Cendon / Book Collana diretta da Dario Primo Triolo CENACOLO GIURIDICO: CASI E LEZIONI PENALE 8 I REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Dario Primo Triolo
Edizione GIUGNO 2015 Copyright MMXV KEY SRL VIA PALOMBO 29 03030 VICALVI (FR) P.I./C.F. 02613240601 ISBN 978-88-6959-253-9 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione, di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi.
Cendon / Book Collana diretta da Dario Triolo CENACOLO GIURIDICO: CASI E LEZIONI 8 I REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Dario Primo Triolo
L'autore Dario Primo Triolo è avvocato ed esercita presso il foro di Catania, Dottore di Ricerca in diritto amministrativo ha approfondito i suoi studi presso la scuola Galli di Roma. Insegna presso la scuola di preparazione all esame di avvocato Il cenacolo di studi giuridici etneo. L Opera Vengono esaminati i diversi reati di parte speciale contro la pubblica amministrazione, con particolare riferimento alle ultime pronunce della giurisprudenza, anche a Sezioni Unite. Si attenzionano le decisioni in materia di concussione, corruzione e peculato, con riferimento anche alle problematiche poste dalla recente riforma che ha interessato tali articoli. Uno strumento fondamentale e aggiornato per la preparazione all esame di avvocato e ai concorsi superiori.
Capitolo Primo LE FIGURE SOGGETTIVE 1. Premesse 1.1. Il pubblico ufficiale 1.2. L incaricato di pubblico servizio 1.3. L esercente un servizio di pubblica necessità Capitolo secondo IL PECULATO 2. Presupposti di applicazione 2.1. segue: la condotta appropriativa - 2.2. Il principio di offensività e il peculato 2.3. Peculato e denaro 2.4. Il peculato d uso Capitolo Terzo LA MALVERSAZIONE AI DANNI DELLO STATO 3. Presupposti di applicazione 3.1. Rapporti con la truffa Capitolo Quarto INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI 4. Presupposti di applicazione 4.1. Rapporti con la truffa - 4.2. L esenzione ticket 4.3. Falsa indicazione da parte del datore di lavoro nel Dm10 Capitolo Quinto OMISSIONE E RIFIUTO DI ATTI D UFFICIO 5. Il rifiuto di atti d ufficio: presupposti applicativi 5.1. Il rifiuto del sanitario - 5.2. Il rifiuto per motivi di giustizia 5.3. L omissione di atti d ufficio 5.4. L omissione e il procedimento amministrativo Capitolo Sesto L ABUSO D UFFICIO 6. Presupposti applicativi 6.1. segue: violazione di legge o di regolamento - 6.2. segue: l elemento soggettivo 6.3. segue: la doppia ingiustizia 6.4. Il concorso di persone nel reato di abuso d ufficio
Capitolo Settimo LA CONCUSSIONE 7. Lo spacchettamento del reato di concussione 7.1. Elementi costitutivi dei due reati - 7.2. Costrizione e induzione 7.3. La pronuncia delle Sezioni Unite 7.4. La punibilità del privato e i profili successori - 7.5. Tentativo di induzione indebita 7.6. La concussione ambientale 7.7. Concussione e figure affini Capitolo Ottavo LA CORRUZIONE 8. La riforma delle ipotesi corruttive 8.1. Il nuovo reato di esercizio delle funzioni - 8.2. L istigazione alla corruzione 8.3. Presupposti applicativi dei reati di corruzione 8.4. Rapporti tra corruzione e concussione - 8.5. La corruzione in atti giudiziari 8.6. Corruzione e figure affini Capitolo Nono ALTRI REATI DEI PUBBLICI UFFICIALI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 9. Interruzione di un pubblico servizio 9.1. Rivelazione di segreti - 9.2. Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro 9.3. segue: rapporti con il codice della strada 9.4. segue: la fattispecie colposa Capitolo Decimo REATI DEI PRIVATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 10. Violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale 10.1. Resistenza ad un pubblico ufficiale- 10.2. Interruzione ex art. 340 c.p. 10.3. Oltraggio ad un pubblico ufficiale 10.4. Oltraggio ad un magistrato in udienza - 10.5. Millantato credito 10.6. Traffico di influenze illecite 10.7. Esercizio abusivo di una professione 3.8. Violazione di sigilli
Capitolo Primo LE FIGURE SOGGETTIVE SOMMARIO 1. Premesse - 1.1. Il pubblico ufficiale - 1.2. L incaricato di pubblico servizio 1.3 L esercente un servizio di pubblica necessità 1. Premesse Nella trattazione dei reati contro la pubblica amministrazione, costituisce elemento imprescindibile e preliminare l individuazione della qualifica soggettiva in capo al soggetto agente. Infatti, il capo I del titolo II del codice penale considera soggetti attivi dei reati ivi previsti determinate categorie di soggetti rivestiti di una ben precisa qualifica. In particolare si fa riferimento al pubblico ufficiale, all incaricato di pubblico servizio e all esercente un servizio di pubblica necessità. Tali qualifiche soggettive sono previste dagli artt. 357, 358 e 359 c.p.. Con la riforma del 1990 è stata definitivamente superata la concezione soggettivistica delle suddette qualifiche, che faceva riferimento al rapporto con l ente, per lasciare spazio ad una concezione oggettiva delle stesse. Infatti, per l individuazione delle superiori qualifiche soggettive non si dovrà più tener conto della natura dell ente presso cui prestano servizio i suddetti soggetti, ma si dovranno verificare le funzioni effettivamente esercitate dall agente. Così nel caso del pubblico ufficiale sarà considerato tale colui che esercita una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. Secondo tale tesi, quindi, per individuare la qualifica soggettiva, sarà irrilevante accertare la natura pubblica o privata dell ente o la sussistenza di un rapporto di lavoro tra l agente e la pubblica amministrazione, in quanto ciò che rileverà sarà esclusivamente la natura delle funzioni esercitate. Si legge, infatti, in Cass. 28412/13 che la qualifica di pubblico ufficiale deve essere riconosciuta a quei soggetti che, pubblici dipendenti o "semplici privati", quale che sia la loro posizione soggettiva, possono e debbono, nell'ambito di una potestà regolata dal diritto pubblico, esercitare, indipendentemente da formali investiture, poteri autoritativi, deliberativi o certificativi, disgiuntamente e non cumulativamente considerati. Una tale riforma si era resa necessaria, a seguito della mutata concezione di pubblica amministrazione. 9
Ed infatti, non vi è dubbio che oggi, anche a seguito della privatizzazione dei pubblici servizi, molte funzioni pubbliche vengono svolte da soggetti aventi una natura privatistica, i quali però sono sottoposti, almeno in parte, ad una disciplina di diritto pubblico o che comunque persegue interessi pubblici. Il legislatore, quindi, onde evitare problemi applicativi, ha voluto individuare i soggetti responsabili dei reati in questione, in coloro che esercitano una pubblica funzione genericamente intesa, a prescindere dalla natura dell ente cui appartengono. 1.1. Il pubblico ufficiale L art. 358 c.p. definisce la qualifica di pubblico ufficiale, riferendosi a colui che svolge una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. Al fine di evitare di ampliare eccessivamente tale categoria, però, il legislatore, per quanto concerne la pubblica funzione amministrativa, ha precisato che per questa deve intendersi quella retta da norme di diritto pubblico o da atti autoritativi. Infatti, mentre risulta più agevole definire la pubblica funzione legislativa e giudiziaria, la stessa facilità non può rinvenirsi per la delimitazione della pubblica funzione amministrativa. A tal fine il legislatore ha selezionato l ambito di applicazione a quella funzione di pubblica amministrazione che, seppur gestita da soggetti privati, è comunque sottoposta a norme o atti di rilievo pubblicistico. Potranno ritenersi, quindi, soggetti qualificati ai fini che qui interessano, tutti quei soggetti che sono sottoposti ai principi di buon andamento e di imparzialità e la cui attività è rivolta al perseguimento di pubblici interessi. Inoltre, tra coloro che svolgono pubbliche funzioni, la qualifica di pubblico ufficiale è riservata a quei soggetti che formano o concorrano a formare la volontà della pubblica amministrazione o che svolgono tale attività per mezzo di poteri autoritativi o certificativi; la qualifica di incaricato di pubblico servizio, invece, è assegnata dalla legge in via residuale a coloro che pur svolgendo pubbliche funzioni non sono dotati dei poteri spettanti ai pubblici ufficiali, sempre che non svolgano semplici mansioni di ordine o prestino opere puramente manuali. La nozione di pubblico ufficiale, è ampia e riguarda non solo colui che con la sua attività concorre a formare la volontà dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche colui che è chiamato a svolgere compiti aventi carattere accessorio, preparatorio o sussidiario, rivolti comunque a fini istituzionali, poiché pure in questo caso ha luogo, 10