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2006: SINTESI DI UN ANNO Il 2006 si è chiuso con un elevata crescita sia del PIL mondiale (+5,2%) che degli scambi commerciali (+9%). Il ritmo d espansione sta tuttavia rallentando, guidato dagli Stati Uniti a cui si sono affiancati, nel terzo trimestre, anche Europa e Cina. Le previsioni del Pil per il 2007 sono più caute: +4,5% la stima Prometeia. Le notizie sul mercato del lavoro e sui consumi negli Stati Uniti fanno figurare come esagerate le attese di una recessione. Il 2006 in America si è chiuso, infatti, con ritmi di espansione brillanti (+3,3%) e il motore è ancora una volta il ritmo di acquisto delle famiglie per beni e servizi: la spesa complessiva ha viaggiato a quasi il 5% annualizzato. La revisione della contabilità nazionale ha confermato per il Giappone la fragilità che emergeva da indicatori economici diversi e che ci aveva sempre indotto a formulare previsioni di sviluppo più caute rispetto a quelle dei mercati. La stima di crescita del Pil è ferma al 2,3% e nei prossimi anni questo dato si mostrerà piuttosto stazionario. 5 4 3 2 1 0 Andamento del PIL mondiale +5,2% 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 I

L Europa si sente un po meno dipendente dall economia Usa e più fiduciosa sulle proprie capacità di sviluppare un ciclo di crescita autonomo. L ottimismo dell area Euro è confermato dalla crescita del Pil, 2,8%, la più alta dal 2001. Tale incremento è determinato da una sostanziale tenuta degli scambi netti con l estero e da una forte ripresa della domanda interna, supportata dal ciclo degli investimenti e da un miglioramento del mercato del lavoro. L economia tedesca ha chiuso il 2006 in grande ripresa consentendo al paese di ridurre il deficit pubblico sotto i limiti dettati dal Trattato di Maastricht prima del previsto. Dietro ai dati e all andamento della crescita si nasconde un elemento decisivo: un netto recupero della produttività. Secondo l ultimo rapporto di previsione Prometeia, il prodotto interno lordo della Germania è aumentato del 2,9%, in linea con le previsioni degli economisti. Il dato del 2006 è il migliore dal 2000, quando il Pil tedesco era cresciuto del 3,2%. Dietro a queste cifre si nascondono un aumento dei consumi dello 0,6% e delle esportazioni reali del 12,4%, un incremento degli investimenti in macchinari del 7,3% e soprattutto un balzo della produttività dell 1,8%. Tutto questo è frutto del grande sforzo fatto dalla Germania per tornare competitiva: riducendo il costo del lavoro, delocalizzando parte della produzione, migliorando l efficienza. In netto ridimensionamento il ritmo di espansione del Pil francese (+2%) rispetto ai risultati osservati nella prima parte dell anno. Anche se la decelerazione dell economia rimane in linea con il resto dei grandi paesi europei, l intensità della stessa segnala una certa fragilità, non tanto per mancanza di sostegno della domanda di beni di consumo, piuttosto per il deterioramento della performance delle esportazioni che si riflette ancora in una deludente crescita della produzione industriale. Il rallentamento congiunturale a livello internazionale non ha riguardato l economia spagnola, che mostra ancora elevati ritmi di crescita del Pil (+3,9%). Condizioni monetarie meno restrittive che negli altri paesi europei e una robusta crescita dell occupazione sostengono una dinamica dei consumi più vivace di quella che sembra caratterizzare il reddito disponibile. Non ci sono segnali di miglioramento della competitività di prezzo, anche se le esportazioni reali mostrano ritmi di crescita più elevati che in passato, beneficiando sensibilmente della ripresa del ciclo economico europeo. Prosegue anche la crescita economica nel Regno Unito (Pil 2006 +2,7%), guidata soprattutto dalla domanda interna. Accanto all aumento degli investimenti produttivi, legati al vigore dell attività economica mondiale, si registra la forte II

ripresa dei consumi delle famiglie. In linea con il ciclo mondiale si prevede, nel 2007, un lieve rallentamento della crescita (+2,6%). La seconda metà dell anno ha visto un andamento più contenuto rispetto al passato dell economia cinese anche se il ritmo di crescita resta al 10,4%, trascinato da un comparto manifatturiero che permane relativamente più forte di quelli agricolo e dei servizi. Questa decelerazione appare essere frutto delle restrizioni poste in atto dalle autorità monetarie e fiscali: gli investimenti nell anno sono cresciuti meno che nel 2005. È verosimile il mantenimento anche nei prossimi anni di tassi di crescita elevati, ma probabilmente inferiori al 10 per cento, con una progressiva sostituzione di consumi e di investimenti come maggiore fonte di domanda rispetto all export. ANNO 2006: ANDAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI Stati Uniti Regno Unito Pil reale (var. %) 3,3 Pil reale (var. %) 2,7 Inflazione 3,2 Inflazione 2,3 Giappone Spagna Pil reale (var. %) 2,3 Pil reale (var. %) 3,9 Inflazione 0,2 Inflazione 3,6 Germania Italia Pil reale (var. %) 2,9 Pil reale (var. %) 1,9 Inflazione 1,8 Inflazione 2,1 Francia U.E.M. (12 paesi) Pil reale (var. %) 2,0 Pil reale (var. %) 2,8 Inflazione 1,9 Inflazione 2,2 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo 2007 - Nostre elaborazioni La crescita dei restanti paesi asiatici rimane robusta specie per India, Hong Kong e Indonesia. Nonostante ciò, l inflazione appare sotto controllo e questo consente una gestione della politica monetaria in senso non restrittivo da parte delle banche centrali di questi paesi. Gli economisti prevedono uno sviluppo ancora elevato anche se il 2007 sarà in rallentamento, sia per il minor contributo delle esportazioni nette della domanda mondiale, sia per una decelerazione della domanda interna dopo la sua crescita eccezionale del 2006. Le informazioni relative all economia della Russia, che indicano un Pil in crescita del 6,7% nel 2006, evidenziano un positivo sviluppo della domanda interna che è III

fortemente cresciuta sia nella componente dei consumi (vendite al dettaglio) che in quella degli investimenti con tassi superiori all 11%. Continua la crescita delle principali economie dell Europa centro-orientale aderenti all Unione Europea. Particolarmente positiva la congiuntura del maggiore di questi paesi, la Polonia, nel quale gli investimenti fanno segnare un forte recupero accanto a consumi che traggono una buona dinamica da aumenti di occupazione e progresso dei salari. Il tutto senza particolari tensioni inflazionistiche. La tenuta della crescita europea e tedesca in particolare potrà contribuire al mantenimento di elevati tassi di sviluppo per questi paesi, sia pure in rallentamento, rispetto a quelli del 2006, che riteniamo l anno di massima espansione. L America Latina ha visto un anno di crescita robusta un po in tutte le sue aree; per quanto riguarda i principali paesi è risultato in accelerazione il Brasile e in decelerazione il Messico. Nell area inoltre, se si esclude il Venezuela, l inflazione è rimasta contenuta e per lo più in calo. Le prospettive sono di un leggero rallentamento nel 2007, sia a causa della congiuntura internazionale, e specialmente americana, che potrà comportare una minor domanda soprattutto per il Messico, sia per la contrazione del prezzo delle materie prime. Nei dodici mesi del 2006 il quadro congiunturale italiano ha via via mostrato segni di solidità sempre più evidenti. Il tasso di incremento del Pil per lo scorso anno si è stabilizzato all 1,9%; un andamento così vivace non si registrava dal 2001. L economia italiana si starebbe dunque riportando su un sentiero di crescita in linea col prodotto potenziale grazie al contributo sia delle esportazioni nette che della domanda interna. ANNO 2006: LE COMPONENTI DELLA DOMANDA AGGREGATA IN ITALIA Var. % Pil reale 1,9 Spesa delle famiglie residenti 1,5 Spesa della A.P. e I.S.P. -0,3 Investimenti fissi lordi 2,4 - inv. in macchinari ed attrez. 2,7 - inv. in costruzioni 2,2 di cui residenziali 4,1 Esportazioni beni e servizi f.o.b. 5,5 Importazioni beni e servizi f.o.b. 4,5 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo 2007 IV

Da oltre un anno, in concomitanza con la forte espansione del commercio mondiale e, in particolare, con la ripresa della domanda interna in Germania, il recupero dei margini di competitività delle imprese (di prezzo ma anche per il processo di ristrutturazione e riposizionamento di parte della produzione industriale) ha favorito la ripresa delle esportazioni. Ripresa che si è trasmessa agli investimenti e che si è sommata ad una crescita sostenuta della spesa delle famiglie, favorita dal continuo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e da un incremento delle retribuzioni in termini reali. L inflazione è rimasta contenuta, nonostante il caro petrolio, contribuendo al recupero del clima di fiducia delle famiglie. Gli esperti prevedono un 2007 ancora in crescita; crescita però più moderata nel primo semestre dell anno, in concomitanza con la fase di rallentamento del ciclo economico internazionale ed europeo. La stima di variazione del Pil prevista per il prossimo triennio è di circa 1,6%. Passiamo ora ad analizzare brevemente gli andamenti economici riferiti ai principali settori, rilevati nel 2006, nella provincia di Biella. Industria. La produzione industriale nel 2006 ha fatto registrare finalmente un segno pienamente positivo (+2,6%). È ancora presto per poter ritenere superata definitivamente la fase di ristrutturazione del settore tessile, ma iniziano a vedersi i segnali di una ripresa stabile. Artigianato. Anche per l artigianato, nel corso del 2006, si sono evidenziati lievi miglioramenti nella produzione rispetto al 2005. Il settore però continua a mostrare un forte calo del numero di imprese nel comparto manifatturiero. Commercio. Il commercio biellese si è chiuso in controtendenza rispetto agli altri settori: si è registrato, infatti, un calo sia nelle vendite che nel numero di imprese attive. Edilizia. Nel 2006 il numero delle aziende operative ha continuato ancora a crescere. L analisi congiunturale rileva però i primi segnali di difficoltà dopo un periodo molto positivo con dinamiche anche differenti all interno del settore. Agricoltura. L annata agraria 2006 è stata caratterizzata da una forte siccità primaverile, seguita a fine giugno da una grandinata di forte potenza. Entrambi questi fenomeni hanno prodotto danni alle produzioni agricole, vitivinicole e florovivaistiche. V

Cooperative. Dai dati congiunturali, emersi dall indagine svolta dall Ufficio Studi camerale in collaborazione con Confcooperative e Legacoop Piemonte, si evidenzia il buono stato di salute del sistema cooperativo biellese: solo il 21% delle imprese ha registrato una diminuzione del volume d affari nel 2006 e le previsioni negative per il 2007 riguardano solo l 11% del campione. Turismo. Dopo un 2005 in calo, il turismo biellese è tornato a crescere: 230.823 presenze, pari a +3,1% sul 2005. Ottima la presenza durante le Olimpiadi invernali di Torino, buoni i flussi durante il periodo primaverile e, per i mesi estivi, i livelli turistici sono tornati nella norma. Credito. Nel corso del 2006 l attività di intermediazione in provincia di Biella ha evidenziato dinamiche molto differenti. Lo stock dei depositi bancari al 31 dicembre è calato dell 1,3% attestandosi a 2.082 milioni di euro. Gli impieghi raggiungono un ammontare complessivo, a fine 2006, di 4.063 milioni di euro, con un aumento dell 1,1% rispetto ai dodici mesi prima, in linea con una fase del ciclo economico sostanzialmente negativa e con un peggioramento anche dal lato degli indicatori finanziari; inoltre, si registra un forte aumento delle sofferenze (+60%). Per una più approfondita disamina, si rimanda a testi, tabelle e grafici contenuti nei singoli capitoli. VI