ergonomico Supporto tecnico nelle inchieste di malattia professionale relative a patologie muscolo-scheletriche Valutazione piani di bonifica dell amianto Docente nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Francesco Zecchin Tecnico della Prevenzione Gestione delle attività ispettive di vigilanza e controllo, con particolare riferimento al comparto edile Valutazione dei piani di bonifica dell amianto Supporto alle inchieste per malattie professionali relative a ipoacusie da rumore, patologie muscoloscheletriche e patologie asbesto-correlate Referente restituibilità ambienti bonificati da amianto Docente nei corsi per addetti alla bonifica di amianto Gestione delle procedure di monitoraggio e attività ispettiva sui cantieri (MAIC) Massimo Pattaro Tecnico della Prevenzione Collabora alle attività ispettive di vigilanza e controllo con particolare riferimento al comparto agricoltura e al comparto edilizia Valutazione progetti Nuovi insediamenti produttivi 16 Rapporto annuale 2013

Valerio Guerra Gestione delle attività ispettive di vigilanza e controllo con particolare riferimento alla verifica dei requisiti di sicurezza stabiliti dalla direttiva macchine e al monitoraggio della procedura di segnalazione al Ministero delle presunte non conformità Docente nei corsi per addetti alla bonifica di amianto Gestione notifiche ex art. 9 L. 257/92 Registrazione di Notifiche preliminari, inserimento piani Cristina Zampieri Assistente Amministrativo di Lavoro amianto, invio comunicazioni informative alle aziende Fabiola Rami Assistente Amministrativo Presa visione della posta elettronica con eventuale inoltro all Ufficio Protocollo e alla Direzione del Servizio Registrazione, protocollazione, spedizione e archiviazione piani di bonifica dell amianto Protocollazione, spedizione ed archiviazione dei verbali di sopralluogo e verifica ottemperanza con chiusura pratiche ex L.758 in Prev-net; Verifica e sollecito pagamenti sanzioni Invio pratiche all archivio storico Tutor amministrativo nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto Silvana Scapolo Collaboratore Amministrativo Gestione pratiche di accesso agli atti con registrazione battitura protocollazione e spedizione Rendicontazione fondi specifici assegnati dalla Regione Veneto con predisposizione ordini materiale vario Gestione flussi informativi ministeriali, regionali, Inail e Direzione Territoriale Lavoro Gestione archivio storico (tempi di conservazione documenti) Gestione archivio inchieste infortuni Registrazione, protocollazione, spedizione e archiviazione piani di bonifica dell amianto Protocollazione, spedizione ed archiviazione dei verbali di sopralluogo e verifica ottemperanza con chiusura pratiche ex L. 758/94 nella procedura Prev-net; Tutor amministrativo nei corsi professionali per addetti alla bonifica di materiali contenenti amianto 17 Rapporto annuale 2013

CAPITOLO 2 Il campo di intervento 2.1 L'azienda Ulss 15 "Alta Padovana" L Azienda Ulss 15 Alta Padovana è stata costituita con Legge Regionale 14 settembre 1994, n. 56 Norme e principi per il riordino del servizio sanitario regionale in attuazione del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 "riordino della disciplina in materia sanitaria", così come modificato dal Decreto Legislativo 7 dicembre 1993, n. 517. Nasce dall accorpamento delle disciolte Ulss 19 Mediobrenta di Cittadella e Ulss 20 di Camposampiero. L azienda, per legge, ha personalità giuridica pubblica e, al contempo, autonomia gestionale. La sede legale è a Cittadella in via Casa di Ricovero, 40. I valori dell Azienda sono: promuovere e tutelare la salute collettiva e individuale, garantire equità di accesso ai servizi socio-sanitari. L Azienda fa parte di un sistema socio-sanitario regionale orientato al miglioramento continuo della qualità dell assistenza, per soddisfare al meglio i bisogni dei propri cittadini, secondo criteri di efficienza, efficacia, costi congrui, progresso medico e tecnologico. E perciò impegnata a garantire livelli organizzativi adeguati per ottimizzare il potenziale professionale e umano disponibile. 2.2 Caratteristiche geografiche L Azienda ha un ambito territoriale di 582 Kmq, costituito dai territori dei 28 Comuni suddivisi in 2 distretti: Distretto n. 1 Sud Est: Borgoricco, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Trebaseleghe, Vigodarzere, Vigonza,Villa del Conte, Villanova di Camposampiero. Distretto n. 2 Nord Ovest: Campodoro, Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Cittadella, Curtarolo, Fontaniva, Galliera Veneta, Gazzo, Grantorto, Piazzola sul Brenta, San Pietro in Gu, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, Tombolo, Villafranca Padovana. 18 Rapporto annuale 2013

2.3 Mappa del territorio dell'azienda Ulss 15 "Alta Padovana" 19 Rapporto annuale 2013

2.4 Popolazione L'Azienda Ulss15 "Alta Padovana" ha un ambito territoriale di 582 Kmq, costituito dai territori dei 28 Comuni che ad essa afferiscono. Secondo i dati anagrafici forniti dai singoli Comuni, al 31/12/2012 la popolazione residente nel suo complesso ammonta a 255.619 unità con una densità di popolazione media pari a 439 ab/km2. La proporzione di residenti con età maggiore di 65 anni è pari al 17.7% (indice di invecchiamento), mentre l indice di vecchiaia è pari al 113.1%. A livello di singolo comune gli indicatori demografici descrivono un territorio piuttosto eterogeneo con valori anche molto differenti da un comune all altro. Tabella 1 - Popolazione residente nei 28 comuni Ulss 15 al 31 dicembre 2012 comuni superficie popolazione densità indice di vecchiaia 1 indice di invecchiamento 2 BORGORICCO 20.64 8'538 414 97.2% 16.4% CAMPO SAN MARTINO 13.13 5'715 435 134.2% 19.7% CAMPODARSEGO 25.61 14'326 559 110.7% 17.5% CAMPODORO 11.16 2'728 244 90.7% 14.6% CAMPOSAMPIERO 21.07 12'091 574 103.8% 16.7% CARMIGNANO DI BRENTA 14.73 7'598 516 147.2% 21.5% CITTADELLA 36.55 20'094 550 138.4% 20.0% CURTAROLO 14.86 7'211 485 122.3% 18.0% FONTANIVA 20.62 8'267 401 134.6% 20.0% GALLIERA VENETA 9.01 7'100 788 133.5% 19.3% GAZZO 22.65 4'314 190 91.8% 15.5% GRANTORTO 14.07 4'675 332 112.8% 18.1% LOREGGIA 19.03 7'476 393 71.5% 12.8% MASSANZAGO 13.22 5'914 447 64.3% 11.6% PIAZZOLA SUL BRENTA 41.38 11'151 269 148.1% 21.3% PIOMBINO DESE 29.53 9'530 323 108.5% 17.6% SAN GIORGIO DELLE PERTICHE 18.8 10'053 535 97.7% 16.2% SAN GIORGIO IN BOSCO 28.09 6'320 225 108.0% 16.7% SAN MARTINO DI LUPARI 24.27 13'054 538 109.6% 17.6% SAN PIETRO IN GU' 17.8 4'553 256 115.2% 18.8% SANTA GIUSTINA IN COLLE 17.89 7'227 404 111.2% 16.6% TOMBOLO 11.09 8'303 749 118.8% 18.3% TREBASELEGHE 30.73 12'731 414 100.6% 16.5% VIGODARZERE 19.91 13'023 654 125.1% 18.7% VIGONZA 33.32 22'227 667 121.1% 18.3% VILLA DEL CONTE 17.32 5'523 319 107.5% 17.2% VILLAFRANCA 23.83 9'890 415 93.4% 16.0% VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO 12.18 5'987 492 104.5% 17.0% TOTALE ULSS 15 582.49 255'619 439 113.1% 17.7% 20 Rapporto annuale 2013

Nel complesso, rispetto al 2002 si è osservato un incremento della popolazione residente pari all 13,2% (29.724 unità): la variazione massima è stata riscontrata nel 2007 con un incremento rispetto all'anno precedente del 2.2%. In seguito la crescita ha subito un rallentamento con valori inferiori all 1% già dal 2009; al 31 dicembre 2012 il saldo è pari a +0.81%. Tabella 2 - Variazione annua popolazione residente al 31 dicembre 2012 anno uomini donne totale residenti variazione assoluta rispetto all'anno precedente variazione % rispetto all'anno precedente 0.00% 0.50% 1.00% 1.50% 2.00% 2.50% 2012 126'528 129'091 255'619 2'058 0.81% 2011* 125'620 127'941 253'561 * * 2010 126'714 128'036 254'750 1'953 0.77% 2009 125'882 126'915 252'797 2'471 0.99% 2008 124'672 125'654 250'326 3'888 1.58% 2007 122'782 123'641 246'438 5'213 2.16% 2006 120'094 121'131 241'225 3'530 1.49% 2005 118'294 119'401 237'695 3'388 1.45% 2004 116'438 117'869 234'307 3'869 1.68% 2003 114'340 116'098 230'438 4'543 2.01% 2002 111'902 113'993 225'895 - - Fonte: Istat * Nell'anno 2011 la popolazione legale è stata certificata dal 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Questo evento ha determinato una discontinuità con serie storica della popolazione degli anni precedenti (ovvero uno scostamento censimento-anagrafe). Di conseguenza la variazione annua della popolazione residente del 2011 rispetto all'anno precedente non è stata riportata. L ammontare di cittadini stranieri presenti nel territorio dell Alta Padovana al 1 gennaio 2013 è pari 25.540 unità, circa il 10% del totale dei residenti. Sono rappresentati diversi paesi esteri: al 31/12/2010 i cittadini rumeni sono la comunità prevalente con quasi il 40% del totale degli stranieri, seguiti dai marocchini (10.4%) e dagli albanesi (9.2%). 21 Rapporto annuale 2013

Tabella 3 - Popolazione residente straniera per sesso e le principali cittadinanze presenti - 31.10.2010 Cittadinanza uomini donne totale residenti Romania 5'149 4'986 10'135 39.2% Marocco 1'444 1'245 2'689 10.4% Albania 1'267 1'116 2'383 9.2% Moldova 611 997 1'608 6.2% Cina Rep. Popolare 656 591 1'247 4.8% Bosnia-Erzegovina 522 367 889 3.4% Ghana 393 275 668 2.6% Macedonia 337 305 642 2.5% Senegal 467 167 634 2.5% Nigeria 281 229 510 2.0% Altro 2'201 2'248 4'449 17.2% Totale 13'328 12'526 25'854 100.0% Tabella 4 - Popolazione residente totale (31/12/2012) e straniera (01/01/2013) per età 14.0% 12.0% 10.0% 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% 0.0% 00-04 05-09 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75 + stranieri residenti totale residenti Fonte: ISTAT 22 Rapporto annuale 2013

Quasi i due terzi degli stranieri nati all'estero e residenti in Italia sono immigrati per motivi di lavoro 3 e sono caratterizzati da un età mediamente più giovane. L indice di struttura della popolazione attiva rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa: è il rapporto tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni); valori bassi di questo indicatore indicano una struttura giovane della popolazione in età lavorativa. Tabella 5 - Popolazione residente totale (31/12/2012) e straniera (01/01/2013) per fasce d età (componenti della popolazione) Fascia d'età Residenti totali Residenti stranieri n % n % 0-14 (popolazione in età non attiva) 40'081 15.7% 5'851 22.9% 15-39 (popolazione in età lavorativa più giovane) 78'140 30.6% 12'418 48.6% 40-64 (popolazione in età lavorativa più anziana) 92'051 36.0% 6'863 26.9% 65+ (popolazione in età non attiva) 45'347 17.7% 408 1.6% Totale 255'619 100.0% 25'540 100.0% Indice di struttura della popolazione attiva 117.8% 55.3% Fonte: Anagrafe dei Comuni, ISTAT Alla fine del 2012 per gli stranieri residenti il valore dell indice di struttura è pari al 55.3% (117.8% quello dell intera popolazione residente dell Ulss15). 1 indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella di età compresa tra 0 e 14 anni; 2 indice di invecchiamento: rapporto tra la popolazione di 65 anni e la popolazione totale 3 Istat: I redditi delle famiglie con stranieri 22 dicembre 2011 23 Rapporto annuale 2013

2.5 Contesto economico/sociale Il territorio dell Alta Padovana si caratterizza a forte vocazione produttiva prevalentemente legata ai settori industria e terziario. Al 31/12/2013 il totale degli insediamenti produttivi (IP) nel territorio dell Ulss15 è di 28.782 unità, pari al 26.5% del totale provinciale e del 5.3% del totale Regionale. Tabella 6 - Insediamenti produttivi 1 (sedi di impresa e unità locali in senso stretto) Settori di attività economica 31/12/2013 Settore ATECO 2007 Ulss15 Padova Veneto Proporzione % Ulss15 su Provincia di Padova Proporzione % Ulss15 su Veneto A Agricoltura-pesca 4'341 13'534 74'071 32.1% 5.9% B Estrattive 5 30 515 16.7% 1.0% C Attività manifatturiere 5'008 14'056 68'951 35.6% 7.3% D Energia 111 350 1'598 31.7% 6.9% E Industrie ambientali 72 234 1'606 30.8% 4.5% F Costruzioni 4'492 14'864 75'238 30.2% 6.0% G Commercio 6'666 28'616 134'664 23.3% 5.0% H Trasporti 965 3'456 18'279 27.9% 5.3% I Alloggio e ristorazione 1'238 5'884 38'193 21.0% 3.2% J Editoria, informatica e telecom. 526 2'791 11'242 18.8% 4.7% K Attività finanziarie/assicurat. 733 3'281 15'142 22.3% 4.8% L Attività immobiliari 1'626 6'760 31'516 24.1% 5.2% M Attività professionali 856 4'654 19'537 18.4% 4.4% N Altri servizi imprese 516 2'803 13'370 18.4% 3.9% P Istruzione 202 904 2'844 22.3% 7.1% Q Sanità e assistenza sociale 117 698 3'142 16.8% 3.7% R Attività artistiche, sportive, ecc. 176 956 5'549 18.4% 3.2% S Altri servizi personali 1'023 4'146 20'598 24.7% 5.0% Non classificate 109 564 3'409 19.3% 3.2% TOTALE 28'782 108'583 539'469 26.5% 5.3% di cui industria e terziario 24'441 95'049 465'398 25.7% 5.3% Fonte: elaborazione su dati uff. studi e statistica CCIAA Padova. 1 Per insediamenti produttivi si intendono il complesso delle sedi legali di impresa e delle unità locali in senso stretto (comprendenti sedi secondarie, filiali, stabilimenti, ecc.) che fanno capo alle stesse sedi legali 24 Rapporto annuale 2013

In valore assoluto il settore del Commercio è il più rappresentato con 6.666 insediamenti, tuttavia in relazione al contesto Provinciale e Regionale, il settore più rilevante è quello delle Attività manifatturiere: con oltre 5.000 insediamenti produttivi, copre una quota pari al 35.6% del totale provinciale ed al 7.3% di quello Regionale. Pur in un contesto ancora così importante, gli effetti della crisi economica hanno avuto un riflesso sostanziale anche nell Alta Padovana con una diminuzione, rispetto al 31 dicembre dell anno precedente, del -2.6% del totale degli insediamenti. Tra i settori più colpiti emerge il dato dell Agricoltura e pesca (-15.0%), dell Industria (-1.0%) e delle Costruzioni ( - 1.2%). In saldo positivo invece il Commercio e ristorazione e i Servizi alle imprese. 25 Rapporto annuale 2013

Tabella 7 - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 2 (sedi di impresa e unità locali in senso stretto) Tassi di crescita per MACROSETTORI variazioni 2012-2013 al 31 dicembre Macrosettori ATECO 2007 Ulss15 Padova Veneto A Agricoltura e pesca -15.0% -11.6% -5.9% B-F Industria -1.0% -1.9% -2.4% di cui Costruzioni -1.2% -2.8% -3.2% G-I Commercio-ristorazione 0.4% 0.4% 0.2% H-N Servizi alle imprese 0.7% 0.2% 0.1% O-S Servizi alle persone -0.3% 1.8% 2.0% Totale -2.6% -1.8% -1.3% Fonte: elaborazione su dati uff. studi e statistica CCIAA Padova. Il tessuto economico dell Alta Padovana presenta ancora una componente legata all agricoltura, in modo particolare alle aziende agricole a conduzione diretta, ma in special modo alla zootecnia che rappresenta un settore particolarmente sviluppato rispetto al resto della provincia di Padova. Tabella 8 - AZIENDE AGRICOLE Censimento agricoltura 2010 - Aziende per forma di conduzione Aziende agricole Ulss15 Padova Veneto Proporzione % Ulss15 su Provincia di Padova Proporzione % Ulss15 su Veneto Totali 11'032 29'581 119'384 37.3% 9.2% di cui: - a conduzione diretta del coltivatore 8'630 22'796 101'973 37.9% 8.5% - con salariati 2'365 6'636 16'477 35.6% 14.4% - con altre forme di conduzione 37 149 934 24.8% 4.0% con allevamenti 2'228 4'156 20'009 53.6% 20.8% - n. capi 1'573'527 5'955'481 50'596'369 26.4% 3.1% Superficie agricola totale SAT (in ettari) 42'850 160'889 1'008'179 26.6% 4.3% Superficie agricola utilizzata SAU (in ettari) 37'531 138'499 811'440 27.1% 4.6% Dimensione media (in ettari) 3.4 4.7 6.8 Fonte: elaborazioni della Regione Veneto - Sezione Sistema Statistico Regionale su dati Istat 26 Rapporto annuale 2013

1 Istat: I redditi delle famiglie con stranieri 22 dicembre 2011 2 Per insediamenti produttivi si intendono il complesso delle sedi legali di impresa e delle unità locali in senso stretto (comprendenti sedi secondarie, filiali, stabilimenti, ecc.) che fanno capo alle stesse sedi legali. 27 Rapporto annuale 2013

CAPITOLO 3 Gli infortuni sul lavoro Il numero complessivo degli infortuni è in continua diminuzione negli ultimi anni, ma questo dato, ancorché di sicuro interesse, non è sufficiente a cogliere interamente la dimensione e la potenzialità informativa di un evento il cui contenimento rappresenta uno dei nostri principali obiettivi di salute. Nelle tabelle e nei grafici presentati sono rappresentati alcuni indicatori che consentono un generale inquadramento del fenomeno nelle sue principali caratteristiche. Tabella 9 - INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE: 2012 - frequenze per "azienda 1 Gestioni - Industria e Servizi (esclusi Infortuni Stradali; Studenti, Sportivi Prof.; Infortuni In Itinere) Comparti Infortuni totali (%) Infortuni gravi 2 (%) (%) gravi / totali Eventi mortali 01 Agrindustria e pesca 35 1.6% 8 1.7% 22.9% 0 02 Estrazioni minerali 3 0.1% 0 0.0% 0.0% 0 03 Industria Alimentare 31 1.5% 14 3.0% 45.2% 0 04 Industria Tessile 39 1.8% 6 1.3% 15.4% 0 05 Industria Conciaria 0 0.0% 0 0.0% - 0 06 Industria Legno 105 4.9% 27 5.9% 25.7% 1 07 Industria Carta 61 2.9% 14 3.0% 23.0% 0 08 Industria Chimica e Petrolio 73 3.4% 14 3.0% 19.2% 0 09 Industria Gomma 7 0.3% 2 0.4% 28.6% 0 10 Ind.Trasf. non Metalliferi 55 2.6% 11 2.4% 20.0% 0 11 Industria Metalli 37 1.7% 6 1.3% 16.2% 0 12 Metalmeccanica 476 22.4% 109 23.6% 22.9% 0 13 Industria Elettrica 18 0.8% 1 0.2% 5.6% 0 14 Altre Industrie 104 4.9% 17 3.7% 16.3% 0 16 Costruzioni 359 16.9% 98 21.3% 27.3% 0 17 Commercio 332 15.6% 41 8.9% 12.3% 0 18 Trasporti 105 4.9% 38 8.2% 36.2% 0 19 Sanita' 70 3.3% 13 2.8% 18.6% 0 20 Servizi 206 9.7% 42 9.1% 20.4% 0 99 Comparto non determinabile 6 0.3% 0 0.0% 0.0% 0 Totale 2122 100.0% 461 100.0% 21.7% 1 Fonte: INAIL 28 Rapporto annuale 2013

Gli indicatori consentono di cogliere la complessità del fenomeno che non è completamente inquadrabile o descrivibile con una sola grandezza: ad un tasso elevato (n infortuni/n addetti) può corrispondere un bassa proporzione (%) sul totale degli infortuni, e viceversa. Si deve ragionare inoltre anche sulla gravità degli infortuni alla cui comprensione concorrono altri indicatori (n mortali, proporzione gravi). Ogni anno quasi 30 lavoratori su 1000 subiscono un infortunio sul lavoro: circa il 20% di questi infortuni è classificato come grave. Tabella 10 - INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE: serie 2004-2012 - frequenze assolute per "azienda" 1 Gestioni - Industria e Servizi (esclusi Infortuni Stradali; Studenti, Sportivi Prof.; Infortuni In Itinere) 5'000 4'000 3'938 3'403 3'643 3'496 3'174 3'000 2'605 2'711 2'483 2'122 2'000 1'000 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Tabella 11 - ADDETTI: serie 2004-2011 - frequenze assolute 100'000 95'000 93'177 90'000 87'174 88'899 88'402 89'051 90'308 85'000 83'858 82'747 80'000 75'000 70'000 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 29 Rapporto annuale 2013

Tabella 12 - INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE: serie 2004-2011 tasso grezzo (per 1.000 addetti) 60 50 47.0 41.1 41.8 39.3 40 30 34.1 29.5 30.4 27.5 20 10 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: INAIL. Le informazioni sulla numerosità (tassi) e sulla gravità degli infortuni possono essere combinate assieme per formare un indicatore sintetico che, componendo entrambi i tipi di informazione, consente di classificare le attività lavorative secondo un criterio complessivo, orientato all'individuazione dei bisogni di prevenzione. Sulla base di questo indicatore, tra i settori a maggior rischio infortunistico, nel nostro territorio possiamo evidenziare i settori di trasporti e magazzinaggio, costruzioni, metalmeccanica e industria del legno. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Articolo 3), 1948 30 Rapporto annuale 2013

Tabella 13 - INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE: 2011 incidenza e gravità per azienda 1 50.0 10 Ind.Trasf. non Metalliferi 01 Agrindustria e pesca 40.0 08 Ind. Chimica e Petrolio 12 Metalmeccanica 06 Industria Legno 16 Costruzioni 17 Commercio tasso grezzo infortuni (x1.000 addetti) 30.0 20.0 19 Sanita' 14 Altre Industrie 07 Industria Carta Totale Az.Ulss15 04 Industria Tessile 18 Trasporti 03 Industria Alimentare 10.0 20 Servizi Area del cerchio proporzionale alla frequenza degli infortuni 0.0 12.0% 16.0% 20.0% 24.0% 28.0% 32.0% proporzione infortuni gravi/totali (%) Morte bianca è quella dovuta a un incidente mortale sul lavoro, causata dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. L uso dell aggettivo bianco allude all assenza di una mano direttamente responsabile dell incidente. 1 Infortuni avvenuti ovunque in Italia ma appartenenti a ditte del territorio considerato. 2 comprende gli infortuni mortali + quelli con qualsiasi grado di invalidità INAIL + quelli con durata complessiva dell assenza dal lavoro > 40 giorni. 31 Rapporto annuale 2013

3.1 Infortuni mortali 1997-2013 Nel periodo 1997-2013 sono avvenuti 58 infortuni mortali. Infortuni che hanno riguardato esclusivamente persone di sesso maschile. Tabella 14 - Infortuni mortali avvenuti nel territorio dell'ulss 15 "Alta Padovana" dal 1997 al 2013 N. Anno Età Luogo Comparto Dinamica 1 1997 44 San Pietro in Gù Metalmeccanica Caduta dall'alto (10m) mentre si trovava su una struttura metallica 2 1997 59 San Pietro in Gù Autotrasporti Caduto dalla sponda del camion (2 m) 3 1997 52 Curtarolo Edilizia Folgorato per contatto (linea elettrica in tensione) 4 1997 32 San Martino di L. Edilizia Caduta dall'alto (2,5 m) mentre intonacava 5 1997 38 Cittadella Edilizia Investito da un camion 6 1997 51 Piazzola S.B. Agricoltura Usando il motocoltivatore inciampava in fase di retromarcia e finiva sotto la fresa in rotazione 7 1998 22 Camposampiero Falegnameria Investito da tavole movimentate da un carrello elevatore 8 1998 34 Loreggia Edilizia Caduta dall'alto (tetto in eternit) 9 1998 59 S.Giustina in Colle Edilizia Caduta da 3 metri mentre si trovava su un cassero 10 1999 48 Tombolo Metalmeccanica Investito da una cancellata che scivolava dalle staffe di un carrello elevatore 11 1999 64 Vigonza Edilizia Crollo di un muro (di 20 m) urtato da un braccio dell'autogru 12 1999 17 Campo S.Martino Commercio Schiacciato tra il sistema di sollevamento e il tettuccio del carrello elevatore 13 1999 22 Piombino Dese Edilizia Investito da un compressore che movimentava con la gru dell'autocarro 14 1999 56 Piazzola S.B. Agricoltura Agganciato dall'albero cardanico del trattore 15 2000 36 Massanzago Metalmeccanica Investito da lamiere mentre apriva la sponda del camion 16 2000 25 Carmignano di B Edilizia Caduta dall'alto (12 m - tetto in eternit) 17 2000 59 Villafranca P Agricoltura Inalazione di vapori tossici 18 2000 26 Cittadella Edilizia Investito dalla caduta di un solaio di un fabbricato in demolizione 19 2000 32 Galliera Veneta Metalmeccanica Investito da una trave in ferro 20 2000 58 San Giorgio d P. Edilizia Caduta dall'alto (6 m) per sfondamento di un lucernaio della copertura 21 2000 60 San Giorgio in B Macellazione Scivolato in piano su un pavimento in calcestruzzo bagnato 22 2001 53 Piazzola sul B Edilizia Caduto dal cassone di un camio (1,2 m) per l'urto della pala di un escavatore 23 2001 54 Villa del Conte Lav. Legno Scivolato dalla sponda di un rimorchio da una altezza di circa 3,5 m 24 2002 50 Camposampiero Sanità Incastrato tra la base dell'ascensore e l'architrave 25 2002 58 Grantorto Autotrasporti Schiacciato dalle ruote del proprio camion 26 2002 49 Massanzago Edilizia Investito dalle braccia dell'escavatore che si ribaltava durante la posa di un pozzetto 27 2003 79 S Giustina in Colle Agricoltura Impigliato nell'albero cardanico 32 Rapporto annuale 2013

28 2003 51 Loreggia Edilizia Caduta dall'alto 29 2003 62 Loreggia Commercio Schiacciamento tra furgone e carrello elevatore 30 2004 56 Fontaniva Lav. Legno Schiacciato da pressa a caldo 31 2004 32 Cittadella Edilizia stradale Colpito alla testa da camion in transito 32 2004 43 Campodarsego Edilizia Colpito dalla benna dell'escavatore 33 2005 61 Vigonza Edilizia Schiacciato tra cesta autosollevante e trave del capannone 34 2005 53 Vigonza Edilizia Per esplosione da perdita di GPL 35 2006 62 Cittadella Autotrasporti Caduto dal cassone di un camion 36 2006 54 Villafranca P Autotrasporti Caduto dal cassone di un camion 37 2006 45 Galliera Veneta Edilizia Caduta dall'alto (tetto in eternit) 38 2007 26 Trebaseleghe Edilizia Colpito da una leva di richiamo della rampa di carico di un camion 39 2007 48 S Giustina in Colle Edilizia Folgorazione 40 2007 23 Camposampiero Metalmeccanica Investito da ghisa fusa 41 2007 30 Camposampiero Metalmeccanica Investito da ghisa fusa 42 2007 53 Grantorto Metalmeccanica Investito dal portone del capannone 43 2008 46 San Martino di L Lav. Legno Colpito al volto da un pezzo di legno della rifilatrice 44 2008 41 Borgoricco Lav. Legno Incastrato tra le parti fisse di una macchina per il taglio di poliuretano 45 2008 40 Trebaseleghe Edilizia Caduta dall'alto (11 metri) 46 2008 40 Villanova di C Lav. Legno Investito dai pannelli caduti dal carrello elevatore 47 2009 50 Carmignano di B Agricoltura Investito da tronco d'albero che stava tagliando 48 2009 55 Villafranca P Lav. Metalli Travolto da una lastra di vetro curvo 49 2010 42 Camposampiero Lav. Carta Schiacciamento da caduta imballo di carta 50 2010 47 San Martino di L Edilizia Colpo di calore 51 2010 55 Trebaseleghe Metalmeccanica Schiacciamento e ustioni da macchina operatrice 52 2010 60 San Pietro in Gù Edilizia Caduta dall'alto 53 2011 50 San Giorgio in B. Ind Alimentare Schiacciamento impianto di formazione pallet 54 2011 59 Curtarolo - in pensione Caduta da ponteggio 55 2011 61 San Martino di L. Edilizia Schiacciato dalle ruote della gru a torre 56 2012 42 San Martino di L. Edilizia Caduta dall'alto 57 2012 49 Vigonza Metalmeccanica Schiacciamento da automezzo in manovra 58 2013 62 Trebaseleghe Agricoltura Ribaltamento del trattore - annegamento 33 Rapporto annuale 2013

100 sogni morti sul lavoro 100 sogni morti sul lavoro è una installazione di Gianfranco Angelico Benvenuto. Le cento tute da lavoro abiti al vento, stoffa vuota priva di carne e sangue rappresentano, con un simbolismo di grande impatto, i sogni spezzati di quanti hanno perso la vita sul lavoro. La grande installazione, non vuole solo commemorare le vittime innocenti, ma anche sollecitare la possibilità di un domani dove il lavoro non abbia più nulla a che fare con la morte e la malattia. Proprio per l insieme di questi significati Federarchitetti ha voluto che l opera fosse parte integrante della Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri edili, evento che oltre a Roma si è svolta il 27 Marzo 2014, contemporaneamente in undici città italiane (Milano, Parma, Rimini, Pisa, L Aquila -Avezzano, Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Catania). 34 Rapporto annuale 2013

CAPITOLO 4 Le attività principali del 2013 4.1 - Dati di sintesi Nella tabella sottostante sono riassunte, distinte per tipologia, le principali prestazioni del 2013 confrontate con quelle relative ai due anni precedenti (2011-2012). Tabella 15 - Attività 2011-2013 ATTIVITA Principali 2011 2012 2013 Attività sanitaria Visite specialistiche di medicina del lavoro 170 180 73 Visite specialistiche ex esposti ad amianto 10 17 20 Sportello sul disagio lavorativo (n accessi) 6 11 Ricorsi avverso il giudizio di idoneità del medico competente 11 11 18 Inchieste infortuni 117 107 115 Inchieste di malattia professionale 119 116 100 Interventi di prevenzione nei cantieri edili 251 251 250 Interventi di prevenzione in aziende appartenenti al settore industria 257 212 246 e servizi Interventi di prevenzione in aziende appartenenti al settore agricolo 43 71 61 Valutazioni del rischio ergonomico (n. postazioni esaminate) 117 33 97 Pareri per interventi di bonifica amianto 322 424 346 Interventi su cantieri di bonifica amianto 49 40 65 Pareri su progetti di nuovi insediamenti produttivi, classificazione 279 139 116 industrie insalubri, pareri inizio attività, pareri distributori carburanti Attività di informazione-formazione-comunicazione Organizzazione di convegni 1 2 1 Relazioni a convegni 6 1 Produzione materiale informativo 1 1 1 Figure informate e formate 3817 2938 715 35 Rapporto annuale 2013

4.2 - Linee di intervento Sportello sul Mobbing, Disagio lavorativo e Stress lavoro correlato Lo stress legato al lavoro è considerato non un rischio nuovo, vista la copiosa letteratura presente nel merito, ma un rischio emergente in quanto nell UE le situazioni di disagio lavorativo sono in costante aumento. Recenti ricerche condotte nei Paesi della UE mettono in evidenza come lo stress legato alla attività lavorativa sia un problema di salute largamente diffuso fino ad occupare il 2 posto fra quelli più indicati dai lavoratori, con una importante ricaduta economica sulle aziende e sulle economie nazionali. Nel 2010 la Regione Veneto ha approvato una legge (LR 22 gennaio 2010 n. 8) che ha come titolo Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo di lavoro". Questa Legge prevede tra le altre cose l Istituzione in ciascuna Azienda Ulss di uno sportello di assistenza e ascolto sul mobbing, disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro, collocandolo all'interno degli Spisal. I compiti dello sportello sono di 2 tipi: 1) fornire informazioni ed indicazioni sui diritti dei lavoratori e sui relativi strumenti di tutela; 2) orientare il lavoratore presso le strutture di supporto presenti nella Regione. Quindi ha una funzione di informazione e di orientamento, non quella di diagnosi e di cura. La stessa legge prevede infatti che presso ogni Azienda Ulss del Comune Capoluogo di Provincia sia istituito un centro di riferimento per il benessere organizzativo avente tra gli altri compiti anche quello dell': 1) accertamento dello stato di disagio o di malattia del lavoratore con indicazioni del percorso di sostegno, cura e riabilitazione All interno di questo centro la diagnosi e l eventuale percorso terapeutico è definito da un collegio multidisciplinare composto da : un medico del lavoro, uno psicologo esperto in test di psicodiagnostica, uno psicologo esperto in psicologia del lavoro e delle organizzazioni, un medico specialista in psichiatria, uno psicoterapeuta. Lo sportello di assistenza e ascolto sul disagio lavorativo presso lo Spisal di questa azienda Ulss è stato istituito nel dicembre 2010 con apposita delibera. 36 Rapporto annuale 2013