Gruppocaccia ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO VENATORIO E AMBIENTALISTA



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Gruppocaccia ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO VENATORIO E AMBIENTALISTA AGOSTO 2002 - NUMERO 2 INFORMAZIONE PER I CACCIATORI E PER CHI AMA LA NATURA

editoriale I CACCIATORI INSODDISFATTI E IGNORANTI Credo ormai si possa tranquillamente affermare che noi cacciatori siamo una categoria di insoddisfatti. Quando ci incontriamo e discutiamo di caccia, gli argomenti sono più o meno sempre gli stessi: i caprioli, che secondo noi sono troppi e non si capisce perché non possono essere cacciati con i sistemi tradizionali, le riserve di caccia che non sono più quelle di una volta, i danni della selvaggina che dobbiamo pagarli solo noi, i cinghiali, che non gli possiamo sparare se non siamo con la squadra e poi ci dicono che ne sono rimasti troppi e li mandano ad ammazzare dalle guardie quando la caccia è chiusa, la selvaggina destinata al ripopolamento che non riteniamo idonea a tale scopo (e che nessuno ci dice mai dove viene lanciata), il controllo dei predatori che non viene fatto, le Associazioni venatorie, la Regione, la Provincia, gli A.T.C., ecc. ecc. A tali problematiche, molto spesso, ognuno di noi prospetta soluzioni semplici ed al tempo stesso efficaci, e probabilmente, nella maggior parte dei casi, ciò che proponiamo potrebbe benissimo funzionare. L unico grande problema è che tali discussioni, purtroppo, oltre che a farci arrabbiare, finiscono per rimanere all interno del bar o dell armeria di turno, e lì restando, statene certi, non porteranno mai a niente. Oltre che insoddisfatta, la nostra categoria non può certo essere considerata acculturata. 1 Senza particolare vergogna, possiamo tranquillamente ammettere di essere un po ignoranti, anche se, per quanto riguarda la gestione del territorio e della selvaggina, credo che avremmo molti buoni consigli da poter dare a politici e luminari, praticamente a tutti coloro che, con costose ricerche, indagini, stime e censimenti, ci dicono come, dove e quando, sia possibile andare a caccia. Resta il fatto, che la maggior parte dei soldi che noi cacciatori paghiamo, finiscono appunto per finanziare progetti, pagare consulenze, studi, sopralluoghi, e tutto quanto la burocrazia venatoria è riuscita a creare per garantire la propria esistenza, mentre, dal punto di vista pratico, i risultati che abbiamo modo di verificare sul campo, non ci appaiono poi così brillanti. Smettiamo allora di litigare ed arrabbiarci e guardiamo in faccia la realtà, tutto ciò che dobbiamo fare è scegliere tra due sole alternative: la prima, è smettere di andare a caccia; la seconda, è provare a fare qualcosa per migliorarla. Il Gruppocaccia ha scelto la seconda. Luciano Piccolotti

Gruppocaccia ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO VENATORIO E AMBIENTALISTA AVVISO A TUTTI GLI ISCRITTI Informazione per i cacciatori e per chi ama la natura, è una pubblicazione bimestrale a carattere locale creata con l unico scopo di informare tutti gli aderenti all Organizzazione Gruppocaccia sulle attività svolte dall Organizzazione medesima e sulle notizie riguardanti il mondo della caccia, la pesca, l ambiente e qualsiasi altra attività legata alla natura. Ci farebbe immenso piacere avere dei nuovi collaboratori che ci comunico problematiche, fatti, storie, curiosità e quant altro possa essere di interesse per tutti gli associati. Stiamo inoltre allestendo un archivio di immagini fotografiche da poter utilizzare esclusivamente sul nostro giornale, tutti coloro che avessero a disposizione delle foto, che abbiano come tema la caccia, la pesca, l ambiente ecc., e facesse loro piacere vederle pubblicate, possono inviarcele o comunque farcele recapitare presso la nostra sede, assicuriamo che verranno trattate con la massima cura e, nel giro di qualche giorno, vi verranno restituite. Stiamo ricercando dei soci che si prendano l impegno di provvedere alla distribuzione del giornalino, visto che non possiamo spedirli per posta in quanto i fondi a nostra disposizione non ci consentono di poterlo fare. Non vi chiediamo di andare in giro per la Maremma a fare i postini, ma semplicemente di provvedere a recapitare il giornalino ad alcuni soci che risiedono nelle vostre vicinanze. Tutto questo lo facciamo per garantire a tutti gli iscritti di ricevere regolarmente la copia a loro destinata. Per concludere, chiunque abbia idee da proporre per arricchire gli argomenti trattati nel nostro giornale lo faccia pure tranquillamente, questo Comitato garantisce fin da ora che darà ad esse la dovuta considerazione. Vi salutiamo cordialmente e vi diamo appuntamento al prossimo numero che prevediamo uscirà nella seconda metà del mese di ottobre. Il Comitato Gruppocaccia

Perché il Gruppocaccia Di Serafino Governi Perché il Gruppocaccia? È una domanda che mi sono posto e che certamente si sono posti tutti coloro che sono venuti a conoscenza di questa iniziativa. Gli interrogativi, per altro più che legittimi, sono molti, ma la domanda che più frequentemente mi viene fatta è: perché un altro organismo quando ci sono già Associazioni venatorie, Ambiti territoriali di caccia, Assessorati, dipartimenti, uffici e chi più ne ha più ne metta? Personalmente ho condiviso pienamente, fin dall inizio, la scelta fatta dal legislatore di definire dei territori ai quali legare, o meglio ancora, collegare il cacciatore. Ho anche ritenuta giusta la scelta di regolamentare il numero dei cacciatori in rapporto al territorio, tutto ciò con la ferma convinzione che, i cacciatori, sarebbero stati finalmente chiamati a partecipare alla gestione della caccia. Per cause forse intuibili, ma non facilmente spiegabili, i cacciatori, compreso il sottoscritto, più che unirsi sotto il comune interesse di una migliore gestione del territorio, sono rimasti divisi, disorganizzati, arroccati a difendere i singoli interessi, naturalmente interessi di caccia. L idea del Gruppocaccia, è quella di essere un Organizzazione aperta a tutti ed a tutto, quella di provare a riattivare quei meccanismi di solidarietà tra persone che hanno gli stessi interessi, necessità fondamentale per garantire la possibilità di continuare ad andare a caccia, a pesca ed a passeggiare per i boschi, anche negli anni che devono venire. Non è negli obiettivi del Gruppocaccia sostituirsi alle Associazioni venatorie, ne tanto meno mettere in discussione gli A.T.C. o quant altro è stato generato intorno al mondo della caccia. Vorremmo però dar volume alle voci di quelle persone, siano esse cacciatori, pescatori o chiunque altro, che soffrono nell assistere al continuo degrado ambientale e faunistico. Serafino, Novilio e Nicolino al termine di una giornata fortunata 2 Vorremmo poter dialogare e collaborare con tutti, con la ferma speranza che anche gli altri abbiano nei nostri confronti il medesimo atteggiamento. Il Gruppocaccia, ha come finalità il rilevamento di tutte quelle problematiche che ogni persona incontra nell esercizio dei suoi diritti di cacciatore, pescatore o fungaiolo che sia. Siamo fortemente attaccati al nostro territorio, e pertanto, attenti a tutte quelle che possono essere le cause del suo degrado e a tutti quei possibili miglioramenti che, se attuati, daranno a tutti grandi soddisfazioni. Con il notiziario INFORMAZIONE PER I CACCIATORI E PER CHI AMA LA NATURA, cerchiamo di dare e avere informazione. Probabilmente, molte delle nostre idee potranno essere in aperto (ma comunque corretto) contrasto con leggi e regolamenti, ma è di fondamentale importanza che, chi ci governa sappia che, l attuale situazione, crea enormi disagi a chi, per esercitare un suo sacrosanto diritto, deve costantemente lottare contro mille difficoltà e contraddizioni. In parole povere, Gruppocaccia si è volontariamente assunto il compito di portare a galla tutte quelle problematiche che riguardano il nostro territorio e la gente che lo vive, di discuterle e quindi sottoporle all attenzione di chi può e deve aiutarci a cambiarle, naturalmente in meglio. Chi condivide le nostre idee, e magari anche chi non le condivide, sarà, a mezzo del nostro giornalino, periodicamente informato di tutto ciò che facciamo o che comunque proviamo a fare, di tutte le risposte che ci verranno date e anche di quelle che invece non ci verranno date. Un ultima cosa: se continuiamo a dividerci avranno partita vinta gli anticaccia. Un cordiale in bocca al lupo a tutti.

CALENDARIO VENATORIO REGIONALE 2002/2003 In data 5 giugno 2002, è stato approvato dal Consiglio Regionale il calendario venatorio 2002/2003 per la Toscana ( L.R. n.20 del 10/06/02). Le novità rispetto al calendario della passata stagione sono pochissime. Per dovere di cronaca provvediamo di seguito ad elencarle: Le Province possono individuare i territori dove l apertura della caccia al cinghiale può essere anticipata al primo di ottobre. Le disposizioni per la caccia al cinghiale sono quelle previste dal Regolamento Regionale 15 luglio 1996 n. 4, cioè (salvo modifiche dell ultimo minuto) caccia in battuta nelle aree vocate e in forma singola in quelle non vocate o zone bianche. Sempre alle Province viene derogata la possibilità di aprire la caccia il primo giorno utile di settembre e la domenica successiva, a tortore, colombacci, merli, alzavole, germani e marzaiole. Nelle suddette giornate è vietato l addestramento dei cani. La regola dello scorso anno, che prevedeva (nei giorni di preapertura) che germani, alzavole e marzaiole potessero essere cacciati solamente da chi poteva disporre di un appostamento in un lago artificiale, è stata abrogata. La caccia alla lepre inizia la terza domenica di settembre e termina l 8 dicembre, viene comunque data la possibilità alle singole Province di prorogarla fino al 31 dicembre. Rimane in vigore la regola per la quale la caccia alla lepre può essere praticata con un massimo di sette cacciatori. Dalla terza domenica di settembre al 31 ottobre è possibile cacciare il Combattente. L addestramento cani può essere svolto dalla terza domenica di agosto al giovedì antecedente l apertura generale, dal sorgere del sole alle 11,00 e dalle 14,00 alle 19,00. La regola che prevedeva di marcare alle ore 13,00 sul tesserino venatorio i capi di selvaggina migratoria abbattuti entro tale ora è stata cancellata, pertanto detti capi dovranno essere registrati al termine della giornata di caccia. La caccia di selezione agli ungulati apre il primo di agosto e termina il 15 marzo. Nel periodo primo agosto/terza domenica di settembre e primo febbraio/15 marzo, la caccia di selezione è consentita cinque giorni per settima escluso il martedì ed il venerdì. Gli appostamenti temporanei possono essere istallati un ora prima dell orario di caccia e devono essere rimossi al momento del loro abbandono. Il cacciatore è tenuto alla raccolta delle cartucce sparate. Le Province, sentiti i Comitati di gestione degli A.T.C., possono anticipare la chiusura della caccia al fagiano nel periodo compreso tra il primo ed il 31 gennaio. Ultima novità, viene data la possibilità alle Province di regolamentare l uso del cane da seguita nel periodo compreso tra l 8 dicembre ed il 31 gennaio. 3 La caccia alla lepre può essere prorogata al 31 dicembre. Dalla terza domenica di agosto, fino al giovedì antecedente l apertura generale, è consentito l addestramento dei cani Nelle giornate di preapertura, secondo quanto disposto dall art. 8 (Deroghe) del calendario venatorio 2002/2003, i capi abbattibili per le specie consentite non possono superare i cinque capi per il colombaccio, quattro capi per il merlo, quattro capi complessivi per alzavole, germani e marzaiole. Per la tortora non viene indicato alcun limite particolare, pertanto deve essere ritenuto valido quanto indicato nel secondo comma dell art. 4 del calendario venatorio, cioè 10 capi. La Provincia può non consentire la caccia ad alcune delle specie indicate dalla Regione come cacciabili in deroga. Gruppocaccia

CALENDARIO VENATORIO disposizioni della Provincia di Grosseto Il Consiglio Provinciale ha approvato nella seduta del 19 luglio scorso il Calendario venatorio per la stagione 2002/2003. La delibera (48/2002) è stata approvata a maggioranza con i voti contrari di Alleanza nazionale e di Forza Italia. Vediamo adesso di entrare insieme nei dettagli di queste disposizioni e di provare a fare un minimo di chiarezza. Disposizioni della Provincia di Grosseto per la stagione venatoria 2002/2003. La caccia alla tortora è consentita nei giorni 1 e 8 settembre, solo da appostamento e nelle zone non boscate. La caccia al fagiano è consentita dalla terza domenica di settembre al 12 gennaio. Viene ridotta da 100 a 50 metri la distanza tra gli appostamenti temporanei. LA CACCIA ALLE TORTORE È APERTA NEI GIORNI 1 E 8 SETTEMBRE SOLAMENTE NELLE AREE NON BOSCATE E DA APPOSTAMENTO. La caccia di selezione a daini e caprioli è consentita dal 1 agosto al 14 settembre e dal 1 febbraio al 15 marzo con possibilità di cacciare cinque giorni a settimana fino ad un massimo di 61 giornate. Il periodo dal primo febbraio al 15 marzo deve essere utilizzato esclusivamente come completamento del piano di prelievo assegnato ad ogni singolo cacciatore. La caccia alla lepre è consentita fino al 30 dicembre. La caccia al cinghiale apre il primo novembre e termina il 31 gennaio 2003 Per la caccia alla selvaggina migratoria le disposizioni sono rimaste invariate rispetto alla scorsa stagione. Per quanto riguarda la caccia alla migratoria nel mese di gennaio, troviamo anche quest anno le discriminazioni tra cacciatori con o senza cane. I primi possono praticare la caccia vagante alla beccaccia nelle zone boscate e quella, sempre vagante, ad anatidi, rallidi e trampolieri nelle zone elencate dalla Provincia; i secondi si vedono di fatto chiudere la caccia a beccacce e beccaccini con un mese di anticipo, essendo queste due specie non cacciabili da appostamento. Secondo Gruppocaccia queste regole non sono corrette e ci stiamo accingendo a chiedere spiegazioni all Amministrazione Provinciale di Grosseto, poiché secondo il nostro parere, dette disposizioni non regolamenterebbero la caccia vagante e l uso del cane, ma, di fatto, limiterebbero solamente i diritti di quei cacciatori che non possono o non vogliono tenere un cane, e che comunque, avendo pagato esattamente come tutti gli altri, sarebbe giusto e corretto che gli fossero concessi pari diritti. L addestramento dei cani si svolge nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica nel periodo consentito dalle disposizioni regionali. La caccia al cinghiale nelle aree vocate può essere praticata solo in battuta dalle squadre che ne sono assegnatarie. Nelle aree di influenza la gestione delle popolazioni di cinghiale è demandata agli A.T.C. che si possono avvalere dei cacciatori a questi iscritti. In tutte le aree non comprese nelle due precedenti, l abbattimento del cinghiale è definito alle normative vigenti. Su questi ultimi punti riguardanti la caccia al cinghiale, la cosa che ci ha colpiti è la novità rappresentata dalle zone di influenza. Sinceramente non sappiamo proprio dirvi cosa siano ne tanto meno dove siano o cosa si debba fare per potervi cacciare. Le disposizioni della Regione, per quanto riguarda la caccia al cinghiale, fanno specifico riferimento al Regolamento 4/96, nel quale però non viene fatto alcun cenno di zone con tale denominazione. Al fine di sincerarci ulteriormente su eventuali modifiche che fossero state apportate a tale regolamento, siamo andati anche a controllare sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, ma anche lì, almeno alla data odierna (30 luglio) non risulta niente di nuovo. Dovendo necessariamente andare in stampa, non abbiamo avuto il tempo materiale per poterci informare in maniera dettagliata, ci ripromettiamo comunque di ritornare sull argomento anche al fine di provare a chiarire l ormai storico problema di molti cacciatori, che ogni anno, puntualmente, si ritrovano a non sapere quali siano le aree non vocate, cioè quelle zone dove sia possibile cacciare il cinghiale in forma singola. Consigliamo vivamente di leggere con la massima attenzione la versione integrale del Calendario venatorio, comprese le disposizioni per la Provincia di Grosseto. 4

STRADE DOGANALI E VICINALI Il comitato direttivo del Gruppocaccia ha richiesto al Sindaco di Capalbio Gastone Franci, notizie riguardanti le strade doganali ricadenti nel territorio comunale capalbiese, facendo specifico riferimento alle strade che attraversano l Azienda Diaccialone. Accade ormai frequentemente che, strade delle quali ci siamo sempre serviti per raggiungere i luoghi di caccia, per fare passeggiate a cavallo, in bicicletta, o molto più semplicemente a piedi, vengano chiuse con catene o cancelli e, minacciosi cartelli, ci segnalino il divieto di transito. Al fine di dare seguito ad alcune segnalazioni che ci sono pervenute dai nostri associati, il Comitato direttivo Gruppocaccia ha inviato una lettera al Sindaco di Capalbio al fine di avere informazioni in merito alla situazione delle strade doganali. Nella nostra lettera vengono poste a Gastone Franci tre semplici domande: nella prima domanda chiediamo se le strade che attraversano il Diaccialone siano o no delle dogane. Nella seconda domanda chiediamo (qualora lo fossero), per quale motivo non sia consentito il transito. Nella terza ed ultima domanda, viene chiesto cosa stia facendo l attuale Amministrazione Comunale per garantire i beni demaniali, che, a tutti gli effetti, sono beni di intesse pubblico. Nella risposta, che il Sindaco Franci ci ha gentilmente inviato, purtroppo non viene chiarito l enigma, cioè se le strade che attraversano il Diaccialone siano o no delle dogane, ne tanto meno ci viene fornita indicazione riguardo la legittimità del divieto di transito nelle suddette strade. 5 Unico dato fornito è che l Amministrazione Comunale, fine di provare a risolvere questo annoso problema, che trova costantemente cittadini e proprietari dei fondi, GLI UN CONTRO GLI ALTRI ARMATI, ha incaricato il Geom. Albini per fare una completa ricognizione catastale in tutto il territorio comunale. Il Sindaco ha inoltre evidenziato che, l argomento strade doganali e vicinali sia un argomento abbastanza sentito dalla gente, ma in modo particolare dai cacciatori. *** Evidentemente, i Capalbiesi, e non solo, non hanno tutti i torti a lamentarsi della situazione che si è venuta a creare. Provate a pensare ad un cacciatore o ad una qualunque persona, che da Pescia Fiorentina voglia recarsi a Poggio Riccio, Poggio Cardello o Macchia Sugherana? Potendo utilizzare le strade che attraversano il Diaccialone o la Capita, potrebbe, in poche decine di minuti ed a piedi, raggiungere le suddette località, visto però che tali strade non possono essere utilizzate, per raggiungere gli stessi luoghi occorre percorrere un tragitto almeno dieci volte più lungo dovendo necessariamente far uso di un mezzo. Per concludere, vorremmo segnalare che, almeno da parte dell Organizzazione Gruppocaccia, non dovrebbe esistere alcun motivo per il quale cittadini e proprietari dei fondi debbano scontrarsi. I proprietari possono disporre, per quanto consentito dalla legge e come meglio credono, di ciò che è di loro proprietà. Le strade doganali sono proprietà dello Stato, chiediamo semplicemente che, chi di dovere, provveda a tutelarle. Ci ripromettiamo di tornare quanto prima sull argomento, con la speranza di poter fornire informazioni ancora più dettagliate. Visto che l argomento strade doganali non riguarda in modo specifico il Comune di Capalbio, ma tocca, sia pure in modi diversi, anche altri Comuni, invitiamo tutti gli aderenti alla nostra Organizzazione, di segnalarci eventuali situazioni ritenute anomale. Come abbiamo fatto con il Sindaco di Capalbio, provvedremmo a chiedere informazioni anche ai Sindaci di altri Comuni.

RIPOPOLAMENTI DI SELVAGGINA cenni storici Ci è capitato tra le mani un vecchio Almanacco del cacciatore risalente alla stagione venatoria 1937/38 pubblicato da Edizioni Diana di Firenze. Le curiosità sono innumerevoli, quello che però ci ha maggiormente colpiti è un articolo nel quale si parla di tecniche e razionalità dei ripopolamenti. Già all epoca, il ripopolamento costituiva elemento di fondamentale importanza per la gestione della caccia. Dopo aver chiesto l autorizzazione alla Editoriale Olimpia, titolare dei diritti, abbiamo deciso di pubblicare sul nostro giornalino l intero articolo. Naturalmente non basta ripopolare, acquistare cioè della selvaggina e lasciarla in qualsiasi terreno, occorre anche ripopolare bene. Attraverso la sua organizzazione, la Federazione dei Cacciatori, ha fatto fare dei passi da gigante alla tecnica dei metodi in ogni Provincia, adoperandosi inoltre in tutti i modi ritenuti più opportuni per agevolarne l attuazione. Fanno parte di questi metodi gli accorgimenti tecnici circa le località del lancio, la distruzione dei nocivi nel territorio prescelto, l epoca, la quantità della selvaggina, la qualità della zona ripopolata, ecc., materia tutta questa largamente trattata e divulgata attraverso pubblicazioni, circolari, conferenze e via dicendo. Ma soprattutto due condizioni basilari presiedono alla buona riuscita dei ripopolamenti: la prima di tali condizioni riguarda la qualità della selvaggina lanciata, alla quale si chiede non solo che si trovi in buone condizioni fisiche, ma che sia anche adatta alla zona che è destinata a ripopolare. Che si trovi, cioè, in condizioni di ambiente, pastura, possibilità di difesa, non eccessivamente dissimili da quelle originarie, senza di che l iniziativa sarà indubbiamente destinata a dare miseri risultati. La seconda condizione è che la selvaggina lanciata sia rispettata, sicché abbia modo non solo di riprodursi in numero sufficiente ad assicurare una certa resa del capitale iniziale, ma che possa, attraverso i nati sul posto, convenientemente ambientarsi per essere così in condizione di sapersi difendere al momento della caccia. Allo scopo appunto di fronteggiare i fabbisogni del ripopolamento con selvaggina adatta sotto ogni aspetto al 6 territorio nazionale, ed allo scopo anche di ottenere una graduale emancipazione anche in questo campo da vincoli dell importazione dall estero, la Federazione dei Cacciatori si è preoccupata di organizzare delle catture di selvaggina da ripopolamento, effettuando con i propri mezzi notevoli prelevamenti di selvaggina viva fin dai primi anni del suo funzionamento. Intendendo, intensificare sempre più questo importantissimo campo di attività, la Federazione ha costituito nel 1935, d intesa con l Ente Assistenziale utenti di riserve di caccia, bandite e parchi di allevamento della selvaggina, un apposito Ufficio per la cattura ed il collocamento della selvaggina da ripopolamento che funziona con buon risultato. Nella stagione 1935/36 detto Ufficio ha fornito oltre quattromila lepri, varie centinaia di fagiani e un centinaio fra caprioli e mufloni, e queste cifre verranno certamente superate nella stagione in corso ed in quelle successive, con il graduale miglioramento dell organizzazione dei servizi relativi. Per la seconda condizione si aveva pure una sola via conducente allo scopo ed era quella - necessaria per ottenere buoni risultati dai ripopolamenti - rappresentata dalle provvide disposizioni dell art. 24 del T.U. per le bandite temporanee, anch esse largamente diffusesi per suggerimento dell Ente Federale. L applicazione di questa provvidenza protettiva ai lanci della selvaggina va facendosi sempre più vasta per l importanza raggiunta dai suoi pratici risultati.

formalistici cui la bandita è sottoposta; della sua temporaneità e, infine, del suo carattere sperimentale che consente di studiare l opportunità o meno dell impianto di una bandita stabile nella località scelta. Costituite, è bene insistere, al fine essenziale di proteggere per un anno o due la selvaggina lanciata per ripopolamento e quindi facilmente spostabili, le zone in parola hanno trovato entusiastico consenso da parte delle Sezioni Cacciatori, le quali attraverso esse, vedono praticamente gli scopi di vigile propaganda e di ripopolamento che ad esse spetta perseguire. Esse rappresentano, insomma, un cardine veramente fondamentale per la disciplina e l educazione venatoria e la razionalità dei ripopolamenti. (Tratto Considerazioni da Almanacco del cacciatore 1937-38 Ed. Diana) del Gruppocaccia Sia pure con qualche piccolo ritocco, secondo il nostro parere, le tecniche di ripopolamento usate nel 1937 potrebbero benissimo funzionare anche ai nostri giorni. Ci appare fin troppo chiaro che le zone prescelte per introdurvi selvaggina destinata al ripopolamento, debbano essere attentamente selezionate secondo criteri ben precisi e con specifico riferimento al tipo di selvaggina che si intende ripopolare. Il preventivo e costante controllo dei predatori nelle zone in questione deve essere particolarmente accurato, anche se, è bene sottolinearlo, una minima presenza di specie predatrici è comunque necessaria per far fronte all eliminazione di quei soggetti destinati al ripopolamento che siano portatori di malattie, malformazioni o tare genetiche. Sul tipo di selvaggina da utilizzare a tale scopo, quella proveniente da catture all interno di Parchi od Oasi di protezione sarebbe decisamente quella qualitativamente migliore. Si potrebbero infatti, con l utilizzo di selvaggina prelevata in natura, raggiungere risultati decisamente migliori di quelli ottenuti con selvaggina di allevamento, e, presumiamo, con costi notevolmente inferiori. In definitiva, è molto meglio lanciare poco ma bene, piuttosto che molto ma male. Rimane comunque fondamentale l importanza della gestione delle zone destinate alla riproduzione della selvaggina, che dovrebbe essere affidata a gruppi di cacciatori che si impegnino seriamente, sotto il coordinamento tecnico di persone esperte, a garantirne il perfetto funzionamento. Per concludere, giustissima la considerazione dei nostri predecessori sulla provvisorietà di tali zone, che, se risultanti non funzionali, sia per errate valutazioni in fase di individuazione, sia per sopravvenute modifiche ambientali, tipo urbanizzazione o incremento delle attività agricole, dovrebbero essere spostate in località ritenute più idonee allo scopo che si intende perseguire. Gruppocaccia 7

CAPALBIO ZONA DI RISPETTO VENATORIO DEI POGGETTI Il comitato direttivo Gruppocaccia ha inviato all Amministrazione Provinciale di Grosseto ed al Comitato di gestione dell A.T.C. GR 8, una segnalazione riguardate la Z.R.V. dei Poggetti, che, a quasi un anno dalla sua istituzione, secondo il nostro parere, ed anche secondo quello di molti cacciatori, molto poco, rispetto a quanto promesso inizialmente, vi è stato realizzato. Nella predetta segnalazione sono stati puntualizzati vari argomenti, tra cui la presenza nel Comune di Capalbio di tre Aziende faunistico venatorie (tra le cui finalità, previste dalle vigenti normative, figura quella dell incremento della selvaggina e del relativo irradiamento nel territorio libero circostante), di vari fondi chiusi di cui almeno quattro di elevata estensione (anche per questi ultimi, il Piano faunistico venatorio della Regione Toscana stabilisce che, anche se istituiti ai fini della tutela della proprietà, possono benissimo rispondere alla funzione di proteggere e tutelare la fauna selvatica), ed infine la presenza della Zona di protezione di San Floriano e della Riserva naturale di Burano. Abbiamo inoltre segnalato l inadeguatezza della località nella quale la Z.R.V. è stata istituita, in quanto, i terreni ad essa limitrofi, nei quali appunto dovrebbe avvenire l irradiazione della selvaggina liberata e riprodottasi nella zona medesima, non consentono di praticare tranquillamente l attività venatoria a causa della presenza di numerose strade ed abitazioni. Pertanto, visto che di istituti atti alla salvaguardia, l incremento e l irradiamento della selvaggina, nel Comune di Capalbio ne esistono in numero più che sufficente, e visto anche lo scarso territorio libero disponibile per i cacciatori Capalbiesi, l istituzione della Z.R.V. dei Poggetti poteva anche essere evitata. Abbiamo inoltre richiesto espressamente che ci fossero fornite informazioni riguardanti i progetti relativi alla zona medesima. *** Da parte dell Amministrazione Provinciale non ci è al momento pervenuta alcuna risposta, il Comitato di gestione dell A.T.C. GR 8 ha invece provveduto a segnalarci che, la Z.R.V. dei Poggetti, è stata istituita a seguito di specifica richiesta scritta delle Associazioni venatorie locali (Federcaccia, ARCIcaccia e Libera caccia), formulata in data 20 aprile 2001 a seguito di assemblea congiunta. Lo stesso Comitato di gestione ha inoltre aggiunto che, qualora non venissero conseguiti i risultati sperati, verrà chiesto all Ente competente (la Provincia) la revoca della zona in oggetto. *** Gruppocaccia ha richiesto a, Cesare Fociani, Giuliano Nenci e Giussano Valentini, firmatari della richiesta rispettivamente per Federcaccia, ARCIcaccia e Libera caccia, quale fosse il loro parere riguardo la Z.R.V. dei Poggetti e se ritenessero che, alla luce di quelli che potremmo definire sensibili mutamenti paesaggistici, verificatisi all interno della predetta zona, vi fossero ancora i presupposti per continuare a lavorare al progetto iniziale o se invece fosse più opportuno provvedere a cambiare la locazione di tale zona. Riportiamo di seguito ed integralmente le risposte che ci sono state for nite. Cesare Fociani (Federcaccia) Vista l ubicazione in area densamente antropizzata, la rete viaria che la interessa, il tipo di colture praticate al suo interno e nei terreni limitrofi (olivicoltura e viticoltura), ma soprattutto la scarsa possibilità di irradiazione della selvaggina in zone praticabili dai cacciatori, ritengo, come tra l altro ebbi modo di segnalare nel corso dell assemblea dello scorso anno, nella quale venne discussa l istituzione della Z.R.V. dei Poggetti, che, l area nella quale detta zona è stata istituita non offra le condizioni migliori per il raggiungimento delle finalità proprie di detti istituti. Occorre comunque rilevare che, nel territorio del Comune di Capalbio, è assai difficile trovare una zona alternativa che abbia tutte le condizioni ottimali. Pertanto, visto il carattere sperimentale e comunque provvisorio di questo tipo di istituti e l opinione favorevole di gran parte dei cacciatori Capalbiesi e delle altre Associazioni venatorie, ho provveduto a sottoscriverne la richiesta di istituzione, fermo restando che, qualora non dovessero essere attuati i progetti a suo tempo illustrati (voliere a cielo aperto e consistente immissione di selvaggina), l Associazione da me rappresentata si assumerà il compito di richiederne la revoca. Per concludere, vorrei fare anche un po di autocritica, che credo non faccia mai male. Ritengo infatti, che in fase di 8

discussione, non sia stato attentamente valutato, compreso dal sottoscritto, un aspetto di fondamentale importanza, ciò a dire i costi necessari per la realizzazione delle strutture all interno della Z.R.V., circa 10.000 Euro (o se preferite 20.000.000 di vecchie Lire), che nel caso in cui l istituto non desse i risultati sperati andrebbero inevitabilmente perduti. Giuliano Nenci (ARCIcaccia) La mia opinione in merito alle Zone di rispetto venatorio con voliere a cielo aperto, visti anche gli ottimi risultati che hanno dato in altre località (dove tali istituti sono ben gestiti) è sicuramente favorevole. Per quanto riguarda la Z.R.V. dei Poggetti, noi rappresentati delle Associazioni che ne hanno richiesta l istituzione, probabilmente siamo stati un po troppo frettolosi nel prendere la decisione, anche se, ci tengo a precisarlo, tale premura è stata dovuta alla necessità di dover necessariamente cogliere, come si suol dire, la palla al balzo, dato che in programma vi erano uguali strutture in altri comuni e arrivare secondi avrebbe voluto dire, con ogni probabilità, aspettare anni prima di riavere la stessa opportunità. Chiaramente devo ammettere che la Z.R.V. dei Poggetti è rimasta zoppa, ma visto l interessamento concreto dell A.T.C. GR 8 (vedi richiesta fatta all Amministrazione Provinciale sulla possibilità di utilizzare, per la realizzazione delle voliere, dei fondi stanziati per scopi diversi), mi auguro che il progetto iniziale ricominci a camminare. Per quanto concerne la collocazione di tale struttura, penso che nel territorio del Comune di Capalbio, assediato da pseudo Aziende faunistico venatorie e fondi chiusi, sia ben difficile trovare luoghi migliori. Concludendo, credo che sarebbe un vero peccato rinunciare ad una struttura che, se ben gestita, potrebbe dare grandi soddisfazioni a tutti i cacciatori. Giussano Valentini (Libera caccia) Senza voler entrare in polemica, che a nulla porta, la Vostra richiesta di revoca della struttura faunistica in oggetto ci lascia un po perplessi. È pur vero che il territorio del Comune di Capalbio ha molte zone interdette alla libera fruizione dell esercizio venatorio, e che questo istituto faunistico potrebbe apparire in contraddizione, ma il ragionamento fatto dai cacciatori capalbiesi riuniti in assemblea circa un anno fa, era di assoluta volontà di avere una zona polmone che potesse produrre ed irradiare la così detta selvaggina nobile, ovvero fagiani e lepri, in un comprensorio che ha una peculiarità ambientale unica, conosciuta da tutti, ottimale a tale scopo. Per questo ci sentiamo perplessi della Vostra richiesta. In merito al Vostro pensiero sugli istituti faunistici esistenti e sulla loro se correttamente gestiti, per riportare le Vostre parole, la nostra Associazione, unitariamente alle Associazioni venatorie di Grosseto rappresentate nell U.N.A.V.I., in sede di riunione con l Assessore Provinciale alla caccia, ha fatto presente le relative problematiche inerenti la gestione degli istituti da Voi elencati. Per quanto riguarda la realizzazione di una voliera a cielo aperto nella Z.R.V. dei Poggetti, inserita nel progetto, purtroppo la burocrazia ha i suoi tempi, ma se questi tempi subiscono anche dei ripensamenti e distingui da parte di persone preposte ed elette negli Organi di gestione della caccia, si finisce per rimandare sempre, si discute e nulla si costruisce. Erano anni che i cacciatori di Capalbio sentivano la necessità di avere una zona loro dove poter vedere lepri e fagiani riprodursi. Oggi la pressione venatoria sul territorio è tale che dopo la prima settimana di caccia nulla rimane. Allora, noi crediamo che il dialogo porti sempre risultati utili per il mondo venatorio e per i cacciatori tutti. Informare è giusto, ma non siamo d accordo quando si chiede di togliere ciò che i cittadini cacciatori hanno voluto. Considerazioni del Gruppocaccia. Innanzi tutto vorremmo ringraziare i rappresentanti delle Associazioni venatorie per aver cortesemente risposto alle nostre richieste. Senza entrare nello specifico di ogni singola risposta che ci è pervenuta, ci pare comunque di capire che qualcosa, riguardo la Z.R.V. dei Poggetti, non sia andato secondo quanto era stato preventivato in fase di progettazione. Un piccolo appunto ci sentiamo comunque in obbligo di doverlo fare: L Organizzazione Gruppocaccia è aperta a qualsiasi tipo di dialogo, purché questo porti a risultati concreti e positivi per la gestione della caccia e del territorio. Riguardo la Z.R.V. dei Poggetti, Gruppocaccia non ha mai chiesto di togliere ciò che i cacciatori hanno voluto, anche a volerlo non avrebbe potuto, visto che, come espressamente affermato dai responsabili delle Associazioni da noi interpellati, niente di ciò che i cacciatori hanno voluto è mai stato fatto. 9

pesca sportiva La Laguna di Orbetello di Giancarlo Baffarelli La Laguna di Orbetello, patrimonio naturalistico della Maremma, è insieme al lago di Burano una delle zone umide più importanti d Europa, soprattutto per le innumerevoli specie di uccelli migratori, che vi transitano e vi stazionano nei vari periodi dell anno. Oltre all avifauna che vive sopra la superficie dell acqua, non dobbiamo comunque dimenticarci delle innumerevoli specie di pesci che invece vivono sotto la superficie: cefali, orate, spigole, anguille, e perfino saraghi ed aguglie, fanno parte dell abbondante fauna ittica che popola la Laguna di Orbetello. Dalla primavera del 2001 è possibile praticare con ottimi risultati, la pesca sportiva in alcuni punti della laguna, soprattutto per quel che riguarda la pesca a fondo delle orate nel periodo estivo/autunnale, con saltuarie catture di anguille e spigole, queste ultime talvolta di dimensioni ragguardevoli. La tecnica di pesca maggiormente praticata è quella che possiamo considerare la più classica della pesca a fondo, cioè, piombo scorrevole e filo lasciato leggermente in bando, oppure, in giornate particolarmente ventose (molto apprezzato è lo scirocco), piombo fisso e lenza in tensione. Altra tecnica che può dare buoni risultati è la pesca all inglese o con il galleggiante piombato. Tale tecnica di pesca funziona benissimo soprattutto al mattino presto o comunque in assenza di vento e acqua molto calma. Le esche consentite sono praticamente tutti i vermi di mare (arenicola, americano, saltarello, ecc.), Quelle maggiormente usate sono l americano nella pesca a fondo ed il saltarello in quella a galla. Le orate di taglia dai 300 a 500 grammi rappresentano le catture più frequenti per chi pesca nella Laguna di Orbetello Accade frequentemente che qualche spigola di taglia ci faccia la gradita sorpresa di assaggiare le nostre esche. 10

REGOLAMENTO PARTICOLARE PER LA PESCA IN LAGUNA ALCUNE DELLE PRINCIPALI REGOLE DA RISPETTARE PER LA PESCA SPORTIVA NELLA LAGUNA DI ORBETELLO 1. La pesca sportiva in laguna può essere esercitata solo se si è muniti di apposito permesso. 2. La pesca sportiva è consentita solamente nelle zone denominate Spiaggetta e Lungo Lago delle Crociere. 3. È consentito esclusivamente l utilizzo di canna da pesca armata con non più di due ami, con o senza mulinello. 4. È consentito l uso di due canne contemporaneamente, fatta eccezione per la pesca con esche artificiali per la quale viene consentito l uso di una sola canna. 5. È vietata la pasturazione e l uso del bigattino. 6. È vietato lasciare rifiuti di qualsiasi genere sul luogo di pesca. 7. Il pescatore non può catturare giornalmente pesci per una quantità superiore a kg. 3, salvo pesce singolo di peso superiore. *** La pesca sportiva nella Laguna di Orbetello può essere esercitata nei giorni di venerdì e domenica. Pescare in laguna costa 10,33 al giorno per i non residenti e 7.23 sempre al giorno per i residenti nel Comune di Orbetello. COME PRENOTARE IL PERMESSO DI PESCA: INTERNET: www.orbetellopesca.it TELEFONO: 0564/860288 (6,30-13.00) Le prenotazioni possono inoltre essere effettuate presso gli uffici della Orbetello pesca via G. Leopardi, 9 - Orbetello. Nel caso vi siano posti disponibili, il permesso di pesca può essere fatto anche sul luogo di pesca. I minori di 12 anni non sono tenuti all obbligo del permesso di pesca. Possono pescare purché a c c o m p a g n a t i d a u n maggiorenne in regola con il permesso di pesca, il quale sarà ritenuto responsabile del comportamento negli atti di pesca. 11

Il Combattente Di Fabio Cianchi Combattente femmina Nel calendario venatorio della prossima stagione venatoria è stato reinserito tra le specie cacciabili il Combattente, un piccolo trampoliere appartenente al gruppo dei Limicoli. Visto che molti cacciatori, soprattutto i più giovani, sanno poco o niente su questi uccelli di ripa, il Gruppocaccia ha chiesto a Fabio Cianchi, custode della Riserva naturale di Burano e grande appassionato di ornitologia, di illustrarci quelle che sono le caratteristiche morfologiche che contraddistinguono questo volatile. Infatti, data la somiglianza con altri trampolieri, potrebbe accadere che qualche cacciatore neofita o poco esperto, possa erroneamente rivolgere le proprie attenzioni venatorie su specie diverse per le quali la caccia non è consentita, con il conseguente risultato di apportare un danno ecologico e di rischiare salatissime sanzioni. Fabio, nel suo articolo ha anche voluto aggiungere dei personali appunti sulla scelta fatta di reintrodurre il Combattente tra le specie cacciabili, ha inoltre fornito dei consigli ai cacciatori su come dovrebbero comportarsi caso mai incontrassero questo volatile. Pur lasciando ad ognuno la più totale libertà di scelta, anche da parte del Gruppocaccia le perplessità sono moltissime. Non era forse meglio consentire la caccia ai Fringuelli che ce ne sono a milioni e lasciare in pace i Combattenti che rischiano l estinzione? Gruppocaccia Il Combattente è una specie di doppio passo, con migrazione separata tra maschi e femmine. I maschi iniziano a comparire nel nostro Paese, risalendo dagli areali di svernamento africani già dalla metà di febbraio, mentre le prime femmine arrivano nelle nostre zone costiere generalmente a marzo (ripasso). Questa strategia di migrazione separata è dovuta alla complessa biologia della specie. I Combattenti maschi, arrivati nei quartieri di riproduzione, iniziano ad eseguire dei veri e propri combattimenti (in arene dette lek) per la scelta del territorio, che si protrarranno fino all arrivo delle femmine in modo da consentire loro la scelta dei rispettivi parteners. Terminato l accoppiamento, i maschi iniziano il loro ritorno nelle zone dell Africa subsahariana, transitando sull Italia già nel mese di luglio. Le femmine e i giovani nati li seguiranno nei mesi successivi per terminare il loro ritorno nel mese di settembre (passo). Le zone di nidificazione più significative sono situate in Russia, sia Europea che Siberiana, ma alcune colonie nidificano anche nell area scandinava, in Svezia e Finlandia. N e g l i u l t i m i d e c e n n i s i è registrato un netto c a l o d e l l a p o p o l a z i o n e paleartica, tanto da far considerare il C o m b a t t e n t e SPEC 4 a status minacciato. Come riconoscerlo: 12 Combattenti in migrazione Specie gregaria, facilmente unita ad altri Limicoli Molto attivo nella ricerca di cibo durante la migrazione, soprattutto quella primaverile, in quanto arriva sulle nostre coste dopo un lungo viaggio no stop che gli consente di attraversare il Sahara ed il Mediterraneo in 37/40 ore di volo. La prima cosa che si nota nell osservarlo, è il contrasto tra le parti superiori castano scuro e quelle inferiori completamente bianche. Il becco è molto corto e leggermente piegato verso il basso, le ali sono più lunghe della coda. La colorazione delle penne può variare in base al periodo

dell anno, in quanto, nella muta primaverile, i maschi si adornano di ciuffi di penne sulla testa e di una gorgiera di colori variabili ed è molto difficile trovare un individuo uguale all altro. Le zampe degli adulti sono di colore arancio vivo, mentre i nei giovani possono essere giallastre, giallo verdastre o addirittura grigiastre. Il riconoscimento in volo, per chi non ha dimestichezza con gli uccelli di palude è abbastanza complicato. In situazione di luce adeguata, ci si deve ricordare che il Combattente non è provvisto di barre alari bianche, presenti invece nella Pettegola (non cacciabile), è invece provvisto sul groppone di due macchie bianche di forma ovale. Quando è posato può essere riconosciuto grazie alla particolare lunghezza delle sue penne remigranti terziarie che svolazzano facilmente; essendo inoltre dotato di becco molto corto, per alimentarsi è costretto ad alzare la parte superiore del corpo. Il piumaggio, a differenza di altri Limicoli simili, come ad esempio la Pettegola, è marcatamente maculato e non uniforme, ogni penna copritrice è bordata di nocciola. Questa specie, viene anche definita l uccello muto a causa della sua particolare caratteristica di non emettere alcun verso (solo raramente emette un sommesso grugnito), Questa sua caratteristica si rivela fondamentale per il suo riconoscimento in condizione di luce scarsa, visto che le altre specie di Limicoli risultano generalmente molto chiacchierone. In Maremma è conosciuto come gambetta, ma a tal proposito dobbiamo considerare che lo stesso termine, tra l altro riferito solo alle femmine, viene usato anche per definire molte altre specie come lapettegola ( gambirosso), i vari Piro piro, l Albastrello. Ecc. Il termine gambettone viene invece utilizzato per il maschio viste le sue dimensioni nettamente più grandi della femmina, ma, anche in questo caso, tale appellativo viene usato per la Pantana (gambiverde), il Totano moro (gambirosso reale) ecc. Caratteristiche macchie bianche del Combattente Considerazioni Vista la condizione generale in netto calo della specie, vista la scarsa presenza nel periodo in cui ne viene consentita la caccia (dalla terza domenica di settembre al 31 ottobre), visto il difficile riconoscimento da parte di cacciatori inesperti che potrebbero confonderlo con altre specie protette, ritengo che l inserimento del Combattente tra le specie cacciabili, non sia una scelta oculata di gestione della fauna selvatica ma piuttosto il risultato di un compromesso politico. Una scelta più consona da parte dei cacciatori potrebbe servire a far capire ai nostri rappresentanti, politici e di categoria, che non si può legiferare ignorando le esigenze e le situazioni del nostro patrimonio naturale. Per far capire una scelta sbagliata, basterebbe scegliere di non sparare al Combattente e farlo sapere. Combattenti in pascolo 13

EMOZIONI E RICORDI DI UN CACCIATORE di Fernando Stacchini Sono un cacciatore ed un amante della natura di 43 anni, mi sono accostato a questo sport (visto che oggi così viene definita la caccia) praticamente fin da bambino, quando, la sera a veglia, ascoltavo mio babbo e i suoi inseparabili compagni di caccia, raccontare dell accostamento della Vespina sul traccio della lepre, dello scovo e delle lunghe canizze che seguivano. Pochissimi argomenti, sui quali però venivano intavolate lunghissime discussioni ed indimenticabili racconti. Dentro di me, sognavo che un giorno, quando sarei diventato grande, avrei potuto fare le stesse cose e i medesimi gesti che mio babbo faceva, con gioia egrande passione, tutte l mattine in cui sirecava a caccia, accompagnato dai suoi cani e dai suoi amici. Diventato adulto, quei sogni di bambino sono diventati realtà, dapprima in compagnia di mio babbo, che, anche se ormai su con l età e con qualche acciacco in più, era sempre ben disposto ad uscire per una battuta di caccia, e adesso, sia da solo che in compagnia di amici, sia pure tra innumerevoli restrizioni, riserve, divieti e fondi chiusi. La cosa principale che però è cambiata (in peggio), rispetto agli anni della mia adolescenza, è la burocrazia venatoria, infatti, tra leggi, regolamenti, delibere ed articoli vari, è stata completamente stravolta una tradizione che viene dai secoli. È questo uno dei motivi principali per cui ho aderito all idea del Gruppocaccia, una sorta di malcontenti con il desiderio di provare a cambiare qualcosa, prima che anche a noi cacciatori, facciano fare la fine dei Pellerossa Americani, ci confinino cioè all interno di una riserva, che magari qualcuno avrà scelto per noi. Basti pensare che, fino a non molti anni fa potevamo cacciare su tutto il territorio nazionale, oggi invece, pur pagando molto di più, veniamo rinchiusi in poche centinaia di ettari. Chi dobbiamo ringraziare di tutto questo? Un cordiale saluto e un sentito in bocca al lupo a tutti. 14

ARMI E MUNIZIONI COME CUSTODIRLE CORRETTAMENTE Di Massimo Palma Le regole da seguire per l utilizzo delle armi durante l esercizio della caccia, sono riportate nelle varie normative che regolamentano l attività venatoria. Per quanto riguarda invece la custodia di armi e munizioni nell ambito della propria abitazione o della propria automobile, occorre conoscere le disposizioni della legge 110/75 della quale vi riportiamo di seguito i punti ritenuti maggiormente salienti. La legge 110/78 prevede che, il legale detentore delle armi o delle munizioni, deve adottare ogni diligenza nell interesse della sicurezza pubblica. Il significato del termine diligenza si desume esplicitamente dall art. 20 bis della medesima legge, secondo il quale, si ritiene che essa non venga adottata da chi trascura di adoperare nella custodia delle armi, munizioni ed esplosivi, le cautele necessarie ad impedire che, i minori di anni 18, persone che non siano in possesso della licenza dell Autorità o parzialmente incapaci, tossicodipendenti e persone impedite nel maneggio, possano impossessarsene agevolmente. In linea generale, si considera adottata l ordinaria diligenza, nel caso in cui le armi siano custodite in un armadio munito di serratura, le cui chiavi rimangano ad esclusiva disponibilità del titolare delle armi e delle relative munizioni. Nel caso in cui le armi vengano custodite all interno di una vetrina o rastrelliera, i fucili saranno uniti da catena o tondino, rispettivamente con maglie non inferiori a millimetri 5 o spessore non inferiore a millimetri 10, di acciaio cementato al manganese, passanti attraverso il ponticello del grilletto ed ancorati con apertura assicurata da solido lucchetto Gli amanti della ricarica devono prestare la massima attenzione alla custodia delle polveri da sparo. Queste ultime, devono essere infatti conservate nelle scatole metalliche o altri involucri, così come vengono acquistate e possono essere detenute nella misura massima di chilogrammi 5, in assenza di detenzione di altre cartucce. Considerando che, ai fini della detenzione, un chilogrammo di polvere corrisponde a circa 300 cartucce, colui che per esempio possiede 900 cartucce, può detenere fino a 2 chilogrammi di polvere. 15 Per quanto riguarda i fucili da caccia, è possibile detenerne in numero illimitato. Le munizioni, così come per le armi, possono essere acquistate solo personalmente da chi è in possesso di porto d arma o autorizzazione della Questura. Per le munizioni (ricordo che stiamo parlando di munizioni per uso caccia), è possibile acquistarne fino a 1.500, che possono essere indifferentemente a palla unica o a piombo spezzato di qualsiasi numerazione. Occorre comunque tenere presente che, le cartucce a piombo spezzato, possono essere detenute fino a 1.000 senza obbligo di denuncia e da 1.001 a 1.500 con obbligo di denuncia. La detenzione di cartucce a palla unica deve sempre e comunque essere denunciata. IMPORTANTE! Non è consentito lasciare armi e munizioni nell auto in sosta, anche se chiusa a chiave. Il furto del fucile da caccia dalla propria autovettura significa omessa custodia d e l l a r m a e comporta la revoca del porto d armi.

Notizie di casa nostra ARCI CACCIA SEZIONE DI CAPALBIO Sono aperte le iscrizioni al corso gratuito per l abilitazione all esercizio venatorio. Gli interessati possono contattare il numero 339-5223310 o chiedere informazioni presso il gestore del circolo ARCI in loc. Giardino. Le richieste di partecipazione devono pervenire possibilmente entro il mese di agosto. Il 27 giugno 2002 sono state lanciate nel Comune di Capalbio 22 lepri assegnate dall A.T.C. GR 8. Le lepri sono state liberate nelle seguenti località: Loc. Vittoria (2) Loc. Montenebbiello (2) Loc. Acquasalsa (3) Loc. Cava del gesso (3) Loc. Poggi Scolastici (2) Loc. Puntoncino (2) Loc. Poggio capraio (2) Loc. Monte Forcato (2) Loc. Casaglia (2) Loc. Leccetina (2) Chiunque desiderasse visionare il verbale redatto dall ufficio caccia del Comune di Capalbio lo può fare anche presso la nostra sede. La Federcaccia di Capalbio informa che, nel rispetto del Regolamento Provinciale per l istituzione ed il rinnovo delle Aziende faunistico venatorie, è stato aperto un corridoio tra l A.F.V. Lago acquato (Poggi alti) e il fondo chiuso del Diaccialone. Tale Regolamento prevede infatti che tra A.F.V. e fondi chiusi (quando quest ultimi siano esistenti al momento della costituzione dell A.F.V.) debba sempre esserci un corridoio non inferiore a metri 500. Informiamo inoltre che in data 28 luglio 2002 la Federcaccia ha provveduto a liberare nel territorio del Comune di Capalbio n. 31 fagiani a scopo di ripopolamento. Analoga operazione è stata effettuata anche nei Comuni di Orbetello (30 fagiani), Monte Argentario (30 fagiani) e Magliano in Toscana (49 Fagiani). Giovedì 18 luglio sono stati immessi all interno della Z.R.V. dei Poggetti nel Comune di Capalbio 70 fagiani forniti dall Amministrazione Provinciale. 16

AMBIENTE LE DISCARICHE ABUSIVE Alcuni nostri associati di Manciano, hanno pensato bene di servirsi dei loro carrelli, quelli che utilizzano abitualmente in periodo di caccia aperta per il trasporto dei cani, allo scopo di ripulire i boschi da cumuli di rifiuti smaltiti abusivamente. In zona Campigliola, era stata rilevata la presenza di alcune discariche abusive, cartacce, plastica ed altri oggetti, erano disseminati in vari punti della zona boschiva, la stessa dove i nostri amici, durante la stagione venatoria praticano la caccia al cinghiale con la loro squadra. Tutto il materiale raccolto è stato poi gettato negli appositi cassonetti. COMPLIMENTI PER LA LODEVOLE INIZIATIVA! UNA DELLE DISCARICHE RIPULITE UN NUOVO ED UTILE SISTEMA PER MANTENERE ATTIVI I NOSTRI CARRELLI NEL PERIODO DI CACCIA CHIUSA

Stampato da Graficamente via Oberdan, 56/A - Grosseto Copia gratuita per i soci Gruppocaccia Redazione Gruppocaccia Comitato direttivo Piccolotti Luciano Palma Massimo Mazzoli Enzo Giulietti Lido Mazzoni Primo Casini Benito Ghammam Jamel Governi Serafino Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Giancarlo Baffarelli Fabio Cianchi Fernando Stacchini Gruppocaccia Organizzazione di volontariato venatorio e ambientalista via del mare, 4 - Torba 58011 - Capalbio (GR) Tel. 338/7027298 Tel. 339/5462698 E.mail:Gruppocaccia@katamail.com INFORMAZIONE PER I CACCIATORI E PER CHI AMA LA NATURA è una pubblicazione informativa delle attività del Gruppocaccia a disposizione di tutti gli aderenti all Organizzazione che desiderino pubblicare articoli o notizie. Tutta la documentazione, scritta e fotografica, inviata a questa redazione non sarà restituita ai proprietari salvo che questi non ne facciano espressa richiesta. Gli articoli devono essere inviati presso la sede dell Organizzazione (possibilmente dattiloscritti e accompagnati da immagini) e devono essere firmati dagli autori. Il Comitato direttivo si riserva di non pubblicare gli articoli ritenuti non in linea con quelle che sono le finalità indicate nello statuto e nei regolamenti Sommario pag. 1 Editoriale Perché Gruppocaccia Calendario venatorio regionale Calendario venatorio provinciale Capalbio: strade doganali e vicinali Ripopolamenti di selvaggina - cenni storici Zona rispetto venatorio dei Poggetti Pesca sportiva la Laguna di Orbetello Il Combattente Emozioni e ricordi di un cacciatore Armi e munizioni Disposizioni e normative Notizie di casa nostra pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6/7 pag. 8/9 pag. 10/11 pag. 12/13 pag. 14 pag. 15 Pag. 16 dell Organizzazione di volontariato Gruppocaccia. Data di stampa 30 luglio 2002