FACOLTA DI GIURISPRUDENZA Master in Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie A.A. 2009/2010 LO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI Relatore: Federica Borelli Candidato: Giovanna Ghigginti Matricola: 007228-1 -
INTRODUZIONE La salute non è tutto, ma il tutto senza salute non è niente Arthur Schopenauer I concetti di salute e malattia radicati nelle varie culture e nei saperi profani, hanno subito un cambiamento caotico nel corso degli anni. Le questioni e i problemi che riguardano la salute sono attualmente oggetto di ricerche e studi, convegni e dibattiti. Promuovere la salute nei luoghi di lavoro è l obiettivo della campagna Europea Lavorare in sintonia con la vita, promossa dall Ispesl* in occasione dell XI giornata nazionale di informazione sulla promozione della salute nei luoghi di lavoro, tenutasi a Roma il 16/02/2010. Lo stress associato al lavoro, in particolare, è causa di disturbi psichici, come ansia e depressione, e ad esserne colpiti sono circa 4 milioni di italiani (dati Ispesl). Una buona salute mentale è quindi il presupposto indispensabile per il miglioramento delle prestazioni lavorative, poiché lo stress viene considerato non solo nocivo e pericoloso per la salute fisica e psichica dei lavoratori, ma anche un fattore di inefficienza gestionale ed economica per l azienda. Promuovere la salute nei luoghi di lavoro significa creare e diffondere una cultura della salute non solo dell individuo e per l individuo in quanto tale, ma anche come parte di un processo sociale ed economico che non può prescindere dallo stato di benessere generale dell individuo. In questo mio elaborato ho dato inizialmente una descrizione dello stress in generale e delle norme relative allo stress lavoro correlato, * www.ispsel.it - 4 -
per poi analizzare dettagliatamente il progetto di valutazione del rischio stress attuato presso l A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano. CAPITOLO 1 BENESSERE E STRESS 1.1 IL BENESSERE E LA SALUTE ORGANIZZATIVA La parola benessere, da ben-essere (stare bene), racchiude in se molti significati. Il ben-essere può essere associato al concetto dello star bene a livello fisico e psichico, all assenza di malattie, oppure può essere considerato l adattamento alla realtà. È un insieme di variabili che concorrono ad uno stato di serenità interiore ed un buon rapporto con se stessi e con gli altri. Si tratta quindi della ricerca di una consapevolezza dei propri bisogni, del ritrovare il giusto equilibrio interiore, accettando i propri limiti. Lo stato di benessere è raggiungibile attraverso un equilibrio tra le volontà della persona e la possibilità di realizzarle in sintonia con il contesto in cui vive, potenziando le sue risorse interne e quelle disponibili nell ambiente. Il benessere organizzativo è la capacità dell organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori di ogni livello e ruolo. La costruzione e il mantenimento del benessere organizzativo sono il risultato concreto e visibile di una organizzazione in buono stato di salute. Franco Bochicchio, Tommaso Di Sabato, Lineamenti di organizzazione e gestione delle risorse umane, Movimedia, Lecce, II edizione. - 5 -
Una organizzazione può dichiarare di avere un buono stato di salute se presenta i seguenti requisiti * : costruisce e mantiene un ambiente lavorativo salutare, confortevole ed accogliente; pone obiettivi espliciti e chiari e mantiene un buon livello di coerenza tra quanto dichiarato e le concrete prassi operative; riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei propri collaboratori, stimolandone le potenzialità; manifesta un ascolto attento alle istanze dei propri collaboratori; mette a disposizione tutte le informazioni indispensabili per conoscere, decidere e controllare; adotta tutte le azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali; stimola un ambiente relazionale franco, comunicativo e collaborativo; assicura la necessaria fluidità operativa, garantisce decisioni con la necessaria rapidità, supporta costantemente l orientamento agli obiettivi; assicura equità di trattamento nella assegnazione delle responsabilità, nel sistema retributivo e nello sviluppo professionale; stimola nei propri collaboratori il senso di utilità, di identità e di appartenenza, anche stimolando il sentimento di contribuire ai comuni risultati; * I requisiti elencati sono stati indicati dalla Regione Lombardia, che, inoltre, considera come variabili organizzative del clima organizzativo: la struttura, i sistemi operativi e il potere organizzativo. - 6 -
è aperta all ambiente esterno, ed in particolare all innovazione tecnologica e culturale mantiene i fattori di stress ed i conflitti in una dimensione fisiologica. Non è però così facile trovare organizzazioni in stato di buona salute che rispondano a tutti i requisiti sopra elencati. Nel mondo occidentale, infatti, i lavoratori sono quotidianamente soggetti ai rischi psico-sociali. Questi rischi dipendono da diverse cause come, ad esempio, la mancanza di organizzazione e programmazione del lavoro, la violenza e la minaccia di violenza, l aggressione verbale del pubblico e le intimidazioni di colleghi e superiori. Tutti questi rischi diventano la principale fonte di stress. Ovviamente, un organizzazione in salute è più efficace e produttiva. Il livello di salute può essere misurato mediante alcuni indicatori, distinti in indicatori di benessere (positivi) e indicatori di malessere (negativi). Tra gli indicatori di benessere possiamo elencare: il piacere di recarsi al lavoro, il rapporto più equilibrato tra vita lavorativa e privata, la sensazione di far parte di un gruppo, la convinzione di poter cambiare le condizioni negative attuali. Al contrario, indicano malessere gli indicatori che denunciano l assenza della salute organizzativa: aggressività, nervosismo, sensazione di inutilità, desiderio di cambiare lavoro, mancanza di iniziativa. Franco Bochicchio, Tommaso Di Sabato, Lineamenti di organizzazione e gestione delle risorse umane, Movimedia, Lecce, II edizione. - 7 -