Patto per la sicurezza tra la Prefettura di Varese la Provincia di Varese il Comune di Varese

Documenti analoghi
Patto per la sicurezza tra la Prefettura di Varese e il Comune di Busto Arsizio

la crescita della domanda di sicurezza, sebbene con le necessarie differenze da luogo a luogo, riguarda tutte le realtà urbane;

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria

Ufficio Scolastico Provinciale

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Comune di Lamezia Terme (CZ)

SECONDO PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA E TERRITORIALE TRA IL MINISTERO DELL INTERNO E LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

Patto per la Sicurezza dell Area del Lago di Como

PROTOCOLLO D INTESA. tra la

PROTOCOLLO D'INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA LA BANCA D ITALIA E LA GUARDIA DI FINANZA

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI POLITICHE INTEGRATE DI SICUREZZA URBANA. tra IL MINISTERO DELL INTERNO LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

PROTOCOLLO D INTESA per la legalità ambientale. tra Unioncamere. Unione Italiana delle Camere di commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

CONTRATTO DI SICUREZZA tra LA PREFETTURA E IL COMUNE DI MODENA

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PATTO PER CAGLIARI SICURA PATTO PER LA SICUREZZA DELL AREA CAGLIARITANA

Comune di Umbertide Direzione Provinciale del Lavoro Asl n.1 Provincia di Perugia

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA

PIANO NAZIONALE PER LA RIQUALIFICAZIONE SOCIALE E CULTURALE DELLE AREE URBANE DEGRADATE. COMUNE DI CORIGLIANO CALABRO Scheda Progetto

PROTOCOLLO D INTESA. tra. IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI, di seguito Ministero, rappresentato dal Ministro On.

PROTOCOLLO D INTESA VISTO

PROTOCOLLO D INTESA. IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra. la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

REGIONE TOSCANA MONTOMOLI MARIA CHIARA. Il Dirigente Responsabile:

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

PROTOCOLLO D'INTESA. Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006)

Agenzia delle Entrate

d intesa con Poste Italiane S.p.A.- Divisione Filatelia PROTOCOLLO D INTESA FILATELIA E SCUOLA

PROGETTO PERLE DI MOSAICO 2012 SCHEMA PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemiladodici, il giorno del mese di, nella residenza

Prefettura di Perugia Regione Umbria Provincia di Perugia Comune di Perugia

ACCORDO IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA TRA IL MINISTERO DELL INTERNO E LA GIUNTA DELLA EMILIA-ROMAGNA

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

ACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA

LA CONFERENZA UNIFICATA

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Direzione Generale

Protocollo di intesa tra i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l avvio del progetto CIVITER L Italia di mezzo

PROTOCOLLO D INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA L AGENZIA DELLE ENTRATE

PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL COMANDO VIGILI DEL FUOCO DI MATERA LA CROCE ROSSA ITALIANA DI MATERA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. VISTO l articolo 5, comma 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

dirette a fornire, con la contribuzione degli stessi soggetti, servizi specialistici, finalizzati ad incrementare la sicurezza pubblica ; gli artt.

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto

la legge del 31 maggio 1965, n. 575 recante Disposizioni contro la mafia ;

Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO

Il presente documento è finalizzato alla promozione dei protocolli/patti locali in materia di sicurezza urbana.

nella pubblica amministrazione PROTOCOLLO D INTESA

PIANO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA ASL BT AI FINI DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA

COMUNE DI BITONTO (Provincia di Bari)

ALLEGATOA alla Dgr n. 560 del 03 aprile 2012 pag. 1/6

PROTOCOLLO D INTESA. tra L AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE. dell UNIVERSITÀ DI PISA

MILLE OCCHI SULLA CITTA

DECRETO DELIBERATIVO DEL PRESIDENTE. d intesa con il DIRETTORE GENERALE

PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. IL SEGRETARIATO REGIONALE DEL MiBACT LA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA DELL EMILIA-ROMAGNA

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

PROTOCOLLO DI INTESA TRA L AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Prefettura di Prato Ufficio Territoriale del Governo

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE DEGLI SPORTELLI UNICI PER LE ATTIVITA PRODUTTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado RAGAZZI D EUROPA

La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Giunta Regionale del Lazio

INTESA ISTITUZIONALE CONTRATTO ISTITUZIONALE DI SVILUPPO PER L AREA DI TARANTO

Agenzia delle Entrate

Comune di Augusta. Commissione Straordinaria

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA. la Regione Lombardia e le Province della Lombardia PER

PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA

ARESE BARANZATE BOLLATE CESATE CINISELLO BALSAMO RHO SENAGO SETTIMO MILANESE SOLARO VANZAGO BOVISIO MASCIAGO DESIO LIMBIATE MUGGIO NOVA MILANESE

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale. AVIS Regionale Toscana

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 febbraio 2013, n. 249

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE

PROTOCOLLO DI INTESA. tra REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI LIVORNO COMUNE DI COLLESALVETTI COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO

PROTOCOLLO D INTESA PERCORSI DI FORMAZIONE E TIROCINI VOLONTARI E GRATUITI A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE

Sicilia. Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia

DECRETO N. 682 Del 03/02/2015

REGIONE CARABINIERI FRIULI VENEZIA GIULIA COMANDO PROVINCIALE DI TRIESTE REPARTO OPERATIVO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTEZIONE CIVILE MINISTERO

PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNEL E REGIONE CAMPANIA PER LA DEFINIZIONE DI TERMINI DI COLLABORAZIONE FINALIZZATA ALLO SVILUPPO LOCALE.

Protocollo d intesa. Tra

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EL INNOVAZIONE, L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) E FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRACKET E ANTIUSURA ITALIANE (FAI)

SCHEMA di INTESA ISTITUZIONALE. Premesso che

DI RICHIEDENTI E TITOLARI DI PROTEZIONE

Il giorno.., presso sono presenti il Sindaco del Comune di Venezia ed il Presidente dell Unione dei Comuni del Miranese:

PROTOCOLLO D INTESA. Alternanza Scuola lavoro

C.T.R.H. Centro Territoriale Risorse per l integrazione scolastica delle persone in situazione di Handicap REGOLAMENTO

Transcript:

Prefettura di Varese Comune di Varese Patto per la sicurezza tra la Prefettura di Varese la Provincia di Varese il Comune di Varese - 1 -

PREMESSO che la sicurezza è per i cittadini un diritto primario e che la crescita della domanda di sicurezza medesima, pur con le necessarie differenze da luogo a luogo, ormai riguarda anche le realtà urbane di dimensione media e grande, comprendendo complessivamente la componente indispensabile della qualità della vita; che, a fronte dell aumentata sensibilità verso i problemi della sicurezza della comunità in una società sempre più articolata sul piano dei valori e delle culture, è necessario proseguire nella positiva e proficua esperienza di collaborazione già in essere tra l Amministrazione comunale, la Provincia e la Prefettura con l impostazione di nuovi modelli di governo della sicurezza urbana che sappiano affiancare ai necessari interventi per la tutela e il rispetto dell ordine e la sicurezza pubblica le iniziative atte a promuovere la coesione sociale e a favorire la vivibilità sul territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione; che la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità appartiene allo Stato, che la esercita attraverso le Autorità provinciali di pubblica sicurezza, mentre è compito dell Amministrazione comunale rappresentare le istanze di sicurezza della collettività, italiana e straniera, che vive nel proprio territorio ed assumere tutte le iniziative di prevenzione sociale e di qualificazione dei luoghi di vita che possono concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi dei fenomeni di disagio sociale e di comportamenti devianti; che il Patto per la Sicurezza tra il Ministero dell Interno e l ANCI, sottoscritto il 20 marzo 2007, le cui motivazioni e contenuti vengono recepiti nel presente Patto, rappresenta una espressione significativa delle politiche integrate dello Stato con i diversi livelli delle autonomie territoriali; che, nell ambito del citato documento, i Patti per la sicurezza sono stati individuati quale nuovo modulo operativo, in grado di definire una strategia condivisa di azioni concorrenti sul territorio, ritenute capaci di incrementare il contrasto alla criminalità e di aumentare la coesione del tessuto urbano, prevenendo fenomeni di degrado ambientale e di disagio sociale; che il presente documento si inserisce nell alveo della collaborazione tra Amministrazione statale e Amministrazione locale, già realizzata con la sottoscrizione tra Prefetto e Sindaco di Varese, in data 1.12.2008, del Patto per la Sicurezza ; che l attuazione dei contenuti del suddetto Patto per la Sicurezza ha consentito il generale miglioramento dello stato dell ordine e della sicurezza pubblica nel Capoluogo, facendo registrare positivi risultati in tema di prevenzione, contrasto e contenimento di diverse specie delittuose; - 2 -

CONSIDERATO che, in considerazione della positiva collaborazione istituzionale intrapresa nonché della proficuità delle azioni comuni realizzate, è necessario proseguire nelle sinergie operative interistituzionali elaborando un intesa che preveda il coinvolgimento anche della Provincia di Varese con la quale sono già state condivise numerose iniziative in campo ambientale, sociale, della tutela del territorio, dello sviluppo economico e produttivo; che nelle relazioni tra Prefettura di Varese, Provincia di Varese e Comune di Varese occorre perfezionare le forme di collaborazione operativa mirate alla prevenzione di manifestazioni delittuose che interagiscono con locali problematiche situazionali e sociali; la collaborazione tra le Forze di Polizia e Polizie Locali rappresenta tuttora un valore aggiunto sia per incisività ed aderenza alla realtà locale che per l economia e l efficacia dei dispositivi di prevenzione curati dalle stesse Forze di Polizia e che, pertanto, essa va sviluppata nei diversi ambiti di intervento afferenti la sicurezza pubblica, nei limiti delle rispettive competenze; VISTI l art.1, comma 439, della legge 27 dicembre 2006, n.296, che per la realizzazione dei programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia e per la sicurezza dei cittadini conferisce al Ministro dell Interno e, per sua delega, al Prefetto, la facoltà di stipulare convenzioni con gli Enti locali che prevedano la contribuzione logistica, strumentale o finanziaria degli stessi Enti locali; il Decreto Legge 23 maggio 2008, n.92, convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008,n.125, che attribuisce ai Sindaci, quali ufficiali del Governo, funzioni in materia di sicurezza urbana; il Decreto Legge 12 novembre 2010, n.187, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2010, n.217 che ha parzialmente ridefinito le funzioni dei Sindaci in materia di scurezza urbana; il Decreto del Ministro dell Interno del 5 agosto 2008, di attuazione dell art.6 del citato decreto legge 92/2008, con il quale vengono definiti la sicurezza urbana e i correlati poteri di intervento dei Sindaci; il Patto per la Sicurezza tra il Ministero dell Interno e l ANCI, stipulato il 20 marzo 2007; la legge della Regione Lombardia 14 aprile 2003, n.4 recante Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana ; - 3 -

la circolare del Ministero dell Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza n. 558/A/421.2/70/456 in data 8 febbraio 2005 che definisce le linee guida in materia di videosorveglianza; la delibera del Garante della Protezione dei dati personali in data 8 aprile 2010; la circolare del Ministero dell Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza n. 558/A/421.2/70/195960 del 6 agosto 2010 che recepisce i contenuti della menzionata delibera del Garante della Protezione dei dati personali; TRA IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI VARESE, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VARESE ED IL SINDACO DEL COMUNE DI VARESE SI CONVIENE QUANTO SEGUE: Art.1 (Finalità ed obiettivi comuni) Il Prefetto, il Sindaco ed il Presidente della Provincia, ciascuno per i profili di competenza, si impegnano a porre in essere le azioni necessarie per migliorare l attività di controllo del territorio, anche attraverso un ottimizzazione dei carichi di lavoro, una riorganizzazione e una ricollocazione dei rispettivi presidi di polizia esistenti che consenta di recuperare unità da destinare a servizi esterni. L andamento della criminalità ed i fenomeni di disordine urbano saranno valutati periodicamente dal Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica (CPOSP) anche quando lo richieda motivatamente al Prefetto il Sindaco ovvero il Presidente della Provincia. Nell ambito di tale consesso saranno altresì individuate, in virtù delle informazioni che ciascun componente metterà a fattor comune, le zone ritenute di maggior incidenza della criminalità diffusa. In tale prospettiva la Prefettura, il Comune e la Provincia si impegnano, nell ambito delle rispettive competenze, a promuovere nella cornice delle direttive del Ministero dell Interno l incremento della collaborazione tra le Forze di polizia dello Stato e la Polizia Locale, al fine di un più incisivo controllo integrato del territorio e del contrasto alla criminalità, ponendo in essere azioni integrate e progetti specifici in materia di sicurezza urbana integrata, su aree di intervento ritenute prioritarie per la sicurezza, la vivibilità e la coesione sociale della comunità, individuando obiettivi generali e specifici delle azioni, soggetti coinvolti e relativi ruoli, tempi di attuazione, criteri di valutazione delle azioni. Allo scopo di sviluppare sinergie operative volte a migliorare l impiego delle risorse sul territorio, su proposta del Questore, in sede di CPOSP verranno individuati quegli interventi straordinari - 4 -

in materia di ordine pubblico nei quali le Polizie locali potranno essere chiamate ad operare, quali ausiliarie, alle dipendenze del funzionario di Pubblica Sicurezza responsabile, secondo aliquote stabilite di concerto e necessarie all intervento stesso. Le Parti proseguiranno la valutazione congiunta circa l ambito e le modalità del potenziamento e miglioramento del sistema di videosorveglianza esistente in Città, valutandone la possibile estensione anche a quelle aree in cui si profilano aspetti critici di degrado e illegalità. Le modalità di impiego del sistema, il monitoraggio dinamico integrato ed ogni aspetto tecnico-operativo connesso all utilizzazione ed alla fruizione del medesimo continueranno ad essere disciplinati in conformità alle normative sulla riservatezza dei dati ed alle circolari del Ministero dell Interno dell 8 febbraio 2005 e del 6 agosto 2010. Le Parti concordano di sviluppare nell ambito delle rispettive competenze, compatibilmente con le norme introdotte dal D.L. 31 maggio 2010,n.78, progetti per migliorare la sicurezza stradale, intensificando i servizi coordinati di controllo sulla viabilità nelle aree di maggior rischio soprattutto in relazione al fenomeno cosiddetto delle stragi del sabato sera anche tramite iniziative di prevenzione nelle scuole, nelle discoteche e nei locali notturni - con particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e alla velocità, migliorando la condizione delle reti viarie, realizzando mirate campagne di informazione rivolte soprattutto ai giovani, potenziando i controlli sulle revisioni delle autovetture e sull idoneità alla guida. Per incrementare il servizio delle Forze dell ordine impiegate nell azione di contrasto alla criminalità, il Comune di Varese e la Provincia di Varese si impegnano ad accrescere ulteriormente, ricorrendo anche a convenzioni di servizi tra Enti locali, gli interventi di rilevazione degli incidenti stradali. Le parti si impegnano altresì ad incrementare l attivazione di interventi a tutela delle fasce deboli, nella triplice direzione di: - prevenire la devianza giovanile anche attraverso l educazione alla legalità, avuto riguardo alle modalità già avviate dai servizi sociali ed educativi; - ricercare strumenti di collaborazione sinergica, atti anche al coinvolgimento di altri attori istituzionali, per dare assistenza ai minori ed agli anziani vittime di reato. Inoltre, qualora si registrino fatti riferibili a fenomeni di bullismo o scontri tra gruppi, riconducibili a soggetti di minore età, le Parti favoriranno l attivazione di percorsi di recupero e di reinserimento sociale nei confronti dei soggetti responsabili dei reati; - intensificare l azione di contrasto al fenomeno della violenza alle donne realizzando gli interventi anche secondo le linee - 5 -

attuative del Protocollo Operativo in corso di completamento che promuoverà altresì azioni di raccordo tra gli interventi istituzionali e quelli delle realtà associative operanti sul territorio; Il Prefetto, il Sindaco ed il Presidente della Provincia si impegnano ad un azione congiunta per contenere e ridurre, con la necessaria gradualità, il numero delle occupazioni abusive di aree ed edifici dismessi ed in condizioni di abbandono, prevenendo così eventuali turbative per l ordine e la sicurezza collettiva. In tale direzione, la Polizia Locale provvederà, in base alle vigenti disposizioni, all esecuzione delle ordinanze sindacali e di altri interventi a tutela del patrimonio comunale, che comportino l allontanamento forzoso di persone e/o l attuazione di misure di vigilanza sui medesimi beni. Per gli immobili di privati il Comune provvederà ad intimare al singolo proprietario, a mezzo di apposita ordinanza sindacale, la messa in sicurezza e la contestuale muratura degli accessi alla struttura anche prevedendo l eventuale esecuzione in danno, ad opera dell Ente locale, qualora il proprietario non vi provveda nel termine intimatogli. Le Parti si impegnano ad intensificare gli interventi finalizzati ad assicurare il controllo del rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, in coordinamento con i servizi ispettivi dell ASL Varese, anche avvalendosi, per le iniziative necessarie, del Tavolo di Lavoro Permanente per il coordinamento delle iniziative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro istituito ed operativo presso la Prefettura di Varese. Il Questore, per la predisposizione dei servizi di cui al presente Patto, può disporre i servizi in forma congiunta con la Polizia Locale e provinciale. Art. 2 Il Comune di Varese si impegna altresì: a predisporre progetti relativi ad interventi da attuare nel campo della prevenzione sociale, situazionale e comunitaria con l obiettivo di contribuire a migliorare il livello di sicurezza e della qualità della vita nella città (quali ad esempio: dislocazione di telecamere, potenziamento dell illuminazione pubblica, recupero e risanamento di aree degradate, miglioramento delle condizioni di viabilità, istituzione di presidi ed iniziative di assistenza a categorie di persone disagiate, interventi sulla devianza anche giovanile, connessa a manifestazioni del cosiddetto bullismo, sull emarginazione, sulla dispersione e sull abbandono scolastico); - 6 -

a presentare annualmente alla Prefettura il consuntivo articolato delle iniziative delle attività di prevenzione e repressione intraprese dal Corpo di Polizia Locale, negli ambiti di propria competenza (vigilanza istituti scolastici, vigilanza parchi, controllo commercio ambulante e contraffazione merci, disturbo della quiete pubblica, controllo esercizi pubblici e mercati, occupazioni abusive, rilevamenti incidenti stradali, attività sanzionatorie varie); ad assicurare anche con l eventuale ausilio di associazioni di volontariato l azione di presidio presso i principali istituti scolastici, con particolare riguardo ai plessi delle scuole primarie, soprattutto in coincidenza con l inizio e la fine delle quotidiane attività didattiche, per garantire la sicurezza viabilistica degli alunni; a collaborare in relazione alle proprie specifiche competenze con le Forze dell Ordine, secondo le modalità di volta in volta concordate, per il monitoraggio delle scuole ritenute più esposte ad episodi lesivi della sicurezza degli alunni; a provvedere alla vigilanza dei parchi pubblici cittadini, nonché alla sorveglianza sugli esercizi pubblici e le attività commerciali; ad assicurare con la propria forza organica la più ampia collaborazione con le Forze dell Ordine nell espletamento dei servizi di sicurezza stradale, garantendo i servizi di viabilità ordinaria e concorrendo a garantire i servizi di viabilità straordinaria, legati a manifestazioni, eventi o, comunque, rientranti nella specifica competenza; in particolare si impegna, tenuto conto delle proprie risorse e di quelle messe a disposizione dalla Regione Lombardia, ricorrendo, se del caso, anche a convenzioni e associazioni di servizi tra enti locali, ad avviare un processo di accrescimento delle pattuglie della Polizia Locale dedicate al controllo coordinato del territorio ed agli interventi di rilevazione degli incidenti stradali h. 24, sia nel periodo di servizio attivo, sia con un servizio di pronto intervento in reperibilità, per consentire un correlativo incremento dei servizi delle Forze di Polizia impiegate nell azione di contrasto alla criminalità. a comunicare alle Forze dell Ordine le informazioni amministrative circa quelle vicende transattive di esercizi pubblici e commerciali che presentino evidenti anomalie rispetto al normale assetto economico di cessione e/o dismissione dei predetti esercizi, al fine di incrementare l opera di prevenzione e di contrasto nei confronti di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata, di attività estorsive e/o usurarie; a segnalare alla Prefettura, nello sviluppo della propria attività sociale, particolari situazioni di criticità che possano comportare riflessi sulla sicurezza urbana, quali, ad esempio, - 7 -

emarginazione, disagio giovanile, abbandono di minori ed anziani, carenze abitative, che richiedono, anche in via preventiva, attività sinergiche con i soggetti pubblici e privati interessati. ad intervenire, eventualmente in accordo con la Provincia, su segnalazione delle Forze di polizia per l indirizzamento delle persone (anziani, donne in difficoltà, minori) in stato di disagio presso strutture di accoglienza del territorio Per reperire le necessarie risorse finanziarie ai fini di cui ai summenzionati impegni, il Comune stanzierà specifiche somme sul proprio bilancio e/o presenterà i relativi progetti alla Regione Lombardia ai sensi della legge e della deliberazione regionali citate in premessa. Nell ambito della menzionata sinergia interistituzionale e per la realizzazione dei programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia previsti dall art. 1, comma 439 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il Comune di Varese si impegna, fermi restando i provvedimenti di competenza dell organo deliberativo e le attuali disponibilità di bilancio, a contribuire con apporti finanziari da allocare presso la contabilità speciale appositamente aperta a favore del Prefetto di Varese, ai fini dell acquisizione di dotazioni tecniche per le Forze di Polizia destinate all attività di controllo del territorio e al contrasto della criminalità diffusa. A tale riguardo le parti stipuleranno la convenzione prevista dal predetto articolo, attenendosi allo schema di convenzione tipo trasmesso dal Ministero dell Interno alle Prefetture con la direttiva n. 556/A.1/83 del 15 febbraio 2008. Art. 3 La Provincia di Varese si impegna altresì: a concorrere insieme alle Forze dell ordine all attività di vigilanza e controllo del territorio comunale, prevalentemente all esterno del centro abitato, presso le aree verdi cittadine e le aree lacuali nel rispetto delle competenze istituzionali normativamente stabilite e regolamentate per il Corpo della Polizia Provinciale; a contribuire nell attività di rilevazione degli incidenti stradali nel territorio comunale all esterno del centro urbano; ad attivare dal mese di giugno e fino al 31 agosto il servizio di vigilanza e soccorso nelle acque interne del Lago di Varese principalmente durante il fine settimana; a dare seguito alle procedure per l implementazione di un sistema di videosorveglianza in prossimità del Lago di Varese da destinare principalmente ad esigenze di protezione civile; - 8 -

ad effettuare i seguenti interventi: - potenziamento organico Polizia Provinciale, - ristrutturazione dell immobile confiscato da destinare a Casa-accoglienza per donne vittime di violenza Art. 4 La Prefettura si impegna altresì: a partecipare periodicamente al Sindaco ed al Presidente della Provincia, nell ambito dell attività del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica e nel rispetto della normativa vigente, elementi di conoscenza sull andamento delle fattispecie delittuose che generano particolare allarme sociale. Le determinazioni assunte dal Prefetto previo esame in sede di Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica saranno tradotte in misure operative secondo i contenuti del piano di controllo coordinato del territorio; a valutare, nella sede del predetto Comitato, le informazioni sulle situazioni più critiche esistenti sul territorio, nonché le strategie di intervento da attuarsi, nel quadro delle politiche di sicurezza integrata, da parte delle Forze dell Ordine e del Comune nell ambito delle rispettive competenze; a concordare e realizzare programmi congiunti di educazione civica rivolti in particolare ai giovani sul tema della legalità; a concordare iniziative di formazione per gli appartenenti ai Corpi di Polizia Provinciale e Locale, nonché di aggiornamento professionale comuni con le Forze di Polizia rivolte anche agli operatori comunali, sul tema della sicurezza urbana integrata (attraverso seminari, work-shop, tavole rotonde su temi di interesse comune rilevanti un quadro di una sicurezza integrata ) in particolare sui seguenti temi di interesse comune: polizia di prossimità; concorso nei servizi di controllo del territorio da parte della Polizia Locale; fenomenologie criminali che destano maggiore allarme sociale per la salvaguardia della regolare convivenza civile nelle macro aree di riferimento; comunicazione, condivisione e diffusione della cultura della legalità ; interconnessione delle sale operative delle Forze di Polizia Statali e Locale, utilizzo della videosorveglianza; ad esaminare, d intesa o a richiesta del Comune e della Provincia, in sede di appositi tavoli di consultazione, quelle problematiche sociali che richiedono l intervento di responsabilità di altri organi dello Stato o della comunità locale, per prevenire o contrastare fenomeni di disagio che possano negativamente influenzare lo stato della sicurezza urbana; a promuovere, anche su segnalazione del Sindaco ed al Presidente della Provincia, attraverso il Consiglio Territoriale per - 9 -

l Immigrazione, interventi mirati a favorire l integrazione degli stranieri regolari sul territorio in sinergia con le Istituzioni locali. Art. 5 Il presente patto ha la durata di due anni. Le Parti, con cadenza semestrale, provvederanno alla verifica delle iniziative e degli impegni assunti al fine di garantire incisività e tempestività agli interventi programmati, dandone contestuale informazione al Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Varese, 26 luglio 2011 Il Prefetto di Varese Il Sindaco di Varese Il Presidente della Provincia Dott.ssa Simonetta Vaccari Avv. Attilio Fontana Ing. Dario Galli - 10 -