TEMPERATURA E CALORE. Termometri, dilatazione termica, calore specifico. FISICA - Prof. Massimiliano Bacchi

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Transcript:

TEMPERATURA E CALORE Termometri, dilatazione termica, calore specifico 1

Termoscopio Un oggetto può ad alcuni sembrare caldo, ad altri freddo, oppure due oggetti nella stessa stanza sembrano essere uno più freddo (metallo) ed uno più caldo (legno): la sensazione di caldo e freddo è quindi una soggettiva Per rendere invece la cosa oggettiva costruiamo uno strumento detto termoscopio; è un recipiente chiuso da un tappo forato in cui è inserito un tubicino; dentro c è un liquido Termoscopio Termoscopio Galileo Il termoscopio sfrutta la dilatazione termica, ovvero la proprietà dei corpi a dilatarsi quando scaldati e a contrarsi quando vengono raffreddati 2

Termometro Per definire la temperatura è necessario introdurre un nuovo strumento di misura, il termometro Anche i termometri si basano sul fenomeno della dilatazione termica di alcuni materiali sottoposti ad un aumento di temperatura (per esempio mercurio) Per tarare il termometro si fissa la temperatura (altezza della colonna di mercurio) in due situazioni facilmente riproducibili Termometro Nella scala centigrada o scala Celsius: 3 Immerso in ghiaccio fondente a pressione atmosferica: 0 C Immerso in acqua bollente a pressione atmosferica: 100 C Si divide l intervallo in 100 parti uguali

Temperatura Allora la temperatura si definisce come la grandezza fisica che si misura con un termometro Oltre alla scala Celsius e a quella Farheneit, utilizzata soprattutto nei paesi anglosassoni, vi è una terza scala usata in campo scientifico: la scala Kelvin o scala assoluta Parte dalla minima temperatura che è possibile raggiungere, detta zero assoluto, uguale a -273,15 C. L ampiezza di un kelvin è uguale a quella di un grado centigrado, perciò T La temperatura di fusione del ghiaccio è 273,15K e quella dell acqua bollente è 373,15 K 4 Δ= variazione T T 273, 15 T C T 273, 15 K T C K C K Unità F-Lez.2 Par 1 pag 165

Dilatazione termica lineare solidi Unità F-Lez.2 Par 2 pag 166 In una sbarretta metallica riscaldata (di lunghezza molto maggiore rispetto all altezza) si osserva un aumento della sua lunghezza, mentre se viene raffreddata se ne osserva una diminuzione: il fenomeno è detto dilatazione lineare Sperimentalmente si vede che la variazione di lunghezza ΔL è direttamente proporzionale alla variazione di temperatura ΔT e alla lunghezza iniziale L 0 Quindi: Se la temperatura di un solido di lunghezza iniziale L 0 cambia di ΔT, la sua lunghezza cambia di una quantità: L L o T λ = coefficiente di dilatazione lineare [ C -1 o K -1 ]. Dipende dal materiale 5

Dilatazione termica lineare solidi Ecco alcuni coefficienti di dilatazione lineare: per esempio il piombo si allunga di quasi 3mm se T aumenta di 100 C La dilatazione lineare deve essere tenuta in considerazione in vari ambiti dell ingegneria: Ponti Ferrovie Oleodotti Se T cresce di 40 C una rotaia di 48 m si allunga di 23 mm! 6

Dilatazione termica lineare solidi Lamina bimetallica: è formata da due lamine sottili saldate fra loro ma di materiali diversi (diversi coefficienti di dilatazione lineare). Cosa accade se viene scaldata? E raffreddata? (λ ottone > λ acciaio ) Video Walter Lewin Sono usate come interruttori termici 1 2 7 1) Il circuito elettrico è chiuso e l apparecchio funziona 2) L apparecchio si scalda troppo, la lamina si piega e si interrompe il contatto elettrico, staccando l apparecchio. Poi si raffredda, la lamina torna alla forma normale e si chiude il contatto elettrico; l apparecchio torna a funzionare

Dilatazione termica lineare solidi I solidi si dilatano una volta scaldati. E le cavità? Cosa succede alle dimensioni della cavità se scaldiamo tutte le piastrelle? Smontiamo tutte le piastrelle, scaldiamole e poi rimontiamole. Si saranno dilatati anche i lati che fanno da confine alla cavità, quindi anche lei si è dilatata Se scaldiamo un altra piastrella vediamo che entra esattamente nella cavità Quindi cavità e materiale si dilatano allo stesso modo. Anche una cavità si dilata 8

Dilatazione termica volumica Abbiamo visto solidi con lunghezza molto maggiore dell altezza e dilatazione di un solo lato. In realtà tutte e tre le dimensioni si dilatano, solo che la dilatazione è proporzionale alla lunghezza iniziale, quindi per i lati corti è molto piccola, quasi non si nota Quindi, quando un corpo solido o un liquido vengono scaldati, ci sarà dilatazione in tutte le tre dimensioni, perciò si parla di dilatazione termica volumica Sperimentalmente si vede che la variazione di volume ΔV è direttamente proporzionale alla variazione di temperatura ΔT e al volume iniziale V 0. Quindi: Se la temperatura di un solido di volume iniziale V 0 cambia di ΔT, il suo volume cambia di una quantità: V V T 9 Unità F-Lez.2 Par 1 pag 167 0 = coefficiente di dilatazione cubica [ C -1 o K -1 ]. Dipende dal materiale

Comportamento anomalo dell acqua C è un eccezione a quanto visto fino ad ora: l acqua Se viene raffreddata il suo volume diminuisce, come ci aspettiamo, ma solo fino a 4 C. Dopo, al diminuire di T, il volume aumenta Vediamo il corrispondente grafico della densità Questo è importante per il mantenimento della vita nei laghi ghiacciati: quando l acqua in superficie si raffredda fino a 4 C scende sul fondo perché più densa e manda in superficie acqua più calda dal fondo. Alla fine tutta l acqua raggiunge i 4 C. Se la T scende ancora l acqua in superficie si raffredda e ghiaccia, ma è meno densa, quindi galleggia. Sotto il ghiaccio T>0 C 10

Calore Unità F-Lez.4 Par 1 pag 174 Toccando un oggetto possiamo dire se esso è più caldo o più freddo della nostra mano Se è più caldo sentiamo la nostra mano scaldarsi e possiamo osservare che l oggetto diminuisce la propria temperatura, mentre se è più freddo sentiamo la mano raffreddarsi e notiamo la temperatura dell oggetto crescere Ma cosa significa che un corpo si scalda e uno si raffredda? Un corpo caldo perde energia termica, quindi si raffredda, mentre il corpo freddo acquista energia termica, quindi si riscalda 11

Calore Unità F-Lez.4 Par 1 pag 174 Possiamo allora dire che dell energia è fluita dall oggetto caldo a quello freddo. Questa energia che fluisce viene chiamata calore (Q) Il calore è l energia che fluisce da un corpo a temperatura maggiore verso un corpo a temperatura minore, a causa della differenza di temperatura [unità di misura J=Joule ] Attenzione!!! Non è corretto dire che un corpo possiede del calore. Possiede energia, la quale eventualmente può essere ceduta a un corpo più freddo: questa energia in transito da un corpo più caldo ad uno più freddo è il calore 12

Capacità termica Corpi diversi assorbono (o cedono) quantità di calore diverse per scaldarsi (o raffreddarsi) Il rapporto fra calore assorbito (o ceduto) e la variazione di temperatura è detta capacità termica del corpo: Quantità di calore necessaria per alzare la temperatura del corpo di un kelvin Se la massa del corpo aumenta è intuitivo che ci vorrà più calore per innalzarne la temperatura di un kelvin Sperimentalmente si vede che se la massa raddoppia anche C raddoppia, cioè la capacità termica è direttamente proporzionale alla massa 13 C Q T Unità F-Lez.4 Par 1 pag 175 Unità di misura: Joule/Kelvin [ J/K ] oppure Joule/ C[ J/ C ]

Calore specifico Introduciamo allora una nuova grandezza che tenga conto della massa: il rapporto fra il Capacità termica del corpo e la sua massa E detta calore specifico della sostanza di cui è fatto il corpo è la quantità di energia (calore) necessaria per variare di un kelvin (o un C) la temperatura di un kilogrammo di quella sostanza Il calore specifico non è legato al corpo, quindi è un valore tipico della sostanza di cui è fatto il corpo (tab. pag. 175) Unità F-Lez.4 Par 1 pag 175 C c [ J/(kg K) ] oppure [J/(kg C) ] m 14

Legge fondamentale termologia E quindi logico che il calore assorbito (o ceduto) da un corpo dipende dal tipo di sostanza (calore specifico) di cui è fatto, è direttamente proporzionale alla massa del corpo e alla variazione di temperatura Troviamo l equazione che lega il calore assorbito (o ceduto) alla massa del corpo, al tipo di sostanza (cioè al calore specifico) ed alla variazione di temperatura Sappiamo che: Q C Q C T T Perciò: Q c m T ma c m C C cm Unità F-Lez.4 Par 1 pag 176 sostituisco Legge fondamentale della termologia 15

Legge fondamentale termologia Esempio Il jogging provoca la febbre? Un mezzofondista di 65 kg che corre per mezz ora produce 8,0 10 5 J di calore. Se il calore prodotto non venisse rimosso, di quanto aumenterebbe la temperatura corporea del nostro sportivo? (Calore specifico corpo umano 3500 J/(kg C) Q mc T T Q mc 8,0 10 5 J 3,5 o C 65 kg 3500J kg o C Esercizio svolto pag 176 e PROVA TU pag 176 16

Caloria Una vecchia unità di misura per il calore è la caloria: Una caloria è la quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura di 1 g di acqua da 14,5 a 15,5 C a pressione atmosferica Si può dimostrare che: 1 cal = 4,186 J Il calore specifico dell acqua allora diventa: c=4186 J/(kg C)= 1000 cal/(kg C)=1 kcal/(kg C) I nutrizionisti usano anche dire 1kcal = 1 Cal 17

Caloria e cibo 18

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