Panel agroalimentare Indagini congiunturali Panel Agroalimentare Ismea Clima di fiducia (*) ed evoluzione delle vendite nell industria agroalimentare II semestre 26 Risultati generali Grafico 1 Indice del clima di fiducia dell industria agroalimentare italiana 35, 3, 27,9 25, 2, 15, 1, 2,8 14,9 1,7 5,, -5, -1, -15, '3 I '3-8,2 '4-3,5 I '4-9,6 '5-3,6 I '5 '6 I '6 Si conferma positivo l indice del clima di fiducia dell industria agroalimentare, calcolato a mezzo delle imprese del Panel Ismea, che nel secondo semestre del 26 si attesta intorno ad un valore pari a 28, crescendo di 17 punti rispetto al livello registrato nel semestre precedente. Tra i fattori che hanno contribuito alla ripresa della fiducia degli operatori vanno annoverati il miglioramento dell andamento delle vendite (il relativo saldo delle percentuali di risposta è aumentato di 56 punti rispetto alla prima metà dell anno), dell andamento del proprio settore (saldo:+55 punti in termini congiunturali) e di quello dell economia italiana (saldo:+6 punti). Appaiono meno ottimistiche, invece, le previsioni per il primo semestre del 27: secondo i pareri degli operatori, si attende un calo delle vendite (saldo delle percentuali di risposta: -28 punti rispetto al livello registrato nel periodo di riferimento) ed un lieve peggioramento del quadro economico generale (saldo: -2 punti). A livello territoriale il clima di fiducia risulta migliorato in tutte le aree geografiche considerate ad eccezione delle regioni meridionali, dove si è registrato un calo. Per quanto riguarda i singoli comparti produttivi, rispetto al semestre precedente, il clima di fiducia aumenta vistosamente per la macellazione 1
Per area geografica avicola, e, in ordine, per la macellazione bovina, per l industria mangimistica, per la trasformazione vitivinicola, per la trasformazione ortofrutticola, per la macellazione cunicola, per il settore il lattiero caseario bovino e per la trasformazione del pomodoro; più contenuta la crescita dell indicatore per il settore della produzione di riso e dell industria molitoria. Risulta, invece, peggiorata la fiducia degli operatori del settore dell olio, della trasformazione del latte ovicaprino e della macellazione suina. L ottimismo generale del clima di fiducia dell industria agroalimentare, nel secondo semestre del 26, ha interessato prevalentemente le zone del Nord e quelle centrali del Paese (grafico 2). Infatti, dalla ripartizione territoriale dei dati emerge che gli operatori del Nord Est hanno espresso il più alto livello di fiducia (indice: 4), guadagnando 29 punti nel confronto con il semestre precedente e ben 46 punti in termini tendenziali (rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente), grazie soprattutto all aumento dei pareri attestanti il buon andamento del settore di appartenenza e l incremento dei volumi di vendita. Buona la performance dell indicatore anche nelle aree del Centro ed in quelle del Nord Ovest, rispettivamente, con un valore dell indice pari a 25 e 8, in aumento sul semestre precedente di 8 e 6 punti. Risulta invece in diminuzione la fiducia degli operatori delle regioni meridionali, dove l indicatore è rimasto positivo, pari a 2, ma ha perso quanto guadagnato nella prima metà dell anno (variazione congiunturale: -14 punti). Tale peggioramento è dovuto principalmente ad un calo dei pareri positivi sull andamento del settore. Grafico 2 Indice del clima di fiducia per area geografica 5 4 3 2 1-1 Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole II semestre '5 I semestre '6 II semestre '6 Per comparto Scendendo nel dettaglio dei singoli comparti, risulta che l indice del clima di fiducia ha fatto registrare un valore positivo in 1 dei 13 settori considerati (grafico 3). Complessivamente, il valore più alto dell indicatore è stato registrato nel comparto della macellazione avicola (indice: 6), dove sono risultati completamente positivi i pareri degli operatori relativi all andamento del settore e delle vendite, confermando il superamento della crisi aviaria avvenuta a cavallo tra il 25 ed il 26. A seguire, il clima di fiducia assume valori positivi soprattutto nel settore della trasformazione di altri ortaggi (indice: 51; variazione: +13 punti congiunturali), in quello della macellazione cunicola (indice: 41; variazione: +13 punti), della trasformazione vitivinicola (indice: 39; 2
variazione: +17 punti), della macellazione bovina (indice: 31; variazione: +38 punti), della trasformazione del pomodoro (indice: 28; variazione: +11 punti), dell industria lattiero casearia bovina (indice: 22; variazione: +11 punti) ed in quello dell industria mangimistica (indice: 3; variazione: +24 punti). Nel confronto congiunturale, invece, pur registrando un valore positivo, l indice del clima di fiducia si è mostrato in calo nel settore della trasformazione del latte ovicaprino ed in quello della macellazione suina: nel primo caso la diminuzione è dovuta a basse aspettative di vendita per il prossimo semestre e ad una percezione pessimistica del quadro economico generale, nel secondo caso ad una visione sfavorevole sia per quanto riguarda l andamento dell economia nel semestre di riferimento sia per quanto riguarda le previsioni dell economia nei prossimi sei mesi. Secondo quanto dichiarato dagli operatori, infine, risultano negativi i valori del clima di fiducia nel comparto della produzione di riso (indice pari a -2, che però migliora di sei punti rispetto al semestre precedente), in quello della trasformazione dei cerali (indice: -6, +2 punti congiunturali) e in quello della produzione dell olio di oliva, pari a -3, che perde ben 32 punti nel confronto con la prima metà dell anno a causa, soprattutto, di un aumento tanto dei pareri attestanti un cattivo andamento del proprio settore, quanto di previsioni di vendita pessimistiche. Grafico 3 - Indice del clima di fiducia per comparto 8 6 4 2-2 -4-6 L andamento delle vendite e le previsioni II semestre '5 I semestre '6 II semestre '6 Circa l andamento delle vendite, nel secondo semestre 26, gli operatori hanno espresso pareri nettamente favorevoli che hanno portato il saldo delle risposte ad un valore pari a 61, dal valore di 5 del semestre precedente (grafico 4). In particolare, il 66% degli intervistati ha dichiarato un aumento del livello delle vendite, il 29% ha evidenziato un situazione di stabilità, mentre solo il restante 5% ha denunciato un calo (nel semestre precedente le percentuali corrispondenti erano state del 27%, del 51% e del 22%). Risultano meno ottimistiche le previsioni sull andamento delle vendite per la prima metà del 27.. Nel dettaglio, soltanto il 32% degli operatori stima un aumento delle vendite, che dovrebbe determinare una diminuzione del saldo di risposta di 34 punti. 3
Grafico 4 La dinamica congiunturale delle vendite per area geografica 9 6 3-3 Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Per area geografica Per canale commerciale *Previsioni degli operatori I semestre '6 II semestre '6 I semestre '7* Dall analisi dei dati per area geografica, si evince che l andamento favorevole delle vendite ha interessato la maggior parte del territorio nazionale, ad eccezione delle regioni meridionali. In particolare, la congiuntura migliore si è verificata per l area del Nord Est - dove il saldo delle risposte è arrivato a 79, guadagnando 68 punti sul primo semestre 26 -, seguito dalla performance del Nord Ovest - che recupera l andamento negativo registrato nella prima metà dell anno e chiude il periodo con un saldo pari a 29 (variazione: +5 punti) - e da quella del Centro dove il saldo passa da 14 a 54. A livello previsionale emerge un discreto ottimismo, soprattutto nelle regioni centrali e, in misura minore, in quelle meridionali; mentre nel Nord della Penisola è attesa una flessione dei volumi di vendita. Benché, secondo l opinione degli operatori, nel secondo semestre 26 l andamento complessivo delle vendite sia stato positivo (saldo: 61; variazione congiunturale: +56 punti), i canali di sbocco del mercato interno hanno segnato un andamento differente. In base ai risultati del saldo delle percentuali di risposta vendite in aumento vendite in diminuzione risulta che l incremento delle vendite ha interessato maggiormente il canale altre industrie e quello della grande distribuzione/distribuzione organizzata; su un valore prossimo allo zero, il saldo riferito ai canali ho.re.ca., discount e vendita al consumatore; piuttosto negativo, infine, il saldo relativo alle vendite presso il dettaglio tradizionale e presso i grossisti (grafico 5). Grafico 5 Andamento delle vendite presso i canali commerciali nazionali (II semestre 26) GD-DO -14-12 -1-8 -6-4 -2 2 4 6 8 Dettaglio Tradizionale Grossisti Industria Catering-Ristorazione Discount Vendita al consumatore 4
Per comparto Considerando, poi, il saldo netto di risposta sull andamento delle vendite nei 13 comparti osservati, in 11 di questi si è osservato un netto miglioramento rispetto alla prima metà dell anno. Invero, nel secondo semestre del 26le variazioni positive più significative si sono verificate nel comparto della macellazione avicola e di quella bovina: rispettivamente, con un saldo pari a 1 e 71 questi due segmenti hanno guadagnato, nel confronto con il semestre precedente, ben 19 e 19 punti, recuperando il fenomeno della crisi aviaria (grafico 6). Buona anche la performance dell industria mangimistica, che segna, nel periodo di riferimento, una variazione congiunturale di 84 punti, riportandosi su terreno positivo con un saldo pari a 27. Segue, in ordine, l aumento del saldo relativo al comparto della macellazione cunicola (saldo: 7; +51 punti in termini congiunturali), della produzione di olio di oliva (saldo: 36; variazione: +43 punti) e della trasformazione vitivinicola (saldo: 59; variazione: +43 punti). Subiscono un calo, invece, i saldi relativi alle vendite del comparto della produzione di riso, che scende di 33 punti e diventa negativo (saldo: -22) e del comparto della trasformazione del pomodoro che, pur rimanendo positivo (pari a 21), subisce una diminuzione congiunturale di 21 punti. Circa le previsioni di vendita per il primo semestre del 27, queste risultano ottimistiche soltanto per i settori della trasformazione del pomodoro, del latte bovino e della macellazione suina. Nei rimanenti settori risulta piuttosto pessimistica l opinione degli operatori, in particolare nei comparti della macellazione avicola e bovina, e in quelli della produzione di olio di oliva e di riso. Grafico 6 La dinamica congiunturale delle vendite per comparto 1 8 6 4 2-2 -4-6 -8-1 I semestre '6 II semestre '6 I semestre '7* Vendite prodotti biologici Riguardo alle vendite dei prodotti biologici, si sottolinea che solo 11 aziende delle 62 che costituiscono il Panel Agroalimentare Ismea trasformano prodotti con certificazione biologica e che, pertanto, l analisi di seguito riportata si basa sulle risposte di questa parte di operatori. Sulla scorta delle dichiarazioni degli operatori intervistati, nel secondo semestre del 26, il saldo delle percentuali di risposta si è confermato positivo e 5
migliorativo rispetto al primo semestre, attestandosi su un valore pari a 12. Tale risultato è dovuto ad un aumento dei pareri attestanti l incremento delle vendite (17% delle risposte), e ad una maggiore incidenza di pareri attestanti la stazionarietà delle stesse, (78% delle risposte) (grafico 7). Grafico 7 Andamento delle vendite di prodotti biologici per area geografica 3 2 1-1 -2-3 -4-5 -6-7 Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole II semestre '5 I semestre '6 II semestre '6 A livello territoriale, il miglioramento congiunturale delle vendite di prodotti biologici si è manifestato soprattutto tra le regioni del Nord Est (saldo delle risposte: 26; variazione: 18 punti), ed in misura lieve tra quelle del Centro (saldo: 19; variazione: 1 punto). Le regioni del Nord Ovest hanno fatto registrare un saldo inferiore rispetto a quello del semestre precedente, passando da 23 a 9, mentre per le regioni del Sud e Insulari il saldo è risultato peggiorativo e negativo (saldo: -2, -5 punti). Dall analisi per comparto, infine, emerge un andamento delle vendite di prodotti biologici diverso a seconda del comparto considerato. Sulla base dei saldi delle percentuali di risposta, le performance migliori si sono registrate nei segmenti della produzione di riso (saldo: 92, +61 punti), della macellazione suina (saldo: 82, ben +163 punti in termini congiunturali), dell industria di trasformazione dei cereali (saldo: 32 +51 punti) e della trasformazione del latte bovino (saldo: 23; variazione: +14 punti). Diversamente, rispetto al semestre precedente sono risultati particolarmente in calo i pareri positivi sull andamento delle vendite per l industria mangimistica e per quella della trasformazione vitivinicola (grafico 8). 6
Grafico 8 Andamento delle vendite di prodotti biologici per comparto 1 8 6 4 2-2 -4-6 -8-1 II semestre '5 I semestre '6 II semestre '6 Nota: dal grafico sono esclusi i comparti della macellazione avicola e cunicola poiché gli operatori intervistati hanno dichiarato l assenza di produzione con certificazione biologica. (*) L indice sintetizza le percezioni degli operatori del Panel (62 operatori dell industria agroalimentare ripartiti in 13 settori produttivi) sull andamento del settore di appartenenza sia in termini congiunturali che previsionali. Per il calcolo dell indicatore, infatti, si considerano le risposte degli intervistati sulla tendenza nel semestre dell economia generale, del loro settore di attività, delle vendite dei propri prodotti, del livello delle giacenze di prodotti finiti in magazzino, nonché le prospettive per il semestre seguente sull andamento dell economia generale e delle proprie vendite (per approfondimenti sulla composizione del Panel e sugli indici Ismea cfr. Nota metodologica). Ismea Direzione Mercati e Risk Management Ufficio Statistico e Modelli Econometrici Responsabile: Antonella Finizia (+39) 6.855.68.569 Giovanna Maria Ferrari (+39) 6.59.6.2821 Valerio Torriero (+39) 6.855.68.485 7