Il potenziale ruolo dell Organizzazione Interprofessionale nel governo delle produzioni lattiero-casearie ovine in Sardegna

Documenti analoghi
Caratteristiche e principi di funzionamento dell Interprofessione del comparto lattiero caseario ovino della Sardegna

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 05/02/2015

CEREALI NELLA RETE Sostegno e incentivi allo sviluppo di progetti nelle filiere agroalimentari: il ruolo dei PSR

CREDITO AGRICOLO Fondo a favore delle PMI

La Politica Agricola Comunitaria (PAC)

LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA

Il biologico in Abruzzo

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

IL RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE PERA: ATTIVITA, PROSPETTIVE, STRATEGIE E PROGETTI FUTURI GIANNI AMIDEI PRESIDENTE OI PERA

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Materiale didattico riservato studenti Scienze Agrarie 1

PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CCNL TURISMO. Premessa

SETTORE LATTIERO-CASEARIO

La legislazione sulle OP, stato attuale e prospettive alla luce della riforma PAC

CITTÀ DI VITTORIO VENETO MEDAGLIA D ORO AL V.M.

DETERMINAZIONE N /Det/540 DEL 02/09/2011

Aree di produzione e prospettive delle DOP casearie italiane

Organizzazione dei produttori e concentrazione dell offerta agricola Situazione attuale in Italia. Situazione attuale in Italia

AGLI STATI GENERALI DEL FRUMENTO I RISULTATI DEL SONDAGGIO ON LINE CONFAGRI BO- TERRA E VITA

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE DIPARTIMENTO DEL TESORO DIREZIONE IV

QUALE VIA PER LA VALORIZZAZIONE DEL LATTE ITALIANO?, 8 -

Prot. n. 357 Oggetto: fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario (L.190/2014)

EBA/GL/2015/ Orientamenti

Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore

Confronto tra il prezzo pagato agli allevatori dai Caseifici Mantovani ed il prezzo regionale della Lombardia Fonte: Confcooperative Mantova

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 55 DEL 31 OTTOBRE 2005

I SISTEMI AGRO-ALIMENTARI LOCALI DI FRONTE ALLA CRISI: COMPETITIVITÀ, GOVERNANCE E POLITICHE. Francesco Mantino

Un giorno da allevatore CONTRO L'OMOLOGAZIONE A SOSTEGNO DEL LATTE ITALIANO E A DIFESA DELL'AGRICOLTURA DISTINTIVA

INDICE CAPITOLO PRIMO NASCITA ED EVOLUZIONE DELLA POLITICA COMUNE DELLA PESCA

Le Organizzazioni Interprofessionali nella riforma della PAC. Cesena - 23 settembre 2014

OP Agrilatte Montichiari (Bs) Marco Ottolini

STUDIO DI SETTORE SD15U ATTIVITÀ TRATTAMENTO IGIENICO E ATTIVITÀ PRODUZIONE DEI DERIVATI DEL LATTE:

Il biologico in Molise

La normativa di riferimento

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 15 DEL 27 MARZO 2006

Dalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato

Organizzazione Turistica in Emilia Romagna. Legge regionale n. 7/98 Le Unioni di Prodotto I Club di Prodotto

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELLA AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Istituzione dei punti franchi nella regione Puglia. d iniziativa del senatore COSTA

PROCEDURE OPERATIVE STRAORDINARIE PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CONTAMINAZIONE DA AFLATOSSINE NELLA FILIERA LATTIERO-CASEARI 2016

Distretto di pesca Nord Adriatico: proposte di sviluppo sostenibile

INDICE SOMMARIO CODICE CIVILE

OSSERVATORIO DISTRETTI

I P.I.F. in Piemonte

La Toscana della Qualità

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE BASILICATA DISCIPLINA DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE REGIONALI

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il mercato del lavoro nel terziario

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 4454 PROPOSTA DI LEGGE AL PARLAMENTO N di iniziativa del Presidente della Giunta regionale

Il biologico nelle Marche

IL MERCATO DEL LATTE IN ITALIA

Associazione i di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione, giuridicamente

Newsletter della Confederazione Italiana Agricoltori dell Umbria

MATERA - 19 LUGLIO 2016

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE. del

DECRETO N.980/DecA/56 DEL

Il biologico in Liguria

La pataticoltura in Italia e in Emilia Romagna: superfici produzioni e consumi

PROTOCOLLO D INTESA. tra. IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI, di seguito Ministero, rappresentato dal Ministro On.

BILANCIO ANNO BORSA MERCI DI MODENA Prezzo medio 156/176 kg: 1,356 /kg (-7,7%)

La filiera ortofrutta e la sua OCM: cosa imitare (e non imitare) per il miglioramento di tutte le filiere alimentari Management Highlights

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 27/15 DEL

COMUNE DI MARRUBIU Provincia di Oristano

Il biologico in Calabria

Produzioni zootecniche europee: crisi, equilibrio, o crescita? Felice ADINOLFI Università di Bologna

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Il Ministro dell economia e delle finanze. di concerto con

Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO

L agricoltura biologica piemontese

L agricoltura biologica piemontese

Direzione Servizi per lo sviluppo rurale. I numeri della filiera del pomodoro da industria

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Disposizioni per favorire lo sviluppo dell imprenditoria giovanile nel settore agricolo

CURRICULUM VITAE TITOLI DI STUDIO E PROFESSIONALI ED ESPERIENZE LAVORATIVE

IL DIRETTORE GENERALE DEL CONTROLLO DELLA QUALITÀ E DEI SISTEMI DI QUALITÀ

REGIONE CALABRIA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

Bio e Territorio: una Strategia vincente.

I PRINCIPALI RISULTATI DEL 6 CENSIMENTO GENERALE DELL AGRICOLTURA IN PROVINCIA DI CREMONA ANNO 2010

Dinamiche, occupabilità, servizi

COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00)

Visto il regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all organizzazione comune del mercato vitivinicolo;

La Politica Agricola Comune

L OCM UNICA E L OCM ORTOFRUTTA

CCIAA Reggio Calabria. 3 novembre 2015

Le autorizzazioni per fornitori di contenuti per le trasmissioni radiofoniche digitali

RAPPORTO 2015 SULLA CONGIUNTURA DEL SETTORE AGROALIMENTARE VENETO

Il Direttore del Servizio. VISTO lo Statuto dell Agenzia, approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 5/15 del

RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI

DETERMINAZIONE N DEL 9 giugno 2016

Il cacciatore produttore primario

A7-0366/25

La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive

REPUBBLICA ITALIANA. Regione Siciliana BANDO PUBBLICO. ART. 1 Premessa

INDICE - SOMMARIO INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI SEZIONE II LE NORME SULLE FONTI

art. 3: Instaurazione di una politica comune in campo agricolo art. 39: finalità e obiettivi della politica agricola comune

Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO. che abroga la decisione 2010/286/UE sull esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia

Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Province Toscane. Il giorno dell anno. presso la Regione Toscana, con sede...

LEGGE REGIONALE N. 9 DEL REGIONE LIGURIA INTERVENTI STRUTTURALI A FAVORE DELLE COOPERATIVE AGRICOLE

29 Maggio 2012 Fontane di Villorba (TV) Il mercato del latte e costi di produzione

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Ruolo e opportunità per i Consorzi di tutela in Sardegna

Transcript:

Il potenziale ruolo dell Organizzazione Interprofessionale nel governo delle produzioni lattiero-casearie ovine in Sardegna Antonello Carta Sotero Salaris AGRIS Sardegna

Il mercato del Pecorino Romano Produzioni, prezzi e confronto con altri prodotti Fonte:

Esportazioni del Pecorino Romano Trend della produzione e dei prezzi dal 2007 al 2015

Caratteristiche campagna 2015 Produzioni di materia prima e di Pecorino Romano in media con le annate precedenti Elevate quotazioni del Pecorino Romano Prezzo medio del latte elevato ma con grande variabilità (0,92-1,43) Tendenza ad una maggiore remunerazione del latte da parte della cooperazione rispetto agli industriali

Tendenze campagna 2016 Eccesso di produzione di latte legato alle stagione favorevole e alle aspettative degli allevatori (incremento dei capi e produzioni spinte) Maggiore produzione di Pecorino Romano (circa 30%) dovuta in parte alla maggiore quantità di latte e in parte alla spostamento delle produzioni da formaggi diversificati, nonostante l entrata in vigore della programmazione produttiva elaborata dal Consorzio di Tutela Incremento del peso della cooperazione sul totale della produzione Quotazioni del Pecorino Romano in calo Remunerazione del latte presumibilmente in calo

Cosa emerge dall analisi delle 2 campagne? Sistema ovino sardo si muove indipendentemente dagli altri bacini di produzione di latte ovino La remunerazione del latte è legata principalmente alla quotazione del Pecorino Romano Forti oscillazioni delle quantità prodotte sia di latte che di Pecorino Romano Conseguenti oscillazioni nelle quotazioni del formaggio e nel prezzo del latte Parziale efficacia della programmazione produttiva del Pecorino Romano Difficoltà a identificare produzioni diversificate in grado di ottenere quotazioni elevate in presenza di enormi quantità di latte vaccino con prezzi bassi.

Cosa emerge dall analisi delle 2 campagne?. Mancata valorizzazione delle altre due DOP (unico bacino di produzione al mondo che può contare su 2 DOP oltre al prodotto di trainante ). Unico prezzo del latte (la variabilità dipende dal trasformatore ed è totalmente slegata dai fattori che ne determinano il valore economico come il contenuto in materia utile caseificabile e la stagione di produzione). Perenne conflittualità tra produttori e trasformatori. Incremento del peso della cooperazione

Interventi necessari Dal confronto di due annate emerge chiaramente la mancanza di governo del comparto che richiederebbe: Il controllo della quantità di latte prodotto la programmazione della quantità delle diverse tipologie di formaggio l aggregazione dell offerta un sistema di pagamento per il contenuto in materia utile caseificabile la valorizzazione di tutte le DOP

Organizzazione Interprofessionale A seguito dell abolizione del regime di quote per il latte bovino che ne ha di fatto penalizzato le quotazioni sono state emanate le seguenti normative: REGOLAMENTO (UE) N. 1308/2013 del parlamento europeo e del consiglio del 17 dicembre 2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio DECRETO-LEGGE 5 maggio 2015, n. 51. Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali. (15G00067) (GU n.103 del 6-5-2015) LEGGE 2 luglio 2015, n. 91. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali. (15G00113) (GU n.152 del 3-7- 2015)

(Decreto-legge, n. 51/2015) Art. 3.1 Al fine di favorire il riordino delle relazioni contrattuali nel settore lattiero caseario, anche in relazione al superamento del regime europeo delle quote latte, per il riconoscimento delle OI..la condizione.. 20% del relativo settore. Art. 3.4 L estensione delle regole è disposta su richiesta dall'organizzazione interprofessionale., per le regole adottate con il voto favorevole di almeno l'85 per cento degli associati per ciascuna delle attività economiche.

Definizione q q L'organizzazione interprofessionale è un modello elaborato di organizzazione economica tra attori della filiera. Interviene sulla natura dei rapporti contrattuali di un comparto Si definisce come un luogo di concertazione istituzionalizzato, con carattere permanente e obbligatorio per le diverse categorie professionali della filiera e i membri dell Interprofessione e rappresenta la filiera nei rapporti con le istituzioni pubbliche.

Scopo sociale Organizzare il mercato lattiero- caseario di riferimento in maniera adeguata a favorire lo sviluppo economico del settore Facilitare le relazioni tra produttori e trasformatori del settore Promuovere collettivamente i prodotti lattiero-caseari di riferimento rapporti con Consorzi di Tutela?

L OI non può: determinare i prezzi o quote; svolgere attività di produzione, di trasformazione e di commercializzazione di prodotti; svolgere attività che possano causare forme di compartimentazione dei mercati all'interno dell'unione, nuocere al buon funzionamento della Organizzazione Comuni di Mercato o creare distorsioni di concorrenza, che non siano indispensabili per raggiungere gli obiettivi comunitari in materia di politica agricola; creare discriminazioni o eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti della filiera; svolgere ogni altra attività non compatibile con obblighi o norme di legge o non coerenti con gli scopi dell OI.

Quali attori economici? Produzione Trasformazione Commercializzazione Trasformatori privati soggetti economici che trasformano esclusivamente la materia prima (singole imprese di trasformazione o associazioni di imprese di trasformazione). Cooperative soggetti economici che si associano a strutture di trasformazione cooperative per cui sono al contempo produttori e trasformatori (singole cooperative lattiero-casearie o consorzi di cooperative di trasformazione). Produttori soggetti economici che producono esclusivamente materia prima e la cedono a trasformatori privati (Organizzazioni di produttori di latte. non associati a una cooperativa lattiero casearia, o singoli allevatori)

OI in Francia Organizzazione dell OI in collegi che rappresentano le attività economiche Centro Nazionale Interprofessionale del Comparto Latte (3 collegi) Confederazione Generale dei Produttori di Latte Ovino e degli Industriali del Roquefort (2 collegi)

Struttura del CNIEL

Sito del CNIEL http://www.maison-du-lait.com/fr/lesorganisations/cniel#

Sigla degli accordi interprofessionali da parte dei rappresentanti degli attori economici coinvolti Definizione delle quote di pagamento per il funzionamento dell organizzazione interprofessionale

Accordo Interprofessionale Nazionale Relativo all applicazione del regolamento per la carica microbica e il contenuto in cellule somatiche nell ambito della raccolta del latte bovino Articolo 1 Obiettivo dell accordo Articolo 2 Monitoraggio della qualità del latte per la carica microbica e il contenuto in cellule somatiche Sezione I Carica Microbica Articolo 3 Criteri per la carica microbica Articolo 4 Gestione dei casi di allerta Articolo 5 Gestione dei casi fuori norma Sezione II Contenuto in Cellule Somatiche Articolo 6 Criteri per il contenuto in cellule somatiche Articolo 7 Gestione degli allarmi Articolo 8 Gestione dei casi fuori norma Sezione III Dispositivi comuni Articolo 9 Commissione locale di ricorso Articolo 10 Trasmissione e utilizzazione dei dati Articolo 11 Confidenzialità e segreto professionale Articolo 12 Modalità di informazione dell autorità competente locale Articolo 13 Bilancio annuale Articolo 14 Data di applicazione, durata e modalità di transizione Annessi Annesso 1 Articolo 15 dello statuto del CNIEL Annesso 2 Richiami normativi Annesso 3 Modalità di calcolo delle medie geometriche variabili Annesso 4 Contenuto minimo dei valori di allerta e casi fuori norma Annesso 5 Contenuto minimo dei piani di azione correttivi per le cellule somatiche Annesso 6 Procedura per la ripresa del conferimento in seguito a sospensione di durata indeterminata Annesso 7 Lista delle situazioni particolari che possono giustificare una deroga alla sospensione del conferimento Annesso 8 Dati statistici che riguardano l applicazione dell accordo

L Organizzazione Interprofessionale è l unico strumento di governo delle produzioni lattiero caseario riconosciuto e supportato da norme europee e nazionali che può: 1. Garantire l affidabilità dei dati di filiera e elaborarli con metodi scientifici 2. regolare i rapporti tra trasformatori e produttori, 3. migliorare l organizzazione 4. incrementare la presenza nei mercati internazionali