servizi e interventi rivolti ai MINORI e alle FAMIGLIE



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servizi e interventi rivolti ai MINORI e alle FAMIGLIE

Le politiche per la famiglia e la minore età Negli ultimi decenni molti cambiamenti sociali hanno contribuito a trasformare la famiglia, sia dal punto di vista istituzionale, sia per quanto concerne i rapporti e gli equilibri al suo interno. Ad una percentuale sempre maggiore di occupazione femminile è corrisposta una maggiore necessità di servizi per la prima infanzia e per i bambini in età scolare. Alle crescenti difficoltà economiche, relazionali ed esistenziali, al disorientamento rispetto a modelli educativi e comunicativi, sono corrisposte, per la maggior parte, azioni di tipo curativo, correttivo o sostitutivo. Non sempre le azioni sono state guidate da logiche e linee programmatiche e spesso hanno privilegiato scelte di tipo riparativo che hanno pregiudicato processi di emancipazione e responsabilizzazione.

il diritto del minore ad avere una famiglia Negli ultimi anni le politiche sociali hanno intrapreso interventi orientati al sostegno della genitorialità e alla ricostituzione familiare attraverso azioni positive e propositive costruite sulla partecipazione e sulla flessibilità. In ambito legislativo fanno riscontro provvedimenti e revisioni che sanciscono il diritto del minore ad avere una famiglia e che, a livello organizzativo, prevedono per i genitori azioni di rinforzo, di tutela e di promozione intese come riorganizzazione di un modello di famiglia in cui il minore realizza il proprio diritto alla formazione e allo sviluppo della propria personalità. Principali riferimenti: L.N. 285/97 disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza L.N. 476/98 tutela dei minori e cooperazione in materia di adozione internazionale L.N. 53/00 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città L.N. 151/01 T.U. in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità L.N. 149/01 modifiche alla legge 184 in materia di adozione e affidamenti L.N. 54/06 Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli DdL 5724/05 Modifiche L. 184 e 149, in materia di adozione aperta e di adozione mite DdL PR Modifica ed armonizzazione dei requisiti soggettivi richiesti per l affidamento e le adozioni DdL APG Nuovi strumenti, nuove forme di accoglienza in tema di affidamento e di adozione

Dare una famiglia a ogni minore fuori dalla famiglia : il punto il 2007 potrebbe essere l'anno più difficile per i bambini fuori dalla famiglia, un totale di 34mila in Italia: dall istituto entreranno in comunità alloggio, ovvero in centri di assistenza più piccoli. Non si può parlare serenamente di case famiglia, che sono realtà ben diverse, dove un padre e una madre, magari con figli propri, accolgono come un figlio un minore abbandonato, anche se in affido temporaneo. È stata data la priorità alla riconversione delle strutture rispetto all obiettivo di puntare sulla famiglia come unica risorsa per i bambini in stato di abbandono. Una buona legge può risultare inefficace se non attuata o se attuata perdendone di vista lo spirito che vedeva nella chiusura degli istituti uno strumento e non il fine - per garantire il diritto ad una famiglia ad ogni minore. il numero dei bambini e dei ragazzi inseriti nelle strutture è aumentato (per molteplici fattori) di più dell 8% negli ultimi tre anni; i minori difficili non trovano famiglie e finiscono in istituti camuffati o in comunità terapeutiche. L affido familiare non decolla e le vere case famiglia sono in pericolo in quanto non riconosciute. Difficile, in ogni caso, la lettura dei dati in quanto c è disomogeneità anche di definizioni tra regione e regione: alcune parlano di istituti di ricovero, altre di convitti o semiconvitti, alcune, impropriamente, di casa famiglia, altre di famiglie accoglienti; e sono segnalate comunità educative per minori e comunità a dimensione familiare. Rispetto agli intenti mancano ancora la figura dell'avvocato del minore, la Banca dati per i minori adottabili e le famiglie idonee all'adozione, la messa in rete delle istituzioni competenti, l inadeguata preparazione alle famiglie per accogliere temporaneamente i bambini tramite l'affido. A questo si sommano il ridotto slancio e la scarsa consuetudine del privato sociale alla progettazione partecipata e alla promozione sociale.

Affidamento e adozione Ogni bambino per poter crescere bene non ha bisogno solo di nutrirsi, di dormire, di essere curato nell'igiene personale, ma anche di essere amato ed educato. La mancanza di figure familiari stabili e adeguate creano nel bambino danni fisici e psichici spesso gravi e difficilmente rimediabili. La legge afferma che ogni bambino ha diritto a crescere in una famiglia. Nella propria, di origine, innanzitutto. E quando questo non è possibile, nonostante le azioni messe in atto per sostenere i genitori, sia a livello organizzativo che educativo: - in una famiglia adottiva, se si verifica una situazione di totale abbandono morale e materiale; - in una famiglia affidataria, in caso di impossibilità temporanea della famiglia di origine; - in una comunità di tipo familiare in attesa di una delle precedenti soluzioni. Secondo la scala di priorità prevista dalla legge, il ricovero dei minori in strutture è ammesso solo nei casi in cui sia dimostrata l'impossibilità assoluta di attuare gli altri interventi.

Affidamento e adozione Di rilevante importanza sono state le ricerche scientifiche condotte nel 1950 da oggi John Bowlby per conto dell'organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Tutti gli studi e gli esperti concordano nell'affermare che le cure materne e paterne prodigate al bambino nei primi anni di vita rivestono un'importanza fondamentale per l'armonico sviluppo della sua salute mentale; per cure materne e paterne si devono intendere non solo il soddisfacimento dei bisogni fisiologici immediati di nutrimento, assistenza e protezione, ma anche la capacità di assicurare adeguate risposte ai bisogni affettivi e intellettivi del bambino. La privazione prolungata di cure familiari nell'infanzia può avere ripercussioni gravi, talvolta permanenti, sulla formazione del carattere e quindi sulla personalità adulta; la carenza di cure familiari è negativa per tutto l'arco dell'età evolutiva, dalla nascita all'adolescenza, ma sono diverse le conseguenze nel caso in cui il bambino non abbia mai avuto una relazione stabile e rassicurante con le figure paterna e materna dalla situazione in cui questa relazione invece esisteva ed è stata interrotta. Il collocamento in una struttura assistenziale deve essere pertanto il più breve possibile e solamente in funzione di una soluzione eterofamiliare da individuare al più presto: le comunità educativo-assistenziali, anche se organizzate in gruppi famiglia, non sono strutturalmente in grado di assicurare un legame affettivo intimo e costante. La prevenzione dei danni da carenza di cure familiari può essere attuata assicurando, quando possibile, ogni aiuto alla famiglia d'origine perché possa svolgere adeguatamente il suo compito educativo oppure garantendo ai bambini privi di un idoneo ambiente familiare un'altra famiglia.

Affidamento Le difficoltà in cui può trovarsi una famiglia sono molteplici: possono essere più o meno gravi e quindi risolvibili in un tempo più o meno lungo. Per questi motivi vi sono vari tipi di affidamento, consensuale o giudiziale, residenziale o diurno. Un bambino può essere affidato a parenti (fino 4 grado) o un altra famiglia: - per parte della giornata o della settimana, quando i genitori sono nell impossibilità di assicurare una presenza costante accanto ai figli; - per un tempo breve e prestabilito, quando c è una necessità transitoria dei genitori, come ad esempio un ricovero in ospedale; il bambino sarà affidato ad un altra famiglia, possibilmente già conosciuta dal minore; superata l emergenza, il minore rientrerà nella sua famiglia e per tutto il periodo dell affidamento manterrà un rapporto costante con i suoi genitori e gli altri congiunti; - per un periodo prolungato: è la soluzione di affidamento più comune, ma anche la più problematica, in quanto non si può stabilire in anticipo la durata precisa; è solo possibile fare un progetto di affidamento per un certo tempo e verificare di volta in volta se è attuabile il rientro oppure se bisogna ricercare altre soluzioni. Queste situazioni, che sono generalmente complesse, richiedono un costante sostegno da parte degli operatori dei servizi assistenziali. Non sempre l affidamento può concludersi con il rientro del minore in famiglia. Talvolta si protrae oltre la maggiore età, fino al suo autonomo inserimento sociale.

Adozione (nazionale e internazionale) L'adozione è la modalità con cui si diventa madre o padre di un figlio non procreato. Ne consegue che bisognerebbe parlare più di genitori adottivi invece che di figli adottivi. La personalità non è determinata tanto dall'apporto ereditario, quanto dall'ambiente, in particolare dall'ambiente familiare che educa il figlio (procreato o adottivo), forma i lati essenziali del carattere e costituisce in sostanza la base della sua personalità. È questo il punto centrale dell'adozione. Attraverso l'adozione, l'adottato diventa figlio legittimo degli adottanti che diventano i suoi unici veri genitori: l'adozione dei minori può essere considerata una seconda nascita, che non annulla la prima ma che non ne conserva alcun legame giuridico. Il figlio adottivo ha certamente diritto di essere tempestivamente informato sulla sua situazione adottiva e i genitori e lui stesso devono ricevere tutte le informazioni che hanno rilevanza per lo stato di salute dell'adottato. Ma la famiglia adottiva è una famiglia vera e completa, sotto tutti gli aspetti, con i suoi rapporti ed i suoi problemi.

Altre modalità e strumenti per l accoglienza familiare Adozione mite o aperta Famiglie semi-professionali Affidamento alle associazioni Comunità di famiglie Gruppi o unità di vita per adolescenti Affidamento minori in emergenza Affidamento madre e bambino Affidamento diurno familiare Consulente per l affido Casa famiglia Affidamento omo/etero culturale Bed & Breakfast sociale Villaggi di fraternità Progetto neonati Affidamento a rischio giuridico Reti di famiglie Affidamento diurno educativo Anagrafe dei minori fuori dalla famiglia

altre modalità e strumenti di sostegno alla famiglia e al minore Previdenzialieconomici Educativiriabilitativi Sociali Solidaristici voucher socioassistenziali (C.P.I.) Assegni di maternità e al terzo figlio permessi e agevolazioni professionali Un anno per crescere insieme Educativa territoriale, A.D.M. Consulenza Educativa Domiciliare Affiancamento familiare Prosecuzione affidamenti di disabili e ultradiciottenni Affidamento condiviso Madre Segreta Progetto famiglia sportelli informativi - Punti famiglia Luoghi neutri Adozione a distanza Gruppi di sostegno Banche del tempo Mediazione familiare

servizi per la prima infanzia Nido Scuola dell infanzia Baby Parking Micro Nido familiare Centri Gioco Punti di incontro Micro Nido Nido aziendale Accoglie bambini da 3 a 36 mesi con attività full o part-time di stimolazione sensomotoria Accoglie bambini da 3 a 6 anni e svolge attività educative e didattiche Centro di custodia oraria per bambini 1-6 anni per un massimo di 5 ore consecutive Una mamma, con un figlio da 0 a 3 anni, accoglie in casa altri tre bambini della stessa età per non più di 5 ore al giorno spazi attrezzati per bambini 0-6 accompagnati da adulti e idonei alla socializzazione e al gioco Caratteristiche del nido con ridotta recettività opportunità per genitori impiegati

servizi per bambini e adolescenti C.A.G. Centri di aggregazione Ludoteche Pedibus Centri per la cultura e l espressività Gruppo Gioco in Ospedale Soggiorni e centri estivi Progetti di accompagnamento Centro che offre informazione, orientamento ed esperienze culturali, sportive e ludiche Centro che offre attività ludico-educative (giochi, costruzione di giocattoli, letture, ecc.) A scuola a piedi attraverso la conoscenza del territorio, l attività motoria e il contenimento del traffico Centri di cultura e laboratori per, la comunicazione, l'arte, l'ambiente, le identità per le scuole e per il tempo libero Opportunità didattiche e ludiche per i bambini ricoverati nei reparti pediatrici Opportunità ricreative e socializzanti presso centri marini o Montani in Italia all estero o esperienze in città Attività educative e di tutoraggio svolte da associazioni nell ambito di progetti educativi e di Servizio Civile