Libro verde Di fronte ai cambiamenti demografici, una nuova solidarietà tra le generazioni



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Le delegazioni troveranno in allegato la versione finale delle conclusioni del Consiglio EPSCO adottate il 3 Ottobre 2011.

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Libro verde Di fronte ai cambiamenti demografici, una nuova solidarietà tra le generazioni Documento della FERPA La FERPA ritiene che la pubblicazione del Libro verde sui cambiamenti demografici rappresenti un opportunità importante, offerta alla società europea per riflettere sul proprio futuro. La rivendicazione di una «società per tutte le età» e contro l esclusione è fondamentale per il movimento sindacale dei lavoratori e dei pensionati, la cui azione è basata su una forte solidarietà intergenerazionale. La FERPA desidera sottolineare l apporto che le persone anziane hanno assicurato attraverso il lavoro e l'impegno sociale allo sviluppo del loro paese, delle loro comunità e delle loro famiglie. La FERPA rivendica il diritto delle persone anziane ad una partecipazione attiva alla vita pubblica, alla democrazia ed all eguaglianza. La FERPA sottolinea anche la condizione delle donne anziane che costituiscono la maggioranza di questa popolazione e che sono, tra l altro, le più povere e le più colpite dalla non autosufficienza. La costruzione di una società per tutte le età richiede un cambiamento profondo dell organizzazione della produzione e dell organizzazione sociale; un immagine positiva di una vita più lunga; la valorizzazione dell apporto delle persone anziane al benessere della società; il riconoscimento del ruolo attivo che queste ultime giocano all interno della famiglia e della comunità; sistemi di protezione sociale la cui sostenibilità finanziaria dovrà essere assicurata dalla crescita economica e dalla politica della piena occupazione. Non bisogna dimenticare che l ONU, attraverso la sua Seconda assemblea mondiale sull invecchiamento, nell aprile del 2002 e l UNECE, nel settembre dello stesso anno, hanno realizzato una riflessione importante sull invecchiamento delle nostre società adottando anche Piani d azione ben costruiti ed indicando una serie di politiche da sviluppare, per fare in modo che l invecchiamento delle nostre società rappresenti un successo sociale e non, attraverso un eccessiva drammatizzazione, l occasione per rimettere in discussione gli standard sociali acquisiti. Il Libro verde, purtroppo, non ha approfittato dei suggerimenti dei Piani d azione dell ONU e dell UNECE. Il Libro pone una grande attenzione alla necessità di far aumentare il tasso di fecondità, come è giusto che sia, ma non presenta una riflessione attenta sull aumento della speranza di vita, che rappresenta l elemento centrale dei cambiamenti demografici. La FERPA rivendica la partecipazione attiva dei sindacati di lavoratori e delle lavoratrici e dei sindacati dei pensionati e delle pensionate all assunzione di ogni decisione. Occorre che sulle questioni legate alla vita quotidiana dei pensionati e delle persone anziane il dialogo sociale sia accompagnato da un dialogo civile «ad hoc» tra le Istituzioni europee e le reti europee dei pensionati e degli anziani più rappresentative, tenuto conto del fatto che esse danno la voce a circa 80 milioni di cittadini anziani. Rispetto alle domande poste dal Libro verde 1

1) Ritenete che il livello europeo sia pertinente per aprire una riflessione sulle evoluzioni demografiche e la gestione delle loro conseguenze? Il livello europeo è molto pertinente per una riflessione di questo tipo in virtù della stretta interdipendenza economica e sociale tra gli Stati membri. La cooperazione in questo settore sarebbe necessaria come avevano già indicato il Piano d azione internazionale sull invecchiamento adottato dall ONU durante la sua seconda Assemblea mondiale (Madrid aprile 2002), e la Strategia di Berlino dell UNECE (Settembre 2002). 2) Se si, quali potrebbero essere gli obiettivi e quali ambiti politici vi sembrano essere coinvolti? Gli obiettivi da raggiungere sono : 1. Creazione di una società per tutte le età ; 2. Solidarietà intergenerazionale alimentata da un interazione sociale più forte dei giovani e delle persone pensionate ed anziane ; 3. Promozione di una buona qualità di vita e di un livello elevato di sanità per tutti; 4. Piena occupazione. Ambiti politici : 1. L invecchiamento deve essere preso in considerazione in tutti gli ambiti d azione politica ; 2. I sistemi di produzione e di protezione sociale devono essere adeguati alle esigenze della società che sta invecchiando ; 3. Le politiche per l occupazione, l organizzazione del lavoro, la sanità e la sicurezza sui posti di lavoro devono essere migliorate per tener conto dei lavoratori anziani ; 4. La formazione durante tutto l arco della vita deve essere promossa, anche dopo il pensionamento 3) Una migliore conciliazione fra vita professionale e vita privata può aiutare a risolvere i problemi legati all invecchiamento demografico? come? Come si può incoraggiare una ripartizione più equilibrata delle responsabilità domestiche e familiari fra donne e uomini? Come stimolare l offerta di strutture per la custodia dei bambini (asili nido, scuole materne ecc.) e per le cure alle persone anziane, sia da parte delle collettività pubbliche che delle imprese? Può un tasso ridotto dell IVA, applicato ai servizi di custodia dei bambini e alle cure per persone anziane, contribuire al loro sviluppo? Una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata puo essere ottenuta attraverso una ripartizione equa delle responsabilità familiari e domestiche, elemento essenziale per la realizzazione di una reale eguaglianza di opportunità tra i sessi. Bisogna aumentare l offerta di asili nido e scuole materne e, per cio che riguarda più da vicino le persone anziane, costruire un vero sistema di servizi sociali e socio- 2

sanitari a domicilio per le persone più anziane e non autosufficienti. Strutture d accoglienza e residenziali devono essere create per anziani gravemente non autosufficienti, per le persone colpite dalla malattia d Alzheimer e più in generale da patologie mentali. Il sistema dei servizi e delle strutture dovrà essere finanziato dalla fiscalità, la sua qualità dovrà essere garantita dallo Stato, con la partecipazione degli enti locali e delle regioni. L accesso ai servizi di cura e alle strutture dovrà essere universale. La partecipazione delle persone non autosufficienti all organizzazione dei servizi che le riguardano dovrà essere considerata un elemento essenziale della loro qualità. Occorre considerare la creazione di un siffatto sistema di servizi come un investimento capace di assicurare, nel contempo, il rispetto dei diritti delle persone non autosufficienti e la creazione di nuovi posti di lavoro di qualità. Sarà dunque necessario creare nuove opportunità quali, per esempio, il congedo familiare per assicurare cure ai bambini e alle persone anziane della famiglia, congedo che dovrà essere concesso su basi egualitarie ad ambedue i sessi. La realizzazione di un «continuum di cure» alle persone anziane e di un «continuum di sostegno» alle persone che se ne prendono cura sarà il contesto necessario per sostenere e promuovere la solidarietà tra generazioni, alla base del modello sociale europeo. L incentivo fiscale, in particolare una riduzione dell'iva, su cui l Unione europea mantiene un certo livello di competenza, potrà rappresentare una misura utile per aiutare le famiglie ma all interno di un programma d azione più vasto, che integri i diversi interventi e la cui coordinazione sarà garantita dal pubblico. 4) In quale misura l'immigrazione può compensare alcuni effetti negativi dell'invecchiamento demografico? Quali politiche devono essere realizzate per integrare questi immigrati, in particolare i giovani? L immigrazione deve essere considerate una risorsa per le società europee, ben sapendo che essa non puo rappresentare la soluzione al problema dell invecchiamento della popolazione europea. In alcuni stati membri a bassissima natalità, come Italia, Grecia, Spagna o Danimarca, il tasso reale di natalità sarebbe assai più basso se non ci fossero gli immigrati. Le politiche d integrazione dei migranti sono fondamentali per garantire la coesione sociale all interno di uno spazio sempre più multiculturale come quello dell Europa del XXI secolo. Per essere efficaci tali politiche devono tener conto anche delle specificità dei migranti anziani. La promozione di strutture associative per l integrazione, la formazione e la valorizzazione dei migranti giovani ed anziani puo essere una delle misure da prendere in considerazione a tal fine. 5) Come migliorare la qualità dei sistemi di formazione iniziale e di quella per gli adulti? Quale può essere il contributo della formazione non istituzionale e delle attività di volontariato? Quali possono essere i contributi dei fondi strutturali e degli strumenti che puntano ad un migliore accesso alla società della conoscenza? La formazione è il pilastro principale della società della conoscenza cosi come definita dalla Strategia di Lisbona. I cambiamenti sociali hanno come conseguenza delle discontinuità tra i periodi di formazione iniziale, lavoro e disoccupazione. I percorsi della vita attiva devono essere sostenuti da garanzie sociali che permettano 3

alle donne ed agli uomini l accesso al lavoro, alla formazione professionale multidisciplinare con redditi stabili dall uscita dal sistema scolastico fino al pensionamento. La formazione delle donne e degli uomini in pensione si pone come un elemento chiave per assicurare la partecipazione alla vita della società (Articolo 25 della Carta di Nizza). L apporto delle attività di volontariato puo essere molto importante, compresa l esperienza delle Università popolari o della terza età, che prendono in conto le richieste e le attese dei pensionati e che realizzano anche una gestione sociale. I fondi strutturali devono sostenere la formazione durante l intero arco di vita compresa l alfabetizzazione informatica e l utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei pensionati e delle persone anziane, altrimenti destinati a delle nuove forme d esclusione sociale. 6) Quali solidarietà possono essere sviluppate tra i giovani e le persone anziane? Tutte le politiche comunitarie devono prevedere il rafforzamento della solidarietà intergenerazionale, compresa la valorizzazione delle azioni degli anziani verso i giovani e dei giovani verso gli anziani. I pensionati e le persone anziane costituiscono una risorsa per la società, non un peso da dover sostenere e colpevolizzare. Per quanto riguarda il lavoro, il patrimonio di competenze e di esperienze professionali delle persone in pensione deve essere trasferito ai giovani lavoratori. Da parte loro, i giovani potrebbero sostenere l alfabetizzazione informatica delle persone anziane. La solidarietà intergenerazionale deve svilupparsi all interno della famiglia ma anche nella società. Si potrebbero prevedere, ad esempio, benefici fiscali per i pensionati che aprono i loro appartamenti all utilizzo di giovani studenti e lavoratori, come già avviene in alcuni paesi. Si potrebbe suggerire di erogare un aiuto finanziario ai giovani che si impegnano a sostenere nella vita quotidiana i loro vicini anziani. Le istituzioni scolastiche potrebbero favorire delle azioni di formazione in comune tra giovani e persone anziane ; la disponibilità d insegnanti in pensione dovrebbe essere valorizzata quali «tutor» dei giovani in difficoltà. I Comuni potrebbero promuovere la diffusione, nei quartieri, di centri sociali per favorire l incontro e le attività comuni, con una gestione assicurata da comitati intergenerazionali. Lo scambio di buone pratiche in questo senso deve essere previsto e valorizzato nei differenti programmi d azione comunitaria (vedi Urban). 7) Come modernizzare l organizzazione del lavoro per tenere conto dei bisogni specifici di ciascuna fascia di età? Come permettere ai più anziani di lavorare di più? Come adattare l organizzazione del lavoro ad una nuova ripartizione tra generazioni, con meno giovani e più lavoratori anziani nelle aziende? Come i diversi attori sociali dell Unione possono contribuire a rispondere a questi problemi, in particolare il dialogo sociale e la società civile? 4

Nel contesto demografico attuale e futuro, l obiettivo d aumentare il tasso di partecipazione al lavoro tra i 55 e i 64 anni potrà essere raggiunto se si sarà capaci sin da ora di migliorare l organizzazione del lavoro e se la formazione lungo tutto l arco della vita sarà effettivamente garantita. Tale obiettivo non deve alimentare un opposizione dannosa tra giovani e vecchie generazioni al lavoro. Attraverso il dialogo sociale, da rafforzare a livello nazionale ed europeo, la diffusione delle pratiche, che hanno migliorato la salute nei luoghi di lavoro ed la riorganizzazione del lavoro secondo norme ergonometriche, potrà avere un impatto positivo sulla produttività dei lavoratori e sulla loro potenziale occupabilità. Delle scelte di questo tipo permetterebbero di neutralizzare gli effetti negativi dell invecchiamento della mano d opera europea. Il dialogo sociale sarà accompagnato da una politica d investimento in risorse umane e sarà volto all eliminazione delle discriminazioni legate all età, tenendo conto delle indicazioni della Fondazione di Dublino. Il dialogo sociale, alla base del modello sociale europeo, resta un punto di forza indispensabile per lo sviluppo economico e sociale dell Unione soprattutto per vincere la sfida posta dall invecchiamento. La Commissione Europea dovrebbe impegnarsi a creare un nuovo dialogo civile specifico con le organizzazioni dei pensionati e persone anziane, secondo i Piani dell ONU e dell UNECE, al fine di migliorare la democrazia europea, valorizzando l apporto dei suoi 80 milioni di cittadini pensionati ed assicurando uno strumento per la partecipazione attiva dei pensionati alla vita della società europea. 8) Occorre ancora fissare un età legale d uscita in pensione o permettere un pensionamento flessibile e progressivo? I due aspetti non vanno considerati in alternativa. Occorre fissare l età legale per il pensionamento, a partire dalla quale si potrà beneficiare della propria pensione. Tuttavia, le persone che desiderano lavorare più a lungo devono poterlo fare acquisendo diritti pensionistici anche sui salari che vengono loro corrisposti dopo aver raggiunto l età legale per il pensionamento. L ammontare della pensione, in tal caso, dovrebbe aumentare in rapporto al prolungamento del lavoro. Cio creerebbe delle incitazioni a lavorare più a lungo. Occorre preservare il sistema «a ripartizione». Sistemi più flessibili di pensionamento progressivo, che permettano di combinare lavoro a tempo parziale e pensione parziale, potrebbero essere messi in atto attraverso il confronto sociale. Il pensionamento dei lavoratori e delle lavoratrici che svolgono lavori pesanti e particolarmente usuranti dovrebbe essere ugualmente regolato attraverso il confronto sociale. 9) Come permettere la partecipazione dei seniors alla vita economica e sociale, specialmente grazie al cumulo tra salario e pensione, a nuove forme di occupazione (tempo parziale, lavoro interinale) o ad altre forme di sostegno finanziario? Come sviluppare attività che impiegano i seniors nel settore associativo e dell economia sociale? La partecipazione dei senior allo sviluppo economico e sociale deve essere riconosciuta e promossa ad ogni livello. I pensionati e le persone anziane hanno un ruolo economico chiaro in quanto richiedenti beni e servizi. In questo senso, un aspetto è tralasciato dal Libro verde : l utilità di sostenere, attraverso ad esempio la fiscalità, la produzione di beni che migliorino la qualità di vita della «quarta età» e 5

delle persone non autosufficienti quali la medicina a distanza, il telesoccorso, particolari accorgimenti negli alloggi delle persone molto anziane in particolare nella sala da pranzo, nella toilette, l adeguamento dei trasporti pubblici alle esigenze di mobilità di una società che invecchia, l adattamento dell offerta culturale. Il potere d acquisto delle pensioni deve essere salvaguardato. I pensionati e le persone anziane devono beneficiare della crescita economica. Le attività dei pensionati non possone essere ridotte al solo lavoro retribuito, che non rappresenta la forma esclusiva di partecipazione alla vita della società. Un gran numero di pensionati contribuisce alla vita economica della società assicurando una preziosa serie di servizi soprattutto a livello familiare, in particolare partecipando alla cura dei nipoti che avrebbe un costo considerevole per le famiglie. I pensionati offrono allo stesso modo un contributo importante alla società in qualità di volontari. La FERPA vuole sottolineare in particolare il volontariato che già oggi un gran numero di pensionati assicura alla sua comunità per aiutare i bambini, le persone piu anziane e quelle più povere. Tale tipo di attività va inquadrato in un contesto di regole e non deve tradursi nell arretramento dello Stato rispetto ai problemi sociali. Occorre evitare di mettere in concorrenza sul mercato del lavoro pensionati e giovani nelle nuove tipologie di lavoro, per non correre il rischio di minare la solidarietà tra le generazioni. Le nuove tipologie di lavoro devono essere rese più sicure e portatrici di diritti, alla stessa stregua del lavoro a durata indeterminata (flexi-secuty). Ad ogni modo, la possibilità di accedere a questi tipi di contratto, o a dei benefici finanziari con effetti equivalenti, dovrà essere stabilita attraverso la contrattazione tra sindacati ed imprese e non dovrà rimettere in discussione il funzionamento e il valore delle pensioni pubbliche. Nel settore dell economia sociale, in particolare nell ambito associativo, la partecipazione dei pensionati puo' essere sviluppata attraverso il sostegno alle associazioni senza scopo di lucro. 10) Come accompagnare la mobilità dei pensionati tra stati membri, specialmente in materia di protezione sociale e di cure sanitarie? La libera circolazione delle persone è una delle quattro libertà fondamentali introdotte e promosse dai Trattati istitutitivi della Comunità economica europea. In seguito, l istituzione di una cittadinanza europea attraverso il Trattato di Maastricht ha ampliato la portata della mobilità delle persone introducendo a livello europeo nuovi diritti. Se la mobilità delle persone in Europa è, fino ad oggi, promossa e sostenuta per quanto riguarda i giovani, in particolare attraverso il programma Socrates, scarse misure specifiche esistono per altre fasce di età, tenuto conto dell invecchiamento della popolazione. Occorre fare in modo che le pensioni siano pagate in tutti gli stati membri senza alcun problema amministrativo. Per favorire la mobilità, occorre che la Carta europea dell assicuazione malattia sia diffusa al più presto nei 25 paesi e che essa riprenda tutti gli elementi ed i dati riguardanti la salute del o della titolare. Il sistema dei trasporti pubblici europeo deve tenere conto dei bisogni d una società che invecchia attraverso, per esempio, l adeguamento delle stazioni ferroviarie, dei treni, degli aereoporti alle esigenze delle persone a mobilità ridotta e di quelle che si spostano in sedia a rotelle, molti dei quali anziani. Nella gestione dei fondi strutturali occorrerebbe prevedere l introduzione di una misura specifica che favorisca la riconversione e la ristrutturazione di tali infrastrutture. 6

11) Come investire nella salute e nella prevenzione per fare in modo che gli europei continuino a beneficare dell aumentata speranza di vita in buona salute? La finalità delle politiche sanitarie, secondo la definizione di salute proposta dall Organizzazazione mondiale della sanità, deve essere quella di garantire il benessere ed una vita indipendente ad ogni età. La promozione del benessere nel corso dell intera vita passa inevitabilmente attraverso una vasta attività di prevenzione che inizia dalla nascita, in quanto l invecchiamento é un processo sociale fortemente influenzato dalle condizioni di vita, dall organizzazione sociale, dalla qualità dell ambiente e dalle condizioni di lavoro. Il miglioramento del sistema sanitario pubblico deve garantire l accesso universale ed una maggiore attenzione alla prevenzione delle malattie comprese quelle legate all invecchiamento. Il carattere pubblico ed universale del servizio sanitario, che rappresenta una conquista essenziale in Europa, non deve essere rimesso in discussione. Gli investimenti necessari devono essere realizzati ai diversi livelli istituzionali : dai Comuni, dalle regioni, dallo Stato. La partecipazione delle associazioni sindacali degli operatori e delle associazioni dei pazienti andrà valorizzata, per la migliore organizzazione dei servizi. In tutte le politiche settoriali sarà effettuata la valutazione d impatto sulla salute e sull ambiente. Nel solco tracciato dall ONU e dall UNECE, una maggiore attenzione sarà prestata alle «cure palliative», che permettono alle persone anziane di vivere dignitosamente e di continuare ad esercitare appieno la loro cittadinanza. La destinazione di risorse finanziarie importanti alla ricerca scientifica sarà considerata quale investimento sociale e strumento per assicurare il diritto alla salute riducendo nel contempo, nel medio periodo, la spesa sanitaria. In questo quadro, il sostegno comunitario deve rafforzare il punto specifico all interno del Programma Quadro della Ricerca riservando un attenzione particolare al benessere ed agli aspetti sociali della sanità, favorendo la partecipazione delle organizzazioni degli operatori e dei cittadini alla ricerca-azione e lo scambio di conoscenze e di buone pratiche tra gli Stati membri. 12) Il coordinamento delle politiche nazionali di protezione sociale dovrebbe estendersi, nel 2006, alle cure di lunga durata per le persone non autosufficienti ; quale contributo tale coordinamento potrebbe portare alla gestione dei cambiamenti demografici? Tenuto conto delle previsioni demografiche presentate anche dal Libro verde, il coordinamento delle politiche nazionali per le cure di lunga durata costituisce un opportunità preziosa per l Unione. La non autosufficienza non puo produrre una riduzione della cittadinanza delle persone coinvolte. In troppi paesi le persone non autosufficienti non possono più partecipare al voto in quanto nulla é previsto per coloro che non possono raggiungere il seggio ; esse sono dunque private del diritto politico più importante. Le cure da assicurare alle persone non autosufficienti rientrano nell ambito dei diritti umani, che devono essere rispettati per assicurare ad ogni cittadino le condizioni per una vita dignitosa. Il titolare di tali diritto é la persona non autosufficiente in quanto tale ; la sua famiglia, se presente e disponibile, potrà partecipare alla realizzazione di questi diritti. La definizione di obiettivi comuni ; di indicatori strutturali condivisi ; di studi e valutazioni delle pratiche nazionali 7

riguardanti le cure di lunga durata e le cure alle persone non autosufficienti permetteranno all Unione di creare delle sinergie utili per la gestione dei cambiamenti demografici, tenuto conto dell aumento della speranza di vita e del fatto che, secondo le ricerche scientifiche, circa il 25% delle persone con oltre 75 anni sarà colpito dalla non autosufficienza. Occorre, dunque, creare un vero «sistema di cure e di servizi» per le persone non autosufficienti in modo da garantire i loro diritti e creando, nello stesso tempo, nuove occasioni di lavoro. Il finanziamento di tale sistema sarà assicurato dalla fiscalità attraverso il confronto e la responsabilizzazione di tutta la società. La possibilità di pervenire, nell Unione europea, ad un minimo di garanzie sulla qualità delle cure di lunga durata, attraverso il Metodo Aperto di Coordinamento da attivarsi nel 2006, secondo le decisioni del Consiglio europeo, permetterà all Unione di rispondere in modo attivo alla sfida dei cambiamenti demografici. 13) In particolare, occorrerà distinguere tra pensione di vecchiaia ed indennità di autonomia? Si. La pensione da lavoro, infatti, trae origine dalla partecipazione al lavoro del o della titolare, alla fine di una carriera professionale e secondo regole che rappresentano il risultato di un patto sociale e della solidarietà tra le generazioni. L indennità di autonomia, invece, deve essere risconosciuta sulla base delle condizione di salute della persona interessata senza considerazioni di età e di partecipazione o meno al mercato del lavoro. 14) Come formare il personale necessario ed offrire dei lavori di qualità, in un settore spesso caratterizzato da salari e qualifiche basse? Occorre prevedere in termini di quantità-qualità il numero degli operatori di cui, nei prossimi decenni, i paesi europei avranno bisogno. La formazione di tale personale sarà programmata a livello nazionale, a partire da una nuova valorizzazione sociale e salariale di questo tipo di attività, finalizzata al benessere delle persone, da considerare quale «prodotto sociale» di primaria importanza. Deve essere assicurato un investimento pubblico adeguato a migliorare la formazione dei lavoratori impegnati nel settore della cura. Le cure sanitarie, i servizi sociali, e più in generale i servizi alle persone non autosufficienti, rappresentano un settore in grado di creare nuova occupazione di qualità, di cui i giovani potrebbero beneficiare. La formazione degli operatori professionali deve prevedere la promozione di una relazione attiva con la persona da curare che deve restare il soggetto delle cure e non essere ridotta ad oggetto di cura. Tale «attivazione», come sottolineano diverse ricerche scientifiche, rappresenta un fattore importante per difendere e valorizzare le capacità e le abilità residue. La valutazione delle persone interessate, delle associazioni dei pazienti e delle loro famiglie sulla qualità delle cure e dei servizi sarà presa in considerazione anche nel processo di formazione del personale. In presenza di persone con handicap cognitivi e mentali, sarà il tutore o la famiglia a pronunciarsi sulla qualità dei servizi ricevuti. Il ricorso all incentivazione fiscale e finanziaria per giovani studenti che seguano la formazione in questi settori sarà una misura da utilizzare. La valorizzazione delle professioni legate all invecchiamento della popolazione passa anche attraverso 8

l aumento dei salari, la garanzia di una formazione continua, la considerazione del caratttere particolarmente usurante di alcune attività, una migliore organizzazione del lavoro. 15) Come distribuire in maniera equilibrata la presa in carico della terza età fra famiglia, servizi sociali e istituzioni? La responsabilità della qualità di vita delle persone non autosufficienti deve essere assunta dalla società. Tra i sei diritti fondamentali che la FERPA rivendica per le persone anziane in Europa c è, appunto, l assunzione delle cure alle persone non autosufficienti da parte del sistema sanitario pubblico. Non puo essere sottovalutata la trasformazione profonda conosciuta da «la famiglia», il cambiamento del ruolo sociale delle donne (che costituiscono la maggior parte dei «curatori informali»), l aumento della presenza delle donne sul mercato del lavoro, presenza che dovrebbe aumentare secondo la Strategia di Lisbona, la mobilità professionale, l aumento delle famiglie monoparentali. La FERPA sottolinea che i cittadini molto anziani e le persone non autosufficienti hanno dei diritti in quanto cittadini a pieno titolo ; essi non vogliono dipendere dalle loro famiglie e ancor meno condizionare i progetti di vita dei loro figli. Per questo, la riproposizione di un ruolo tradizionale della famiglia e della donna sarebbe un errore grave perché la famiglia tradizionale non esiste più e le donne vogliono giocare un nuovo ruolo nella società. Tuttavia, qualora la famiglia sia presente e disponibile, essa deve giocare un ruolo attivo anche nella programmazione dei servizi. La FERPA propone una concertazione aperta e costruttiva tra istituzioni, erogatori di servizi sociali ed associazioni familiari, una concertazione che va realizzata a livello locale, regionale, nazionale e che sarà essenziale per assicurare efficienza ed efficacia al sistema dei servizi. 16) Come aiutare le famiglie? Come sostenere le reti di cure di prossimità? Quando le famiglie sono presenti e disponibili a farsi carico delle cure necessarie per i loro componenti non autosufficienti, i poteri pubblici, soprattutto su scala comunale e regionale, devono sostenerle. Il lavoro di cura assicurato dai familiari, in gran parte donne, deve essere riconosciuto attraverso un sostegno finanziario ed attraverso il riconoscimento di contributi figurativi, ai fini pensionistici, per il periodo di cura effettuato. I familiari che curano devono beneficiare di una formazione ad hoc e partecipare alla programmazione delle cure. Un attenzione particolare dovrà essere riservata alle donne anziane che si prendono cura dei loro coniugi. L aumento degli investimenti sul piano quantitativo e qualitativo nel settore delle cure dovrà rappresentare una priorità per i governi locali, regionali e nazionali. L introduzione di congedi parentali per la cura delle persone non autosufficienti e la detrazione di oneri finanziari sostenuti dalle loro famiglie potranno essere degli strumenti complementari alla politica degli investimlenti pubblici. Il ruolo essenziale delle cure dette «palliative», al fine di migliorare le condizioni di vita dei grandi anziani, deve essere riconosciuto nelle programmazione ed attivazione di nuove politiche di cura, soprattutto in caso di malattie mentali e demenza senile. 9

Particolare attenzione dovrà essere riservata alle persone anziane che vivono in contesti rurali o da sole, attraverso servizi di cura a domicilio e servizi di prossimità.questi dovranno essere sostenuti dai finanziamenti pubblici e garantire un livello elevato di qualità delle loro prestazioni. L offerta di cure a domicilio potrà essere migliorata anche grazie all impegno delle istituzioni ed al sostegno finanziario e fiscale degli attori sociali coinvolti. 17) Come ridurre le ineguaglianze fra donne e uomini in età di pensione? La riduzione dell ineguaglianza tra uominin e donne in età di pensione necessita di un azione che deve realizzarsi durante l intera voita delle persone. La disparità al momento del pensionamento è il frutto di forti differenze di retribuzione tra donne e uomini, della segregazione professionale e dell assenza di opportunità formative per le donne, dell insufficienza di politiche che permettano di conciliare vita professionale e vita personale, della carenza di servizi sociali che caratterizza la maggior parte dei paesi dell Unione europea. Una vera politica di pari opportunità tra i sessi, unita alla promozione di congedi parentali per gli uomini che assistano bambini o persone non autosufficienti, puo contribuire a migliorare la pensione delle donne. I poteri pubblici devono impegnarsi a lottare contro la femminilizzazione della povertà compresa quella delle donne anziane. La FERPA sottolinea la presenza in Europa di diversi milione di donne anziane titolari di una pensione tanto bassa da non permettere loro di vivere dignitosamente. L Unione europa deve promuovere un iniziativa forte contro questo tipo di povertà che alimenta esclusione sociale e non autosufficienza. I poteri pubblici devono mettere in atto una strategia che tenga conto dei bisogni specifici di ciascun genere nella società che invecchia. 18) Come utilizzare le nuove tecnologie per sostenere le persone anziane? Le nuove tecnologie costituiscono una risorsa fondamentale per migliorare la vita dei pensionati e delle persone anziane. L alfabetizzazione informatica di base, indirizzata ai pensionati ed ai più anziani, deve prevenire nuove forme di esclusione sociale, sviluppare le capacità di comunicazione ed alimentare le conoscenze in modo da assicurare loro un invecchiamento attivo ed una partecipazione democratica piena, ad ogni livello. L apporto di tale alfabetizzazione in termini di migliorammento della vita quotidiana é importante come, ad esempio, nel caso dell accesso alle istituzioni pubbliche e l iscrizione ai servizi di cura. Gli strumenti tecnologici dovranno essere di semplice utilizzazione e senza alcuna barriera ergonomica. 19) L Unione dovrebbe promuovere degli scambi ed un analisi regolare, per esempio annuale, dei cambiamenti demografici e del loro impatto sulla società e su tutte le politiche coinvolte? Gli strumenti finanziari dell Unione, in modo particolare i fondi strutturali, dovrebbero tener conto di più di questi cambiamenti e come? L analisi regolare dei cambiamenti demografici é utile al fine di verificare i risultati delle politiche adottate in tutti i comparti interessati (ripresi nelle domande poste dal Libro verde). Le politiche europee ed i fondi strutturali devono sostenere la produzione di beni e servizi per la grande età, l alfabetizzazione informatica per tutte le età, l adeguamento delle infrastrutture compresi i trasporti pubblici, la 10

costruzione di struttere di accoglienza per i bambini e le persone non autosufficienti, l uguaglianza delle opportunità, la lotta contro la povertà e l esclusione sociale. 20) In che modo il coordinamento europeo delle politiche per il lavoro e della protezione sociale potrebbe integrare meglio la dimensione dei cambiamenti demografici? Come il dialogo sociale europeo potrebbe contribuire ad una migliore gestione dei cambiamenti demografici? Quale può essere il ruolo della società civile e del dialogo con i giovani? Come integrare la dimensione dei cambiamenti demografici nell insieme delle politiche interne ed esterne dell Unione? Il coordinamento europeo delle politiche per l occupazione e delle politiche di protezione sociale potrà essere più efficace a condizione che la struttura delle età e dei generi delle persone cosi come la dimensione demografica e l approccio interdisciplinare siano presi in considerazione, costantemente, in tutte le scelte politiche. Il dialogo sociale va considerato come uno strumento indispensabile per il successo delle politiche che si propongono di rispondere alle grandi sfide lanciate da cambiamenti demografici cosi importanti. Le organizzazioni più rappresentative dei pensionati e delle persone anziane, quali la FERPA, rivendicano la creazione di un «dialogo civile ad hoc» per realizzare l integrazione dei pensionati e delle persone anziane nella democrazia ad ogni livello, compreso il livello europeo, come il piano dell ONU e la Strategia di Berlino indicano a tutti i paesi. La FERPA ribadisce che il contributo delle organizzazioni rappresentative dei pensionati e delle persone anziane europee deve essere preso in considerazione nella definizione delle scelte future riguardanti l invecchiamento delle nostre società. 16/17 giugno 2005 11