Democrito ed Epicuro. Alessia Contarino - Democrito ed Epicuro

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Transcript:

Democrito ed Epicuro

LA FILOSOFIA DI DEMOCRITO Democrito (460-370) nacque ad Abdera in Tracia e visse a lungo; spinto da vasti interessi, fu uomo aperto e sensibile ai problemi del suo tempo; viaggiò molto e fu ad Atene in incognito ( nessuno mi riconobbe, fr.116). Del corpus democriteum rimangono frammenti e testimonianze inseriti in numerosi ed eterogenei testi più tardi, poi raccolti dai filologi tedeschi Diels e Kranz. Rientrano tra le fonti la Fisica e il Primo Libro della Metafisica di Aristotele, in cui il filosofo traccia una sorta di storia della filosofia a lui precedente. Contemporaneo dei Sofisti, Democrito s inserisce nel panorama del sapere del V secolo a.c., di un Ellade aperta ai dibattiti, all indagine razionale e alle istanze critiche.

ELEATISMO E ATOMISMO L INDAGINE DELLA PHYSIS E L ARCHÉ L indagine di Democrito è un indagine concreta che cerca di cogliere le condizioni che rendono pensabile la realtà. Di fronte alla questione eleatica Democrito cerca di salvaguardare l essere parmenideo e, allo stesso tempo, l esistenza di molteplicità e divenire. Attraverso un iter metafisico giunge a postulare l esistenza di atomi, entità indivisibili e immutabili, che unendosi e disaggregandosi danno origine ai corpi e rendono così ragione della molteplicità e del divenire. Contro Zenone, che aveva sollevato la problematica della divisibilità all infinito, giunge infatti ad affermare che non è possibile dividere indefinitamente la materia, altrimenti questa si dissolverebbe nel nulla, per cui si è obbligati ad ammettere l esistenza di particelle indecomponibili.

IL CASO IN DEMOCRITO A Democrito viene rimproverato di aver affermato che il mondo nasce in modo casuale, in quanto egli ha negato l esistenza di una divinità provvidente o di un piano finalistico. Vi sono poi di quelli che attribuiscono al caso la causa dell esistenza di questo nostro cielo e di tutti i mondi: dal caso deriva il vortice e il movimento che separò gli elementi e ordinò nella sua forma presente l universo <...>. E quel che fa veramente meraviglia è che, mentre dicono che gli animali e le piante né esistono né nascono fortuitamente, sibbene hanno una causa, sia poi questa la materia o la mente o qualcosa di simile (giacché da ogni singolo seme non viene fuori ciò che capita, ma da questo qui viene l olivo, da quell altro l uomo ecc.), affermano per contro che il cielo e tutto quanto vi è di piú divino tra i fenomeni derivano dal caso e che non vi è punto per essi una causa analoga a quella che c è per gli animali e per le piante DKA 69 (Aristotele, Fisica)

IL DETERMINISMO In realtà, l universo democriteo è ferreamente deterministico. 1 Tutte le cose derivano dal fato sí che il fato attribuisce loro una piena necessità: tale fu l opinione di Democrito, Eraclito, Empedocle, Aristotele. 2 Democrito, lasciate da parte le cause finali, riconduce alla necessità [meccanica] tutte le operazioni della natura. 3 Democrito dice che consiste nella impenetrabilità, nel movimento, e nell urto della materia. 4 Parmenide e Democrito affermano che tutto avviene per necessità: e che essa è fato e giustizia e provvidenza e produttrice del mondo. DK A 66 (Cicerone, Aristotele, Aezio)

L UNIVERSO DEMOCRITEO Gli atomi Qualitativamente identici Quantitativamente diversi (forma, ordine e posizione) Eterni e immutabili (eleatismo) Tra di loro gli atomi sono qualitativamente uguali, ma differiscono per la forma, per la grandezza, per l aggregazione, per l ordine e per la posizione: per esempio, A è diversa da N per la forma, NA è diversa da AN per l ordine, Z differisce da N per la posizione (Arist., Metaf. I, 4, 986b). L universo Materialismo Ateismo Meccanicismo Causalismo o Determinismo

GNOSEOLOGIA DEMOCRITEA DUALISMO GNOSEOLOGICO DI MATRICE ELEATICA: Sensi/ragione Doxa/Aletheia. La verità è costituita dagli atomi e dal vuoto, non dalle apparenze sensibili. Democrito talora rifiuta le apparenze sensibili e dice che nulla in esse ci appare conforme a verità, ma solo conforme a opinione, e che il vero negli oggetti consiste in ciò ch essi sono atomi e vuoto. Infatti egli dice: Opinione il dolce, opinione l amaro, opinione il caldo, opinione il freddo, opinione il colore; verità gli atomi e il vuoto". DK88 B49 Si distingue così tra proprietà oggettive della materia (di natura quantitativa e razionale) e soggettive (risultato dell incontro tra i sensi e gli oggetti) dei corpi.

DEMOCRITO: LA RELIGIONE Per Democrito la religione è nata dal terrore dei primitivi nell osservare i fenomeni celesti (Sesto Emp., Adv. math.). Gli stessi dei sono costituiti di atomi e vivono negli intermundia, noncuranti delle vicende umane. Le riflessioni democritee richiamano molti dei diffusi motivi sofistici (Protagora, Prodico, Ippia) e si inseriscono pienamente nel complesso dei dibattiti della seconda metà del V a.c..

L ETICA DEMOCRITEA La felicità consiste nell equilibrio tra gli atomi dell anima: Il fine supremo della vita è la tranquillità d animo (euthymia) che non è la medesima cosa del piacere, bensì quello stato in cui l animo è calmo ed equilibrato, non turbato da paura alcuna o da superstizioso timore degli dei o da alcuna altra passione (Diogene L., IX, 45). La tranquillità dell animo ci è procurata dalla misura nei godimenti e nella moderazione generale della vita (DKB191).

LA FIGURA DI DEMOCRITO Le biografie antiche ci presentano Democrito come uomo alieno dalla vita di tutti i giorni, un saggio imperturbabile e assorto nelle proprie meditazioni, che abbandonò per amore del sapere ogni suo avere e, vivendo isolato in un giardino della casa paterna, non si accorse che il bestiame, pascolando, devastava i suoi campi (Diogene L., IX, 35-36). Qual meraviglia se il bestiame entra nei campi di Democrito e guasta le messi, mentre l animo di lui, immemore del corpo, se ne va errando veloce? (Orazio, Epistole, I, 1, 12)

LA FIGURA DI EPICURO Epicuro riprende l atomismo democriteo ma il suo pensiero presenta significative differenze da quello del filosofo di Abdera e si colloca in un contesto storico-culturale decisamente diverso. Epicuro (341-271 a.c.) nasce da famiglia ateniese ma passa la giovinezza a Samo, ove è iniziato alle filosofie di Platone e Democrito. Soggiorna in varie città (Colofone, Mitilene, Lampsaco) per poi trasferirsi ad Atene (307 a.c.), dove rimane fino alla morte.

IL QUADRO STORICO Epicuro vive in età ellenistica, durante il periodo di decadenza delle poleis greche, che avevano perso la libertà sotto il dominio di Alessandro Magno. Nel 323, all annuncio della morte improvvisa di Alessandro, Atene si rivoltò e dichiarò guerra alla Macedonia. Aristotele, considerato una specie di collaborazionista del governo macedone, fu accusato di empietà e dovette abbandonare il Liceo e Atene. Sconfitti i ribelli a Crannone in Tessaglia, Antipatro impose un governo filomacedone e il Liceo passò sotto la direzione di Teofrasto, legato ad Antipatro. Con la morte di Teofrasto (287), il Liceo passò a Stratone di Lampsaco e il centro della cultura si trasferì di fatto ad Alessandria, che divenne il faro della ricerca scientifica sotto i Tolomei con la Biblioteca e il Museo.

IL QUADRO STORICO (2) L epoca che va dalla fondazione del liceo (335) a tutto il III secolo a.c. fu per molti aspetti la società più aperta che il mondo avesse visto [...]. Quantunque la città sopravvivesse, le sue mura erano cadute; le istituzioni erano state esposte al vaglio della critica razionalista: il costume tradizionale era sempre più modificato da una civiltà cosmopolita. Per la prima volta nella storia greca, poco importava dove un uomo fosse nato o da chi dicendesse [ ]. Epicuro era ateniese ma nato in una colonia (Dodds, I Greci e l irrazionale). In un Atene ancora piena di fermenti contro il dominio macedone, nella calma del suo Giardino, Epicuro determina, entro un razionalismo di tipo naturalistico, un modo di vita umano che dia all uomo una felicità che possa essere conquistata dal singolo.

Società e cultura dell età ellenistica. POLITICA E SOCIETÀ Caduta delle poleis Monarchie assolute e orientaleggianti Al cittadino subentra il suddito Esasperazione della stratificazione dei ceti Si ingigantisce il fenomeno della schiavitù e si impoverisce il ceto medio CULTURA Cosmopolitismo Individualismo Ricerca della felicità Ideale del saggio imperturbabile Divorzio scienza/tecnica/filosofia e specializzazione del sapere

Le opere di Epicuro. Delle opere di Epicuro ci rimangono alcune opere conservate da Diogene Laerzio: Lettera a Erodoto sulla fisica, Lettera a Meneceo sulla felicità, Lettera a Pitocle su questioni meteorologiche, Le Massime Capitali e il Testamento. Sono stati in seguito rinvenuti una raccolta di Sentenze alla Biblioteca Vaticana e alcuni frammenti di un opera sulla natura in alcuni papiri ercolanei. Tito Lucrezio Caro (96-55 a.c.) fu il più noto espositore e tramite per la Latinità del pensiero di Epicuro con il suo poema De rerum natura, edito postumo da Cicerone.

LOGICA, FISICA ED ETICA IN EPICURO Nella filosofia epicurea, lo studio della conoscenza e della natura (logica e fisica) concorrono a formare il fondamento dell etica, che è il frutto e il fine del sapere. Vano è discorso di filosofo che non medichi qualche sofferenza umana: e come l arte medica a nulla giova se non ci libera dalle malattie corporee, così neppure la filosofia, se non ci libera dai mali dell anima (sentenza epicurea tratta da Porfirio, Ad Marcellam). La filosofia è un farmaco per alleviare i mali dell anima. Come per Democrito, la ragione deve portare alla liberazione dalle superstizioni e alla tranquillità dell anima, ma in Epicuro tale tematica diventa centrale ed è ulteriormente approfondita, anche a causa del mutato contesto storico (crisi della poleis). Democrito: Euthymia, nel clima del razionalismo della polis (Sofisti). Epicuro: Atarassia, nel clima della crisi della polis e del ripiegamento individualistico.

L ETICA EPICUREA: IL QUADRIFARMACO MALI PAURA DEGLI DEI PAURA DELLA MORTE MANCANZA DEL PIACERE DOLORE FISICO TERAPIE GLI DEI NON SI OCCUPANO DEGLI UOMINI SE CI SIAMO NOI NON C è LA MORTE E VICEVERSA PIACERE è FACILMENTE RAGGIUNGIBILE IL DOLORE ACUTO PORTA PRESTO ALLA MORTE

LA FISICA EPICUREA E I SENSI. La fisica epicurea riprende l atomismo democriteo, che ha la funzione di rasserenare gli uomini, fugando la paura della morte e degli dei. Epicuro, però, apporta significative differenze alla fisica democritea. Tenendo presente le aporie di Zenone ma anche la critica di Aristotele all ipotesi metafisica di Democrito, non considera più l atomo un ente matematico/geometrico (di varia grandezza ma senza peso), un ente astratto visibile col puro occhio della mente. L atomo epicureo è un seme, un individuo corporeo, un ente fisico e quindi dotato non solo di forma ma anche di un peso specifico. In Epicuro, condizione della pensabilità è la corporeità. Di conseguenza, anche la conoscenza vera inizia a partire dai sensi, non avviene ad opera dell occhio della mente. L errore non è quindi nei sensi, ma nel giudizio su ciò che attende di essere confermato e arriva a noi per un moto corporeo (Lett. Erodoto).

Ripasso: il problema eleatico: l antitesi ragione/esperienza. Nei pensatori che precedono Parmenide, la verità è l'apparire della physis intesa come unità delle cose molteplici, fonte del loro generarsi e termine del loro corrompersi. Parmenide testimonia il significato originario della physis: la physis è l'essere che si manifesta nella sua essenziale opposizione al niente. La verità è l'apparire di questa opposizione. Ma questa opposizione esige, si è visto, la negazione dell'esistenza del divenire e del molteplice. Divenire e molteplice non hanno verità. Sono opinione ingannevole. Affermando l'esistenza del divenire, si afferma che l'essere non è; affermando l'esistenza del molteplice, si afferma che il non-essere è. E tuttavia il divenire e la molteplicità delle cose appaiono: l'universo molteplice e diveniente continua a manifestarsi anche quando si riconosca, come vuole Parmenide, che esso è privo di verità. Dopo Parmenide, la filosofia si rende esplicitamente conto che la manifestazione dell'universo molteplice e diveniente è anch'essa qualcosa di innegabile, non smentibile, incontrovertibile. [ ]Il problema che pertanto s'impone e che impegna tutta la filosofia greca dopo Parmenide (vedi cap. II, 1), è costituito dalla ricerca delle condizioni che impediscano l'autodistruzione della verità e cioè consentano la conciliazione della ragione con l'esperienza. In questo senso, la filosofia di Empedocle, di Anassagora e di Democrito (nel V secolo a.c.) indica già la direzione in cui si muoverà il pensiero di Platone e di Aristotele. In essa, il problema dell'antitesi tra esperienza e ragione diviene pienamente esplicito e trova i primi grandi tentativi di soluzione. (Emanuele Severino, La filosofia antica, Emanuele Severino, Superbur Alessia Contarino Saggi, - pag. Democrito 55-56). ed Epicuro

RAGIONE ED ESPERIENZA IN DEMOCRITO ED EPICURO Parmenide: antitesi ragione/esperienza Democrito cerca di sanare la frattura tra ragione ed esperienza, trovando una spiegazione metafisica all esistenza del molteplice e del divenire (atomi), ma in campo gnoseologico i sensi sono ancora fonte della doxa (opinione) ingannevole, secondo l antitesi doxa/aletheia. Epicuro porta a compimento questo processo affermando che la verità è nei sensi. L errore è nel giudizio che accompagna le rappresentazioni sensibili.

DETERMINISMO E INDETERMINISMO Epicuro, 1)muovendo dalle constatazioni dei sensi, 2)essendo alla ricerca della felicità e di uno spazio per la libertà individuale, LASCIA UNO SPAZIO ALL IMPREVEDIBILITÀ, rompe le leggi del fato (Lucrezio). A differenza di quanto sostenuto da Democrito, infatti, gli atomi non volteggiano caoticamente ma cadono perpendicolarmente nel vuoto in varie direzioni in virtù del proprio peso, per cui s incontrano in modo indefinito e urtandosi ruotano su se stessi in una discesa a vite (periploké) determinando a loro volta nuovi possibili agganci. Da ciò è nato il concetto di una spontanea e imprevista deviazione degli atomi, che non trova riscontro nelle opere di Epicuro rimasteci, ma che è stato tramandato nei secoli da alcune testimonianze (De finibus di Cicerone, l iscrizione di Enoanda) e che è stato fissato in immagine letteraria da Lucrezio, il quale crea ad hoc il neologismo clinamen.

COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI FISICA: Conoscenza e realtà fisica. Galilei e l atomismo. L occhio della mente. LATINO: L Epicureismo a Roma. Il De rerum natura di Lucrezio. Il clinamen. SCIENZE: Determinismo e indeterminismo.

COMPRESENZA (FILOSOFIA, LATINO) La dottrina del clinamen in Lucrezio. Estensione online del corso A. Perutelli, G. Paduano, E. Rossi, Storia e testi della letteratura latina, Zanichelli 2010 De rerum natura II, vv. 216-293.

DEMOCRITO ED EPICURO A CONFRONTO ELEMENTI COMUNI IDEALE DEL SAGGIO:MODERAZIONE E ATARASSIA DEI INDIFFERENTI (INTERMUNDIA) CONTRO LA SUPERSTIZIONE ATOMISMO SPIEGAZIONE DELLA SENSAZIONE COME EFFLUVIO DI ATOMI

DEMOCRITO ED EPICURO A CONFRONTO DEMOCRITO POLIS RAZIONALISTA DEL V A.C. EUTHIMIA ATOMI SONO ENTI GEOMETRICI conoscibili dalla ragione DUALISMO GNOSEOLOGICO ELEATICO FISICA DETERMINISTICA DIFFERENZE EPICURO CRISI DELLA POLIS ELLENISTICA APONIA E ATARASSIA sono una specificazione dell euthymia ATOMI SONO ENTI FISICI CON UN PESO conoscibili dai sensi L ERRORE NON è NEI SENSI ma nel giudizio INDETERMINISMO (CLINAMEN)

Buono studio!