L industria tessile e della moda Master Biella Fibre Nobili- 2014 Caratteristiche socio economiche Scenari ed evoluzioni possibili Liuc, Competitività e sostenibilità Lezione del 29 ottobre 2014 Docente: Aurora Magni
imprese attive settore TAC Italia - Fonte: Ns elaborazione su dati Movimpresa 2008 2010 2013 (III sem.) Tessile 28.126 18.654-33,7% Abbigliamento 45.956 51.261 + 11,5% 17.315-7,2% su 2010-38,4% sul 2008 48.291-5,8% su 2010 + 5% sul 2008 Concia/pelle Prodotti similari 23.478 22.459-4,3% 21.861-2,7% su 2010-6,9% sul 2008 Totale TAC 97.560 92.374-5,3% 87.467-5,3% su 2010-10,3% su 2008
La filiera tradizionale Terziario di settore
1. La filiera tessile è integrata Ind.Meccanica/elettronica, informatica, packaging, logistica, energia, depurazione/gestione rifiuti Settore agro alimentare Industria chimica MANIFATT. TESSILE (filatura, tessitura, TNT, nobilitazione, confezione) Altri comparti industriali distribuzione Terziario /servizi / mondo della ricerca e della capitalizzazione della conoscenza e delle informazioni, IT, Economia degli eventi. consumatori Aurora Magni per Progetto Reset - 2014
Pensare in chiave extrasettoriale è fondamentale per lo sviluppo produttivo e progettuale in particolare per quanto riguarda La ricerca e i processi di innovazione Il marketing Le contaminazioni estetiche e culturali La sostenibilità
1^ esempio: ReS
3^ esempio individuazione target culturali di consumo
La Moda è un grande fenomeno di estensione del valore
Il valore al di là della matericità del bene desiderato si concretizza in segni evocativi (logo, simbolo, firma) che vivono in piena autonomia. Il fenomeno di brandizzazione dell oggetto è una delle maggiori innovazioni del XX secolo. Il processo è favorito da: - Riproducibilità industriale dell oggetto, - Processo identificatorio (il nome evoca valori definiti e riconoscibili) - Diffusione dei grandi magazzini - Mezzi di comunicazione di massa/ spettacolarizzazione della comunicazione - Testimonial/leader emozionali -
Democratizzazione del lusso Il sistema capitalistico si basa sull incremento estensivo/intensivo dei consumi, Una quota dei prodotti ritenuti di lusso devono essere accessibili per spingere la domanda e a questo scopo il sistema opera generando desideri percepiti come bisogni, Il sistema della moda nella sua evoluzione industriale ha la funzione di disciplinare il gusto (cioè la domanda) rendendola funzionale alla crescita del sistema industriale. A questo scopo sono fondamentale i processi imitativi generati dall invidia sociale. La moda è il terreno naturale per questi processi.
Intangible assets Creatività Originalità Innovazione Proprietà intellettuale Reputazione Relazioni Riconoscibilità Valori evocati.
I macro scenari hanno effetto sui comparti produttivi Qualche esempio: Fine degli accordi Multifibre -2005 Crisi economica-finanziaria 2008 Sanzioni economiche EU vs Russia a seguito della crisi ucraina
Nuova organizzazione mondiale della produzione e dei consumi
Europa tessile deindustrializzata? (UE 28) Produzione fibre man made Addetti Produzione tessile 2013 2012 2010 84,8 79,4 144,6 21.000 21.000 23.000 91,9 92,0 155,8 Addetti 613.000 637.000 709.000 Produzione abbigliamento addetti 86,7 1.030.000 90,5 1.730.000 185,5 1.879.000 Indice: 2010=100 Fonte: Eurostat
1990-2000 La vecchia distinzione tra paesi industrializzati e non industrializzati viene radicalmente messa in discussione negli anni 90 con l emergere di una nuova potenza economica, la Cina, seguita dall India. La caduta del muro di Berlino e la crisi del modello economico socialista pone i paesi dell ex Urss di fronte alla prospettiva di aprirsi ai mercati internazionali e rinnovarsi o implodere. L individuazione di aree del mondo vantaggiose per le condizioni economiche (costo del lavoro, assenza di vincoli allo sviluppo industriale..) spingono molti imprenditori a delocalizzare la produzione o parti di essa. La delocalizzazione nel tempo trascinerà nuovi insediamenti produttivi e avrà la nuova funzione di servire i nuovi mercati in via di sviluppo. L apertura degli scambi commerciali ai paesi terzi libera nuovi mercati (la cui crescita è in relazione alla crescita della nuova middle class) ma si trasforma anche in un incremento delle importazioni di beni di bassa qualità a prezzi fortemente competitivi. Si comincia a parlare di area BRIC (Brasile, Russia, India, Cina)
GLOBALIZZAZIONE E ACCORDO MULTIFIBRE Un sistema basato sulla concorrenza più aperta ha preso il posto di quello, vecchio ormai di decenni, che stabiliva rigorose quote di accesso ai ricchi mercati dell Europa, degli Stati Uniti e del Canada. Ciò potrebbe comportare, anche se non da un giorno all altro, un crollo dei prezzi di oltre il venti per cento di vari articoli di vestiario, come jeans e T-shirts. La Banca mondiale afferma che i paesi in via di sviluppo dovrebbero registrare un balzo negli utili in esportazioni combinate (abbigliamento più prodotti tessili) di oltre 20 miliardi di dollari in un anno. «I paesi ricchi e quelli in via di sviluppo guadagneranno in modo significativo dall eliminazione delle quote doganali», dice un rapporto della Unctad Agenzia delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. La fine delle restrizioni che erano contemplate nell Atc Agreement on Textiles and Clothings (l accordo sui prodotti tessili e di abbigliamento della Organizzazione mondiale per il commercio) segna anche la scomparsa di una anomalia nel sistema internazionale del commercio e mette il settore accennato allo stesso livello degli altri. I vantaggi per i consumatori sono evidenti. Secondo le stime dell Ocse, il risparmio per una famiglia media di quattro persone ammonterebbe a 270 euro l anno e questo provocherebbe una spinta generale verso il ribasso dei prezzi, in conseguenza dell effetto combinato tra eliminazione delle quote e concorrenza crescente. Ma nei paesi sviluppati e in via di sviluppo non tutti usciranno vincitori da questo processo. Anzi, alcuni ne saranno particolarmente colpiti. Conseguenze niente affatto positive Per esempio, l industria tessile e dell Abbigliamento negli Stati Uniti, che ha esercitato pesanti pressioni ma senza successo per ritardare il più possibile la fine del sistema della quote, afferma che nel paese potrebbero andare perduti 600.000 posti di lavoro.. http://www.europaquotidiano.it/2005/01/14/
Problemi connessi all abolizione dell accordo Multifibre Incremento in Europa di prodotti d importazione a prezzi fortemente competitivi Perdita di quote di mercato dei produttori italiani (specie sui consumi interni) Delocalizzazione di importanti step della filiera produttiva Calo dei livelli occupazionali del comparto Incremento delle problematiche relative alla salute dei consumatori Crescita del fenomeno della contraffazione
Bangladesh, Cambogia, Vietnam: sono loro la fabbrica mondiale della moda
Innovazione: punto di forza o criticità? L Italia al 14 posto in Europa per investimenti su ReS Parametri considerati: brevetti, % addetti ReS su totale addetti, posti di lavoro creati La ricerca informale ed incrementale Il dilemma campionari.
Italia: scenario generale
La situazione occupazionale italiana per comparto /settore privato (dati Excelsior al 31/12/2013) Comparto Valori assoluti Saldo % (e/u) Agricoltura 500.260-1,5 Industria di cui settore TAC* 3.366.800 415,160-1,2-1,5 Costruzioni 910.150-4,4 Energia, acqua, ambiente 250.630-0,7 Servizi 6.908.600-1,3 Totale 11.936.440-1,5 * Settore TAC = 12,33% industria
Consumi 2013 Complessivi interni -1,9%, abbigliamento - 0,7%, calzature stabili Meglio l Europa sui mercati extraeuropei dove si registrano flessioni (a eccezione della Cina +9,3% e Giappone +3,6%)
Il valore del sistema moda secondo Camera Nazionale della Moda (fonte: Rapporto Fashion Economic Trends) : 2013 : 58,8 Miliardi di Euro (-2,5%) 2012 : 60,3 Miliardi di Euro (in calo sul 2012)
I punti di forza del sistema TAC italiano La sua storia artigianale ed industriale La struttura distrettuale Il contesto naturale e culturale La sfacciataggine italiana
Distribuzione regionale imprese TA (2013 Fonte Movimpresa) Lombardia 19% Toscana 17,9% Veneto 11% Campania 8,4% Puglia 6,5% Piemonte 5,3%
Secondo Ice Il tessile-abbigliamento costituisce un settore di grande rilievo economico per l Italia: si tratta infatti del terzo settore manifatturiero, che conta ancora oggi quasi 450.000 addetti e più di 50.000 aziende attive sul territorio: l Italia è il terzo esportatore mondiale di tessili-abbigliamento dopo Cina e Germania. Il settore tradizionalmente genera un surplus della bilancia commerciale, secondo soltanto a quello della meccanica.
Fonte: Camera della Moda
Un 2014 difficile Malgrado le buon performances della tessitura non si prevede una positiva conclusione dell anno per l intero settore. Secondo Pambianco News 11 /6/2014: si prevede che il tessuto industriale diminuirà dell 1,4% che, tradotto in cifre, significa che saranno 680 le aziende che abbasseranno la saracinesca.
Ci salverà il lusso? Il fatturato complessivo, generato dai 75 colossi del mercato globale del lusso è di 171,8 miliardi di dollari (esercizi fiscali al 30 giugno 2013) All'interno della Top75 le aziende italiane sono 23 con un fatturato che rappresenta il 18,6% del fatturato totale cioè 31,95 miliardi di dollari. Il 36% di quei 31.95 miliardi viene assorbito dalle 4 aziende italiche nel settore occhialeria l' 1.5% da gioielli e fragranze i 17 brands della moda italiana si dividono i 20 billion $ rimanenti delle 23 società italiane solo 5 hanno un profit a doppia cifra
http://www.futurebrand.com/cbi/country-branding/
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Evoluzione del prodotto moda Democratizzazione dei consumi Perdita di esclusività (e-commerce) Contraffazione/industria dei falsi Segni di stanchezza da parte del consumatore Ricerca di nuovi linguaggi Il brand ancora status symbol? Il peso della reputazione