Collaboratore Professionale Coordinatore Esperto Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico Auditor Qualità certificato KHC

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LEZIONE: "DALLA GESTIONE DELLE RISORSE ALLA VALIDAZIONE DEL PROCESSO" DOTT.SSA RAFFAELINA LOCONT Collaboratore Professionale Coordinatore Esperto Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico Auditor Qualità certificato KHC

Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 OBIETTIVO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 4 3 LA LEGISLAZIONE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 3.1 DL. 30/12/92 N. 502 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 3.2 I DECRETI MINISTERIALI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 5 3.3 D.L. N. 42 DEL 26/02/1999 --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 6 3.4 LEGGE 10 AGOSTO 2000, N.251 LA DIRIGENZA ----------------------------------------------------------------------------- 7 3.5 D.M 2 APRILE 2001 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 9 4 I CONTRATTI NAZIONALI DEL LAVORO -------------------------------------------------------------------------- 11 5 L EVOLUZIONE PROFESSIONALE ----------------------------------------------------------------------------------- 13 5.1. IL COORDINATORE QUALE AGENTE PER IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO ----------------------------------------15 5.2. LE FUNZIONI DI MANAGEMENT DEL COORDINATORE -------------------------------------------------------------------15 5.3. IL COORDINATORE QUALE TEAM LEADER -----------------------------------------------------------------------------16 5.4. LO STAFFING ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 17 5.5. LA GESTIONE DEI PROCESSI E DELLE RISORSE TECNOLOGICHE E STRUTTURALI -----------------------------------17 5.6. IL COORDINATORE NELLA GESTIONE DEL PROCESSO DI VALIDAZIONE DI PROCESSI, PRODOTTI, SERVIZI ---20 6 SINTESI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 21 BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 23 2 di 24

1 Introduzione Il presente documento è a supporto del seminario d approfondimento dal titolo dalla gestione delle risorse alla validazione del processo, del Master: Management per le funzioni di coordinamento nell area delle professioni sanitarie. 3 di 24

2 Obiettivo 1 Obiettivo della presentazione è descrivere il ruolo del Coordinatore Sanitario attraverso la disamina d aspetti legislativi e contrattuali che hanno determinato l evoluzione delle funzioni del Coordinatore, evoluzione che ha impattato in maniera significativa non solo sugli aspetti professionali ma anche organizzativi e gestionali, proiettando il Coordinatore nel complesso sistema del Management Sanitario. 1 Diapositiva 1 4 di 24

3 La legislazione 2 3.1 - DL. 30/12/92 n. 502 3 Con il DL. 30/12/92 n. 502 (G.U. 30/12/92, supplemento ordinario) Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art. 1 della Legge 23/10/92 n. 421 integrato con D.L. 07/12/93 n. 517 (G.U. 15/12/93 Supplemento ordinario) si completa l attuazione della delega data al Governo per il riordino della sanità, al comma 3 dell articolo 6 sono regolamentati i rapporti tra il Sistema Sanitario Nazionale e l Università per l istituzione e la regolamentazione dei corsi universitari abilitanti alla professione, per la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione dopo che il Ministro della Sanità abbia individuato, con appositi decreti, le figure professionali ed i relativi profili. 3.2 - I Decreti Ministeriali 4 Il Ministero della Sanità emana dal 1992 al 1999 (ad eccezione del D.M n. 182 per il profilo professionale di Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica che data 29-03-2001) i decreti ministeriali che individuano i relativi profili professionale decretandone l autonomia professionale e definendone le responsabilità.(figura 1) 2 Diapositive da 3 a 25 3 Diapositive 3 e 4 4 Diapositive da 5 a 8 5 di 24

Elenco delle professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Salute 3.3 D.L. n. 42 del 26/02/1999 5 Il Decreto Legge n.42 del 1999 ha rappresentato il cambiamento epocale per tutti gli operatori sanitari che operano nel Sistema Sanitario Nazionale. L Articolo 1 recita : la denominazione professione sanitaria ausiliaria nel testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive 5 Diapositive da 9 a 11 6 di 24

modificazioni, nonché in ogni altra disposizione di legge,è sostituita dalla denominazione professione sanitaria. Ciò comporta che agli operatori sanitari dell area comparto è riconosciuta dignità di Professionisti, essi non sono più relegati a ruolo di ausiliare cioè esecutori di compiti ma professionisti in grado di svolgere la propria attività in piena autonomia professionale. Il decreto inoltre prevede che l esercizio delle professioni sia regolate da quattro tipologie di norme regolamentari: Profilo Professionale Ordinamento Didattico Universitario del Corso di Laurea Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Codice Deontologico 3.4 - LEGGE 10 agosto 2000, n.251 la dirigenza 6 La Legge 251 del 2000 disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della prevenzione nonché della professione ostetrica costituisce una pietra miliare per la progressione professionale degli operatori del comparto sanità consentendo a tutte le tipologie professionali di essere dirette da un professionista appartenente alla stessa area. Essa distribuisce le professioni sanitarie nelle quattro categorie: Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria di ostetrica; Professioni sanitarie riabilitative; Professioni tecnico-sanitarie; Professioni tecniche della prevenzione La 251, al comma 1 degli articoli 1,2,3e 4, decreta l autonomia professionale di tutti i professionisti delle quattro aree, nell espletamento delle funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici. Data l importanza di questa legge si riportano con degli omissis gli articoli salienti: Art. 1 Professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche 1-Gli operatori delle professioni sanitarie dell area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla 6 Diapositive da 12 a 19 7 di 24

prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell assistenza. Art. 2. Professioni sanitarie riabilitative 1. Gli operatori delle professioni sanitarie dell area della riabilitazione svolgono con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale, al fine di espletare le competenze proprie previste dai relativi profili professionali. Art. 3. Professioni tecnico-sanitarie 1.Gli operatori delle professioni sanitarie dell'area tecnico-diagnostica e dell'area tecnicoassistenziale svolgono, con autonomia professionale, le procedure tecniche necessarie all esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, in altre parole attività tecnico-assistenziale, in attuazione di quanto previsto nei regolamenti concernenti l'individuazione delle figure e dei relativi profili professionali definiti con decreto del Ministro della Sanità. 2. Lo Stato e le regioni promuovono, nell'esercizio delle proprie funzioni legislative, d indirizzo, di programmazione ed amministrative, lo sviluppo e la valorizzazione delle funzioni delle professioni sanitarie dell'area tecnico-sanitaria, al fine di contribuire, anche attraverso la diretta responsabilizzazione di funzioni organizzative e didattiche, al diritto alla salute del cittadino, al processo d aziendalizzazione e al miglioramento della qualità organizzativa e professionale nel Servizio Sanitario Nazionale con l'obiettivo di una integrazione omogenea con i servizi sanitari e gli ordinamenti degli altri Stati dell'unione europea. Art. 4. Professioni tecniche della prevenzione 1. Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono con autonomia tecnico-professionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, d igiene degli alimenti e delle bevande, d igiene e sanità pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell ambito della responsabilità derivante dai profili professionali. L articolo 5 tratta della regolamentazione della formazione universitaria il Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica (MURST) in concerto con il Ministero della Sanità omissis.., individua con uno o più decreti per la disciplina degli ordinamenti didattici di specifici 8 di 24

corsi universitari ai quali possono accedere gli esercenti le professioni sanitarie di cui agli articoli 1,2,3,4 della presente legge, in possesso di diploma Universitario o di titolo equipollente. L articolo 6 definisce le professioni ed i relativi livelli di inquadramento; al comma 1 recita: il Ministero della Sanità in concerto con il M.U.R.S.T. acquisiti i pareri del Consiglio Superiore della Sanità e del Comitato di Medicina del Consiglio Universitario Nazionale, include le figure professionali esistenti o che saranno individuate successivamente in una delle fattispecie di cui articoli 1,2,3,4. Al comma 2 recita: il Governo..omissis..definisce la disciplina concorsuale, riservata al personale in possesso degli specifici Diplomi rilasciati al termine dei corsi universitari di cui all articolo 5 comma 1 della presente legge per l accesso ad una nuova qualifica unica di dirigente del ruolo sanitario alla quale si accede con requisiti omologhi a quelli richiesti per l accesso alla dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale di cui all articolo 26 del D.L. n. 29 del 03/02/93. L Articolo 7 Disposizioni transitorie dispone, al comma 1 che ai fini del miglioramento dell assistenza per la qualificazione delle risorse le aziende sanitarie possono istituire il servizio di assistenza infermieristica ed ostetrica e possono attribuire l incarico di Dirigente del medesimo servizio omissis.. Gli incarichi di cui al presente articolo comportano l'obbligo per l'azienda di sopprimere un numero pari di posti di dirigente sanitario nella dotazione organica definita ai sensi della normativa vigente. comma 2. Le aziende sanitarie possono conferire incarichi di dirigente, con modalità analoghe a quelle previste al comma 1, per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999, n. 42, nelle regioni nelle quali sono emanate norme per l'attribuzione della funzione di direzione relativa alle attività della specifica area professionale. 3.5 - D.M 2 aprile 2001 7 Determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie Con questo decreto sono istituite le classi di Laurea, si completa così l iter istitutivo delle professioni sanitarie. L art. 1 al comma 1 definisce le classi dei corsi di laurea per le professioni sanitarie in ottemperanza degli articoli: 17 comma 95 della legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modificazioni, nonché dell'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 9 di 24

509, ed al comma 2 precisa che i corsi di laurea istituiti dalle università, ai sensi del presente provvedimento e con le modalità previste dall'articolo 11, comma 1, della legge n. 341/90, sono finalizzati a formare laureati secondo gli specifici profili professionali di cui ai decreti adottati dal Ministro della sanità ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. 7 Diapositive da 20 a 21 10 di 24

4 I Contratti Nazionali del Lavoro 8 Le leggi descritte ai capitoli precedenti impattano in modo determinante sulla stipula dei contratti di Lavoro sia per gli aspetti normativi sia economici, l inquadramento dei professionisti del comparto sanità come le norme d accesso ai rispettivi livelli d inquadramento si modificano a decorrere dal Contratto Nazionale del Comparto Sanità per il quadriennio 1998-2001. L articolo 13 del contratto nazionale del 07 aprile 1999 regolamenta il nuovo sistema di classificazione del personale che prevede quattro classi d inquadramento A, B, C e D e l articolo 14 definisce le modalità d accesso alle stesse. L articolo 14 introduce le posizioni organizzative l articolo 20 ne definisce le funzioni ed al comma 1 recita omissis che richiedono lo svolgimento di funzioni con assunzione diretta d elevata responsabilità e l articolo 21 prevede che le stesse siano attribuite al personale di categoria D. I coordinatori sono inquadrati nella categoria D con progressione in DS. L allegato 1 declaratorie delle categorie e profili del Contratto Nazionale integrativo 1998/2001 biennio economico 2000/2001, recita per i Profili professionali del livello economico Super DS ( Collaboratore professionale sanitario esperto): Programma, nell ambito dell attività d organizzazione dei servizi sanitari..omissis.. la migliore utilizzazione delle risorse umane secondo le indicazioni e le richieste dei responsabili dei servizi e dei presidi e verifica l espletamento delle attività del personale medesimo. Collabora alla formulazione dei piani operativi e dei sistemi di verifica della qualità ai fini dell ottimizzazione dei servizi sanitari. Coordina le attività didattiche tecnico-pratiche e di tirocinio, di formazione del personale appartenente ai profili sanitari a lui assegnate. Assume responsabilità diretta per le attività professionali cui è preposto e formula proposte operative per l organizzazione del lavoro nell ambito dell attività affidatagli.. L articolo 10 del Contratto Nazionale de Lavoro 1998/2001 biennio economico 2000-2001 determina al comma 1, per il riconoscimento delle responsabilità e dell autonomia professionale del coordinatore, un indennità economica: ART. 10- Coordinamento Comma 1: Al fine di dare completa attuazione all art. 8, commi 4 e 5 e per favorire le modifiche dell organizzazione del lavoro nonché valorizzare l autonomia e responsabilità delle 8 Diapositive da 22 a 25 11 di 24

professioni ivi indicate è prevista una specifica indennità per coloro cui è affidata la funzione di coordinamento delle attività dei servizi d assegnazione nonché del personale appartenente allo stesso o ad altro profilo anche di pari categoria ed ove articolata al suo interno di pari livello economico, con assunzione di responsabilità del proprio operato omissis.. L articolo 19 del Contratto Nazionale del Lavoro del 19 aprile 2004 al comma b recita per il personale con reali funzioni di coordinamento riconosciute al 31 agosto 2001 ai sensi dell articolo 10 del CCNL 98/2001 relativo al biennio economico 2000-2001 a decorrere dal 1-9- 2003 tenuto conto dell effettivo svolgimento delle funzioni stesse, è previsto il passaggio nel livello DS. Con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Personale del Comparto del Servizio Sanitario Nazionale Quadriennio Normativo 2006-2009 e Biennio Economico 2006-2007 è definito il livello formativo d accesso alla funzione di Coordinatore come si evince dalla lettura dell Articolo 4 comma 1. Art.4 Coordinamento 1. Ai sensi di quanto previsto dalla L. n. 43/2006 (relativamente alle funzioni di coordinamento),.omissis., ai fini dell affidamento dell incarico di coordinamento di cui all art. 10 del CCNL 20.9.2001 omissis.., è necessario il possesso del master di primo livello in management per le funzioni di coordinamento rilasciato dall Università ai sensi dell art. 3,comma 8 del regolamento..omissis.. 12 di 24

5 L evoluzione professionale 9 Il riconoscimento dell autonomia professionale, il nuovo percorso formativo, la possibilità di progressione di carriera, proiettano i professionisti del comparto sanità in una dimensione funzionale nella quale si coniugano responsabilità, competenza, azione, decisionismo. L autonomia professionale dei professionisti del comparto sanità sembra però sminuire il ruolo del coordinatore sanitario in quanto la presa in carico del paziente e/o delle sue proprietà che prima erano attività gestita dal caposala/capotecnico che attribuiva compiti ai suoi collaboratori, ora è una delle funzioni alle quali assolve, in autonomia, l operatore sanitario collaboratore. In effetti il ruolo del coordinatore non è sminuito ma si rafforza, infatti anche il coordinatore ha responsabilità sulla presa in carico del paziente o campioni biologici in quanto è sua prerogativa assegnare un paziente o una linea analitica, ai propri collaboratori in relazione alle competenze ed individualità del collaboratore stesso. Il Coordinatore Sanitario è proiettato in una dimensione in cui le competenze professionali ed organizzativo - gestionali rappresentano il cardine per gestire in modo efficace ed efficiente risorse e processi nell ottica del miglioramento continuo. Le funzioni del coordinatore si collocano in un contesto più ampio quello di Governance, ciò presuppone l acquisizione di competenze che gli consentono di gestire risorse, processi, servizi soddisfacendo requisiti di qualità, sicurezza, efficacia finalizzati al miglioramento continuo ed alla soddisfazione del paziente/utente e di tutte le parti interessate compresi gli operatori stessi. Il governo clinico è il contesto in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che favorisce l espressione dell eccellenza clinica 10 9 Diapositive da 26 a 35 10 Definizione da A first class service ( London Department of Health, 1998) 13 di 24

Le funzioni del coordinatore diventano più complesse, passando dalla gestione di sottoprocessi alla gestione di macroprocessi. (fig. 2) Caposala/Capotecnico (ante 1999) Risorse Umane: Gestione turni lavoro personale, affidamento compiti; Gestione paziente; Gestione documentazione sanitaria; Approvvigionamento materiale d uso e DPI : ordini e gestione magazzino; Manutenzione attrezzature di supporto: tenuta sotto controllo manutenzione frigoriferi, centrifughe e termostati; Coordinatore(post 1999) Gestione Risorse Umane: organigramma e funzionigramma del personale del comparto in relazione alle competenze specifiche.gestione formazione ed addestramento.gestione turnistica. Gestione paziente e/o sue proprietà:presa in carico, acquisizione di informazioni finalizzate al miglioramento delle prestazioni,,monitoraggio del grado di soddisfazione Gestione Approvvigionamento: farmaci, tecnologie, reagenti, materiale d uso e DPI, manutenzione, appalti. Gestione prodotti approvvigionati:presa in carico, destinazione d uso, tenuta sotto controllo, pianificazione e verifica, manutenzione, monitoraggio. Gestione rischio: individuazione, analisi, gestione e monitoraggio dei processi critici. Gestione Qualità: tenuta sotto controllo, verifica e monitoraggio dei processi e dei prodotti. Controllo Qualità e validazione dei processi e dei prodotti Formazione continua 14 di 24

5.1. Il coordinatore quale agente per il cambiamento organizzativo 11 La rapida evoluzione negli ultimi anni dello status delle professioni sanitarie ha determinato la nascita di nuovi modelli assistenziali integrati nelle strutture sanitarie pubbliche, con caratteristici connotati di tipo manageriale. In conformità a ciò le strutture ospedaliere devono istituire nuove aree funzionali, forti già della loro organizzazione interna, ma non senza alcune difficoltà in quanto il ruolo centrale attribuito dalla normativa ai professionisti non medici comporta cambiamenti significativi nell assetto aziendale di ognuna. anzi, Non per questo l importanza di una modifica epocale deve essere sminuita e sottovalutata, queste proposte neo-formate stanno già subendo notevoli miglioramenti ed integrazioni visibili nei documenti ufficiali rinnovati periodicamente a livello regionale, locale e aziendale da cui emerge la nuova gestione delle politiche sanitarie. Il ruolo della dirigenza delle professioni sanitarie, in prospettiva di medio termine, potrebbe rivelarsi importante se non essenziale al fine di una corretta gestione dell assistenza all utente sanitario, considerando anche il potenziale sviluppo che potrebbe avere sul territorio. 5.2. Le funzioni di management del coordinatore 12 Il coordinatore sanitario del comparto è chiamato a svolgere funzioni di management gestionale e relazionale. Le funzioni fondamentali del management gestionale sono: 1. La pianificazione: capacità di analizzare e predeterminare il corso dell azione. 2. L organizzazione: la capacità di organizzare mezzi e risorse per prendere delle decisioni. 3. La fattibilità: l analisi dell esistente per realizzare le decisioni 4. La programmazione: la definizione delle attività in funzione delle risorse e dei tempi. 5. La misurabilità: definire obiettivi ed indicatori. 6. La verifica ed il Monitoraggio continuo finalizzati al miglioramento 11 Marco Buccianti: ipotesi di modello organizzativo e gestionale dell area delle professioni sanitarie sulla base del vigente status normativo, con specifico riferimento all area professionale dietistica 12 Antonio Petralia : L applicazione del management sanitario nella progettazione di uno strumento informatico per il Servizio di Perfusione: ruolo del coordinatore tecnico. 15 di 24

Le funzioni fondamentali del management relazionale sono : 1. Lo staffing: capacità di far crescere e sviluppare le risorse umane. 2. La direzione: capacità di dirigere le azioni verso gli obiettivi. 3. La verifica: capacità di valutare in itinere attività e prodotti interagendo con le risorse umane coinvolte al fine di conseguire gli obiettivi prefissati. I Management gestionale e relazionale non rappresentano sistemi di gestione disgiunti ma integrati non è ipotizzabile gestire risorse senza una conoscenza dettagliata dell organizzazione. Lo staffing è una funzione critica, infatti l ottimale gestione delle risorse umane è condizione indispensabile per il successo di qualsiasi progetto di lavoro. Il valore aggiunto per un coordinatore è rappresentato dal possesso di riconosciute capacità di Team leader. 5.3. Il coordinatore quale team leader 13 Il coordinatore deve essere in grado di guidare il gruppo di persone che gestisce, deve acquisire consensi e fiducia, favorire il coinvolgimento grazie ad una buona comunicazione ad una competente conoscenza delle attività da eseguire e da monitorare, deve favorire la comunicazione trasversale tra il personale, condividere incertezze per definire adeguate Azioni Correttive, individuare indicatori d efficacia, elaborare ed analizzare dati, condividere decisioni, intraprendere azioni di miglioramento, deve pianificare la formazione, l aggiornamento continuo e l addestramento al fine di migliorare le conoscenze, le competenze, la consapevolezza del ruolo d ogni operatore sanitario. Il coordinatore deve pianificare audit interni, momenti d incontro che favoriscono la libera espressione d ogni operatore, gli audit possono prevedere discussione ed analisi di casi clinici o di procedure o d aspetti organizzativi e rappresentano un momento di confronto utile sia per gli aspetti organizzativo-gestionali sia di crescita professionale. Se il coordinatore ha carisma e gli si riconoscono doti e capacità di Team-Leader, acquisirà consensi che gli permetteranno di evitare o comunque mitigare contenziosi, in sintesi riuscirà a creare un buon clima interno. 13 Diapositive da 40 a 43 16 di 24

5.4. Lo staffing 14 Un buon team leader è in grado di gestire al meglio la strategica funzione di staffing, funzione manageriale preposta a far crescere, sviluppare e formare le risorse umane, infatti è compito del coordinatore: Selezionare (per competenze e capacità) Orientare (verso un obiettivo dando informazioni e formazione) Addestrare (trasferire buone pratiche, coinvolgere) Sviluppare (competenze, motivazioni, esperienze) Per poter svolgere in modo ottimale tale funzione il coordinatore deve avere competenze e conoscenze dei processi dell organizzazione in cui opera al fine di gestirli in qualità, deve gestire ed avere competenze su tutte le risorse tecnologiche e strutturali proprie dell organizzazione in cui opera, deve sviluppare competenze con l aggiornamento continuo al fine di selezionare, orientare, addestrare e sviluppare in relazione a: Caratteristiche individuali; Tecnologie e metodologie da utilizzare; I processi del Dipartimento/Servizio/Unità Operativa. 5.5. La gestione dei processi e delle risorse tecnologiche e strutturali 15 Qualsiasi organizzazione che intende perseguire obiettivi orientati alla soddisfazione dell utente/cliente deve implementare percorsi finalizzati al miglioramento continuo della Qualità, acquisendo informazioni di ritorno sui prodotti e/o servizi erogati. Per garantire la piena soddisfazione del cliente è indispensabile che tutti i componenti dell organizzazione siano orientati verso obiettivi comuni e che questi siano monitorati nel tempo grazie all utilizzo d idonei indicatori. Obiettivo principale è quello di erogare prestazioni che soddisfano l esigenza di salute del cittadino che si affida al SSN e che quindi lo preservino da criticità che potrebbero, invece, causargli danni, a tal fine è indispensabile monitorare tutto ciò che può rendere critico il buon esito delle prestazioni. 14 Diapositive 44 e 45 17 di 24

È chiaro che il processo principale di un organizzazione è rappresentato dall erogazione della prestazione, ma è indubbio che questa per essere erogata deve essere supportata da altri processi come per esempio il processo d approvvigionamento finalizzato a fornire tecnologie, farmaci, dispositivi medici a diversa complessità, ma anche software gestionali, suppellettili, e servizi quali quelli di manutenzione per il buon funzionamento delle attrezzature, o di smaltimento rifiuti, ed ancora i processi per la sterilizzazione e quant altro. È chiaro quindi che per perseguire obiettivi di qualità in primis è necessario individuare tutti i processi dell organizzazione, valutarne le interazioni,le criticità. 16 Il coordinatore in staff alla direzione partecipa alla: Individuazione dei processi; Elaborazione mappatura e interrelazione dei processi; Individuazione delle interfacce; Individuazione ed analisi dei processi critici; Esecuzione dei processi di monitoraggio che orientano verso la definizione d Azioni Correttive e Preventive e monitoraggio dell efficacia delle stesse; Validazione dei processi e prodotti/prestazioni erogate La tenuta sotto controllo dei processi permette di evidenziare processi critici che dovranno essere monitorati con specifici indicatori e possibilmente corredati di procedure o istruzioni operative che descrivano in dettaglio le operazioni necessarie ed i criteri di validazione da applicare al fine di evitare l accadimento d eventi avversi. La validazione è uno dei processi più importanti in quanto definisce la conformità del processo, del prodotto o prestazione erogata a requisiti definiti. Tra i processi di supporto alla erogazione della prestazione sanitaria è bene evidenziare le responsabilità del Coordinatore nella gestione dell approvvigionamento e delle risorse tecnologiche e strutturali. Il coordinatore in staff alla direzione provvede alla: Gestione dell approvvigionamento contribuendo alla definizione dei requisiti minimi che il prodotto da approvvigionare deve soddisfare e in relazione alla prestazione d uso cui è destinato ed in relazione alla competenza del personale che lo deve utilizzare e gestire; 15 Diapositive da 46 a 56 16 Diapositiva 49 18 di 24

Gestione dei prodotti approvvigionati dalla presa in carico alla messa in uso, garantendone la continua tracciabilità; Ottimizzazione gestione tecnologie dalla presa in carico, al collaudo, alla manutenzione alla destinazione d uso in funzione delle competenze e peculiarità individuali degli operatori che le dovranno utilizzare; Aggiornamento continuo per il buon uso del prodotto approvvigionato e dell offerta di mercato; Validazione dei fornitori e dei prodotti approvvigionati in relazione ai contratti stipulati ed alla rispondenza delle caratteristiche prestazionali del bene acquisito. Il coordinatore quindi deve provvedere alla: tenuta sotto controllo dei prodotti approvvigionati con la valutazione continua delle eventuali Non Conformità registrate; aggiornamento elenchi fornitori e patrimonio strumentale del Servizio; pianificazione e verifica dell eseguita manutenzione strumentale giornaliera, periodica e straordinaria nel rispetto dei requisiti espressi dal manuale d uso dello strumento e dalle normative vigenti anche in termini di sicurezza. gestione delle Non Conformità: strumentali, fornitori e forniture La pianificazione per la gestione delle risorse strumentali prevede inoltre l esecuzione della taratura, calibrazione e Controllo di Qualità (CQ) anche di presidi medici semplici se previste dai manuali d uso, così anche per le attrezzature di supporto e software. Queste prove che accertano lo stato d idoneità delle attrezzature, sono a carico dell operatore destinato alla gestione di quello strumento che inoltre provvederà a risolvere eventuali inconvenienti in funzione dell addestramento ricevuto al momento della presa in carico dello stesso. Il coordinatore provvederà a verificare periodicamente le registrazioni di Non Conformità strumentale concordando con la direzione e l operatore utilizzatore l eventuale apertura di un rapporto di Non Conformità nei confronti della ditta di manutenzione o della casa costruttrice dello strumento. Quindi il coordinatore per quanto attiene la funzione di staffing deve selezionare, orientare, addestrare e sviluppare le risorse in relazione alle Caratteristiche individuali, alle Tecnologie da utilizzare, ai processi del Dipartimento/Servizio/Unità Operativa, e per quanto 19 di 24