INVERIGO, 15 Marzo A cura della Referente d Istituto per gli alunni con D.S.A - B.E.S. Ins. Marianna Di Giuseppe

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Transcript:

INVERIGO, 15 Marzo 2016 A cura della Referente d Istituto per gli alunni con D.S.A - B.E.S. Ins. Marianna Di Giuseppe

PLANNING DELLE ATTIVITÀ DI OGGI: 1. PROPOSTA MODELLO DI AGGIORNAMENTO DEL P.D.P PER GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI; 2. LA DIDATTICA PERSONALIZZATA E LA CALIBRAZIONE DEGLI INTERVENTI PER GLI ALUNNI CON D.S.A ; 3. SCHEDA TECNICA INVALSI-PROVE NAZIONALI; 4. DIDATTICA METACOGNITIVA E STILI DI APPRENDIMENTO ; 5. STRATEGIE DI STUDIO: IL METODO S.P.4.R E LA COSTRUZIONE DI MAPPE CONCETTUALI; 6. UTILIZZO DELLE T.I.C PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA; VARIE ED EVENTUALI.

1. PROPOSTA MODELLO AGGIORNAMENTO PDP per alunni con B.E.S.

Nota prot. N. 2563 del 22 novembre 2013- CHIARIMENTI ( ) Viene ribadita la piena responsabilità del Consiglio di classe cui spetta non di certificare alunni con BES, ma di riconoscere che certe condizioni di difficoltà oggettiva e grave necessitano di interventi specifici. Si sottolinea che non c è l obbligo di definire un PDP A fronte di una diagnosi o documentazione clinica presentata dalla famiglia, se il Consiglio di classe non ravvisa la necessità di un particolare intervento. Viene abbastanza circoscritta la portata di innovazione della Direttiva: gli interventi personalizzati sembrano rientrare in una prassi didattica già consolidata, del resto prevista dalla Legge 53 del 2003.

2. DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (Linee guida 2011) PERSONALIZZAZIONE L azione formativa personalizzata ha l obiettivo di dare a ciascuno alunno l opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e quindi può porsi obiettivi diversi per ciascun discente. La didattica personalizzata calibra l offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi, di qui l uso di mediatori didattici, l attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti.

ATTENZIONE ALLA DIMENSIONE EMOTIVA E RELAZIONALE (Linee guida 2011) È importante che il bambino si senta protagonista dei piccoli successi. Sono quindi necessari la flessibilità nelle proposte didattiche, il successo, le gratificazioni assumere atteggiamenti incoraggianti, evitando di incrementare l ansia e gratificando anche i minimi risultati degli alunni con difficoltà, che non dovrebbero essere allontanati dai compagni e dalle attività del gruppo classe

Le linee guida per i D.S.A un affondo molto significativo in campo pedagogico-didattico Contengono tutte le metodologie, gli strumenti, le modalità relazionali che devono caratterizzare l intervento didattico in tutti gli ordini e di scuola, nelle diverse aree, nei diversi contesti nei confronti degli alunni con D.S.A. MA ANCORA UNA VOLTA SI SOTTOLINEA COME LA DIDATTICA DOVREBBE ESSERE PER TUTTI GLI ALUNNI!

3. LA SCHEDA TECNICA INVALSI PROVE NAZIONALI a.s. 2013/2014 http://www.invalsi.it/areaprove/documenti/mat eriale_info/nota_bes_miur_invalsi.pdf

Metodi di studio: approccio attivo al testo

Imparare a studiare con METODO Studiare è un attività di apprendimento intenzionale Apprendere significa: Comprendere e mantenere nel Tempo le conoscenze (memoria) e saperle riutilizzare in altri contesti (transfer). (De Beni, Moè, 2003)

La Strategia di studio: PQ4R Preview: scorrere velocemente il testo (lettura veloce, a salti) Questions: porsi domande su quello che si sa o si pensa di sapere (nessuna lettura) Read: leggere per capire e trovare risposte alle domande (lettura attenta, globale) Reflect: leggere ed evidenziare i punti importanti (lettura attenta e analitica) Recite: ripetere a se stessi quanto letto senza guardare il testo. Rileggere le parti non ricordate (lettura veloce selettiva) Review : leggere ancora per fissare i concetti (Robinson, Thomas, 1972)

Alcune precisazioni: La strategia di studio: PQ4R -un processo non sequenziale ma ricorsivo; -un costante impegno; -utili riflessioni metacognitive

ALTRI METODI DI STUDIO - SQ3R (Survey, Questions, Read, Recite, Review - MURDER (Mood, Understand, Recall, Detect, Elaborate, Review); - REAP (Read, Encode, Annotate, Ponder); - Structured Overview (Prepara9on, Presenta9on, Follow-up); - DRTA (Directed, Reading and Thinking Activity); - ReQuest (Read, Questions)

DIDATTICA E METODO DI STUDIO L insegnamento strategico è importante perché contrasta un atteggiamento passivo, ma non è sufficiente. Vanno considerati anche: Caratteristiche di sé; Compito e strategie; Aspettative; Motivazioni; Aspetti emotivi; Stili attributivi. Good Strategies User

METACOGNIZIONE E APPRENDIMENTO COGNIZIONE= USO DI UN PROCESSO COGNITIVO METACOGNIZIONE= CONSAPEVOLEZZA DI UN PROCESSO COGNITIVO ( pianificazione, previsione, procedure, controllo dei risultati ottenuti e transfer e generalizzazione) Quanto più una persona è cosciente di ciò che fa e di come la propria mente lavora e quanto più è in grado di operare un controllo sui propri processi cognitivi, tanto più ottiene risultati positivi nelle attività che esegue. Le difficoltà evidenziate da alcuni studenti nel lavoro scolastico possono dipendere da una scarsa o cattiva consapevolezza che l alunno ha relativamente alle strategie di pensiero e ai comportamenti che rendono efficace lo studio. Di conseguenza un soggetto può ottenere scarsi risultati perché organizza il proprio lavoro in modo funzionale agli obiettivi (es. la verifica)

Co-costruire la mappa concettuale Alcune riflessioni - Condivisione della mia esperienza: DIDATTICA COOPERATIVA METACOGNITIVA A partire dal terzo anno della scuola Primaria, dopo aver fornito agli allievi alcune mappe concettuali per capire quali elementi le costituiscono e a cosa servono, si possono far costruire in classe. Ciò è utile a TUTTI gli studenti. Si possono usare: - le metodologie inclusive: coppie, piccolo gruppo semplice (massimo 4 allievi) e cooperative learning. - le T.I.C: utilizzando software come Mindmeister e Cmap sia con il PC che con il Tablet.

CONOSCERE IL PROPRIO STILE COGNITIVO Lo stile cognitivo è una modalità di elaborazione delle informazioni e si manifesta talora in compiti e in settori diversi del comportamento (Boscolo, 1996) Gli stili cognitivi: - Variano a seconda dei compiti e delle situazioni; - Possono essere insegnati; - Non sono di per sé positivi o negativi, ma congruenti o meno (consapevolezza e controllo)

Principali stili cognitivi Lo stile visivo verbale è quello in genere più utilizzato: predilige l utilizzo della lettura e della scrittura. Si impara leggendo e ripetendo. L alunno con questo stile prende appunti, preferisce istruzioni scritte, riassume i testi. Lo stile visivo non verbale o apprendimento per immagini (ma anche mappe concettuali e/o mentali, disegni, fotografie, simboli); Lo studente usa il colore per i concetti-chiave, crea immagini mentali Lo stile uditivo predilige l ascolto della spiegazione; l alunno registra le lezioni, ama le discussione a coppie (se alunno con D.S.A usa sintesi vocali) Lo stile cinestesico conosce preferibilmente attraverso attvità pratiche; l alunno fa più pause per alzarsi; usa mappe e diagrammi.

DOPO AVER CONOSCIUTO IL PROPRIO STILE SI DEVE SVILUPPARE QUELLO OPPOSTO!!!

NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER GLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI LEGGE 170/2010 APPRENDIMENTO DECRETO MINISTERIALE n. 5669 del 12.07.2011 LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO-2011

Le disposizioni ministeriali in materia di Bisogni Educativi Speciali DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2012 C.M. DEL 6 MARZO 2013 ORDINANZA MINISTERIALE N. 13 DEL 24/04/2013. Esami di stato 2012/2013: ar. 18 c.4 alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura NOTA PROT. 01551 DEL 27/6/2013. Il PAI. NOTA PROT. 2563 DEL 22/11/2013-Chiarimenti SCHEDA PER LO SVOLGIMENTO PROVE INVALSI a.s. 2013/2014 ORDINANZA MINISTERIALE N.37 DEL 19/5/2014, esami di stato 2013/2014: art. 7, 13, 18 candidati B.E.S. NOTA PROT. N. 3587 DEL 3 GIUGNO 2014

BIBLIOGRAFIA Albanese O., Doudin P.A., Martin D. Metacognizione ed educazione. Processi, apprendimenti, strumenti. FrancoAngeli. Milano, 1995. Ashman A.F., Conway R.F.N. Guida alla didattica metacognitiva. Edizioni Erickson, Trento, 1991. Andreoli V., Lettera a un insegnante, Rizzoli, Milano, 2006. Capaldo N., Rondanini L. Il sistema italiano di istruzione e formazione. Memoria, progetto e nuovi compiti. Edizioni Erickson, Trento, 2013. Reid G., E dislessia. Domande e risposte utili. Erickson, Trento, 2013. Friso G., Armadio V., Paiano A., Russo M.R., Cornoldi C. Studio efficace per i ragazzi con DSA. Un metodo in dieci incontri. Edizioni Erickson, Trento, 2012. Fogarolo F., Scapin C. Competenze compensative. Tecnologie e strategie per l autonomia scolastica degli alunni con dislessia e altri D.S.A. Edizioni Erickson, Trento, 2012. Fogarolo F., Guastavigna M., Insegnare e imparare con le mappe concettuali. Edizioni Erickson, Trento, 2013 Houst B. Il piacere di imparare. Idee e strumenti per un apprendimento efficace. Edizioni Erickson, Trento, 2013. Novak. J. Costruire mappe concettuali. Edizioni Erickson, Trento, 2012 Ianes D., Cramerotti S. (a cura di).alunni con BES. Bisogni Educativi Speciali. Edizioni Erickson, Trento, 2013. Dovigo F. Fare differenze. Indicatori per l inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. Edizioni Erickson, Trento, 2007. Grenci R. Capire la mia dislessia. Attività metacognitive per la scuola primaria. Edizioni Erickson, Trento, 2013. Miato L., Miato S.A. La didattica inclusiva. Organizzare l apprendimento cooperativo metacognitivo. Edizioni Erickson, Trento, 2012.

Sitografia www.retebescomo.it bes.indire.it www.istruzione.it http://www.dislessia.it/documentazione/tecn ologie.htm

GRAZIE PER L ASCOLTO E LA COLLABORAZIONE e non si deve cominciare da cose grandi. La comunità può cominciare con te, dal tuo modo di pensare. (T.J.Sergiovanni, Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma 2000.)