Il carico di lavoro cognitivo nell insegnamento sportivo.



Documenti analoghi
La valutazione del carico cognitivo nel bambino

L APPRENDIMENTO MULTIMEDIALE

La teoria del carico cognitivo. Ipotesi di lavoro per migliorare la didattica

Apprendimenti multimediali. Daria Grimaldi Università degli Studi di Cassino

Snodi Formativi della Liguria

due parole sul METODO

QUELLI CHE INSEGNANO E ALLENANO devono saper tirare o spingere la carretta? A cura di Fabrizio M. Pellegrini

U. Boccioni,, Visioni simultanee, 1911

Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale.

Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso

Corso di aggiornamento sull educazione fisica nella scuola primaria

Multimedialità ed e-learning

Come favorire i processi. essenziali nell apprendimento

Jerom Bruner - nasce a New York nel 1915 professore di psicologia alla Harvard University

Giacomo Dallari. LA TEORIA DEL CARICO COGNITIVO CLT Cognitive Load Theory

A cura di Fabrizio M. Pellegrini SAPER INSEGNARE

Conoscenza e simulazione mentale

Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner. Il viaggio verso la mente

Bruner Il viaggio verso la mente

LA SEDUTA DI ALLENAMENTO

QUELLI CHE INSEGNANO devono saper insegnare

Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Paola Guidet

IL CARICO COGNITIVO CLT(Cognitive Load Theory) L influenza sull insegnamento e sull apprendimento

AREA GENERALE UNITA DIDATTICA- U.D.1

INSEGNARE IL MINIBASKET

Dalla accoglienza al piano di lavoro come sviluppare la metodologia SELL? Lucia Maddii- IRRE Toscana

TEST COGNITIVO: WISC IV

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DERIVANTI DA SVANTAGGIO SOCIO-CULTURALE

I processi mentali dell apprendimento

Milano, 18 maggio Davide Parmigiani Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Genova

Insegnamento di Teoria e Metodologia del Movimento Umano. Programma Didattico a.a Primo Secondo Semestre - Prof.

Intelligenza. Germano Rossi ISSR 2011/12

DALLA PROGRAMMAZIONE ALLA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DI EASY BASKET

DSA e discalculia evolutiva: inquadramento generale. Processi di apprendimento del numero e del calcolo. Alessandria

LA PROGRAMMAZIONE NEL MINIBASKET

SNADIR. Corso di formazione Psicologia Generale

Tecnica e metodologia delle attività motorie adattate

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

IL PROFILO dell INSEGNANTE Prof.ssa Giuliana Sandrone Direttore CQIA Corso di formazione per docenti neoassunti a.s Bergamo, 2 aprile 2014

Tecnologie informatiche

PALLAVOLO SPORT DI SITUAZIONE. Sport di situazione: richiede capacità di adattamento a situazioni che si modificano rapidamente e continuamente.

PIANI DI STUDIO D'ISTITUTO SECONDO CICLO ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRIMIERO

PERCORSI PER LO SVILUPPO

Introduzione alla psicologia generale

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO -

Anna Maria Antonucci AIRIPA Puglia..aiutamia capire!

ICF E SCUOLA (verso una didattica inclusiva)

Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì

Martha Rogers (& Co.) ed il contributo della bioenergetica all'assistenza infermieristica

QUELLI CHE INSEGNANO. devono saper insegnare

PRONTI,INFANZIA VIA!

MEMORIA. Organizza l'aspetto temporale della condotta e consente di porre legami tra presente e passato; comporta le seguenti fasi:

Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare

Cosa sono le scienze umane. Il sapere antropologico

DALLE ATTIVITA MOTORIE AI GIOCOSPORT

Progetto IPDA Prevenire le difficoltà d apprendimento a partire dall'ultimo anno della Scuola d Infanzia

FUNZIONI DI BASE PER L APPRENDIMENTO

Lettura per l apprendimento

Neuroni specchio e apprendimento. Dr.ssa Viviana Vertua Psicologa Psicoterapeuta

Esperienze motorie. e apprendimento. nell infanzia

IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF

LICEO DELLE SCIENZE UMANE Marco Tullio Cicerone PROGRAMMA CLASSE I ASU ANNO SCOLASTICO 2017/2018

Scienze delle attività motorie e sportive MAGISTRALE) INSEGNAMENTO Psicopedagogia C.I. (CORSO B) TIPO DI ATTIVITÀ

PSICOMOTRICITA e GIOCOMOTRICITA

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO CEPAGATTI 6 giugno 2016

Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche triennale

Seminario residenziale Bellaria 2008 Proposta di attività didattica

CORSO PER DIRIGENTI DEI CENTRI MINIBASKET. Le conoscenze. Prof. Pierpaolo Varaldo Formatore Prov. Genova

Lo sport e l abbandono giovanile: Ascoli Piceno, 22 marzo L abbandono: ricercare perché Prof. Mancini Roberto

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO

METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO DELL ATTIVITA MOTORIO-SPORTIVA

Dipartimento di Psicologia Generale

FUNZIONE STRUMENTALE DSA/BES Patrizia Caravelli Tiziana Capoletti

Appunti per i Corsi istruttori FSN-DSA di 1 livello

Training di apprendimento. Dott. Giuseppe Muscianisi

PLESSO DI VIA NIEVO PROGETTI DI ATTIVITA PSICOMOTORIA. presentati negli ultimi anni nella scuola dell infanzia di via Nievo:

CORSI DI FORMAZIONE 2019

Tecnica amministrativa ed economia sociale Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari

COMPETENZE PEDAGOGICO- DIDATTICHE LE TEORIE DELL APPRENDIMENTO E LA PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE

GLI STEREOTIPI E I VALORI PROFESSIONALI

Dalla scarsità all abbondanza: l immagine, fino a ieri una risorsa didattica caratterizzata da scarsità, oggi è disponibile in modo sovrabbondante e

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico

Ore attività frontale (lezione, esercitazioni, laboratorio ecc ) 4 (7,5 h x 4CFU) 30 M- PED/03. 4 (7,5 h x 4CFU) 30 M- PED/03

DEFINIZIONE DI ATTIVITA E INTERVENTI

PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON D.S.A.

Educazione e tecnologie Una storia d amore instabile. Maria Ranieri Università di Firenze Lezione 1

APPRENDIMENTO MOTORIO: APPROFONDIMENTI METODOLOGICI

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA -

Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget 16/10/2014

Ma si fanno i conti con il carico cognitivo?

Sulle orme del Dott. Savarino. «La sfida non è l ostacolo, ma la volontà di riuscire»

PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE ANNO SCOLASTICO

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON

PARLARE E CONTARE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA

FEDERAZIONE SAMMARINESE GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE DI BASE

Pianificazione annuale di una Scuola Calcio: periodizzazione ciclica del. e motorio. Corso CONI FIGC Como Prof. William Palazzo

Brain Training. Allenamento per il cervello. Dott. Giuseppe Muscianisi

Transcript:

F.S.I. - Federazione Scacchistica Italiana Roma C.R. CONI Lazio - 26-27 27 settembre 2015 Corso di Formazione per Tutor SNaQ FSI-CONI Il carico di lavoro cognitivo nell insegnamento sportivo. A cura di Fabrizio M. Pellegrini 12.2014 07/05/14 Titolo presentazione 1

come dire ricomincio da tre in quanto assieme al carico fisico (dimensione energeticofunzionale) ed al carico motorio (dimensione dello sviluppo motorio e coordinativo), vogliamo considerare il carico cognitivo (dimensione della mente negli apprendimenti). 07/05/14 Titolo presentazione 2

QUATTRO LINEE GUIDA PEDAGOGICHE 1. Coniugare e valorizzare nella loro complementarietà il cognitivo, il funzionale, l emotivo, il relazionale di ogni prestazione o comportamento personale. 2. Mettere insieme pedagogicamente tali dimensioni che servono per acquisisce informazioni sull'ambiente ed elaborarle in procedure funzionali ai propri comportamenti (percezione, immaginazione, simbolizzazione, formazione di concetti, soluzione di problemi, eccetera). 3. Identificare nella dimensione cognitiva il superamento della distinzione tra processi percettivi e intellettivi e collocare al centro i processi mentali. 4. Riconoscere che le caratteristiche del carico di attività cui sottoponiamo i nostri allievi, oltre che rispondere ai criteri della dimensione funzionale e di quella motoria, devono anche fare i conti con la dimensione cognitiva soprattutto per quanto attiene al ruolo degli apprendimenti e delle memorie, cioè ai complessi processi mentali che contraddistinguono tutte le prestazioni motorio/sportive. 07/05/14 Titolo presentazione 3

COSA & PERCHE COSA PERCHE "Il termine carico cognitivo si riferisce ad un insieme integrato e complesso di processi mentali che governano la prestazione umana in compiti percettivi, cognitivi e motori" (V.Caggiano Scienze della Formazione UNIROMA3-2002). Lo scopo è quello di spiegare come qualsiasi apprendimento, e quelli sportivi non fanno eccezione, avviene in modo più efficace se le strategie di comunicazione delle informazioni (insegnamento) sono congruenti e il più possibile allineate con le architetture cognitive umane. 07/05/14 Titolo presentazione 4

L ARCHITETTURA COGNITIVA UMANA L architettura cognitiva umana è costituita non tanto e solo dalle neurostrutture anatomiche, quanto dalle loro funzioni Funzioni a base neurale diffusa: Attenzione Funzioni pre-esecutive Memorie MEMORIE Funzioni a base neuronale localizzata: Linguaggio Calcolo Abilità prassiche 07/05/14 Titolo presentazione 5

LE NOSTRE MEMORIE La memoria a lungo termine (LTM) è il magazzino elettivo contenente le mappe, gli schemi e le strutture cognitive che costituiscono le basi di conoscenza di un individuo. La memoria di lavoro (WM) è una sorta di laboratorio nel quale alcune delle informazioni provenienti da quella a breve termine e selezionate come rilevanti o significative, vengono lavorate prima di essere memorizzate a lungo termine. Si riempie e si svuota di continuo e non sembra mantenere tracce mnemoniche. La memoria a breve termine (STM) La memoria a breve termine (STM) è una sorta di box che può contenere e mantenere disponibili temporaneamente un limitato numero di elementi (dati/informazioni/istruzioni). Come la WM si riempie e si svuota di continuo ma mantiene per un certo tempo alcune tracce mnemoniche. 07/05/14 Titolo presentazione 6

FUNZIONA SEMPRE? Detta così ed a prima vista allora il sistema dovrebbe funzionare sempre e bene come per la CPU, la RAM e la ROM di un computer, se non fosse per la circostanza fondata che il sistema stesso presenta dei limiti propri connessi al funzionamento e all architettura stessa di ogni singola mente umana, e cioè: Le informazioni possono essere conservare solo nella memoria a lungo termine (LTM). Ma prima di essere registrate (o recuperate) da questo tipo di memoria è necessario che queste vengano processate/lavorate nella memoria di lavoro (WM). La memoria di lavoro, però, è estremamente limitata sia nella capacità (quantità di informazioni elaborabili nell unità di tempo) che nella durata di conservazione delle stesse. Queste limitazioni possono, sotto alcune condizioni, impedire, ridurre o rendere complesso o difficile l apprendimento perché, per fortuna non esistono due persone eguali! 07/05/14 Titolo presentazione 7

IN BUONA SOSTANZA In buona sostanza il carico cognitivo altro non è che il carico di elaborazione cui sottoponiamo la nostra memoria di lavoro a seconda del compito o dell informazione che viene presentata o rappresentata. Il suo impatto sull allievo e quindi il suo ruolo nei processi d apprendimento dipende inoltre dall interazione tra le competenze sin qui possedute, la complessità del contenuto, e i metodi didattici usati nell ambito della relazione educativa. Governare efficacemente il carico cognitivo riguarda quindi la definizione di tecniche utili per gestire il carico della memoria di lavoro e per facilitare perciò i cambiamenti e le acquisizioni nella memoria a lungo termine associata all'acquisizione di nuovi schemi d azione o al miglioramento dei preesistenti. E di tutta evidenza che tale sostanza acquisisca rilevanza diversa a seconda delle fasce d età dei nostri allievi anche se è certamente rilevante nelle prime fasce dell avviamento alla pratica sportiva. 07/05/14 Titolo presentazione 8

CONSEGUENZE & PROSPETTIVE CONSEGUENZE Ne consegue che è di tutta evidenza come istruzioni complesse di compiti di per sè complessi in fasce d età inferiori (ad esempio nelle fasce infantili e fino ai 6-7 anni) costituiscono di fatto un carico di lavoro cognitivo incongruo rispetto alla capacità di trattamento dati della memoria di lavoro dei più piccoli. CLT ovvero Cognitive Load Theory (Chandler e Sweller) PROSPETTIVE Questa teoria nota come CLT (Cognitive Load Theory) sostiene che gli apprendimenti sono più duraturi ed efficaci se i loro insegnamenti avvengono in condizioni che siano coerenti e congruenti con l architettura cognitiva dell uomo. 07/05/14 Titolo presentazione 9

LE CARATTERISTICHE DEL CARICO COGNITIVO (fonte Chandler e Sweller) Carico cognitivo estraneo al compito: : E caratterizzato da un inadeguata enunciazione dell istruzione (comunicazione didattica) che ignora i limiti della memoria di lavoro degli allievi più giovani o principianti (perché ridondante di dati e informazioni) e fallisce nel concentrare le risorse della memoria di lavoro sulla comprensione del compito e quindi sulla costruzione e l automatizzazione di schemi d azione. Carico cognitivo intrinseco al compito: : E il carico cognitivo derivante dalla complessità propria dell informazione che deve essere processata dalle nostre strutture mentali. Esso è determinato dalle relazioni e dai livelli di interazione degli elementi che la caratterizzano (ad esempio info di spazio, tempo, causa effetto, svantaggio, superiorità, eccetera). Carico cognitivo pertinente al compito: : E il carico cognitivo efficace, adatto e congruente con le fasce d età, con i livelli di sviluppo mentale, con i compiti da realizzare. E il carico cognitivo più adatto ed efficace per processare i dati nella memoria di lavoro e per conseguire apprendimenti risultanti dall adattamento e dall automatizzazione di schemi d azione preesistenti nella memoria a lungo termine. 07/05/14 Titolo presentazione 10

COSA FARE E PERCHE Allora lo scopo dell insegnamento nella formazione di base dovrebbe essere innanzi tutto quello di ridurre il carico cognitivo estraneo, in quanto diminuire il carico cognitivo estraneo libera la memoria di lavoro.. (Sweller, 2005, p. 27). Altro elemento rilevante è quello relativo alla migliore gestione del carico intrinseco in termini di comunicazione didattica congruente e di una migliore distribuzione dei tempi di apprendimento, in quanto sono risultate più efficaci procedure di apprendimento meglio cadenzate e distribuite che non quelle intensive e concentrate. 07/05/14 Titolo presentazione 11

COME FARE passo dopo passo Ridurre il carico cognitivo estraneo: Evitando esempi poco pertinenti od occasioni di perdita del focus. Riducendo il sovraccarico della componente visiva o di quella uditiva della memoria di lavoro. Facilitando la ricerca delle informazioni necessarie per portare a termine un compito. Ridurre il carico cognitivo intrinseco: Semplificando il complesso delle istruzioni. Proponendo il compito in maniera obliqua. Facilitando il difficile verso il possibile del così puoi farcela. Incrementare il carico cognitivo pertinente: Incoraggiando la costruzione di nuove competenze e predisponendo situazioni efficaci. Aumentando la variabilità dei problemi da risolvere. Offrendo occasioni per rivedere le azioni attraverso la reiterazione della prestazione. 07/05/14 Titolo presentazione 12

NON CONCLUSIONI E noto e condiviso il fatto che la differenza tra uno sportivo esperto e un allievo principiante,, ad esempio, è che un principiante non ha acquisito in memoria gli schemi d azione (abilità) di un esperto. L'apprendimento progressivo richiede un cambiamento nelle strutture schematiche della memoria a lungo termine e ciò è dimostrato dalle prestazioni che procedono da forme, imprecise, goffe, soggette a errori e lente dei principianti, a forme via via sempre più precise, fluide, economiche e apparentemente senza sforzo, degli esperti. Le variazioni delle prestazioni si verificano perché un principiante acquista sempre maggiore familiarità con le situazioni d apprendimento e con i carichi di sviluppo, e inoltre le caratteristiche cognitive associate con il compito motorio sono rese tali in modo che possano essere gestite in maniera più efficace nella memoria di lavoro (WM). Un efficace gestione del carico cognitivo è perciò la migliore premessa per la costruzione delle competenze motorio-sportive. 07/05/14 Titolo presentazione 13

INFOBIBLIO AA.VV. 1984 Corpo movimento prestazione vol. I e II CONI-IEI 1984 AA.VV. 1990 Giocosport CONI- Promozione dello Sport - 1990. A.Calvani (2009), Teorie dell'istruzione e carico cognitivo - Erickson Anderson J. R., Psicologia cognitiva e sue implicazioni, Zanichelli, Bologna, 1993. Bartlett F. C., Remembering, Cambridge University Press, Cambridge, 1932 Festinger L., A theory of cognitive dissonance, Stanford University Press, Stanford, 1957 Gibson J.J., The Ecological Approach to Visual Perception, Houghton Miffl, Boston, 1979 Gibson J.J., The theory of affordances, in R. Shaw & J. Bransford (eds.), Perceiving, Acting and Knowing. Hillsdale, NJ: Erlbaum, 1977 Johnson-Laird P. N., Mental models, Harvard University Press, Cambridge, 1983 Mayer R. E., Multimedia learning, Cambridge University Press, 2001. M.Cremonini F.M. Pellegrini 2010 Il Minibasket emozione scoperta gioco FIP gms Miller P. H., Teorie dello sviluppo psicologico, il Mulino, Bologna, 1994, pp. 237-295. Moreno R., Mayer R. E., Cognitive Principles of Multimedia Learning: The Role of Modality and Contiguty, Journal of Educational Psychology, 1999, 2, pp. 319-334. Paivio A., Imagery and verbal processes, Lawrence Erlbaum, Hillsdale, NJ., 1986 P.Sotgiu F.M-Pellegrini -1990 Attività motorie e processo educativo Soc.Stampa Sportiva Schnotz, 2001, Sign systems, technologies, and the acquisition of knowledge, multimedia learning-cognitive and instructional issues, Sweller J., Cognitive load during problem-solving: Effects on learning, Cognitive Science, 1988, n. 12, pp. 257 285 Sweller J., Chandler P. (1991). Evidence for cognitive load theory, Cognition and Instruction, 8, pp. 351-362. Tabbers H., Martens R. & van Merriënboer J., Multimedia instruction and Cognitive Load Theory: split-attention and modality effects.open University of Netherlands, 2000. Von Restorff H., Analysis of processes in the memory trace on the effects of region-formation on the memory trace, Psychologische Forschung, 1933, n.18, pp.299 342 07/05/14 Titolo presentazione 14