Direzione Generale Armamenti Aeronautici Conferenza sulla Gestione dei rischi La Gestione dei rischi in un Programma di attività di Assicurazione Qualità Governativa 1
Scopo Scopo della presentazione è illustrare come attuare in ambito nazionale i requisiti della pubblicazione N.A.T.O. A.Q.A.P. 170 (ed.2 del Settembre 1997),avente per titolo: NATO Guide for the delegation of Government Quality Assurance. 2
Capire chi siamo conoscendo cosa siamo stati L attività definita sorveglianza tecnica è stata storicamente presente nell aeronautica militare sino dai tempi della sua fondazione.vediamo quali sono stati i passi fondamentali che hanno portato alla odierna struttura della D.G.A.A. e come i cambiamenti sia nella struttura organizzativa della Amministrazione della Difesa che della tecnologia aeronautica abbiano influito su le modalità di esecuzione della sorveglianza tecnica stessa. 3
Il Ministero dell Aeronautica, \ costituito con R.D.L. del 30/8/1925 n 15134, comprendeva la Direzione Generale del Genio Aeronautico la quale, assorbendo le competenze delle preesistenti: Direzione Tecnica d Aviazione (1921-23) Direzione Superiore del Genio e Costruzioni Aeronautiche (1923-25), era preposta all approvvigionamento ed alla manutenzione di tutti i materiali aeronautici 4
Nei 18 anni seguenti le competenze di tale Direzione furono ripartite tra nuovi Enti che nel 1942 assommavano a 7: Direzione Generale delle Costruzioni e degli Approvvigionamenti (1927); Direzione Generale dei Servizi(1927); Direzione Generale degli Studi e delle Esperienze (1927); 5
Direzione Generale delle Armi e Munizioni(1942); Ispettorato delle Telecomunicazioni(1942); Ispettorato del Genio Aeronautico e della Produzione Aeronautica(1942); La D.G.C.A.,costituita in data 23/6/1927 con R.D. n 1241, mantiene la sua struttura pressoché immutata per circa 40 anni,cioè sino al 18/11/1965, quando, entrando in vigore il D.P.R.n 1472 si riformano 6
Uffici Centrali e Direzioni Generali e viene istituita la Direzione Generale delle Costruzioni,delle Armi e degli Armamenti Aeronautici e Spaziali, risultante dalla fusione della Direzione Generale delle Costruzioni e Degli Approvvigionamenti e della Direzione Generale delle Armi e Munizioni Fonte:Gen.G.A. Francesco VADALA TECNICI IN UNIFORME AZZURRA-Il Genio Aeronautico visto attraverso i suoi ordinamenti dalle origini al 1990) - Roma 1990 7
In tale veste la D.G. ha operato per oltre 30 anni giungendo infine alla riorganizzazione operata con il D.M. del 26/1/1998, il quale riforma e riorganizza le precedenti competenze nella nuova : DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI AERONAUTICI 8
Evoluzione Industriale Rammentiamo come nel periodo di tempo intercorso tra il 1927 ed 2000 si è evoluta l Industria. 9
1.Evoluzione della Qualità Industriale (dal 1920 ) I Evoluzione della Metodologia 1920 ISPEZIONE COLLAUDO FINALE CONTROLLO PRODUZIONE CONTROLLO STATISTICO DI QUALITA' AFFIDABILITA' MANUTENIBILITA' CONTROLLO TOTALE DI QUALITA' 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1985 PRODUZIONE ASSICURAZIONE DI QUALITA' SISTEMI DINAMICI DI QUALITA' PRODUZIONE Aree industriali coinvolte PROGETTO ALTRE FUNZIONI ORGANIZZAZIONE DELL'AZIENDA GESTIONE DELL'AZIENDA 10
Inizialmente l attività venne espletata sotto forma di ispezioni e collaudi eseguiti direttamente dal personale tecnico, militare e civile, presso gli Stabilimenti di Costruzioni Aeronautiche 11
Successivamente. Successivamente (1931) nacque l esigenza di distaccare presso gli stabilimenti delle Ditte Aeronautiche un gruppo di tecnici militari che ne sorvegliassero le lavorazioni tramite ispezioni e collaudi fatti in serie o in parallelo a quelli effettuali dal personale del Collaudo delle Ditte. 12
Poi.Nasce il Controllo di Qualità La norma AM VIII (della D.G.C.A.) e successivamente la: Norma AA-Q-1(poi AER-Q-1) del 1967 dal titolo Norma per il Controllo degli Approvvigionamenti di competenza della D.G.C.A.A.A.S. Stabilivano i requisiti di un sistema di controllo Qualità che le Ditte erano obbligate a soddisfare 13
Quindi Veniva meno il requisito di effettuare verifiche ed ispezioni, le quali si potevano ridurre a sorveglianza del Controllo qualità della Ditta in accordo a dei Piani di Sorveglianza emessi in conformità a quanto previsto dalla NORMA AER-Q-D-1, avente per titolo: 14
Direttive sull Organizzazione del Servizio di Sorveglianza Tecnica per l applicazione del Controllo di Qualità previsto dalla Norma AA-Q-1 Che sono rimaste valide sino a quando è stata emessa la Direttiva Permanente 2003/5, distribuita con foglio AD4/GCT/3/3/D.P. del 21/1/2003 che le hanno abolite. 15
Presupposti organizzativi. La AER-Q-D-1 era: Basata su liste guida per il controllo dei: Prodotti Procedure Sistemi Speciali 16
Chi operava Era chiaramente stabilito, a chi fosse destinata! Il Cap. III era intitolato: Direttive per l organizzazione degli UU.SS.TT. per svolgere la Sorveglianza Tecnica secondo Piani di Sorveglianza Tecnica Uniformi 17
Il cambiamento La riorganizzazione del Ministero della Difesa ha portato, tra l altro alla: Ristrutturazione degli Enti periferici della D.G.A.A., con l istituzione degli Uffici Tecnici Territoriali (UU.TT.TT.) di MILANO, TORINO e NAPOLI; L assorbimento da parte degli UU.TT.TT. di parte dei compiti delle DD.CC.AA. e UU.SS.TT. 18
Le Conseguenze Nel campo della sorveglianza tecnica,la perdita di Uffici residenti presso le principali Ditte Fornitrici, quindi la non più continua presenza di personale ha ridotto l efficacia della AER-Q-D-1. Si è ritenuto quindi necessario passare ad altra metodologia. 19
Arriva la: Gestione dei Rischi, oppure: 20
Allineiamoci alla NATO Già da tempo la NATO aveva sostituito (per motivazioni analoghe alle nostre) ad una attività di Government Quality Assurance basata su : Sistem Element Evaluation Product Inspection Verification Mandatory Product Control Corrective action Reporting 21
Allineiamoci alla NATO(cont.) Con una attività basata sulla : GESTIONE DEI RISCHI Vediamo, ora in pratica, cosa significa. 22
Cosa è il rischio? Per rischio in Italiano s intende: Possibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di circostanze non sempre prevedibili. In linguaggio NATO (AQAP-170 Edition 2 Annex B), il rischio è: il prodotto tra la probabilità del verificarsi di un evento ed il suo impatto (cioè gli effetti causati). 23
La rivoluzione Copernicana Cosa cambia nelle attività di Assicurazione Qualità Governativa? Da una attività basata sulla verifica della puntuale attuazione del P.A.Q. da parte della Ditta Contraente ( vecchio metodo ), si passa a selezionare le caratteristiche da verificare in base al risk assessment (nuovo approccio). 24
Come funziona la Gestione dei Rischi? POSSIAMO IDENTIFICARE 25
Fase 1: Identificazione dei rischi Fase 2: Valutazione dei rischi Fase 5: Esame dei Risultati Risk Management Fase 4: Monitorizzazione ed esame critico Fase 3: Creazione di un Piano di riduzione 26 dei Rischi
Come si agisce? Identificare e definire i rischi FASE 1 Identificazione Identificare nelle Organizzazioni Aziendali le responsabilità (Ownership) 27
Come si agisce? Stabilire la probabilità di rischio FASE 2 Valutazione Valutare l impatto del rischio 28
Come si agisce? Pianificare le azioni necessarie a gestire e ridurre il rischio FASE 3 Creazione Piano Riduzione rischi Applicare le azioni correttive 29
Come si agisce? FASE 4 Monitorizzazione ed esame critico Riesaminare ed aggiornare (se necessario) le attività pianificate in fase 3 30
Come si agisce? FASE 5 Esame dei risultati Trarre insegnamento dalle esperienze fatte (lesson learning) 31
Chi è coinvolto nella gestione dei rischi? Ente Appaltante Gestione Dei Rischi Ditta Contraente UTT (R.A.Q.) 32
Chi è il R.A.Q. E l acronimo di Rappresentante Assicurazione Qualità Traduzione in Italiano di Q.A.R. (Quality Assurance Representative),citato in tutte le pubblicazioni NATO della Serie AQAP. 33
Dove opera il R.A.Q.? Presso le Ditte Fornitrici, su base saltuaria, in funzione: dei rischi identificati e delle azioni necessarie a mitigarli; delle esigenze di uno specifico contratto o degli accordi relativi ad un programma di cooperazione internazionale. 34
R.A.Q. & N.Q.A.R. L N.Q.A.R. (National Quality Assurance Representative) ed il R.A.Q. anche se talvolta fisicamente coincidenti svolgono, in genere compiti diversi. Vediamo di comprendere in cosa differiscono. 35
L N.Q.A.R. Caratteristiche salienti: Esplica attività di G.Q.A. in Programmi di Cooperazione Internazionale.(NATO o non) Rappresenta l A.D. in G.di L. internazionali Opera a supporto di Agenzie NATO o Agenzie Esecutive (coop. Non NATO) E nominato dal D.G. di D.G.A.A.su proposta della Direttore dell U.T.T. territorialmente competente e dietro avallo del Direttore della D.T. competente per aeromobile/materiale. Eccezionalmente può essere nominato NQAR anche personale di F.A. 36
Il R.A.Q. La figura del R.A.Q. nella struttura ordinativa di ARMAEREO ed Enti Territoriali dipendenti si identifica con Capo della Sezione Assicurazione Qualità dell Ufficio Tecnico Territoriale (U.T.T.) che gestisce il contratto sottoposto ad attività di assicurazione Qualità Governativa. 37
I compiti del R.A.Q. nel Risk Management Identificare i rischi connessi alla Ditta Fornitrice. Valutare i rischi associati alla Ditta Fornitrice. Valutare se esistono le capacità professionali ad eseguire la attività di Assicurazione Qualità Governativa (G.Q.A.) 38
I compiti del R.A.Q.nel Risk inoltre: Management (cont.) Determinare, pianificare, eseguire e standardizzare le attività di A.Q. governativa con il metodo del P.D.C.A. 39
I compiti del R.A.Q.nel Risk Management (cont.) 40
Il Risk Manager I compiti: Identifica l interdipendenza dei vari rischi. Stabilisce le priorità. Sviluppa il Piano di Assicurazione Qualità Governativa basato sulla Gestione dei rischi. Raccoglie e processa le informazioni provenienti dai RAQ /NQAR allo scopo di coordinare le attività di riduzione dei rischi. 41
Il Risk Manager(cont.) Nella attuale organizzazione di ARMAEREO, il Risk Manager si identifica con il Capo del 1 Ufficio dell Ufficio Tecnico Territoriale responsabile dell esecuzione delle attività di Assicurazione Qualità Governativa su di uno specifico Contratto. 42
Il R.A.Q. ed il Risk Manager figure coinvolte nella gestione dei rischi? Ci sono altri due attori sicuramente coinvolti e di importanza basilare in un efficace ed efficiente Programma di gestione dei rischi stabilito a fronte di un contratto: L Ente appaltante La Ditta Fornitrice 43
RAQ Risk Manager Ente Appaltante Contratto/Programma Ditta Fornitrice 44
Quali sono i compiti dell Ente appaltante nell ambito del R.M.? L Ente appaltante deve: Assicurare che le clausole essenziali (inclusa, se necessario quella relativa alla gestione dei rischi ) siano incluse nell invito a gara/richiesta di offerta; Conduce valutazioni finanziarie relative alle ditte invitate a gara. Esamina i dati storici relativi alle Ditte Assicura un metodo efficiente di selezione dei potenziali Fornitori 45
E,in definitiva: 46
Come interviene la Ditta contraente? Essa è responsabile per: Lo sviluppo e l attuazione di un Sistema di Qualità appropriato. L identificazioni dei rischi del Prodotto /Processo Il controllo, la gestione e la riduzione dei rischi che possano aver impatto nella fornitura 47
Concludendo: la Ditta è responsabile per la fornitura di un: 48
In pratica, come si opera? Le prime domande che si deve porre un RAQ (o RM) in conseguenza di una attività di gestione dei rischi associate ad un Contratto/Programma sono elementari: Cosa può andare bene? Cosa può andare male? Quanto può andare male? 49
Bisogna comprendere la situazione Quindi prima di tutto si debbono esaminare i dati a disposizione o, in alternativa raccoglierli opportunamente. Opportunamente significa che i dati debbono essere raccolti con metodo scientifico quindi debbono: rappresentare la realtà, ed essere documentabili e confrontabili 50
I Dati Rilevazione delle condizioni:data, ora, processo /procedura. Realistici Documentabili Analizzabili in relazione ad altri dati raccolti sul medesimo argomento K.O. Casi Particolari Confrontabili 51
La rilevazione Risulta logico rilevare solo quei dati necessari ad: identificare Analizzare Controllare E, successivamente, a stilare un PAQ Governativo 52
Quali sono i rischi che debbono essere presi in esame? L AQAP-170 HDBH li divide in due categorie principali connessi al prodotto Rischi relativi al processo di tipo organizzativo 53
I rischi del Prodotto Tecnologia Matura? Tecnologici Stato dell arte O.K.? Problemi di Minimizzazione Rischi d uso Completa Innovazione? D uso Principi Scientifici Consolidati? Scientifici Specifica nei limiti della Realizzabilità? Incertezza nella raggiungibilità Estrapolazioni Permesse? Prestazioni 54
I rischi del Processo D&D PI Risorse(impianti attrezzature etc) Ingegneristici Specifica OK? contingentamenti S.S., oppure alternative Subforniture S.C.& Vendors affidabili obsolescenza manutenzione Tecnici Nuova tecnologia supporto ben Pianificato? 55
I rischi di tipo organizzativo(1) Costi Rivalutazioni Certificazione AER Q- ISO AQAP Verifica Pre-contratto Sistema qualità Rispettato Nel Passato? Piano di consegna Andamento Qualitativo Passate forniture 56
I rischi di tipo organizzativo(2) licenze Relazioni Industriali Fuga notizie Sicurezza Attacco informatico Commerciali Mercato civile Adattamento al mercato Accordi Work Share Problemi legali Gruppi Di controllo Vincoli finanziari Gestionali Management 57
Altri rischi Rischi di tipo: INTERNAZIONALE POLITICI E poi. Sicurezza sul lavoro, impatto ambientale scioperi, profilo di pagamento e altri meno rilevanti. 58
Come interviene il R.A.Q. Dalla precedente esposizione appare evidente che, a meno che non sia diversamente richiesto (come nel caso di alcuni Programmi di Collaborazione internazionale), Il RAQ non può influire in maniera significativa (preventiva) su alcuni rischi in quanto risulta implicito che siano stati valutati (e mitigati) dall Ente Appaltante. 59
Quali sono i rischi sui quali può Audits Mirati agire il RAQ? Esame O.A. Richieste GQA Sistema Qualità Sub Forniture F.A.I. M.R.B Tecnico/ Ingegneristici Partecipazione a: D.Reviews Configuration Audit 60
Quali sono i rischi sui quali può intervenire l Ente Appaltante? L Ente appaltante può intervenire su tutti i tipi di rischi precedentemente identificati sia in maniera: preventiva Attività eseguite in sede Progetto di contratto Attività eseguite in sede di Selezione Ditte 61
Quali sono i rischi sui quali può intervenire l Ente Appaltante?(2) Oppure inserendo : Opportune clausole contrattuali Piano Gestione Rischi Piano Gestione Progetto Piano assicurazione Qualità 62
Come procedere? Tutti i contratti per i quali e richiesto un livello qualitativo AER-Q-110/AQAP-110, oppure AER-Q-120/AQAP-120 prevedono (a contratto) la compilazione di un P.A.Q. Solo contratti di grossa entità (es: Sviluppo/Costruzione aeromobili) prevedono un Piano di Gestione dei Rischi: (RMP- Risk Management Plan). 63
Come procedere?(2) Nel caso del RMP il lavoro è semplificato in quanto i rischi sono già evidenziati. Se disponiamo solo del PAQ ci si dovrà basare sull esperienze precedenti, sul data base in possesso del Risk Manager, sulle indicazioni fornite dall Ente appaltante. In tutti i casi per decidere come e quando intervenire si dovrà operare seguendo le indicazioni successivamente esposte. 64
La metrica del rischio Ricordiamo che il rischio (talvolta denominato (fattore di rischio) è definito dalla semplice formula : R=PxI (Rischio=Probabilità X Impatto) Dove sia P che I possono assumere i valori da 1 a 3 65
La Metrica (2) Probabilità 3=Alta 6 9 2=Media 4 6 1=Bassa 2=Medio 3=Alto 1=Basso Impatto 66
La Metrica(3) Dunque R può avere 6 possibili valori In corrispondenza di diverse accoppiate di P ed I Il rischio è considerato Basso se = 1 o 2 Medio se = 3 o 4 Alto se = 6 o 9 67
La Metrica (4) Facciamo un esempio su come si formano i valori R. Cominciamo dalla Probabilità E alta se> 50%, che detto a parole, significa che l evento e più facile che accada che no. E media se tra il 20% ed il 50% in altri termini ci sono ragionevoli possibilità che accada E bassa se compresa tra 0 e 20%: evento raro, ma non impossibile! 68
La Metrica (5) Per l Impatto, il discorso è meno definito in quanto bisogna considerare (ed associare) volta per volta diversi parametri. Anche l impatto è quantizzabile con numeri: 1 = basso, 2 = medio, 3 = alto ma il significato associato a questi numeri non è rigido. 69
La Metrica(6) ESEMPIO Un malfunzionamento con una perdita di prestazioni e limitazioni operative è ad alto impatto. Un malfunzionamento analogo, senza limitazioni operative è a medio impatto. Problematiche senza conseguenze per l uso sono a basso impatto 70
La riduzione dei Rischi Comunque : Quando R>3 Si debbono impostare le azioni correttive 71
Contratti in Italia oppure all Estero?(1) Nei contratti stipulati in Italia sarà compito dell U.T.T. territorialmente competente, (responsabile della gestione del contratto) trasformare una valutazione dei rischi in : Assegnazione di compiti da eseguirsi al fine di mitigare i rischi. 72
Contratti in Italia oppure all Estero?(2) Nel caso di contratti all estero si potrà richiedere, in genere a titolo gratuito, l intervento di una Autorità Nazionale di Assicurazione Qualità se sussistono di Accordi bi-multilaterali nel campo del mutuo riconoscimento/fornitura dei servizi di A.Q. Governativa. 73
Con quali Paesi esistono tali accordi? Paesi aderenti alla NATO U.S.A.(Titolo oneroso in casi particolari) Repubblica Sud Africana Bulgaria Brasile Finlandia (non ancora firmato- testo concordato titolooneroso) Svezia (non ancora firmato- testo concordato- titolo oneroso ) Australia (titolo oneroso) Corea 74
Esempio di valutazione dei rischi Premessa: La valutazione dei rischi và effettuata nell ambito del contesto contrattuale. Per il presente esempio si fanno le seguenti assunzioni: Contratto: relativo ad attività di manutenzione programmata e non; assegnato a seguito gara a Ditta non detentrice di SDR; livello di qualità previsto: AER-Q-120; norme di riferimento per la Gestione della Configurazione: AER.00-00-5; AER.00-00-6; AER.0-1- 24; AER-Q-101. 75
Esempio di valutazione dei rischi(cont.) In questo contesto i rischi sono legati, tipologicamente ed a meno di conoscenze di specifiche problematiche legate al materiale, al suo impiego, alla sua storia pregressa, alle seguenti aree: Disponibilità delle pubblicazioni; Disponibilità delle attrezzature specifiche; Addestramento del personale; Controllo della configurazione; Approvvigionamento delle parti di ricambio 76
Esempio di valutazione dei rischi(cont.) Tali rischi possono essere limitati se la Ditta è SDR, se tali lavorazioni sono state oggetto di precedenti e ripetuti contratti. Le attività di GQA (Assicurazione Governativa della Qualità che, come detto, possono essere effettuate dal Committente o da Ente da Esso delegato, saranno impostate (con l esperienza e le professionalità di chi le effettua) in ragione di tali rischi. Lo strumento potrebbe essere un Piano per l Assicurazione Governativa della Qualità che con audit miranti a verificare se il sistema Qualità Aziendale ha agito/agisce, per le aree di rischio individuate, secondo i requisiti di Qualità dell AER-Q-120. 77
Esempio di valutazione dei rischi(cont.) Attraverso tali requisiti si giunge a verificare: - il possesso della Documentazione tecnica e del suo livello di aggiornamento; - il possesso dell attrezzatura specifica e del suo stato di calibrazione; - la tracciabilità delle parti di ricambio; ecc.. La controfirma del Certificato di Conformità significherà che l incaricato del GQA ha sottoposto a verifica queste aree di rischio senza rilevare inadempienze. 78
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FINE C.T. (C1) BIONDI Sergio > > > Ministero della Difesa > Direzione Generale delle Costruzioni Aeronautiche > Ufficio Generale Coordinamento Tecnico > 3 Ufficio "Omologazione ed Assicurazione della Qualità" > 3^Sezione "Assicurazione della Qualità" > Viale dell'università n 4-00100 ROMA- > ITALIA. > > Phone: xx39-06-49865488 > Fax :xx39-06-4457351 > E-mail: sergio.biondi@armaereo.difesa.it > TLX: ARMAEREO 80