La Fibrillazione Atriale.

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Transcript:

La Fibrillazione Atriale. Le palpitazioni (il cardiopalmo) t alvolta sono dovute a semplici extrasistoli (descritte dai pazienti come un tuffo al cuore) che si possono presentare isolate, a coppie o a salve oppure sono dovute ad una situazione più complessa: la fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale è un aritmia cardiaca dovuta ad una alterata trasmissione dell impulso cardiaco a livello atriale. Nei pazienti che soffrono di fibrillazione atriale,(fa) l impulso che dà origine al battito non parte,come di norma, dal nodo seno-atriale, ma in una zona diversa degli atri o nelle vene polmonari immediatamente vicine. Gli impulsi elettrici non riescono a percorrere normalmente i tessuti e si diffondono negli atri in modo veloce e disorganizzato. Gli atri, quindi, iniziano a fibrillare. Gli impulsi elettrici difettosi eccitano il nodo atrioventricolare, quindi anche i ventricoli iniziano a battere molto velocemente. Il nodo atrioventricolare, tuttavia, non è in grado di inviare gli impulsi ai ventricoli appena arrivano. Quindi, anche se i ventricoli battono più velocemente del normale, per fortuna,non battono mai così in fretta come gli atri. Gli atri e i ventricoli, quindi, non riescono a battere a tempo, e il battito cardiaco accelera e diventa irregolare. Durante la fibrillazione atriale, la frequenza cardiaca puo raggiugere dai 100 ai 175 battiti al minuto, contro la normale frequenza a riposo che si attesta tra i 60 e 80 battiti al minuto. Durante la fibrillazione il sangue non viene pompato bene nei ventricoli, l organismo riceve piccole quantità di sangue che scorrono velocementee che sono intervallate, di tanto in tanto, da quantità maggiori. Pertale motivo uno dei sintomi maggiore della fibrillazione atriale parossistica è la sincope dovuta ad una improvvisa riduzione di perfusione ematica a livello cerebrale. La fibrillazione atriale si manifesta in circa lo 0,4% della popolazione, aumentando progressivamente con l età. Sopra gli 80 anni la frequenza è circa dell 8%. In genere l esordio di questa malattia è improvviso (fibrillazione atriale parossistica) con frequenza cardiaca aritmica che può arrivare anche a 150 b/min. o più. La sintomatologia è molto fastidiosa, il soggetto la avverte immediatamente e la descrive come una forte palpitazione. Non rari sono la dispnea (affanno), astenia, sincope, e le vertigini. Sintomi

minori possono essere: sensazione generale di malessere, disturbi del sistema nervoso, (irrequietezza, insonnia, difficoltà di concentrazione). La fibrillazione atriale è classificata nel modo seguente: - Fibrillazione atriale parossistica: caratterizzata dell interruzione spontanea dell aritmia generalmente entro 24/48h - Fibrillazione Atriale persistente: quando l aritmia ha una durata superiore ai 7 giorni, non si interrompe spontaneamente ma solo con interventi farmacologici ed elettrici. - Fibrillazione atriale permanente (o cronica) quando non vengono più effettuati tentativi di interruzione dell aritmia in quanto il ritmo sinusale non può più essere ripristinato in modo stabile. Le cause possono essere molteplici,i soggetti più esposti sono coloro che hanno una valvulopatia mitralica (che determina uno slargamento degli atri ) un ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco,la cardiopatia ischemica(infarto del miocardio),le malformazioni cardiache, come il prolasso della valvola mitralica, la pericardite, la malattia del nodo del seno ed infine i pazienti reduci da un intervento cardio-chirurgico.(nel 30% circa). Vi è anche una forma idiopatica con probabile predisposizione Genetica. Soprattutto nei casi di FA di precoce insorgenza esiste una componente familiare.sono state riscontrate numerose patologie cardiache ereditarie collegate alla Fibrillazione Atriale, sia la sindrome del QT breve o lungo,sia la sindrome di Brugada. Infine ci sono le forme dovute a disturbi del tono neurovegetativo o vagale. Tipiche sono le forme nei pazienti affetti da gastrite cronica. Una diagnosi accurata richiede una visita cardiologica. Gli esami tradizionali, validi per la valutazione di qualsiasi aritmia/fibrillazione atriale, sono: Misurazione del polso. Elettrocardiogramma (ECG). Elettrocardiogramma dinamico secondo Holter. Ecocardiografia. Radiografia del torace. Esami ematochimici,tra cui l assetto tiroideo. - Misurazione del polso. Il medico cardiologo può trarre delle informazioni fondamentali

dalla valutazione di: Polso arterioso. La misura si effettua sull'arteria radiale (a livello del polso). Esso informa della frequenza e regolarità del ritmo cardiaco. Polso venoso giugulare. È utile per capire il livello di pressione venosa. - Elettrocardiogramma (ECG). È l'esame strumentale indicato per valutare l'andamento dell'attività elettrica del cuore. In base ai tracciati che risultano, il medico può stimare la gravità e le cause della fibrillazione atriale. L ECG durante la FA dimostra l assenza di una chiara onda P con una linea di base che può presentarsi con una morfologia ampiamente variabile.in genere le onde P sono sostituite da onde grossolane alternate ad onde fini. La risposta ventricolare è irregolare e la frequenza dipende da numerosi fattori. La frequenza atriale è generalmente superiore ai 300 bpm.. - Elettrocardiogramma dinamico secondo Holter. Si tratta di un normale ECG, con la differenza, assai vantaggiosa, che il monitoraggio si protrae per 24-48 ore, senza impedire al paziente di svolgere le normali attività di vita quotidiana. È utile qualora gli episodi di fibrillazione atriale siano sporadici e non prevedibili. - Ecocardiografia: Non invasiva, mostra con chiarezza Atri, Ventricoli e Valvole. L ecocardiografia verifica la presenza di una valvulopatia o di una qualche altra malformazione cardiaca. Ad esempio una severa dilatazione degli atri. Inoltre, poiché all'origine di una fibrillazione atriale possono esserci patologie cardiache e non cardiache, è opportuno ricordare che anche una semplice Radiografia del torace. Puo essere utile a capire se ci sono particolari patologie a livello polmonare e di tipo respiratori.

La terapia è piuttosto complessa. Ci sono quattro strategie terapeutiche: - Cardioversione farmacologica con farmaci antiaritmici. - Cardioversione elettrica. - Ablazione dei foci ectopici, solo nei casi piu gravi,che presentano frequenti recidive - Controllo del ritmo. Quindi rinunciare al ripristino del ritmo sinusale con regolarizzazione della frequenza del ritmo con l utilizzo di beta bloccanti.. Quest ultima scelta è riservata a pazienti che hanno frequenti recidive di FA e presentano delle caratteristiche ecocardiografiche di atrio -megalia(che di per se è un fattore scatenante della FA). E molto importante sottoporre i pazienti ad una terapia anticoagulante per evitare il rischio di trombi,soprattutto quando la fibrillazione supera le 24/48 ore. A questo proposito da qualche anno si hanno nuovi farmaci anticoagulanti NAO che nei pazienti con fibrillazione atriale permanente si possono somministrare senza la necessità di dover eseguire il prelievo ematico per il tempo di protrombina o INR con indubbio vantaggio riguardo la qualità di vita di questi pazienti che altrimenti con la terapia anticoagulante classica dovrebbero rivolgersi ai centri specializzati (TAO terapia anticoagulante) almeno ogni 10/15 giorni. Si può essere in grado di prevenire la fibrillazione atriale (FA) Conducendo una vita sana e adozione di misure per ridurre il rischio per la malattia cardiaca. Questi passaggi includono: Non fumare Seguire una dieta sana per il cuore cioè a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo che include una varietà di cereali, frutta e verdura al giorno. Ottenere la regolare attività fisica Mantenere un peso sano Alimentazione Iposodica: una riduzione di sodio nell alimentazione quotidiana riduce il rischio di ipertensione e fibrillazione atriale, e di conseguenza il rischio di ictus. Limitare l uso di alcolici Attenzione ai dolci: molti dolci confezionati come per esempio i biscotti sono composti da elevate dosi di sale. Seguire un alimentazione ricca di Omega 3. (Pesce e Verdura)

Come le statine, Acidi grassi Omega-3 hanno un azione antinfiammatoria e antiossidante e migliorano la funzionalità endoteliale. Gli Omega-3 hanno dimostrato di ridurre la formazione di collagene a livello atriale, la vulnerabilità atriale e la durata degli episodi di fibrillazione atriale. Il pesce contiene Prof.Alfonso Galati Specialista in Cardiologia e Medicina interna Direttore UOC Cardiologia Riabilitativa P.O. Villa Betania Asl Roma 1