La riforma della legge n. 241/1990 Prof. Rosanna Summa La legge 241/1990 La legge 241/1990 ha profondamente rinnovato il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione. Gli interventi più importanti apportati da tale legge sono: Criteri di economicità, efficienza e pubblicità; I provvedimenti amministrativi devono riportare obbligatoriamente la motivazione; L'autorità amministrativa ha l'obbligo di dare comunicazione o notizia dell'avvio del procedimento amministrativo; L'individuazione della figura responsabile del procedimento amministrativo; L'istituto del silenzio-assenso; L'istituto del denuncia di inizio attività nei casi in cui sia richiesta un'autorizzazione; Il diritto per i cittadini di avere accesso agli atti della pubblica amministrazione e di poterne ottenere una copia.
Le riforme della legge 241 del 1990 La legge 241/90 è stata modificata significativamente dalla legge n. 15 del 2005. Ulteriori modifiche sono state introdotte dalla legge n. 69 del 2009 e da ultimo dalla legge n. 122 del 2010, dal d.lgs. n. 104 del 2010 e dalla legge n. 106 del 2011. Articolo 1 L. 241 del 1990 Il principio di trasparenza viene esplicitato ed integrato con gli altri principi dell azione amministrativa già presenti (economicità, efficacia e pubblicità) e con quelli derivanti dalla Costituzione europea e dalla giurisprudenza comunitaria (p.e. proporzionalità e legittima aspettativa).
Articolo 1 bis L. 241 del 1990 Detto articolo, introdotto ex novo dalla legge n. 15 del 2005, riconosce alla P.A., nella sola adozione di atti non autoritativi e per il conseguimento di fini istituzionali, l utilizzo di strumenti negoziali di diritto privato. Articolo 2 comma 5 e comma 8 L. 241 del 1990 Avverso il silenzio della P.A. è possibile esperire ricorso senza la preventiva diffida, ritenuta anzitempo essenziale dalla giurisprudenza. Il comma 8 di detto articolo è stato sostituito dal d.lgs. n. 104 del 2010, che ha affidato al codice del processo amministrativo, la tutela in materia di silenzio dell amministrazione.
Articolo 3 bis e 14 comma 5 bis L. 241 del 1990 E stato favorito l uso di strumenti telematici nei rapporti interni tra amministrazione e tra queste e i privati. Articolo 6 lettera e L. 241 del 1990 Viene sancito un principio già consolidato in giurisprudenza, secondo il quale il responsabile del procedimento amministrativo deve attenersi alle risultanze dell istruttoria ed ai pareri vincolanti, ma può discostarsi dal parere, non vincolante espresso da altri organi, motivando il provvedimento.
Articolo 10 bis L. 241 del 1990 Detto articolo, introdotto dalla legge n. 15 del 2005, stabilisce che la P.A. ha sempre l obbligo di comunicare agli interessati il motivo di un provvedimento di diniego, i quali nel termine di 10 giorni possono integrare con documentazione o con note. Anche il rigetto di tali argomentazioni dev essere motivato dal responsabile del procedimento. Escluse dall applicazione di tale norma, le procedure concorsuali e i procedimenti in materia previdenziale e assistenziale sorti su istanza di parte e gestiti dagli enti previdenziali. Articoli da 14 a 14 quinques L. 241 del 1990 L istituto della Conferenza dei Servizi è stato oggetto di numero modifiche e integrazioni intervenute in virtù della legge n. 15 del 2005, nonché delle successive leggi n. 69 del 2009, n. 340 del 2000 e n. 122 del 2010. La Conferenza dei servizi è pertanto divenuto uno strumento rilevante per ottenere tempestivamente gli atti di assenso da parte delle amministrazioni competenti, per effetto del termine di trenta giorni introdotto dalla legge.
Articolo 21 bis L. 241 del 1990 Nel procedimento amministrativo si distingue l emanazione del provvedimento che incide in maniera limitativa nella sfera giuridica del privato, dall efficacia che questo acquista a seguito della comunicazione ai loro destinatari, trattandosi di atto recettizio. La comunicazione diretta e personale può nei casi più complessi essere sostituita da altre forme di pubblicità. L amministrazione può anche stabilire, in casi di necessità e di urgenza, l inserimento della clausola di immediata efficacia, motivandone la decisione e purchè il provvedimento non abbia carattere sanzionatorio. Articolo 21 quinquies L. 241 del 1990 Detto articolo, modificato dalla legge n. 104 del 2010 prevede la revoca del provvedimento amministrativo, per opera dell organo emanante o altro organo, per sopravvenuti motivi di interesse pubblico originario o una situazione di fatto. Con la revoca il provvedimento perde efficacia, con effetto ex nunc, e l amministrazione è obbligata a indennizzare i soggetti pregiudicati dalla revoca, con competenza esclusiva del giudice amministrativo a giudicare in materia di determinazione e corresponsione dell indennizzo.
Articolo 21 octies L. 241 del 1990 Il provvedimento adottato in violazione di norme sul procedimento o sulla forma degli atti non è annullabile: Se per la natura vincolata del provvedimento, il proprio dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato in concreto; Per il mancato avviso dell avvio del procedimento, se l amministrazione dimostra che il provvedimento adottato non avrebbe potuto avere un diverso contenuto. È annullabile d ufficio il provvedimento amministrativo non solo per iniziativa dell organo emanante, ma anche quando sussistono ragioni di pubblico interesse, entro un breve termine e valutando gli interessi sia dei destinatari sia dei contro interessati. Capo V L. 241 del 1990 Detto capo è stato oggetto di svariate modifiche, introdotte dalla legge n. 15 del 2005 nonché dal d. lgs. N. 104 del 2010. E stato introdotto un dizionario dei termini più significativi: diritto di accesso: diritto soggettivo degli interessati a prendere visione e ad estrarre copia di documenti amministrativi; documento amministrativo: ogni rappresentazione grafica, foto cinematografica, elettromagnetica o di altra natura, del contenuto di atti interni o non, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse; interessati: tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse reale diretto e concorrente, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l accesso; contro interessati: tutti i soggetti che dalla natura del documento richiesto e dall esercizio dell accesso, vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza.
Capo V L. 241 del 1990 È previsto il diritto dell interessato a ricorrere al TAR o al difensore civico di fronte al diniego della P.A. ad istanze di accesso agli atti amministrativi. Le controversie relative all accesso ai documenti amministrativi, sono disciplinate dal codice del processo amministrativo, ai sensi del d.lgs. n. 104 del 2010. Il giudizio sul silenzio dell amministrazione È disciplinato dal codice del processo amministrativo di cui al d. lgs. N. 104 del 2010. L articolo 117 ne disciplina il rito del giudizio introdotto con ricorso, in rapporto di reciproco completamento con l art. 2 della l. 241 del 1990.
Il giudizio sul silenzio dell amministrazione Il ricorso va proposto, anche senza previa diffida, allo scadere del termine assegnato all amministrazione per provvedere ai sensi dell art. 2 della legge n. 241/1990. Il ricorso va notificato all amministrazione e ad almeno un contro interessato fintanto che perdura l inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento. Il giudizio sul silenzio dell amministrazione Il ricorso è deciso con sentenza in forma semplificata e, in caso di totale o parziale accoglimento, il giudice ordina all amministrazione di provvedere entro un termine non superiore, di norma, a trenta giorni.
Il giudizio sul silenzio dell amministrazione In caso di persistenza dell inerzia dell amministrazione, il giudice nomina un commissario ad acta con la sentenza con cui definisce il giudizio o su istanza della parte interessata. Il giudizio sul silenzio dell amministrazione Il ricorrente, per il danno che comprovi di aver subito in conseguenza dell inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento, nel termine decadenziale di 120 giorni, potrà proporre l azione risarcitoria. Detto termine inizia a decorrere decorso un anno dalla scadenza del termine per provvedere.
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