REGGIO EMILIA TRA COMUNITÀ REALE E COMUNITÀ IDEALE: RIFLESSIONI SULL EDILIZIA SOCIALE DEL SECONDO DOPOGUERRA

Documenti analoghi
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

di pavimento residenziale (Slpr)

Storia dell urbanistica Il Problema della casa e la La legge 167/62

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Intervento Intervento Il Mulino Data Settembre Indirizzo Via Mulino Destinazione 1 Commerciale-Direzionale

Canapificio Martinelli 1857 Residence

Fa parte di un complesso immobiliare. PRESENZA DI CORPI ACCESSORI NO SI se SI, n.

OSPEDALE (CHIESA DI S. EUSEBIO)

ESAME DI STATO PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI ARCHITETTO OVO ORDINAMENTO - ARCHITETTO VECCHIO O INAMEN - SESSIONE GIUGNO 2008

ROMA CAPITALE. Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica Direzione Programmazione e Pianificazione del Territorio MUNICIPIO XVI

Lotto n. 1 Comune di Venezia - Complesso Immobiliare in Via Scarpa 960- Pellestrina

ZONA CORSICA-PONTE DI MEZZO un caso tipico di densificazione LE REGOLE PER ABUSARE?

TITOLO I - NORME GENERALI

Descrizione generale della proprietà

di cui alla Convenzione con l Unione dei Comuni Valli e Delizie e con il Comune di Argenta del Rep., con la quale sono stati stabiliti

Schede di rilevamento

TORINO Via Bistagno, 10. Palazzo uffici

P.R.G. VOLUMI ABBANDONATI. SCHEDE b CARTOGR AFIA INFOR MATIZZATA. COMUNE DI CORNUDA Provincia di Treviso

PIANO DI RECUPERO. RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED AMPLIAMENTO DI UN EDIFICIO AD USO SINGOLA ABITAZIONE ai sensi dell'art.3 della L.R.

PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO

Tipologie edilizie residenziali. Edifici isolati. Edifici a schiera. Edifici in linea. Edifici a torre. Edifici a ballatoio

Corso integrativo di preparazione all Esame di Stato per l abilitazione della libera professione di Geometra anno 2016

RISTRUTTURAZIONE EX COLONIA NANNINI Via del Casone, Calambrone - Pisa. PIANO DI RECUPERO (Ai sensi artt. 9 e 10 L.R.

1. Edilizia di base Tipo 1.1. Edificio a blocco

TITOLO I - NORME GENERALI

Piano Regolatore Generale

PERIZIA TECNICA DI STIMA

Perimetrazione del Centro di Antica e Prima Formazione del Comune di San Teodoro. Comune di: San Teodoro. Scheda 1/3

REGIONE DEL VENETO COMUNE DI JESOLO

Comune di Milano Assessorato allo Sviluppo del Territorio


LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE SPINE BIANCHE MATERA

COMUNE di MONDOLFO PIANO PARTICOLAREGGIATO DEI FABBRICATI RICADENTI IN ZONA AGRICOLA SCHEDA DI RILIEVO UBICAZIONE INQUADRAMENTO URBANISTICO

2. INSERIMENTO URBANO

2. Riconoscimento spazi attrezzature collettive tipo Localizzazione Rapporti con la residenza

soluzione B Edificazione con abitazioni plurifamiliari (isolate, case in linea, a corridoio, ballatoio)

COMUNE DI ARONA (Provincia di Novara)

COMUNE DI GENOVA Direzione Programmi di Riqualificazione Urbana e Politiche della Casa

I Giardini del Conte

PROGETTAZIONE AMBIENTALE corso integrato di Impianti Tecnici Progettazione Ambientale Prof. Sante Mazzacane Prof. Simona Cinti a.a.

PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA PER ALLOGGI A CANONE SOSTENIBILE CONTRATTI DI QUARTIERE III RIQUALIFICAZIONE URBANA AREE EX FNM

COMUNE DI SEDRINA PRATOMANO - 1

PIANO DI LOTTIZZAZIONE Via Dosso Faiti 2 RELAZIONE

Siena, viale Sardegna Immobile in costruendo

PGT del Comune di Verrua Po

COMUNE DI MONTECORICE

1) PREMESSA 2) DESCRIZIONE DEL LUOGO ATTUALE

Si vorrebbe ampliare una casetta indipendente unifamiliare in modo da renderla

Accordo Territoriale. Bologna, 18 Luglio Comune di Bologna. Comune di Bologna

Alma Mater Studiorum Università di Bologna A.A Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale

Il tuo quartiere sotto la lente di ingrandimento

IreBuilding S.r.l.s. Sede operativa: Via Genova n , Pescara (PE) - Tel C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle

Tribunale di Firenze Esecuzioni Immobiliari Rg. 270/00 Giudice Delegato Dott. D.Ammirati

Le case del Campolungo"

Specifiche Operative

LOTTO C CALOLZIOCORTE, VIA F.LLI CALVI

ITAS MUTUA QUARTIERE LE ALBERE EDIFICIO H4 OGGETTO DEL CONCORSO

Co-Housing vivere e condividere. materiale di ricerca di proprietà di Ilaria Marelli

Pag. 1/5 Sessione 9 Febbraio 2000 * * * * * * * *

Un pezzo di Bologna torna alla città

APPARTAMENTI AM IN COSTRUZIONE NELLA ZONA NORD DI BRESCIA

RELAZIONE TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

EDIFICIO AMMINISTRATIVO a BREGANZONA

Piano della città pubblica

P S C PIANO STRUTTURALE COMUNALE (L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.28)

REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO. Censim ento degli edifici di recente costruzione in am bito rurale

CURRICULUM VITAE. campani cristiana architetto

STUDIO DI PREFATTIBILITA AMBIENTALE

PROVINCIA DI VENEZIA Settore edilizia ACCORDO DI PROGRAMMA PER L AMPLIAMENTO E LA RISTRUTTURAZIONE DELLA CASERMA DELLA POLIZIA STRADALE DI MESTRE

ESERCITAZIONE SU PIANO DI ATTUAZIONE

Scheda di Sintesi Intervento

RELAZIONE FILOLOGICA

Proprietà Holding 18 s.r.l.

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI CUSAGO SETTORE EDILIZIA

Segrate, lo sviluppo dolce

Appartamento di 329 mq in vendita a

MONTORSO P.R.C. - P.I.

criteri di sostenibilità efficienza energetica

TABELLE ONERI E CONTRIBUTI. aggiornamento Maggio 2010

PIANO CASA. Bando F555 Pietralata

CONDOMINIO MARIATERESA COURMAISON, PRE SAINT DIDIER (AO)

Progetto. Prospetto LATERALE. Prospetto ANTERIORE. Pianta PIANO TERRA. Pianta PIANI 1 e 2 Prospetto POSTERIORE. Prospetto LATERALE

PERIZIA ESTIMATIVA IMMOBILIARE

ESPLORIAMO IL PARCO GUIDO VERGANI ESPLORIAMO IL PARCO

Ufficio Patrimonio RELAZIONE LOTTO 4 IMMOBILE IN VIA MARZOCCO N.44

ATTUAZIONE DEI PIANI DI GOVERNO DEL TERRITORIO NELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

AUTOSTRADE // per l ITALIA S.p.A. A14 BOLOGNA BARI TARANTO Tratto: Vasto Sud Termoli

Forme di governo del territorio: il piano urbanistico/1

EX MAGAZZINI DEL SALE DISAMPIERDARENA

RELAZIONE STORICA. (Pratica Edilizia n.245/2014 Committente: Vercelli Mauro)

PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA

D I R E Z I O N E T E R R I T O R I O E D AM B I E N T E

Consumo di suolo agricolo e degli spazi liberi

Sommario. Analisi di Traffico a Mortara

Tema Di Progetto. Programma Edilizio. Sito d Intervento. Laboratorio di Progettazione dei Sistemi Costruttivi e Ambiente (12 CFU)

SCHEDA DI RILEVAMENTO

UNITA IMMOBILIARE A CANNAREGIO 4650 VENEZIA Dati catastali: Venezia, Foglio12, Mappale 2884, sub 1

10 AMBITO PROGETTUALE AEROPORTO. Lavorare in team. Project manager: gruppo dirigenti: master plan e progettazione urbanistica: progettazione urbana:

PROGETTO DI RIQUALIFICA DELL EX SCALO DI PORTA GENOVA, MILANO

Transcript:

TRE QUARTIERI DI FORTE IDENTITA Lo spazio costruito può favorire aggregazione, relazioni, condivisione, mutualità, interscambio culturale e identificazione collettiva, ma con la stessa forza può contribuire alla negazione di ognuno di questi valori. Attraverso la lettura di tre quartieri di edilizia sociale realizzati a Reggio Emilia in epoche storiche differenti, proponiamo alcuni spunti di riflessione sull evoluzione del senso comunitario e sui diversi approcci progettuali al rapporto tra realtà privata e dimensione collettiva. PLANIMETRIA CATASTALE 1960 UTILIZZATA DALLA COOP. INGEGNERI E ARCHITETTI PER LO STUDIO DEL PRIMO PEEP DI QUARTIERE ROSTA NUOVA 1956-1962 Secondo settennio INA CASA Progetto: Franco Albini, Franca Helg, Enea Manfredini VILLAGGIO NEBBIARA ( VILLAGGIO ARCHITETTI ) 1960 Finanzamenti GESCAL Progetto: Cooperativa Ingegneri e Architetti di Reggio Emilia VILLAGGIO FOSCATO 1939-1988-1990 Istituto Autonomo Fascista per le Case Popolari Progetti: Ufficio Tecnico IAFCP Studio Manfredini Coop Ingegneri e Architetti RE RE01

QUARTIERE ROSTA NUOVA: la comunità alla base della ricostruzione Progetto: FRANCO ALBINI, FRANCA HELG, ENEA MANFREDINI - 1956 Alle origini del quartiere rosta nuova è il prg del 1949, firmato Albini, CAstiglioni e de CArlo. un piano all avanguardia per i tempi, basato su un equilibrato riordino delle funzioni della città pensata ancora come polo legato alla industrializzazione agricola. il piano non diventerà mai realmente operativo ma influenzerà fortemente il dibattito sui modi della ricostruzione urbana. dalla relazione del piano:...art. 97. Quando il piano delle abitazioni sarà attuato, la città risulterà costituita dalla federazione di cinque quartieri periferici e di quattro quartieri interni alle vecchie mura, con popolazione variabile da 3.000 a 9.000 abitanti, attrezzati di tutti i servizi necessari (asilo, scuola elementare, centro di quartiere, campi da gioco, mercato al minuto, negozi, cinematografo, verde pubblico). prg 1949 Albini, CAstiglioni, de CArlo IL NUOVO QUARTIERE E PENSATO COME UNA PARTE DI CENTRO STORICO il vuoto della strada genera il fronte edificato continuo foto AereA di un Centro storico italiano (bolzano) dove la strada si allarga nasce uno spazio ad uso collettivo rosta nuova: il primo schizzo di franco Albini rosta nuova: la bozza di progetto il portico è il filtro tra spazio privato e spazio pubblico foto AereA di un Centro storico italiano (bolzano) rosta nuova 1962: la strada si fa piazza rosta nuova: i portici re02

QUARTIERE ROSTA NUOVA: centro di vita e di servizi Progetto: FRANCO ALBINI, FRANCA HELG, ENEA MANFREDINI - 1956...il nuovo quartiere INA CASA prevede la soluzione dei seguenti problemi: a) creazione di un centro di vita e di servizi b) allacciamento alla città c) differenziazione del traffico interno di quartiere da quello assorbito dalla rete principale... d) creazione di nuclei di abitazioni secondo le diverse caratteristiche......il centro di vita è studiato nel baricentro del quartiere ed è costituito da slarghi e piazze sulle quali si affacciano la Chiesa e la canonica, il Cinema, il mercato del quartiere, il gruppo dei negozi, il centro sociale e l asilo......sono previsti... un campo per il gioco del calcio, giardini per il gioco dei piccoli e per il passeggio......il centro... è costituito da edifici a contatto l uno all altro, riprendendo il carattere delle vie cittadine...quelli in corrispondenza del sistema di piazze centrali hanno porticato e negozi al piano terreno... SCHIZZO DI PROGETTO CON INDIVIDUAZIONE DELLE DESTINAZIONI FUNZIONALI Franco Albini DISEGNI DI PROGETTO DEL CENTRO SOCIALE - Franca Helg TUTTE LE IMMAGINI SONO STATE FORNITE DALL ARCHIVIO MANFREDINI LETTURA DELLA COLLOCAZIONE DEGLI EDIFICI ADIBITI A SERVIZI DI QUARTIERE elaborazione grafica sulla planimetria del progetto realizzato RE03

QUARTIERE ROSTA NUOVA: il collegamento con la città, i percorsi e le tipologie degli edifici Progetto: FRANCO ALBINI, FRANCA HELG, ENEA MANFREDINI - 1956......I collegamenti col centro avverranno mediante la provinciale per Scandiano e la nuova strada di piano regolatore... che limita a ovest il quartiere e (lo) mette in comunicazione, verso nord, col quartiere Mirabello......il traffico interno del quartiere è nettamente differenziato dal traffico di collegamento......il sistema stradale principale del quartiere è formato da una diagonale che forma l asse direttrice di orientamento degli edifici e da un sistema secondario di circonvallazione. Viali pedonali completeranno la maglia favorendo l accesso da ogni punto del quartiere al suo centro... LETTURA DEI PERCORSI INTERNI E DEL VERDE PUBBLICO elaborazione grafica sulla planimetria del progetto realizzato PRINCIPALI VIE DI COLLEGAMENTO COL CENTRO CITTADINO... LETTURA DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE elaborazione grafica sulla planimetria del progetto realizzato...gli edifici al centro del quartiere... a contatto l un l altro come nelle strade cittadine... sono tutti a tre piani di abitazioni...quelli in corrispondenza del sistema di piazze centrali hanno porticato e negozi al piano terreno perciò la loro altezza effettiva è di quattro piani compreso il terreno......attorno al centro si prevede la fabbricazione di case isolate, si crea così una zona di congiunzione tra il centro del quartiere e il tessuto edilizio esistente......gli edifici di tre piani sono in muratura di mattoni faccia a vista; quelli di quattro piani fuori terra hanno una struttura portante di cemento armato per il piano dei negozi; prosegue per i piani superiori la muratura di mattoni faccia a vista... VEDUTA DEL CENTRO DEL QUARTIERE VEDUTA DELLA VIA PRINCIPALE VEDUTA DI UNA FACCIATA SULLA PIAZZA RE04

QUARTIERE ROSTA NUOVA: le abitazioni Progetto: FRANCO ALBINI, FRANCA HELG, ENEA MANFREDINI - 1956... CRITERI E MODALITA PER LA COSTRUZIONE DI ALLOGGI PER LAVORATORI...Gli alloggi dovranno avere almeno due esposizioni, preferibilmente opposte......ogni alloggio dovrà essere costituito da un locale di soggiorno, da una o più stanze da letto e da accessori...dovrà inoltre provvedersi ad una adeguata attrezzatura per il servizio, singolo o collettivo, di stenditura dei panni...... le superfici minime utili degli alloggi dovranno essere le seguenti: alloggio di 1 stanza ed accessori = 35 2 stanze = 50 3 stanze = 70 4 stanze = 90 5 stanze = 110...... CORRISPONDENZA TRA PROGETTO ARCHITETTONICO E PROGETTO STRUTTURALE STUDI PRELIMINARI AL PROGETTO ARCHITETTONICO...Secondo Albini è bene che i soggiorni siano tutti rivolti verso la strada principale, e per ragioni di rumore e per ragioni di vivacità della strada stessa......per queste ragioni ho dovuto modificare l appartamento con 3 camere da letto, in modo da poter fare degli accostamenti diversi e avere sempre il soggiorno verso strada......data l uniformità delle facciate che si viene ad avere orientando in modo uniforme tutte le case e date le diverse esigenze strutturali delle case con portico e delle case senza, sarà bene pensare a una differenziazione dei due tipi di case... LETTERA E SCHIZZI DI FRANCA HELG LETTERA E SCHIZZI DI ENEA MANFREDINI... DISEGNI DEFINITIVI DI PROGETTO: PIANTE E PROSPETTO DEL CORPO CENTRALE schizzi, disegni di progetto e documentazioni provenienti da: RE05

QUARTIERE ROSTA NUOVA: ieri e oggi Progetto: FRANCO ALBINI, FRANCA HELG, ENEA MANFREDINI - 1956 Il quartiere di Rosta Nuova ha rappresentato uno dei momenti più alti di progettazione integrale realizzati a Reggio Emilia. Un gruppo di professionisti, di alta sensibilità e competenza, ha saputo lavorare in modo corale coordinando la scala urbana con quella architettonica in modo che ogni dettaglio assumesse carattere di necessità. Il disegno dello spazio privato è derivato da quello dello spazio pubblico e con esso crea un rapporto di stretta interdipendenza. Il confronto tra le foto d epoca e quelle attuali dimostra come il sostanziale cambiamento subito da questo quartiere nel tempo è il numero di automobili che ne riempie le strade. La qualità urbana e architettonica ha aumentato, nel tempo, il valore immobiliare del costruito. Gli alloggi non fanno più parte del patrimonio pubblico perché sono stati riscattati in proprietà dagli abitanti e passati agli eredi. Ancora oggi questo quartiere ha una identità precisa di cui gli abitanti si sentono parte, vivendolo come un paese interno alla città ma ad essa perfettamente integrato. RE06

VILLAGGIO NEBBIARA: la comunità definisce i contenuti del progetto Progetto: COOPERATIVA INGEGNERI E ARCHITETTI DI - 1960 COMUNITA DI LAVORO, COMUNITA DI VITA...Il clima di rinnovamento e collaborazione proprio dell immediato dopoguerra... l abitudine a vivere in una città di giusta misura urbana e di forte tradizione politica e democratica che consentiva facilità di incontro, di collaborazione e di discussione... i fortunati contatti con alcune delle persone più vive di quel periodo... Sono questi gli elementi che, nel 1949, portano un gruppo di giovani reggiani che hanno condiviso gli studi a Milano a decidere di svolgere in forma comunitaria una professione tradizionalmente basata sulla creatività e il protagonismo individuale. ALCUNI DEI SOCI FONDATORI DELLA COOPERATIVA: da sinistra: A. Pastorini, E. Salvarani, A. Rossi, O. Piacentini, A. Ligabue, S. Gasparini, F. Valli. assenti: E. Barbieri e A. Porta (foto del 1955) Nella Cooperativa Ingegneri e Architetti...il lavoro è concepito come prodotto collettivo e non come opera individuale...tutti partecipano in ugual misura alle responsabilità della società e...il diverso orientamento ideologico dei soci contribuisce al formarsi di una convivenza estremamente sollecitante dal punto di vita etico e del costume... Dal progetto di lavoro condiviso al modello abitativo comune il passo è breve. Il Villaggio Nebbiara, più noto in città come Villaggio Architetti, è una unità di abitazione che i componenti della cooperativa, nel 1960, concepiscono per sè e le proprie famiglie. PER ABBATTERE I COSTI DI ACQUISTO DEL TERRENO VIENE SCELTO UN LOTTO IN APERTA CAMPAGNA, IN UN AREA NON ANCORA URBANIZZATA. IL GRUPPO, COSTITUITOSI IN COOPERATIVA DI ABITAZIONE, PUO ACCEDERE ALL ACQUISTO UTILIZZANDO I FINANZIAMENTI GESCAL. LE PRINCIPALI VIE DI COLLEGAMENTO COL CENTRO SONO LA VIA DELLA CANALINA E LA VICINA STATALE 63. TUTTI I SOCI DEVONO CONDIVIDERE I SEGUENTI ASSUNTI PROGETTUALI: tipologia unifamigliare a schiera ripetizione di un unico modello abitativo e rinuncia alla personalizzazione del singolo edificio collocazione di tutti i servizi in zona comune e gestione collettiva della manutenzione di: autorimesse, centrali degli impianti, raccolta rifiuti, lavanderia, area gioco bimbi, verde pubblico percorsi carrabili esterni al comparto pedonalizzazione dell area interna residenziale e rinuncia ad ogni sistema di recinzione verso il fronte interno autorimesse centralizzate esterne all alloggio creazione e gestione comune di un asilo, un bar e uno spaccio alimentare INDIVIDUAZIONE DEGLI SPAZI E DELLE FUNZIONI AD USO COLLETTIVO elaborazione grafica sulle planimetrie di progetto RE07

VILLAGGIO NEBBIARA: il modello abitativo Progetto: COOPERATIVA INGEGNERI E ARCHITETTI DI - 1960 Il villaggio Nebbiara è una unità d abitazione orizzontale, ispirata alle piu avanzate tendenze anglosassoni dell epoca, che interpreta la tipologia monofamigliare secondo un modello abitativo aperto alla vita comunitaria. Gli alloggi, studiati per costi minimi, si ispirano alle moderne tendenze anglosassoni: superfici di 111 mq netti per alloggi di 6 vani distribuiti su piani sfalsati. La distribuzione dei locali risponde a una logica di open-space che rende fluidi gli spazi di vita e rifiuta i disimpegni filtro per ogni funzione abitativa. Il centro su cui ruotano gli ambienti è il soggiorno-pranzo col quale, tramite una balconata, comunica anche la zona notte collocata al piano superiore. Una forma di co-housing ante litteram. 18 alloggi condividono uso gestione e manutenzione di: area sportiva gioco bimbi verde pubblico asilo nido bar ed emporio autorimesse lavanderia stenditoio centrale impianti Gli alloggi hanno superficie di 111 e 121 mq per 6 o 7 vani distribuiti su 2 piani più una mansarda. La distribuzione dei locali rende fluidi gli spazi escludendo disimpegni filtro per ogni funzione abitativa. Il centro su cui ruotano gli ambienti è il soggiorno-pranzo col quale, tramite una balconata, comunica anche la zona notte. ALLOGGIO A 6 VANI CON AMPLIAMENTO: piano terra, primo piano, mansarda e sezione ALLOGGIO A 6 VANI: piano terra, primo piano, mansarda e sezione RE08

VILLAGGIO NEBBIARA: ieri e oggi Progetto: COOPERATIVA INGEGNERI E ARCHITETTI DI - 1960 Il Villaggio Nebbiara non è un quartiere, ma un nucleo residenziale a bassa densità insediativa. Un isolato rivolto verso il proprio interno, forse poco penetrabile dall esterno, ma concepito in modo che gli spazi comuni siano un invito all incontro e alla relazione tra gli abitanti. Esso propone un modello abitativo di tipo comunitario tramite una tipologia edilizia che storicamente simboleggia la proprietà privata. Il modello del Villaggio Nebbiara verrà riproposto nelle sue forme esteriori in molti interventi P.E.E.P. successivamente realizzati in questa zona della città; ma l assenza dell ideale comunitario che aveva animato la sua genesi, svuoterà di significato proprio quegli aspetti urbani e architettonici che davano alla vita collettiva il ruolo di protagonista. FOTO SATELLITARE DELL AREA google map RE09

VILLAGGIO FOSCATO: la comunità come entità sociale in trasformazione Progetti: I.F.A.C.P. 1939 ; STUDIO MANFREDINI 1988; CAIRE 1990 FOTO AEREA D INSIEME Costruito nel 1939 nel programma di nuova edilizia economica e popolare del Partito Fascista, interessato da due importanti progetti di recupero del 1988 e 1990, è stato bacino di accoglienza di diverse ondate migratorie che hanno interessato la città dalla fine degli anni 60 a oggi. Per questo motivo rappresenta meglio dei precedenti lo specifico dell evoluzione sociale e comunitaria nella domanda di abitazioni a basso costo. Si tratta di un insediamento di tipo rurale estensivo costruito in zona periferica. Il disegno urbanistico è basato su un percorso centrale rettilineo che si conclude in campagna senza sbocchi funzionali. Parallelamente alla via principale sono disposte, in doppia fila su ogni lato, palazzine a due piani con scala centrale e sei alloggi da 60 mq ciascuno. In totale gli appartamenti sono 214; non sono previsti servizi quali cantine, lavanderie e rimesse per mezzi di trasporto. Gli appartamenti sono così piccoli che è necessario vivere all esterno, nei cortili/orti dove anziani e bambini si incontrano. Le porte delle case sono aperte perché le famiglie sono in un rapporto continuo e i bimbi sono sorvegliati dal quartiere intero. La carenza di servizi genera una graduale appropriazione degli spazi esterni da parte degli abitanti, che nel tempo si concretizza nella realizzazione di una miriade di bassi servizi usati per vari scopi. Costruiti come garages e depositi, col tempo ospiteranno varie funzioni spesso legate al lavoro sommerso, specialmente femminile, offerto dal nascente sviluppo economico. PLANIMETRIA ORIGINALE PROGETTO DI UNA DELLE PALAZZINE RILIEVO DELLE SUPERFETAZIONI - ANNI 80 IMMAGINI DEGLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE REALIZZATI DAGLI ABITANTI RE10

VILLAGGIO FOSCATO: il piano di riqualificazione dello Studio Manfredini. Progetti: STUDIO MANFREDINI 1988 Alla fine degli anni 60 il villaggio conosce già un elevato degrado urbano architettonico; il che non significa degrado sociale in quanto la popolazione si è ormai trasformata in una comunità che si identifica nei luoghi trasformati con le proprie mani. L equilibrio sarà messo alla prova dalla imminente ondata migratoria dall Italia meridionale. Quando lo Studio Manfredini, alla fine degli anni 80, è incaricato di studiare un Piano di Recupero del quartiere la scelta di fondo è rivolta alla salvaguardia dei caratteri urbani, tipologici e architettonici in cui il tessuto sociale si riconosce. PLANIMetRIA di PRoGetto PALAzzINe RIStRUttURAte PRofILI ALtIMetRIcI dei volumi ARchItettoNIcI Il progetto, basato sul bisogno di mantenere in loco gli abitanti, si fonda sulla conservazione dell impianto urbanistico esistente e il riordino dell assetto generale. Nel rispetto del tessuto edilizio viene ideata la ristrutturazione delle palazzine in cui sarà ridotto il numero degli alloggi per poterne ampliare superfici e servizi. L esecuzione dei lavori e la demolizione delle superfetazioni saranno rese possibili dalla nuova costruzione di tre edifici in linea, collegati dalla piastra di copertura dei parcheggi, che ospiteranno le famiglie interessate dagli interventi edilizi. PRoGetto di RIStRUttURAzIoNe delle PALAzzINe originali Le autorimesse, fino a oggi inesistenti, saranno collocate in parte in nuove costruzioni basse da collocare alle spalle delle abitazioni e in parte al di sotto della grande piastra che unisce i nuovi edifici in linea. PoIché I finanziamenti ARRIvANo con forte RItARdo, IL progetto viene attuato solo In parte: viene RIStRUttURAtA QUALche PALAzzINA e ReALIzzAtA LA PIAStRA coi tre edifici A torre. PRoGetto del BLocco di NUovA edificazione IMMAGINe del BLocco di NUovA edificazione Re11

VILLAGGIO FOSCATO: il piano di riqualificazione del CAIRE Progetto: Cooperativa Ingegneri e Architetti di Reggio Emilia - 1990 Contemporaneamente all arrivo dei nuovi finanziamenti c è un cambio nei vertici amministrativi dello IACP. La nuova gestione ritiene antieconomico il recupero degli edifici esistenti e persegue interventi di trasformazione più radicale. Nel 1990 viene affidato alla Coop. Ingegneri e Architetti un nuovo Piano Integrato di Recupero. Il progetto prevede il mantenimento dell asse centrale di penetrazione, la pedonalizzazione e trasformazione a verde pubblico dell interno del quartiere e lo spostamento del traffico veicolare sui lati esterni dove si apriranno le autorimesse dei nuovi edifici. I blocchi progettati da Manfredini sono mantenuti, mentre si prevede la demolizione di 38 palazzine sulle 44 originali. Queste saranno sostituite da tipologie a corte pensate per ospitare 51 alloggi e disposte in modo da riproporre una delimitazione longitudinale dello spazio costruito e la creazione di ambiti semipubblici in cui si alternano aree verdi e aree pavimentate. Gli alloggi diventano 216 di cui 50 in Locazione Permanente e di totale proprietà pubblica e 166 in ERS cioè prevalentemente destinati all affitto, ma di proprietà sia pubblica che privata. PLANIMETRIA DI PROGETTO E URBANIZZAZIONE Per evitare il rischio della ghettizzazione sociale, si invitano, tra i soggetti attuatori, anche imprese private che possono intervenire all interno delle tipologie progettate per costruire alloggi destinati al libero mercato immobiliare. Attorno allo spazio della piazza troveranno posto il nuovo Centro Sociale e alcuni servizi commerciali di base. L ACCURATO PROGETTO E APPREZZATO ANCHE DAL MONDO IMPRENDITORIALE, TUTTAvIA LA SUA ATTUAZIONE INCONTRA NUMEROSI PROBLEMI DI CARATTERE finanziario E BUROCRATICO. LA PARTE RELATIvA ALLE RESIDENZE viene COMPLETATA MENTRE I SERvIZI COLLETTIvI SONO TUTTORA IN BUONA PARTE IRREALIZZATI. TIPOLOGIA A CORTE IN PROPRIETA PUBBLICA LA STESSA TIPOLOGIA IN PROPRIETA PRIvATA PERCORSI PEDONALI CHE ATTRAvERSANO GLI EDIfICI DI PROPRIETA PUBBLICA CONDOMINIO PRIvATO AffACCIATO SULLA PIAZZA foto di gloria negri PROGETTO EDIfICIO A CORTE PER 51 ALLOGGI verde PUBBLICO verde PRIvATO DI CONDOMINIO RE12

VILLAGGIO FOSCATO: ieri e oggi Progetti: I.F.A.C.P. 1939 ; STUDIO MANFREDINI 1988; CAIRE 1990 google map Il Villaggio Foscato è il vero quartiere popolare nato dalla politica populista del Partito Fascista. E povero, costruito in economia, lontano dal centro e senza servizi, ma, fino agli anni 80, esso ha una identità precisa e riconoscibile che gli abitanti stessi hanno contribuito a costruire. foto di gloria negri I due piani di recupero degli anni 80/90 intervengono in una fase in cui la comunità degli abitanti sta subendo forti trasformazioni sociali. Entrambi i progetti muovono da validi assunti urbani e architettonici, tuttavia nessuno dei due viene realizzato nella sua completezza rendendo impossibile la verifica del reale funzionamento. Il risultato è un quartiere irrisolto e frammentario, in cui le proprietà private alzano recinzioni impenetrabili e quelle pubbliche soffrono problemi di manutenzione; le strutture di servizio inesistenti non sono riuscite a sostituire i lontani centri commerciali e gli androni di ingresso dei condomini sono diventati i veri luoghi di ritrovo di piccoli gruppi di abitanti che si fatica davvero a definire comunità. foto di gloria negri TRA COMUNITA REALE E COMUNITA IDEALE: Approfondimento tematico e realizzazione dei pannelli espositivi: GLORIA NEGRI, CARLO FERRARI Commissione Cultura dell Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Emilia Gruppo di ricerca: GLORIA NEGRI CARLO FERRARI, MONICA CAVALLETTI ELISA CROCI FRANCESCO LENZINI MASSIMILIANO MELLONI EZIO MOSCATELLI CHIARA AZZALI Immagini e documenti storici forniti da: ARCHIVIO ACER ARCHIVIO MANFREDINI ARCHIVIO CAIRE ARCHIVIO PIACENTINI Fotografie di attualità: CARLO FERRARI GLORIA NEGRI RE13