NUMERO DI OSSIDAZIONE E NOMENCLATURA DEI COMPOSTI INORGANICI



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NUMERO DI OSSIDAZIONE E NOMENCLATURA DEI COMPOSTI INORGANICI Il numero di ossidazione Il numero o stato di ossidazione di un atomo all interno di un composto è la carica elettrica, espressa in valore e segno, che tale atomo assumerebbe se si assegnassero tutti i doppietti elettronici di legame alla specie atomica più elettronegativa. Gli atomi allo stato elementare hanno numero di ossidazione pari a 0. La somma dei numeri di ossidazione degli atomi all interno di una molecola deve essere pari a zero in una molecola neutra; in uno ione deve uguagliare la carica totale. I metalli alcalini hanno numero di ossidazione pari a +1; i metalli alcalino terrosi, +2. Il fluoro ha numero di ossidazione pari a 1; gli altri alogeni hanno anch essi valore 1, tranne che quando sono legati all ossigeno o ad altri atomi più elettronegativi (In questi casi possono assumere anche valori di +1, +3, +5 e +7). L idrogeno ha numero di ossidazione pari a +1 ma negli idruri metallici assume valore 1. L ossigeno ha numero di ossidazione pari a 2 ma non quando è legato al fluoro (elemento più elettronegativo), nei perossidi (O 2, n.o. = 1) e nei superossidi (O 2, un atomo di O ha n.o. = 1 mentre l altro ha n.o. = 0). Per tutti gli altri elementi il numero di ossidazione si ricava a partire dalle regole appena elencate. A parte alcune eccezioni, il valore assoluto (il numero senza il segno) del numero di ossidazione coincide con la valenza. N. B. Non confondere il numero di ossidazione con la carica formale! Una reazione di ossidazione è una reazione chimica nella quale si verifica una perdita di elettroni da parte di un elemento (riducente, il quale si ossida) ed un acquisto di tali elettroni da parte di un altro elemento (ossidante, il quale si riduce). La forza alla base di questi spostamenti di elettroni è sempre l elettronegatività di ciascuna specie chimica. Una reazione di riduzione è il processo inverso dell ossidazione. Nomenclatura dei composti inorganici Scopo della nomenclatura chimica è fornire un insieme di regole che permettano di individuare un composto, attribuendogli in modo univoco e chiaro un nome preciso, una formula, una struttura molecolare ed una disposizione spaziale con l impiego del minor numero possibile di parole. Le regole della nomenclatura sono in continua evoluzione e seguono di pari passo lo sviluppo della disciplina. Nello studio della chimica ci si accorgerà che la stessa molecola, spesso, viene indicata con più di un nome. I diversi modi di indicare un composto derivano, nella maggior parte dei casi, dai numerosi sistemi di nomenclatura che si sono succeduti nel corso della storia; alcuni di essi fanno riferimento a proprietà della molecola in questione, e quindi più facilmente memorizzabili, altri si basano semplicemente sulla tradizione. Al di sopra di tutti questi sistemi che, soprattutto in un neofita, possono generare una grande confusione, sono state poste le regole di nomenclatura formulate dalla IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry). Questa è un associazione internazionale non governativa (le cui basi furono gettate nel 1930) il cui scopo è il progresso e la diffusione della chimica a beneficio del genere umano. I suoi membri sono le varie società chimiche nazionali. È un'autorità riconosciuta che si riunisce periodicamente per aggiornare le regole riguardanti la nomenclatura chimica degli elementi e dei composti. Pur avendo introdotto un rigido sistema di regole, per mettere ordine in un settore molto ampio ed in continuo fermento, la IUPAC ha dovuto accettare come validi internazionalmente nomi tradizionali, entrati fortemente nell uso comune, sacrificando in questi casi i termini sistematici. Prof. Sante Fontana 1

Partendo da questi presupposti, di seguito verranno messe a confronto le regole ufficiali della IUPAC con la nomenclatura tradizionale. Ciò allo scopo di fornire un quadro generale allo studente e per metterlo in grado di sapersi districare al meglio in un settore così vasto quale è la nomenclatura chimica. Con il termine ossidi ci si riferisce, in chimica inorganica, a tutti i composti binari dell ossigeno e, più precisamente, a qui composti in cui l ossigeno ha numero di ossidazione pari a 2. Gli ossidi si formano a partire dalla reazione dell ossigeno molecolare con i rispettivi elementi metallici o non metallici: metallo + O 2 ossido basico non metallo + O 2 ossido acido (anidride) Gli ossidi basici si chiamano così perché sono potenzialmente in grado di fornire ioni O, capaci di accettare protoni e quindi potenzialmente basici. Se l ossido di un metallo viene disciolto in acqua e si immerge nella soluzione una cartina al tornasole, questa si colora di blu, indicando che la soluzione è basica. In realtà l ossido che si scioglie in acqua reagisce con essa per formare un nuovo composto, l idrossido, caratterizzato dalla presenza di uno o più gruppi ossidrili (OH) legati al metallo. Gli ossidi acidi (anidridi) aumentano la loro acidità da sinistra a destra in un periodo e dall alto verso il basso in un gruppo, seguendo i valori di elettronegatività del non metallo; se quest ultimo presenta diversi numeri di ossidazione, l acidità aumenta con il numero di ossidazione. Se trattati con acqua, gli ossidi acidi formano gli ossiacidi e la soluzione derivante impartisce alla cartina al tornasole una colorazione rossa, che indica l acidità della soluzione stessa. L equazione generale per ottenere gli ossidi dai rispettivi elementi è: 4E (n+) + no 2 2E 2 O n Dove E sta ad indicare l elemento generico (metallo o non metallo), mentre n + il numero di ossidazione corrispondente. La reazione deve essere bilanciata, in maniera tale da avere lo stesso numero di elementi sia a destra che a sinistra della freccia: Li + O 2 Li 2 O dopo il bilanciamento 4Li + O 2 2Li 2 O Ca + O 2 CaO dopo il bilanciamento 2Ca +O 2 2CaO Al + O 2 Al 2 O 3 dopo il bilanciamento 4Al + 3O 2 2Al 2 O 3 C (4+) + O 2 C 2 O 4 dopo il bilanciamento C + O 2 CO 2 C (2+) + O 2 C 2 O 2 dopo il bilanciamento 2C + O 2 CO La nomenclatura IUPAC per gli ossidi inorganici si ricava delle seguenti regole: il nome dell ossido ottenuto è composto dalle due parole ossido di nome dell elemento ; a seconda del numero di atomi di ossigeno e del numero di atomi dell elemento si usano i prefissi: mono, di, tri, tetra, penta, esa, epta, otta, nona, deca, a seconda che si abbiano 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 oppure 10 atomi per ciascun elemento. La nomenclatura tradizionale è più complessa di quella IUPAC: gli ossidi dei metalli sono chiamati ossido di nome del metallo ; gli ossidi dei non metalli sono detti anidride più nome derivante dal non metallo ; in entrambi i casi si utilizzano prefissi e suffissi che dipendono dal numero di ossidazione di ciascun elemento; Prefissi Suffissi per ico ( ica) ico ( ica) oso ( osa) ipo oso ( osa) numero di ossidazione crescente dal basso verso l alto quando l elemento ha più di un numero di ossidazione ico ( ica) n. o. più alto oso ( osa) n. o. più basso quando l elemento ha solo due numeri di ossidazione quando l elemento ha un solo numero di ossidazione si usa il nome dell elemento stesso, senza prefissi e/o suffissi; alcuni nomi della nomenclatura tradizionale non seguono le precedenti regole. Prof. Sante Fontana 2

Composti di combinazione degli elementi con l ossigeno Gruppo di appartenenza Formula Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale Li 2O (Mon)Ossido di dilitio Ossido di litio I A Na 2O (Mon)Ossido di disodio Ossido di sodio K 2O (Mon)Ossido di dipotassio Ossido di potassio BeO (Mon)Ossido di berillio Ossido di berillio II A MgO (Mon)Ossido di magnesio Ossido di magnesio Cao (Mon)Ossido di calcio Ossido di calcio III A Al 2O 3 Triossido di dialluminio Ossido di alluminio B 2O 3 Triossido di diboro Anidride borica CO 2 Diossido di carbonio Anidride carbonica IV A CO (Mon)Ossido di carbonio Ossido di carbonio SiO 2 Diossido di silicio Anidride silicica N 2O Ossido di diazoto Protossido di azoto NO (Mon)Ossido di azoto Ossido di azoto N 2O 3 Triossido di diazoto Anidride nitrosa V A NO 2 Diossido di azoto Ipoazotite N 2O 5 Pentossido di diazoto Anidride nitrica P 2O 3 Triossido di difosforo Anidride fosforosa P 2O 5 Pentossido di difosforo Anidride fosforica VI A SO 2 Diossido di zolfo Anidride solforosa SO 3 Triossido di zolfo Anidride solforica VII A Cl 2O (Mon)Ossido di dicloro Anidride ipoclorosa Cl 2O 3 Triossido di dicloro Anidride clorosa Cl 2O 5 Pentossido di dicloro Anidride clorica Cl 2O 7 Eptossido di dicloro Anidride perclorica Elementi di transizione FeO (Mon)Ossido di ferro Ossido ferroso Fe 2O 3 Triossido di diferro Ossido ferrico Cu 2O (Mon)Ossido di dirame Ossido rameoso CuO (Mon)Ossido di rame Ossido rameico I perossidi sono composti di combinazione con l ossigeno in cui l atomo di ossigeno ha numero di ossidazione pari a 1 (Es. H 2 O 2 o acqua ossigenata; IUPAC: diossido di diidrogeno) I superossidi sono composti di combinazione con l ossigeno in cui un atomo di ossigeno ha numero di ossidazione pari a 0 e l altro ha numero di ossidazione pari a 1 (Es. NaO 2 o superossido di sodio; IUPAC: diossido di sodio). Gli idrossidi sono composti ternari formati da idrogeno, ossigeno ed un metallo; essi si ottengono per reazione dei corrispondenti ossidi metallici con l acqua. Il numero di ioni idrossido (OH ) che si legano al metallo dipende dal numero di ossidazione di quest ultimo. L equazione generale per ottenere gli idrossidi dai rispettivi elementi è: E 2 O n + nh 2 O 2 E(OH) n Idrossidi Reazione di formazione Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale Na 2O + H 2O 2NaOH (Mono)Idrossido di sodio Idrossido di sodio CaO + H 2O Ca(OH) 2 Diidrossido di calcio Idrossido di calcio FeO + H 2O Fe(OH) 2 Diidrossido di ferro Idrossido di ferroso Fe 2O 3 + 3H 2O 2Fe(OH) 3 Triidrossido di ferro Idrossido di ferrico Al 2O 3 + 3H 2O 2Al(OH) 3 Triidrossido di alluminio Idrossido di alluminio Per la nomenclatura IUPAC si seguono le stesse regole già viste per gli ossidi. Anche per la nomenclatura tradizionale si utilizzano i suffissi e le regole visti precedentemente. Gli acidi ossigenati o ossiacidi sono composti ternari costituiti da idrogeno, ossigeno e un non metallo; essi si ottengono per reazione degli ossidi dei non metalli (anidridi) con l acqua. Se E è il simbolo del non metallo, la formula generale di un ossiacido è: H a E b O c in cui gli indici a, b, c sono numeri interi primi tra loro, cioè che non hanno alcun divisore comune. Prof. Sante Fontana 3

A differenza degli ossidi e degli idrossidi, non esiste un equazione generale per ricavare la formula chimica di un ossiacido, ma è possibile ottenerla seguendo alcune semplici regole: Si scrivono le formule dei due reagenti (Es. anidride solforica ed H 2 O) a sinistra della freccia ed a destra della freccia i simboli chimici (sempre nell ordine H, E, O) senza alcun indice della formula vista in precedenza: SO 3 + H 2 O Si contano gli atomi di ciascun elemento presenti nei reagenti, determinando in tal modo i valori degli indici (a, b, c), che si attribuiscono ai rispettivi simboli chimici. In questo caso risulta: HSO a = 2 (a sinistra della freccia ci sono in totale 2 atomi di idrogeno) b = 1 (a sinistra della freccia è infatti presente un solo atomo di zolfo) c = 4 (a sinistra della freccia sono presenti quattro atomi di ossigeno) SO 3 + H 2 O H 2 SO 4 Volendo invece scrivere la formula chimica dell'acido che si ottiene dall anidride nitrica ed acqua, scriveremo: N 2 O 5 + H 2 O H 2 N 2 O 6 in questo caso, però, i valori degli indici non sono numeri primi tra loro, ma sono tutti divisibili per due; quindi si ha che: N 2 O 5 + H 2 O HNO 3 La quale, dopo essere stata bilanciata, diventerà: N 2 O 5 + H 2 O 2HNO 3 Secondo la nomenclatura IUPAC, il nome di questi composti: inizia con il termine acido, seguito dal nome del non metallo, che assume la desinenza ico, infine il suo numero di ossidazione indicato tra parentesi in numeri romani (quest ultimo si legge come numero cardinale); per specificare il numero di atomi di ossigeno presenti nella molecola, si utilizza il prefisso osso, a cui si antepongono i corrispondenti prefissi numerici già incontrati per le precedenti classi di composti. Secondo la nomenclatura tradizionale, i nomi di questi composti derivano da quelli delle corrispondenti anidridi, sostituendo il termine anidride con quello di acido ed utilizzando i prefissi ed i suffissi già visti, questa volta al maschile. Acidi ossigenati Reazione di formazione Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale N 2O 3 + H 2O 2HNO 2 Acido diossonitrico (III) Acido nitroso N 2O 5 + H 2O 2HNO 3 Acido triossonitrico (V) Acido nitrico SO 2 + H 2O H 2SO 3 Acido triossosolforico (IV) Acido solforoso SO 3 + H 2O H 2SO 4 Acido tetraossosolforico (VI) Acido solforico Cl 2O + H 2O 2HClO Acido ossoclorico (I) Acido ipocloroso Cl 2O 3 + H 2O 2HClO 2 Acido diossoclorico (III) Acido cloroso Cl 2O 5 + H 2O 2HClO 3 Acido triossoclorico (V) Acido clorico Cl 2O 7 + H 2O 2HClO 4 Acido tetraossoclorico (VII) Acido perclorico CO 2 + H 2O H 2CO 3 Acido triossocarbonico (IV) Acido carbonico P 2O 3 + 3H 2O 2H 3PO 3 Acido triossofosforico (III) Acido fosforoso P 2O 5 + 3H 2O 2H 3PO 4 Acido tetraossofosforico (V) Acido fosforico Normalmente le anidridi si combinano con una sola molecola di acqua, tranne nel caso di alcuni non metalli (P, B, As, Si) in cui si possono combinare invece con più di una molecola di acqua. Se il numero di ossidazione del non metallo è dispari l'anidride corrispondente si può legare con 1, 2 o 3 molecole di acqua e può quindi dare luogo a tre diversi acidi, che vengono distinti (nella nomenclatura tradizionale) mediante i prefissi meta, piro ed orto : anidride + 1H 2 O acido meta... Prof. Sante Fontana 4

anidride + 2H 2 O acido piro... anidride + 3H 2 O acido orto... Se il numero di ossidazione del non metallo è pari (è il caso solo del Silicio) l'anidride corrispondente si può legare con 1 o 2 molecole di acqua e può quindi dare luogo a due diversi acidi, che vengono distinti (nella nomenclatura tradizionale) mediante i prefissi meta ed orto : anidride + 1H 2 O acido meta anidride + 2H 2 O acido orto Per quanto riguarda la nomenclatura IUPAC valgono le regole già viste in precedenza, anche se, spesso, viene consentito l utilizzo di questi nomi poiché sono profondamente radicati nella storia della chimica. Acidi ossigenati Reazione di formazione Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale P 2O 3 + H 2O 2HPO 2 Acido diossofosforico (III) Acido metafosforoso 3P 2O 3 + 6H 2O 3H 4P 2O 5 Acido pentaossodifosforico (III) Acido pirofosforoso P 2O 3 + 3H 2O 2H 3PO 3 Acido triossofosforico (III) Acido (orto)fosforoso P 2O 5 + H 2O 2HPO 3 Acido triossofosforico (V) Acido metafosforico 2P 2O 5 + 4H 2O 2H 4P 2O 7 Acido eptaossodifosforico (V) Acido pirofosforico P 2O 5 + 3H 2O 2H 3PO 4 Acido tetraossofosforico (V) Acido (orto)fosforico SiO 2 + H 2O H 2SiO 3 Acido triossosilicico (IV) Acido metasilicico SiO 2 + 2H 2O H 4SiO 4 Acido tetraossosilicico (IV) Acido ortosilicico Conoscendo la formula dell'acido e volendogli dare il giusto prefisso, basta seguire queste regole: Piro se vi sono 2 atomi di non metallo Meta se il numero di atomi di idrogeno è 1 o 2 Orto se il numero di atomi di idrogeno è 3 o maggiore di 3 Gli idracidi sono composti, dalle caratteristiche acide, che l'idrogeno, sempre con numero di ossidazione +1, forma con elementi del VI o del VII gruppo principale. L'idrogeno essendo il meno elettronegativo dei due elementi nella formula va scritto per primo. L equazione generale per ottenere un idracido è la seguente: nh 2 + 2E (n) 2H n E dove E rappresenta il simbolo dell elemento ed n il suo numero di ossidazione. Nella nomenclatura IUPAC, il nome degli idracidi si ottiene considerando questi composti come dei sali dell idrogeno in cui il nome del non metallo viene addizionato del suffisso uro. Si usano poi i soliti prefissi per indicare il numero dei singoli atomi per ciascun elemento o gruppo atomico. Il nome degli idracidi, secondo la nomenclatura tradizionale, inizia con il termine acido, seguito poi dal nome del non metallo a cui si aggiunge il suffisso idrico. A questa categoria appartiene anche HCN che, pur essendo un composto ternario, viene chiamato usualmente acido cianidrico, seguendo le stesse regole dei composti binari. Idracidi Acido Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale HF Fluoruro di idrogeno Acido fluoridrico HCl Cloruro di idrogeno Acido cloridrico HBr Bromuro di idrogeno Acido bromidrico HI Ioduro di idrogeno Acido iodidrico H 2S Solfuro di diidrogeno Acido solfidrico HCN Cianuro di idrogeno Acido cianidrico Gli idruri sono composti binari dell idrogeno con un altro elemento, quasi sempre meno elettronegativo dell idrogeno che quindi assume numero di ossidazione pari a 1; possono essere suddivisi in idruri salini (LiH, NaH, KH), idruri covalenti (B 2 H 6, PH 3 ) ed idruri metallici. L equazione generale per ottenere un idracido è la seguente: nh 2 + 2E (n) 2EH n dove E rappresenta il simbolo dell elemento ed n il suo numero di ossidazione. Prof. Sante Fontana 5

La nomenclatura IUPAC prevede la denominazione idruro di seguita dal nome dell'elemento E, utilizzando anche gli opportuni prefissi che precedono il termine idruro per indicare il numero degli atomi di idrogeno. La nomenclatura tradizionale prevede la denominazione idruro di seguito dal nome dell elemento E. Idruri Acido Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale NaH Idruro di sodio Idruro di sodio CaH 2 Diidruro di calcio Idruro di calcio AlH 3 Triidruro di alluminio Idruro di alluminio PH 3 Triidruro di fosforo Idruro di fosforo o Fosfina B 2H 6 Esaidruro di diboro Diborano I sali sono composti chimici derivati dalla reazione tra acidi e basi (reazione di neutralizzazione). I sali inorganici sono per lo più solidi a temperatura ambiente e sono i costituenti principali della crosta terrestre. Se indichiamo con AH m un generico acido e con B(OH) n una generica base, la reazione di salificazione o neutralizzazione per formare un sale è: AH m + B(OH) n B m A n + H 2 O dove B m A n è il sale, mentre n ed m sono il numero di ioni idrossido (che corrisponde alla valenza della specie B) e di ioni idrogeno (che corrisponde alla valenza della specie A), rispettivamente. La precedente equazione, dopo essere stata bilanciata, sarà: Vediamone alcuni esempi: nah m + mb(oh) n 2H 3 PO 4 + 3Ca(OH) 2 H 3 PO 4 + 3NaOH H 2 CO 3 + Ca(OH) 2 B m A n + m nh 2 O Ca 3 (PO 4 ) 2 + 6H 2 O Na 3 PO 4 + 3H 2 O CaCO 3 + 2H 2 O In senso più generale, i sali si formano per reazione tra una sostanza basica, che può cedere elettroni, ed una acida, che può acquistarli. Le possibili reazioni che conducono alla formazione di sali si possono così riassumere: metallo + non metallo sale acido + idrossido sale + acqua acido + metallo sale + idrogeno acido + ossido basico sale + acqua ossido acido + ossido basico sale ossido acido + idrossido sale + acqua sale AC + sale BD sale AD + sale BC Praticamente tutti i sali messi in soluzione acquosa si dissociano in cationi ed anioni, entrambi responsabili, tra le altre cose, della conducibilità elettrica della soluzione. La nomenclatura IUPAC attribuisce i nomi dei sali partendo dal nome degli anioni e cationi che li costituiscono, facendo precedere il nome dell anione. Quando l anione deriva da un ossiacido: si sopprime il termine acido; al suffisso ico dell acido si sostituisce il suffisso ato nel sale; si specifica di seguito il nome del catione metallico (omettendo il termine ione), accompagnato dal suo stato di ossidazione (numero romano tra parentesi) se il metallo ne possiede più di uno; nel caso dei sali acidi, nella cui formula compaiono ancora degli atomi di idrogeno dell acido da cui derivano, si aggiunge (prima del nome) il termine idrogeno preceduto dall opportuno prefisso che ne indica il numero; si sopprime il prefisso osso che compare nel nome dell acido; nel caso in cui all interno del sale il gruppo anionico contenente l ossigeno è presente 2, 3, 4 volte, il suo nome viene fatto precedere dai prefissi bis, tris, tert. Prof. Sante Fontana 6

La nomenclatura tradizionale ricava il nome dei sali partendo da quegli degli acidi corrispondenti mediante l uso dei prefissi e suffissi di seguito indicati. Prefisso Prefisso Suffisso Suffisso acido sale acido sale per per ico ato ico ato oso ito ipo ipo oso ito n. o. crescente dal basso verso l alto ico ato n. o. più alto oso ito n. o. più basso idrico uro quando l elemento ha più di un numero di ossidazione quando l elemento ha solo due numeri di ossidazione Ioni inorganici Anioni Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale Cationi Nomenclatura IUPAC SO 4 Tetraossosolfato (VI) Solfato H + Ione idrogeno SO 3 Triossosolfato (IV) Solfito Na + Ione sodio NO 3 Triossonitrato (V) Nitrato Ca ++ Ione calcio NO 2 Diossonitrato (III) Nitrito NO + Ione nitrosile 3 PO 4 Teraossofosfato (V) Fosfato + NO 2 Ione nitronio 3 PO 3 Triossofosfato (III) Fosfito H 3O + Ione idrossonio CO 3 Triossocarbonato (IV) Carbonato + NH 4 Ione ammonio HCO 3 Idrogenocarbonato Idrogenocarbonato o Bicarbonato Br + Ione bromonio H 2PO 4 Diidrogenofosfato (V) Diidrogenofosfato o Fosfato biacido HPO 4 Idrogenofosfato (V) Idrogenofosfato o Fosfato monoacido H 2PO 3 Diidrogenofosfato (III) Diidrogenofosfito o Fosfito biacido ClO 4 Tetraossoclorato (VII) Perclorato ClO 3 Triossoclorato (V) Clorato ClO 2 Tetraossoclorato (III) Clorito ClO Monossoclorato (I) Ipoclorito MnO 4 Tetraossomanganato (VII) Permanganato S Solfuro Cl Cloruro Br Bromuro CN Cianuro Vediamo ora alcuni esempi: I sali Sale Nomenclatura IUPAC Nomenclatura tradizionale Na 2SO 4 Tetraossosolfato (VI) di disodio Solfato di sodio Na 2SO 3 Triossosolfato (IV) di disodio Solfito di sodio Al(NO 2) 3 Trisdiossonitrato (III) di alluminio Nitrito di alluminio Ca(NO 3) 2 Bistriossonitrato (V) di calcio Nitrato di calcio Ca 3(PO 4) 2 Bistetraossofosfato (V) di tricalcio Fosfato di calcio CaHPO 4 Idrogenofosfato (V) di calcio Idrogenofosfato o Fosfato monoacido di calcio Ca(H 2PO 4) 2 Bisdiidrogenofosfato (V) di calcio Diidrogenofosfato o Fosfato biacido di calcio Na 2S Solfuro di disodio Solfuro di sodio NaHS Idrogenosolfuro di sodio Idrogenosolfuro di sodio NaCl Cloruro di sodio Cloruro di sodio AlCl 3 Tricloruro di alluminio Cloruro di alluminio NaHCO 3 Idrogenocarbonato di sodio Idrogenocarbonato o Bicarbonato di sodio Prof. Sante Fontana 7