Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese



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Transcript:

Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese Gruppo di lavoro Donato De Falcis, Marta Valente (Polo Agire) Beatrice Camaioni, Marco Gaito, Antonio Gianpaolo, Matteo Martino, Stefano Palumbo (INEA Abruzzo) Emilio Chiodo, Andrea Fantini, Maria Angela Perito, Francesca Valente (Università degli Studi di Teramo)

Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL QUADRO MACROECONOMICO E LE POLITICHE COMUNITARIE

Quadro macroeconomico previsioni andamento PIL e Inflazione Prodotto Interno Lordo, variazione % a prezzi costanti Tasso di inflazione, variazione % prezzi medi al consumo 2012 2013 2014 2012 2013 2014 Mondo 3,28 3,62 4,15 4,00 3,72 3,62 Economie avanzate 1,29 1,54 2,28 1,93 1,63 1,83 Area Euro -0,41 0,16 1,17 2,33 1,62 1,40 Principali economie avanzate (G7): 1,44 1,49 2,16 1,81 1,46 1,74 Canada 1,94 1,97 2,37 1,79 1,96 2,02 Francia 0,12 0,37 1,11 1,92 0,97 0,85 Germania 0,94 0,85 1,37 2,15 1,86 2,10 Italia -2,29-0,73 0,50 3,01 1,81 0,98 Giappone 2,22 1,23 1,08 0,04-0,17 2,13 Regno Unito -0,38 1,12 2,18 2,73 1,90 1,70 Stati Uniti 2,17 2,12 2,94 1,97 1,77 1,75 Paesi asiatici emergenti 2,14 3,60 4,10 2,71 2,67 2,82 Altre economie avanzate (escluso G7 e area euro) 2,06 2,99 3,45 2,23 2,40 2,46 Unione Europea -0,21 0,49 1,53 2,51 1,82 1,64 Mercati emergenti ed economie in via di sviluppo 5,28 5,64 5,90 6,13 5,79 5,33 Europa Centrale ed Orientale 1,99 2,58 3,18 5,63 4,40 3,78 Paesi in via di sviluppo dell'asia 6,67 7,20 7,48 5,04 4,90 4,53 ASEAN-5 (Sud Est Asiatico) 5,42 5,75 5,66 4,03 4,31 3,98 America Latina e Caraibi 3,17 3,89 4,05 6,02 5,92 5,69 Medio Oriente, Nord Africa 5,27 3,65 3,84 10,41 9,12 8,17 Africa Sub-Sahariana 4,99 5,73 5,55 9,06 7,14 6,13 Stime FMI World Economic Outlook, aprile 2013.

Il bilancio Ue 2014-2020 Nonostante le divergenze esistenti tra i paesi, il 7-8 febbraio 2013 i 27 Stati membri dell UE hanno raggiunto l accordo politico sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020. Rispetto ai precedenti accordi sul Bilancio Ue, si registra una contrazione delle risorse disponibili oltre a tener conto dell accesso della Croazia (1 luglio 2013). Infatti il compromesso tenta di coniugare da un lato l esigenza di sostenere gli sforzi di risanamento di bilancio degli Stati membri e, dall altro, la necessità di mobilitare la spesa a sostegno della crescita, dell'occupazione, della competitività e della convergenza, in linea con la strategia Europa 2020. Inoltre, l iter procedurale non si è ancora concluso: l accordo dovrà ottenere il consenso del Parlamento e assumerà per la prima volta la veste di Regolamento (vincolante). L accordo prevede un impegno di spesa di 958,4 Miliardi di Euro (-3,4% rispetto 2007-2013, pz 2011), suddivisi in 5 rubriche. Fondi gestione Regionale (IT) Fondi gestione Regionale (IT) Fonte: Inea, Consiglio Ue Budget EU (pz. 2011) Accordo 2014-2020 Diff 2014-2020 / 2007-2013 M iliardi % M iliardi var. % Crescita intelligente e inclusiva 450,76 47,0 4,45 1,0 di cui Competitività per la crescita e l'occupazione 125,61 13,1 34,12 37,3 di cui Coesione economica, sociale e territoriale 325,15 33,9-29,67-8,4 Crescita sostenibile: risorse naturali 373,18 38,9-47,50-11,3 di cui spese connesse al mercato e i pagamenti diretti 277,85 28,9-58,83-17,5 di cui sviluppo rurale 84,94 8,8-10,81-11,3 S icurezza e cittadinanza 15,69 1,6 3,32 26,8 Ruolo mondiale dell'europa 58,70 6,1 1,89 3,3 Amministrazione 61,63 6,4 4,55 8,0 Compensazioni 0,03 0,0-0,89-97,1 Totale stanziamenti per impegni 959,99 100,0-34,19-3,4

La PAC 2014-2020 Sulla politica agricola, e quella di coesione pesa la riduzione delle risorse disponibili nel prossimo QFP: la PAC, complessivamente considerata, subisce così un taglio di risorse del -11,2% per un ammontare di quasi -48 miliardi di euro. I pilastro: Massimali Aiuti Diretti (simulazioni), (milioni di euro; pr. correnti) Esercizio finanziario 2014 015 2016 2017 2018 2019 2020 SS Totale 2014-2020 Italia 4.004 3.954 3.904 3.853 3.803 3.757 3.711 26.985 9% Spagna 5.069 5.056 5.065 5.073 5.087 5.101 5.114 35.564 12% Francia 7.785 7.753 7.720 7.686 7.653 7.628 7.603 53.829 18% Germania 5.208 5.175 5.141 5.107 5.074 5.045 5.017 35.767 12% UE-27 42.093 42.288 42.469 42.623 42.590 42.591 42.593 297.246 100% - Italia, Germania, Francia, Spagna: 51% del Budget Aiuti diretti dell UE 27 - Italia: 9% delle risorse UE per pagamenti diretti Fonte: Inea, Consiglio Ue

II pilastro: - Ue 27: 84,5 miliardi a pz Costanti 95,4 miliardi a pz correnti - Italia: 11,2% delle risorse Ue sviluppo rurale, +1,4% rispetto al 2007-2013 (pari a 128,2 milioni aggiuntivi) Massimali nazionali sviluppo rurale (simulazioni), esclusa assistenza tecnica (milioni di euro; pr. correnti) TOT 2007-2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 milioni di euro % milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro TOT 2014-2020 milioni di euro % Diff. 2014-2020 / 2007-2013 milioni di euro var. % Italia Spagna Francia Germania EU-27 9.138 9,6 1.394 1.370 1.346 1.323 1.299 1.277 1.254 9.266 11,2 128,2 1,4 8.162 8,5 1.108 1.089 1.070 1.051 1.033 1.015 997 7.364 8,9-797,2-9,8 7.705 8,1 1.179 1.158 1.138 1.118 1.099 1.080 1.061 7.836 9,5 130,6 1,7 9.117 9,5 1.116 1.096 1.077 1.058 1.040 1.022 1.004 7.414 9,0-1.701,9-18,7 95.545 100,0 12.450 12.232 12.018 11.809 11.603 11.401 11.201 82.715 100,0-12.829,8-13,4 Fonte: Inea

L Italia e la Pac tra i due periodi di programmazione - Media spesa ettaro Pac (pz. Correnti) ITALIA Pagamenti Diretti SR FEASR SR Spesa pubblica TOTALE PAC Media 2007-2013, 406,9 125,9 251,7 658,6 Media 2014-2020, 378,0 146,1 292,2 670,1 Variazione % 2014-2020 / 2007-2013 -7,1 16,1 16,1 1,8 Maggiori fondi a disposizione a gestione Regionale (Psr 2014-2020) Abruzzo: prevedibile aumento relativo di fondi rispetto alla precedente programmazione (SR, FSE, FESR) in quanto Regione in transizione (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media UE-27) Fonte: Inea, Agriregionieuropa

Ripartizione dei valori dei titoli di produzione tra regioni Valori titoli (.000 euro), superficie eleggibile (ettrari) e beneficiari a livello regionale (AGEA 2010) Territorio Sup media Valore medio ha Valore medio beneficiario Valle d'aosta 3.107 0,1% 8.700 0,1% 1.629 0,1% 5,34 357 1.907 Piemonte 286.929 7,5% 755.000 7,6% 45.803 3,0% 16,48 380 6.264 Lombardia 473.284 12,3% 806.100 8,1% 47.264 3,1% 17,06 587 10.014 Trentino-Alto-Adige 23.951 0,6% 23.900 0,2% 10.353 0,7% 2,31 1.002 2.313 Veneto 379.140 9,9% 624.700 6,3% 105.507 7,0% 5,92 607 3.594 Friuli Venezia Giulia 70.672 1,8% 184.400 1,9% 23.290 1,5% 7,92 383 3.034 Liguria 8.693 0,2% 24.000 0,2% 12.668 0,8% 1,89 362 686 Emilia Romagna 290.354 7,6% 706.200 7,1% 54.500 3,6% 12,96 411 5.328 Toscana 159.099 4,1% 608.900 6,2% 63.194 4,2% 9,64 261 2.518 Marche 135.138 3,5% 520.900 5,3% 51.263 3,4% 10,16 259 2.636 Umbria 91.464 2,4% 264.300 2,7% 37.338 2,5% 7,08 346 2.450 Lazio 176.116 4,6% 550.400 5,6% 109.257 7,3% 5,04 320 1.612 Abruzzo 67.075 1,7% 240.400 2,4% 68.426 4,6% 3,51 279 980 Molise 50.601 1,3% 197.000 2,0% 29.192 1,9% 6,75 257 1.733 Campania 177.227 4,6% 362.400 3,7% 114.844 7,6% 3,16 489 1.543 Calabria 317.668 8,3% 395.500 4,0% 136.923 9,1% 2,89 803 2.320 Puglia 552.077 14,4% 1.364.700 13,8% 278.622 18,5% 4,90 405 1.981 Basilicata 110.372 2,9% 446.300 4,5% 53.949 3,6% 8,27 247 2.046 Sicilia 313.131 8,2% 1.147.200 11,6% 206.421 13,7% 5,56 273 1.517 Sardegna 154.982 4,0% 669.000 6,8% 52.512 3,5% 12,74 232 2.951 Totale 3.841.080 100% 9.900.000 100% 1.502.955 100% 6,59 388 2.556 Fonte: I. Gijrka (Uni. Padova) Valore titoli Superficie eleggibile beneficiari

Alcuni criteri alternativi di distribuzione dei pagamenti diretti tra Regioni Distribuzione Storica Sup Agricola Utilizzata Valore Aggiunto Zone svantaggiate Superficie forestale Area Natura 2000 Unità Lavorative DS SAU VA ZS SF AN UL Piemonte 8,7 7,9 6,1 5,6 9,0 6,4 7,3 Valle d'aosta 0,1 0,4 0,2 1,0 1,0 1,6 0,2 Lombardia 13,1 7,7 11,4 3,4 6,4 6,0 9,4 Trentino-Alto Adige 0,5 2,9 4,2 6,1 7,5 5,2 2,8 Veneto 10,0 6,3 8,5 2,2 4,3 6,7 7,9 Friuli-Venezia Giulia 1,8 1,7 1,3 0,9 3,4 2,4 2,0 Liguria 0,2 0,3 2,0 0,8 3,6 2,4 1,7 Emilia-Romagna 8,6 8,3 10,6 4,8 5,8 4,1 8,9 Toscana 4,1 5,9 7,0 7,0 11,0 5,9 4,6 Umbria 2,4 2,5 1,5 4,6 3,7 1,9 1,8 Marche 3,6 3,7 1,8 3,3 2,9 2,4 2,7 Lazio 4,4 5,0 6,2 5,0 5,8 7,1 5,5 Abruzzo 1,6 3,5 2,2 4,0 4,2 6,2 3,1 Molise 1,3 1,5 0,8 2,0 1,4 1,9 1,1 Campania 4,5 4,3 8,5 5,9 4,3 6,4 8,6 Puglia 13,3 10,0 7,8 5,0 1,7 7,7 9,9 Basilicata 2,8 4,0 1,8 7,2 3,4 2,7 1,8 Calabria 7,3 4,3 4,5 6,4 5,9 5,2 6,8 Sicilia 7,8 10,8 9,8 11,3 3,2 9,2 9,9 Sardegna 3,9 9,0 3,8 13,5 11,5 8,6 4,0 Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: IRES Piemonte Possibili scenari di ripartizione delle risorse PAC 2014-2020

Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL SETTORE AGROALIMENTARE

L industria agroalimentare scenario nazionale L industria agroalimentare nazionale mostra, sulla base delle prime stime del 2012, una crescita del fatturato di 2,3 punti percentuali rispetto all anno precedente, confermandosi, ancora una volta il settore manifatturiero più importante per l Italia dopo il metalmeccanico. Ciononostante, l industria alimentare inizia a mostrare segni di cedimento, così come evidenzia l indice della produzione industriale degli ultimi due anni. Le difficoltà del settore, sulla base delle stime Federalimentare, si evidenziano soprattutto nella ridotta propensione agli investimenti (dal 58% al 45% le imprese che effettueranno investimenti nel prossimo biennio), nella riduzione dell occupazione (persi 5mila posti di lavoro) e nelle difficoltà di accesso al credito (1/3 delle imprese che hanno chiesto un fido ha avuto un esito negativo, con risposte inferiori alle richieste o con richieste non accolte). Indice della produzione dell industria agroalimentare base 2010=100 Fatturato dell Industria alimentare miliardi di euro Fonte: Federalimentare Fonte: ns elaborazione su dati Istat

120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Indice industria alimentare (media annuale) Indice industria totale (media annuale) Fonte: Federalimentare Indice della Produzione industria alimentare e totale industria Italia, 2000 = 100 Variazione fatturato: febbraio 2012 febbraio 2013 totale industria: -4,7% industria agroalimentare: +0,5 (Fonte: ISTAT) Indice della produzione agricola: Italia, UE, mondo Fonte: Faostat database

L industria agroalimentare per regione 2011 Regioni Fatturato (miliardi di euro) Inc% fatt. reg./fatt. tot. Piemonte 11,6 9,1 Valle d'aosta 0,1 0,1 Lombardia 32,0 25,2 Liguria 1,6 1,3 Veneto 13,6 10,7 Friuli Venezia Giulia 2,1 1,7 Trentino 3,0 2,4 Emilia Romagna 27,0 21,3 Toscana 4,7 3,7 Umbria 2,0 1,6 Marche 2,0 1,6 Lazio 6,3 5,0 Abruzzo 2,3 1,8 Molise 0,6 0,5 Campania 6,5 5,1 Puglia 4,8 3,8 Basilicata 0,4 0,3 Calabria 1,2 0,9 Sicilia 3,4 2,7 Sardegna 1,8 1,4 Totale Italia 127,0 100,0 Fonte: Federalimentari su dati Istat

Dinamica del Valore Aggiunto (valori correnti) Abruzzo - Italia: Valore aggiunto ai prezzi di base sul totale economia (valori correnti) - Anno 2011 (%) Abruzzo Italia Agricoltura, silvicoltura e pesca 2,3 2,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (2010) sul totale economia 2,0 1,8 sul totale industria in senso stretto 8,8 9,2 Industria in senso stretto 22,3 18,6 L agricoltura abruzzese pesa il 2,3% dell economia regionale (2% in Italia) Il VA industria agroalimentare abruzzese rappresenta il 2% del VA totale La dinamica dell industria alimentare abruzzese si differenzia da quella nazionale Andamento del valore aggiunto per alcuni aggregati (2007=100) Abruzzo Italia

Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese agroalimentari in Abruzzo Anno 2009 2010 2011 2012 Var 2009/12 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali 31.746 30.653 30.058 29.209-8,0 Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 307 314 312 310 1,0 Pesca e acquacoltura 358 368 360 355-0,8 Agricoltura, silvicoltura pesca 32.411 31.335 30.730 29.874-7,8 Industrie alimentari 2.117 2.131 2.139 2.126 0,4 Industria delle bevande 161 165 161 158-1,9 Imprese alimentari 2.278 2.296 2.300 2.284 0,3 Totale imprese manifatturiere 14.973 14.944 14.812 14.561-2,8 Totale imprese 150.026 151.073 151.303 150.548 0,3 Imprese alimentari in Abruzzo per settore Settore 2009 2010 2011 2012 Var 2009/12 Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne 222 221 224 216-2,7 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 22 21 21 23 4,5 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 94 96 92 90-4,3 Produzione di oli e grassi vegetali e animali 378 371 361 351-7,1 Industria lattiero-casearia 73 75 79 82 12,3 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 65 64 66 62-4,6 Produzione di prodotti da forno e farinacei 1.099 1.105 1.119 1.125 2,4 Produzione di altri prodotti alimentari 88 99 102 103 17,0 Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 19 19 19 19 0,0 Industrie alimentari (non classificate) 57 60 56 55-3,5 Industria delle bevande 161 165 161 158-1,9 Totale imprese agroalimentari 2.278 2.296 2.300 2.284 0,3 Elaborazioni su dati CRESA

Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese alimentari in Abruzzo per Provincia (2012) Settore Chieti L'Aquila Pescara Teramo Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne 51 53 80 32 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 5 0 3 15 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 25 34 14 17 Produzione di oli e grassi vegetali e animali 183 11 76 81 Industria lattiero-casearia 23 32 13 14 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 25 12 10 15 Produzione di prodotti da forno e farinacei 350 287 252 236 Produzione di altri prodotti alimentari 27 26 25 25 Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 7 2 2 8 Industrie alimentari (non classificate) 10 27 8 10 Industria delle bevande 88 18 25 27 Totale imprese alimentari 794 502 508 480 % Imprese manifatturiere 19 19 16 10 Imprese alimentari in Abruzzo: produzione di prodotti da forno e farinacei (2012) Settore Chieti L'Aquila Pescara Teramo Pane; prodotti di pasticceria freschi 227 174 138 129 Fette biscottate e biscotti; prodotti di pasticceria conservati 13 16 15 8 Paste alimentari, cuscus e prodotti farinacei simili 104 93 92 91 Prodotti da forno e farinacei (senza ulteriori classificazioni) 6 4 7 8 Totale Prodotti da forno e farinacei 350 287 252 236 Elaborazioni su dati CRESA

Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese alimentari in Abruzzo per forma giuridica (2012) Società di Società di Imprese Coopera Consor Altre Settore capitale persone individuali tive zi forme Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne 80 63 61 10 1 1 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 16 4 2 0 0 1 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 38 20 14 16 1 1 Produzione di oli e grassi vegetali e animali 39 114 181 16 1 0 Industria lattiero-casearia 27 27 23 5 0 0 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 15 16 31 0 0 0 Produzione di prodotti da forno e farinacei 92 397 630 5 1 0 Produzione di altri prodotti alimentari 45 27 30 1 0 0 Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 11 7 1 0 0 0 Industrie alimentari (non classificate) 28 20 2 5 0 0 Industria delle bevande 63 38 28 29 0 0 Totale 454 733 1.003 87 4 3 % 19,9 32,1 43,9 3,8 0,2 0,1 Variazione 2011/2012 (%) 2,3-2,4-1,3 6,1 0,0 0,0 Imprese agroalimentari in Abruzzo: % per categoria (2012) Imprese totali di cui femminili (%) di cui giovanili (%) di cui stranieri (%) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali 29.209 37 5 2 Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 310 10 14 6 Pesca e acquacoltura 355 15 5 3 Agricoltura, silvicoltura pesca 29.874 36 5 2 Industrie alimentari 2.126 32 7 4 Industria delle bevande 158 19 4 1 Imprese alimentari 2.284 32 7 4 Elaborazioni su dati CRESA

140 120 Abruzzo, Industria alimentare: iscrizioni e cessazioni 100 80 60 40 Iscrizioni Cessazioni 20 0 2009 2010 2011 2012 1,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1,5-2,0-2,5-3,0 Agricoltura, silvicoltura pesca Imprese alimentari Totale imprese manifatturiere Totale imprese Abruzzo: Tasso di sviluppo imprese -3,5-4,0 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni su dati CRESA

Commercio estero incidenza % delle singole regioni (2012) Settore Primario Industria Alimentare e Bevande Totale Agro Alimentare Bilancia Commerciale Import Export Import Export Import Export Import Export Piemonte 16 6,43 6,52 14,97 9,41 13,36 7,01 10,18 Valle d'aosta 0,03 0,02 0,06 0,24 0,05 0,2 0,07 0,15 Lombardia 17,48 5,89 27,09 18,15 23,77 15,86 30,33 27,73 Trentino 1,62 11,65 4,87 4,68 3,79 5,87 1,58 1,78 Veneto 17,93 13,95 13,49 15,05 14,73 14,75 9,92 13,12 Friuli V.G. 3,92 2,38 1,1 2,24 1,97 2,25 1,8 2,94 Liguria 3,61 5,12 2,23 1,35 2,64 2 2,95 1,79 Emilia Romagna 12,6 13,34 18,6 16,53 16,51 15,85 7,48 12,69 Toscana 3,3 5,47 5,72 6,13 4,9 5,97 5,9 8,31 Umbria 0,58 2,18 1,3 1,4 1,06 1,52 0,64 1 Marche 1,01 0,49 0,96 1,11 0,97 0,99 1,89 2,65 Lazio 4,12 3,85 4,88 2,22 4,59 2,49 7,79 4,61 Abruzzo 1,25 0,95 1,05 1,65 1,1 1,52 0,91 1,77 Molise 0,11 0,05 0,17 0,23 0,15 0,19 0,1 0,1 Campania 6,86 7,06 4,85 8,12 5,42 7,87 2,75 2,41 Puglia 5,67 11,82 3,26 2,61 3,98 4,21 2,63 2,25 Basilicata 0,3 0,63 0,21 0,14 0,23 0,23 0,19 0,3 Calabria 0,57 0,94 0,68 0,48 0,64 0,55 0,15 0,1 Sicilia 1,76 7,57 2,34 2,1 2,13 3,05 5,54 3,35 Sardegna 1,22 0,12 0,62 0,58 0,8 0,5 2,81 1,64 ITALIA 100 100 100 100 100 100 100 100 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Commercio estero Peso dei prodotti agroalimentari sulla bilancia commerciale regionale (2012) AgroAlim./Bil.Comm. Sett.Primario/Bil.Comm. Ind. Alim. e bevande/bil.comm. Import Export Imp+Ex Import Export Imp+Ex Import Export Imp+Ex Piemonte 13,65 10,81 11,95 7,26 0,91 3,46 5,56 6,65 6,21 Valle d'aosta 7,01 10,59 9,5 1,46 0,18 0,57 4,72 1,96 2,8 Lombardia 7,97 4,71 6,39 1,83 0,31 1,09 5,69 3,71 4,73 Trentino 24,35 27,23 25,89 3,25 9,49 6,59 20,02 10,65 15 Veneto 15,1 9,26 11,73 5,75 1,54 3,32 8,89 4,55 6,39 Friuli V.G. 11,12 6,3 8,1 6,93 1,17 3,32 3,84 4,22 4,08 Liguria 9,08 9,21 9,13 3,89 4,13 3,98 4,22 4,42 4,29 Emilia Romagna 22,44 10,29 14,71 5,36 1,52 2,92 16,24 7,82 10,89 Toscana 8,44 5,92 6,95 1,78 0,95 1,29 6,58 2,74 4,31 Umbria 16,75 12,61 14,21 2,88 3,16 3,05 13,65 8,46 10,46 Marche 5,18 3,09 3,95 1,69 0,27 0,85 3,41 2,21 2,71 Lazio 5,98 4,46 5,41 1,68 1,21 1,5 4,13 2,63 3,56 Abruzzo 12,29 7,07 8,81 4,37 0,78 1,98 7,7 4,63 5,65 Molise 14,22 16,55 15,36 3,26 0,73 2,03 10,3 14,47 12,34 Campania 20,02 26,89 23,28 7,92 4,23 6,17 11,97 22,04 16,74 Puglia 15,4 15,41 15,41 6,86 7,59 7,21 8,42 6,17 7,36 Basilicata 12,31 6,26 8,6 4,93 3,08 3,79 7,34 2,94 4,64 Calabria 42,34 47,51 44,36 11,8 14,17 12,73 30,39 31,55 30,84 Sicilia 3,91 7,49 5,28 1,01 3,27 1,87 2,73 3,23 2,92 Sardegna 2,89 2,5 2,74 1,37 0,11 0,9 1,47 2 1,67 ITALIA 10,17 8,24 9,19 3,18 1,45 2,3 6,48 5,13 5,79 Fonte: ns elaborazioni su dati INEA

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Italia

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero import Italia

Milioni di euro Commercio estero export Abruzzo Valore % 2012 Germania 19,7 Stati Uniti d'america 13 Totale export: 487,3 mio Milioni di euro Francia 12,4 Regno Unito 8,9 Canada 5,5 Giappone 4,1 Belgio 3,7 Paesi Bassi 3,3 Svizzera 2,8 Spagna 2,5 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Commercio estero import Abruzzo Francia 10,3 Spagna 9,6 Irlanda 9,3 Germania 9,2 Paesi Bassi Valore % 2012 7,4 Indonesia 7,3 Stati Uniti d'america 6,9 Australia 4,7 Danimarca 2,9 Canada 2,6 Totale import: 424,6 mio Milioni di euro Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Abruzzo per principali prodotti

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Abruzzo per principali prodotti

L innovazione nell agroindustria i primi risultati provvisori delle elaborazioni su 36 imprese del Consorzio AGIRE Per queste prime provvisorie elaborazioni sono stati utilizzati i dati di 36 delle 89 aziende del consorzio Agire (Imprese agricole, Imprese agroindustriali e Altre Produzioni e commercializzazioni alimentari); tali imprese, nel periodo 2010-2011, hanno mostrato un aumento del fatturato di circa il 6%; vi è invece la diminuzione del 21,3% del fatturato delle microimprese. Fatturato medio Tipo di impresa 2009 2011 Var. % 2009-2011 FATURATO (MILIONI) GRANDE 622.651.000,00 661.847.500,00 6,3 MEDIA 26.466.993,65 26.894.954,42 1,6 <50 PICCOLA 3.452.119,38 3.721.197,07 7,8 <10 MICRO 279.978,90 219.874,21-21,5 <2 Totale 47.798.577,71 50.615.304,49 5,9 Fonte: nostre elaborazioni su DB AGIRE Numero medio occupati Tipo di impresa 2009 2011 Var. % 2009-2011 OCCUPATI GRANDE 538 644 19,7 MEDIA 102 114 11,8 < 250 PICCOLA 13 14 12,2 < 50 MICRO 2 3 20,6 < 10 In termini di dinamiche occupazionali, le grandi imprese del Consorzio Agire registrano un aumento degli occupati del 19,7%, in linea con le dinamiche positive del fatturato; le medie e piccole imprese sono caratterizzate da dinamiche più attenuate ma sempre positive. tipo di azienda n. GRANDE 3 MEDIA 5 PICCOLA 9 MICRO 17 Totale complessivo 36 Totale 56 66 17,2 Fonte: nostre elaborazioni su DB AGIRE

Introduzione di Innovazioni Tecnologiche nel triennio 2009-2011 Prodotti tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo no 0,0% 0,0% 11,1% 17,6% 50,0% 13,9% si 100,0% 80,0% 88,9% 64,7% 50,0% 75,0% nd 0,0% 20,0% 0,0% 17,6% 0,0% 11,1% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% Tre aziende su quattro ha effettuato nel periodo considerato innovazioni di prodotto, con percentuali crescenti al crescere della dimensione aziendale; le innovazioni dei servizi offerti riguardano invece solamente un terzo del campione e, in particolare, risultano maggiormente realizzate nelle medie imprese.

Gli obiettivi prioritari delle imprese OBBIETTIVI PRIORITARI (punteggio da 0=obbiettivo non presente a 5=obbiettivo prioritario) Punteggi medi per tipo di azienda Sviluppo dei mercati e internaz.ne Miglioramento dell'organizz.ne interna Miglioramento dell'organizz.n e comm.le Miglioramento Miglioramento dei prodotti dei processi GRANDE 5,0 5,0 5,0 4,5 4,0 MEDIA 3,8 5,0 4,5 4,0 3,8 PICCOLA 4,6 4,1 3,8 3,1 4,3 MICRO 3,5 3,9 3,3 2,3 3,9 Totale complessivo 3,6 4,1 3,8 3,0 4,0 Il miglioramento dei prodotti appare l obbiettivo prioritario delle aziende del campione, anche se nel caso delle piccole imprese è più rilevante lo sviluppo dei mercati e l internazionalizzazione e in quello delle micro imprese risulta di uguale importanza quello del miglioramento dell organizzazione commerciale, obbiettivo indicato complessivamente come secondo in ordine di importanza.

Effetti dell'innovazione tecnologica nel triennio 2009-2011 IMPORTANZA (3=ALTA.0=NULLA) GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo Aumento del numero dei prodotti e servizi offerti alla clientela 3,0 3,0 3,0 2,8 3,0 2,9 Miglioramento della qualità dei propri prodotti e servizi 3,0 2,8 2,7 2,7 1,3 2,7 Maggiore capacità di produzione o di fornitura di servizi 2,5 2,6 2,6 2,5 2,8 2,6 Accesso a nuovi mercati o aumento della propria quota di mercato 2,3 3,0 2,8 2,3 2,3 2,5 Maggiore flessibilità nella produzione o nella fornitura di servizi 2,0 2,8 2,4 2,1 2,7 2,4 Adeguamento a normative e standard 1,0 2,2 1,8 1,4 1,8 1,7 Riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto 2,0 2,0 1,3 1,7 0,7 1,6 Riduzione dell'impatto ambientale o del rischio di incidenti sul lavoro 1,0 2,2 1,6 1,3 1,7 1,6 Riduzione dei costi di materiali ed energia per unità di prodotto 2,0 1,8 1,1 1,4 0,5 1,3 In questa tabella sono evidenziati i valori al di sopra della media, che indicano la differenziazione tra le tipologie di impresa dell importanza dei diversi effetti dell innovazione tecnologica nel periodo considerato

Innovazione Tecnologica di processo introdotta nel triennio 2009-2011 a) Processi di produzione tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 66,7% 80,0% 66,7% 52,9% 50,0% 61,1% no 33,3% 0,0% 33,3% 35,3% 50,0% 30,6% nd 0,0% 20,0% 0,0% 11,8% 0,0% 2,8% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% b) Sistemi di logistica, metodi di distribuzione tecnologicamnete nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 33,3% 40,0% 55,6% 17,6% 50,0% 33,3% no 66,7% 40,0% 33,3% 41,2% 50,0% 41,7% nd 0,0% 20,0% 11,1% 41,2% 0,0% 19,4% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% c) altri processi tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 66,7% 40,0% 55,6% 11,8% 0,0% 30,6% no 33,3% 20,0% 22,2% 35,3% 100,0% 33,3% nd 0,0% 40,0% 22,2% 52,9% 0,0% 30,6% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% Le piccole e medie imprese appaiono mediamente più dinamiche rispetto alle grandi e alle micro imprese nell introduzione di nuovi processi di produzione e nella logistica

Importanza dei fattori di ostacolo nel triennio 2009-2011 (3= alta.0=nulla) GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo Mancanza di risorse finanziarie 0,67 2,00 1,75 2,38 1,29 1,84 Mancanza di fonti di finanziamento 1,33 2,25 2,00 2,31 1,68 2,03 Costi di innovazione troppo elevati 1,33 2,20 1,88 1,83 1,43 1,81 Mancanza di personale qualificato 1,00 1,75 1,13 1,33 0,86 1,17 Mancanza di informazioni sulle tecnologie 0,67 1,75 1,25 1,08 1,61 1,31 Mancanza di informazione sui mercati 0,67 1,75 2,00 1,50 1,86 1,49 Difficoltà di individuare partner 1,67 1,33 1,43 1,33 1,89 1,44 Mercati dominati da imprese consolidate 0,67 1,25 1,71 1,92 1,57 1,54 Domanda insufficiente di prodotti/servizi innovativi 1,00 1,00 1,14 1,50 0,93 1,18 Innovazioni già introdotte in precedenza 0,50 0,75 0,86 1,42 0,68 1,00 Non si riitene necessario innovar eper soddisfare la domanda 0,50 0,75 0,71 0,92 0,68 0,79 La scarsa possibilità di accesso a risorse finanziarie e i costi troppo elevati appaiono i principali ostacoli all innovazione da parte delle imprese del campione nel periodo considerato, con l eccezione delle grandi imprese che invece individuano come maggiore difficoltà quella di individuare partner per introdurre le innovazioni. La mancanza di informazione sui mercati è percepita come limite all adozione di innovazione, in particolare da parte delle piccole e medie imprese

Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL QUADRO STRUTTURALE DELL AGRICOLTURA ABRUZZESE

Variazioni intercensuarie delle aziende agricole 1982-2010 Territorio 1982 1990 2000 2010 var 2010/2000 Abruzzo 113.686 101.099 76.629 66.837-12,8% Nord-ovest 444.349 361.576 220.145 145.243-34,0% Nord-est 527.900 466.161 367.052 251.859-31,4% Centro 527.042 488.658 423.085 252.012-40,4% Sud 1.087.794 1.023.120 929.514 691.281-25,6% Italia 3.133.118 2.848.136 2.396.274 1.620.884-32,4% Variazioni intercensuarie della SAU 1982-2010 Territorio 1982 1990 2000 2010 var 2010/2000 Abruzzo 553.108 520.159 431.031 453.629 5,2% Nord-ovest 2.626.162 2.409.918 2.243.193 2.096.985-6,5% Nord-est 2.894.697 2.807.025 2.632.288 2.471.852-6,1% Centro 2.882.694 2.684.816 2.435.200 2.191.651-10,0% Sud 4.439.481 4.168.539 3.571.517 3.554.349-0,5% Italia 15.972.746 15.025.954 13.181.859 12.856.048-2,5%

La SAU media dal 1982 al 2010 Negli ultimi trent anni in Abruzzo si sono perse quasi 60 mila aziende, 10 mila solo nell ultimo decennio. Nello stesso periodo non vengono più coltivati oltre 100 mila ettari, anche se rispetto al 2000 la SAU è cresciuta. La perdita di aziende tra il 2010 e il 2000 si è registrata in prevalenza nelle zone di montagna (-25,7%), mentre nelle aree collinare il calo è stato meno accentuato (-8,7%). Nel 2010 sono cresciute le aziende con terreni in affitto (+73,8%), e parallelamente sono diminuite le aziende con terreni di sola proprietà (-22,7%). Le aziende zootecniche sono dimezzate rispetto al censimento del 2000, con cali evidenti per gli allevamenti suinicoli (-85%), con ovicaprini (-63%) e con bovini (-33%). La SAU media delle aziende agricole abruzzesi non supera i 7 ettari, sono molto più piccole delle aziende del nord (oltre i 12 ha), anche se leggermente più grandi di quelle meridionali (5 ha). Il processo di riorganizzazione fondiaria è stato molto meno accentuato rispetto alle altre regioni del centro nord, dove la SAU media in alcuni casi è triplicata, mentre in Abruzzo è cresciuta solo del 20% negli ultimi decenni.

Utilizzazione dei terreni L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo % L utilizzazione delle superfici agricole superficie totale (sat) 344.059 128.666 67.590 146.885 687.200 100,0% superficie agricola utilizzata (sau) 197.066 88.167 54.531 113.865 453.629 66,0% seminativi 44.019 58.302 29.485 49.851 181.657 40,0% cereali 11.693 24.779 11.970 23.484 71.927 39,6% legumi secchi 412 1.417 596 1.974 4.399 2,4% patata 3.545 10 39 67 3.661 2,0% barbabietola da zucchero 19 371 172 117 679 0,4% piante sarchiate da foraggio 9.. 5 10 24 0,0% piante industriali 173 2.230 599 496 3.497 1,9% ortive 8.247 2.207 1.567 910 12.932 7,1% fiori e piante ornamentali 8 81 43 19 151 0,1% piantine 16 13 25 30 84 0,0% foraggere avvicendate 18.043 22.957 10.480 12.887 64.367 35,4% sementi 17 44 101 255 417 0,2% terreni a riposo 1.838 4.193 3.889 9.600 19.521 10,7% coltivazioni legnose agrarie 2.901 11.710 15.952 49.906 80.469 17,7% vite 442 2.609 3.185 26.265 32.501 40,4% olivo per olive da olio e da tavola 1.815 7.790 11.872 21.506 42.983 53,4% agrumi 0 1 10 21 32 0,0% fruttiferi 454 937 607 2.004 4.002 5,0% vivai 28 25 43 79 174 0,2% altre coltivazioni legnose agrarie 162 347 236 27 771 1,0% orti familiari 281 647 548 950 2.425 0,5% prati permanenti e pascoli 149.866 17.507 8.547 13.158 189.078 41,7% arboricoltura da legno 276 1.537 403 323 2.538 0,4% boschi annessi ad aziende agricole 118.242 29.050 7.198 20.681 175.170 25,5% superficie agricola non utilizzata 17.634 4.171 3.451 7.495 32.750 4,8% altra superficie 10.841 5.742 2.007 4.522 23.112 3,4% Di 687 mila ettari di superficie agricola totale (SAT), il 66% è utilizzato ad uso agricolo (SAU). Dei 454 mila ettari di SAU il 40% è destinato a seminativi, quasi il 18% a legnose agrarie e circa il 42% a prati pascoli. I seminativi (182 mila ettari) sono rappresentai per quasi il 40% da cereali, il 35% da foraggere avvicendate, e il 9% da colture ortive e pataticoltura. Le piantagioni agricole sono costituite essenzialmente dall olivicoltura (53%) e della viticoltura (40%). Dei circa 13 mila ettari ad ortaggi, quasi il 64% si trova nella provincia de L Aquila, in prevalenza nel Fucino. La viticoltura (oltre 32 mila ettari) è concentrata in provincia di Chieti (81%), come pure il 50% dell olivicoltura regionale (43 mila ettari). Dei 197 mila ettari di SAU della provincia de L Aquila oltre il 76% è destinato a prati e pascoli permanenti, quindi solo il 24% viene effettivamente coltivato. Secondo i dati del Censimento del 2010 oltre 175 mila ettari di bosco sono annessi alle aziende agricole.

L andamento della SAU per zona altimetrica SAU per zona altimetrica - Abruzzo 1980-2010 (ha) L aumento della SAU negli ultimi 10 anni (+5,2%) è da attribuirsi prevalentemente alle aree di montagna (+9,3%) mentre nelle aree di collina interna e litoranea l aumento è minimo (+1,5% e +0,1%) L aumento nelle aree di montagna è legato all aumento dei prati permanenti e dei pascoli (+13%) Vi è comunque una redistribuzione dell uso del suolo tra colture in tutte le zone altimetriche: Diminuzione dei cereali Aumento delle foraggere avvicendate Aumento dell olivo e diminuzione della vite Aumento delle ortive (montagna) e legumi secchi Scomparsa della barbabietola da zucchero Principali colture: Montagna (ha) Collina interna (ha) Collina litoranea (ha)

Consistenza ed evoluzione degli allevamenti bovini ed ovini Numero di capi bovini per zona altimetrica - 1980-2010 (ha) Aziende con allevamenti bovini Zona altimetrica Numero Var. % 2000/10 Numero medio capi Montagna 1.777-17% 22 (16) Collina interna 1.258-42% 19 (13) Collina litoranea 950-42% 16 (12) Numero di capi ovini per zona altimetrica - 1980-2010 (ha) Aziende con allevamenti ovini Zona altimetrica Numero Var. % 2000/10 Numero medio capi Montagna 1.620-49% 98 (59) Collina interna 895-70% 37 (19) Collina litoranea 642-76% 28 (13)

Le caratteristiche economiche delle aziende agricole abruzzesi Tipologia imprese agricole Dimensione Economica Giornate lavoro Superficie Agricola Utilizzata Aziende Abruzzo Italia Abruzzo Italia Abruzzo Italia Abruzzo Italia Non imprese (< 10.000 euro di PS) 10,9 6,5 36,2 28,6 21,7 17,2 72,3 67,0 Imprese medio piccole (10-20.000 euro di PS) 7,6 5,2 13,9 11,7 9,4 9,4 10,3 11,1 Imprese medio grandi (>20.000 euro di PS) 81,5 88,3 49,9 59,7 68,9 73,4 17,4 21,9 Fonte: nostre rielaborazioni su lavoro realizzato da F. Sotte (Politecnico di Ancona) e A. Arzeni (INEA), pubblicato su www.agriregioneeuropa.it

Dinamica del Valore Aggiunto (valori correnti) Produzione totale, del VA e dei Consumi intermedi cfr. Abruzzo - Italia (2007=100) Il Valore Aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura abruzzese è pari a 583 milioni di Euro Rappresenta il 2,25% del VA dell agricoltura italiana Il VA è pari al 50,4% del valore della produzione (in Italia 52,6%) I consumi intermedi sono pari al 49,6% della produzione (in Italia 47,4%) Posta pari a 100 la produzione agricola del 2007 la produzione abruzzese è aumentata di più di quella italiana (111 vs 105) Così anche il Valore Aggiunto (107), che invece in Italia è diminuito (98) I consumi intermedi sono cresciuti di circa il 15%

Indicatori medi aziendali per ordinamento tecnico economico (OTE) Seminativi Cerealicoltura Ortofloricolt. Viticoltura Olivicoltura Fruttiferi Erbivori Bovini da latte Granivori Miste coltivazioni allevamenti Abruzzo Indicatori tecnici Intensità del lavoro (SAU/UL) 9,3 22,8 3,9 5,4 5,8 6,2 35,0 Grado intensità zootecnica (UBA/UL) 0,2 0,1 0,0 0,1 0,0 0,4 28,3 Livello di meccanizzazione (KW/SAU) 14 6 28 18 17 19 3 Intensità di meccanizzazione (KW/UL) 93 131 69 75 87 86 63 Indicatori economici 15,3 11,6 22,8 11,4 24,6 48,2 9,3 6,1 11 13 10 15 92 64 102 84 Produttività totale terra (RTA/SAU) 5.871 1.465 13.051 4.601 2.288 4.407 1.658 5.461 18.541 2.216 5.773 Produttività netta della terra (VA/SAU) 3.728 936 5.724 3.164 1.598 3.058 1.194 3.371 7.345 1.336 3.296 Redditività netta della terra (RN/SAU) 2.715 708-135 1.978 1.214 2.227 931 2.698 4.809 889 1.772 Produttività lorda totale lavoro (RTA/UL) 35.976 31.454 30.691 20.185 12.811 20.288 33.208 51.033 64.878 28.656 30.367 Rendimento lavoro aziendale (VA/UL) 23.388 18.652 19.417 13.728 8.867 13.884 23.632 33.859 23.709 17.700 19.362 Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) Fonte: RICA 2011 19.465 15.933 15.453 8.564 6.696 10.668 18.313 28.560 17.327 12.001 14.780 Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 Seminativi Cerealicoltura Ortofloricoltura Viticoltura Olivicoltura Fruttiferi Erbivori Bovini da latte Granivori Miste coltivazioni ed allevamenti Abruzzo

Trend degli indicatori medi aziendali in Abruzzo 2008/2011 Annualità 2008 2009 2010 2011 Indicatori tecnici Intensità del lavoro (SAU/UL) 16,2 19,7 15,2 11,4 Grado intensità zootecnica (UBA/UL) 11,5 12,2 9,8 6,1 Livello di meccanizzazione (KW/SAU) 15 15 15 15 Intensità di meccanizzazione (KW/UL) 103 107 96 84 Indicatori economici Produttività netta della terra (VA/SAU) 5.432 4.995 4.214 3.296 Redditività netta della terra (RN/SAU) 3.052 2.551 3.064 1.772 Rendimento lavoro aziendale (VA/UL) 30.817 26.689 27.480 19.362 Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) 21.941 17.526 21.038 14.780 Fonte: RICA 2011

Aziende con commercializzazione dei prodotti aziendali diretta al consumatore in azienda fuori azienda aziende agricole altri canali di commercializzazione agroindustria commercio oranismi associativi L'Aquila 1.858 620 1.421 394 2.299 615 5.128 Teramo 5.737 1.442 4.175 609 4.677 472 10.865 Pescara 3.167 685 1.179 416 2.580 1.209 6.214 Chieti 4.706 1.669 2.013 926 8.282 11.191 20.524 Abruzzo 15.468 4.416 8.788 2.345 17.838 13.487 42.731 Incidenza percentuale sul totale delle aziende totale L'Aquila 22,3% 7,4% 17,1% 4,7% 27,6% 7,4% 61,6% Teramo 37,9% 9,5% 27,6% 4,0% 30,9% 3,1% 71,8% Pescara 25,9% 5,6% 9,6% 3,4% 21,1% 9,9% 50,8% Chieti 15,1% 5,4% 6,5% 3,0% 26,6% 35,9% 65,9% Abruzzo 23,1% 6,6% 13,1% 3,5% 26,7% 20,2% 63,9%

Aziende con vendita di prodotti aziendali territorio cereali e p.i. ortaggi e patate uva da vino olive da olio foraggi animali vivi latte e formaggi vino olio L'Aquila 1.442 1.692 108 85 1.314 1.516 334 123 571 Teramo 5.515 613 435 386 3.673 1.793 315 420 4.851 Pescara 2.376 434 822 1.375 1.085 934 182 156 2.730 Chieti 5.679 954 10.237 8.716 1.302 854 240 224 4.069 Abruzzo 15.012 3.693 11.602 10.562 7.374 5.097 1.071 923 12.221 Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 17,3% 20,3% 1,3% 1,0% 15,8% 18,2% 4,0% 1,5% 6,9% Teramo 36,4% 4,0% 2,9% 2,5% 24,3% 11,8% 2,1% 2,8% 32,0% Pescara 19,4% 3,6% 6,7% 11,3% 8,9% 7,6% 1,5% 1,3% 22,3% Chieti 18,2% 3,1% 32,9% 28,0% 4,2% 2,7% 0,8% 0,7% 13,1% Abruzzo 22,5% 5,5% 17,4% 15,8% 11,0% 7,6% 1,6% 1,4% 18,3%

Aziende con attività connesse agriturismo fattorie sociali fattorie didattiche trasformazione p. vegetali trasformazione p. animali contoterzismo L'Aquila 107 25 19 192 154 49 567 Teramo 183 20 15 51 84 133 468 Pescara 108 10 11 45 82 68 355 Chieti 142 10 15 68 36 192 497 Abruzzo 540 65 60 356 356 442 1.887 Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 1,3% 0,3% 0,2% 2,3% 1,8% 0,6% 6,8% Teramo 1,2% 0,1% 0,1% 0,3% 0,6% 0,9% 3,1% Pescara 0,9% 0,1% 0,1% 0,4% 0,7% 0,6% 2,9% Chieti 0,5% 0,0% 0,0% 0,2% 0,1% 0,6% 1,6% Abruzzo 0,8% 0,1% 0,1% 0,5% 0,5% 0,7% 2,8% totale

Aziende con coltivazioni DOP/IGP vite per uva di qualità olivo ortaggi e altri seminativi altre coltivazioni totale L'Aquila 179 1 40 27 233 Teramo 637 22 28 0 649 Pescara 799 350 4 3 1.068 Chieti 6.312 144 4 1 6.403 Abruzzo 7.927 517 76 31 8.353 Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 2,2% 0,0% 0,5% 0,3% 2,8% Teramo 4,2% 0,1% 0,2% 0,0% 4,3% Pescara 6,5% 2,9% 0,0% 0,0% 8,7% Chieti 20,3% 0,5% 0,0% 0,0% 20,6% Abruzzo 11,9% 0,8% 0,1% 0,0% 12,5%

Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese I CONSUMI ALIMENTARI

Consumi: la fiducia dei consumatori Il clima di fiducia dei consumatori, sulla base dei dati forniti dall Istat (indicatori in base 2005=100) è in peggioramento. Diminuisce infatti la fiducia sia del quadro economico generale sia di quello relativo al clima personale. In riferimento alla situazione economica del Paese, l indagine Istat (contrassegnata con i simboli ++, +, =, -, --, non risponde) mostra per il 2012 un generale clima di sfiducia rispetto al 2011. Il primo trimestre del 2013 mostra però una lieve ripresa rispetto al trimestre precedente, che però si traduce in una decisa contrazione se il dato viene confrontato con il primo trimestre del 2011 e del 2012. Per quanto riguarda il clima personale dei consumatori, peggiora il giudizio sul bilancio economico della famiglia, con una lieve ripresa del primo trimestre del 2013 rispetto al trimestre precedente, che però risulta essere di decisa riduzione se si considera il giudizio dei consumatori sul proprio bilancio familiare dei primi mesi del 2011 e del 2012. In questo quadro generale, è ipotizzabile un ripensamento delle famiglie sui comportamenti di acquisto ed evidentemente in questa possibilità si inserisce anche la sensazione di un mutamento nei comportamenti di acquisto di prodotti agroalimentari da parte dei consumatori italiani e quindi anche di quelli abruzzesi. Fiducia dei consumatori: attese sulla situazione economica dell Italia Fiducia dei consumatori: giudizi sul bilancio familiare Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Consumi: spesa delle famiglie per prodotti alimentari e totale beni Spesa per i consumi finali delle famiglie 2007-2011 (valori concatenati con anno di riferimento 2005) 102 100 98 96 94 92 90 Alimentari e bevande non alcoliche Bevande alcoliche, tabacco, narcotici Totale beni 88 86 84 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Indice dei prezzi al consumo La difficile congiuntura economica e il marcato aumento dei prezzi dei prodotti alimentari registrato nel 2012, acuendosi ancora di più nei primi mesi del 2013, hanno impattato negativamente sulle abitudini di consumo dei prodotti alimentari delle famiglie italiane. In ogni caso focalizzandoci sul 2012, esso si chiude con un incremento dei prezzi dei beni alimentari (+2,5%), comunque inferiore a quello dell indice generale (3,0%). Il calo dei redditi e la conseguente riduzione della capacità di spesa, della fiducia sulla capacità di ripresa del Paese e l aumento delle spese incomprimibili, nonché lo scenario di crisi economico-finanziaria internazionale, hannocontribuito in parte a modificare il comportamento di acquisto e consumo degli italiani. Codacons sottolinea: «l aumento dei prezzi è stata (per le famiglie) una stangata invisibile pari a oltre cinque volte quella dell Imu» indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (base 2010=100) - dati mensili Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Indice dei prezzi al consumo indice dei prezzi al consumo alimenti lavorati e non lavorati per l'intera collettività (base 2010=100) - dati mensili Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

I consumi delle famiglie mostrano negli ultimi anni una crescita a valori correnti molto significativa, anche se a valori concatenati si segnala una contrazione netta dei consumi. Questo andamento si è sostanziato in una complessiva riduzione, sia Spesa per consumi di generi alimentari Spesa per consumi di generi alimentari e bevande non alcoliche delle famiglie sul territorio economico miliardi di euro pure più marcata per i prodotti Composizione di origine della spesa animale. di alcuni generi alimentari (escl. bevande alcoliche) delle famiglie sul territorio economico milioni di euro Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Spesa per consumi di generi alimentari Indici di variazione dei consumi per principali generi alimentari delle famiglie sul territorio economico numeri indici 2000=100 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

Reddito disponibile e consumi delle famiglie Reddito disponibili pro-capite, valori a prezzi costanti (migliaia di euro) - Italia Consumi delle famiglie, variazioni percentuali tendenziali 16 15,5 15 14,5 14 13,5 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Riduzione dei redditi reali Diminuzione clima di fiducia Aumento spese obbligatorie Recessione dei consumi

Comportamento dei consumatori Quando compra i prodotti alimentari quanto è importante. Molto e abbastanza importante Qualità Prezzo Origine geografica Marca Unione Europea 96 91 71 47 Germania 98 83 74 31 Spagna 97 96 66 42 Francia 96 94 75 38 Italia 93 91 88 68 Gran Bretagna 96 92 52 36 Fonte: Eurobarometro 2012 88% gli italiani che ritengono importante l origine geografica del prodotto che acquistano

Comportamento dei consumatori Nonostante la crisi il consumatore italiano rimane comunque molto attento agli aspetti salutisti, al rispetto dell ambiente e di eticità dei prodotti acquistati Trend segmenti di offerta in Italia* Fonte: Coop su dati Nielsen, 2012

Evoluzione del numero di punti vendita alimentari al dettaglio Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud-Isole Italia Frutta e verdura 4.020 3.362 4.239 8.992 20.613 Carni e di prodotti a base di carne 5.951 3.761 5.400 17.769 32.881 Pesci, crostacei e molluschi 741 730 1.504 5.520 8.495 Pane, torte, dolciumi e confetteria 3.323 2.242 2.060 4.143 11.768 Bevande 1.387 1.014 1.398 1.986 5.785 Fonte: INEA

Numero e superficie dei supermercati e degli ipermercati in Italia, per aree geografiche Nord-Ovest Nord-Est Centro (incluso Sardegna) Sudn(incluso Sicilia) Totale Italia SUPERMERCATI Numero 1787 1812 1981 2771 8351 Superficie (mq) 1.720.371 1.640.845 1.764.334 2.106.880 7.232.430 Sup. media (mq) 963 906 891 760 866 Sup. /1.000 ab 107 142 130 110 119 IPERMERCATI Numero 349 205 157 144 855 Superficie (mq) 1.837.322 934.762 715.779 742.896 4.230.759 Sup. media (mq) 5265 4560 4559 5159 4948 Sup. /1.000 ab. 115 81 53 39 70 TOTALE IPER + SUPER Numero 2.136 2.017 2.138 2.915 9.206 Superficie (mq) 3.557.693 2.575.607 2.480.113 2.849.776 11.463.189 Sup. media (mq) 1.666 1.277 1.160 978 1.245 Sup. /1.000 ab. 222 223 183 148 189 SUPERETTE Numero 2.864 2.797 3.546 5.921 15.128 Superficie (mq) 588.550 532.893 704.622 1.245.804 3.071.869 Sup. media (mq) 205 191 199 210 203 Sup. /1.000 ab. 37 46 52 65 51 Fonte: INEA DISCOUNT Numero 1115 969 1135 1341 4560 Superficie (mq) 669.890 596.137 680.165 779.755 2.725.947 Sup. media (mq) 601 615 599 581 598 Sup. /1.000 ab. 42 52 50 41 45

Considerazioni conclusive PAC: minori fondi sul I Pilastro, ma con grande variabilità a seconda del criterio di distribuzione regionale che sarà adottato Maggiori fondi sul II Pilastro (Psr 2014-2020) Abruzzo: prevedibile aumento relativo di fondi rispetto alla precedente programmazione (SR, FSE, FESR) in quanto Regione in transizione (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media UE-27) Industria alimentare: crescita del fatturato (in controtendenza rispetto all industria manifatturiera nel complesso) Ma la dinamica del valore aggiunto è negativa (in Abruzzo più che nel resto d Italia) Anche la dinamica del numero di imprese (iscrizioni / cessazioni) è negativa in Abruzzo Crescono le esportazioni agroalimentari abruzzesi, diminuiscono le importazioni Diminuiscono i consumi alimentari (a prezzi costanti) Agricoltura: aumenta la SAU (dal 2000 al 2010) La produzione agricola abruzzese aumenta di più di quella italiana (2007/2011) Aumenta anche il Valore Aggiunto agricolo, che invece in Italia è diminuito I consumi intermedi sono cresciuti però di circa il 15% Peggiorano gli indicatori medi di redditività del settore (campione RICA)

Grazie dell attenzione!