NOTIZIARIO LOMBARDIA NORD EST NOTIZIARIO. Anno 4 - N. 9 - FEBBRAIO 2015 BRESCIA N. 21/2012 IN DATA 18/10/2012 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI



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Anno 4 - N. 9 - FEBBRAIO 2015 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA N. 21/2012 IN DATA 18/10/2012 1 Il nuovo piano assicurativo Covercrop: istruzioni per l uso Avversità emergenti in viticoltura e frutticoltura

CAMPAGNA 2014 2 2015: UN ANNO DI SCELTE E DI NUOVE SFIDE NEL SETTORE ASSICURATIVO AGEVOLATO Cari Soci, con l arrivo del nuovo anno possiamo tracciare un primo bilancio dell attività di Condifesa Lombardia Nord-Est nel 2014: un occasione utile anche per riflettere sulle prospettive che potranno determinare l attività assicurativa nel 2015. Il 2014 è stato innanzitutto un anno denso di iniziative e attività, contraddistinto da un risultato finale molto positivo, anche se, occorre dirlo, a una lettura più approfondita l annata appena trascorsa ha portato con sè anche alcuni fattori di criticità ai quali dovremo rispondere con un azione ancora più propositiva e incisiva rispetto al passato, seguendo sempre più il percorso di qualità e attenzione nella fornitura di servizi e proposte ai soci. In questo contesto, lungimirante e strategica si è rivelata la fusione con il Condifesa Como, importante non solo per potenziare i servizi e migliorare le competenze, ma La cura che rivolgiamo a queste attività risponde alla necessità di dare la certezza a ogni nostro socio che il suo investimento nell acquisto di una polizin questo numero 5 Avviso di convocazione assemblee anche per creare di conseguenza maggior massa critica con aumento della competitività. I numeri di fine campagna 2014 ci dicono che nell anno della fusione è aumentato il numero dei soci (ora sono oltre 3.600): c è stato inoltre un forte incremento dei Valori assicurati in tutte le provincie coinvolte, che ha portato il risultato finale a sfiorare i 300 milioni di euro, con una crescita del +25% rispetto al dato aggregato 2013, che Brescia e Como ammontava a 243 milioni. L incremento dell attività, segnato in modo particolare da una pesantissima burocrazia amministrativa, ha portato inevitabilmente ad un aumento di procedure gestionali che tuttavia i nostri uffici sono stati in grado di assolvere in modo completo. Nonostante tutto questo, permane tuttavia una grave situazione di perenne incertezza, tra ritardi nelle risposte ed una proliferazione di nuovi sog- 6 8 12 Il nuovo piano assicurativo Cover crop: istruzioni per l uso Avversità emergenti: Drosophila suzukii e Halyomorpha halys getti nel panorama assicurativo i quali, a fronte di gestioni complesse e articolate, propongono soluzioni semplicistiche e miracolose che limitano fortemente la visione completa e ragionata delle scelte che le imprese agricole sono chiamate ad operare in queste casi, e delle quali abbiamo invitato a valutare i contenuti con estrema prudenza. La risposta a queste nuove situazioni risiede in molte scelte che Condifesa sta attuando da sempre: - trasparenza - competenza in tutti i rapporti con il mondo assicurativo, con comunicazioni e scelte tempestive sempre illustrate ai soci per poter dar loro le più ampie e libere scelte anche nelle valutazioni economiche dei prodotti assicurativi proposti, senza acquisti a scatola chiusa ; - stimolare e favorire un ampliamento delle offerte assicurative, anche con la creazione di nuovi strumenti attualmente non disponibili sul mercato, ma richiesti dagli agricoltori a completamento delle garanzie necessarie; - saper dare la certezza al socio che una volta sottoscritta la polizza, Condifesa non solo ne gestisca al meglio tutte le sue parti, ma continui a informarlo e renderlo consapevole di tutte le opportunità/criticità del suo contratto al fine di renderlo pienamente consapevole e quindi in grado di tutelarsi. A tutto questo Condifesa Lombardia Nord-Est propone il continuo miglioramento delle soluzioni individuate, una sempre più profonda conoscenza dei territori e delle realtà dei soci, dando compattezza alla loro rappresentanza, per far pesare di più la voce degli agricoltori e non rischiare che gli investimenti assicurativi divengano quel peso morto sull impresa agricola che non ha nessuna giustificazione logica e pratica. Voglio rilevare come nel 2014 Condifesa Lombardia Nord-Est sia stato in grado di gestire con pieno successo oltre 6.500 certificati, garantendo il controllo e la corrispondenza del corretto contributo spettante a ognuno di essi, con la relativa verifica dei bollettini di risarcimento emessi dai periti delle compagnie, intensificando frequenti sopralluoghi nelle aziende degli associati con nostri periti di parte che hanno permesso una più approfondita verifica dei danni subiti. za assicurativa risponda pienamente al prodotto che egli ha scelto, e di conseguenza pagato, nel rispetto degli accordi raggiunti ad inizio campagna con le compagnie assicurative. Troppo spesso noi agricoltori, presi da mille incombenze, ci dimentichiamo che la scelta di acquistare un prodotto assicurativo non termina con la firma della polizza, ma prosegue nei mesi successivi, con un monitoraggio continuo delle avversità, dove il Condifesa si affianca ai suoi soci evidenziando nei periodi critici tutti i più opportuni comportamenti da adottare per difendere al meglio le sue ragioni e che termina solo al raccolto del prodotto assicurato. Ho cercato di rappresentare, seppur sinteticamente, l attività che il nostro Condifesa è in grado di garantire ogni anno affinchè ci sia nei soci la piena consapevolezza delle opportunità e dei diritti/ doveri che un rapporto socio-condifesa-compagnia Notiziario del Consorzio di Difesa delle Colture intensive Direttore responsabile: Claudio Andrizzi Direzione - Amministrazione 25124 BRESCIA - Via Malta, 12 Telefono: 030 2548562 - Fax: 030 225694 Gli uffici del Consorzio sono aperti con il seguente orario: - Brescia - Via Malta, 12 Tel 030/2548562 - Fax 030/225694 segreteria@codifebrescia.it dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 13.15 alle ore 17.15 il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 13.30 alle ore 16.30 - Montano Lucino (CO) - Via Manzoni, 19 Tel 031/473071 - Fax 031/473717 www.condifesalombardianordest.it Anno 4 - N. 9 - Febbraio 2015 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA N. 21/2012 IN DATA 18/10/2012 Acherdo editrice 25011 Calcinato (Bs) - Via Cairoli, 3 Telefono 030 9636458 - Fax 030 9980702 - www.acherdo.com Stampa: Grafiche Tagliani - Calcinato (Bs) 3

CAMPAGNA 2014 NORMATIVE AVVISO DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEE PARZIALI E ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA E ORDINARIA Secondo quanto previsto dallo Statuto vengono indette nei luoghi e nelle date sottoindicate le Assemblee Parziali alle quali Ella, come tutti i Soci, è invitato a partecipare e a votare i Soci delegati che parteciperanno all Assemblea Straordinaria e all Assemblea Generale Ordinaria. Sono convocate le ASSEMBLEE PARZIALI come di seguito indicato. L ASSEMBLEA GENERALE è convocata presso la Sala Riunioni del Ristorante Forchettone - Via Puccini, 10 Statale BS-CR - San Zeno Naviglio (BS), in prima convocazione alle ore 07,00 del giorno Venerdì 10 Aprile 2015 per la parte Straordinaria ed alle ore 07,30 per la parte Ordinaria ed in seconda convocazione alle ore 09,30 del giorno Sabato 11 Aprile 2015 per la parte Straordinaria ed alle ore 10,00 per la parte Ordinaria con il seguente ordine del giorno Assemblea Straordinaria: 1 Modifica Statuto all art. 3 con eliminazione nell ambito della Regione Lombardia e all Art 28 con inserimento al primo comma di cui un rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, un rappresentante della Regione Lombardia. 4 deve dare a fronte di un investimento economico delle aziende agricole, nei confronti del quale le stesse giustamente si aspettano dei risultati. E giunto, quindi, il tempo di scelte inderogabili. Non si tratta di tirare l acqua al proprio mulino, né di rimanere fermi in attesa che passi la tempesta : i tempi attuali non lo consentono; anzi ci chiedono di ottimizzare ogni briciolo di risorse a disposizione, farci forza dell esperienza acquisita in 40 anni di attività e grazie anche al nuovo piano assicurativo 2015, riuscire a intercettare tutte le risorse economiche e le nuove opportunità assicurative disponibili rispetto al passato come, ad esempio, i fondi di mutualità e le polizze per la stabilizzazione del reddito IST (Income Stabilization Tool) che sia pure in modo sperimentale e con il fondamentale supporto di Regione Lombardia speriamo di poter offrire al più presto ai nostri soci. Chiudo ricordando un evento unico che l Italia e Milano in particolare, nel 2015 avrà il compito di organizzare e cioè EXPO. La manifestazione inizierà il 1 maggio per chiudersi il 31 ottobre, e rappresenterà un appuntamento internazionale di eccezionale importanza dove l agricoltura e l alimentazione saranno vetrine e argomenti centrali di discussione dell intera esposizione. Come sistema Condifesa/Asnacodi sicuramente saremo presenti per confrontarci con altre realtà Europee e mondiali a noi similari; nella cornice di Expo verranno svolti i più importanti eventi dell anno per i Condifesa, e all esposizione vi aspettiamo anche per una visita agli stand espositivi. IL PRESIDENTE Giacomo Lussignoli Anche il Condifesa Lombardia Nord-Est aderisce al progetto INFOPAC che ha come capofila ASNACODI ordine del giorno Assemblea Ordinaria: 1 Approvazione Bilancio gestione separata esercizio 2014 2 Approvazione Bilancio consuntivo esercizio 2014, relazioni attinenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; 3 Determinazione quota di ammissione e contributi consortili; 4 Esame campagna assicurativa 2015 e deliberazioni conseguenti; 5 Progetti di assistenza tecnica; 6 Situazione soci ed eventuali deliberazioni di esclusione; 7 Varie ed eventuali. Le ASSEMBLEE PARZIALI convocate si terranno come di seguito: - BRESCIA presso la Sede del Condifesa Brescia in Via Malta, 12 in prima convocazione alle ore 12,00 di Martedì 24 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 20,00 dello stesso giorno. - MONTICHIARI presso il Centro Fiera del Garda di Montichiari (Sala Scalvini), in Via Brescia, 129, in prima convocazione alle ore 07,00 di Mercoledì 25 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 09,30 dello stesso giorno. - SONDRIO presso la sala Riunioni della Fondazione Fojanini in Via Valeriana, 32 in prima convocazione alle ore 07,00 di Giovedì 26 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 10,30 dello stesso giorno. - ORZINUOVI presso il Centro Culturale Aldo Moro Via Palestro, 17, in prima convocazione alle ore 12,00 di Venerdì 27 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 20.00 dello stesso giorno. - ROVATO presso la sala Foro Boario, in Piazza Garibaldi in prima convocazione alle ore 07,00 di Lunedì 30 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 09,30 dello stesso giorno. - MONTANO LUCINO(CO) presso gli Uffici del Condifesa Lombardia Nord-Est Via Manzoni, 19- in prima convocazione alle ore 07,00 di Martedì 31 Marzo 2015 ed in seconda convocazione alle ore 10,30 dello stesso giorno. 5

PIANO ASSICURATIVO LE NOVITA DEL NUOVO PIANO ASSICURATIVO 2015 - con polizze senza soglia di danno (contributi dalle risorse nazionali del Fondo di Solidarietà) le produzioni relative a: 1) strutture aziendali/eventi assimilabili a calamità naturali ed altri eventi climatici con contributo fino al 50% della spesa ammessa; 2) allevamenti/animali morti per qualunque causa/smaltimento carcasse con contributo fino al 50% della spesa ammessa. Vengono poi definiti i tipi di avversità e le possibili combinazioni assicurabili. Il Ministero solo da pochi giorni ha approvato il Piano assicurativo agricolo nazionale per il 2015 che recepisce i regolamenti CE e definisce produzioni, tempistiche e modalità alle quali attenersi per usufruire dei contributi pubblici per i costi sostenuti per la copertura dei rischi. Il Piano assicurativo 2015 fa pa rte del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale sulla gestione del rischio (PSRN) attualmente in approvazione dalla commissione UE con interventi finanziati dall Europa fino al 2020 nella gestione dei rischi in agricoltura. Le avversità assicurabili a carico delle produzioni vegetali sono suddivise in: - Avversità catastrofali (ALLUVIONE, SICCITA, GELO e BRINA), - Avversità di frequenza (GRANDINE, VENTI FORTI, ECCESSO DI PIOGGIA, ECCESSO DI NEVE), - Avversità accessorie (COLPO DI SOLE E VENTO CALDO, SBALZI TERMICI). Quindi le coperture assicurative che, come detto, coprono la mancata resa (quantitativa o quanti/ qualitativa) delle PRODUZIONI VEGETALI possono avere le seguenti combinazioni: 6 La gestione del rischio in agricoltura sarà finanziata con le risorse della Politica di Sviluppo Rurale, in aggiunta alle risorse previste dall OCM Vino e le risorse nazionali del Fondo di Solidarietà. UN NUOVO CONCETTO PER LE POLIZZE 2015: COSA SI INTENDE PER RESE PRODUTTIVE Tra le novità contenute nel documento evidenziamo l abolizione della distinzione tra coperture pluririschio e multirischio, prevedendo unicamente polizze la cui quantificazione del danno si concretizza come differenza tra resa effettiva e resa assicurata, tenendo conto della compromissione della qualità. Fondamentale è l individuazione dei valori massimi assicurabili da parte dell imprenditore agricolo. Il PAN 2015 precisa che i valori assicurabili relativamente alle produzioni vegetali devono essere contenuti nel limite della resa annua aziendale che per il determinato prodotto è pari alla media della produzione ordinaria del triennio. In via transitoria nel 2015 per chi era già assicurato negli anni precedenti verrà utilizzata la media come da quei certificati. Gli eventuali risarcimenti saranno definiti sui valori del certificato. Il Ministero ha pubblicato il decreto di semplificazione della gestione della PAC che ha recepito e attuato i contenuti del Reg. CE 1305/13 definendo un vademecum per la gestione ed il controllo delle risorse comunitarie e tra l altro definisce le rese assicurabili ed anche i termini di erogazione dei contributi comunitari: 15 ottobre per l OCM VINO e 31 dicembre per gli altri prodotti. Per quanto riguarda i dettagli delle procedure burocratiche (definizione del PAI, ecc.) ci soffermeremo in altro momento essendo ad oggi ancora in fase di formulazione e probabilmente verrà rinviato. Vediamo ora come si articola l Aiuto sui premi assicurativi per la sottoscrizione di certificati assicurativi per la copertura delle produzioni agricole e zootecniche per danni da avversità atmosferiche, epizoozie (nel caso degli animali),fitopatie e incidenti ambientali. Per questo strumento la contribuzione pubblica prevede un contributo fino al 65% del costo assicurativo. Per accedere al contributo l agricoltore dovrà sottoscrivere un contratto assicurativo che preveda il risarcimento quando il danno (quanti/qualitativo) provoca una perdita effettiva superiore al 30% della produzione. Con questo strumento l agricoltore dovrà assicurare, come già specificato, la produzione media annua aziendale di un determinato prodotto. Si possono assicurare, quindi, - con polizze con soglia di danno (30%) le produzioni relative a: 1) tutte le colture vegetali come da decreto con contributo fino al 65% della spesa ammessa; 2) allevamenti per epizoozie, mancato reddito e abbattimento forzoso, e per squilibri igrotermometrici con riduzioni delle produzioni di latte, con contributo fino al 65% della spesa ammessa; ovviamente sono da considerare, in aggiunta, le polizze integrative per avere su grandine e vento la franchigia al 10% e per avere su altre avversità franchigie specifiche (es. 15% o 20%) a) polizze che coprono l insieme delle avversità (avversità catastrofali + avversità di frequenza + avversità accessorie); b) polizze che coprono l INSIEME delle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina) e almeno UNA delle avversità di frequenza (almeno una tra grandine, venti forti, eccesso di pioggia, eccesso di neve); c) polizze che coprono almeno TRE delle avversità di frequenza (es. eccesso di pioggia, grandine, venti forti) più eventualmente una o entrambe le avversità accessorie; d) polizze che coprono l insieme delle avversità catastrofali (alluvione siccità gelo e brina). Sono assicurabili le STRUTTURE AZIENDALI come di seguito: - impianti di produzioni arboree e arbustive - reti antigrandine - serre e tunnel fissi rivestimento in film plastico - serre fisse rivestiemento in vetro non temperato o plastica - serre fisse rivestite in vetro - ombrai strutture indipendenti in ferro zincato coperte con rete ombreggiante - impianti antibrina Insieme delle avversità per le quali ci si può assicurare: grandine tromba d aria eccesso di neve - vento forte uragano fulmine eccesso di pioggia gelo (quest ultimo solamente per impianti di produzioni arboree e arbustive) Sono assicurabili gli ALLEVAMENTI ZOOTECNICI come di seguito: BOVINI, BUFALINI, SUINI, OVICAPRINI, AVICOLI, API, EQUINI, CUNICOLI con polizze e relativi contributi pubblici come precedentemente indicato. Le scadenze per sottoscrivere le polizze assicurative con i contributi pubblici sono le seguenti: per le colture a ciclo autunno-primaverile e per le colture permanenti ENTRO IL 20 APRILE; per le colture a ciclo primaverile ENTRO IL 31 MAGGIO; per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate ENTRO IL 15 LUGLIO; per le colture a ciclo autunno-invernale e colture vivaistiche ENTRO IL 31 OTTOBRE. Anche per il 2015 Condifesa Lombardia Nord-Est PROSEGUENDO NELL OFFERTA DEI MIGLIORI SERVIZI PER I PROPRI ASSOCIATI ed a loro totale supporto si avvale dell apporto tecnico specialistico dei Periti Sigg. Massimo Migliorini e Paolo Bertazzo rispettivamente per i seminativi e per uva/frutta/ prodotti speciali. Per richiedere il loro intervento come in passato, con le stesse regole, dovete preventivamente chiamare la sede del Condifesa. 7

AGRICOLTURA CONSERVATIVA 8 COVER CROP, ISTRUZIONI PER L USO Le cover crop, o colture di copertura, sono colture intercalari non destinate alla raccolta, che vengono seminate in un momento in cui il terreno rimarrebbe nudo, fra un ciclo colturale ed il successivo. Come dice la definizione, l obiettivo è quello di mantenere coperto il suolo proteggendo la struttura dall azione battente delle piogge e riducendo il pericolo di erosione sia ad opera del vento sia dell acqua. Oltre a questo, le cover crop hanno altri vantaggi agronomici non indifferenti, che le rendono importanti in diversi sistemi colturali, soprattutto in quelli di agricoltura conservativa. Gli apparati radicali delle specie impiegate hanno infatti un importante azione sulla rigenerazione della struttura del suolo e sulla sua stabilizzazione, riducendo la necessità di lavorazioni meccaniche invasive, rendendo il terreno più idoneo allo sviluppo degli apparati radicali della coltura successiva e migliorandone la permeabilità e la ritenzione idrica. La biomassa che rimane nel suolo al termine della coltivazione favorisce nel tempo l accumulo di sostanza organica stabile (humus), particolarmente importante per garantire una buona fertilità dei suoli, oltre alla restituzione degli elementi nutritivi trattenuti dalla cover e riportati in superficie dagli strati profondi. Questo aspetto risulta particolarmente importante per l azoto, che rappresenta un elemento molto mobile nel terreno ed è facilmente soggetto a dilavamento in assenza di assorbimento da parte delle piante. Anche quando la massa fogliare non è molto sviluppata, le radici fanno il loro lavoro Nel caso in cui vengano utilizzate specie azotofissatrici, la cover crop può addirittura aumentare la fertilità di base del suolo, fornendo un ulteriore vantaggio alla coltura successiva. Fra i nutrienti che vengono fissati dalle cover crop, non dobbiamo dimenticare l anidride carbonica. Questo gas serra, ritenuto uno dei responsabili dei cambiamenti climatici in atto, è in realtà la molecola base dalla quale le piante, attraverso la fotosintesi, ricavano il carbonio per organizzarlo in proteine, zuccheri, ecc... Il bioaccumulo della CO 2 e del carbonio in essa contenuto nella biomassa vegetale ed ancor più in quella umificata che si accumula nel suolo, rappresenta dunque un elemento importante per ridurre le concentrazioni di questo gas serra a livello atmosferico. D altro canto, la stessa CO 2 viene poi gradualmente liberata dalla mineralizzazione della sostanza organica accumulata nel suolo e ceduta a livello del suolo alle colture in atto, che se ne avvantaggiano per la loro crescita. Altro grande vantaggio dell utilizzo delle cover crop è il mantenimento e lo sviluppo di tutta la biosfera. Molti dei cicli degli elementi nutritivi, così come il ciclo della sostanza organica, sono sostenuti dalla componente biotica del suolo, a partire dai lombrichi, per arrivare ai miliardi di funghi e batteri microscopici che hanno un importanza fondamentale anche per quanto riguarda la creazione di un micro ambiente idoneo allo sviluppo delle radici. Tutti i microrganismi dipendono dalla biomassa vegetale presente nel terreno e quindi l impiego delle cover crop è particolarmente importante sotto questo punto di vista. Per ultimo, la copertura vegetale impedisce o inibisce lo sviluppo di infestanti, che sui terreni nudi non vengono controllati e possono poi diventare difficili da gestire nella coltura principale. Questo effetto è dovuto sia alla competizione per la luce operata dalla cover nei confronti delle infestanti, sia per l effetto allelopatico che gli essudati radicali di alcune specie possiedono nei confronti delle altre specie vegetali. L ottenimento di tutti questi benefici non è sempre immediato e occorre un piano che preveda l inserimento delle cover crop nell ordinamento colturale. La disponibilità di specie appartenenti a diverse famiglie botaniche, con fenologia e caratteristiche diverse, permette nei nostri sistemi colturali una grande versatilità di impiego, rendendo fattibile l impiego delle cover crop in molte situazioni. Il ricorso a miscugli di più specie permette di sfruttare le caratteristiche positive delle diverse varietà o famiglie botaniche, a seconda dell obiettivo primario che ci si pone con l impiego della cover crop. Specie diverse hanno infatti caratteristiche diverse, che le rendono più o meno adatte per certi scopi. La conoscenza delle caratteristiche delle specie che si intende impiegare è dunque importante ai fini della corretta scelta della cover, dei miscugli, dell epoca di semina e della dose di seme ad ettaro da utilizzare. L impiego delle cover crop, per quanto comporti innegabili vantaggi agronomici, presenta anche alcune difficoltà oltre a fattori importanti da tenere in considerazione. Innanzitutto ci sono le spese di acquisto delle sementi e di semina. Per quanto sia possibile impiegare semente autoprodotta (es. frumento,orzo, colza), difficilmente si disporrà di tutte le specie che si vorrebbero impiegare. Il mercato ad oggi offre comunque una certa disponibilità e stanno arrivando sul mercato miscugli e specie dedicate all impiego come cover crop. L impiego di miscugli, che possono essere anche estemporanei in azienda, permette di sce- 9

AGRICOLTURA CONSERVATIVA 10 L impiego di specie più o meno sensibili al freddo può essere un modo per terminare la cover senza l intervento chimico gliere il rapporto fra specie anche in funzione del costo delle stesse. Non dobbiamo poi dimenticare che le cover crop non sono colture a reddito per cui le dosi ad ettaro di seme possono essere decisamente più contenute rispetto alla stessa specie impiegata invece a fini produttivi. Anche per quanto riguarda la semina occorre considerare lo stesso principio. Va da sé che una cover seminata rispetto ad una cover distribuita a spaglio presenta maggiori garanzie di attecchimento, minore impiego di seme, germinazione e copertura del suolo più rapida e uniforme. Così come un impianto su un terreno con una minima lavorazione superficiale garantisce un risultato migliore rispetto ad una semplice distribuzione del seme sul sodo, magari in presenza di abbondante residuo che non permette al seme di andare a contatto con il terreno e quindi germinare. La tecnica di semina dipende anche dalla specie che si intende impiegare. Mentre le graminacee in genere hanno meno problemi di attecchimento, le leguminose o le specie a seme piccolo, possono avere maggiori difficoltà se non seminate con una certa attenzione. Un altro elemento critico, soprattutto per certe specie, è l epoca di semina. Le leguminose in particolare hanno bisogno di temperature relativamente alte per germinare e svilupparsi e devono essere seminate lontano dall arrivo del freddo, indicativamente entro metà settembre se impiegate come cover autunnali. Semine più tardive possono non arrivare a raggiungere gli obiettivi che ci si era posti, tenuto anche conto del fatto che il ciclo delle leguminose è abbastanza lento all inizio. Meno problemi ci sono per le specie più microterme come graminacee e crucifere (alcune) che possono essere se- minate anche in ottobre, ma comunque possibilmente almeno 40-50gg prima dell arrivo del gelo. La scelta delle specie e dei miscugli deve tenere conto anche delle possibilità di terminazione della cover crop, che deve avvenire almeno 2 settimane prima della semina della coltura successiva. Alcune specie presentano scarsa resistenza al freddo (in funzione anche dello stadio di sviluppo al momento dell arrivo del gelo, funzione a sua volta dell epoca di semina) e quindi muoiono naturalmente senza necessitare di ulteriori interventi. Altre specie invece, quali i cereali vernini e certe leguminose, superano tranquillamente l inverno e proseguono il loro sviluppo in primavera. Per queste specie occorre prevedere la possibilità di terminarle in modo efficace in modo che non si trasformino in un ostacolo per le operazioni colturali successive ma soprattutto non diventino un infestante della coltura che seguirà. Se non si procede all interramento con l aratura, pratica eliminata nei sistemi conservativi, si può ricorrere all impiego di erbicidi totali il cui impiego deve avvenire con estrema attenzione e precisione per garantire il massimo risultato, impiegando la dose corretta di prodotto al momento corretto e nelle condizioni di impiego ideali. Relativamente a questi aspetti si rimanda alla scheda tecnica pubblicata sul sito del Condifesa (www.condifesalombardianordest.it) nella sezione Agricoltura Conservativa/Note tecniche informative. Se il ciclo di sviluppo della cover crop è sufficientemente avanzato al momento della distruzione, si può pensare anche ad una terminazione meccanica della stessa, evitando l impiego del dissecante. Solo alcune specie possono essere terminate meccanicamente e solo quando hanno raggiungo un certo livello di sviluppo (generalmente in prossimità della fioritura o oltre). La presenza della cover a primavera, se da una parte favorisce lo sgrondo delle acque in eccesso, dall altro determina un ritardato riscaldamento del terreno per effetto della copertura vegetale e quindi un possibile ritardo nelle operazioni di semina. Talvolta questo ritardo non è significativo e ancora una volta si può giocare sulle specie o sulla dose di seme a ettaro e su altri parametri per limitare questo aspetto che può essere un inconveniente in alcuni areali o ordinamenti colturali. In ultimo non dimentichiamo che la cover cover crop potrebbe avere degli effetti negativi su certe colture successive, sia in termini di parassiti che possono passare dalla cover alla coltura, sia di effetti allelopatici. I casi in cui queste problematiche si verificano sono pochi, ma bisogna considerare anche questi aspetti quando si scelgono le specie da utilizzare. In un bilancio globale i vantaggi dell impiego delle cover crop sono comunque molto maggiori dei limiti che le stesse possono avere e che, se ben conosciuti e gestiti possono essere agevolmente superati. Come per tutte le agrotecniche nuove occorre preparazione e programmazione prima di affrontarle per massimizzare i benefici e ridurre i possibili inconvenienti. La presenza dei lombrichi è sempre un indice positivo di fertilità dei suoli 11

INIZIATIVE 12 Successo per il convegno su Avversità emergenti in viticoltura e frutticoltura del Condifesa Con il 2015 è ripresa a pieno regime l attività divulgativa del Condifesa, che il 23 gennaio ha organizzato un convegno su Avversità emergenti in viticoltura e frutticoltura, ospitato dall azienda agricola Ferghettina, ad Adro, nel cuore della Franciacorta. Al centro dell incontro, le recenti avversità che si stanno diffondendo nell ambito delle coltivazioni arboree in questi ultimi anni. Le presentazioni esposte da relatori provenienti da importanti realtà tecnico-scientifiche del Nord Italia, hanno illustrato l attuale presenza e pericolosità sul territorio bresciano e lombardo di questi insetti dannosi emergenti, tra cui Drosophila suzukii, e Halyomorpha halys e altre specie di recente introduzione in Lombardia, portando esperienze di studio diretto e proposte di controllo delle nuove avversità. L attività della mattina è stata aperta dai saluti del Presidente di Condifesa Lombardia Nord-Est, Giacomo Lussignoli, che ha ringraziato i numerosi partecipanti, imprenditori agricoli e tecnici del settore, ricordando l importanza, fondamentale nell agricoltura moderna, di svolgere esperienze formative e confrontarsi sulle innovazioni, soprattutto quando queste rappresentano delle opportunità o delle minacce all attività agricola. Luisa Mattedi, della Fondazione Edmund Mach di San Michele all Adige, ha raccontato l importante attività svolta in Trentino nello studio, monitoraggio e controllo di D. suzukii con particolare riguardo alla vite, coltura che nel 2014 ha avuto diverse segnalazioni di presenza di questo parassita in molte aree viticole. L esperta ha ricordato come la vite non sia di fatto l ospite preferito dell insetto che, pur essendo molto polifago, preferisce altre specie coltivate quali ciliegio e piccoli frutti. A fine stagione tuttavia può trovare su vite uno degli ambienti ideali in cui svolgere la sua attività, con predilezione per le varietà a bacca scura e a buccia sottile. Molto spesso dopo l ovideposizione nell acino, lo sviluppo dell uovo viene bloccato da una reazione naturale della pianta, con conseguente arresto dell evoluzione e mancata schiusa. Il danno si limita dunque, molto spesso, alle ferite provocate dall ovopositiore, che possono diventare tuttavia facile via di penetrazione per alcune patologie quali ad esempio il marciume acido. L entità degli attacchi su vite rimane dunque molto contenuta per la maggior Uovo di Drosophila suzukii su ciliegia parte dei vitigni. Resta comunque importante monitorare questa avversità. Le possibilità di contenimento in caso di presenza significativa sono purtroppo limitate, e il ricorso a trattamenti insetticidi, ancora in fase di studio, raramente ha dato buoni riscontri. Più efficaci risultano le pratiche agronomiche tendenti a non creare un ambiente favorevole all insetto e le tecniche di cattura massale. Stefano Caruso del Consorzio Fitosanitario di Modena, ha illustrato l attività svolta in Emilia-Romagna nel controllo della stessa D. suzukii su ciliegio, coltura particolarmente importante in questa regione. Il dottor Caruso ha spiegato come nei ceraseti, i picchi di volo dell insetto -monitorati con apposite trappole rosse innescate con una miscela di vino, aceto e zucchero- si concentrino a fine estate e nei periodi autunnali. Spicca però la netta differenza dei mesi estivi del 2014, caratterizzati da un clima fresco e umido, in cui D. suzukii ha trovato ottime condizioni per lo sviluppo, già in questo periodo. Questa situazione anomala, lo scorso anno ha portato ad un notevole aumento dei danni, sia su ciliegio che su piccoli frutti, determinando su questi ultimi forti perdite di raccolto. Anche in questo caso è stata sottolineata l importanza del monitoraggio come miglior metodo di previsione dei danni determinati da questo pericoloso parassita e come strumento per la messa in atto di strategie di cattura massale o pratiche agronomiche (coperture con reti) per contrastare l attacco della mosca. Popillia japonica. Possibile futura minaccia per l agricoltura lombarda Paolo Culatti di ERSAF-Regione Lombardia, ha quindi fatto il punto sull attuale situazione fitosanitaria nella Regione, presentando dapprima l attività svolta nel monitoraggio di Drosophila suzukii, in Valtellina e in Oltrepo Pavese, confermando l estraneità dell insetto con le diffuse infezioni di marciume acido registrate nel 2014, come già aveva evidenziato Luisa Mattedi nel suo intervento. Successivamente il dott. Culatti ha elencato altri insetti esotici comparsi recentemente in Italia e in Lombardia che potrebbero rappresentare una futura minaccia e causare danni significativi se si espandessero sul nostro territorio. Popillia japonica, coleottero Scarabeide altamente polifago e vorace, attualmente confinato nella zona del Parco del Ticino a sud della Malpensa, e Aromia bungii, Cerambicide orientale delle drupacee, presente in Campania, Lazio e in un paio di focolai in Lombardia, che causa gravi danni scavando gallerie nel legno e portando a morte anche piante sane. L ultimo intervento ha avuto come argomento la diffusione di una pericolosa specie di cimice, il Pentatomide Halyomorpha halys, nuovo parassita che si sta diffondendo rapidamente in Nord Italia. A presentare gli studi svolti su questo insetto anch esso altamente polifago, è stata la professoressa Lara Maistrello, docente e ricercatrice dell Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, referente di diversi progetti riguardanti questa specie. La relatrice, dopo avere presentato la biologia di Halyomorpha, ha riportato le osservazioni svolte nei frutteti emiliani, dove, in alcuni pereti, sono stati riscontrate percentuali significative di frutti deformi, correlabili con la presenza di H. halys. L espansione di questa specie, fa temere che in futuro il fitofago possa arrivare ad arrecare danni su diverse arboree coltivate (drupacee, pomacee, vite) e su colture come mais e orticole. Da non trascurare anche l aspetto di parassita urbano di questa specie, che in autunno si muove in massa verso le case per svernare, creando forti disagi alla popolazione. Il controllo di questa avversità è difficile e applicabile solo con insetticidi abbattenti. Sono allo studio soluzioni alternative che permettano un monitoraggio efficace della specie e la gestione delle popolazioni che non richiedano il ricorso al mezzo chimico. 13

SCHEDA DI RICONOSCIMENTO SCHEDA DI RICONOSCIMENTO Drosophila suzukii Halyomorpha halys 14 Tassonomia Ordine: Diptera Famiglia: Drosophilidae Genere: Drosophila Origine e Diffusione Drosophila suzukii (Matsumura, 1931) è originaria del Sud-Est asiatico (India, Bangladesh, Cina) diffuso in Corea, Giappone, negli Stati Uniti e in Europa. Riconoscimento Adulti: lunghezza: fra 2,6 (maschio) e 3,4 mm (femmina); caratteri: occhi rossi, corpo di colorazione giallo-brunastra e bande scure sull addome; maschio: caratteristica macchia nera sull ala anteriore (vedi foto); femmina: ovopositore particolarmente robusto, sclerificato e seghettato che le permette di ovideporre anche all interno di frutti sani (vedi foto). Uovo: di colore biancastro con dimensioni ridotte (0,6 mm circa). Deposto appena sotto l epidermide del frutto da cui emergoro due filamenti respiratori (spiracoli). Larva: di colore bianco crema e lunghezza di circa 3 mm. Caratteristici spiracoli respiratori in posizione caudale e uncini boccali. Pupa: lungha 3 mm, di colore brunastro. All apice presenta due spiracoli con 6-8 piccole spine. Specie affini Drosophila melanogaster (Meigen, 1830), da cui D.suzukii si differenzia nettamente per la presenza nella femmina dell ovopositore sclerificato. Ciclo biologico Gl i adulti sono attivi già a temperature superiori ai 10 C. Il ciclo biologico completo in condizioni ottimali è molto breve e si completa in 12-15 giorni, potendo arrivare fino a un ciclo di 13 generazioni/anno. Danno La femmina ovidepone nei frutti (piccoli frutti, ciliegie, uva) dall inizio dell invaiatura e fino alla maturazione. La larva, con la sua attività trofica, porta il frutto al disfacimento. Controllo Il controllo di questa avversità è particolarmente difficile proprio per l elevata polifagia e può essere effettuato con: pratiche agronomiche: riduzione degli ambienti idonei e di alimentazione; difesa fisica: reti antinsetto con maglia fine (in genere di 1,3x1,3 mm); cattura massale: si installano 150 trappole/ ha (come da monitoraggio), concentrando maggiormente il controllo sul perimetro; controllo chimico: di difficile applicazione, risulta fondamentale monitorare il volo degli adulti; controllo naturale: esistenza di alcuni nemici naturali come Pachycrepoideus vindemiae, una piccola vespa indigena che depone le uova nella pupa dell ospite e si sviluppa a sue spese, uccidendolo. Tassonomia Ordine: Heteroptera Famiglia: Pentatomidae Genere: Halyomorpha Origine e Diffusione Halyomorpha halys (Stål, 1855) è originaria dell Est asiatico (Cina, Giappone, Corea), diffuso negli Stati Uniti, Canada ed Europa. È una cimice molto simile all indigena Rhaphigaster nebulosa (Poda, 1761). Riconoscimento Adulti: lunghezza: fra 12 e 17 mm; capo: estremità rettangolare; antenne: 2 bande chiare (base e apice del IV e base V antennomero); apice delle emielitre: venature marcate di scuro; addome: privo di processo spinoso ventrale. Uovo: biancastro in gruppi di 15-40 sulla pagina inferiore delle foglie. Neanide e Ninfa: processi spinosi ai lati di capo e pronoto. Specie affini Rhaphigaster nebulosa (Poda, 1761), che si differenzia per: lunghezza: fra 15 e 17 mm; capo: estremità triangolare; antenne: 3 bande chiare (base del III, IV e V antennomero); apice delle emielitre: lievi maculature diffuse; addome: vistoso processo spinoso ventrale rivolto verso il rostro. Ciclo biologico Gli adulti svernano in gruppi numerosi in ambienti urbani. In primavera si spostano sulle piante ospiti, dove si svolgono gli accoppiamenti e le ovodeposizioni. Alle nostre latitudini si svolgono due generazioni/anno. Danno Le piante ospiti sono numerose, circa 300 specie (tra cui, pero, melo, pesco, vite, orticole, ulivo). Il danno consiste nella deformazione del frutto causata dalle punture di suzione e in alcuni casi nella suberificazione dell area sottostante. Controllo Il controllo di questa avversità è difficile. Sono in atto studi per individuare le strategie migliori per il contenimento. Fondamentale il monitoraggio e la segnalazione della presenza della specie. 15

sempre più completo VISITATE IL NOSTRO SITO e al vostro servizio www.condifesalombardianordest.it CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IN CARICA LUSSIGNOLI Giacomo PRESIDENTE CARUNA SALVATORE Vicepresidente AVEROLDI Francesco BARONI Fabio BERTOGLIO Luigi BIGNETTI Giulia CANCELLI Ernesto CARUNA Eugenio CIAPPESONI Antonio FOIS Salvatore GEROLA Maria Giusy MIGLIOLI Giuseppe MOTTI Massimo PANIZZA Pietro RANGHETTI Riccardo ROCCO Stefano TESTA Alessandro TOLFO Flaviano in carica dal 31/03/2012 COLLEGIO SINDACALE LANCINI Marco, Presidente (di nomina Regione Lombardia) IELE Anna (di nomina ministeriale) BELLOLI Mauro (di nomina assembleare) BRAGHINI Domenico (di nomina assembleare) GRITTI Aldo (di nomina assembleare) DIRETTORE GALVAN Fernando PRESSO SEDE DI BRESCIA MARCA Fernando ROSSI Nadia ARBOSTI Paola AGOSTI Mauro (settore tecnico) MICHELON Lorenza (settore tecnico) TONINELLI Stefano (settore tecnico) PRESSO UFFICIO DI COMO BERNASCHINA Antonio MAURI Monica SOTTOCORNOLA Dario