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Prefazione Bilancio 2011/2013 Il quadro entro il quale questa amministrazione comunale deve redigere il bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013 è estremamente difficile e complicato, le variabili sono molteplici e tali da limitare la capacità programmatoria dell Ente Locale. Prima di fare qualsiasi considerazione occorre definire cosa ha previsto il Governo nei provvedimenti, che ha prodotto in questi ultimi mesi, relativi alla vita degli Enti Locali: - La manovra 2011 (DL 78/2010 convertito nella legge 122/2010 ) prevede per gli enti territoriali (Regioni, Provincie e Comuni) un taglio di 5,7 miliardi di Euro nel 2011 pari al 47% della manovra e di 8,5 miliardi di Euro nel 2012 pari al 34% della manovra, mentre tali enti rappresentano solamente il 5,7% del debito pubblico. I comuni sopra i 5000 abitanti subiranno un taglio ai trasferimenti di 1,5 miliardi nel 2011 e di 2,5 miliardi nel 2012 che andranno a regime per gli anni successivi. Ciò per il Comune di Alfonsine significa rispetto ai trasferimenti ottenuti dallo stato nel 2009 336.000 nel 2011 e 560.000 nel 2012. Inoltre all interno dei tagli previsti vengono indicati alcuni capitoli in cui è obbligatorio applicare l entità del taglio prevista dal Governo, limitando così l autonomia gestionale del Comune. Personale: viene imposta una rigidità organizzativa nel reclutamento, nell incentivazione e nella formazione del personale dipendente (Es. assunzione di 1 dipendente ogni 5 cessati). Studi e consulenze Dall anno 2011, la spesa annua per studi e consulenze viene tagliata dell 80% rispetto al 2009. Convegni, mostre, pubblicità, relazioni pubbliche e rappresentanza Dall anno 2011, le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza viene tagliata dell 80% rispetto al 2009. Sponsorizzazioni Dall anno 2011, non è più consentito effettuare spese per sponsorizzazioni. Missioni Dall anno 2011, la spesa annua per missioni viene tagliata dell 50% rispetto al 2009. Auto di servizio Dall anno 2011, la spesa per l acquisto, la manutenzione, il noleggio e l esercizio di autovetture, nonché per l acquisto di buoni taxi, viene tagliata dell 20% rispetto al 2009. Costi della politica Dall anno 2011, taglio del 3% all indennità ed ai gettoni di presenza di Sindaco Assessori e Consiglieri comunali 3

La manovra ha disposto tagli consistenti ad una serie di fondi di carattere sociale in gran parte destinati agli enti locali: FONDI POLITICHE SOCIALI (mil. ) 2008 2009 2010 2011 2012 Fondo nazionale politiche sociali L.328/2000 1.582 1.312 1.175 914 914 Fondo politiche per la famiglia Dl. 223/2006 347 187 185 137 137 Fondo nazionale per il sostegno L. 431/1998 206 162 144 109 109 all accesso alle abitazioni in locazione Fondo nazionale per l inclusione L. 296/2006 100 0 0 0 0 sociale degli immigrati Piano straordinario servizi socioeducativi L. 296/2006 100 100 n.d. n.d. n.d. per la prima infanzia Fondo non autosufficienza L. 296/2006 300 400 400 0 0 Fondo infanzia e adolescenza L. 285/1997 44 44 40 40 40 Totale 2.679 2.205 1.944 1.200 1.200 Si rende necessaria una analisi anche se pur sommaria su come la crisi economica impatta il territorio del nostro Comune al fine di proporre le politiche di bilancio che riguarderanno il prossimo triennio. L anno in corso è l anno in cui la crisi economica ha manifestato in pieno i suoi effetti sull economia locale, si comincia a notare qualche debole segnale di inversione di tendenza, la ripresa è molto debole e ci fa osservare che anche nel 2011 saranno necessari interventi di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti. Il comparto manifatturiero che da noi è caratterizzato da un forte settore metalmeccanico sembra riprendere più velocemente, anche se non completamente, di altri comparti. L utilizzo della cassa integrazione in questo settore è ancora molto elevato. Il settore agroalimentare che normalmente ha un andamento anticiclico comincia a rilevare l effetto del calo di consumi alimentari che ancora si manifesta in Italia. Le aziende locali tengono a cominciare da Fruttagel che in questo anno e riuscita ad aumentare l occupazione, alle aziende cooperative che non sono ricorse all uso di ammortizzatori sociali. Nel 2010 è ripartita l attività dello stabilimento ex Romagnola acquisita dal consorzio Terre di Alfonsine, che ha occupato un buon numero di lavoratrici stagionali. L agricoltura ha confermato la difficoltà a strappare prezzi di vendita dei propri prodotti agricoli che consentano di coprire le spese sostenute dalle aziende agricole per le loro produzioni. Il settore delle costruzioni soffre tuttora per il perdurare della crisi immobiliare e per il calo di commesse che gli enti pubblici non riescono a garantire. Per questo si può prevedere anche nel 2011 un andamento che vede una stagnazione, se non un ulteriore calo, dei consumi delle famiglie che non vedono affacciarsi la fine della crisi in un prossimo futuro. Con conseguenze negative per il commercio e per il settore dei servizi locali. 4

Alla luce del quadro sopra definito abbiamo prodotto le scelte che verranno illustrate nei vari capitoli di questa relazione di bilancio ma che si possono sintetizzare così: Abbiamo redatto un Bilancio nel rispetto del patto di stabilità interno valutando con attento esame ogni possibilità di contenimento della spesa su alcuni importanti capitoli ma sempre con la ferma intenzione di mantenere elevato il livello dei servizi sociali ed educativi, lasciando inalterata la pressione fiscale. Questo non è bastato ad affrontare il taglio sui trasferimenti dello stato quindi si è reso necessario ridurre la quota di entrate correnti dedicata agli investimenti. Sul versante delle spese da noi definite improprie confermiamo, per l anno scolastico in corso, il contributo alla scuola materna statale finalizzato alla copertura del costo di un insegnante. Costo necessario per non tagliare una sezione in quella scuola. Per il triennio 2011/2013 manteniamo fra le priorità i servizi alle famiglie come la mensa per le scuole, l asilo nido, i trasporti scolastici per i quali, visto il perdurare della difficoltà economica delle famiglie, si è scelto di rimodulare le rette, al fine di avviare un processo di allineamento in seno all unione dei comuni, confermando l impegno del bilancio Comunale a contribuire alla copertura dei costi di questi servizi per oltre 500.000. L amministrazione anche per il 2011 continuerà a sostenere le cooperative di garanzia fidi confermando la quota del 2010 già aumentata del 10% rispetto agli anni precedenti, continuerà a sostenere le giovani coppie che intendono acquistare l abitazione con il contributo per l abbattimento interessi sui mutui, consentirà a chi vedrà modificate le proprie condizioni di reddito causa licenziamenti o messa in cassa integrazione, di vedersi aggiornare le rette dei servizi all infanzia a seconda delle fasce ISEE in cui si verrà a trovare. Il Piano investimenti triennale per il 2011 prevede investimenti per 1.056.128. Un piano in linea con la previsione dell anno precedente ma notevolmente ridotto rispetto ai piani investimenti di alcuni recenti anni fa. Occorre segnalare però che, se le risorse finanziarie sono in linea con l anno precedente, la loro origine è molto cambiata ed incerta, infatti la maggioranza degli interventi previsti per il prossimo anno sono finanziati da alienazioni, in particolare dalla vendita del ex Mercato Coperto, e quindi condizionati dal suo realizzarsi. Il piano investimenti triennale previsto da questa amministrazione è quindi coerente con la scelta dichiarata di utilizzare le poche risorse disponibili per la manutenzione dei nostri immobili delle nostre strade ed al risparmio energetico. Viene confermata inoltre la volontà di proseguire con la realizzazione del polo scolastico. Da segnalare la conferma 20.000 annuali per eliminare le barriere architettoniche confermando l impegno nel contrastare tutte le barriere di esclusione. Sono cambiate le regole del patto di stabilità interno ma la sostanza è la stessa quindi la considerazione effettuata un anno fa è ancora attuale e cosi viene riportata: Così come è concepito, 5

oltre a limitare i piani di investimento che l amministrazione deve e dovrà fare nei prossimi anni, il patto impedirà di realizzare anche le opere già previste e finanziate negli anni precedenti. Questo perché la regola del patto prevede che gli enti locali possano pagare per investimenti solamente i soldi incassati nell anno in corso e non quelli in cassa degli anni precedenti. Ciò costringerà l amministrazione comunale a scegliere quali opere realizzare fra vecchie e nuove ridefinendone le priorità. Ma soprattutto farà mancare sul nostro territorio un flusso di denaro che il nostro comune come altri potrebbe spendere rapidamente a beneficio dell economia locale già pesantemente colpita dalla crisi economica di questi ultimi tempi. Un apprezzamento particolare in questo momento di difficoltà finanziaria occorre farlo nei confronti della struttura comunale che a cominciare dai responsabili fino ad arrivare all ultimo dei dipendenti si è adoperata negli anni affinchè ogni spesa di funzionamento fosse monitorata e quindi controllata. Un ringraziamento anche per avere sopportato lo stress portato dai processi di riorganizzazione messi in atto con l avvento dell Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Processi sui quali contiamo per aumentare ulteriormente l efficienza e l efficacia della nostra struttura organizzativa. Qualche risultato si comincia a vedere come riportato in questa relazione nella parte dedicata all Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Quello che non ci può essere tagliato è l impegno straordinario di moltissimi Volontari, singoli o associati, nel partecipare alla vita della Città che vogliamo ringraziare ulteriormente. Un patrimonio inestimabile, un valore aggiunto, una ricchezza vera che fa di Alfonsine una Collettività Speciale. Tutto ciò per una società coesa, solidale, multi-culturale, pacifica, che può crescere e convivere in base a valori universali, ben interpretati e condivisi. E anche grazie a loro se possiamo nonostante tutto fornire servizi qualificati alla cittadinanza alfonsinese. Il Sindaco Mauro Venturi 6

Servizio Organi Istituzionali Governance e Comunicazione 7

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'& ' 2' 4' %. * '+) > 0' 5') *40 +5) "%! @0 @0 2 *" %!!!! * / " <#* " MANOVRA FINANZIARIA (milioni ) 2011 2012! 5" 5"0! 0 "! "0 "0 7 * * : 2 Totale riduzione trasferimenti nel Trasferimenti Stato - Riduzione trasferimenti Riduzione trasferimenti biennio 2011/12 Comuni spettanze 2010 Stato esercizio 2011 Stato esercizio 2012 Alfonsine 2.802.975 336.357,01 560.595,02 896.952,03 Bagnacavallo 4.081.033 489.723,94 816.206,57 1.305.930,51 Bagnara 477.287 - - Conselice 1.892.236 227.068,36 378.447,27 605.515,63 Cotignola 1.360.296 163.235,56 272.059,27 435.294,83 Fusignano 1.724.497 206.939,67 344.899,46 551.839,13 Lugo 6.954.088 834.490,50 1.390.817,51 2.225.308,01 Massa Lombarda 2.006.576 240.789,10 401.315,17 642.104,28 S.Agata 631.775 - - Totali 21.930.763,82 2.498.604,16 4.164.340,27 6.662.944,43 * A /5).)!?* * / /) " B/ * : * * " * :! =! *" 1 > :! *!! " 9

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Piano strutturale 600.000,00 500.000,00 400.000,00 300.000,00 Piano strutturale 200.000,00 100.000,00-2008 2009 2010 2011 % * ) * /!! * * * * * * *!* /8 * := " 8! /8 " Sismica 250.000,00 200.000,00 150.000,00 100.000,00 Sismica 50.000,00-2008 2009 2010 2011 < * *! * * 6? *!! "?, 15

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8! " 7 * * * / ** **" Ragionerie aggregate 1.700.000,00 1.650.000,00 1.600.000,00 1.550.000,00 1.500.000,00 1.450.000,00 1.400.000,00 2008 2009 2010 2011 Ragionerie aggregate % * * *!* *"7# : ** & = *8!! *!!L! = :! " ( : ** *!*! *" Andamento ipotizzabile dei costi del servizio appalti 400.000,00 350.000,00 300.000,00 250.000,00 200.000,00 150.000,00 100.000,00 50.000,00-2008 2009 2010 2011 Appalti Unione : 4 )) : * *! 6 *!! *!= * " 18

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Spese generali 600.000,00 500.000,00 400.000,00 300.000,00 Spese generali 200.000,00 100.000,00-2008 2009 2010 2011 7! *! /8! : " < (& 7!! ( /? /7* *! * *= &*! /8.* / 0" 8 / 2: = // *! " 7: ** =!! *" * * *! * * =!* / *!! := / *" /8 * M M!!* " &!* = *!!* * / *" < 8 )! *"( 20

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Unione dei Comuni della Bassa Romagna Relazione previsionale programmatica 2011-2013 25

Il Piano strategico dell unione L Unione dei Comuni della Bassa Romagna è stata costituita all inizio del 2008 da 9 Comuni, sul cui territorio abitano complessivamente 102.300 abitanti; i Comuni aderenti sono quelli appartenenti all omonima Associazione intercomunale, manca purtroppo all appello il Comune di Russi che comunque partecipa in convenzione alla gestione di diversi servizi. La superficie occupata è di 479,71 Km quadrati, oltre un quarto dell estensione della provincia di Ravenna. La densità abitativa è di 213 abitanti per Km quadrato. Due sono le parole chiave di questo piano: efficienza: devono essere individuate le strategie e le azioni idonee a migliorare la qualità dei servizi erogati, sotto il duplice profilo della efficacia e dell efficienza gestionale; democrazia partecipativa, con una immediata declinazione contenuta in uno specifico progetto di Comunicazione per i Comuni e per l Unione finalizzato alla trasparenza interna ed esterna all Ente. Obiettivi Azioni Progetti 1) Welfare Estensione rete dei servizi alla persona 2) Saperi Supporto all autonomia scolastica ed estensione dei servizi educativi 3) Semplificazione Dematerializzazione degli atti, sburocratizzazione servizi alle imprese Accreditamento. Linee di sviluppo ASP. Nuovo progetto scuola e coordinamento pedagogico. Progetto giovani SUAP Bassa Romagna. Commissione unica pubblico spettacolo 4) Un territorio ambientalmente durevole Aumentare le competenze e il coordinamento delle politiche sul territorio Nuovo UPA (RUE, POC). Ufficio antisismica. Commissione unica per la qualità architettonica. Progetto Ambiente. Unificazione S.I.T. della Bassa Romagna 5) Occupazione Promuovere progetti finalizzati all occupazione e al sostegno delle situazioni lavorative a rischio Misure anticrisi e/o di sostegno alla crescita (Patto per la qualità dello sviluppo) 6) Sicurezza Rafforzamento Polizia Municipale Progetto nuova PM. Ufficio sanzioni 7) Efficacia ed efficienza Riorganizzazione contestuale degli uffici dell Unione e dei Comuni. Superamento duplicazione delle funzioni. Razionalizzazione del back office Revisione dei progetti dell Unione. Società partecipate 8) Capitale umano Azioni finalizzate al benessere organizzativo e al miglioramento delle prestazioni Nuovo sistema di valutazione, formazione e supporto psicologico 26

Obiettivi Azioni Progetti 9) Economie di scala Unificazione dei servizi interni fra Unione e Comuni interessati Nuovi progetti (ragionerie, servizi generali, informatica, acquisti, contratti e appalti, progettazioni, altri servizi ) 10) Front-office Potenziare l attività di front-office nei singoli Comuni Progetto Comunicazione. Nuova attività coordinata degli URP e integrazione con lo SUAP Customer satisfaction 11) Tecnologia Promozione della multicanalità nei sistemi informativi 12) Trasparenza Aumentare l attività di informazione e di accesso alla macchina amministrativa 13) Partecipazione Supportare e potenziare le attività dei Comuni, prevederne nel caso di politiche di ampio raggio 14) Valutazione Rendere misurabili gli obiettivi. Favorire il raggiungimento dei risultati programmati Intranet, digitalizzazione dei documenti e dei servizi, migrazione e integrazione dei siti, banda larga (DUP) Il Portale della trasparenza Formazione per amministratori e tecnici, implementazione di social network, strumenti su www.labassaromagna.it Nuovo sistema di pianificazione e di controllo. Formazione del personale. Fondazione www.labassaromagna2020.it 27

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ORGANIGRAMMA DELL'UNIONE $ ' ' $ $ % $ "" ' &+ $ &+ "" "! ++$ ++, ++, &' ++ ++ ++!($) ++ % % & $ $ &( #$ % &!" ) " '" $ ".) ++'& * +++ - &! '!" $ *&( #$% 29

La perequazione Ogni comune ha un costo netto verso l Unione: è la differenza tra i trasferimenti (segno positivo) meno i rimborsi di spesa per il personale comandato, meno le minori spese per il personale trasferito. Il costo netto varia ad ogni riorganizzazione in quanto più servizi costano di più, ma i trasferimenti e i comandi permettono di compensare. Dagli emendamenti al piano strategico è stato introdotto un meccanismo di perequazione (Federazione di Comuni) teso a contrastare due effetti: 1) per tutti i comuni: aumenti eccessivi di costi netti a causa del non trasferimento di personale 2) per i piccoli comuni: garantire il numero minimo di personale necessario per la sopravvivenza del comune la Perequazione deve agire sugli aumenti di costi netti per alcuni, e ha come base la diminuzione di costi netti per altri comuni Il nuovo sistema di controllo direzionale dell Unione L Unione dei Comuni della Bassa Romagna si è dotata di un nuovo sistema di controllo direzionale. La creazione del Servizio Controllo di Gestione e Controllo strategico ha lo scopo di fornire informazioni utili per le decisioni. Mira a verificare, in funzione dell esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed altri atti di indirizzo politico. L attività stessa consiste nell analisi, preventiva e successiva, della congruenza e/o degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonché nella identificazione degli eventuali fattori ostativi (Esempio 1), delle eventuali responsabilità per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi. Oltre a questo Verifica efficienza, efficacia ed economicità dell azione amministrativa, al fine di ottimizzare il rapporto tra costi e risultati, anche attraverso interventi di correzione. Per fare tutto ciò è stato creato un apposito Servizio collocato in staff alla Direzione Generale. Il Servizio si occupa: - Di compiere le analisi di efficienza ed efficacia propedeutiche agli Progetti di accorpamento degli Uffici - Definire il sistema di programmazione e controllo dell unione e dare indirizzi uniformi e coerenti per il sistema adottato nei comuni - Costruire, in collaborazione con i Responsabili, il sistema degli indicatori di performance dei Servizi - Fornire reportistica sui costi e ricavi dei Servizi in collaborazione con i Servizi Finanziari - Fornire report periodici sullo stato di avanzamento dei progetti (Esempio 2) e degli obiettivi dei Servizi dell Unione in collaborazione con l ufficio Sviluppo del Personale. Elaborazione di studi di bench-marking sui temi: contesto socio-economico, politiche pubbliche. Gli strumenti di cui si è dotato il Servizio sono i seguenti: -Acquisizione di un software dedicato di controllo direzionale - Creazione di un gruppo del gruppo di lavoro sul Controllo strategico/ per l adozione del piano della performance (Dlgs 150/2009) - Realizzazione di analisi di efficienza, efficacia sui servizi dei Comuni dell unione - Un percorso formativo/laboratorio che coinvolge tutti i Dirigenti e Responsabili di Servizio dell unione e dei Comuni 30

Il Sistema di programmazione degli obiettivi dell Unione VISION E STRATEGIA/ PIANIFICAZIONE STRATEGICA BILANCIO DI MANDATO/ RPP CONSIGLIO DELL UNIONE OBIETTIVI OPERATIVI E RELATIVI INDICATORI PEG/PIANO PERFORMANCE GIUNTA DELL UNIONE GESTIONE ATTIVITA GESTIONE ATTIVITA DIRIGENTI/ RESPONSABILI SERVIZI RISULTATI (valutazione e feedback) SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE Esempio 1: cruscotto direzionale per il monitoraggio costante di un servizio dell Ente Esempio 2: report periodico sullo stato di avanzamento progetti/obiettivi 31

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Alcuni indicatori rilevanti di controllo di gestione sui servizi rilevanti dell Unione Asili Nido il nido d infanzia è un servizio educativo e sociale di interesse pubblico, aperto a tutti i bambini e le bambine in età compresa tra i tre mesi e i tre anni, che concorre con le famiglie alla loro crescita e formazione, nel quadro di una politica per la prima infanzia e della garanzia del diritto all educazione, nel rispetto dell identità individuale, culturale e religiosa. Il nido ha finalità di: formazione e socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro benessere psicofisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali; cura dei bambini che comporti un affidamento continuativo a figure diverse da quelli parentali in un conteso esterno a quello famigliare; sostegno alle famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative. Dati generali sul servizio Comunali Tipologia di nidi Convenzionat i (gest. Indiretta) Numero posti per tipologia nido Comunali Convenzionati (gest. Indiretta) LUGO 1 3 64 134 S AGATA 1 43 COTIGNOLA 1 1 36 32 BAGNARA 2 24 CONSELICE 2 85 ALFONSINE 1 107 MASSA LOMBARDA 1 85 BAGNACAVALLO 3 143 FUSIGNANO 1 53 TOTALE 10 7 573 233 L Unione offre ben 806 posti (573 comunali +233 convenzionati), un numero significativo anche in rapporto alle medie di settore. 33

L Efficacia L efficacia del servizio si esprime attraverso il grado di soddisfacimento dei bisogni della collettività, ovvero della corrispondenza dell offerta alla domanda. Ovviamente più è omogeneo il servizio (niente lattanti, una sola sede..etc.) più è facile fare sostituzioni e quindi avere il 100% di domande esaudite (lista di attesa vuota). Al contrario più il servizio è segmentato più è complesso l incontro tra la domanda e offerta. (es. una sezione distaccata può avere posti vuoti mentre altre sedi avere lista di attesa) La domanda potenziale è data dai residenti nella classe di età 0-3 anni che comprende i bambini con 0, 1 e 2 anni. Le domande presentate comprendono sia le domande per nuovi utenti sia le domande per i rinnovi. Le domande esaudite comprendono: le domande soddisfatte all inizio dell anno scolastico; le domande soddisfatte durante l anno scolastico; le rinunce, sia iniziali (prima della predisposizione delle sezioni) che in corso d anno. L efficacia del servizio è stata misurata attraverso gli indicatori riportati nella tabella successiva. Indicatori di efficacia Domande presentate/residenti 0-3 anni Posti/residenti 0-3 anni Domande Esaudite + frequentanti / Domande presentate LUGO 25% 24% 99% S AGATA 44% 36% 100% COTIGNOLA 22% 19% 98% BAGNARA 43% 38% 100% CONSELICE 31% 23% 79% ALFONSINE 54% 35% 93,3% MASSA LOMBARDA 34% 27% 100% BAGNACAVALLO 41% 36% 87% FUSIGNANO 22% 22% 100% TOTALE 35% 29% 95% NIDI PROV.MODENA 33,43% 25,45% 85,53% Il numero dei posti utilizzato nell indice n. posti/residenti è dato dalla somma dei posti dei nidi comunali e dei nidi convenzionati. L indicatore domande presentate/residenti indica la propensione alla richiesta del servizio. Il dato medio risultante dalla tabella è di 32 domande presentate ogni 100 utenti potenziali. L indicatore posti/residenti è un INDICE DI OFFERTA (cioè quanti posti vi sono rispetto a tutti i residenti) serve per confronti sovracomunali, è il tipico indice di efficacia, indica in che percentuale l offerta soddisfa la domanda potenziale che è espressa dai residenti nella classe di età 0-3 anni. Dalla tabella emerge che nell anno scolastico per ogni 100 utenti potenziali sono presenti mediamente 27 posti per l asilo nido, valore molto positivo in riferimento alle medie. Il terzo indicatore, domande esaudite/domande presentate, indica in che misura viene soddisfatta la domanda espressa. Mediamente su 100 domande presentate ne vengono soddisfatte 89. 34

L efficienza L analisi dell efficienza avviene sul piano della valutazione dei costi. Il questionario, partendo dalla considerazione che la maggior parte dei comuni non è dotato di sistemi di contabilità analitica ed economica, contiene una serie di note metodologiche necessarie per ottenere informazioni sui costi direttamente dalla contabilità finanziaria. Per l asilo nido, che ha un regime di funzionamento su due esercizi finanziari, si è supposto che i costi rilevati dal 1.1.2008 al 31.12.2008 siano più che rappresentativi per l analisi di efficienza e di economicità. costo a posto COSTO MEDIO PONDERATO A LIVELLO DI 6.987,84 UNIONE COSTO MEDIO ANCI ABS 1 8.514,00 1 Anci ABS è una rilevazione annua fatta dall ANCI EMILIA ROMAGNA su tutti i nidi della Provincia di Modena e cosituisce un campione di riferimento per le analisi in oggetto. 35

Trasporto scolastico Dati generali sul servizio Modalità di gestione ENTI Gestione in economia Lugo Alfonsine Bagnacavallo Bagnara Conselice Cotignola Fusignano Massa S. Agata x x x Gestione in appalto X X x gestione mista x x x Scuole servite ENTE MATERNE ELEMENTARI MEDIE TOTALE Lugo 2 4 3 9 Alfonsine 0 3 1 4 Bagnacavallo 0 2 2 4 Bagnara 0 1 1 2 Conselice 0 2 2 4 Cotignola 1 2 1 4 Fusignano 0 1 1 2 Massa 0 2 1 3 S. Agata 0 1 1 2 TOTALE UNIONE Iscritti al servizio per scuola 3 18 13 34 ENTE MATERNE ELEMENTARI MEDIE TOTALE popolaz. scol. totale % su popolaz.scolastica Lugo 14 67 14 95 1.546 6% Alfonsine 0 58 50 108 984 11% Bagnacavallo 0 37 34 71 1.174 6% Bagnara 0 24 30 54 198 27% Conselice 0 79 40 119 729 16% Cotignola 8 27 50 85 643 13% Fusignano 0 37 34 71 666 11% Massa 0 19 25 44 609 7% S. Agata 0 11 14 25 184 14% TOTALE UNIONE 22 359 291 672 6.733 10% Note: per Bagnara e Conselice, Massa e S. Agata mancano i totali degli iscritti alla materna (popolazione scolastica). Per Fusignano non si è sommato il n. di trasportati in economia e in appalto in quanto sono in parte sulle stesse tratte. Alto il di n. utenti per Conselice, Alfonsine e Lugo. Incide la ampiezza del territorio ma anche altri fattori di difficile valutazione come ad esempio maggior presenze di fasce di utenza disagiate. Alcuni comuni danno il servizio anche alle materne (maggior ampiezza del servizio svolto). 36

Assistenza sociale Qualificazione e potenziamento dell offerta a domicilio Obiettivo della programmazione territoriale nel triennio 2008-2010 è stato di orientare prioritariamente l impiego delle risorse verso obiettivi di natura sia assistenziale, assegnando priorità allo sviluppo della domiciliarità per la popolazione anziana e disabile, che perequativa (ridurre o eliminare le differenze di offerta di servizi tra i diversi Comuni afferenti all Unione della Bassa Romagna ). Con l attivazione del FRNA (Fondo Regionale per la Non Autosufficienza), a partire da settembre 2007, si è proceduto ad associare il servizio di assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili. I risultati ottenuti nei primi 3 anni di attività associata, sono di seguito riportati: Per la sola assistenza domiciliare dell area anziani (ADI e SAD) nel 2009, si rileva un incremento di circa 204 utenti presi in carico dalla rete e un aumento di 53. 724 ore di assistenza erogate. 37

ASSISTENZA DOMICILIARE PER DISABILI ORE EROGATE 15.000 14.000 13.000 12.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 3.815 48 utenti 11.765 136 utenti 14.046 2007 2008 2009 ANNO 148 utenti N. ORE EROGATE Lo stesso andamento, seppur più contenuto nei numeri, si rileva per l assistenza domiciliare destinata agli adulti disabili. ASSEGNO DI CURA ANZIANI 212.498 223.400 GIORNATE NELL'ANNO 122.353 660 utenti 963 utenti 972 utenti giornate nell'anno 2007 2008 2009 ANNO Anche l assegno di cura ha fatto registrare un incremento consistente sui tre anni, raggiungendo una stabilizzazione sui 970 utenti in carico su base annua. 38

CONTRIBUTO AGGIUNTIVO BADANTI 250 212 CONTRIBUTI CONCESSI 200 150 100 50 39 122 137 CONTRIBUTO AGGIUNTIVO BADANTI 0 2007 2008 2009 2010 ANNO Il contributo aggiuntivo per la regolarizzazione del lavoro di cura al domicilio, pur non ancora sufficientemente sviluppato, sta registrando un significativo incremento sintomo anche di una inversione di tendenza verso l emersione del lavoro nero. ORE ADI EROGATE PER COMUNE ALFONSINE BAGNACAVALLO BAGNARA COTIGNOLA CONSELICE FUSIGNANO LUGO MASSAL. S.AGATA Dati 2009 Pur registrando una più forte concentrazione di ore di assistenza domiciliare erogata sul territorio del Comuni di Lugo (che comunque registra con Alfonsine e Bagnacavallo la più alto indice di invecchiamento della popolazione), nel triennio si è raggiunta una buona omogeneità di erogazione su ambito distrettuale. 39

Ripartizione delle risorse impiegate nell anno 2010 per aree di intervento sociale Immigrati stranieri 1% Disabili 14% Povertà ed esclusione sociale, salute mentale e dipendenze 4% Azioni di sistema e trasversali 2% Respons. familiari e infanzia e adolescenza 29% Giovani 2% Anziani 48% Il 62% delle risorse disponibili relative al bilancio 2010 (dati bilancio di previsione Piano Sociale di Zona Attuativo 2010) sono impiegate per l area della non autosufficienza (anziani e disabili). Meno del 30% delle risorse è invece destinato a Minori e Famiglia. A tre anni dall applicazione del Fondo per la Non Autosufficienza si è attuato un forte potenziamento dei servizi di sostegno alla domiciliarità e alle famiglie che direttamente si fanno carico di persone non autosufficienti. I prossimi anni, pur in un complessivo contesto di riduzione delle risorse pubbliche trasferite da Stato e Regione, si porrà l obiettivo di mantenimento dei servizi per l area della non autosufficienza, perseguendo finalità di miglioramento della qualità dell erogazione (vedi avvio dell accreditamento socio-sanitario), della appropriatezza degli interventi e della capacità di pro attività nell intercettazione del bisogno. 40

UNIFORMARE LA MISURAZIONE DELLA POVERTA : UNA UNICA ISEE PER L UNIONE L analisi che segue si riferisce quindi all unico servizio che viene gestito interamente da tutti i Comuni: ossia il servizio nido, le conclusioni che seguiranno potranno essere utile anche per gli altri servizi. I profili sotto i quali si confrontano le scelte sono, ovviamente, equità e efficienza nella rilevazione. Tuttavia la scelta dei fattori tecnici per la costruzione dell ISEE non solo sono conseguenti ad alcune scelte di natura politica, ma si inseriscono in un quadro di caratteristiche che delineano la politica economica dell Ente. L unificazione dell Isee o di alcuni servizi a cui si accede con Isee, presuppone omogeinizzare queste caratteristiche: 1) Numero di fasce: nel caso non sia una formula che definisce un ISEE puntuale, ogni reddito ISEE del beneficiario, viene inserito in una fascia, a cui corrisponde un livello di retta. Quanto più aumenta il numero di fasce tanto più è complicato per uffici e per il cittadino capire dove si colloca. Ma è pur vero che più sensibile è la variazione di retta rispetto al reddito (alto numero di fasce o ISEE puntuale), tanto si migliora sotto il profilo dell equità. Cosa si è osservato: il numero di fasce dei comuni oscilla fra lo zero di Bagnara fino alla rilevazione puntuale di Cotignola (passando per le 24 di Alfonsine, le 19 di Massa Lombarda, Conselice e Fusignano, le 9 di Sant Agata, le 14 di Lugo e le 17 di Bagnacavallo). 2) Fascia minima/fascia massima: questa variabile associata agli ISEE è complementare alla scelta dello strumento di rilevazione. Non avrebbe infatti senso comporre un ISEE molto complesso per far pagare delle rette troppo basse, o poco differenziate al variare del reddito. Si tenga inoltre conto che il tentativo di rilevare i redditi molto alti, e di farli pagare molto, può produrre un significativo abbassamento del gettito da rette, ossia del grado di copertura dei servizi. La scelta della fascia e della retta massima infatti, può portare all effetto non voluto di abbandono del servizio da parte di alcuni utenti. La causa può risiedere in un offerta del mercato, anche solo apparentemente, competitiva, oppure nel valore comunemente assegnato ad un certo servizio ( oltre una certa retta tengo il bimbo a casa a giocare con i nonni ). Se questo effetto si verifica, l offerta del servizio diminuisce e probabilmente aumentano i costi unitari, poiché verosimilmente resteranno iscritti tutti gli utenti più bisognosi, ossia che pagano rette o tariffe prossime allo zero. Il risultato di molte esperienze nel panorama nazionale finisce per essere penalizzato anche sotto il profilo dell equità, poiché il ceto medio da lavoro dipendente spesso non accede più ai servizi, mentre le fasce alte di reddito riescono a trovare comunque una risposta sul mercato. Cosa si è osservato: la fascia minima nei comuni è prossima allo zero in tutti i Comuni (o poche migliaia di euro/anno). La massima (attualmente in vigore) varia dai 20.000 euro di Conselice, Cotignola, Lugo, Sant Agata, Massa Lombarda, ai 27.000 euro di Alfonsine. 3) Retta Massima: la scelta della retta massima non è propriamente connessa con l Isee ma deve essere coerente. La retta massima si applica a chi supera la soglia massima oppure a chi si rifiuta di presentare l Isee. Cosa si è osservato: le rette massime attualmente in vigore possono essere così elencate associate alle fasce massime di cui sopra. Si passa dai 260 (soglia 20.000) di Massa Lombarda, ai 290 (soglia di 27.000) di Alfonsine, ai 325 (soglia di 23.000) di Bagnacavallo, fino alla nuova proposta di Lugo: 360 41

(soglia di 40.000). Gli altri Comuni sono in linea con questi nella rilevazione sui nidi del Servizio Controllo di gestione, eccetto le due micro-gestioni di S. Agata e Bagnara. Le rilevazioni fatte vogliono stimolare un dibattito che permetta una uniformazione della lettura della povertà e del bisogno e, contemporaneamente, sono un presupposto per la gestione associata. Come si è detto le entrate da rette e tariffe costituiscono una variabile importante per la costruzione di un sistema di controllo di gestione che permetta di verificare e programmare la spesa. 42

Le partecipazioni dei comuni dell Unione 2009 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 BAGNARA SANT'AGATA COTIGNOLA BAGNCAVALLO LUGO 30,00 20,00 10,00 0,00 LUGO TERMINAL LEPIDA HERA ACOSEA IMPIANTI MASSA CONSELICE ALFONSINE FUSIGNANO COMUNI STEPRA SAPIR A.T.M. DELTA 2000 RAVENNA FARMACIE ROMAGNA ACQUE AMBRA S.R.L. C.F.P. LUGO CATERING SEAD - LA ROMAGNOLA PROMOTION LA CASERMA S.R.L. TE.AM. S.P.A. CON.AMI COMUNI LUGO FUSIGNANO BAGNCAVALLO ALFONSINE COTIGNOLA CONSELICE SANT'AGATA MASSA BAGNARA Il grafico evidenzia la partecipazione degli enti ad un elevato numero di società, mentre sono poche quelle dove la presenza è rilevante. Partecipazione in società politica di dismissione Sul tema delle società partecipate, la Legge di conversione del DL 78/2010, conferma: - Per tutti gli Enti: a) la possibilità per gli enti pubblici di costituite società solo se svolgono attività di produzione di beni e di servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali o se producono servizi di interesse generale; b) E rinviato dal 30 giugno 2009 al 31 dicembre 2010 il termine entro il quale gli enti locali devono cedere a terzi, con procedure ad evidenza pubblica, le società e le partecipazioni che non hanno i requisiti di cui sopra; c) Il divieto di costituzione e l obbligo di messa in liquidazione o cessione della partecipazione non si applicano alle società costituite da più comuni con popolazione complessiva superiore a 30.000 abitanti, con partecipazione paritaria o proporzionale al numero degli abitanti; 43

- Per gli Enti con popolazione inferiore a 30.000 abitanti: a) Entro il 31 dicembre 2011 devono mettere in liquidazione o cedere la partecipazione delle società costituite al 31 maggio 2010; b) Dal 31 maggio 2010 non possono costituire società; - Per gli Enti con popolazione superiore a 30.000 abitanti a) I comuni con popolazione tra 30.000 e 50.000 abitanti possono detenere partecipazione di una sola società; b) Entro il 31 dicembre 2011, le altre società già costituite al 31 maggio 2010 devono essere poste in liquidazione. La legge di Stabilità 2011 approvata 07/12/2010 con l art. 1 comma 117 ha integrato il comma 32 dell art. 14 Dl 78/2000: il comma prevedeva che entro il 31/12/2011 i comuni (sopra e sotto i 30.000 abitanti) mettono in liquidazione le società già costituite alla data di entrata vigore del presente decreto, ovvero ne cedono le partecipazioni. Dalla Legge di Stabilità 2011 è stato introdotto che tali disposizioni non si applicano ai comuni con popolazione fino a 30.000 abitanti nel caso in cui le società già costituite abbiano avuto il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi. I principali valori delle Partecipazioni dei Comuni dell Unione 2009 VALORE NOMINALE PARTECIPAZIONE QUOTA % DELLA SOCIETA SOCIETA' SAPIR 12.442 0,87 HERA 6.795.944 0,58 ROMAGNA ACQUE 27.927.574 6,69 LUGO TERMINAL 5.834 0,05 LUGO CATERING 226.721 29,06 A.T.M. 406.600 2,18 AMBRA S.R.L. 24.290 21,87 TE.AM. 93.932.110 99,99 LA ROMAGNOLA PROMOTION 13.624 47,20 STEPRA 18.726 0,64 C.F.P. Soc. Cons a.r.l. 30.360 27,36 RAVENNA FARMACIE 195.470 6,64 44

A PROPOSITO DI AUTONOMIA ICI ABITAZIONE PRIMA CASA Fino al 2007 l'ici era un imposta comunale caratterizzata, ad invarianza di aliquote, da un suo naturale incremento connesso all'aumento dei nuclei familiari. Quantificando questa evoluzione nell'1,90% medio annuo rappresentiamo la mancata entrata per ici da quando è stata sottratta all'autonomia dei comuni. Ammanco ici 2008 rimborsata agli enti dallo Stato % di incremento ici (% media decennale valutando incremento nuclei familiari) Ipotesi 2010 se l ici entrasse ancora direttamente nelle casse dei Comuni Ici 2011 rimborsata agli enti dallo Sato ALFONSINE 1.114.634 1% 1.136.927 980.878.448 BAGNACAVALLO 1.554.866 1% 1.585.964 13.682.827.488 BAGNARA DI ROMAGNA 165.714 4% 178.971 1.458.288.304 CONSELICE 674.372 1% 687.859 5.934.476.064 COTIGNOLA 540.788 2% 562.420 475.894.188 FUSIGNANO 601.700 2% 625.768 5.294.960.704 LUGO 2.142.965 1% 2.185.824 18.858.092.792 MASSA LOMBARDA 781.292 2% 812.544 6.875.372.592 SANT'AGATA 189.352 3% 200.713 1.666.303.584 totale 7.765.687 7.976.993 6,833.804 Oltre alla minore autonomia per i comuni, connessa all abrogazione della leva impositiva rappresentata dall ici sulla prima casa, si registra una perdita per taglio manovra estiva 2010 di euro 932.000 oltre ad un minor gettito annuo di 100.000 per un ammanco complessivo dal 2008 al 2011 di 1.232.000 ICI SULLA PRIMA CASA 7.976.993 7.765.687 6.833.804 IERI - AMMANCO ICI 2008 RIMBORSATA AGLI ENTI DALLO STATO OGGI IPOTESI 2010 - SE L'ICI ENTRASSE ANCORA DIRETTAMENTE NELLE CASSE DEI COMUNI DOMANI - ICI 2011 RIMBORSATA AGLI ENTI DALLO STATO 45

ALIQUOTE E DETRAZIONI I.C.I. ANNO 2010 ALFONSINE BAGNACAVALLO BAGNARA DI ROMAGNA CONSELICE COTIGNOLA FUSIGNANO LUGO MASSA LOMBARDA SANT AGATA SUL SANTERNO ABITAZIONE PRINCIPALE (A/1-A/8-A/9) e relative pertinenze 5,80 5,80 5,50 5,20 5,80 5,50 4,90 5,40 5,20 DETRAZIONE ORDINARIA 104,00 104,00 104,00 104,00 104,00 104,00 104,00 104,00 104,00 AREE FABBRICABILI 7,00 7,00 7,00 6,70 6,50 7,00 7,00 6,80 6,50 TERRENI AGRICOLI 6,30 6,00 6,00 5,90 6,50 6,00 6,00 5,90 6,00 ALIQUOTA ORDINARIA ALTRI IMMOBILI 6,50 6,80 6,00 5,90 6,50 6,00 7,00 6,50 6,50 In tutti i comuni è prevista una aliquota ici per canoni di locazione concordati. Comuni ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF Aliquota addizionale irpef 2010 Imponibile IRPEF 2008 Valore assoluto addizionale irpef 2010 Valore di 0,1% di addizionale Punti percentuali di addizionale corrispondenti ai tagli 2011 Minore spesa 2011 procapite per quantità/qualità dei servizi comunali Prelievo addizionale Comunale Irpef procapite ALFONSINE 0,60% 162.158.249 972.949 162.158 2,07 27,18 78,63 BAGNACAVALLO 0,60% 214.693.534 1.288.161 214.693 2,28 29,37 77,25 BAGNARA DI ROMAGNA 0,50% 29.700.564 148.502 29.700 66,00 CONSELICE 0,60% 123.546.502 741.279 123.546 1,84 22,88 74,70 COTIGNOLA 0,60% 102.504.558 615.027 102.504 1,59 21,96 82,72 FUSIGNANO 0,80% 102.954.934 823.639 102.954 2,01 24,56 97,76 LUGO 0,80% 450.693.724 3.605.549 450.693 1,85 25,48 110,07 MASSA LOMBARDA 0,50% 131.312.466 656.562 131.312 1,83 22,93 62,52 SANT'AGATA 0,60% 36.856.427 221.138 36.856 79,06 L addizionale comunale Irpef, a differenza della compartecipazione all irpef, è indice di autonomia per i comuni, se non fosse che anche su questo versante ne è vietato l adeguamento ormai da diversi anni e confermato nella Legge di stabilità 2011. 46

ADDIZIONALE IRPEF ICI PRIMA CASA Comuni Aliquota addizionale irpef 2010 Aliquota ici ABITAZIONE PRINCIPALE ALFONSINE 0,60% 5,80 BAGNACAVALLO 0,60% 5,80 BAGNARA DI ROMAGNA 0,50% 5,50 CONSELICE 0,60% 5,20 COTIGNOLA 0,60% 5,80 FUSIGNANO 0,80% 5,50 LUGO 0,80% 4,90 MASSA LOMBARDA 0,50% 5,40 SANT'AGATA 0,60% 5,20 Nei comuni dell Unione la politica si basava su due leve principali, l ici sulla prima casa l addizionale irpef. Sul territorio emerge una politica complessivamente omogenea, seppur ogni comune presentava una propria peculiare combinazione dei due prelievi. Destinazione oneri di urbanizzazione Dal 2007 al 2010 possono essere utilizzati per una quota non superiore al 50% per il finanziamento di spese correnti e per una quota non superiore a un ulteriore 25% esclusivamente per spese di manutenzione ordinaria del patrimonio comunale"; Ancora per disposto normativo, si pone un fermo all autonomia dei comuni, che si vedono limitare dove poter impiegare una entrata propria dell ente quale gli oneri di urbanizzazione. Per il 2011, ad oggi, è previsto il divieto di impiego degli oneri per il finanziamento della spesa corrente, oggi prassi consolidata per la quasi totalità dei comuni dell Unione. E ipotizzabile (auspicabile) una modifica normativa nei provvedimenti di fine d anno per ripristinare la destinazione degli oneri nella misura prevista nel 2010. 47

I punti essenziali della manovra correttiva 2010 Decreto Legge 78/2010 convertito nella legge 122/2010 La legge 122/2010, pubblicata sulla GU il 30/7 con la quale è stato convertito il Decreto Legge n.78, è costituita da 56 articoli, a loro volta costituiti da 478 commi. Con questa legge si da attuazione alla manovra di correzione dei conti pubblici, finalizzata a riportare la finanza pubblica all interno dei limiti fissati dal RUEF (Relazione Unificata sull Economia e la Finanza Pubblica), documento che a partire da quest anno sostituisce il DPEF. Dal RUEF emerge, tra l altro: - che il tasso di inflazione programmato per gli anni 2010, 2011 e 2012, è l 1,5%. - Il rapporto disavanzo/pil è previsto al 5% nel 2010, al 3,9% nel 2011, e al 2,7% nel 2012. - Il rapporto debito/pil è previsto al 116,9 su 100 nel 2010, al 116,5 su 100 nel 2011 e al 114,6 su 100 nel 2012. Per realizzare questi obiettivi, si è resa necessaria una manovra di correzione della crescita tendenziale del disavanzo degli anni 2011/2012 pari a circa 24,9 miliardi di. La manovra su Regioni a Statuto speciale e ordinario, Province e Comuni grava complessivamente, nei 2 anni, per una riduzione dei trasferimenti pari a 14,8 miliardi di (il 59% del totale della manovra graverà sulle autonomie locali). In particolare si segnala che dei 24,9 miliardi di della manovra, 4 miliardi (cioè 1,500 + 2,500) gravano sui Comuni, cioè il 16% (il peso dei Comuni sull insieme della finanza pubblica è l 8,3%; cioè la manovra pesa in modo sproporzionale sui Comuni). La manovra è stata resa necessaria anche al fine di rispettare le indicazioni concordate in sede UE. Vengono identificate le funzioni fondamentali di comuni sono considerate a) funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, nella misura complessiva del 70 per cento delle spese; b) funzioni di polizia locale; c) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonché l edilizia scolastica; d) funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti; e) funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell ambiente, fatta eccezione per il servizio di edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia nonché per il servizio idrico integrato; f) funzioni del settore sociale. Le funzioni fondamentali, il cui esercizio è obbligatorio per i comuni, devono essere obbligatoriamente esercitate in forma associativa, attraverso convenzione o unione, da parte dei : - comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti; - comuni appartenenti o già appartenuti a comunità montane, con popolazione inferiore a 3.000 abitanti. Partecipazione all accertamento fiscale e contributivo I comuni hanno titolo ad una quota di partecipazione all accertamento fiscale e contributivo pari al 33% delle somme riscosse a titolo definitivo relative a tributi statali, nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo, a seguito dell intervento del comune che ha contribuito all accertamento stesso. Personale: viene imposta una rigidità organizzativa nel reclutamento, nell incentivazione e nella formazione del personale dipendente. 48

Studi e consulenze Dall anno 2011, la spesa annua per studi e consulenze viene tagliata dell 80% rispetto al 2009 Convegni, mostre, pubblicità, relazioni pubbliche e rappresentanza Dall anno 2011, le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza viene tagliata dell 80% rispetto al 2009 Sponsorizzazioni Dall anno 2011, non è più consentito effettuare spese per sponsorizzazioni. Missioni Dall anno 2011, la spesa annua per missioni viene tagliata dell 50% rispetto al 2009 Auto di servizio Dall anno 2011, la spesa per l acquisto, la manutenzione, il noleggio e l esercizio di autovetture, nonché per l acquisto di buoni taxi, viene tagliata dell 20% rispetto al 2009 Utilizzo immobili Gli enti locali adottano misure per il contenimento della spesa per locazioni passive, manutenzione ed altri costi legati all utilizzo degli immobili. Partecipazione in società: vedere pag.26 49

Taglio dei Trasferimenti statali: i numeri dei Comuni, Province e Regioni MANOVRA FINANZIARIA (milioni ) 2011 2012 2013 COMUNI* (nel 2009: 8,9% spesa pubblica primaria e 2,8% debito pubblico) Riduzione dei trasferimenti statali 1.510 2.510 2.500 % manovra totale 12,4% 10,0% 10,0% PROVINCIA (nel 2009: 1,6% spesa pubblica primaria e 0,5% debito pubblico) Riduzione dei trasferimenti statali 300 500 500 % manovra totale 2,5% 2,0% 2,0% REGIONI**(nel 2009: 5,1% spesa pubblica primaria e 2,4% debito pubblico) Riduzione dei trasferimenti statali 4.500 5.500 5.500 % manovra totale 37,3% 22,0% 22,0% * Escluse le risorse aggiuntive per Roma Capitale (500 milioni annui) e per i comuni commissariati (60 milioni) ** Esclusa la sanità I tagli ai fondi sociali La manovra triennale 2009-2011, conferma della Legge finanziaria 2010, ha disposto tagli consistenti ad una serie di fondi di carattere sociale in gran parte destinati agli enti locali: FONDI POLITICHE SOCIALI (mil. ) 2008 2009 2010 2011 2012 Fondo nazionale politiche sociali L.328/2000 1.582 1.312 1.175 914 914 Fondo politiche per la famiglia Dl. 223/2006 347 187 185 137 137 Fondo nazionale per il sostegno L. 431/1998 206 162 144 109 109 all accesso alle abitazioni in locazione Fondo nazionale per l inclusione L. 296/2006 100 0 0 0 0 sociale degli immigrati Piano straordinario servizi socioeducativi L. 296/2006 100 100 n.d. n.d. n.d. per la prima infanzia Fondo non autosufficienza L. 296/2006 300 400 400 0 0 Fondo infanzia e adolescenza L. 285/1997 44 44 40 40 40 Totale 2.679 2.205 1.944 1.200 1.200 50