AFRICA LA RICERCA E LA STORIA



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AFRICA LA RICERCA E LA STORIA 2

Coordinamento scientifico Irma TADDIA Alma Mater Studiorum Università di Bologna Comitato scientifico Federico CRESTI Università degli Studi di Catania Tekeste NEGASH Högskolan Dalarna Dalarna University Federica GUAZZINI Università per Stranieri di Perugia

AFRICA LA RICERCA E LA STORIA L odierna accelerazione storica di un mondo globale induce i lettori a concentrarsi sul presente trascurando la conoscenza del passato. Questa Collana propone una lettura della storia dell Africa in una prospettiva interdisciplinare che proponga una riflessione su varie tematiche storico sociali rilevanti per l analisi dei processi di interdipendenza mondiali. Traendo ispirazione dalla contemporaneità, le ricerche presentate offrono un approccio critico di numerose problematiche ampiamente discusse dalla letteratura internazionale che ci consente di interpretare anche il passato. Gli obiettivi principali che ci proponiamo: affrontare il discorso sulla società, i sistemi politici, economico sociali per enucleare specificità e originalità dell evoluzione dei contesti africani, esaminati secondo le più avanzate prospettive metodologiche e le linee storiografiche internazionali prevalenti. La Collana si propone inoltre di pubblicare lavori specialistici, per studiosi della materia e studenti delle magistrali e dei dottorati di ricerca in ambito africanistico. Al tempo stesso si rivolge ad un pubblico più vasto, tenendo in considerazione anche testi divulgativi per un pubblico più esteso allo scopo di aggiornare da un punto di vista critico alcuni temi dell attualità che riteniamo rilevanti.

Nicholas Lucchetti Pace coloniale addio Violenza e lotta politica in Eritrea (1941-1952) Prefazione di Marco Lenci

Copyright MMXIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-7218-9 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: giugno 2014

Indice 9 Abbreviazioni 11 Prefazione 15 Premessa 19 Capitolo I Il terrorismo shifta nelle testimonianze e nella letteratura 31 Capitolo II 1941 1948. Dall avvio dell occupazione inglese allo scontro sulla strada di Saganeiti 61 Capitolo III 1949. Violenza e lotta politica 77 Capitolo IV 1950 1951. La sicurezza che non c è 97 Capitolo V La politica britannica per il contrasto degli shifta 119 Fonti consultate 7

Abbreviazioni Asccm: Archivio Storico Comunale di Casale Monferrato Asmai: Archivio Storico del Ministero dell Africa Italiana Asdmae: Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri b.: busta Bae: British Administration of Eritrea Bma: British Military Administration Cae: Comitato Assistenza Eritrei Cao: Civil Affairs Officer Cas: Comitato di Azione Segreta Cb: Carte Giuseppe Brusasca Crie: Comitato rappresentativo degli italiani in Eritrea Dao: Direzione Africa Orientale Dgap: Direzione generale degli affari politici f.: fascicolo Fo: Foreign Office Mai: Ministero dell Africa Italiana Onu: Organizzazione delle Nazioni Unite p.: pacco Scao: Senior Civil Affairs Officer Sdf: Sudan Defence Force s.f.: sottofascicolo Tna: The National Archives Wo: War Office 9

Prefazione di Marco Lenci Poco meno di dieci anni fa Nicholas Lucchetti discuteva, presso l Ateneo pisano, una tesi di laurea intitolata Il tramonto dell Eritrea italiana nelle cronache di un quotidiano asmarino (1945 1946). Quella prima ricerca, muovendo da un analisi attenta delle cronache del principale organo di stampa dell Eritrea italiana, riusciva a cogliere gli aspetti essenziali dell inarrestabile declino della presenza coloniale italiana in Eritrea negli anni dell immediato secondo dopoguerra. Fu quello il primo di una serie di studi dedicati alle vicende politiche, sociali, economiche e culturali che interessarono gli Italiani d Eritrea nel decennio 1941 1952, decennio decisivo: apertosi con l occupazione militare britannica del territorio e conclusosi con la proclamazione dell unione federale tra l ex colonia italiana e il confinante Impero etiopico. Si è trattato di un impegno di notevole spessore che, condotto sempre sulla base di una vasta e variegata documentazione archivistica, si è poi tradotto in numerose pubblicazioni tra cui il volume Italiani d Eritrea. 1941-1951 una storia politica. È proprio grazie alla costante e puntigliosa attività di ricerca di Nicholas Lucchetti che oggi possiamo affermare di conoscere in maniera adeguata la realtà costituita dalla comunità italiana d Eritrea su cui, specialmente per gli anni sopra citati, poche e spesso confuse erano le informazioni. 11

12 Prefazione In quest ultimo suo libro Lucchetti ha mutato la visuale di lettura degli avvenimenti. L ottica non è più focalizzata sugli Italiani d Eritrea. Al centro della scena vi sono invece gli Eritrei ed in particolare coloro che nel secondo dopoguerra si fecero shifta operando militarmente contro ogni ipotesi di mantenimento in loco di una qualche presenza amministrativa straniera e, in seconda istanza, per l unione del loro paese all Etiopia. All ambiguità del termine shifta (qualcosa a metà strada tra il predone, il ribelle e il partigiano) quale si è venuto configurando nel più recente processo storico eritreoetiopico sono, a ragione, dedicate le pagine del capitolo d apertura. Poi la narrazione si svolge lineare e serrata nel cogliere il crescere inarrestabile del fenomeno, punteggiato da una striscia di fatti via via sempre più sanguinosi. Furono in effetti anni assolutamente drammatici. A decine si contarono gli Italiani uccisi; ma pesanti furono pure le perdite tra gli shifta ed i loro sostenitori. Il contesto divenne inestricabilmente complicato assumendo, talvolta, l aspetto di una lotta di tutti contro tutti: gli Eritrei contro gli amministratori britannici; gli Italiani contro i combattenti eritrei e viceversa; i Britannici, impegnati in un delicato e difficile gioco d equilibrio, ora contro gli uni ora contro gli altri, mentre non neutrale era l atteggiamento della vicina Etiopia che fu spesso terra di rifugio per i combattenti eritrei. Solamente la decisione delle Nazioni Unite, assunta nel dicembre 1950, secondo cui l Eritrea avrebbe costituito un unità autonoma federata con l Etiopia sotto la sovranità della Corona etiopica, e i successivi provvedimenti di amnistia varati dalle autorità britanniche provvidero, sia pure gradualmente, a rasserenare il panorama. Per l Italia le vicende trattate rappresentarono per davvero l ultima dolorosa pagina di un epopea apertasi, tra spe-

Prefazione 13 ranze e illusioni e tanto sangue, nel lontano 1882 con l assunzione della gestione diretta del minuscolo possedimento costiero di Assab, una pagina che oggi lo ribadiamo grazie a Lucchetti riusciamo meglio a comprendere.

Premessa Il presente lavoro intende soffermarsi sul fenomeno degli shifta 1 attivi nell Eritrea del secondo dopoguerra. Lo studio mira a presentare uno spaccato della situazione dell ordine pubblico nell Eritrea posta sotto occupazione britannica, descrivendo una serie di vicende particolarmente esemplificative di quella peculiare fase storica. Si cercherà di fornire, ove possibile, notizie sui protagonisti delle violenze e sulle motivazioni alla base della loro scelta di imbracciare le armi. Terrorista e mercenario sono epiteti che spesso sono stati accostati alla figura dello shifta, epiteti che ben rappresentano l eterogeneità del fenomeno in questione e che talvolta ricorrono nelle fonti da noi utilizzate, una parte delle quali, come si vedrà, non brilla per obiettività, essendo emanazione di un contesto di forte contrapposizione dove si scontrarono potenze, interessi, linee politiche divergenti. La comunità italiana ha in più occasioni tacciato le autorità inglesi di connivenza con gli shifta per liquidare la presenza di Roma nella regione, così come non mancano attestazioni di un attivo ruolo giocato dalle gerarchie 1. Abbiamo scelto di utilizzare il termine nella traslitterazione reperibile nei documenti inglesi. In molte delle fonti da noi citate, come si vedrà, il termine compare nelle varianti sciftà o scifta. Per i toponimi abbiamo ripreso la traslitterazione presente nelle fonti italiane, mentre per i nomi di eritrei ed etiopici, salvo per i casi di citazioni dirette da documenti italiani, abbiamo utilizzato le traslitterazioni reperibili (con maggiore frequenza) nelle fonti inglesi. 15

16 Premessa etiopiche nelle violenze che insanguinarono l Eritrea. Il presente studio non intende fornire risposte definitive al riguardo, salvo presentare episodi e momenti in cui il cinismo britannico e l ingerenza etiopica negli affari eritrei emersero nelle ricostruzioni e nelle riflessioni suscitate dai tragici fatti in esame. Un certo ruolo etiopico nella destabilizzazione dell ordine pubblico eritreo è documentato sia dalle fonti inglesi che da quelle italiane. Non poche ambiguità e contraddizioni caratterizzano anche le trattative del 1951 tra Londra ed Addis Abeba per il trasferimento in territorio etiopico di un piccolo gruppo di shifta, individui che per lungo tempo avevano varcato la frontiera tra Eritrea ed Etiopia con grande facilità, trovando rifugio in varie località dell impero negussita. Il volume è strutturato in cinque capitoli. Nel primo capitolo vengono presentate alcune delle principali interpretazioni del fenomeno shifta da parte di testimoni diretti degli eventi e di studiosi. Nel secondo capitolo si procede ad una descrizione dei problemi di ordine pubblico registratisi durante i primi anni di occupazione inglese dell Eritrea, per poi passare a trattare delle vicende del 1948, l anno che segnò l avvio di una stagione di violenze diffuse. Il terzo capitolo prende invece in esame questioni evidenziatesi nel corso del 1949, descrivendo anche vicende connesse con il movimento eritreo filoetiopico. Nel quarto e nel quinto capitolo, infine, si procede rispettivamente alla trattazione di fatti avvenuti nel biennio 1950 1951 e ad una riflessione generale sulla strategia adottata dall Amministrazione britannica per il contrasto delle azioni degli shifta, strategia culminata nel 1951 con la promulgazione di due amnistie. Il presente studio riprende, con approfondimenti e revisioni, alcune parti della mia tesi di dottorato: Gli italiani

Premessa 17 nell Eritrea del secondo dopoguerra. 1941 1952, Università di Pisa, Scuola di dottorato in Storia, Orientalistica e Storia delle arti, ciclo XXIII, a.a. 2010-2011, tutor Prof. Marco Lenci.

Capitolo I Il terrorismo shifta nelle testimonianze e nella letteratura La figura dello shifta è un elemento molto presente nella storia della regione eritreo etiopica. Letteralmente bandito, il termine shifta conobbe diverse declinazioni, andando ad indicare, molto spesso, nobili che utilizzarono la lotta armata come strumento di ascesa sociale per conquistare il potere, come avvenuto nel famoso caso di Teodoro II, restauratore della potestas imperiale etiopica nel 1855. Nelle campagne, di contro, il banditismo venne diffusamente praticato da contadini come mero mezzo di sopravvivenza per contrastare le frequenti carestie che interessavano il territorio 1. 1. Cfr. D. BUSTORF, Šәfta, in S. Uhlig (edited by), Encyclopaedia Aethiopica. Volume 4. O X, Harrassowitz Verlag, Wiesbaden, 2010, pp. 594 595; D. CRUMMEY, African Banditry Revisited, in «EnterText», vol. 4, n. 2, 2004/05, pp. 11 36; ID., Banditry and Resistance: Noble and Peasant in Nineteenth Century Ethiopia, in Id. (edited by), Banditry, Rebellion and Social Protest in Africa, James Currey, London, 1986, pp. 133 149; R. CAULK, Bad Men of the Borders: Shum and Shefta in Northern Ethiopia in the 19 th Century, in «International Journal of African Historical Studies», 17, n. 2, 1984, pp. 201 227; T. FER- NYHOUGH, Social Mobility and Dissident Elites in Northern Ethiopia: the Role of Banditry, 1900 69, in D. Crummey (edited by), Banditry, Rebellion and Social Protest in Africa, cit., pp. 151 172; ID., Serfs, Slaves and Shifta: Modes of Production in Pre-Revolutionary Ethiopia, Shama Books, Addis Ababa, 2010; T. NEGASH, Resistance and Collaboration in Eritrea 1885 1914: Historiographic Overview, in «Quaderni di studi etiopici», n. 3 4, 1982 1983, pp. 26 54; I. 19

20 Pace coloniale addio Nel periodo dell Amministrazione britannica dell Eritrea (aprile 1941 settembre 1952) 2, la combinazione di più fattori determinò la comparsa di differenti tipologie di shifta che hanno stimolato riflessioni e considerazioni sia da parte di testimoni e protagonisti degli eventi che di studiosi. Oscar Rampone, giornalista molto attivo in Eritrea durante l occupazione inglese 3, attribuisce la ragione fon- TADDIA, L Eritrea colonia. 1890 1952: paesaggi, strutture, uomini del colonialismo, FrancoAngeli, Milano, 1986, pp. 78 79. 2. L Amministrazione britannica traghettò il territorio verso la federazione con l Etiopia. Per una trattazione delle vicende delle comunità eritree ed italiana durante l occupazione inglese, cfr. A.M. ALMEDOM, Re Reading the Short and Long Rigged History of Eritrea 1941 1952: Back to the Future?, in «Nordic Journal of African Studies», 15, n. 2, 2006, pp. 103 142; A. DEL BOCA, Gli italiani in Africa Orientale. Nostalgia delle colonie, Laterza, Roma Bari, 1984, pp. 111 167; E. ERTOLA, La comunità italiana d Eritrea nel dopoguerra. Economia e società fra continuità e mutamento. 1941 1946, in «I sentieri della ricerca», n. 16, 2013, pp. 193 227; J. GEBRE MEDHIN, Peasants and Nationalism in Eritrea. A Critique of Ethiopian Studies, The Red Sea Press, Trenton, 1989, pp. 72 169; F. GUAZZINI, De fascistizzare l Eritrea e il vissuto dei vinti, 1941 1945, in B.M. Carcangiu, T. Negash (a cura di), L Africa Orientale Italiana nel dibattito storico contemporaneo, Carocci, Roma, 2007, pp. 51 86; N. LUCCHETTI, Frammenti di vita postcoloniale negli articoli de Il Quotidiano eritreo, in «I sentieri della ricerca», n. 9 10, 2009, pp. 349 363; ID., Italiani d Eritrea. 1941 1951 una storia politica, Aracne, Roma, 2012; ID., Italico ingegno all ombra della Union Jack. Breve storia economica degli italiani d Eritrea sotto occupazione britannica, Edizioni Cinque Terre, La Spezia, 2013; ID., Verso l indipendenza. Italiani ed eritrei durante l Amministrazione britannica (1941 1952), in «Altreitalie», n. 42, 2011, pp. 49 62; T. NEGASH, Eritrea and Ethiopia. The Federal Experience, Nordiska Afrikaninstitutet, Uppsala, 1997, pp. 13 69; E.S. PANKHURST, R. PANKHURST, Ethiopia and Eritrea. The Last Phase of the Reunion Struggle. 1941 1952, Lalibela House, Woodford Green, 1953; I. TADDIA, L Eritrea colonia, cit., pp. 361 371; A. TESFAI, Aynefalale. 1941 1950, Hedri Publishers, Asmara, 2007; G.K.N. TRE- VASKIS, Eritrea. A Colony in Transition. 1941 1952, Oxford University Press, Oxford, 1960. Per un bilancio dell espansione coloniale italiana in Africa, cfr. G.P. CALCHI NOVATI, L Africa d Italia. Una storia coloniale e postcoloniale, Carocci, Roma, 2011, e N. LABANCA, Oltremare. Storia dell espansione coloniale italiana, Il Mulino, Bologna, 2002. 3. Rampone lavorò dal 1942 presso la redazione del foglio del gover-