TECNICHE DI ELASTOCOMPRESSIONE IN FLEBOLINFOLOGIA A.MONTAGNANI Infermiere ambulatorio angiologico e terapia del linfedema Azienda USL 5 Pisa
PER ELASTOCOMPRESSIONE S' INTENDE: UNA MODALITA TERAPEUTICA CHE UTILIZZA LA PRESSIONE, ESERCITATA SU UN ARTO DA MATERIALI DI VARIA ELASTICITA ED ESTENSIBILITA, AL FINE DI PREVENIRE E CURARE LE MALATTIE DEL SISTEMA VENOLINFATICO
Effetti dell elastocompressione sul Macrocircolo Riduzione calibro delle v. superficiali e profonde (Emter 89) Rid.reflussi patologici sup./prof.(sarin 92,Belcaro 92, Partsch 99) Riduzione volume ematico (Partsch 72) Miglioramento della pompa muscolare (Partsch 72) Riduzione delle pressioni deambulatorie (Nicolaides 90) Aumento della fibrinolisi parete venosa (Altenkamper 79) Incremento dell elasticità della parete venosa (Lebon 92) Rende più soffice la lipodermatosclerosi (Gniadecka 95)
Effetti dell elastocompressione sul Microcircolo diminuzione dell ectasia capillare (Curri 89) blocco dell ispessimento della m.b. (Curri 82) diminuzione dell edema interstiziale (Stemmer 84, Curri 88) miglioramento delle condizioni fis.-chim. interstizio (Bollginer diminuzione della pressione endolinfatica (Allegra 95) aumento vel. di flusso nei capillari (Kristensen 91, Coleridge-
ELASTOCOMPRESSIONE E un trattamento sintomatico e si basa sul binomio COMPRESSIONE DEAMBULAZIONE Stemmer 80
Pressioni di Lavoro e Pressioni di Riposo A seconda della elasticità/allungamento dei materiali che vengono utilizzati otteniamo alte pressioni di lavoro e basse di riposo e/o viceversa.
ELASTOCOMPRESSIONE Pressione di riposo corrisponde alla Pressione di applicazione (forza necessaria per estendere la benda all applicazione) e dipende dalle Caratteristiche di elasticità proprie della benda (capacità di riprendere la forma originale dopo l estensione). La pressione di Riposo viene misurata sull arto non in movimento. Meno estensibile è il materiale e minore è la pressione di riposo
ELASTOCOMPRESSIONE Pressione di lavoro risulta dalla Resistenza che la benda oppone alla espansione dei muscoli al momento della loro contrazione. La pressione di lavoro viene sempre misurata nell arto in movimento. Meno estensibile è la benda e più elevata è la pressione di lavoro
ELASTOCOMPRESSIONE
Qual è L OBIETTIVO? Esercitare una pressione di almeno 20-30 mmhg alla caviglia, decrescente verso il ginocchio è/o la coscia (The Alexander House Group. Consensus paper on venous leg ulcer J.Dermatol Surg Oncol. 1992; 18(7): 592-602)
Tipi di elastocompressione Bende di fissaggio (cotone, mousse, crepe, ecc.) Bende Anelastiche (ossido di zn - Circ Aid): Bende a corta estensibilità (<70%) Bende a media e lunga estensibilità (>70 e 140%) Calze elastiche(eur) Preventive: <18 mm Hg Terapeutiche: 1 Classe: 15-21 mmhg 2 Classe 23-32 mmhg; 3 Classe 34-46 mmhg; 4 classe >49 mmhg Antitrombo: 18 mm Hg Compressione Pneumatica Intermittente
Metodi di COMPRESSIONE vantaggi e svantaggi Calze elastiche (= bendaggi a media-lunga est.): compressione costante - estetica poca compressione in punti chiave difficoltà ad indosarle daparte delle persone anziane e degli obesi costi a carico del paziente NON RIDUCONO L EDEMA
Controindicazioni e problemi legati alle calze elastiche Compressione troppo debole presenza di edema taglia errata o caviglie < 18cm problemi estetici problemi soggettivi o fisici o dermatologici scarse motivazioni costi ipodermite acuta AOP
Efficacia dell elastocompressione - recenti osservazioni - le calze elastiche di 2a classe sono efficaci nella prevenzione della formazione dell edema flebolinfatico (Ibegbuna 97, van Geest 2000) i bendaggi con materiale anelastico ed i bendaggi a quattro strati sono più efficaci dei bendaggi elastici e delle calze nel controllo dei reflussi venosi e nella riduzione dell edema (Staudinger 95, Ramelet 98, Partsch 99) calze elastiche di 2a-3a kl. Riducono l incidenza della SPT a 2 anni dalla TVP del 50% (Brandjes 97) la maggior parte degli Autori è concorde sulla necessità del trattamento elastocompressivo dell edema flebolinfatico (International Task Force Clement 2000)
DEFINIZIONE DI EDEMA L EDEMA E ESPRESSIONE DI UNO SQUILIBRIO TRA PRODUZIONE E TRASPORTO DELL ISTOLINFA
LINFEDEMA: FISIOPATOLOGIA LA LINFOSTASI DETERMINA LO SVILUPPO DI UN EDEMA IPERPROTEICO LA FIBROSI E LA FIBROSCLEROSI LA PROLIFERAZIONE DI TESSUTO ADIPOSO
TERAPIA INTEGRATA DEL LINFEDEMA IGIENE E CURA DELLA CUTE MEDICAZIONI DRENAGGIO LINFATICO MANUALE PRESSOTERAPIA BENDAGGIO MULTISTRATO TERAPIA FARMACOLOGICA (Meliloto) CINESITERAPIA VASCOLARE
CONCLUSIONI SICURAMENTE LA DECONGESTIONE DI UN ARTO LINFEDEMATOSO NON PUO PRESCINDERE DALL USO DELLA TERAPIA ELASTOCOMPRESSIVA. I RISULTATI PERO, TALVOLTA ECCEZIONALI, NON SEMPRE SI POSSONO OTTENERE CON IL SOLO BENDAGGIO. LA NECESSARIA INTEGRAZIONE CON ALTRE FORME TERAPEUTICHE (TERAPIA DECONGESTIVA MANUALE COMBINATA) GARANTISCE RISULTATI MIGLIORI. LA PRESCRIZIONE E L USO DI UN IDONEO TUTORE ELASTOCONTENITIVO PERMETTE IL MANTENIMENTO, E TALVOLTA L ULTERIORE MIGLIORAMENTO, DEI RISULTATI OTTENUTI.
BENDAGGIO MULTISTRATO IN LINFEDEMA SECONDARIO DELL ARTO INFERIORE, ANCORATO ALLA VITA CASI CLINICI
LINFEDEMA PRIMARIO SECONDARIO
LINFEDEMA SECONDARIO ARTO INFERIORE CASI CLINICI
sindrome posttrombotica:flebolinfedema
FLEBOLINFEDEMA-ULCERA
EFFETTI DI UN BENDAGGIO MAL CONFEZIONATO CASI CLINICI
LIPEDEMA
LINFEDEMA PRIMARIO CASI CLINICI
CASI CLINICI BENDAGGIO MULTISTRATO IN LINFEDEMA
CASI PARTICOLARI ELEFANTIASI (Foldi)
Raccomandazioni a chi indossa la calza elastica Come indossare Quando indossare Come lavare
La calza giusta Come prendere le misure Quando prendere la misure