Etruscan Warriors. Etruschi Guerrieri

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Transcript:

Etruschi Guerrieri Dai Villanoviani agli Etruschi...pag.4 Armi villanoviane: asce, spade, pugnali...pag.10 Le armi da lancio e da tiro...pag.18 Gli elmi e le armature...pag.20 Gli eserciti etruschi...pag.26 I guerrieri etruschi...pag.34 Le armi etrusche...pag.40 Carri da guerra e da parata...pag.48 Etruscan Warriors From the Villanovans to the Etruscans...pag.50 Villanovan weapons: axes, swords, daggers...pag.54 The bow and arrow armspag...pag.58 The helmets and armourments...pag.60 The Etruscan army...pag.64 The Etruscan warriors...pag.70 The Etruscan arms...pag.72 War and defence carriag.es...pag.76 2 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI

STORIA E LEGGENDE D ITALIA 3

4 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI Frammento di stele calcarea con guerrieri affrontati, VII-VI sec. a.c., Tarquinia (Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia)

6 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI

La prima manifestazione di carattere culturale della civiltà etrusca è comunemente definita villanoviana : il termine nasce in seguito alla scoperta, avvenuta nel 1853, di un ingente numero di tombe a pozzo, accomunate dalla forma, dal rito funerario e dal corredo, nella località di Villanova, vicino Bologna. I ritrovamenti successivi di sepolture molto simili dislocate sul territorio etrusco, hanno fatto sì che il termine passasse ad indicare una vera e propria cultura per nulla locale, anzi ampiamente diffusa sul suolo italico ed omogenea nelle caratteristiche. Oltre all area bolognese, importanti scoperte riconducibili al villanoviano sono state fatte in tutto il resto dell Etruria, in Campania, fino alle aree più periferiche delle Marche e della Romagna: tutte queste espressioni archeologiche sono datate tra il IX e l VIII secolo a.c., inizio del periodo noto come età del ferro per l introduzione di tale metallo nella realizzazione di armi ed in particolare di attrezzi agricoli. Le testimonianze archeologiche confermano inoltre l esistenza di continuità tra cultura villanoviana e cultura etrusca; la coincidenza, ripetutamente riscontrata, tra siti archeologici dai caratteri riconducibili al villanoviano e le successive sedi delle città etrusche in epoca storica ne costituisce una prova eloquente. Nonostante la maggior parte dei ritrovamenti che hanno permesso la definizione di questa fase culturale provengano dalle necropoli, si è comunque ben documentati sia sulla tipologia degli insediamenti che sulle strutture abitative villanoviane; nel corso del IX secolo, in seguito a lenti processi di fusione tra nuclei insediativi sparsi presenti già nel Bronzo finale, sorsero in Etruria numerosi villaggi, situati per lo più in luoghi leggermente elevati, quindi difesi naturalmente, circondati da ampi terreni adatti allo sfruttamento agricolo, e spesso in prossimità di corsi d acqua, usati come vie di comunicazione naturale. In quanto nati dall accorpamento di abitati già esistenti nell età del Bronzo, rispetto a questi i villaggi villanoviani raggiunsero maggiore estensione e un cospicuo aumento della popolazione, caratteristiche proprie di centri protourbani; la posizione spesso strategica favorì fin dalla fase più antica, la possibilità di stabilire rapporti commerciali sia tra le varie comunità villanoviane in territorio italico, sia con comunità stanziate nel Mediterraneo, dapprima con la Sardegna, con un continuo flusso di manufatti bronzei, poi anche con la Grecia: i contatti con la civiltà greca in particolare, permisero all Etruria non solo un apertura commerciale, ma soprattutto culturale, con notevoli acquisizioni nel campo della produzione ceramica, della metallurgia, che riguardarono sia la tecnica esecutiva, sia il gusto estetico. Dalle indagini archeologiche si è appreso che le abitazioni dei villaggi villanoviani erano capanne a pianta quadrangolare, circolare o ellissoidale, costruite con pali di STORIA E LEGGENDE D ITALIA 7

legno che sostenevano pareti fatte d argilla o con graticci di canne, e tetti a doppio spiovente sempre in materiale deperibile; tali capanne avevano dimensioni contenute con un unico ambiente interno ed erano dotate di una porta di accesso sul lato breve e di possibili aperture nel tetto per la fuoriuscita del fumo del focolare. Oltre ai dati emersi dagli scavi, come le fondamenta e le buche di palo che hanno permesso di stabilire dimensioni e perimetro, un contributo notevole alla conoscenza dell architettura domestica villanoviana è costituita dalle urne a capanna destinate a sepolture cinerarie, perfette riproduzioni fittili in miniatura delle abitazioni dell epoca. Lontane dagli abitati sorgevano le necropoli: nel villanoviano furono praticati sia il rito funerario dell incinerazione che quello dell inumazione, introdotto però soltanto a partire dall VIII secolo; la tipologia di sepoltura era dunque duplice con tombe a pozzo contenenti il cinerario, o a fossa per la deposizione del corpo defunto, entrambe scavate nel terreno o nella roccia. Nel caso della cremazione, le ceneri venivano raccolte in urne di terracotta di forma biconica, chiuse da una ciotola rovesciata o da un elmo, fittile o di bronzo, usato solo per sepolture maschili; tale urna veniva poi deposta nel pozzo sigillato a sua volta da una lastra in pietra. All interno delle tombe, al di là del rito funerario adottato, era poi contenuto il corredo, particolarmente ricco dall VIII secolo, indispensabile per comprendere il sesso del defunto ed il suo rango sociale essendo costituito da oggetti di uso e ornamento personale. Laddove le deposizioni femminili erano accompagnate da vasellame sia domestico sia per pratiche rituali, gioielli, fusi e rocchetti con probabile valore simbolico, le sepolture maschili erano invece contraddistinte da armi di varia foggia; l eccezionalità e lo sfarzo di alcuni corredi, ne rendono poi certa l attribuzione a uomini appartenenti ad un rango sociale elevato tale da garantire un simile sfoggio di ricchezza anche dopo la morte. In queste sepolture abbondano oggetti in bronzo, talvolta in oro, raffinate ceramiche spesso di importazione, armi ed elmi pregiati; spesso esse sono anche individuate all esterno dalla presenza di segnacoli funerari. La presenza di tombe così particolarmente ricche è simbolo di una evidente differenziazione sociale, appena pronunciata nel Bronzo finale, che si accentua però nel villanoviano in particolare nel corso dell VIII secolo quando l intensificarsi dei rapporti con l area mediterranea, il probabile arrivo di nuove maestranze, la nascita di specializzazioni artigianali, fanno prevalere alcuni ceti rispetto ad altri e provocano una distribuzione non più equilibrata delle ricchezze: è il processo che di lì a poco porterà la società etrusca ad una sempre più netta divisione in classi sociali; da questo momento in poi si consoliderà infatti il ferreo dominio di una ristretta aristocrazia sul resto della popolazione in probabile condizione servile; questo ceto aristocratico, composto dai cosiddetti principes Etruriae (principi d Etruria) noti dalle fonti letterarie romane, traeva la propria autorità dal possesso delle terre ed ostentava la sua supremazia rivestendo ruoli di primaria importanza nell esercito. 8 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI

Urna biconica con coperchio, VIII sec. a.c., Tarquinia, necropoli dei Monterozzi (Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia) STORIA E LEGGENDE D ITALIA 9

10 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI

La presenza di armi nelle tombe, che nel IX secolo rappresentava il simbolo di un rango sociale elevato, col tempo divenne appannaggio di veri e propri capi militari, ad indicare la progressiva formazione di un esercito etrusco organizzato. STORIA E LEGGENDE D ITALIA 11

Piastra bronzea protettiva, VIII sec. a.c., Tarquinia, necropoli dei Monterozzi (Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia) 12 TESORI ETRUSCHI GUERRIERI