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P i a n i f i c a z i o n e q u a d r i e n n a l e d e l l a f o r m a z i o n e c o n t i n u a d e i d o c e n t i ( 2 0 1 6-2020) Scuole professionali Schede descrittive anno scolastico 2016/2017

Pianificazione quadriennale della formazione continua dei docenti (2016-2020) 2 Indice Nota introduttiva 3 Schede descrittive 4 Nuove tecnologie e risorse didattiche digitali 4 Rafforzare l apprendimento delle lingue e l insegnamento bilingue 5 Rafforzare la capacità inclusiva degli insegnanti 7 Garantire l aggiornamento professionale disciplinare 8

Scuole professionali: schede descrittive anno scolastico 2016/2017 3 Nota introduttiva La Pianificazione quadriennale della formazione continua dei docenti è introdotta nel sistema educativo ticinese con l inizio dell anno scolastico 2016/17. A un anno di distanza dall entrata in vigore della legge sulla formazione continua dei docenti e dall applicazione del rispettivo regolamento, la pianificazione espone le linee guida e le intenzioni formative del Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport (DECS) per il prossimo quadriennio. L esposizione degli indirizzi che guidano la pianificazione quadriennale della formazione continua per il periodo 2016-2020 è accompagnata da una raccolta di schede descrittive suddivise rispetto ai diversi settori scolastici (scuola dell infanzia e scuola elementare; scuola media; scuola speciale; scuole medie superiori; scuole professionali). Le schede approfondiscono, sinteticamente e senza assumere un carattere esaustivo, le indicazioni fornite dagli indirizzi settoriali, fornendo così maggiori dettagli circa una loro trasposizione in termini di attività di formazione continua. Nell esposizione degli indirizzi si è adottata una suddivisione che riprende la suddivisione nei tre ambiti formativi: pedagogico-didattico-metodologico (A), disciplinare (B) e sviluppo personale e sociale (C). Oltre al titolo e al testo descrittivo, le schede riportano un indicazione dei rispettivi ambiti di appartenenza. Al fine di rispondere ai bisogni formativi che possono manifestarsi nel corso del quadriennio nei diversi settori scolastici, le schede sono aggiornate annualmente.

Pianificazione quadriennale della formazione continua dei docenti (2016-2020) 4 Ambito A: pedagogico-didattico-metodologico Ambito C: sviluppo personale e sociale Nuove tecnologie e risorse didattiche digitali Le Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC), che da decenni determinano il mutamento costante dei processi produttivi, delle modalità di organizzazione del lavoro e dei profili professionali, trovano uno spazio crescente, ma ancora insufficiente, nel mondo della formazione professionale. Oltre al livello dove le TIC determinano una parallela evoluzione dei contenuti disciplinari da trattare nel percorso formativo, va considerato quello che concerne la valorizzazione delle risorse digitali nei processi d insegnamento/apprendimento. Anche nelle scuole professionali, e nei diversi luoghi di apprendimento (corsi interaziendali e aziende formatrici), insegnanti e formatori sono sempre più chiamati a sviluppare competenze e conoscenze riguardanti l integrazione nella didattica delle Risorse Digitali di Apprendimento (RDA), dei rispettivi supporti e dispositivi, come ad esempio i Learning Management Systems (LMS), l utilizzo della multimedialità, ecc. Un uso efficace delle TIC consente un articolazione dei processi di apprendimento che meglio si adatta alla curva di attenzione e alla possibilità di integrare nozioni passo dopo passo (micro-learning, micro-contents, ecc.). Permette inoltre di attivare le modalità di apprendimento più efficaci, legate al mettersi in gioco, alla cooperazione tra allievi, al variare di attività e mezzi, che creano nell allievo un interesse costante. La formazione continua nel campo dell uso delle TIC nei percorsi didattici deve rispondere a quesiti fondamentali: come preparare le persone in formazione a sfruttare tutte le possibilità offerte dalle TIC in vista del loro inserimento nel mondo del lavoro? Quali sono i vantaggi e svantaggi di un apprendimento tramite le TIC? Come adattare l insegnamento a persone abituate a utilizzare quotidianamente strumenti digitali e a cercare autonomamente informazioni e ottenere risposte immediate? Essa deve permettere a chi insegna di sviluppare in situazione le competenze necessarie a integrare in modo efficace le TIC nel proprio insegnamento, a due livelli: quello metodologico-didattico e quello operativo. Sul primo versante si tratta di far conoscere e applicare i principi della didattica multimediale, far sì che i docenti sappiano mettere in atto strategie didattiche specifiche e garantire diverse forme di accompagnamento e di monitoraggio nell ambito della didattica digitale. Una particolare attenzione va posta nella capacità di progettare e realizzare percorsi didattici in contesti di blended learning, di progettare e realizzare artefatti digitali (video, video interattivi, piani lezione, ecc.), di creare relazioni pedagogiche positive e proficue curando in maniera particolare le interazioni a distanza (moderazione e tutoring).

Scuole professionali: schede descrittive anno scolastico 2016/2017 5 Sul secondo versante, si tratta di permettere ai docenti di conoscere e utilizzare le potenzialità dei dispositivi mobili (tablet e smartphone) e di visualizzazione digitalizzata della conoscenza (come ad esempio le lavagne interattive multimediali oppure i visualizer, ecc.), di conoscere e utilizzare diverse tecnologie didattiche riconoscendo le potenzialità dei singoli strumenti (produzione video, web 2.0, social network), di conoscere e utilizzare ambienti virtuali e piattaforme, nel contesto del lavoro di regia e supporto svolto in questo campo dal Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD). Si tratta infine di estendere possibilità e attitudini alla collaborazione tra docenti sia nella progettazione e nello sviluppo di attività didattiche che nella condivisione di pratiche, esperienze e materiali, utilizzando allo scopo le potenzialità delle TIC nell era del web 2.0. I docenti devono potersi impadronire di modalità di apprendimento da mettere in valore poi con gli allievi, attraverso la valorizzazione degli spazi di condivisione, il cooperative learning, lo scambio e l implementazione condivisa di progetti, che avviene in ambienti di lavoro virtuali, capaci di estendere la portata della collaborazione in presenza. Ambito A: pedagogico-didattico-metodologico Ambito B: disciplinare Ambito C: sviluppo personale e sociale Rafforzare l apprendimento delle lingue e l insegnamento bilingue Il rafforzamento delle competenze linguistiche degli allievi delle scuole professionali è un obiettivo chiave trasversale nella formazione di base e nei percorsi di maturità professionale. Nelle formazioni commerciali vi sono esperienze avanzate in tal senso, che si fondano sull integrazione tra insegnamento delle lingue e trattazione di contenuti disciplinari. Il raggiungimento di tale obiettivo comporta la formazione tanto dei docenti impegnati nell insegnamento delle lingue, che dei docenti e formatori di cultura generale e conoscenze professionali. La Divisione della formazione professionale (DFP) ha promosso per questa ragione, in collaborazione con l Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP), un progetto regionale di approfondimento delle pratiche di insegnamento bilingue e insegnamento innovativo delle lingue nella Svizzera italiana, propedeutico alla definizione dei bisogni di formazione dei docenti e alla progettazione di un Certificate of Advanced Studies rivolto a soddisfarli.

Pianificazione quadriennale della formazione continua dei docenti (2016-2020) 6 La Divisione intende inoltre consolidare lo scambio di esperienze tra esperti di materia, coinvolgendo un servizio - come Lingue e Stage all Estero - che può fornire un rilevante contributo all implementazione delle politiche federali in questo campo, che incoraggiano la mobilità e gli scambi tra allievi e docenti. Il tema dell apprendimento delle lingue si pone oggi in un contesto più complesso, dove il plurilinguismo degli allievi, e le dinamiche interculturali, sono una realtà sempre più presente. Questa condizione, sovente vissuta come problema, va concepita anche come risorsa, in modo da favorire la valorizzazione dei repertori linguistici degli allievi al fine di supportare la miglior integrazione tra apprendimento delle lingue e sviluppo delle conoscenze professionali (in un ottica di integrazione interdisciplinare). La didattica dell insegnamento delle lingue è in costante evoluzione. Da un lato si affermano modelli di apprendimento per scenari e situazioni, coerenti con il generale approccio per competenze alla formazione professionale. L approccio comunicativo alla conoscenza delle lingue impone di lavorare sulle quattro competenze linguistiche - comprensione e produzione, orale e scritta - in modo situato rispetto ai contesti di esercizio della comunicazione. I modelli di integrazione lingua e contenuto (CLIL) si diffondono, sino alla sperimentazione dell insegnamento di contenuti disciplinari in L2. Dall altro lato sono ancora una volta le Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC) a creare condizioni nuove per l apprendimento, dando maggiore autonomia agli apprendenti, creando spazi nuovi di interazione e ampliando i tempi di apprendimento oltre le ore lezione. La formazione continua dei docenti dovrà puntare su: rafforzamento della capacità degli insegnanti di pianificare in modo integrato lo sviluppo delle conoscenze linguistiche e professionali, partendo dall analisi delle risorse e dei bisogni degli allievi, per sviluppare piani lezione mirati, basati su scenari e situazioni comunicative collegate alla vita professionale e su materiali autentici; sviluppo di modalità di valutazione formativa e sommativa delle competenze acquisite dagli allievi in situazioni comunicative; valorizzazione dell uso delle TIC nell insegnamento delle lingue; sviluppo degli scambi di docenti, attraverso visite e ospitazioni, come metodo di formazione continua dei medesimi, ma anche di sensibilizzazione nei confronti della mobilità degli allievi intesa come strumento per rafforzarne le competenze linguistiche.

Scuole professionali: schede descrittive anno scolastico 2016/2017 7 Ambito A: pedagogico-didattico-metodologico Ambito C: sviluppo personale e sociale Rafforzare la capacità inclusiva degli insegnanti In un contesto di crescente complessità del mondo del lavoro e della società, l incidenza dei fenomeni di dispersione scolastica (segnalata dai dati raccolti nello studio SNODO su valori stabili negli ultimi anni) indica come la sfida dell inclusione attraverso il percorso scolastico dei giovani più deboli sia ancora da vincere. Un rilevante numero di giovani esce dalla formazione di base senza aver conseguito una qualificazione, e in molti casi va a ingrossare le fila delle persone in assistenza, che talvolta si trovano precocemente a carico dell Assicurazione Invalidità (cfr. le prime evidenze dello studio sulle transizioni verso l assistenza, affidato al CIRSE). La Divisione della formazione professionale (DFP) sta investendo molto nel settore. Ha riflettuto sui punti forti e critici dell esperienza maturata nelle formazioni biennali dal punto di vista dell integrazione degli allievi meno dotati. Ha costituito con l'istituto della transizione e del sostegno (ITS) un centro di competenza impegnato sul versante dell inclusione e del sostegno. D altro canto lo sforzo di integrazione dei giovani nelle classi, e la necessità di gestire eterogeneità e casi difficili, contribuisce a produrre uno stress rilevante, e fenomeni di burnout di cui sono vittime un numero crescente di docenti (vedi anche in questo caso gli studi avviati e le iniziative assunte, come ad esempio il progetto LINEA). La formazione continua dovrà indirizzarsi in questo campo su entrambi i versanti, offrendo risposte pedagogico-didattiche e spazi di riflessione e presa in carico delle difficoltà incontrate dai docenti. La DFP ha promosso in questo campo un progetto regionale di ricerca in collaborazione con l Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP), che dovrà produrre nel 2017 un analisi delle pratiche di accompagnamento e sostegno che si stanno sperimentando nelle scuole professionali (SP), in particolare nei percorsi biennali, effettuando una diagnosi dei bisogni di formazione degli insegnanti. Lo studio menzionato in precedenza, concluso nel 2014, ha comunque già evidenziato alcune necessità, che possono orientare le offerte di formazione continua. In particolare verso obiettivi quali: sviluppare metodi e abilità specifiche, di diagnosi e gestione didattica, in materia di recupero e consolidamento delle competenze di base degli allievi (lettura, scrittura, calcolo elementare, utilizzo delle TIC); rafforzare la capacità dei diversi attori di valorizzare la pratica come luogo che favorisce l apprendimento, e il consolidamento delle competenze di base e delle conoscenze professionali;

Pianificazione quadriennale della formazione continua dei docenti (2016-2020) 8 assicurare una gestione integrata dell accompagnamento e del sostegno individuale, come mezzi per gestire l eterogeneità attraverso la differenziazione dell insegnamento, senza segregare gli allievi deboli e valorizzando la relazione tra SP e strutture di sostegno (ITS); consolidare gli spazi di riflessione e di pausa entro i quali i docenti in difficoltà possano trovare a loro volta sostegno (vedi l esperienza di LINEA). Ambito A: pedagogico-didattico-metodologico Ambito B: disciplinare Garantire l aggiornamento professionale disciplinare Come richiamato negli indirizzi generali della formazione continua rivolta al settore professionale, i contenuti disciplinari, definiti dalle Ordinanze, rappresentano con la loro complessità e articolazione il background con cui sono confrontati docenti e formatori. La necessità di aggiornamento nelle discipline insegnate è resa anche più evidente dall evoluzione costante delle tecnologie, dei processi di lavoro e dell organizzazione aziendale, che impone agli insegnanti di orientare le proprie scelte formative in un panorama allargato di offerte di formazione continua riferite a contenuti professionali specifici. Ciononostante è riconoscibile la presenza di alcuni fattori comuni, trasversali ai settori, come la diffusione pervasiva dell innovazione e delle Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC) in prodotti e processi, e l emergere di un ruolo sempre più determinante delle competenze personali e sociali nei profili professionali oggetto di formazione. La formazione continua dovrebbe assicurare in questo campo: l aggiornamento costante dei docenti sul piano delle tecnologie di prodotto e processo; il rafforzamento della loro capacità di analisi e progettazione didattica per competenze. Ma sono necessarie anche nuove modalità di formazione, che facilitino il contatto con il mondo delle imprese (vedi il progetto scuola-azienda-scuola) e permettano di sviluppare la capacità di dialogo e integrazione tra luoghi di formazione, dalla progettazione didattica alla valutazione dell apprendimento, coinvolgendo congiuntamente scuole professionali, organizzazioni del mondo del lavoro, responsabili dei corsi interaziendali e - nei limiti del possibile - responsabili della formazione in azienda nella costruzione condivisa di piani didattici, strumenti e modelli di valutazione formativa e sommativa.

Scuole professionali: schede descrittive anno scolastico 2016/2017 9 Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport 2016 Divisione della formazione professionale