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Transcript:

ANGIOSPERME Dal gr. aengeion (involucro) e sperma (seme)

Massima diffusione Origine

angiosperme gimnosperme pteridofite

Gruppo dominante, in piena radiazione adattativa 275.000 specie viventi Tutti tipi di portamento

Gruppo dominante, in piena radiazione adattativa Tutti i tipi di ciclo vitale Perenni Biennali Annuali

Gruppo dominante, in piena radiazione adattativa Tutti i tipi di ambiente e di stili di vita

Importanza nell evoluzione dell uomo La DOMESTICAZIONE DI ALCUNE ANGIOSPERME ha rappresentato una tappa fondamentale nell EVOLUZIONE DELL UOMO Triticum aestivum Solanum tuberosum Pisum sativum Phaseulus vulgaris Lycopersicon esculentum Zea mays Homo sapins-sapiens

Importanza per l uomo moderno Le angiosperme sono una importantissima FONTE DI MATERIALI TESSILI E DA COSTRUZIONE Gossypium hirsutum (cotone) Linum usitatissimum (lino) Cannabis sativa (canapa)

Importanza per l uomo Le angiosperme sono una importante (in gran parte ancora inesplorata) fonte di FARMACI, VELENI, STUPEFACENTI, COSMETICI ed altri prodotti utili all uomo Acido acetilsalicilico (aspirina) Morte di Socrate (Jacques-Louis David) Polvere di henné Oppio Salix alba (salice bianco) Conium naculatum (cicuta) Lawsonia inermis Papaver somniferum

Caratteri anatomici Pinus Sambucus Gimnosperme Legno omoxilo Angiosperme Legno eteroxilo XILEMA FLOEMA Tracheidi + Trachee Cellule cribrose + Elementi dei tubi cribrosi

Caratteri riproduttivi

Caratteri riproduttivi Riduzione dei gametofiti Megagametofito 8 cellule (2 sinergidi + 1 ovocellula + 3 antipodiali + 2 nuclei polari)

Caratteri riproduttivi Riduzione dei gametofiti Microgametofito 3 cellule (1 nucleo del tubetto + 2 nuclei spermatici)

Monocotiledoni e Dicotiledoni A) tegumento; B) endosperma; C) cotiledone; d) asse ipocotile-radice Le dicotiledoni hanno embrioni con 2 cotiledoni Le monocotiledoni hanno embrioni con 1 solo cotiledone

Monocotiledoni e Dicotiledoni Portamento Le dicotiledoni possono avere o non avere accrescimento secondario Le monocotiledoni hanno solo accrescimento primario

Monocotiledoni e Dicotiledoni Foglia Le dicotiledoni presentano foglie retinervie, spesso picciolate Le monocotiledoni presentano foglie parallelinervie, spesso sessili

Monocotiledoni e Dicotiledoni Fusto Le dicotiledoni presentano struttura eustelica Le monocotiledoni presentano struttura atactostelica

Monocotiledoni e Dicotiledoni Radice Le dicotiledoni radice a fittone Le monocotiledoni hanno radice fascicolata

Monocotiledoni e Dicotiledoni Fiore Zucca (Cucurbita pepo) Iris barbata Le dicotiledoni hanno fiore tetramero o pentamero con calice e corolla ben distinguibili (perianzio) Le monocotiledoni hanno fiore trimero con elementi sterili tutti petaloidi (tepali, perigonio)

Alcune importanti famiglie di angiosperme Quando si chiede di descrivere una famiglia le domande a cui rispondere sono: - Nome scientifico della famiglia - Alcuni esempi di specie utili all uomo (ad es. a scopo alimentare) - Portamento (erbacee, arboree, arbustive, etc) - Caratteri del fiore e del frutto - Distribuzione geografica

Ranunculaceae Ranunculus bulbosus Anemone fasciculata 2000 specie Zone temperate e fredde dell emisfero boreale

Ranunculaceae Portamento erbaceo Foglie alterne, spesso divise Ranunculus arvensis

Ranunculaceae Clematis vitalba Portamento lianoso Foglie pennato-composte e opposte

Ranunculaceae Fiori generalmente attinomorfi Anemone narcissiflora

Ranunculaceae In alcuni generi, come Aconitum, i fiori sono zigomorfi Aconitum napellus

Ranunculaceae Anche nel genere Consolida i fiori sono zigomorfi Consolida regalis

Ranunculaceae Fiori spesso riuniti in infiorescenze numerosi stami a disposizione spiralata, con filamenti liberi Calice e corolla non sempre distinguibili numerosi carpelli non fusi a disposizione spiralata K 5, C 5, A molti, G molti

Ranunculaceae Il frutto è generalmente un achenio

Ranunculaceae Clematis vitalba

Ranunculaceae Aconitum follicolo In alcuni generi, ad esempio Aconitum, il frutto è un follicolo

Labiatae o Lamiaceae Campo di lavanda (Provenza)

Labiatae o Lamiaceae 3000 specie Basilico Ocimum basilicum Origano Origanum vulgare Lavanda Lavandula spp. Cosmopolite ma particolarmente abbondanti nella regione mediterranea Rosmarino Rosmarinus officinalis Menta Mentha spp. Salvia Salvia officinalis

Labiatae o Lamiaceae Erbacee suffruticose Mentuccia Calamintha nepeta arbustive Salvia Salvia officinalis Rosmarino Rosmarinus officinalis

Labiatae o Lamiaceae Fusto quadrangolare Fiori ascellari Solitari o in infiorescenze Foglie opposte semplici

Fiore ZIGOMORFO ERMAFRODITO Quattro stami didinami Labiatae o Lamiaceae Corolla pentamera gamopetala Labbro superiore (2 petali) Ovario supero bicarpellare Labbro inferiore (3 petali) Calice pentamero gamosepalo

Labiatae o Lamiaceae K (5), C (5), A 4, G (2)

Labiatae o Lamiaceae Impollinazione entomogama: ditteri e imenotteri

Labiatae o Lamiaceae Indicatori del miele

Labiatae o Lamiaceae Tetrachenio

Leguminosae o Fabaceae 18.000 specie Fava Vicia faba Fagiolo Phaseolus vulgaris Pisello Pisum sativum Principalmente in regioni temperate e fredde Per importanza economica, seconde solo alle graminacee Lenticchia Lens culinaris Arachide Arachis hypogaea Cecio Cicer arietinum

Leguminosae o Fabaceae La famiglia è caratterizzata dal legume

Leguminosae o Fabaceae Principalmente erbacee ma anche arbustive e arboree Soia Glycine max Ginestra Cytisus Robinia Robinia pseudoacacia

Leguminosae o Fabaceae Robinia Robinia pseudoacacia Trifoglio Trifolium repens foglie composte, pennate o palmate

Leguminosae o Fabaceae foglie semplici Albero di Giuda Cercis siliquastrum

Leguminosae o Fabaceae Noduli radicali Noduli radicali con Rhizobium leguminosarum Erba medica Medicago sativa sovescio

Leguminosae o Fabaceae Robinia Robinia pseudoacacia Trifoglio Trifolium pratensis Fiori spesso riuniti in infiorescenze a grappolo o capolino

Leguminosae o Fabaceae ermafrodita e zigomorfo Corolla pentamera Petalo superiore 2 petali fusi 2 petali laterali

Leguminosae o Fabaceae

Leguminosae o Fabaceae Stame libero Stami saldati Androceo formato da 10 stami, tutti saldati (monoadelfo) oppure 9 saldati ed 1 no (diadelfo)

Leguminosae o Fabaceae Gineceo monocarpellare Ovario supero con numerosi ovuli Stilo rivolto verso l alto

Leguminosae o Fabaceae K (5), C 5, A (10) oppure (9) + G 1

Ombrellifere Umbreliferae o Apiaceae Circa 3000 specie presenti in tutte le zone temperate del mondo OMBRELLA SEMPLICE Il termine Umbrelliferae dipende dalla caratteristica inflrescenza a ombrella Ombrellette OMBRELLA COMPOSTA Il termine Apiaceae si riferisce al principale genere della famiglia: Apium Erbacee, generalmente annuali, talvolta biennali o perenni

Ombrellifere Ampiamente sfruttate a scopo alimentare Carota (Daucus carota) Sedano (Apium graveolens) Anice (Pimpinella anisum) Prezzemolo (Petroselinum crispum ) Finocchio (Foeniculum vulgare )

Ombrellifere Alcune specie sono altamente tossiche Coniina Conium maculatum (cicuta)

Umbreliferae o Apiaceae Il fusto è cavo e costoluto

Umbreliferae o Apiaceae Foglie alterne, generalmente composte. Spesso con piccioli guainanti. Conium maculatum (cicuta)

Umbreliferae o Apiaceae FIORI piccoli, generalmente bianchi e attinomorfi CALICE ridotto, formato da 5 dentelli COROLLA dialipetala, formata da 5 petali, talvolta bilobi ANDROCEO costituito da 5 stami liberi K 5, C 5, A 5 G (2) (infero) GINECEO formato da 2 carpelli con ovario infero e stili liberi

Umbreliferae o Apiaceae Orlaya grandiflora Fiori periferici irregolari, con petali esterni nettamente più grandi

Umbreliferae o Apiaceae Diachenio: Mericarpo che a maturità si divide in 2 mericarpi Morfologia specie-specifica: importante carattere diagnostico

Asteraceae o Compositae Con >20.000 specie è la più vasta di angiosperme Diffuse a tutte le latitudini Caratteri più evoluti tra le dicotiledoni

Asteraceae o Compositae PORTAMENTO quasi sempre erbaceo FOGLIE alterne o in rosetta basale

Asteraceae o Compositae L'infiorescenza, è sempre rappresentata dal capolino Formula fiorale K 0, C (5), A (5), G 2 infero

Asteraceae o Compositae Infiorescenza a capolino tanti piccoli fiori inseriti fittamente sul ricettacolo

Asteraceae o Compositae Sottofamiglia Asteroideae (o tubuliflorae) Fiore del raggio: ligulato Fiore del disco: tubuliforme

Asteraceae o Compositae Sottofamiglia Asteroideae (o tubuliflorae)

Asteraceae o Compositae Sottofamiglia Asteroideae (o tubuliflorae) Girasole Helianthus annuum Carciofo Cynara cardunculus Camomilla Matricaria recutita

Asteraceae o Compositae Sottofamiglia Cicoroideae (o Liguliflorae) Cichorium intybus (cicoria) Taraxacum officinale (tarassaco) Tutti i fiori sono ligulati

Brassicaceae o Cruciferae 2000 specie Cavolo verza (Brassica oleracea) Cavolo broccolo (Brassica oleracea) Broccolo romanesco (Brassica oleracea) Molte edibili Tutte erbacee Cosmopolite Ravanello (Raphanus sativum) Rucola (Eruca sativa) Rapa (Brassica rapa)

2000 Brassicaceae o Cruciferae

Brassicaceae o Cruciferae La scelta di Arabidopsis come organismo modello per la genetica e la biologia molecolare e cellulare delle piante ha diverse ragioni: Ridotte dimensioni del genoma: circa 125 milioni di paia di nucleotidi, in 5 cromosomi, 30.000 geni. Piccole dimensioni: la rendono ideale negli spazi sempre ristretti dei laboratori e delle serre negli istituti di ricerca. Ciclo di vita breve: servono soltanto circa sei dalla germinazione alle produzione di semi. Semplicità per la produzione di piante transgeniche, tramite il processo di trasformazione genetica, sfruttando il batterio Agrobacterium tumefaciens per incorporare nuovo DNA nel genoma della pianta. Disponibilità di collezioni di mutanti: permette di studiare la funzione dei singoli geni

Brassicaceae o Cruciferae Fiore tetramero (da cui Cruciferae)

Brassicaceae o Cruciferae K 4, C 4, A 2+4, G 2 4 sepali separati A. tetradinamo 4 petali separati O. Supero bicarpellare

Brassicaceae o Cruciferae FOGLIE: semplici o composte alterne o in rosetta basale Foglie alterne Foglie in rosetta basale

Brassicaceae o Cruciferae Le caratteristiche del frutto sono importanti caratteri diagnostici (gli altri caratteri sono molto uniformi nella famiglia)

Rosaceae

Rosaceae >2000 specie Molte edibili Principalmente aree temperate emisfero boreale

Rosaceae Erbacee Arbustive Arboree Fragola Fragaria spp. Mora Rubus fruticosus Pesca Prunus persica

Rosaceae ciliegio (Prunus avium) Le foglie, sia semplici che composte, spesso con stipole

Rosaceae Fiori pentameri Ermafroditi Pentameri Attinomorfi FORMULA FIORALE: K 5, C 5, A 5 molti, G 1 5 molti

Rosaceae Corolla Nelle specie coltivate a scopo ornamentale il fiore è stato profondamente alterato per selezione artificiale Corolla ciclica, 5 petali Corolla spirociclica, numerosi petali

Rosaceae Androceo Gli stami sono raramente 5 Nella maggior parte delle specie sono multipli di 5

Rosaceae Gineceo È la parte più variabile del fiore Gineceo uni- o pluricarpellare Nel caso del pluricarpellare, il gineceo è apocarpico Il gineceo può essere supero, infero o semiinfero

Rosaceae Sulla base della struttura e posizione del gineceo e dei tipi di frutti che ne derivano, la famiglia viene divisa in 6 sottofamiglie, di cui 4 presenti in Italia: 1. Spiraeoideae 2. Maloideae=Pomoideae 3. Rosoideae 4. Prunoideae

Rosaceae Maloideae=Pomoideae Gineceo infero formato da 1-5 carpelli Ovario infero, con pareti saldate al ricettacolo fiorale, che è profondamente incavato a coppa Falso frutto: pomo

Rosaceae Maloideae

Rosaceae Rosoideae Gineceo costituito da numerosi carpelli Ricettacolo concavo (gineceo infero). Ricettacolo convesso (gineceo supero) Rosa Fragaria

Rosaceae Rosoideae A maturità dei semi il ricettacolo può risultare ingrossato e carnoso, originando falsi frutti (Fragaria, Rosa). Fragaria Rosa

Rosaceae Prunoideae Gineceo monocarpellare con ovario supero, contenente un singolo ovulo Il frutto è una drupa. Prunus avium

Rosaceae Prunoideae

LE MONOCOTILEDONI

Iridaceae La famiglia delle Iridaceae è rappresentata da circa 180 specie, piuttosto omogeneo nelle forme e distribuito in tutti i continenti. Si tratta di piante erbacee provviste di bulbo, tubero o rizoma, con foglie generalmente alterne e senza stipole. I fiori sono attinomorfi o più raramente zigomorfi (Gladiolus), tetraciclici e trimeri. Il perigonio è formato da 2 verticilli di 3 tepali, l'androceo da un solo verticillo di 3 stami e il gineceo da 3 carpelli concresciuti in un ovario infero triloculare o uniloculare per riduzione dei setti (Hermodactylus). Viene riportata la formula fiorale: P 3+3, A 3, G (3) (ovario infero) Il frutto è una capsula loculicida. L'impollinazione è entomogama od ornitogama. Tra le Iridaceae di importanza economica citiamo Crocus sativus, attivamente coltivato per gli stimmi da cui si ricava lo zafferano. Altre hanno importanza soprattutto quali piante ornamentali. Assai diffuse e conosciute sono, infatti, molte cultivar dei generi Iris, Gladiolus, Freesia, Crocus. Nella regione mediterranea le Iridaceae si riscontrano soprattutto in ambienti molto aperti, quali pascoli aridi (Romulea bulbocodium, Iris planifolia) o campi di cereali (Gladiolus italicus).

Iridaceae 1800 specie Originaria delle regioni tropicali di Africa meridionale e America centrale e meridionale; attualmente diffusa anche nelle regioni temperate Tutte erbacee perenni

Iridaceae Foglie lineari, ensiformi, guainanti, alterne, unifacciali

Iridaceae Giaggiolo (Iris pallida) Zafferano (Crocus sativus) Rizoma Bulbo-tubero

Iridaceae Fiore trimero La parte sterile del fiore è un perigonio (non perianzio) 3 tepali inferiori (sepali) + 3 tepali superiori (petali)

Iridaceae Spesso i carpelli (in particolare gli stili) possono avere aspetto petaloideo

Iridaceae P 3+3, A 3, G (3) (infero)

Iridaceae L'impollinazione è entomogama od ornitogama (in Italia sempre entomogama)

Iridaceae Il frutto è una capsula loculicida

Liliaceae Le Liliaceae sono una grande famiglia caratterizzata da una notevole eterogeneità di forme, che oggi si tende a separare in numerose piccole famiglie. La presente trattazione verte, tuttavia, sul criterio sistematico più antico per fornire un'utile visione d insieme del gruppo, che comprende circa 4.000 specie, distribuite su tutta la terra, soprattutto nelle regioni temperate e tropicali. Le Liliaceae comprendono specie erbacee in molti casi provviste di bulbi (Tulipa) o rizomi (Polygonatum); raramente hanno un aspetto agavoide o lianoso. Le foglie, sprovviste di stipole, sono spiralate e spesso tutte basali. Esse possono mancare ed essere sostituite da rami appiattiti (fillocladi) che svolgono la funzione fotosintetica (Ruscus). I fiori, terminali, attinomorfi, isolati o riuniti in infiorescenze a grappolo, cima o falsa ombrella, hanno il perigonio spesso petaloide costituito da 2 verticilli di 3 tepali, l'androceo di 6 stami e il gineceo formato da 3 carpelli saldati in un ovario supero triloculare contenente molti ovuli. Il perigonio può essere dialitepalo o, più di rado, gamotepalo. La formula fiorale è quindi: * P 3+3, A 3+3, G (3)

Liliaceae Il frutto può essere una capsula setticida (Colchicum), loculicida (Lilium) o una bacca (Asparagus). Nella concezione classica la famiglia viene distinta in tribù. Le principali sono: a) Colchicoideae, piante erbacee perenni con bulbi o bulbo-tuberi, caratterizzate da capsule setticide e stili liberi; b) Lilioideae, erbacee o legnose (Aloë), con capsule loculicide e stilo unico; c) Asparagoideae, piante erbacee, arborescenti o volubili, con frutto a bacca, fiori dimeri, trimeri o esameri con stilo unico; d) Dracaenoideae, ricca di specie arboree longeve e di grandi dimensioni con accrescimento secondario. L'impollinazione è entomogama ed è attuata da lepidotteri, imenotteri, ditteri; alcune specie tropicali sono impollinate dai colibrì.

Liliaceae Le Liliacee hanno una certa importanza economica. Alcune specie sono coltivate come piante commestibili, quali ad esempio gli asparagi, (Asparagus officinalis), l'aglio (Allium sativum), la cipolla (Allium cepa), il porro (Allium porrum). Altre non vengono coltivate ma tradizionalmente raccolte in natura per il consumo, anche se il loro uso è in declino: Asparagus acutifolius, Asparagus albus, Smilax aspera, Asphodeline lutea, Leopoldia comosa. Molte specie sono, poi, coltivate per la bellezza dei fiori o per il loro portamento. Tra queste si annoverano numerose cultivar dei generi Tulipa, Muscari, Hyacinthus, Lilium, Fritillaria, Aloë, Dracaena, Sansevieria, Cordyline. In natura le Liliaceae sono abbastanza diffuse nella regione mediterranea, dove si insediano in vari tipi di ambiente: nei boschi termofili, leccete, sugherete e querceti caducifogli, ad esempio, è frequente il pungitopo, Ruscus aculeatus, nelle faggete è comune Scilla bifolia, nella macchia costiera si rinviene spesso Asparagus albus, mentre, tipico dei pascoli degradati, è Asphodelus microcarpus.

Liliaceae Giglio (Lilium spp.) Cipolla (Allium cepa) Aglio (Allium sativum)

Liliaceae Grande famiglia (4000 specie) caratterizzata da notevole eterogeneità di forme, che oggi si tende a separare in numerose piccole famiglie Cosmopolite, ma particolarmente abbondanti nelle regioni temperate e tropicali

Liliaceae Principalmente erbacee alcune succulente (agavoidi) Erba cipollina (Allium schoenoprasum) Aloe (Aloe vera)

Liliaceae Bulbose (Tulipa spp.) Rizomatose (Tulipa spp.)

Liliaceae Figlie spiralate e spesso tutte basali Lilium bulbiferum Scilla bifolia

Liliaceae Figlie spiralate e spesso tutte basali Lilium bulbiferum Scilla bifolia

Liliaceae Fiori terminali, attinomorfi, isolati o riuniti in infiorescenze Scilla autumnalis Fritillaria meleagris

Liliaceae Perigonio formato da 2 verticilli trimeri (6 tepali)

Liliaceae Androceo formato da 6 stami

Liliaceae Gineceo formato da 3 carpelli fusi che formano un pistillo con ovario supero contenente numerosi ovuli

Liliaceae P 3+3, A 3+3, G (3) supero

Liliaceae Il frutto è, generalmente, una capsula setticida (si apre lungo la linea di sutura dei carpelli) o loculicida (si apre lungo la linea nervatura mediana dei carpelli)

Orchidaceae La famiglia delle Orchidaceae è tra le più ricche di specie tra i vegetali. Sono, infatti, almeno 20.000 le specie fino ad oggi attribuite a questa grande famiglia, diffusa soprattutto nelle regioni tropicali dove raggiunge la massima differenziazione di forme e adattamenti, benché la sua distribuzione tocchi anche tutte le regioni temperate del globo. La tassonomia delle Orchidaceae è complicata dalla tendenza assai diffusa alla ibridazione non solo tra specie ma anche tra generi diversi. Nel complesso, però, il gran numero di forme che costituisce questa famiglia evidenzia una estrema uniformità sul piano dell'organizzazione fiorale, costituendo un formidabile esempio di omogeneità nell'ambito delle Angiospermae. Per le loro molteplici e complicate strategie adattative e specializzazioni le Orchidaceae sono considerate la famiglia più evoluta tra le Spermatophyta. Si tratta di piante erbacee perenni che in maggioranza sviluppano particolari micorrize endotrofiche, essenziali anche per la germinazione del seme che può avvenire solo in presenza di una infestazione di ife fungine. Alcune specie rientrano tra le orchidee terrestri (Ophrys), quali la maggior parte di quelle delle nostre regioni, provviste di tuberi radicali, che si rinnovano annualmente a partire dall'ascella di una scaglia (foglia) radicale, e da cui nasce il germoglio dell'anno successivo; il getto dà luogo ad un fusto aereo con foglie alterne, sessili, con lembo a nervature parallele, che produce un'infiorescenza più o meno ricca.

Le orchidee epifite (Cattleya), largamente diffuse ai Tropici, vivono fissate agli alberi delle foreste e presentano un fusto con foglie isolate o ridotte a scaglie, e spesso anche lunghe radici aeree pendenti, avvolte nel velamen che costituisce un manicotto con funzione assorbente attorno alla radice, e con apice verde, fotosintetizzante. Le orchidee scandenti (Vanilla) hanno radici ipogee ma fusti volubili che aderiscono a substrati diversi ed emettono radici aeree simili a quelle delle specie epifite. Le orchidee parassite (Neottia), eterotrofe, sono totalmente o parzialmente sfornite di clorofilla e vivono a spese delle sostanze organiche presenti nel terreno o delle specie fungine con le quali instaurano micorrize.

I fiori delle orchidacee sono riuniti in infiorescenze a spiga, grappolo o pannocchia che sono terminali al fusto nelle orchidee terrestri e ascellari nelle forme epifite; il fiore, posto all'ascella di una brattea, durante lo sviluppo ruota di 180 (resupinazione), per cui le parti posteriori divengono anteriori; il perigonio è costituito da un verticillo esterno di 3 elementi petaloidi liberi e da un secondo verticillo, interno, anch'esso trimero, formato da 2 tepali liberi posti lateralmente ed un terzo, disposto anteriormente in seguito alla resupinazione, detto labello con morfologia e colori sempre molto vari, spesso prolungato alla base in uno sperone nettarifero. L'androceo è formato da 2 verticilli, ciascuno originariamente di 3 stami, che hanno subito varie riduzioni che hanno portato il numero complessivo di stami a 2-5, di cui sono fertili soltanto 2 del verticillo interno o 1 di quello esterno, mentre gli altri sono presenti in qualità di staminoidi. Il polline è agglutinato in masse o pollinii, uno per ciascuna loggia dell'antera; i pollinii sono uniti a un corpo adesivo, definito retinacolo o viscidium mediante un piccolo filamento, la caudicola. Gli stami fertili (o lo stame fertile) appaiono fusi con il gineceo a formare una particolare struttura detta ginostemio. L'ovario, infero, è formato da 3 carpelli saldati in un ovario uniloculare. La formula fiorale, nel complesso, è la seguente: P 3+3, [A 2 oppure 1, G (3)]

Il frutto è una capsula che si apre per 3 o 6 fenditure. I semi sono assai numerosi e minutissimi cosicché il vento può disperderli come fossero spore, e la loro germinazione è condizionata alla presenza di funghi specifici; in essi manca ogni traccia di albume. L'impollinazione avviene per mezzo di insetti o uccelli e avviene in maniera altamente specifica, tanto che se l'orchidea viene coltivata al di fuori del suo areale, deve essere, spesso, impollinata artificialmente. L'adescamento dei pronubi avviene con svariate strategie che possono coinvolgere l'odore, il colore, la forma del labello, la presenza di peli o tessuti commestibili, ecc. Il pronubo, dopo essersi posato sul labello, nell'intento di raggiungere il nettario urta i corpi adesivi dei pollinii, asportandoli. I filamenti si seccano rapidamente facendo assumere ai pollinarii la posizione più adatta per il loro rilascio nello stimma di un nuovo fiore. Il fiore attende lungamente di essere fecondato, fino ad un mese, cosa che spiega la notevole durata delle orchidee recise. È frequente anche la moltiplicazione vegetativa per mezzo di propaguli, bulbilli o gemme avventizie. Le Orchidaceae hanno una grande importanza come piante ornamentali e vengono anche largamente coltivate per la commercializzazione dei fiori recisi. Tra i generi più apprezzati si ricordano Cattleya, Laelia, Vanda, Cymbidium, Dendrobium, ecc. Le capsule non ancora mature di Vanilla planifolia, rampicante messicana, fornisce la vaniglia e per questo la specie è ampiamente coltivata ai Tropici. La flora mediterranea è ricca di specie spontanee di orchidee soprattutto dei generi Ophrys, Orchis, Serapias. Queste ultime sono molto frequenti in ambienti molto aperti quali prati aridi (Ophrys tenthredinifera, Orchis italica, Serapias vomeracea, ecc.), mentre alcune rare specie di altri generi si rinvengono in ambienti più freschi ed umidi, quali prati montani allagati (Dactylorhiza maculata), nonché faggete e cerrete (Epipactis helleborine, Cephalanthera longifolia).

Orchidaceae

Orchidaceae È la più vasta famiglia di monocotiledoni (20000 specie note) Diffuse soprattutto nelle regioni tropicali

Orchidaceae Terrestri Epifite Drymoanthus adversus Parassite Orchis provincialis Conophilus americana

Orchidaceae Radici micorrizate Rhizoctonia

Orchidaceae Radici aeree con velamen

Orchidaceae Estrema uniformità sul piano dell organizzazione fiorale Zigomorfo

Orchidaceae Perigonio formato da 6 tepali in 2 verticilli (3+3)

Orchidaceae Il petalo basale unito ad uno stame forma il labello

Orchidaceae Nel bocciolo il labello si trova posteriormente, successivamenteruota di 180 passando in posizione anteriore (resupinazione)

Orchidaceae Stami e pistilli sono fusi in un'unica struttura detta colonna (o gimnostemio) Ginostemio

Orchidaceae Alla sommità del gimnostemio si trova l antera che contiene il polline, riunito in masserelle dette pollinodi

Orchidaceae I pollinodi hanno una base adesiva chiamata viscidio che serve per attaccare i pollinodi all'insetto fino a quando questo non si poserà su un fiore con uno stimma sufficientemente adesivo da trattenerlo

Orchidaceae pollinodo viscidio pollinodo

Orchidaceae Gimnostemio con pollinodi Gimnostemio senza pollinodi Rostello

Orchidaceae Sotto l'antera, separato dal rostello si trova lo stigma, ricco di un liquido denso e colloso che ha la funzione di trattenere il polline

Orchidaceae

Orchidaceae Ovario infero sincarpico contenente numerosi ovuli Il frutto è una capsula setticida

Orchidaceae I semi sono polverulenti e privi di endosperma con un embrione rudimentale che necessita della simbiosi con un fungo per germinare

Orchidaceae In alcuni casi si sono evolute strategie molto raffinate che aumentano la specificità fiore/pronubo Nel genere Ophris (famiglia Orchidaceae) il fiore imita la femmina del pronubo (colori, forme, odori) Ophrys phryganae

Orchidaceae Angraecum sesquipedale possiede un labello lungo oltre 30 cm e il nettare si trova nella parte finale 40 anni dopo fu scoperta una farfalla con una spirotromba così lunga, che fu chiamata Xanthopan morganii praedicta (=predetta) in onore al genio di Darwin. questa caratteristica fu notata da Darwin, che ipotizzò l'esistenza di un insetto con apparato boccale tanto lungo da poter raggiungere il nettare

Orchidaceae Vanilla planifolia