Cendon / Book Collana diretta da Paolo Pittaro SCIENZE PENALISTICHE 07 NOVELLE LEGISLATIVE PENALI: MODIFICA O ABROGAZIONE? PROBLEMI APPLICATIVI E PRASSI GIURISPRUDENZIALE Edoardo Simonetti
Edizione APRILE 2015 Copyright MMXV KEY SRL VIA PALOMBO 29 03030 VICALVI (FR) P.I./C.F. 02613240601 ISBN 978-88-6959-1631 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione, di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi.
Cendon / Book Collana diretta da Paolo Pittaro SCIENZE PENALISTICHE 07 NOVELLE LEGISLATIVE PENALI: MODIFICA O ABROGAZIONE? PROBLEMI APPLICATIVI E PRASSI GIURISPRUDENZIALE Edoardo Simonetti
L'autore Edoardo Simonetti ha frequentato il corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso l'università degli Studi di Trieste, dimostrando un particolare interesse per le materie penalistiche. Nel 2014 si è laureato con il massimo dei voti e lode, discutendo una tesi in diritto penale dal titolo «I rapporti fra il delitto di atti persecutori e altre fattispecie incriminatrici». Attualmente svolge il tirocinio di formazione teorico-pratica presso l'ufficio G.I.P./G.U.P. del Tribunale di Udine, in vista della preparazione del concorso per magistrato ordinario. L Opera Vengono esaminate le norme disciplinate dall art. 2 c.p., che regolano l'efficacia nel tempo delle innovazioni legislative penali. In particolare, si approfondiscono i profili applicativi più controversi dell abrogazione e della modificazione della legge penale anteriore, alla luce delle più recenti pronunce della giurisprudenza di legittimità, costituzionale e sovranazionale.
INDICE Capitolo Primo ABOLITIO CRIMINIS E SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI 1.1. Il diritto penale intertemporale e l'art. 2 c.p. - 1.2. Abolitio criminis e abrogazione della fattispecie incriminatrice - 1.3. La c.d. depenalizzazione - 1.4. Retroattività di mutamenti giurisprudenziali favorevoli? - 1.5. Il rango del principio di retroattività in mitius - 1.6. L'applicabilità del lex mitior intermedia - 1.7. La legge più favorevole - 1.8. Dichiarazione d'incostituzionalità della lex mitior - 1.9. Dichiarazione d'incostituzionalità di norme sfavorevoli - 1.10. La conversione di pena per modifica qualitativa del trattamento sanzionatorio astratto Capitolo Secondo MODIFICA O ABROGAZIONE? 2.1. Rilevanza della distinzione e criteri discretivi - 2.2. a) Il criterio della doppia punibilità del fatto storico - 2.3. b) I criteri teleologicovalutativi - 2.4. c) Il criterio strutturale - 2.5. Giurisprudenza: la fondamentale sentenza SS.uu Giordano - 2.6. segue: L'andamento magmatico della prassi successiva - 2.7. La c.d. riespansione normativa: SS.uu Rizzoli - 2.8. Osservazioni conclusive Capitolo Terzo SUCCESSIONE MEDIATA DI NORME PENALI 3.1. Fenomeno e problematica - 3.2. Le principali tesi in materia - 3.3. Le tesi estensive nella prassi: SU Tuzet, la giurisprudenza di merito e quella minoritaria di legittimità - 3.4. L'orientamento prevalente nella Suprema Corte - 3.5. Segue: Le SU Magera - 3.6. Segue: la prassi successiva - 3.7. Gli effetti processuali
Capitolo Primo ABOLITIO CRIMINIS E SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI SOMMARIO 1.1. Il diritto penale intertemporale e l'art. 2 c.p. - 1.2. Abolitio criminis e abrogazione della norma incriminatrice - 1.3. La c.d. depenalizzazione - 1.4. Retroattività di mutamenti giurisprudenziali favorevoli? - 1.5. Il rango del principio di retroattività in mitius - 1.6. L'applicabilità del lex mitior intermedia - 1.7. La legge più favorevole - 1.8. Dichiarazione d'incostituzionalità della lex mitior - 1.9. Dichiarazione d'incostituzionalità di norme sfavorevoli - 1.10. La conversione di pena per modifica qualitativa del trattamento sanzionatorio astratto 1.1. Il diritto penale intertemporale e l'art. 2 c.p. La vieppiù crescente attenzione rivolta dalla giurisprudenza e dalla dottrina ai temi del diritto penale intertemporale, carichi, come si presentano, di importanti e intricati risvolti applicativi, non trova radici in tempi lontani: è appena con gli anni ottanta dello scorso secolo che la materia ha cominciato, con progressiva gradualità, a reclamare uno spazio di approfondimento degno di nota nel dibattito penalistico (Padovani, 1982, 1354). Nondimeno, le norme racchiuse nei primi commi dell'art. 2 c.p., deputate alla regolazione dell'efficacia nel tempo delle innovazioni legislative penali, assumono una rilevanza fondamentale nel dare veste concreta ad alcuni principi-cardine dell'ordinamento, quali quelli di stretta legalità, di uguaglianza e del favor rei, irrinunciabili istanze in un sistema penale che voglia dirsi di matrice liberalgarantistica (Caruso, 2009, 3991). Passando alle regole che materializzano questi principi, è ben noto che, dopo aver ribadito al primo comma il principio di irretroattività della legge penale incriminatrice (già sancito in termini analoghi dall'art. 25, comma 2, Cost.), l'art. 2 c.p. prosegue disponendo la retroattività della legge penale abolitiva, finanche ciò necessiti un travolgimento del giudicato (c.d. retroattività dell'abolitio criminis: comma 2). Nel successivo comma 4 si prevede la retroattività della lex mitior in caso di successione di leggi penali in senso stretto (successione di leggi meramente modificative), salvo, in questa ipotesi, il limite della intervenuta irrevocabilità della sentenza. Con legge 24 febbraio 2006, n. 85, il legislatore ha provveduto, poi, ad interporre un nuovo comma tra il secondo e il terzo (in precedenza tale, attualmente quarto), in base al quale, in caso di condanna a pena detentiva cui segua una modifica del trattamento sanzionatorio astratto, con esclusiva previsione di pena pecuniaria, deve procedersi alla conversione della pena detentiva inflitta in 9