ITALIA - MESSINA E REGGIO CALABRIA 1908 magnitudo 7.1 della scala Richter 7.1 gradi Richter (XI-XII Mercalli), si abbatté violentemente sullo Stretto, colpendo Messina e Reggio in tarda nottata. Colse la regione nel sonno, interruppe tutte le vie di comunicazione, danneggiò i cavi elettrici e del gas. Con lo strascico di un maremoto, l'evento devastò particolarmente Messina, causandovi il crollo del 90% degli edifici. 1
Fu uno dei più catastrofici terremoti avvenuti sul territorio italiano: causò più di 29.000 vittime su un totale di 120.000 persone residenti nelle aree disastrate Il terremoto del 1915 interessò un settore della catena appenninica fino ad allora caratterizzato da una sismicità poco significativa. Il sospetto che il terremoto fosse stato causato dal prosciugamento del Lago del Fucino non è mai stato indagato a fondo. ITALIA - MARSICA 1915 magnitudo 7 della scala Richter 2
non si ebbe l'immediata sensazione della gravità del fatto. Il terremoto venne sottovalutato nella sua entità al punto che molti quotidiani riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata. La realtà si manifestò in tutta la sua terribile evidenza solo quando giunsero i primi soccorsi in prossimità dell'epicentro approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano state quasi risucchiate dalla terra. In conseguenza di ciò molti collegamenti con i paesi colpiti erano ancora impossibili ventiquattro ore dopo il violento sisma. Ciò rese ancora più confusa l'opera dei soccorritori già poco coordinati e gli interventi furono del tutto frammentati. Anche i successivi e tardivi stanziamenti economici per la ricostruzione diedero luogo ad opere faraoniche spesso inutili. Si pensi che la ferrovia Salaparuta- Castelvetrano che collegava la maggior parte dei centri dell'area terremotata con la zona costiera, distrutta dal sisma non venne mai più ricostruita, nonostante avesse un buon traffico viaggiatori. Venne finanziata e costruita l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, che venne soprannominata da molti l'autostrada del deserto. Gli anni che seguirono il terremoto furono costellati da appalti, buone intenzioni, proclami, stanziamenti. Fatto sta che ancora oggi non tutto è stato ricostruito ITALIA - BELICE 1968 magnitudo 6.4 della scala Richter 3
ITALIA - FRIULI 1976 Nonostante una lunga serie di scosse di assestamento, che continuò per diversi mesi, la ricostruzione fu rapida e completa.ilgovernoitalianonominòil15settembrel'on. Giuseppe Zamberletti Commissario straordinario del Governo incaricato del coordinamento dei soccorsi. Gli fu concessa carta bianca, salvo approvazione a consuntivo, che regolarmente il Parlamento approvò. In collaborazione con le Amministrazioni locali, i fondi statali destinati alla ricostruzione furono gestiti direttamente da Zamberletti assieme al governo regionale del Friuli-Venezia Giulia. Dal settembre a dicembre 1976 tutti i terremotati furono sistemati in prefabbricati, così da poter affrontare l'inverno in un'abitazione sicura. Finito il mandato di Zamberletti il governo regionale del Friuli-Venezia Giulia, grazie ad un'attenta ed efficiente gestione delle risorse, poté, nell'arco di circa dieci anni ricostruire interi paesi. Ancora oggi il ricordo di come venne gestito il dramma post-terremoto, viene ricordato come un alto esempio di efficienza e serietà. Questo disastro diede un importante impulso alla formazione della protezione civile. magnitudo 6.5 della scala Richter 4
Colpì la Campania centrale e la Basilicata. Caratterizzato da una magnitudo 6,9 della scala Richter con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. L'entità drammatica del sisma non venne valutata subito; dato che l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò ad evidenziarne la più vasta entità. Al di là del patrimonio edilizio, già fatiscente e datato a causa dei terremoti del 1930 e 1962, un altro elemento che aggrava gli effetti della scossa è il ritardo dei soccorsi. I motivi principali sono due: la difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone dell'entroterra, dovuta al cattivo stato della maggior parte delle infrastrutture, e la mancanza di un'organizzazione come la Protezione Civile che fosse capace di coordinare risorse e mezzi in maniera tempestiva e ottimale. Il primo a far presente questa grave mancanza è il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 25 novembre il capo dello Stato si reca in elicottero sui luoghi della tragedia. Di ritorno dall'irpinia denuncia con forza il ritardo e le inadempienze dei soccorsi che arriveranno in tutte le zone colpite solo dopo cinque giorni. Le dure parole del presidente della Repubblica causano l'immediata rimozione del prefetto di Avellino Attilio Lobefalo, e le dimissioni dell'allora Ministro dell'interno Virginio Rognoni IRPINIA 1980 Da wilkipedia magnitudo 6.9 della scala Richter 5
TERREMOTI ITALIANI UMBRIA E MARCHE 1997 magnitudo 6.1 della scala Richter 6
TERREMOTI ITALIANI ITALIA - MOLISE 2002 Nel crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia morirono 27 bambini e una maestra magnitudo 5.4 della scala Richter 7
MISURE DI INTENSITA DEL TERREMOTO DELL AQUILA - 6 APRILE 2009 Epicentro e sequenza sismica Epicentro e sequenza sismica Risentimenti macrosismici magnitudo ML=5.8 MW=5.9 8 pga=0.66g
PERICOLOSITA SISMICA E ZONAZIONE magnitudo 5.8 della scala Richter 9
EMILIA 2012 magnitudo M l =5.9, M W =6.1 10 10
IL TERREMOTO DEL 20 MAGGIO 2012 strong motion spettri di risposta