INTRODUZIONE La pallavolo è uno sport conosciuto e praticato in tutto il mondo e ad ogni età. Il pallavolista necessita di determinate caratteristiche fisiche, tecnico-tattiche per svolgere nel miglior modo la sua attività, e per raggiungere alti livelli di performance. Da molti anni pratico pallavolo a livello agonistico, ed essendo una studentessa di scienze motorie, ho avuto la curiosità e l esigenza visto il mondo del lavoro di cui farò parte, di avvicinarmi a determinate problematiche legate a chi pratica dello sport, ovvero in particolare la pallavolo. Nello sport a qualsiasi livello si verificano da sempre e sempre più frequentemente infortuni di vario genere, che colpiscono prioritariamente muscoli, tendini, legamenti e/o articolazioni che vengono maggiormente sollecitate nello sport in questione. Le cause sono molteplici, sia nei traumi diretti (contusioni), causati da cadute sul campo o da contatto con un agente esterno, sia soprattutto nei traumi indiretti, come strappi, contratture, stiramenti, dove il perché dell accaduto può essere collegato a conflitti di forze muscolari nel soggetto, questo a causa d uso improprio di attrezzi sportivi o allenamento eccessivo e/o sbagliato. La maggior parte delle problematiche dipende ed è conseguenza di tipologia di allenamento sbagliato, spesso non specifico o eccessivo per i distretti muscolari più sollecitati, mancato allungamento muscolare e potenziamento per le articolazioni più a rischio nel determinato sport. Mi sono posta molte domande a proposito di queste problematiche dello sportivo, ne sono stata colpita personalmente, e per questo ho intrapreso un indagine relativa alla prevalenza delle problematiche alla spalla nel pallavolista. Tutto ciò cercando di rilevarne i vari aspetti come le abitudini di allenamento dei soggetti intervistati, caratteristiche tecnico-specifiche legate allo sport della pallavolo, età, ore di allenamento e numero di sedute. Utilizzando i vari risultati si potrà così riuscire a capire come determinati fattori rilevati possano incidere sull insorgere di certe patologie, e da qui porre le basi per formulare programmazioni di interventi di prevenzione sia primaria che secondaria mettendo in luce così come l esercizio fisico possa essere di supporto per varie problematiche. 1
Il problema alla spalla nei giocatori di pallavolo, sia uomini che donne, è da sempre riconosciuto come uno dei più frequenti e ricorrenti fra i disturbi, visto l impegno costante di questa articolazione in ogni gesto basilare di questo sport. Infatti, se pur lievemente o per breve tempo, ogni giocatore ha sofferto di disturbi almeno una volta nella propria carriera. Parte cosi la mia inchiesta ponendo un questionario di indagine a 14 squadre e quindi a circa 150 atlete che praticano a livello agonistico il gioco della pallavolo. Spero che i risultati che emergeranno dalla mia modesta ricerca e di conseguenza le considerazioni seguenti a questa, possano essere di aiuto prima a me stessa come pallavolista, reduce da trauma alla spalla, e come futura laureata in scienze motorie. Mi auguro inoltre che ciò sia utile a tutti quelli che si interessano del mondo della pallavolo, atlete e allenatori, perché tutto questo ci faccia porre delle domande sul nostro operato, ci aiuti a valutare piccoli errori mai notati, e infine che riesca a rafforzare e migliorare le tipologie di allenamento come mezzo prioritario di prevenzione primaria per l atleta. 2
CAPITOLO 1 LA SPALLA 1.1 Anatomia della spalla L articolazione della spalla ha struttura anatomica il cui scheletro, composto da omero scapola e clavicola, si raccorda in due articolazioni fondamentali: la glenoomerale e l'acromion-claveare. Articolazione glenoomerale Articolazione acromion-claveare L'articolazione gleno-omerale possiede la particolarità di lavorare sospesa nel vuoto ed è costituita dall estremità sferoidale della testa omerale che ruota su una superficie della scapola, detta glena consentendo al braccio di compiere una rotazione vicina ai 360 nello spazio. L'articolazione acromion-claveare è formata dall estremità della clavicola e da una parte della scapola chiamata acromion; le due ossa si affrontano mantenendo il reciproco rapporto mediante una spessa capsula e robusti legamenti tesi fra di loro. Queste articolazioni, racchiuse da capsule fibrose, sono stabilizzate da un apparato legamentoso e muscolare assai complesso che garantisce alla spalla un ampio raggio di movimento nello spazio ed una potente e sicura leva articolare. 3
Il complesso muscolare, che consente la rotazione del braccio e la sua elevazione, è indicata come cuffia dei rotatori, cui è sinergico il muscolo deltoide. Mobilità del cingolo scapolo-omerale (Clicca sui disegni per visualizzare i movimenti) Elevazione Flessione ed estensione Mobilità dell'articolazione scapolo-omerale Elevazione Abduzione Adduzione Rotazione La duttilità articolare della spalla, associata alla possibilità di esprimere gran potenza, espone in numerose attività sportive (tennis, basket, pallavolo, baseball, golf, sci, football), le strutture anatomiche al rischio di lesioni. 4
Per meglio comprendere il carico funzionale che colpisce, durante l atto sportivo, le strutture articolari della spalla, basti pensare che l energia prodotta durante il servizio nella pallavolo è generata principalmente dalla muscolatura del tronco e del bacino ed in minima parte dal complesso funzionale spalla-arto superiore, anche se l energia residua viene in gran parte dissipata sulla struttura anatomica della spalla. Una semplice prova di quanto detto consiste nel lanciare una pallina restando in piedi e sfruttando il movimento di torsione del corpo ripetendo poi il lancio dal medesimo punto restando seduti, quindi con il tronco ed il bacino immobile. La distanza coperta dal secondo lancio, che ha sfruttato l energia prodotta esclusivamente dalla muscolatura della spalla e del braccio, sarà assai inferiore rispetto al primo. Le lesioni alla spalla possono essere di due tipi: da sovraccarico funzionale (sollecitazione articolare abnorme e/o eccessivamente ripetuta) traumatiche (cadute o colpi diretti). (35) (15) (16) 5
1.2 Il sovraccarico funzionale alla spalla: il problema basilare nel pallavolista La patologia da sovraccarico funzionale tipica del pallavolista è detta "spalla del lanciatore". Carichi di lavoro eccessivi per intensità e durata possono favorire la comparsa di sindromi dolorose ed evoluzione cronica, le cui sedi maggiormente interessate sono rappresentate dai tendini,cartilagini articolari ed ossa. La genesi del sovraccarico è determinata da fattori intrinseci:difetti di assialità, dismetrie arti inferiori, squilibri o deficit muscolari e/o da fattori estrinseci:errori di allenamento (gesto tecnico e/o intensità), uso attrezzature non idonee.(36) (19) Il sovraccarico funzionale è un'affezione dolorosa della spalla che colpisce atleti praticanti anche la ginnastica, la pallamano, i lanci, il tennis, il nuoto, il sollevamento pesi. Essa ripete i sintomi della periartrite scapolo-omerale, termine non corretto in questo caso, poiché non è coinvolta l'articolazione scapoloomerale. La spalla del lanciatore riconosce come suo fattore patogenetico quello micro traumatico cronico, che agisce sulle inserzioni dei muscoli della spalla, primo fra tutti i muscoli quello sovraspinoso e il capolungo del bicipite brachiale. Il dolore compare gradualmente senza alcun rapporto con un evento traumatico acuto. Tale dolore non è quasi mai spontaneo, ma è provocato dallo stesso movimento di abduzione della spalla. All'esame obiettivo va ricercato il punto doloroso preciso, ricerca non sempre facile per la presenza del muscolo deltoide che in alcuni atleti è particolarmente sviluppato. Si può meglio identificare l'inserzione dolorosa, invitando l'atleta ad assumere con il braccio la posizione di massima adduzione ed extrarotazione. Dall esame radiografico talora possono risultare alcune calcificazioni, generalmente localizzate in prossimità del muscolo sovraspinoso, che s'instaurano nel corso di anni assieme alle alterazioni degenerative del tendine determinate dal sovraccarico funzionale, protratto nel tempo. La spalla dolorosa del lanciatore va differenziata dall'infiammazione della borsa sottodeltoidea nella quale il dolore acuto non compare gradualmente, ma improvvisamente, dalla flogosi della capsula articolare, nella quale è presente anche una limitazione progressiva dei movimenti articolari e dalla nevralgia cervicobrachiale, nella quale il dolore si irradia fino al gomito ed alla mano. Per quanto concerne la terapia, l'affezione si giova della fisioterapia e ionoforesi con sostanze 6
antinfiammatorie e correnti antologiche. Per il miglioramento della sintomatologia, si può iniziare una specifica chinesi terapia attiva che dovrà concludersi con la remissione del dolore.(24) (39) 1.3 Condizioni patologiche della spalla La spalla può essere sede di numerose condizioni patologiche di origine traumatica oppure no. Cercherò di presentare e analizzare le condizioni patologiche che più comunemente necessitano di rieducazione funzionale e che comportano una riduzione della mobilità e della forza nella spalla.(17) 1.3.1- Lesione o rottura della cuffia dei rotatori L origine dei disturbi alla cuffia, oltre che da una causa traumatica violenta, può nascere da un'irritazione dei tendini dovuta all iperuso funzionale cui segue una fase di infiammazione, edema ed iperemia tissutale (aumento della vascolarizzazione nei tessuti articolari). Perdurando lo stimolo irritativo, quindi aumentando l edema, si restringe lo spazio articolare causando un conflitto tra il tendine e la parete ossea sovrastante durante il movimento; ciò perpetua la sofferenza del tendine facendolo degenerare sino alla rottura, parziale o completa. In tale caso si indicherà il danno come "lesione della cuffia dei rotatori" cui conseguiranno lesioni della cartilagine articolare dell omero e talora dell osso sottostante. Spesso l alterazione articolare conseguente alla lesione della cuffia produce l irritazione del capo lungo del bicipite brachiale e della guaina che l avvolge; l infiammazione che ne origina viene definita tenosinovite. La rottura in genere si verifica al di sopra dei 50 anni, può essere dovuta a traumi alla spalla in presenza di alterazioni dei tendini resi meno resistenti dalla senescenza. Il tendine che più spesso si rompe è quello sopraspinoso. 7
Sintomi Il dolore alla regione antero laterale della spalla aumenta con l attività sportiva e regredisce con il riposo, ed è l unico sintomo; con il passare del tempo, il dolore diviene continuo disturbando anche il riposo notturno. Diagnosi La diagnosi è basata su un accurata visita confortata da successivi esami quali ecografie/rmn. Trattamento Il trattamento è guidato dall estensione e profondità della lesione. Infatti, dal semplice riposo articolare associato a terapia fisica e farmacologia si può arrivare all indicazione chirurgica per i casi in cui vi siano lesioni della cuffia che non abbiano risposto alla fisiokinesiterapia ed alla terapia farmacologia o che siano di tale entità da essere riparabili solo chirurgicamente.(35) (3) 1.3.2- Sindrome da attrito La sindrome da attrito, detta anche sindrome da conflitto acromio-omerale, è dovuta ad un eccessiva ristrettezza dello spazio tra l acromion, e particolarmente il suo bordo anteriore, e la porzione laterale della testa dell omero. La ristrettezza può essere dovuta ad una particolare conformazione dell acromion, o ad un aumento dello spessore di questo margine per ossificazione di un legamento che su di esso si inserisce alternativamente. Lo spazio si può ridurre per la risalita della testa omerale conseguente a scarsa efficienza funzionale dei muscoli e tendini che contribuiscono a mantenere in sede la testa omerale. L effetto della ristrettezza dello spazio acromio-omerale fa si che si crei un eccessivo attrito tra i due componenti, ciò avviene soprattutto nei movimenti di elevazione ed abduzione del braccio dove la testa dell omero scivola sotto l acromion. La conseguenza di questo è un infiammazione cronica della borsa acromiale e dei tendini della cuffia, che possono andare incontro a fenomeni di usura da insulto 8
meccanico continuo. In questi casi il soggetto ha dolore soprattutto quando alza la spalla al livello o al di sopra della fronte.(17) Trattamento Inizialmente è fondato sui farmaci anti-infiammatori,fisioterapia e spesso,un ciclo di 1-3 infiltrazioni di un cortisonico nello spazio sotto acromiale. Se la sintomatologia non si risolve o si ripresenta può essere indicato il trattamento chirurgico a cielo aperto o artroscopia.(17) (39) 1.3.3- Instabilità Alcuni soggetti, invece di andare incontro e vere lussazioni hanno episodi di sublussazioni più o meno frequenti. Una sublussazione consiste nella dislocazione parziale della testa dell omero, che fuoriesce solo in parte dal suo posto e torna immediatamente al suo posto a seguito di un movimento spontaneo del paziente. La dislocazione parziale o totale della testa dell omero può verificarsi anteriormente o in altre direzioni. La causa della non stabilità della spalla è generalmente rappresentata da un eccessiva ampiezza della capsula articolare, che consente così alla testa dell omero spostamenti di diversa entità. A questo fattore si può associare una ridotta validità, o volume dei muscoli responsabili dell intrarotazione della spalla, considerato che nella maggior parte dei casi la direzione dell instabilità è anteriore. In questi casi i muscoli intrarotatori possono non contrastare adeguatamente l azione dei muscoli extrarotatori o può non esservi sinergismo nella contrazione dei due gruppi muscolari che favorisce così l abnorme mobilità della testa dell omero.(17) (24) (38) 9