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Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia distribuisce questo studio realizzato da

Monitor dei Distretti Toscana Executive summary 2 1. I 16 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana 3 1.1 I risultati del primo trimestre del 2016 3 1.2 I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano 5 1.3 La CIG 14 Trimestrale n. 25 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Industry and Banking A cura di: Cristina De Michele Database management: Angelo Palumbo Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia distribuisce questo studio realizzato da

Executive summary Nel primo trimestre del 2016 i distretti tradizionali toscani registrano un inversione di tendenza seguendo una dinamica negativa (-1,8%), peraltro in linea con l andamento complessivo dei distretti italiani che sperimentano un lieve calo (-0,9%). Nei distretti del Sistema agro-alimentare consegue ancora ottime performance l Olio toscano (+22,8%) pari a 25 milioni di euro aggiuntivi di export, realizzando il miglior primo trimestre di sempre grazie al forte impulso delle esportazioni negli Stati Uniti. Situazione di stasi invece per i Vini del Chianti (+0,8%) dopo l exploit del 2015 (+21,2%). Nell ambito del Sistema Moda seguono un profilo di crescita il Tessile e abbigliamento di Prato (+8% beneficiando del buon andamento dell export sul mercato europeo), la Pelletteria e calzature di Firenze (+4,5%), che registra il miglior primo trimestre di sempre con 35 milioni di euro aggiuntivi di export, l Abbigliamento di Empoli (+4,2%). Torna a crescere la Concia e calzature di S. Croce sull Arno (+1,5%). Nel comparto rimane in territorio lievemente negativo l Oreficeria di Arezzo (-0,6%) e subiscono un arretramento sia la Pelletteria e calzature di Arezzo che il Tessile e abbigliamento di Arezzo. All interno del Sistema casa toscano sperimentano risultati positivi, anche se rallentano la loro corsa rispetto al 2015, il Cartario di Capannori (+1,3%) e il Marmo di Carrara (+1,2%). Il risultato del primo trimestre del 2016 è da attribuirsi ai consistenti cali di export subiti principalmente sui mercati emergenti (in primis Emirati Arabi Uniti, quinta meta commerciale che prosegue nel trend negativo, Hong Kong, Cina, Repubblica di Corea), non controbilanciati dal buon andamento negli Stati Uniti (+11,7%, primo sbocco con 440 milioni di euro di valori esportati) e dalla tenuta dei mercati europei (in particolare Francia, Svizzera, Germania e Spagna). Il maggior contributo alle esportazioni distrettuali viene ancora dagli Stati Uniti che continuano a svolgere un ruolo di traino grazie a condizioni di domanda e di cambio favorevoli. Segnali incoraggianti provengono dal mercato del lavoro. L analisi evidenzia complessivamente nei primi 5 mesi del 2016 una marcata riduzione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, in particolare delle componenti ordinaria e straordinaria. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

1. I 16 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana 1.1 I risultati del primo trimestre 2016 I distretti tradizionali toscani registrano un inversione di tendenza seguendo una dinamica negativa (-1,8%), per la prima volta dal 2009, peraltro in linea con l andamento complessivo dei distretti italiani che sperimentano un lieve calo (-0,9%). Fig.1.1 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani (var. % e milioni di euro) 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0 II07 III07 IV07 I08 II08 III08 IV08 I09 II09 III09 IV09 I10 II10 III10 IV10 I11 II11 III11 IV11 I12 II12 III12 IV12 I13 II13 III13 IV13 I14 II14 III14 IV14 I15 II15 III15 IV15 I16 3600 3400 3200 3000 2800 2600 2400 2200 2000 1800 Var.% Milioni di euro (sc.dx.) Subisce un ridimensionamento l export in diverse regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche), più consistente nell area del Mezzogiorno (Sicilia, Puglia, Campania) che aveva conseguito ottime performance nel corso del 2015 (Fig. 1.1, Tab.1.1). Tab. 1.1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 1 trimestre del 2016 Milioni di euro Variazione % tendenziale 1 trim. 2015 1 trim. 2016 Differenza 1 trim. 2016 2015 Nord-Ovest, di cui: 7.153,7 7.033,1-120,6-1,7 3,2 Piemonte 1.714,6 1.687,0-27,6-1,6 7,8 Lombardia 5.388,2 5.291,2-97,0-1,8 1,6 Nord-Est 9.337,3 9.472,8 135,5 1,5 4,8 Veneto 5.741,0 5.852,8 111,8 1,9 6,2 Trentino-Alto Adige 383,4 406,1 22,7 5,9 10,0 Emilia-Romagna 2.804,1 2.816,4 12,3 0,4 1,5 Friuli-Venezia Giulia 408,8 397,5-11,3-2,8 3,6 Centro 4.550,9 4.466,1-84,8-1,9 3,3 Lazio 77,3 82,1 4,7 6,1 6,6 Umbria 161,0 152,3-8,7-5,4 0,2 Marche 1.095,2 1.073,8-21,4-2,0-0,8 Toscana 3.217,4 3.157,9-59,4-1,8 4,7 Mezzogiorno, di cui: 1.813,3 1.688,9-124,4-6,9 8,3 Abruzzo 120,4 120,9 0,5 0,5 4,6 Sicilia 104,0 100,9-3,0-2,9 4,6 Puglia 745,8 689,9-56,0-7,5 10,8 Campania 802,4 740,3-62,0-7,7 6,9 Totale distretti 22.855,2 22.660,9-194,3-0,9 4,2 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 3

Il deludente risultato del primo trimestre del 2016 è da attribuirsi ai consistenti cali di export subiti principalmente sui mercati emergenti (in primis Emirati Arabi Uniti -15,7%, quinta meta commerciale che prosegue nel trend negativo, Hong Kong -12,3%, Cina -20,6%, Repubblica di Corea -26,6%) non controbilanciati dal buon andamento negli Stati Uniti (+11,7% primo sbocco con 440 milioni di euro di valori esportati) e dalla tenuta dei mercati europei (Francia +2,7%, Svizzera +2,8%, Germania +2,4%, Spagna +11,9%). Il maggior contributo all evoluzione delle esportazioni distrettuali viene ancora dagli Stati Uniti che continuano comunque a svolgere un ruolo di traino grazie a condizioni di domanda e di cambio favorevoli. Sono soprattutto la Pelletteria e calzature di Firenze, il Marmo di Carrara, l Olio toscano, il Tessile e abbigliamento di Prato, l Oreficeria di Arezzo, la Concia e calzature di Santa Croce sull Arno e la Ceramica di Sesto Fiorentino ad aver conseguito le migliori performance su questo mercato. La Russia, che anche nel primo trimestre del nuovo anno prosegue nel trend negativo generato dal crollo delle quotazioni petrolifere, dalla svalutazione monetaria e dalle tensioni per la questione ucraina (-4,7%), non rientra più nel ranking delle principali mete commerciali del Made in Tuscany (Tab. 1.2). Tab. 1.2 Le esportazioni dei distretti toscani per mercato di sbocco Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 13668,4 100,0 4,7-1,8 4,7-1,8 Stati Uniti 1800,5 13,2 17,1 11,7 2,0 1,4 Francia 1481,8 10,8 4,1 2,7 0,4 0,3 Svizzera 1223,0 8,9 3,0 2,8 0,3 0,3 Germania 951,0 7,0 1,8 2,4 0,1 0,2 Emirati Arabi Uniti 895,5 6,6-7,4-15,7-0,5-1,1 Hong Kong 852,0 6,2 6,9-12,3 0,4-0,8 Regno Unito 829,0 6,1 10,9-11,0 0,6-0,8 Spagna 455,0 3,3 8,4 11,9 0,3 0,4 Cina 400,6 2,9 2,0-20,6 0,1-0,6 Giappone 353,1 2,6 1,5-1,0 0,0 0,0 Repubblica di Corea 254,7 1,9 6,0-26,6 0,1-0,5 Paesi Bassi 241,2 1,8 0,4-7,9 0,0-0,2 Turchia 229,4 1,7 11,1 2,4 0,2 0,0 Canada 192,0 1,4 4,1 6,4 0,1 0,1 Belgio 174,9 1,3-2,1 0,1 0,0 0,0 Austria 162,5 1,2 1,0-5,7 0,0-0,1 Isole Vergini britanniche 157,7 1,2 46,9-33,9 0,4 0,0 Romania 157,1 1,1 0,3 3,5 0,0 0,0 Isole Cayman 150,2 1,1 1,4-99,5 0,0-0,8 L analisi evidenzia, accanto ad incrementi in alcuni distretti, segnali di difficoltà per diverse realtà distrettuali toscane (Tab. 1.3). Emerge, in particolare, nei distretti del Sistema agro-alimentare l Olio toscano che mette a segno un +22,8% (pari a 25 milioni di euro aggiuntivi di export). Nel settore agricolo registra un progresso il Florivivaistico di Pistoia (+3,1%) e sperimentano una situazione di stasi i Vini del Chianti (+0,8%) dopo gli ottimi risultati conseguiti nel 2015. All interno del Sistema Moda conseguono buoni risultati il Tessile e abbigliamento di Prato (+8%), la Pelletteria e calzature di Firenze (+4,5%), l Abbigliamento di Empoli (+4,2%) e torna a crescere la Concia e calzature di Santa Croce sull Arno (+1,5%), mentre rimane in territorio lievemente negativo l Oreficeria di Arezzo (-0,6%). Nel comparto subiscono un forte arretramento sia la Pelletteria e calzature di Arezzo (-48,9%) che il Tessile e abbigliamento di Arezzo (-23,8%) e seguono una dinamica negativa anche le Calzature di Lucca (-13,2%) e le Calzature di Lamporecchio (-1,3%). Nell ambito dei distretti del Sistema casa sperimenta un inversione di tendenza positiva il Mobile imbottito di Quarrata (+3,8%) e rimangono in territorio positivo, anche se rallentano la loro corsa, il Cartario di Capannori (+1,3%) e il Marmo Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 4

di Carrara (+1,2%). Infine registra un regresso la Ceramica di Sesto Fiorentino (-4,6%) dopo le performance positive dell anno precedente. Tab. 1.3 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani (milioni di euro e var. % tendenziali a prezzi correnti) Milioni di euro Var% 1 trim 1 trim Differenza tra 1 trim 2016 e 1 trim 2015 2015 2016 1 trim 205 2016 Totale complessivo 3217,4 3157,9-59,4-1,8% 4,7 Pelletteria e calzature di Firenze 776,0 811,0 35,0 4,5 4,7 Oreficeria di Arezzo 434,6 432,1-2,4-0,6-1,1 Tessile e abbigliamento di Prato 321,3 346,9 25,6 8,0 5,3 Abbigliamento di Empoli 291,2 303,5 12,3 4,2 2,7 Concia e calzature di Santa Croce sull'arno 215,8 219,2 3,3 1,5-5,3 Vini del Chianti 151,4 152,7 1,3 0,8 21,2 Marmo di Carrara 149,3 151,1 1,8 1,2 8,8 Cartario di Capannori 146,9 148,8 1,9 1,3 20,5 Olio toscano 110,0 135,0 25,0 22,8 23,6 Pelletteria e calzature di Arezzo 221,2 113,1-108,1-48,9-5,2 Florovivaistico di Pistoia 86,5 89,1 2,7 3,1-1,5 Calzature di Lucca 91,4 79,3-12,1-13,2-1,5 Tessile e abbigliamento di Arezzo 92,9 70,8-22,2-23,8 1,9 Calzature di Lamporecchio 33,7 33,2-0,4-1,3-2,7 Mobile imbottito di Quarrata 24,1 25,0 0,9 3,8-5,1 Ceramica di Sesto Fiorentino 6,8 6,4-0,3-4,6 4,3 1.2 I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano Nel primo trimestre del 2016, la filiera della pelle, una delle principali specializzazioni dei distretti toscani, subisce un arretramento (-6,2%) presentando alcuni comparti produttivi in forte calo (Fig.1.2). Fig. 1.2 Le esportazioni dei distretti toscani della filiera della pelle nel primo trimestre del 2016 (milioni di euro e var.%) 20,0 Var.% 10,0 0,0-10,0-20,0-30,0 Calzature di S.Croce Concia di S.Croce Calzature di Lamporecchio Calzature di Lucca Calzature di Arezzo Calzature di Firenze Pelletteria di Firenze -40,0-50,0-60,0 Pelletteria di Arezzo -70,0 0,0 100,0 200,0 300,0 400,0 500,0 600,0 Milioni di euro La Pelletteria e calzature di Firenze, principale distretto della filiera e del complesso delle aree di specializzazione toscane, segue una dinamica positiva (+4,5%) con 35 milioni di euro aggiuntivi rispetto al primo trimestre del 2015, arrivando a quota 811 milioni di euro e realizzando il miglior primo trimestre di sempre (Fig.1.3). Il distretto registra un andamento positivo sia nel Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 5

segmento della pelletteria (+2,1%) sia in quello delle calzature (+9%). Risulta positiva la dinamica in tutti i principali mercati di sbocco. Il buon esito dell export è attribuibile principalmente al progresso dell export negli Stati Uniti (+14,9%, terzo sbocco distrettuale) e ai buoni risultati conseguiti sui mercati europei (in primis Francia +10%, seconda meta commerciale) e sui mercati emergenti (Hong Kong +8,2%, Cina +4,1%) (Tab. 1.4). Fig. 1.3 - Evoluzione dell export della Pelletteria e calzature di Firenze nel primo trimestre di ogni anno (milioni di euro) 900 800 700 600 500 400 300 200 100 408,6 543,6 676,5 0 2008T1 2009T1 2010T1 2011T1 2012T1 2013T1 2014T1 2015T1 2016T1 776 811 Tab. 1.4 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 3251,0 100,0 4,7 4,5 4,7 4,5 Svizzera 896,9 27,6 1,2 3,3 0,3 1,0 Francia 412,3 12,7 7,0 10,0 0,9 1,2 Stati Uniti 358,9 11,0 12,0 14,9 1,2 1,4 Regno Unito 241,5 7,4 0,9-9,0 0,1-0,7 Hong Kong 175,2 5,4 4,8 8,2 0,3 0,4 Germania 170,4 5,2 4,3 3,9 0,2 0,2 Giappone 132,6 4,1 9,9 11,7 0,4 0,5 Cina 112,1 3,4 16,9 4,1 0,5 0,1 Spagna 78,7 2,4 27,7 14,2 0,5 0,4 Paesi Bassi 76,0 2,3 7,2-17,6 0,2-0,4 Nella prima parte dell anno subisce un ulteriore arretramento la Pelletteria e calzature di Arezzo (-48,9%) 1 sperimentando una forte flessione sia nella componente delle calzature (-11,9%) che sul versante della pelletteria (-59%). L export distrettuale perde fortemente terreno in quasi tutti i principali mercati di riferimento sia maturi che emergenti e, in particolare, nelle prime quattro mete commerciali che realizzano il 50% dell export distrettuale: Stati Uniti (-46,7%), Hong Kong (-77,7%), Repubblica di Corea (-43,9%), e Francia (-53,8%). (Tab. 1.5). 1 Questo risultato è da leggere con cautela poiché non abbiamo riscontri da un controllo fatto sull'operatività della clientela. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 6

Tab. 1.5 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 724,3 100,0-5,2-48,9-5,2-48,9 Stati Uniti 165,3 22,8 0,5-46,7 0,1-10,4 Hong Kong 93,0 12,8-16,0-77,7-2,3-10,3 Repubblica di Corea 82,8 11,4 7,8-43,9 0,8-4,5 Francia 53,6 7,4-25,6-53,8-2,4-4,2 Giappone 34,5 4,8-17,3-40,0-0,9-2,6 Regno Unito 32,9 4,5-29,9-23,1-1,8-1,1 Emirati Arabi Uniti 27,3 3,8 71,3-38,9 1,5-1,4 Cina 27,0 3,7-36,3-98,9-2,0-4,6 Svizzera 22,0 3,0 48,5 81,9 0,9 1,0 Germania 18,9 2,6-0,8-23,0 0,0-0,6 Australia 15,6 2,2 1,5-99,1 0,0-2,6 Taiwan 15,3 2,1 26,7-96,1 0,4-2,0 Nel primo trimestre del 2016 si assiste a un inversione di tendenza positiva per la Concia e calzature di S. Croce (+1,5%, rimasta in territorio negativo dal 2013), che si caratterizza per un discreto andamento sia della componente a monte della concia (+1,2%), la componente più rilevante del distretto, sia del segmento a valle delle calzature (+2,4). Il distretto ha potuto beneficiare soprattutto della forte ripresa dell export in Francia (+43%, secondo mercato di sbocco) e del buon andamento dei flussi in Spagna (+5,9%) e negli Stati Uniti (+17,6%) che hanno compensato le perdite subite su alcune piazze, in particolare in Cina (-31,7%) e in Germania (-12,8%) (Tab.1.6). Tab. 1.6 Evoluzione delle esportazioni del distretto della concia e calzature di S. Croce sull Arno Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente Contributo alla var. % 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 896,1 100,0-5,3 1,5-5,3 1,5 Hong Kong 135,0 15,1 4,6-12,3 0,6-1,7 Francia 93,2 10,4-4,8 43,0-0,5 4,0 Spagna 72,8 8,1-4,7 5,9-0,4 0,5 Stati Uniti 68,0 7,6-12,5 17,6-1,0 1,3 Cina 58,4 6,5-9,5-31,7-0,6-2,4 Germania 54,6 6,1-27,7-12,8-2,2-0,9 Vietnam 39,7 4,4 8,3 10,7 0,3 0,5 Portogallo 37,7 4,2-11,0-7,1-0,5-0,3 Svizzera 30,7 3,4 6,1-28,3 0,2-1,1 Regno Unito 26,5 3,0 4,6 7,7 0,1 0,2 Repubblica di Corea 26,1 2,9 3,3-41,4 0,1-1,3 Giappone 25,9 2,9 6,3 5,8 0,2 0,2 Austria 18,3 2,0-21,5-7,4-0,5-0,2 Polonia 15,9 1,8 29,8-51,2 0,4-1,2 India 15,1 1,7-8,1 79,7-0,1 0,9 All interno della filiera della pelle registrano un andamento negativo le Calzature di Lamporecchio (-1,3%) penalizzate dalle pesanti perdite subite in alcune importanti mete commerciali (Francia -26,8%, Germania -27,9%, Giappone -10,9%, Sudafrica -27,5%), non controbilanciate dai buoni risultati conseguiti in Svizzera (+36%) e nel Regno Unito (+14,8%), rispettivamente secondo e terzo sbocco distrettuale. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 7

Arretrano anche le Calzature di Lucca (-13,2%) le cui ottime performance negli Stati Uniti (+25,4%), non riescono a mitigare i pesanti cali subiti sui mercati europei (tra cui Francia -28,5%, Regno Unito -11,8%, Germania -26,9%, prime tre mete commerciali) e in alcuni paesi dell Est Europa (Macedonia -18%, Serbia -33%). Si è tenuta recentemente a Firenze Pellepiù, un importante manifestazione fieristica dedicata alle eccellenze italiane della pelletteria a cui hanno partecipato oltre 50 aziende del comparto che hanno dato vita a veri e propri laboratori per presentare tutte le fasi di lavorazione della pelle. L evento è stato promosso dalla Rete Pelle+ (che raggruppa nove aziende fiorentine della filiera) con il patrocinio di Confindustria Firenze, del Ministero dello sviluppo economico, di Retimpresa e delle istituzioni locali. Durante i tre giorni dell evento sono stati organizzati Workshop e tavole rotonde per la condivisione di contenuti legati alle strategie per lo sviluppo del territorio. Tra i temi trattati: tecnologia, sostenibilità e formazione. Segue un profilo positivo l andamento dell export della filiera del tessile-abbigliamento che registra una crescita del 2,2% (Fig.1.4). Fig. 1.4 Le esportazioni dei distretti toscani della filiera del tessile-abbigliamento nel primo trimestre 2016 (milioni di euro e var.%) Var.% 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0 Filati di Prato Maglieria di Prato Maglieria di Empoli Abb. di Prato Tessuti di Prato Abb. di Empoli -20,0 Tessuti di Arezzo -25,0 Abb. di Arezzo -30,0 Maglieria di Arezzo 0,0 50,0 100,0 150,0 Milioni di euro 200,0 250,0 300,0 Nel dettaglio delle singole realtà distrettuali prosegue su un sentiero di crescita il Tessile e abbigliamento di Prato (+8%) che sperimenta un progresso in tutti i suoi segmenti produttivi: filati (+7,3%), tessuti (+4,7%), abbigliamento (+12,6%), maglieria (+6,9%) (Fig. 1.5). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 8

Fig. 1.5 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Tessile-abbigliamento di Prato per comparti (var.% tendenziali) 50,0 Filati Tessuti Abbigliamento Maglieria 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 4,7 7,3 12,6 6,9-10,0-20,0-30,0 1T122T123T124T121T132T133T134T131T142T143T144T141T152T153T154T151T16 Il distretto ha beneficiato in particolare delle buone performance conseguite sul mercato europeo (Germania +5,4%, Francia 6,7%, Spagna 17,6%, Regno Unito 27,4%, prime mete commerciali) e negli Stati Uniti (+20,3%) (Tab.1.7). Tab. 1.7 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Tessile-abbigliamento di Prato Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente Contributo alla var. % 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 1607,2 100,0 5,3 8,0 5,3 8,0 Germania 243,4 15,1 0,4 5,4 0,1 0,9 Francia 213,0 13,3 5,4 6,7 0,7 0,8 Spagna 145,9 9,1 19,3 17,6 1,5 1,3 Regno Unito 115,7 7,2 23,7 27,4 1,5 1,9 Hong Kong 73,7 4,6 20,7-19,9 0,8-0,8 Romania 68,8 4,3 21,9 3,7 0,8 0,2 Stati Uniti 56,7 3,5-1,5 20,3-0,1 0,8 Portogallo 51,2 3,2 8,3-7,3 0,3-0,2 Belgio 49,7 3,1 4,7-2,3 0,1-0,1 Cina 49,5 3,1-0,9-1,6 0,0 0,0 Paesi Bassi 46,8 2,9-3,4 6,2-0,1 0,2 Repubblica di Corea 35,5 2,2 12,7 10,3 0,3 0,1 Turchia 34,3 2,1-17,8-25,4-0,5-0,6 Polonia 32,6 2,0 1,1-6,9 0,0-0,1 Giappone 30,5 1,9-1,1 19,9 0,0 0,4 Bulgaria 29,3 1,8 24,3 25,3 0,4 0,3 Croazia 25,2 1,6-23,5 24,4-0,5 0,6 Registra una dinamica positiva l Abbigliamento di Empoli (+4,2%, con una crescita del segmento abbigliamento del 4,9% e un decremento dell 1,6% della componente maglieria) grazie al forte impulso dell export nel mercato europeo (Francia +9,3%, secondo mercato di sbocco, Germania +25,7%, Regno Unito +15,4%, Spagna +36%) e al buon esito delle esportazioni verso Hong Kong (+8,7%) (Tab. 1.8). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 9

Tab. 1.8 Evoluzione delle esportazioni del distretto dell Abbigliamento di Empoli Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 1207,2 100,0 2,7 4,2 2,7 4,2 Stati Uniti 158,0 13,1 12,1 0,6 1,5 0,1 Francia 145,3 12,0 0,0 9,3 0,0 1,1 Germania 115,4 9,6 5,4 25,7 0,5 2,4 Svizzera 109,8 9,1-2,0-5,5-0,2-0,5 Hong Kong 98,1 8,1 7,9 8,7 0,6 0,7 Regno Unito 86,2 7,1 14,0 15,4 0,9 1,0 Giappone 63,5 5,3 0,3-3,1 0,0-0,2 Spagna 49,2 4,1 17,5 36,0 0,6 1,6 Cina 40,1 3,3 1,5-21,2 0,0-0,7 Federazione russa 36,9 3,1-28,3-28,1-1,2-1,1 Belgio 32,0 2,7-3,9-1,6-0,1-0,1 Repubblica di Corea 31,4 2,6 7,6-29,6 0,2-1,0 Arretra nuovamente, dopo una chiusura d anno in territorio negativo, il Tessile-abbigliamento di Arezzo (-23,8%), il distretto più piccolo della filiera toscana del tessile-abbigliamento. Il tessile aretino registra performance molto negative nella componente a monte dei tessuti (-19,2%) e anche nei segmenti a valle della maglieria (-26,7%) e dell abbigliamento (-24,1%). Il distretto perde pesantemente terreno in quasi tutti i principali mercati di sbocco e principalmente in Francia (-15,2%), Hong Kong (-48,5%), Stati Uniti (-27,7%), Regno Unito (-18,7%), prime quattro destinazioni dell export distrettuale. Nell ambito del Sistema moda, il distretto dell Oreficeria di Arezzo rimane in territorio lievemente negativo (-0,6%) a causa principalmente del forte regresso dell export negli Emirati Arabi Uniti (-19,5%, prima meta commerciale) non compensato dai pur buoni risultati conseguiti in alcuni mercati emergenti (Hong Kong +14,8%, Turchia +22,2% rispettivamente secondo e terzo mercato di sbocco) e dal grosso impulso dell export negli Stati Uniti (+64,9%) (Tab.1.9). Tab. 1.9 Evoluzione delle esportazioni del distretto dell Oreficeria di Arezzo Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 1846,9 100,0-1,1-0,6-1,1-0,6 Emirati Arabi Uniti 747,0 40,4-13,6-19,5-6,3-8,4 Hong Kong 191,2 10,4 35,2 14,8 2,7 1,5 Turchia 126,5 6,8 16,2 22,2 0,9 1,4 Stati Uniti 118,4 6,4 6,5 64,9 0,4 3,4 Francia 107,2 5,8-1,8-10,5-0,1-0,7 Repubblica 70,1 3,8 59,7 13,8 1,4 0,5 Dominicana Panama 51,6 2,8 19,9-20,7 0,5-0,6 Germania 37,2 2,0 7,2 0,6 0,1 0,0 Regno Unito 37,0 2,0 2,4 114,4 0,0 1,9 Nel confronto con altri due distretti orafi italiani il distretto aretino consegue performance meno negative (Fig.1.6). Da evidenziare che l andamento negativo dei distretto orafi italiani è in linea con l andamento della domanda mondiale di gioielli in oro monitorata periodicamente dal World Gold Council (-19% le tonnellate nel primo trimestre del 2016 rispetto al corrispondente periodo del 2015), con decrementi particolarmente concentrati nel Medio Oriente e nei paesi asiatici (soprattutto India, Cina, Hong Kong e Malesia). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 10

Fig. 1.6 Le esportazioni dei distretti orafi a confronto (var.% tendenziale) 2,0% 4 trim 2015 1 trim 2016 0,0% -2,0% -0,6% -4,0% -6,0% -3,7% -8,0% -10,0% -12,0% -11,5% -14,0% Oreficeria di Arezzo Oreficeria di Valenza Oreficeria di Vicenza Nel primo trimestre del 2016 la filiera agro-alimentare segue un profilo di crescita (+8,3%) (Fig. 1.7). Fig. 1.7 Le esportazioni dei distretti toscani della filiera agro alimentare nel primo trimestre 2016 (milioni di euro e var.%) 25,0 20,0 Olio toscano Var.% 15,0 10,0 5,0 Florovivaistico di Vini del Chianti Pistoia 0,0 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 Milioni di euro Spiccano, in particolare, i risultati dell Olio toscano (+22,8% corrispondente a 25 milioni di euro aggiuntivi rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente e miglior primo trimestre di sempre), grazie alla crescita a doppia cifra realizzata in primis negli Stati Uniti (+23,2%, primo mercato di sbocco), Francia (+23,3%), Regno Unito (+9,3%) e Canada (+34,9%). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 11

Fig. 1.7 - Evoluzione dell export dell Olio toscano nel primo trimestre di ogni anno (milioni di euro) 160,0 140,0 120,0 100,0 104,1 110,0 135,0 80,0 60,0 73,2 77,2 88,4 40,0 20,0 0,0 2008T1 2009T1 2010T1 2011T1 2012T1 2013T1 2014T1 2015T1 2016T1 Buone performance anche per il Florovivaistico di Pistoia (+3,1%) grazie al contributo del mercato francese (+9,3%, primo sbocco), turco (+43,4%) e svizzero (+6,9%). Rimangono in territorio lievemente positivo i Vini del Chianti (+0,8%) mostrando un forte rallentamento dopo l exploit del 2015 (+21,2%). Buoni i risultati in quasi tutte le principali mete (Canada +5,3%, Svizzera +5,2%, Regno Unito +6,6%, Giappone +9,9%) e stabile il mercato statunitense (+0,4%, prima meta commerciale) che nel corso del 2015 aveva dato un forte contributo trainando l export in questo distretto. Recentemente i produttori toscani di vino di qualità hanno deciso di allearsi dando vita a un super-consorzio, Avito, l associazione vini toscani Dop e Igp che riunisce 16 consorzi di tutela da quelli più blasonati come Chianti, Chianti classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, San Gimignano, Bolgheri, a quelli più piccoli come Valdarno di Sopra e Orcia. Il super-consorzio al momento rappresenta circa 5mila aziende e il 70% della produzione vinicola toscana. L importanza di Avito è strategica perché è il primo soggetto unitario per la gestione delle politiche vitivinicole toscane. Segue una dinamica positiva il complesso dei distretti legati al Sistema casa (+1,3%) presentando al proprio interno realtà dinamiche e aree distrettuali in difficoltà (Fig.1.8). Fig. 1.8 Le esportazioni dei distretti toscani della filiera della casa nel primo trimestre 2016 (milioni di euro e var.%) 10,0 Marmo di Carrara Mobile imbottito di (lavorato) 5,0 Quarrata Cartario di Capannori 0,0 Var.% -5,0-10,0 Ceramica di Sesto Fiorentino -15,0 Marmo di Carrara (grezzo) -20,0 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 Milioni di euro Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 12

In territorio positivo, pur sperimentando un rallentamento rispetto al forte impulso dell export del 2015, il Cartario di Capannori (+1,3%) che presenta buoni risultati nelle principali mete europee e, in particolare, in Francia (+9,9%, primo sbocco commerciale), Germania (+11,3%), Regno Unito (+12,4%), Austria (+4,2%) (Tab. 1.10). Tab. 1.10 Evoluzione delle esportazioni del distretto cartario di Capannori Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 584,6 100,0 20,5 1,3 20,5 1,3 Francia 163,4 28,0 27,9 9,9 7,4 2,8 Germania 88,8 15,2 31,4 11,3 4,4 1,8 Spagna 41,9 7,2 15,8-6,1 1,2-0,5 Regno Unito 36,2 6,2 56,5 12,4 2,7 0,7 Austria 34,8 5,9 36,2 4,2 1,9 0,2 Paesi Bassi 33,9 5,8-2,9-38,7-0,2-2,7 Svizzera 33,2 5,7 21,9 8,0 1,2 0,4 Polonia 13,6 2,3-5,9 16,1-0,2 0,3 Slovenia 13,3 2,3 18,7-2,0 0,4 0,0 Ungheria 10,9 1,9 32,1 7,8 0,5 0,1 Positiva anche la performance dell export del Marmo di Carrara (+1,2%) che vede un incremento del lavorato (+8%) e un calo del grezzo (-15,7%). Anche in questo caso si assiste a un rallentamento rispetto ai risultati conseguiti nel 2015. Il distretto ha beneficiato del buon andamento dell export in particolare negli Stati Uniti (+8,2%, primo mercato distrettuale), in Cina (+9,2%, seconda meta commerciale) e soprattutto negli Emirati Arabi Uniti (+50,3%). La recente 33esima edizione di Carrara Maormotec ha riunito quasi 180 espositori, 28 dei quali stranieri da nove paesi. La rassegna ha puntando su alcune tematiche specifiche tra cui: innovazione e formazione, architettura e design, business e filiera sostenibile. L impegno dell ente fieristico è quello di far diventare Carrara un centro di eccellenza permanente e ospitarvi operatori esteri durante tutto l anno. Durante l Expo è stato firmato un protocollo d intesa tra Associazione Generale delle Cooperative Italiane e l Associazione di Pietra di Laizhou che porterà in autunno 100 aziende italiane del settore in uno spazio espositivo nella località cinese di Laizhou. Il secondo obiettivo del protocollo è una fiera permanente dedicata al marmo in Cina, nello Shandong, provincia da 100 milioni di abitanti specializzata nell estrazione e nella lavorazione di marmo e granito. Regresso invece per la Ceramica di Sesto fiorentino (-4,6%) le cui buone performance negli Stati Uniti (+7,6%), Francia (35,6%) e Federazione russa (62,8%) non riescono a controbilanciare il calo sperimentato in alcune piazze come Turchia (-69,7%, terzo mercato di sbocco) e Arabia Saudita (-32,6). Torna in territorio positivo il Mobile imbottito di Quarrata (+3,8%) con il contributo dei mercati europei e in particolare di Francia (+6,5% prima meta commerciale), Regno Unito (+23% secondo sbocco), Belgio (+6,3%). Prosegue nel trend negativo dell ultimo trimestre del 2015 l export del Polo farmaceutico che sperimenta un forte arretramento (-24,3%). Il Polo appare in difficoltà principalmente in alcune piazze europee (Germania -32%, e Francia -42,8% prime due destinazioni commerciali), in Cina (-36,8%) e Stati Uniti (-83,9%) (Tab.1.11). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 13

Tab. 1.11 Evoluzione delle esportazioni del Polo farmaceutico toscano Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo Contributo alla var. % dell'anno precedente 2015 2015 2015 Gen '16-Mar '16 2015 Gen '16-Mar '16 Totale, di cui: 871,2 100,0 0,5-24,3 0,5-24,3 Germania 254,0 29,2 13,1-32,0 3,4-9,8 Francia 125,9 14,5-2,5-42,8-0,4-9,5 Regno Unito 56,0 6,4 13,8 21,9 0,8 1,2 Brasile 51,0 5,9-40,6 63,7-4,0 0,7 Austria 49,0 5,6-3,3 17,6-0,2 0,9 Cina 45,5 5,2 73,2-36,8 2,2-2,3 Stati Uniti 41,3 4,7 48,0-83,9 1,5-2,0 Spagna 36,4 4,2 64,0 76,4 1,6 1,4 Canada 26,8 3,1-2,7-64,3-0,1-2,1 Repubblica di Corea 23,3 2,7-45,5-57,7-2,2-1,4 Un importante multinazionale britannica del pharma si prepara a effettuare ingenti investimenti nell eccellenza italiana in gran parte indirizzati alla R&S dei vaccini contro la meningite del polo di Siena (esportati in tutto il mondo) e, in parte, dedicati alla farmaceutica tradizionale. Viene così confermata la rilevanza strategica del sito senese all interno del network globale del gruppo britannico, leader mondiale nel settore dei vaccini. Uno dei più importanti gruppi farmaceutici del Polo toscano cresce grazie alla recente acquisizione di un azienda lombarda considerata un eccellenza nella produzione di principi attivi. La casa farmaceutica intende potenziare anche la propria produzione farmaceutica in Germania dopo l acquisizione dello storico stabilimento in cui fu sintetizzato per la prima volta il principio attivo dell acido acetilsalicilico (aspirina). 1.3 La CIG L analisi delle richieste di Cassa Integrazione Guadagni dei distretti toscani evidenzia anche nei primi cinque mesi del 2016 una marcata riduzione complessiva (-52,5%) (Fig. 1.9). Fig. 1.9 - Monte ore di Cassa Integrazione nei distretti tradizionali toscani (migliaia) 14.000 Gen-maggio 2011 Gen-maggio 2012 Gen-maggio 2013 Gen-maggio 2014 12.000 Gen-maggio 2015 Gen-maggio 2016 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 - Deroga Ordinaria Straordinaria Totale La riduzione ha riguardato prevalentemente la componente straordinaria 2 (-64,7%, che però per alcuni distretti resta su livelli elevati) la componente ordinaria 3 (-51,2%) e, in misura minore, la 2 La Cassa Straordinaria è adottata quando l azienda si trova a fronteggiare processi di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione o in caso di crisi aziendale, fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 14

componente in deroga (-7,7%). Quest ultimo dato è comunque di difficile interpretazione a causa dei cambiamenti normativi. Ad agosto 2014 sono, infatti, entrati in vigore dei nuovi criteri di assegnazione della CIGD, aventi l obiettivo di restringere la platea dei beneficiari dello strumento e di indurre a un utilizzo più efficiente delle risorse pubbliche 4. A livello di singolo distretto, il calo di ore di CIG straordinaria interessa alcune realtà distrettuali toscane e, in particolare: Oreficeria di Arezzo, Marmo di Carrara, Ceramica di Sesto Fiorentino, Abbigliamento di Empoli, Tessile e abbigliamento di Prato, Cartario di Capannori. Le ore di CIG Straordinaria registrano invece un incremento nei distretti della Pelletteria e calzature di Firenze, della Concia e calzature di Santa Croce sull Arno, del Tessile abbigliamento di Arezzo, delle Calzature di Lamporecchio e della Pelletteria e calzature di Arezzo (Fig. 1.10). Fig. 1.10 - Monte Ore di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria richiesta nei distretti tradizionali della Toscana Pelletteria e calzature di Firenze Concia e calzature di Santa Croce sull'arno Tessile e abbigliamento di Prato Tessile e abbigliamento di Arezzo Abbigliamento di Empoli Mobile imbottito di Quarrata Ceramica di Sesto Fiorentino Oreficeria di Arezzo Calzature di Lamporecchio Calzature di Lucca gen-maggio 2015 Cartario di Capannori gen-maggio 2016 Pelletteria e calzature di Arezzo Marmo di Carrara 0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 3 La CIGO è rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali e artigiane dell edilizia e del settore lapideo che sospendono o riducono l attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori, quali ad es. la mancanza di commesse e le avversità atmosferiche. Può essere concessa per 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi; in determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi. 4 La Cassa Integrazione in Deroga può essere concessa ai soli lavoratori sospesi dall'attività lavorativa a zero ore o a orario ridotto, esclusivamente per i seguenti motivi: situazione aziendale temporanea e transitoria non imputabile all'imprenditore o ai lavoratori; crisi aziendali determinate da situazioni di difficoltà temporanee di mercato; crisi aziendali; ristrutturazione o riorganizzazione. Non è possibile autorizzare la concessione di CIGD nel caso in cui l'azienda in crisi cessi completamente o in parte la propria attività di produzione. In base alla normativa vigente, può essere concessa o prorogata anche ai lavoratori subordinati, con qualifica di operai, impiegati e quadri, ivi compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati, subordinatamente al possesso di un anzianità lavorativa di almeno 8 mesi alla data di inizio del periodo di intervento di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga per l'anno 2014, portata a 12 mesi nel 2015. Prima di poter richiedere e autorizzare i trattamenti di integrazione salariale in deroga, l'impresa deve già avere utilizzato tutti gli strumenti ordinari di flessibilità come ad esempio le ferie e i permessi residui dei lavoratori. La CIGD può essere concessa per un periodo massimo di 11 mesi in tutto l'anno. Nel calcolo dei suddetti periodi di concessione CIGD rientrano anche tutti i periodi di fruizione di integrazione salariale in deroga anche riferiti a diversi provvedimenti di concessione o proroga di ciascuna unità produttiva. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 15

Appendice metodologica Non è facile monitorare l evoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni aggiornate disponibili a livello territoriale (provinciale) riguardano le esportazioni espresse a prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni è disponibile, inoltre, per un numero relativamente limitato di settori (circa 100). La congiuntura dei distretti può essere pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio come coltelli e forchette ). I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti italiani, dall ISTAT, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi. Poiché il presente lavoro ha finalità soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo complesso, ci si è concentrati solo sui distretti che potevano essere ben rappresentati dai dati ISTAT disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena precisare che i dati ISTAT provinciali si riferiscono alle esportazioni espresse a prezzi correnti e, pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con cautela visto che l evoluzione positiva (negativa) dell export può nascondere aumenti (diminuzioni) di prezzo legati all andamento delle quotazioni delle materie prime. In questo numero del Monitor l evoluzione delle esportazioni nel 2015 è calcolata confrontando i dati revisionati nel 2015 con i dati definitivi del 2014. Le variazioni calcolate per il 2014 sono ottenute dal confronto tra dati definitivi del 2014 e dati definitivi del 2013. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 16

Le pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche Studi sui distretti industriali Monografie sui principali distretti industriali italiani Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003 Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003 Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003 Il distretto del tessile abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003 Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004 Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004 Il distretto del tessile abbigliamento di Prato, Marzo 2004 Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004 Il distretto dell occhialeria di Belluno, Settembre 2004 Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004 Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005 Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005 Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005 Il distretto serico di Como, Agosto 2005 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno, Dicembre 2005 Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006 Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006 I distretti italiani del mobile, Maggio 2007 Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno (aggiorn.), Settembre 2007 Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007 Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007 Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008 Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008 Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 2009 Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 2009 I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 2009 Il distretto della maglieria e dell abbigliamento di Carpi, Marzo 2010 Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 2010 I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 2010 L occhialeria di Belluno all uscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 2010 La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 2010 Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 2011 Il calzaturiero di San Mauro Pascoli: strategie per un rilancio possibile, Luglio 2011 Il distretto della carta di Capannori, Marzo 2012 I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 2012 Il mobile imbottito di Forlì nell attuale contesto competitivo, Novembre 2012 Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 2012 Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 2013 Pistoia nel mondo, Dicembre 2013 Il Calzaturiero di Lucca-Lamporecchio, Novembre 2015 Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali Trimestrale di congiuntura sui principali distretti industriali italiani Ultimo numero: Giugno 2016 Economia e finanza dei distretti industriali Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali Ottavo numero: Dicembre 2015 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 17

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Servizio Industry & Banking Fabrizio Guelpa (Responsabile) 0287962051 fabrizio.guelpa@intesasanpaolo.com Ufficio Industry Stefania Trenti (Responsabile) 0287962067 stefania.trenti@intesasanpaolo.com Chiara Billi chiara.billi@intesasanpaolo.com Maria Cristina De Michele 0287963660 maria.demichele@intesasanpaolo.com Serena Fumagalli 0280212270 serena.fumagalli@intesasanpaolo.com Caterina Riontino 0280215569 caterina.riontino@intesasanpaolo.com Ilaria Sangalli 0280215785 ilaria.sangalli@intesasanpaolo.com Giovanni Foresti (Responsabile coordinamento Economisti sul Territorio) 0287962077 giovanni.foresti@intesasanpaolo.com Romina Galleri (sede di Torino) 0115550438 romina.galleri@intesasanpaolo.com Sara Giusti (sede di Firenze) 0552613508 sara.giusti@intesasanpaolo.com Anna Maria Moressa (sede di Padova) 0496537603 anna.moressa@intesasanpaolo.com Carla Saruis (sede di Bologna) 0516453889 carla.saruis@intesasanpaolo.com Ufficio Banking Elisa Coletti (Responsabile) 0287962097 elisa.coletti@intesasanpaolo.com Marco Lamieri 0287935987 marco.lamieri@intesasanpaolo.com Clarissa Simone 0287935939 clarissa.simone@intesasanpaolo.com Local Public Finance Laura Campanini (Responsabile) 0287962074 laura.campanini@intesasanpaolo.com Francesco Paolo Parabita 0287962142 francesco.parabita@intesasanpaolo.com Il rapporto è stato elaborato con le informazioni disponibili al 13 giugno 2016. Editing: Elisabetta Ciarini Avvertenza Generale La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche